TRENTINO
CARABINIERI A
PERGINE Controllo anti
alcol: si va a casa con il taxi TRENTO. Questa volta la presenza dei carabinieri in
un’apposita operazione per la sicurezza sulla strada, ha avuto un vero e
proprio effetto deterrente. Decine le persone controllate e sono due sono
state denunciate per guida in stato di ebbrezza. Tutto questo è successo nella
notte fra sabato e domenica davanti al Paradisi Nuber one, la discoteca di
Pergine. I carabinieri si sono
presentati in 30, più le unità cinofile di Laives alle 23 e fino alle 4 hanno
controllato tutte le persone che si mettevano alla guida. Un controllo a
tappeto che ha spinto molte persone che non avrebbero passato il test a trovare
delle vie alternative. E così ecco arrivare un taxi chiamato per il ritorno a
casa più molti genitori svegliati dai figli di notte per fare gli autisti. (*)
Alla fine gli unici denunciati sono stati due extracomunitari (residenti in
zona) trovati rispettivamente con 0.6 e 1.3 quando il limite previsto dalla
legge è di 0.5. Segnalato al commissariato del governo un 23enne: un cane aveva
fiutato nella sua auto mezzo grammo di hashish. (*) Nota: mi pare un’iniziativa esemplare. Mettersi fuori da un locale, quando tutti sono già
entrati, e fermare tutte le auto di chi esce. I giovani si spargono la voce via cellulare, e si
organizzano perché nessuno guidi ubriaco. Questa è PREVENZIONE.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Andrea Dan
presenterà un esposto in Procura, con tanto di prove: «Poco prima che scattino
le due di notte nelle discoteche si invitano i clienti a "provvedere"
per tempo» «I deejay istigano
ad aggirare i divieti sull’alcol» Istigazione
all’ubriacatura: non è un reato previsto dal codice penale (*), bensì una discutibile
abitudine di alcuni deejay che invitano i frequentatori delle discoteche ad
acquistare vino, birra e cocktail vari prima che scattino le due di notte, ora
dopo la quale non possono più essere serviti alcolici. A denunciare la cosa è
il presidente dell’associazione Manuela Andrea Dan: domani presenterà un esposto in Procura per segnalare, con tanto di
prove, questo "invito" ad aggirare il divieto.«E’ ormai prassi -
dice Dan - che all’avvicinarsi delle due di notte, in molte discoteche
trevigiane i deejay si "preoccupano" di avvisare i clienti dello scattare
dell’ora x, invitandoli a provvedere per tempo. Mi sembra un atteggiamento
alquanto al limite, pur non essendo un reato, che rischia di rendere inutile
ogni azione per limitare il consumo di alcool e prevenire gli incidenti
stradali». Ricevuta una prima segnalazione, Dan ha vestito i panni dell’investigatore ed ha cominciato a
controllare quanto avveniva sulle piste da ballo: «Ho così verificato che
questo invito è ormai divenuto sistematico. Tant’è che ho potuto registrare gli
annunci, ripetuti più volte dopo l’una e mezza. Credo che la cosa si
commenti da sola. Anzichè mettere in guardia dai pericoli dell’alcol, qui in
modo più che plateale si invita ad aggirare la legge». A tutto vantaggio,
ovviamente, dell’aumento delle consumazioni in zona Cesarini. «Per questo
chiamo in causa anche la deontologia dei gestori dei locali». «Questo dimostra
che siamo ancora tanto lontani dal cambiare cultura rispetto al bere -
continua Dan - Lo spirito della legge è quello di evitare quei comportamenti
che possono avere effetti disastrosi per chi guida l’auto non in condizione di
perfetta lucidità. Quanto invece accade nelle discoteche va in senso
completamente contrario, perchè si invitano le persone a bere». Per Andrea Dan, dunque, il divieto "niente alcol dopo
le due" previsto dalla legge 117 non è sufficiente: «Si vieta la
somministrazione delle bevande: forse invece sarebbe opportuno modificare la
legge in maniera più restrittiva, pensando, ad esempio, di vietare il consumo
di alcol e non solo il fatto di servirlo. Perchè è diverso bere un prosecco
alle tre del pomeriggio o alle tre di notte. Nel secondo caso dobbiamo mettere
in conto anche la stanchezza e un inevitabile calo di attenzione e di controllo
dei riflessi»: che possono rivelarsi un mix pericolosissimo se poi ci si mette
al volante. Davide Nordio (*) Nota: se è vero quanto riportato da diverse cronache
in questi giorni, in molti locali italiani l’invito del deejay è “a fare il
pieno”, quindi è istigazione non al bere ma all’ubriacatura, quindi è reato
previsto dal codice penale.
IL GAZZETTINO
Risultati
sconcertanti dai test volontari eseguiti domenica in città. Solo una minima
parte dei partecipanti viaggiava con i mezzi pubblici Due su tre ubriachi,
«chiudete l’Ombralonga» Il direttore della
Motorizzazione del Nordest contro la manifestazione di Treviso: «È come
pubblicizzare un’arma, bisogna fermarla» Treviso NOSTRA REDAZIONE La verità
sull’Ombralonga, edizione n.17, la dicono i numeri: 25/30 mila partecipanti;
il 70\% di questi erano ubriachi, da ritiro della patente. Un altro 14\% ha fatto
registrare un tasso alcolemico fra 0.3 e 0.5, casi da borderline. Perchè troppo
"pieno", solo un giovane - un ventunenne di Montebelluna - è finito
all’ospedale. Venticinque le persone soccorse dalla Croce Rossa. Una sola rissa
sedata dai vigili. Pochi bagni e tante pipì fuorilegge. Sono dati certamente
tranquillizzanti rispetto ai bollettini di guerra delle edizioni scorse. Anche
se in serata la stazione ferroviaria è stata evacuata per la fuga di gas da un
carro cisterna in transito e per larga parte della notte è rimasta bloccata
anche la linea ferroviaria Udine-Venezia, bloccando a Treviso più di un
migliaio di reduci dall’Ombralonga, la giornata vista in chiave ordine pubblico
ha registrato il miglior bilancio di sempre. Migliore... sicuramente sì, almeno per il prosindaco
Giancarlo Gentilini. «Una
manifestazione triste e fuori tempo che non può essere sostenuta», «da non
ripetere» è invece, il parere di un traumatizzato Carmelo Trotta, direttore
della Motorizzazione civile del Triveneto alla sua prima esperienza enoica di
Marca, giunto a Treviso accompagnato dal figlio quindicenne e da venti suoi
funzionari e 30 etilometri. Gentilini, sorriso da venditore di dentifrici e voce
tuonante, è compiaciuto: «Ci vorrebbe
un’Ombralonga al mese. Ho sempre sostenuto la manifestazione e la giornata
di domenica è stata la dimostrazione che avevo ragione. Sono arrivati giovani
da tutta Italia perchè l’Ombralonga è famosa come l’Oktoberfest. È stata proprio una festa della gioventù».
