MARKETPRESSE COSTITUENTE MONDIALE CLUB
ALCOLISTI Udine, 18 ottobre 2007 - "L´alcol è una droga socialmente accettata". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Salute e alla Protezione Sociale, Ezio Beltrame, nel salone del Parlamento friulano del Castello di Udine, intervenendo ieri all´assemblea costituente dell´Associazione mondiale dei Club degli alcolisti in trattamento (Wacat), che si conclude oggi. Beltrame, nel porgere il saluto ai centocinquanta delegati di venti Paesi, ha ricordato di avere operato, nel corso della sua esperienza professionale medica, in un club di alcolisti in trattamento: "si è trattato - ha detto - di un´esperienza profonda e umana". Ha poi colto l´occasione per ribadire l´incidenza del fenomeno dell´alcolismo in Italia, dove il 10 per cento delle malattie è correlato all´alcol, mentre sempre l´alcol è la prima causa di morte tra i giovani. Per combattere l´alcolismo, secondo l´assessore regionale occorrono strategie comuni di livello europeo, che debbono poi essere attuate capillarmente sul territorio. Inoltre, la legge nazionale per il settore ancora per buona parte non è stata attuata e ciò ha indotto l´Amministrazione regionale ad intraprendere un percorso ben definito e ad assumersi il coordinamento delle Regioni italiane, con l´obiettivo di favorire l´attuazione del piano nazionale contro l´alcolismo. Piano che riprende quanto emerso dalla Conferenza internazionale tenutasi a Stoccolma e sostiene una maggiore informazione per accrescere tra la popolazione la consapevolezza dei danni causati dall´alcol. Ma una maggiore informazione deve interessare soprattutto i giovani, al fine di attuare la prevenzione anche in prospettiva, e gli ambienti di lavoro, mentre deve essere aperto un dialogo con i produttori di bevande alcoliche. Va infine monitorata costantemente l´evoluzione del problema. La ricetta di Beltrame per combattere l´alcolismo passa poi attraverso alcune fasi fondamentali. L´avvio di una forte collaborazione interistituzionale: la sanità deve impartire precise indicazioni su come intervenire, ma serve la collaborazione delle Forze dell´ordine, della scuola, delle parrocchie. Collaborazione già in parte attuata, ma da rafforzare attraverso uno sforzo economico e sociale. Vanno inoltre superate le disomogeneità nei servizi pubblici attraverso una rinnovata collaborazione: ciò in quanto deve essere garantita continuità alle cure dei soggetti sottoposti a trattamento, anche in raccordo con i servizi territoriali e con il volontariato, al fine di un effettivo recupero della persona. Per raggiungere questo scopo è però indispensabile sostenere e rafforzare la rete di collaborazione tra i servizi pubblici, i datori di lavoro, le famiglie, il sociale, il volontariato. Una rete che, secondo Beltrame, è già esistente ed è proprio quella dei Club degli alcolisti in trattamento. "Una rete - ha precisato - che rappresenta una vera e propria lezione di vita, per come affronta in modo efficace problematiche così difficili". Il rafforzamento della rete dei club fondata dal professor Visnja Hudolin, ha concluso Beltrame, passa attraverso un patto forte tra il settore pubblico e quello privato. L´assemblea è stata aperta dal presidente nazionale dei club, Ennio Palmesino, il quale ha ricordato l´esistenza di sodalizi di alcolisti in trattamento in America Latina, nel Nord ed Est Europa, in Asia. Maria Claudia Diotti, presiedente regionale dell´Arcat, ha poi affermato che nel Friuli Venezia Giulia sono operativi 267 Club, che interessano duemila famiglie, mentre in Italia a essere coadiuvate dall´opera dei club sono ventimila famiglie. Hanno quindi preso la parola Francesco Piani, che ha coordinato gli interventi introduttivi; gli assessori provinciale, Mario Strazzolini, e comunale, Daniele Cortolezzis; Roberto Panizzo, il quale ha portato il saluto dell´assessore regionale per le Relazioni Internazionali, Franco Iacop; e monsignor Alfredo Battisti, già arcivescovo della diocesi di Udine, il quale ha parlato della sua esperienza con il professor Hudolin, legata alla nascita dei club. L´assemblea ha quindi provveduto all´approvazione della carta costituente della Wacat. Oggi nella stessa sede, si terrà un workshop sull´approccio ecologico e sociale all´alcolismo, sulla formazione e l´aggiornamento degli assistenti agli alcolisti e sulle prospettive future di sviluppo dei Club nel mondo. .IL TIRRENO Niente patrocinio a feste della
