Un
incidente su un’autostrada olandese (dalla rete) (ASAPS) AMSTERDAM (PAESI BASSI), 25
ottobre 2007 – I Paesi Bassi stanno per approvare una nuova normativa per il
rilascio della patente di guida: a partire dal prossimo gennaio, infatti,
prevede una serie di restrizioni per i neopatentati, al fine di ridurre il
crescente numero di incidenti tra i “novizi” del volante. La notizia, ripresa
dal sito internet di CIECA (International Commission for Driver Testing), è
stata annunciata alcuni giorni fa dal governo olandese, che ha improntato la riforma
pensando ad un sistema di formazione del tutto nuovo: i candidati saranno
formati e valutati – in sede di esame teorico e pratico – tenendo conto della
necessità di impartire loro specifiche competenze in materia di conduzione
autonoma, sottoponendoli a training di guida da soli a bordo, di pronto
riconoscimento e valutazione dei pericoli, di guida in condizioni di traffico
intenso e di una condotta rispettosa degli altri, anche in relazione al tipo di
strada percorsa. Nel corso della prova su strada, il candidato non riceverà
alcuna istruzione da parte dell’istruttore o dell’esaminatore, che ne valuterà
dunque l’idoneità anche in relazione alla sua acquisita capacità in termini di
sicurezza. Viceversa, per valutare la sua capacità di districarsi nel sistema
viario, l’istruttore o l’esaminatore potranno chiedere all’aspirante guidatore
di recarsi verso una destinazione conosciuta senza spiegare quale strada
percorrere o perfino guidare seguendo le istruzioni di navigatore GPS, allo
scopo di valutare l’adattabilità del giovanotto agli stimoli offerti dalle
nuove tecnologie. Per quanto riguarda invece la teoria, gli istruttori dovranno
mostrare per 8/10 secondi immagini fotografiche di situazioni a rischio ai
discenti, allo scopo di ottenere risposte immediate circa la condotta reattiva:
il candidato potrà ragionare su come si comporterebbe e motivare la propria
scelta. Infine, gli esaminandi impareranno a rispettare l’ambiente, con uno
speciale addestramento a mantenere una velocità target ideale, in maniera tale
da limitare il consumo di carburante, le emissioni di polveri inquinanti e per
ottenere un ampio margine di azione/reazione in caso di emergenza. Insomma, un
corso interattivo, che esce dalla logica puramente nozionistica e si avvicina
sempre più ai corsi seguiti dai piloti di aereo od elicottero, addestrati nei
simulatori a fronteggiare ogni tipo di emergenza, sia questa un’avaria tecnica,
una perturbazione o un attacco terroristico. La riforma, a differenza di quanto
accaduto in Italia, è stata studiata a lungo, senza la fretta di adottare una
soluzione esclusivamente politica all’emergenza “strada”, concordata insieme ad
esperti e ricercatori, con il contributo delle scuole guida e degli stessi conducenti che si sono nel
frattempo prestati a sperimentare la nuova filosofia pedagogica. Al termine del
primo anno di sperimentazione, una speciale commissione tirerà le somme.
(ASAPS) |
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