E poi la manifestazione è stata anche un’iniezione di euro nelle casse dei
commercianti trevigiani: «Difatti questa è stata un’iniezione di ricostituente
per l’economia cittadina, un modo per dare una spinta anche a tutti gli esercenti
spesso penalizzati da alcune problematiche, come ad esempio la mancanza di
parcheggi». Il direttore della Motorizzazione dà una lettura
radicalmente diversa e negativa, facendo leva sui dati raccolti con 2.033 test
effettuati volontariamente dai partecipanti all’Ombralonga nei presidi di
piazza Indipendenza, piazza Duomo, piazza Trentin, via Toniolo e piazza San
Vito: 1.382 (68\%) hanno registrato un tasso alcolemico superiore alla norma;
la media complessiva dei test ha rivelato che il "pieno" era dello
0,60, da ritiro della patente. Un dato
preoccupante: dei 25/30 mila partecipanti solo una minoranza ha fatto uso del
treno o del pullman. La massa si è spostata in auto. Se il 70\% vantava valori
fuori legge chi guidava evidentemente, non era in grado di farlo se non
rischiando. Carmelo Trotta si è fatto delle convinzioni girando per
Treviso vedendo ragazzi e ragazze vomitare e sbandare per le strade: «Se
vogliono rifare la manifestazione di fianco a ogni punto di mescita dovranno
mettere un etilometro: prima di versare un’ombra si dovrà verificare "il
pieno"; quando un partecipante arriva sui valori di 0,4 - 05 è meglio che
mangi qualcosa, si faccia due passi e aspetti. Passate alcune ore magari potrà
buttar giù un altro bicchiere. Ma
bere per bere, e bere senza testa, siamo alla follia». E un altro aspetto ha profondamente scosso il direttore
della Motorizzazione del Triveneto: è notorio come Treviso vanti il poco felice
record di morti sulle strade, in gran parte dovute all’uso di alcol; e sommi un
numero considerevole di ritiri di patente per le stesse motivazioni. E così, in
un simile contesto, Treviso ha il coraggio di promuovere l’Ombralonga, il
festival del bere per il gusto di bere. È
come far pubblicità ad un’arma mortale. È questo che si vuole? Anche il composto dottor Trotta che voleva insegnare al
figlio di 15 anni come ci si comporta con l’uso del vino, è rimasto vittima
dell’Ombralonga: un marcantonio di stazza ragguardevole e muscolatura
conseguente durante i test con l’etilometro lo ha preso di spalle e l’ha
sollevato da terra per poi, dopo averlo messo giù, rifilargli un bacio... da
denuncia. Trotta ha girato per ore per Treviso: «Sono stato sconvolto dal vedere migliaia di
ragazzi e ragazze assieparsi sui punti di spaccio e poi girare per Treviso, e
molti barcollando, tanti distesi a terra. Mi è sembrata una violenza non
sopportabile. È una violenza occulta che vien fatta ai più giovani.
Invece ho visto gli adulti reggere meglio il vino. Evidentemente si sanno
gestire. I ragazzi invece non sanno quando e quanto bere e quando fermarsi. Bisogna fermare manifestazioni così. È
assurdo gridare che si muore per l’alcol e poi si fanno manifestazioni che lo
promuovono. Bisogna scegliere da che parte schierarsi. Treviso scelga».
(*) Sergio Zanellato (*) Nota: a proposito di Ombralonga, vi consiglio una
visita al sito http://www.nonsoloombre.it/
. Vi invito a lasciare un commento alla voce “le vostre
opinioni” http://www.nonsoloombre.it/index.php?tmpl=6&service_id=49 (scrivere a info@nonsoloombre.it
).
IL GAZZETTINO (Treviso)
Quel gas poteva fare
un disastro La Procura apre un
fascicolo sulla fuga di Gpl dal treno merci fermo in stazione Il nome del responsabile ancora non c’è ma la Procura ha
deciso comunque di aprire un fascicolo a carico di ignoti per la fuga di gas da
una cisterna di un treno merci che trasportava gpl in stazione domenica sera.
L’ipotesi di reato è quella contemplata nell’articolo 450 (e 449 per la
responsabilità colposa) del codice penale, che prevede il pericolo di disastro
ferroviario. Ad essere iscritto nel registro degli indagati, nei prossimi
giorni, dovrebbe essere il proprietario delle cisterne ButanGas di cui il
convoglio era composto. Dalle analisi dei vigili del fuoco e della polizia
ferroviaria non sorgerebbero dubbi: la perdita di un ingente quantitativo di
gpl è avvenuta da una guarnizione che ha rilasciato il gas perchè difettosa. La
Procura però intende avvalersi della consulenza del perito Bardazza, lo stesso
che ha depositato uno studio, nei giorni scorsi, sulla De Longhi. Al momento,
fino a quando non saranno appurate le precise responsabilità nell’incidente che
poteva avere conseguenze drammatiche, il fascicolo d’indagine aperto dal
pubblico ministero Antonio De Lorenzi resta a carico di ignoti. Ad accorgersi della perdita sono state alcune persone che
stazionavano domenica nel tardo pomeriggio nei pressi del binario 7 della
stazione ferroviaria di Treviso. Erano le 19.58 quando è scattato l’allarme: il
gpl, più pesante dell’aria, rimaneva a livello del suolo rendendo l’aria irrespirabile.