birra o del vino (*)
Linee guida anti sbronza in una delibera voluta
dall’assessore alla mobilità DONATELLA FRANCESCONI VIAREGGIO. Festa del vino o della birra, addio patrocinio del
Comune con i relativi sconti su affissioni e occupazione di suolo pubblico. Lo
stabilisce una delibera approvata venerdì scorso dalla giunta, non senza
qualche mal di pancia, che in Italia è seconda solo a un provvedimento analogo
preso dal Comune di Rovereto (Trentino). «L’invito a tutti è quello a bere
responsabilmente. Crediamo che affinché il messaggio abbai effetto non si possa
abbinare l’idea del consumo di alcol alla parola “festa”», spiega l’assessore
Gianfranco Di Fonzo, che il provvedimento ha fortemente voluto su
sollecitazione delle associazioni mobilitate su questo fronte in città come in
Versilia.Basta con l’invito
a “prenderla grossa” nel senso della sbornia, come si leggeva sulle insegne di
bar e stand ai rioni durante lo scorso Carnevale. «E stop anche alle promozioni
del tipo paghi 2 e prendi tre», continua Di Fonzo. Tanto che la delibera,
ancora che le manifestazioni che chiedono di godere del patrocinio
dell’amministrazione, avranno il divieto di applicare alle bevande alcoliche in
vendita «un prezzo inferiore a quanto normalmente praticato nei pubblici
esercizi». Per i superalcolici, invece, il divieto di vendita è tassativo,
mentre per le manifestazioni che si protraggano oltre l’una il vincolo è quello
a sospendere somministrazione e vendita di bevande alcoliche «un’ora prima
della chiusura». È il caso, per esempio, del Croda che per le serate estive di
musica (e birra a fiumi) sulla spiaggia aveva ottenuto la deroga oltre l’una di
notte.Nel caso di
iniziative cui il patrocinio sia stato concesso in base ai requisiti fissati,
il Comune mette a disposizione «un contributo da 500 a mille euro, se l’ente
promotore somministra esclusivamente bevande con gradazione alcolica sotto i
sei gradi». Alla cifra si possono aggiungere dai 250 ai 500 euro ulteriori «nel
caso in cui l’ente promotore dell’iniziativa progetti attività specifiche,
valutabili dall’amministrazione comunale come di sensibilizzazione ai temi
dell’alcol, delle droghe o di altre sostanze nocive per la salute».I complimenti per la rapidità del
provvedimento sono arrivati dal responsabile del Sert, dottor Guido Intaschi:
«Non è così scontato, nel nostro paese - ha ricordato - che ai arrivi a
stabilire che “feste del vino” è un messaggio sbagliato culturalmente». Non di
proibizionismo si tratta - ci tiene a sottolineare Intaschi - «ma del tentativo
di far capire che se si vogliono consumare sostanze che hanno effetti sul
sistema nervoso centrale, si deve però fare in modo di non danneggiare gli
altri».Soddisfatti tutti i componenti del gruppo di
lavoro che hanno dato vita all’iniziativa “Non la bevo”, riunite dal Comune in
vista delle prossime iniziative «a partire proprio da quelle legate alle feste
dei Rioni», come ha precisato Di Fonzo. A questo proposito, la dottoressa
Galli, per la Croce Verde, ha ricordato che proprio in occasione del rione,
quest’anno, è stata proposta una serata senz’alcol «che non ha assolutamente
inciso sul bilancio economico della manifestazione». Perché non di solo alcol -
è il messaggio che la delibera vuole promuovere - ci si diverte.(*) Nota: e due. Mancano ancora all’appello 8099 comuni.
