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Rassegna stampa 20/10/2004

Rassegna stampa del 19 Ottobre 2004


Rassegna stampa del 19 Ottobre 2004

Da "Corriere Romagna" del 19 ottobre 2004
Incidenti stradali Biserni (Asaps) ringrazia lo show di Panariello

Forlì
L’intervento di Giorgio Panariello sugli incidenti stradali all’interno del suo show del sabato sera “Ma il cielo è sempre più blu” ha richiamato l’attenzione anche di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, Associazione sostenitori amici della Polizia stradale. “Di solito al sabato sera ci si aspetterebbero solo show con cantanti e ballerine, qualche battuta e pochi pensieri. Giorgio Panariello ci ha offerto una lezione di educazione stradale che nessun professionista della sicurezza potrebbe eguagliare. Dopo aver sfottuto un po’ la polizia e un po’ gli automobilisti furbi, fra velocità, autovelox e cellulari alla guida, si è rivolto ai giovani del sabato sera, al loro senso di invincibilità, con un testo che celebrava lo sballo e un finale emozionante con la domanda ‘Ma chi ti può fermare...’, seguita dal rumore di un terribile schianto. Questo è un modo divertente e intelligente di fare televisione che andrebbe ripetuto. Bravo Giorgio. Meriteresti di essere nominato socio onorario Asaps, e comunque un buono sconto per la prossima contravvenzione (no alcol) te lo sei meritato”.

Da "Il Giornale di Brescia" del 19 ottobre 2004
Più di 120 vittime in dieci mesi
Morti sulle strade: è giunta l’ora di dire "Basta"

Camillo Facchini .

Perché nessuno alza la mano e invita a sollevare il piede dall’acceleratore? Perchè di fronte a quella che è una vera e propria inutile dispersione di vite umane, una vera e propria semina di tormenti in chi è vittima ed in chi ha generato la vittima, si continua a tacere? Perchè si tollera una vera e propria dissipazione di risorse per gli ingenti costi sociali che la cura e la riabilitazione delle vittime comporta (una giornata in rianimazione per un ferito costa alla comunità circa mille euro ed una giornata di ricovero la metà) cui si aggiungono il danno cosiddetto biologico nelle famiglie, private prima soprattutto degli affetti che non riavranno mai più e poi di risorse spesso indispensabili? Perchè continuiamo a lasciar correre, a piangere il lunedì pomeriggio con il rischio che, se non è una è l’altra domenica, si ritorni a piangere poco più tardi? Se quella di San Zeno è una storia purtroppo a sé, con quella del bimbetto di tre mesi investito su una carrozzina in Valle Camonica nell’inutile contabilità di queste cose, che peraltro sta adagio adagio migliorando sensibilmente rispetto al passato, erano più di centoventi le vittime della strada dentro o fuori la provincia; e le cause sono sempre le stesse: da una parte la velocità e dall’altra "quel cocktail - come lo definisce monsignor Francesco Beschi, vescovo ausiliare di Brescia - di cultura della vita, quella maniera irresponsabile di molti giovani di porsi di fronte al futuro ed alle responsabilità verso sé e verso gli altri e pensare che, se è destino, deve succedere, anche se ciascuno di noi il destino lo pilota. Leggerei in questi comportamenti una fatica a sperare". Ed anche, di conseguenza, una voglia di trasgredire, che purtroppo non è solo dei giovani e che si esalta in passaggi pedonali non rispettati, sorpassi con la doppia riga, limiti di velocità abbondantemente scavalcati, precedenze non assegnate, corse folli come cantava Lucio Battisti "a fari spenti nella notte per vedere se è proprio così difficile morire", protervia stradale diffusa, distrazioni conscie e inconscie, caduta estesa del rispetto degli altri per cui tra decidere se far ruzzolare un ciclista e rischiare di grattare l’auto in molti non hanno dubbi, scegliendo la prima delle opzioni; semafori gialli o rossi non rispettati, piste ciclabili occupate, portiere che si aprono senza guardare se qualcuno sta arrivando, auto sui marciapiedi. L’elenco di questa caduta di buona educazione, potrebbe esser altrettanto lungo. Come opporsi a tutto ciò? Con i "messaggi", i testimonial che non si trovano, le parole meditate che si sentono ai funerali, ma che durano lo spazio di una cerimonia e il tempo di far asciugare le lacrime prima che tutto torni poi come prima, il rigore delle norme e dei controlli, la persuasione? Certamente impopolare, ma l’impressione è che solamente la severità delle norme e la quantità dei controlli possano bloccare questa innarrestabile perdita di risorse umane: il modello di norme che regolano la viabilità in altre nazioni (sanzioni, ma soprattutto patenti ritirate) sui numeri di vittime e incidenti che diminuiscono ma che sono sempre alti si rivelano una scelta azzeccata. "In nove mesi e mezzo - ricorda il comandante la Polizia stradale di Brescia Basile - abbiamo decurtato 60mila punti". Immaginando di dividere per venti questo numero equivarrebbero a tremila guidatori che devono ricominciare da capo. Effetto di una normativa in continua evoluzione, il codice sulla contabilità degli incidenti stradali incomincia a mostrare risultati: "Sulle nostre rilevazioni - aggiunge il comandante della Polstrada di Brescia - tra gennaio 2003 e questi giorni di ottobre 2004 i decessi sono diminuiti del 38% e gli incidenti dell’11%. Credo che un ruolo importante possa esser individuato nella formazione ed in questo la Polizia Stradale di Brescia è giunta a trecento corsi per formatori, primo anello tra i giovani e quella indispensabile cultura, che deve esser diffusa e consapevole, del rispetto del codice della strada". Consapevolezza delle norme che passa da un’infinità di comportamenti: il casco, la velocità, il rispetto del codice che molti giovani, purtroppo, scordano per cause differenti. "Occorrono meccanismi che blocchino questi comportamenti - commenta Romana Caruso, psichiatra in Poliambulanza - che all’origine hanno vuoti esistenziali, presentano giovani che sentono la necessità di cercare il pericolo, alle spalle hanno vuoti di cui un certo tipo di società soffre; ma queste sono giustificazioni accademiche contro le quali forse occorre ricercare norme più adatte". Che, magari, vengano anche rispettate da guidatori più prudenti.