Immediatamente è scattata la procedura di emergenza, con l’intervento dei
vigili del fuoco che hanno cercato di arginare la perdita staccando la cisterna
per farla trainare in un luogo isolato. Anche perchè, a quel punto, era
necessario evitare che il gas si espandesse depositandosi a livello del suolo e
potenzialmente intossicando i 2000 passeggeri presenti in quel momento sui
binari, dovendo rientrare dall’Ombralonga. La bonifica è terminata solo ieri
mattina, allo scalo Motta, in un binario morto dove comunque non ci sarebbe
stato pericolo nè per i treni in transito nè per i viaggiatori. Mentre
operavano i pompieri, è spettato alla Polfer (10 uomini più una volante
arrivata in supporto) il compito di sgomberare la stazione, partendo dai passeggeri
in attesa sui binari. Non è stato
affatto semplice, poichè molti erano reduci dall’Ombralonga ed in condizioni di
non completa lucidità. E in più, poco prima dell’emergenza gas, i poliziotti
avevano appena finito di sedare una rissa tra ubriachi appena usciti dalla
maratona alcolica. In stazione, nel bel mezzo dell’evacuazione, è arrivato
un treno da Milano carico di viaggiatori: al volo, in pochissimi secondi, sono
stati fatti scendere tutti e condotti fuori dalla stazione a distanza di
sicurezza. Dove attendevano già 2000 persone, sperando in un bus sostitutivo o
in una rapida soluzione dell’emergenza (che però si è avuta solo verso le 2
della notte). Ora le indagini continueranno cercando il proprietario delle
cisterne, per il quale potrebbe profilarsi la responsabilità colposa di
pericolo di disastro ferroviario. Serena Masetto
IL GAZZETTINO (Treviso)
Dai controlli svolti
dalla Polstrada durante la kermesse cittadina, registrata un’impennata di
infrazioni da parte degli automobilisti, tutti maschi Con l’Ombralonga
strage di punti e patenti Ventuno documenti
ritirati per guida in stato di ebbrezza durante l’ultimo week end, a inizio
ottobre appena cinque Punti tolti e patenti ritirate sono aumentati lo scorso week
end, in concomitanza con l’Ombralonga. Una coincidenza? «Non possiamo negare
che possa esserci una correlazione, ma è anche vero che i controlli erano
estesi su tutta la provincia». Valutazioni solo tecniche, quindi, da parte del
comandante della Polizia stradale di Treviso, Giovanni Battista Scali,
all’indomani dell’ennesimo fine settimana mirato a presidiare la viabilità
nella Marca, e coincidente questa volta con la kermesse dedicata alle
"ombre". «Se consideriamo numero e entità di incidenti rilevati -
puntualizza il comandante, ricordando gli 11 accaduti, 8 dei quali con feriti -
possiamo dire che il week end è filato via abbastanza liscio, quanto alle
statistiche, non è mio compito commentarle, qualora dovessero essere messe in
relazione all’Ombralonga». I numeri dicono allora che tra sabato e domenica, le
sessanta pattuglie della Stradale (spalmate in quattro turni giornalieri e
dotate di otto etilometri) hanno rilevato 21 infrazioni per guida in stato di
ebbrezza. Il parallelismo è d’obbligo, per capire se effettivamente il dato
possa essere messo in relazione all’Ombralonga; allora, ricordiamo pure che nel
primo week end del mese furono appena 5, raddoppiando nel secondo. Domenica sera, erano dunque quadruplicate.
Coincidenza? Dalle patenti ai punti: dai 487 dell’ultimo rilevamento
siamo passati a 698! Impennata significativa. Coincidenza? Può essere, come può
essere smontata dal primo dato di ottobre (6-7 ottobre), quando i punti tolti
agli automobilisti furono 653, appena al di sotto di quelli "persi"
sabato e domenica scorsi. Restando in materia di alcol, va detto che delle 21 guide
in stato di ebbrezza, 6 rientravano nella fascia meno preoccupante, 9 in quella
media, altre 6 in quella "pesante". Sono stati 328 gli automobilisti
sottoposti all’alcoltest, su 1040 veicoli fermati. Punta massima: il 2,23
"soffiato" da un 25enne immigrato indiano, in quel di Spresiano, che
l’Ombralonga non sapeva manco esistesse. A proposito di record (di cui
certamente non vantarsene), fa riflettere quello di un 28enne trevigiano sorpreso per la quarta volta ebbro al volante:
record che gli è costato il sequestro dell’auto, come disposto dal
Procuratore Fojadelli (in verità scatta alla terza infrazione). Ebbri a parte, in materia di punti la statistica è la
seguente: 195 per infrazioni generiche al codice della strada, 3 per guida non
prudente, 18 per eccesso di velocità, 22 per mancato utilizzo delle cinture di
sicurezza e 6 per uso del cellulare al volante. Soltanto venti li ha persi in
un sol colpo un neopatentato diciannovenne, che, essendosi rifiutato al test
dell’etilometro, si è vista raddoppiare la sottrazione. Come esordio, non c’è
male. Ultimo, ma non ultimo, dato: fra i contravvenzionati non
figura una sola donna. Per amore della statistica. Giancarlo D’Agostino
L’ADIGE
Torino: è stata
ritrovata nella notte scalza, infreddolita e con una ferita al capo I genitori litigano,
bimba terrorizzata TORINO - Brutta avventura a Torino per una bimba fuggita
di casa durante una furibonda lite dei genitori: è stata ritrovata con una
ferita al capo. Secondo il suo racconto
la mamma, in preda ad una crisi isterica, l’avrebbe colpita con un coltello.
Protagonista della vicenda una famiglia torinese benestante. Il padre è un
manager ed abita con moglie e figlia in una zona residenziale. Sembra che da
tempo il menage familiare fosse in crisi. L’altra
notte l’ennesima lite. Pare che l’uomo fosse in stato di ebbrezza e la moglie
l’ha chiuso fuori casa. Durante la discussione sarebbe avvenuto il gesto
inconsulto ai danni della bimba che, terrorizzata, è fuggita in strada. I
genitori non se ne sono accorti subito, ma solo quando sul posto è giunta una
pattuglia della polizia chiamata dall’uomo che non poteva più rientrare nella
sua abitazione. La bimba è stata ritrovata, scalza e infreddolita, mezz’ora
dopo da una «volante». Agli agenti che le chiedevano conto della ferita ha
raccontato del colpo subito mentre i genitori litigavano. Ora madre e figlia si
trovano entrambe in ospedale. La piccola nel reparto pediatrico dell’ospedale
Martini, assistita dal padre. È in buone condizioni fisiche. I medici hanno
informato il Tribunale dei minorenni cui spetta ora la decisione se riaffidarla
ai genitori. La mamma è nel reparto psichiatrico delle Molinette e non è stata
ancora in grado di rispondere alle domande della polizia, che ha inviato un
primo rapporto alla magistratura.