Il viaggio è lungo, ma la strada è stata aperta. Anche un viaggio lungo inizia con un passo (proverbio cinese). Sarebbe interessante sapere se il
provvedimento del comune di Viareggio ha seguito un percorso autonomo o se
l’iniziativa pionieristica di Rovereto gli ha fatto da stimolo. Come è accaduto
per il comune di Schio (Vicenza), che sta per deliberare un analogo
provvedimento. Se qualcuno ha delle
informazioni in proposito ce lo comunichi. GrazieEcco un riepilogo dei punti di
indirizzo della delibera del comune di Viareggio. (Tratto da ALCOLISMO): 1) divieto di intitolare la
manifestazione ricorrendo a termini ascrivibili a prodotti alcolici (festa
della birra, del vino ecc.); 2) divieto di somministrazione
e vendita di bevande superalcoliche; 3) sospensione della
somministrazione e vendita di bevande alcoliche un’ora prima della chiusura
della manifestazione, nel caso in cui la stessa si protragga oltre l’una; 4) effettuazione di una
giornata/serata analcolica, nel caso di manifestazioni di più giorni; 5) il prezzo delle bevande
alcoliche somministrate durante gli eventi non potrà essere inferiore a quanto
normalmente e mediamente vengono vendute nei pubblici esercizi allo scopo di
limitarne individualmente la quantità consumata; 6) l’Amministrazione Comunale, nella fattispecie l’Assessorato alla Mobilità, prevede un contributo complessivo pari ad euro 10.000,00, da erogare nei seguenti casi, fino all’esaurimento del fondo: un contributo da € 500,00 ad € 1.000,00, nel caso in cui l’ente promotore dell’iniziativa somministri durante la manifestazione esclusivamente bevande con gradazione alcolica inferiore a 6°; è prevista una maggiorazione del contributo, da € 250,00 a € 500,00, nel caso in cui l’ente promotore dell’iniziativa progetti attività specifiche, valutabili dall’Amministrazione comunale, di sensibilizzazione ai temi dell’alcol, delle droghe o di altre sostanze nocive per la salute. LA PROVINCIA DI LECCO Conti e Valsecchi chiedono un giro di vite
sull’atteggiamento del Comune di fronte alle manifestazioni «Linea più dura
contro l’abuso di alcolici» (*) LA REPUBBLICA SALUTE Incidenti d’auto e BastaUnAttimoSI chiama "BastaUnAttimo" ed è una campagna per la sicurezza stradale contro le stragi del sabato sera promossa da AssoGiovani e dal Forum Nazionale dei Giovani. Partita da qualche mese, la campagna prevede tour in tutta l’Italia presso le scuole e le discoteche per sensibilizzare i giovani sui pericoli della guida in stato di ebbrezza o dopo aver usato sostanze stupefacenti. L’iniziativa è interamente fatta dai giovani. Per informazioni www.bastaunattimo.it. ALCOLISMO Savona:"Piano Nazionale anti alcool", continua
la prevenzione IL GAZZETTINO Annuncio dell’assessore
Valdegamberi Un tavolo regionale su guida, alcol e droghe Per un piano
generale d’intervento
Venezia«È necessario un piano regionale
globale di intervento, da attuarsi con la collaborazione di tutti, per fare
fronte al dilagante fenomeno degli incidenti mortali sulle strade dovuti
all’assunzione di alcol e droghe da parte di automobilisti irresponsabili e
assassini». Lo stillicidio di incidenti mortali (anche se gli ultimi sono
avvenuti fuori del Veneto) causati da conducenti in stato di ebbrezza se non
imbottiti di droghe ha indotto l’assessore regionale alle politiche sociali
Stefano Valdegamberi a stringere i tempi di un’iniziativa alla quale stava
pensando da tempo.«È un fenomeno in crescita allarmante anche nella nostra
regione - rileva Valdegamberi - tristemente confermato dai dati di una ricerca
realizzata gli scorsi mesi sul territorio veronese che dimostra che ben il 45,5
per cento dei guidatori sottoposti a test tossicologici sulle strade di notte
risultano positivi ad alcol o droghe aumentando drammaticamente il rischio di
incidenti stradali con conseguenze mortali. Il dato che più colpisce è quello
che mostra che il 20,8 per cento dei soggetti risultati negativi al test