Da "Il Gazzettino" del 19 ottobre 2004
POLSTRADA
Ritirate ben ventisei patenti

Gz

Castelfranco
Stava sorpassando a forte velocità in piena centro abitato a Vallà. E’ stato fermato l’altra sera dagli agenti della Polizia stradale di Castelfranco un giovane di 27 anni di Asolo che alla guida della sua Audi A4 stava sfrecciando a 123 orari in fase di sorpasso in pieno centro. All’automobilista è stata ritirata la patente e tolti 10 punti. E’ stato forse il caso più eclatante fatto registrare in questo fine settimane dagli agenti della Polstrada che sono stati impegnati nelle notti sulle strade castellane. Ben 26 le patenti ritirate nel complesso e precisamente, 13 per guida in stato di ebbrezza. Queste sono state ritirate a giovani dai 20 ai 35 anni fra Castelfranco e Vedelago. Valore massimo riscontrato 1,30 su 0,50 di tollerato. Inoltre sette le patenti ritirate per eccesso di velocità fra Castelfranco, Riese e Vedelago mentre altre sei sono state ritirate per dei sorpassi effettuati all’altezza di qualche incrocio, una manovra questa particolarmente pericolosa.


Da "Il Gazzettino" del 19 ottobre 2004
POLSTRADA
Stroncato il traffico di supercar "clonate"

C.B.

All’alba di ieri gli agenti della Polstrada di Padova, con l’ausilio dei colleghi di Treviso, Venezia e Vicenza, hanno eseguito per conto della Procura di Vicenza numerose perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta volta a smascherare l’organizzazione dedita al furto e al riciclaggio di auto di prestigio. Audi, Porsche e Mercedes che, dopo essere state rubate e munite di carte di circolazione e certificati di proprietà in bianco, rubati anch’essi, venivano vendute ad ignari acquirenti dopo il classico "taroccamento" del numero di telaio.
L’operazione è scaturita dalle indagini avviate nel maggio scorso con il sequestro in provincia di Milano di una Porsche "911 Carrera 4S" del valore di circa 60 mila euro. Le indagini finora hanno consentito la denuncia di quattro vicentini, due bergamaschi ed un varesino, oltre al sequestro dei "cloni" di un fuoristrada Mercedes "ML 270" e di una Mercedes "320 Cdi", entrambe rubate nel bergamasco.


Da "Il Gazzettino" del 19 ottobre 2004
POLIZIA STRADALE
Auto rubate e riciclate, 4 vicentini denunciati


La polizia stradale di Padova ha bloccato un traffico d’auto rubate di marca e lusso in Veneto e Lombardia: tra i denunciati, anche quattro vicentini. L’operazione, cui hanno partecipato anche agenti delle polstrada di Venezia, Treviso e Vicenza, ha portato alla denuncia di sette persone ed al sequestro di due autovetture, di un motore di Audi A4 rubato, e di numerosi documenti di circolazione falsi.
La polizia stradale ha effettuato una serie di perquisizioni nel vicentino, bergamasco e varesino, bloccando un traffico che verteva sul furto di auto prestigiose che venivano "riciclate", con l’immissione sul mercato con documentazione falsa e falsificata, numero di telaio compreso.
L’operazione è nata da complesse ed articolate indagini avviate nel maggio scorso dopo il sequestro, in provincia di Milano, di una Porsche 911 Carrera As del valore di circa 60mila euro. L’attività degli agenti ha permesso, successivamente, di risalire e denunciare quattro vicentini, due bergamaschi ed un varesino che gestivano il traffico dei veicoli e di sequestrare un fuoristrda Mercedes Ml270 e una Mercedes 320 Cdi, entrambi rubati nel bergamasco, oltre al motore Audi e alla documentazione falsa.



Mercoledì, 20 Ottobre 2004
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