L’ADIGE
Lettere Scandalosa la birra
gratis Con riferimento alla vicenda del volantino propagante la
distribuzione gratuita di birra nel noto bar di Rovereto, leggo e interpreto la
reazione del gestore come qualunquista e sfacciatamente giustificatoria,
andando ad allargare con presunzione le responsabilità in esterni. Il tutto
secondo una pessima prassi auto difensiva che tende a conglobare nel problema
tutto e tutti per poter così meglio tutelarsi dalle critiche negative. Sì,
perché a mio modo di vedere, il volantino è frutto dell’iniziativa di un
singolo, e chiede eventuali responsabilità unicamente a chi, per un vezzo
personalistico di tendenza anticonformista, si lancia in iniziative dai
risvolti notoriamente negativi e forieri di vari problemi. Tralascio
l’alcolismo e tutta la serie di elementi che ne definiscono la patologia, per
non toccare vere e proprie emergenze ad essa correlate, di chi si pone ad esempio
alla guida di veicoli sotto l’effetto di sostanze alcoliche. Le cronache di ogni giorno testimoniano
abbondantemente il pericolo e i disastri che l’abuso di alcolici possono
determinare. Ma veniamo alla realtà più strettamente locale e apprezzabile,
nonostante si cerchi di fuorviare l’elemento chiave di lettura. Sto parlando di
inevitabili quanto più volte assodati
episodi di molestie e disturbi nei migliori casi, dati da un considerevole
gruppo di soggetti in preda ai fumi dell’alcool. Inutile descriverli anche
perché, senza fare della demagogia o nascondersi dietro ad un dito, sono sotto
gli occhi di chiunque attraversi il centro cittadino nel fine settimana ad una
determinata ora. Nessun allarme per carità, e nessun falso moralismo, ben
sapendo che la gente non può stare barricata in casa. Direi però che, visto che
l’etica del gestore si esprime anche oltre alla semplice professionalità e
maniera di conduzione, la sua sensibilità di soggetto esercente un locale
aperto al pubblico (fra cui tanti minorenni) potrebbe benissimo mettere da
parte le iniziative goliardiche di chiaro stampo provocatorio. Vedi ad esempio
la piantina riprodotta sul volantino di chiara equivocità, e la saccente
rassicurazione non trattarsi di vegetale compromettente. Analoga cosa sull’offerta di birra gratis la quale, a
fronte di quanto sopra considerato, poteva benissimo essere risparmiata, il
tutto in un’ottica collaborativa con le istituzioni locali che, non solamente
determinano la desertificazione del centro storico, ma si adoperano anche con
interesse nell’arginare determinati fenomeni di alcolismi esistenti fra i
giovani. Alessandro Molinari
- Rovereto
LA GAZZETTA DI PARMA
Notte in disco con
la birra nel bagagliaio INCHIESTA STOP
ALL’ALCOL DOPO LE DUE: REAZIONI E STRATEGIE I trucchi dei
giovani per aggirare lo stop E in certi locali il cocktail arriva sottobanco Giacomo Talignani La notte dell’alcol comincia da una Fiat Tipo blu. Marco e
Luca (nomi di fantasia), 18 e 19 anni, riempiono
il bagagliaio di beveraggi: bottigliette di birra e un bottiglione misto fra
rum e coca cola. Sono le undici di sabato sera. I ragazze sono già in giro
(vasca in centro, puntata al pub), più tardi faranno tappa in discoteca dove li
aspetta una novità: l’articolo 6 della legge 160, quello che vieta di
somministrare bevande alcoliche dopo le 2 di notte nei locali di
intrattenimento, pena la chiusura del locale «da sette fino a trenta giorni».
Come ha preso il popolo della notte, quest’ondata di sobrietà? Siamo andati a
scoprirlo. continua...
VARESENEWS
Sumirago -
L’episodio intorno alle 22 in una corte di Quinzano: il feritore aveva avuto in
passato degli screzi con la giovane per alcuni affitti non pagati. Indagano i
carabinieri Sparo nella notte:
ferita una donna, anziano in manette Ha atteso il suo ritorno a casa e dall’uscio della propria
abitazione le ha sparato un colpo con un fucile da caccia non appena lei è
scesa dall’auto. È successo a Quinzano, minuscola frazione di Sumirago,
all’interno di una corte in via Sant’Antonio, poco dopo le 22 di lunedì 22
ottobre. Lo sparatore è Antonio Ebbene, 72 anni, vedovo e pensionato,
conosciuto in paese per il soprannome “Braccio di Ferro” e per la sua passione (smisurata, dicono alcuni ragazzi del posto) per l’alcol. La ferita si chiama
Loredana Siciliano, trent’anni, disoccupata, una figlia di dieci in Sicilia.