sull’alcol, è risultato però positivo alle droghe». «A questo punto -
sottolinea l’assessore regionale - non possiamo più lasciare che tali cose
semplicemente accadano. Le espressioni pubbliche di cordoglio e le sterili
dichiarazioni di intenti dell’indomani non servono a salvare vite. Ogni minuto
perso nella lotta alle droghe ci conferma altrettanto responsabili di queste
morti inutili, al pari di quegli incoscienti criminali che si mettono alla
guida di auto e moto incuranti del proprio stato di grave alterazione
psicomotoria che può causare incidenti mortali ai danni di giovani e intere
famiglie».«È il momento di prendere decisioni chiare e di agire con tempestività, applicando nuovi metodi di intervento di provata efficacia in altri Paesi - è la conclusione cui arriva Valdegamberi - Su questa linea è necessario attivare da subito un tavolo di lavoro per studiare nei dettagli un piano regionale globale di intervento che dovrà vedere in campo Regione, Province, Comuni e tutti i soggetti istituzionali e gli enti che hanno sede e operano sul nostro territorio, ma anche e soprattutto il singolo privato cittadino che in primis deve comprendere che quando si mette alla guida di un autoveicolo non deve assumere né droghe né alcolici. Tutti costoro saranno chiamati a impegnarsi quotidianamente, a stretto contatto con le forze dell’ordine, per la salvaguardia dell’incolumità dei cittadini e la lotta a ogni tipo di droga e all’abuso di alcol sul nostro territorio, in particolar modo quando tali comportamenti irresponsabili possano mettere a rischio la vita di persone innocenti». «In questa operazione massiccia di prevenzione - conclude l’assessore - risulterà decisivo il ruolo delle famiglie, la responsabilizzazione dei genitori in merito al possibile uso di alcol e droghe da parte dei loro figli, in particolare dei figli minori, a cui vanno garantiti attraverso ogni forma di sorveglianza possibile, soprattutto nelle ore notturne, la tutela della salute e un futuro di vita sano libero da alcol e droghe». L’ARENA PREVENZIONE. Alcol e droga dilagano Le Ulss al
contrattaccoStanziati tre milioni di euro per
le Ulss veronesi Gli alcoldipendenti cresciuti dell’80 per cento in sei anniLa droga, l’alcol e le dipendenze in genere, sono cause di
morte, di situazioni di vita drammatica, di rovina per molti giovani e famiglie
anche a Verona. «È un’emergenza oramai quotidiana di fronte alla quale non
possiamo tuttavia abbassare la guardia ma anzi muoverci con rinnovato impegno
sia come istituzioni che come città tutta», spiega l’assessore alla politiche
sociale della Regione. «I dati di cui mi informano costantemente gli uffici
regionali, in accordo con le Ullss locali, offrono una base, la prima, la più
necessaria, di riflessione e di confronto». In provincia di Verona esiste una rete di servizi pubblici
e privati per utenti tossicodipendenti e alcodipendenti: nell’Ulss 20 ci sono
tre servizi regionali per le tossicodipendenze, due comunità terapeutiche,
quattro enti ausiliari; nell’Ulss 21 di Legnago, i Sert sono due e una le
comunità terapeutiche; nell’Ulss 22 di Bussolengo sono attivi sul territorio
due Sert: «In pratica un quinto delle risorse strutturali dell’intero
territorio regionale. Questa rete assiste una quota significativa di persone
con il problema delle dipendenze: si tratta di oltre 2.500 persone a fronte di
2.750 nel 2001 quindi con un calo percentuale di circa l’otto per cento»,
continua Valdegamberi. «Assistiamo a un calo di tossicodipendenti nei Sert
spiegabile anche con il fatto che le nuove utenze purtroppo non sono ancora
intercettate in modo esaustivo dalle strutture». A fronte di questo calo si
assiste, per contro, a una crescita definita «drammatica» degli alcodipendenti:
dal 2001 al 2006 infatti questa «utenza» dei servizi è cresciuta dell’82,2 per
cento (la crescita nel Veneto è del 31,6%): gli alcoldipendenti veronesi in
carico alle strutture sono diventati più di 1.200, mentre erano 670 nel 2001. «E c’è un altro dato d’allarme: il fenomeno sempre più
crescente delle nuove modalità di abuso delle droghe da parte dei giovani, con
il consumo di pasticche, e di alcol ad esse mescolato a formare mix distruttivi
per la salute e per la psiche, fenomeno che non trova adeguato intervento da
parte dei servizi pubblici e privati. Perciò la nuova triennalità 2006-2008 del
Fondo regionale di intervento per la lotta alla droga ha individuato come aree
prioritarie di intervento per la realizzazione dei piani triennali la prevenzione
selettiva (quindi l’individuazione dei gruppi a rischio), il trattamento dei
cocainomani e le dipendenze da altre sostanze sintetiche, il reinserimento
sociolavorativo di tossicodipendenti e alcodipendenti», prosegue ancora
Valdegamberi. «Dei 145 progetti territoriali presentati (per un budget
veneto di quattromilioni e 800mila euro) 28 provengono dall’ Ulss 20 di Verona
con un finanziamento (tra riparto 2006 e riparto 2007) di oltre 2 milioni di
euro, quattro dall’Ulss 21 di Legnago per oltre 550 mila euro e tre dall’Ulss
22 di Bussolengo con un finanziamento di 860 mila euro. Per quanto riguarda il
consumo recente di cannabinoidi, oppiacei, altre droghe illegali, abuso di
alcol e cocaina, si stima che, nel veronese, la prevalenza media annuale di
soggetti consumatori di droghe (cioè il rapporto tra il numero di soggetti
consumatori e la popolazione residente di 15-44 anni) sia nell’Ulss di Verona
del 79,6 per cento per quanto riguarda i cannabinoidi, il 4,2 per cento per gli
oppiacei, il 18,9 per la cocaina, per il 36,9 per le ubriacature; nell’Ulss di
Legnago, l’87,6 per cento per i cannabinoidi, il 5 per gli oppiacei, il 14,2
per la cocaina, il 52,5 per le ubriacature; nell’Ulss 22 di Bussolengo, il 78,2
per cento per i cannabinoidi, il 3,9 per gli oppiacei, l’8,9 per la cocaina, il
46,3 per le ubriacature». Valdegamberi conclude: «Dati che lasciano senza parole. Ma saranno le azioni e gli interventi messi in atto dalla Regione e da tutto il sistema dei servizi pubblici e privati le ultime a parlare». AL RUSSOTT ALCOLISMO Vi seguo quasi da un anno. Non sono un alcolista nè ex
alcolista (astemio per mia disgrazia!). Ecco perchè non sono mai intervenuto,
ma sono amico carissimo di diversi alcolisti. Se oggi intervengo (sono
radiologo e con contatti con colleghi americani con i quali ho collaborato a
Boston qualche anno fa) è per riferire nel mio campo qualcosa forse di
utile...Intervengo solo per riferire gli
studi anatomo patologici fatti per mezzo della risonanza magnetica...VEDERE
cosa accade nel cervello ed i danni che si provocano ho constatato che è un
formidabile deterrente!. Dopo una disintossicazione si ritorna perfettamente
"normali" e forse anche genialoidi , ma quando si VEDE cosa stiamo
combinando a livello di neurofisiologia ..le cose cambiano. ADNKRONOS Alcol: tra i toscani consumo e’
sempre piu’ diffuso Firenze, 18 ott. -Uomo, benestante e sempre piu’ spesso accanito fumatore. Il consumo di alcol invece e’ sempre piu’ diffuso tra maschi, di bassa classe sociale, e donne degli strati socio economici piu’ elevati. Sono questi i risultati di un’analisi dell’Ars Toscana presentata oggi a Firenze in occasione della Conferenza Annuale Aies - Associazione italiana di economia sanitaria, organizzata in collaborazione con l’Irpet (Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana). Secondo l’Oms (Organizzazione Mondiale di Sanita’) sono due miliardi le persone che nel mondo consumano bevande alcoliche; di queste 76 milioni soffrono di patologie correlate all’alcol, avvalorando l’ipotesi che esista una relazione causale tra il consumo di alcol e piu’ di circa 60 malattie e traumi. IL TIRRENO «Affrettatevi a ordinare prima che siano le due» EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da IL QUOTIDIANO.IT) 372 episodi di violenza ad operatori di polizia
EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da TELEREGGIOCALABRIA) Ubriachi alla guida, numeri da