Loredana, accompagnata da un amico, è tornata nella casa di Quinzano che
Antonio Ebbene le aveva affittato mesi fa per prendere il cane Cochi, da due
giorni da solo: l’uomo ha sentito arrivare la macchina, ha atteso che Loredana
scendesse per aprire la porta e ha sparato un colpo, ferendo la donna al viso,
fortunatamente di striscio. Subito l’amico di lei, che l’ha accompagnata a
Quinzano e che l’avrebbe poi ospitata nella sua casa di Gallarate, ha avvertito
i carabinieri. Lo spavento è stato grande, come spiega il giovane
accompagnatore della ragazza ferita: «Siamo arrivati verso le dieci – ha detto
-, non appena lei è scesa dall’auto ho sentito un boato. Pensavo ad un petardo,
e invece le ha sparato. È andata bene, ma ho avuto paura di morire. Loredana è
stata pronta a scappare per strada, mi ha gridato subito "scappa, scappa,
vai via"; io invece ci ho messo almeno cinque minuti a fare retromarcia,
un po’ perché la corte è buia e non ci sono luci, un po’ per lo spavento». Alla
base del gesto potrebbero esserci antichi screzi tra i due: Loredana era in
affitto in una casa di proprietà di Antonio Ebbene, proprio di fronte alla casa
del suo feritore. In passato avevano litigato perché lei non pagava con regolarità l’affitto: negli ultimi
giorni, dopo numerosi tentativi, lui era riuscito a sfrattarla e per questo
Loredana aveva cercato e trovato l’appoggio di un amico. La donna è stata
medicata nell’ospedale di Gallarate e se la caverà in pochi giorni. Antonio
Ebbene è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e portato in caserma
a Gallarate per ulteriori accertamenti: l’arma è stata sequestrata e i militari
verificheranno se il tasso alcolico dell’anziano rientra nella norma o può essere
alla base del folle gesto. Tommaso Guidotti
IL SECOLO XIX
Ubriaco alla guida
fuori servizio: autista cacciato amt Amt si limita a
spiegare che «la decisione è stata presa per motivi di oggettiva
inutilizzabilità del dipendente» UNA SERATA un
tantino troppo alcolica è costata davvero molto cara a un conducente di autobus
di Amt: licenziato in tronco dopo nove anni di lavoro passati sulle linee
dell’azienda di trasporto pubblico locale. L’uomo, sulla quarantina, era stato fermato dalla polizia stradale
nello scorso mese di agosto dopo una serata passata fuori con amici. Nel suo
sangue gli agenti hanno trovato un tasso alcolico di gran lunga superiore a
quello consentito. Risultato numero uno,
ritiro della patente di guida per un anno, risultato numero due, appunto, fine
della carriera di autista. Non si tratta, in questo caso, di un
provvedimento preso in virtù delle nuove norme contenute all’interno del
decreto del ministro dei trasporti Bianchi. «La decisione è stata preso per
motivi di oggettiva inutilizzabilità del dipendente», si limita a dire Amt. Sta
di fatto che è la prima volta, nella storia dell’azienda dei mezzi pubblici,
che si verifica un caso di questo tipo. Oltretutto non si è trattato, in questo
caso, di un problema avvenuto in servizio, ma di un momento al di fuori
dell’orario di lavoro. Che l’aria, in azienda, sia cambiata, l’aveva già fatto
intendere a chiare lettere la decisione, presa qualche mese fa, di non
confermare alcuni autisti assunti in contratto di formazione. Nessun obbligo di
confermare chi non viene giudicato idoneo alla guida, ma i sindacati insorsero
perché l’azienda non comunicò i motivi alla base della decisione e soprattutto
per il fatto che mai, prima, si era deciso di lasciare a casa dei nuovi
assunti. L’amministratore delegato Hubert Guyot ha dichiarato più
volte di tenere molto al personale viaggiante, considerato il primo contatto
dell’azienda con quello che da un po’ di tempo viene considerato cliente e non
più passeggero. Ma ha anche distribuito un vademecum di "consigli"
per gli stessi autisti, i cui comportamenti alla guida - si intende - verranno
controllati e tenuti costantemente sotto osservazione. Nel 2005, a dire la
verità, c’è stato un caso simile. Una pattuglia di polizia fermò in via Fieschi
il dipendente Amt, che dopo una pericolosa gimkana in piazza Paolo da Novi
venne denunciato per guida in stato di ebbrezza e perchè aveva la patente
scaduta. L’autista, in quel caso, fu sospeso dal servizio. E non è stata licenziata Federica Moro,
l’autista tossicodipendente finita fuori strada il 3 maggio dello stesso anno
al Righi con un bus carico di passeggeri. L’autista non ha perso il posto, e
sta seguendo un percorso di disintossicazione presso una comunità di recupero
per tossicodipendenti. L’autista licenziato, si dice, farà causa all’azienda che
l’ha lasciato a casa all’inizio di ottobre. daniele grillo
RAINEWS24
Obesi, alcolizzati,
diabetici: gli inglesi i piu’ malati d’Europa. Arriva la ’licenza di fumare’ La Gran Bretagna è "il grande malato d’Europa".
E’ quanto si deduce da un rapporto del governo pubblicato ieri, secondo il
quale in Gran Bretagna si registra il record europeo di obesità, abuso da
alcoolici, diabete e morti legate al fumo. Un
cittadino britannico, ricorda oggi l’Independent che dedica la prima pagina
all’emergenza salute, consuma 11.37 litri/anno di alcool puro contro la media
europea di 10.95; (*) il numero di
donne fra i 35-54 anni che soffre di alcoolismo è raddoppiato negli ultimi 15
anni; il consumo di frutta e verdura è di 25 kg sotto la media europea. Ecco perché un piano radicale per convincere la gente a
smettere di fumare, fare più ginnastica e cambiare la propria dieta è stato
avanzato da un consigliere del governo. Fra le proposte quella di un ‘permesso
per fumare’, che i fumatori dovrebbero esibire al momento dell’acquisto delle
sigarette, un’ "ora di ginnastica" che tutte le maggiori aziende
dovrebbero garantire ai propri dipendenti e il divieto di sale in cibi
preconfezionati. L’idea, subito ribattezzata "neopaternalismo",
ribalta il tradizionale approccio del governo che chiede agli individui di
scegliere abitudini più salutari. Al contrario, ora dovrebbero ‘guadagnarsi’
l’opzione più insana con questa ‘licenza di fumare’. “Torna lo Stato balia”,
dice qualcuno. "Non è proibizionismo, è un forma soft di paternalismo”. La proposta, che sarà valutata dal ministero della
Salute, è in linea con l’iniziativa del
ministro Alan Johnson, che sta pensando di inviare ai genitori informative sul
peso dei figli che hanno da 5 a 10 anni, in modo che sappiano se questi ultimi
stanno diventando obesi. Finora, invece, i genitori hanno queste informazioni
solo se le richiedono. Uno studio pubblicato ieri dice che la GB ha la più alta
diffusione di adulti sovrappeso fra i Paesi dell’Ue: il 24.2% è obeso. Il
Health Profile of England 2007, pubblicato ieri, revela che l’obesità in GB è
il doppio che in Germania (12.95) e 2,5 volte rispetto alla Francia
(9.4%). Un obeso muore 9 anni prima di
una persona di peso ‘nella norma’ e i
super obesi (coloro che hanno un indice di massa corporea sopra 45) vivono 13
anni meno. (*) Nota: in Italia siamo circa a 7 litri/anno di alcol
puro: l’obiettivo OMS è scendere sotto i 6 litri entro il 2015.
ASCA
VENETO: IN CONSIGLIO
INCONTRO CON GESTORI DISCOTECHE SU DIVIETO ALCOLICI (ASCA) - Venezia,
23 ott - Confronto al Consiglio regionale del Veneto tra i gestori dei locali
da ballo e di intrattenimento notturno e i consiglieri della commissione
Attivita’ produttive, presieduta da Giuliana Fontanella (Forza Italia), in
merito al divieto di vendita alcolici in orario notturno. Il divieto e’ stato introdotto dalla legge approvata dal
Consiglio regionale nel settembre scorso (ma che entrera’ in vigore il prossimo
10 aprile), ma in realta’ e’ stato gia’
anticipato dal decreto legge del ministro Bianchi, in vigore su tutto il
territorio nazionale, che proibisce la vendita di alcolici nelle discoteche
dopo le due di notte. Al confronto ha partecipato anche l’assessore alla
pubblica istruzione Elena Donazzan (AN). I gestori di discoteche, night e locali da ballo,
rappresentati da Antonio Flamini e Renato Giacchetto, rispettivamente
vicepresidente nazionale e presidente veneto del sindacato degli imprenditori
dei locali da ballo (Silb) hanno criticato entrambi i provvedimenti perche’
inefficaci nel contrastare il vero problema della sicurezza stradale, cioe’ la
guida in stato di ebbrezza. ’’Il divieto di vendere alcolici dopo le due di
notte introdotto dalla legge nazionale 160 e l’obbligo di chiusura per le
discoteche alle 3 del mattino previsto dalla legge veneta limitano la liberta’ di divertimento senza produrre alcun effetto
positivo - hanno spiegato gli imprenditori delle discoteche - in quanto
incrementano il nomadismo notturno e quindi il rischio di incidenti,
incentivano l’abusivismo, alimentano comportamenti trasgressivi nei giovani e
il consumo di sostanze stupefacenti’’. In alternativa ai divieti i gestori delle discoteche
propongono invece di introdurre ’’etilotest’’ e ’’stuart’’ nei locali notturni,
l’obbligo del ’’guidatore designato’’ a tasso alcolimetrico zero, il trasporto
notturno gratuito per chi ha bevuto, incentivi ai gestori che somministrano
bevande analcoliche, campagne di sensibilizzazione, informazione ed educazione
rivolte ai giovani. Ma soprattutto i
gestori chiedono piu’ controlli sulle strade da parte delle forze dell’ordine,
unico strumento efficace - secondo il Silb - per abbattere il numero di
incidenti sulle strade. Per i consiglieri regionali il confronto con i gestori dei
locali della notte e’ stata l’occasione per ribadire la diversita’ tra la legge
nazionale in vigore (che ha introdotto il divieto di vendita degli alcolici a
partire dalle 2 di notte solo nei locali del divertimento notturno, escludendo
invece ristoranti, bar, pub, circoli e locali di ristorazione) e quella veneta che introduce si’ limiti
orari, ma riconosce ai comuni la possibilita’ di derogarvi a fronte di
iniziative di prevenzione e programmi di sicurezza stradale. ’’La legge nazionale - ha esordito Diego Cancian di
Progetto Nordest, primo proponente del divieto regionale di somministrare
alcolici in orario notturno - e’ inefficace perche’ crea discriminazioni tra i
diversi tipi di locali e non affronta il punto nodale del problema, cioe’ la sicurezza
sulle strade. Il nostro provvedimento invece, che e’ stato ben meditato a
differenza del decreto Bianchi, e’ stato costruito ascoltando tutti gli esperti
del settore e punta a creare una collaborazione stabile tra Regione, enti
locali e gestori dei locali notturni per ricondurre il divertimento della notte
in orari piu’ accettabili e contrastare la cultura dominante dello sballo a
tutti i costi’’.
L’ARENA di Verona
TORRICELLE. Non
aveva le autorizzazioni Sequestrato il
chiosco abusivo di birra e panini Controlli ai locali,
stop all’alcol dopo le due di notte La location dove posteggiare il camper era
di suo, garanzia di guadagno sicuro. Il parcheggio di fronte alla discoteca
Alter Ego sulle Torricelle soprattutto nei fine settimana, diventa punto
d’incontro di molti giovanissimi, sia frequentatori della disco, che di altri
che lì incontrano gli amici. La notte tra sabato e domenica la polizia municipale ha
sequestrato un chiosco abusivo sulle Torricelle. Il caravan, trasformato in
gazebo e fissato al suolo, vendeva illegalmente panini, bibite e birre. Due le violazioni contestate al titolare: la mancanza
della denuncia di inizio attività di vendita e la mancanza dell’autorizzazione
sanitaria da parte dell’Usl sulla conformità di attrezzature e procedure di
lavorazione degli alimenti. La polizia
municipale è anche impegnata nell’attività di controllo per il rispetto delle
nuove norme introdotte dalla legge 160/07 di conversione del decreto legge
Bianchi, che prevede che i locali da ballo e intrattenimento non possano
servire alcolici dopo le due. «Considerando che
molte discoteche permettono ai loro clienti di uscire e rientrare poco dopo, un
chiosco che vende alcolici poco lontano costituisce un indubbio problema di
aggiramento della norma, oltre che di sicurezza per le conseguenze che da ciò
derivano. E per questo i controlli aumenteranno», dice il comandante Luigi
Altamura. Prima di procedere al sequestro del caravan, la municipale
ha tenuto d’occhio i clienti della discoteca vedendo che entravano e uscivano dal locale con birre in mano.
Probabilmente era più vantaggioso acquistarle fuori. Il comandante Altamura è in contatto con altri colleghi
per confrontare il modo di agire, visto che la normativa non è del tutto
chiara. Infatti è necessario distinguere tra locali da ballo, discobar e bar
qualsiasi. Per questi ultimi infatti non
v’è limite nell’orario di somministrazione di alcolici. E come è noto, bere
in discoteca costa molto di più che fuori. A.V.