capogiroSono stati 35.620, nei primi 9 mesi del 2007, i conducenti risultati positivi al test dell’etilometro sul totale delle 487.723 persone controllate. E nel 2007 sono triplicati i controlli di polizia stradale e carabinieri per prevenire la guida in stato di ebbrezza. Lo rilevano i dati forniti dal Viminale. Sono state inoltre 3.368 le persone trovate alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti. Nello stesso periodo del 2006 su 180.236 conducenti controllati quelli trovati a guidare in stato di ebbrezza erano stati 27.088 e 2.533 le persone che guidavano sotto effetto di droga. In particolare nel bimestre agosto-settembre 2007 i conducenti controllati sono stati 208.606(contro i 49.607 dello stesso periodo 2006) di questi 9.435 guidavano in stato di ebbrezza(6.616 nel 2006) e 943 sotto effetto di droga(535 nel 2006). Il ministero dell’Interno sottolinea come si è dunque intensificata fortemente la vigilanza sulle strade tanto da poter dire che "si è già ben oltre la media di un milione di controlli l’anno, che era l’obiettivo annunciato dal Governo nei mesi scorsi". Nel 2007, dunque, i controlli sono stati 487.723 contro i 180 mila dello stesso periodo dell’anno scorso. Il segno di un passo importante in un’attività considerata prioritaria dal Viminale. Negli ultimi due mesi, del resto, ovvero tra il primo agosto e il 30 settembre, la media dei controlli è ulteriormente aumentata raggiungendo quota 208.606 (contro i 49mila dello scorso anno). Particolarmente alta, nell’ambito di questo sforzo, la vigilanza nei weekend, soprattutto nelle località caratterizzate da un’elevata mobilità notturna dei giovani dovuta alla presenza di locali di intrattenimento e svago. Dal primo gennaio al 30 settembre sono state effettuate 145.816 pattuglie (124.555 nel 2006), con 177.869 persone controllate (92.687 nel 2006), di cui 22.112 positive (14.492 nel 2006). Le patenti ritirate sono state 21.865 per guida sotto l’influenza di alcol (14.297 nel 2006), 1.020 per il rifiuto di sottoporsi ai test, 575 per guida sotto l’effetto di stupefacenti, 1.367 per superamento del limite di velocità. L’ARENA LOTTA ALLE STRAGI. IL GIORNALE Guidavano ubriachi: ritirate dieci
patenti di Redazione - giovedì 18 ottobre 2007 Oltre cento auto controllate nelle ultime 24 ore a Civitavecchia e 10 patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza. Proseguono i servizi straordinari di controllo da parte dei carabinieri. Tre ragazzi tra i 20 ed i 30 anni a Ladispoli sono stati trovati in possesso di dosi di cocaina nel corso dei controlli fuori dai locali notturni e denunciati in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio. LIBERTA’ Denunciati per guida in stato
d’ebbrezza Alcol al volante, saltano 4
patenti
Controlli dei carabinieri tra la
Valtidone e la ValtrebbiaNIBBIANO - Tolleranza zero per chi si mette al volante
dopo aver bevuto. Negli ultimi giorni tra Valtidone e Valtrebbia sono saltate
quattro patenti per guida in stato d’ebbrezza. Le denunce sono il risultato dei
controlli effettuati dai carabinieri di Pianello e del radiomobile di Bobbio
sulla ex Statale 412, all’altezza del centro abitato di Trevozzo, e dalle parti
di Quarto di Gossolengo.I controlli sono stati effettuati di notte e soprattutto
durante l’ultimo fine settimana. A finire nei guai sono stati un 21enne di
Nibbiano, un 30enne e un 37enne di Pianello, e un 35enne di Milano.
Particolarmente grave la posizione di uno dei pianellesi sottoposto
all’alcoltest. È emerso che aveva 2,20 grammi di alcol per litro di sangue.
Quasi cinque volte di più del limite consentito per legge, fissato in 0,5
grammi.La denuncia per guida in stato d’ebbrezza prevede
l’immediato ritiro della patente. Il periodo di sospensione sarà stabilito
dalla prefettura. Il documento verrà restituito con 10 punti in meno.p.m.Venerdì, 19 Ottobre 2007 email
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