IL GAZZETTINO (Belluno)
L’APPELLO Antonio Barp (Ascom)
invita ad avere la mano più pesante Feltre Controlli e sanzioni
più severi nei confronti della distribuzione e del possesso di alcolici. La rissa di piazza Isola, che
sabato scorso ha portato all’arresto di tre magrebini, non è certo caduta nel
dimenticatoio. Molte le voci che si
sollevano in città e chiedono interventi per cercare di arginare i problemi di
ordine pubblico, prendendo anche seri provvedimenti sulle modalità di
somministrazione delle bevande alcoliche. La richiesta giunge dal
presidente della Consulta Ascom di Feltre, Antonio Barp. «A seguito del fatto
increscioso accaduto sabato - spiega Barp - c’è l’esigenza di intervenire a
favore di un maggior ordine pubblico, sia per la sicurezza dei cittadini che
per quella delle attività commerciali. É necessario sradicare il problema alla
radice, pertanto chiediamo all’Amministrazione comunale, che su sta già
occupando del problema organizzando incontri a livello extra comunale e
provinciale, di incontrare anche tutti i titolari di pubblici esercizi,
mettendo in evidenza le linee oltre le quali non si può andare. Servono una
sensibilizzazione diretta e controlli
mirati nei locali anche in orario serale perché potrebbe accadere che vengano
venduti alcolici anche a ragazzi con meno di 16 anni. Se un pubblico
esercizio viene colto in fragranza, deve rimanere chiuso per un periodo. In
questo modo viene rispettata la professionalità di chi fa bene il proprio
lavoro». Barp sottolinea la necessità di non limitarsi ai controlli
nei locali. «I ragazzi vanno al
supermercato e, a costi minori, comprano molte bevande alcoliche, le caricano
in auto e poi vanno in piazza a fare queste cose. Le forze dell’ordine
dovrebbero tenere sotto controllo anche questo aspetto». (*) (*) Nota: rispetto alla vendita di alcolici al
supermercato il problema è la carenza legislativa, non la mancanza di
controlli.
L’ARENA di Verona
NOTTE TRAGICA. Il
conducente era sotto l’effetto di alcol e stupefacenti Mortale sulla Serenissima
Indaga la procura scaligera Tocca alla procura
di Verona coordinare le indagini sul tragico incidente di domenica alle 2.30 con due morti, avvenuto in
via Pra Serà nel territorio del comune di Peschiera. L’Alfa 147 era entrata
nella nostra provincia per poche centinaia di metri dopo aver superato
Sirmione. Nella fuoriuscita di strada, hanno perso la vita Paolo Seminario, 18
anni e il serbo Sead Lyatifi, 15, residenti nel Bresciano. Le vite di Cristian
Bossoni, 27 anni, elettricista e di Nicolò Toscano sono gravissime: ambedue
sono ricoverati nei reparti di rianimazione degli ospedali di Brescia e
Desenzano del Garda. Ieri gli agenti della polizia stradale hanno continuato
gli accertamenti per risalire ai motivi della tragica fuoriuscita di strada di due
notti fa. Gli inquirenti hanno confermato che chi era alla guida dell’auto, con ogni portabilità Bossoni, era
alterato sia da sostanze stupefacenti che dall’abuso di alcol. In procura a
Verona, però, si mantiene un certo riserbo e non si sa ancora se il
ventisettenne è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di
omicidio colposo. Gli agenti della polizia stradale di Desenzano del Garda, su
indicazione del pm Francesco Rombaldoni, hanno posto sotto sequestro l’auto,
un’Alfa 147 che è finita dritta contro un albero. In procura, ieri, hanno
escluso la responsabilità di altri automobilisti. Si è scoperto che i quattro erano appena usciti dalla
discoteca le Ninfee di Sirmione che d’estate è anche un parco acquatico.
Con ogni probabilità, si stavano trasferendo in un altro locale a Peschiera. Ma la mente annebbiata da alcol e droga del
giovane automobilista ha interrotto per sempre il viaggio di due suoi amici.
Bossoni e Toscano continuano a lottare tra la vita e la morte.
IL PICCOLO di Alessandria
Parlamento Ue: i
risultati della riunione plenaria I parlamentari europei sono tornati al lavoro, riunendosi
nell’emiciclo a Strasburgo. In generale, gli eurodeputati si riuniscono 12
volte l’anno presso l’emiciclo di Strasburgo e 6 volte l’anno presso la sede di
Bruxelles. La sessione plenaria di settembre, a Strasburgo, si è aperta il 3.
Tra i temi in agenda spiccano la valutazione del tracollo del mercato americano
dei mutui, il dibattito sugli incendi che hanno devastato Italia e Grecia e la
richiesta di revisione delle misure restrittive sui liquidi nei bagagli a mano
dei passeggeri aerei. La plenaria di settembre si è aperta con il dibattito
sugli incendi boschivi che hanno interessato la regione del Peloponneso e
l’Italia centro-meridionale. Alla valutazione delle conseguenze su persone,
beni, fauna e più in generale sull’economia, è seguita la decisione di adottare
misure di prevenzione e di allarme precoce. La finalità è quella di ridurre al
minimo i danni da incendi boschivi. A
ciò ha fatto seguito la discussione sulla proposta di introdurre pene più
severe per chi guida in stato di ebbrezza. Queste prevedono la sospensione
prolungata della patente di guida e la confisca dell’automobile. Sono state,
inoltre, previste campagne di sensibilizzazione e norme di prevenzione sul
consumo di alcolici da parte dei minori, donne in stato di gravidanza e
neopatentati. Tra gli altri temi
toccati, una posizione di rilievo è occupata dal tracollo del mercato americano
dei mutui ad alto rischio (subprime)
IL GAZZETTINO (Udine)
Poliziotti
"tassisti" per scongiurare le stragi del sabato sera Udine NOSTRA REDAZIONE Poliziotti di giorno, "tassisti" nei fine
settimana per scongiurare le stragi del sabato sera. Lo fanno per i propri
figli, ma sono disposti a fare da tutor anche ad altri ragazzi, purchè non si
mettano alla guida ubriachi, impasticcati o storditi dalla musica. L’iniziativa
arriva da un piccolo paese della Carnia, Paluzza, dove fai prima ad arrivare in
Austria che raggiungere la discoteca o il cinema più vicini. Cinque famiglie -
tre genitori appartengono alla Polizia di Stato - si danno il turno: uno li
accompagna, un altro va a riprendere i ragazzi nel cuore della notte. Un modo
per educarli alla legalità, ma anche uno stimolo per i locali notturni della
provincia di Udine affinchè mettano a disposizione dei giovani clienti un
servizio di trasporto. Giulio Doneddu è un poliziotto della Questura di Udine
specializzato in scorte. Ed è anche uno dei cinque genitori che a turno fa la
spola. Ha passato nove anni nella
Polstrada e sa che cosa significa svegliare una mamma per dirle che suo figlio
si è schiantato per un colpo di sonno, una disattenzione, un amico che guidava
ubriaco. Ad agosto il nipote Giulio si è salvato da uno spaventoso
incidente. «Ritengo che sia stato miracolato - dice - Quello che è successo a
Giulio ha acuito il problema, purtroppo da noi i taxi sono troppo costosi, è
impensabile che un ragazzo possa spendere 50 euro. E allora, assieme a tre
colleghi, si è pensato a quest’iniziativa gratuita. Poi si sono aggiunti altri
papà». Doneddu - pilota di rally dal 1985, alle spalle svariati corsi di guida
sicura - non pensa solo ai suoi figli: «Voglio salvaguardare anche quelli degli
altri. Noi siamo stati fortunati con Giulio e ora ci mettiamo a disposizione
delle altre famiglie. Se qualcuno ha
bisogno di un passaggio, mi contatti. Gli faccio volentieri da tutor, vado
prenderlo e lo porto a casa. Mi basta salvare una vita e ho fatto il mio dovere». Per Giulio Doneddu e gli altri genitori di Paluzza non c’è
sacrificio che non valga la pena di fare per far capire ai loro ragazzi che le
regole vanno rispettate e che bisogna porsi dei limiti. «Il problema è a monte - rileva il papà-poliziotto - Chi guida non deve
bere. È assurdo consentire il tasso alcolemico di 0,5. Dovrebbe essere zero,
come in Austria». Sì, oltreconfine
chi beve non può guidare. Ed è per questo che esiste il
"nachtbus", l’autobus della notte che fa il giro dei locali. «La
corsa costa 5 euro», spiega Monica Majer, anche lei di Paluzza, in proncito di
aprire un’enoteca. «In Italia questo servizio non esiste - afferma - Io non ho
mai abbandonato un cliente sulla strada. Ho sempre portato a casa tutti con la
mia macchina. Adesso prenderò un furgone e accompagnerò gratuitamente chi ha bevuto
e supera lo 0,5. I controlli vanno bene, sono d’accordo, ma se non si trovano
delle soluzioni come continueremo a lavorare»? Cristina Antonutti
IL GAZZETTINO (Udine)
E l’enoteca pensa al
"bus della notte" per continuare a lavorare In Austria li chiamano "nachtbus", i bus della
notte che gli esercenti contattato per i clienti che hanno bevuto e non possono
mettersi alla guida. Perchè oltreconfine
il codice della strada non permette di sgarrare: la tolleranza è zero. Il
"nachtbus" è un servizio collettivo, costa circa 5 euro, fa il giro
dei locali e riporta a casa i clienti. In Italia non è previsto. Ma, seguendo
proprio l’esempio austriaco, c’è chi lo introdurrà gratuitamente. Come Monica
Majer, 42 anni, di Paluzza, due figli e un’enoteca che, burocrazia permettendo,
sarà pronta tra circa sei mesi, in una cantina di Paluzza che risale al 1574 e
che nel 1700 fu osteria. «Sono d’accordo
con i controlli - spiega - però bisogna trovare delle soluzioni, altrimenti non
lavoriamo. Io ho deciso di comperare un furgone, così accompagnerò a casa i
clienti. Che bevano in tranquillità, poi
ci penso io». A dire il vero Monica Majer questo servizio lo fornisce da
tempo. A sue spese. Con la sua macchina. Non ha mai scaricato un cliente che
non era in grado di guidare. «Adesso lavoro nell’enoteca di Sutrio - racconta -
Nel paese conosco tutti e non li lascio fuori dalla porta. Io sono fatta così.
Quando aprirò il mio locale, mi impegno a fornire gratuitamente il servizio. Ho
due figli anch’io, penso che potrebbe essere un’iniziativa valida». L’inasprimento della normativa, che introduce tre fasce
legate al tasso alcolemico e conseguenze più severe per chi guida in stato di
ebbrezza, ha già avuto ripercussioni per gli esercenti. «Se prima arrivavano in
quattro e facevano un giro di quattro assaggi per pagare una volta ciascuno -
spiega Monica Majer - adesso si fermano al secondo calice per non superare lo
0,5. E allora io dico: sorseggiate pure, poi vi riaccompagno a casa».
IL TIRRENO
Fracassa auto e
scooter dopo la bevuta record BAGNO DI GAVORRANO.
Agli agenti della stradale non era mai
capitato di trovare un automobilista dal tasso alcolemico così elevato: ben 7
volte più del limite di legge. Il record (3,68 e 3,40 contro lo 0,50
consentito - e tutto ciò a quaranta minuti dalla chiamata) appartiene a un
cittadino russo di 30 anni, abitante nella zona di Bagno di Gavorrano: di
mestiere fa l’autista... L’altra sera, verso le 21, esce da un locale di piazza
1º Maggio, a Bagno di Gavorrano, e si mette al volante di una Rover. Vorrebbe
fare retromarcia ma ingrana la prima e rovina una prima auto; ripete la
manovra, sbagliandosi di nuovo, e va addosso a una seconda auto e a un
motorino. Qualcuno sente che ci sono cocci e chiama la polizia stradale: in
quel momento la pattuglia (del distaccamento di Massa Marittima) è nella zona
di Orbetello. Raggiunge Bagno dopo quasi
tre quarti d’ora e sottopone lo straniero all’etilometro. Gli agenti non
credono ai loro occhi. L’auto viene presa in consegna dal cognato,
piuttosto seccato tra l’altro perché proprietario della Rover. Per S.K.,
invece, il massimo della pena prevista dal Codice.
IL TIRRENO
Fugge all’alt della
polizia e si schianta contro una volante LUCCA. In sella a
una potente moto Bmw ha tentato di sfuggire alle pattuglie della polizia che
gli avevano intimato l’alt: la sua corsa è però finita contro una volante e
nell’impatto il centauro si è visto scaraventato sul ciglio della strada
riportando alcune ferite. Nei guai, e
all’ospedale, è finito un uomo di 44 anni residente a Farneta, già conosciuto
dalle forze dell’ordine, che tra l’altro
è risultato positivo all’alcol test. Così, non solo è stato denunciato
dalla polizia per non aver ottemperato all’ordine dell’autorità e per porto
abusivo di un coltello che gli è stato trovato nel giubbot
Mercoledì, 24 Ottobre 2007
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