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Introduzione
Il 15 ottobre scorso il
Ministero dell’Interno ha diffuso un comunicato di aggiornamento relativo ai
controlli su strada svolti dalla Polizia Stradale e dall’Arma dei Carabinieri
per “guida sotto l’influenza dell’alcool” (art. 186 del C.d.s.) e per “guida
in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”
(art. 187 del C.d.s.) (1).
Alcuni dati salienti contenuti nel comunicato in questione sono riassunti in
tab.1, unitamente a minime elaborazioni statistiche degli stessi.
Avevamo già avuto modo di conoscere in anteprima questi (ed altri) dati nel
corso di un recente Convegno (2), ascoltando una interessante relazione del
dott. Antonio Giannella, Direttore del Servizio di Polizia Stradale,.
Nella presente breve nota ci proponiamo di svolgere alcune considerazioni al
fine di mostrare come questi risultati forniscano, accanto ad indicazioni per
così dire “dirette”, anche altre indicazioni – molto importanti – che tuttavia
rimangono un poco “nascoste” per motivi strettamente tecnici.
Le indicazioni “dirette”
Sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno, crediamo si possa
essere tutti molto soddisfatti di come stiano procedendo le azioni volte a
contrastare la guida in stato alterato per pregressa assunzione di alcol e/o
sostanze d’abuso, fenomeno diffuso nel nostro e in altri paesi, cui vanno
addebitate tante tragedie che è dato a vedere sulle strade.
I dati di cui stiamo trattando,
infatti, ci indicano che l’attività di controllo è stata notevolmente
incrementata. Nel periodo considerato il numero di controlli è aumentato
rispetto all’anno precedente del 170% (del 92% nel week-end, dove i controlli
erano già più concentrati).
In termini pratici, siamo
passati da circa 220.000 a circa 600.000 controlli /anno, quasi tre volte
tanto.
E’ bene sottolineare poi che questo aumento non ha carattere “statico”, ma
“dinamico”, in quanto si sta rinforzando nel tempo: negli ultimi due mesi,
infatti, l’incremento del numero di controlli – sempre in riferimento all’anno
precedente – è stato addirittura del 320%.
Si tratta in definitiva di un risultato di tutto rispetto, che testimonia un
serio e concreto impegno per ridimensionare il problema in questione. Un
risultato importante, certo, che deve peraltro essere inquadrato insieme ad
altre decisioni prese di recente (acquisto di un consistente numero di nuovi
etilometri da dare in dotazione alle FF.OO., inasprimento delle pene, ecc.
ecc.).
Le indicazioni “nascoste”
Accanto a quello che abbiamo ora riportato, più ampiamente illustrato nella
relazione citata (2), ci si potrebbe chiedere se questo aumento del numero di
controlli abbia in qualche modo già influito sulla prevalenza della guida in
stato alterato. Ma qui le cose si fanno meno semplici, in quanto i controlli di
cui stiamo trattando non sono controlli casuali, ma per fondato
sospetto. Come si è avuto modo di ribadire più volte, i controlli su strada
per fondato sospetto – pur essendo la cosa più importante ed urgente da
sviluppare - non hanno funzione conoscitiva (ovvero di rappresentatività
statistica della popolazione dei conducenti), ma servono a mettere in
condizioni di non nuocere coloro che mostrano una condotta di guida che può far
sospettare condizioni alterate in seguito ad assunzione di bevande alcoliche
e/o sostanze stupefacenti.
Sicché, se si volesse rispondere alla domanda: “Qual è la proporzione di
conducenti che in Italia guidano in stato di ebbrezza e/o sotto l’influenza di
sostanze stupefacenti?”, sulla base dei soli controlli per fondato sospetto
non potremmo fornire una stima valida (precisa e accurata).
Per quanto possa sembrare strano, l’unica risposta che ad oggi si possa
dare alla domanda vista è: “Non lo sappiamo”. In effetti, a parte
qualche raro studio randomizzato svolto su specifici territori, qualcuno assai
datato, mancano dati rappresentativi per l’intero paese. E questo è dovuto al
fatto che non è ancora previsto un programma sistematico di controlli
casuali su strada. E questo non solo in Italia: succede quasi dappertutto.
Quello che sappiamo è, come vedremo meglio nel seguito, che questa proporzione è
inferiore a quella che si riscontra con i controlli di fondato sospetto.
Comunque, lasciando ora da parte l’opportunità di conoscere meglio lo “stato
delle cose”, proviamo a chiederci se – sia pur in forma distorta (distorta
in termini statistici, ovviamente), non sia possibile mettere in luce dai dati
che stiamo esaminando una qualche indicazione sull’andamento nel tempo della
proporzione di conducenti in stato alterato.
Come si osserva dalla tab. 1, quando confrontiamo le proporzioni di “positivi”
al controllo nei due periodi considerati, quelle del 2007 sono sistematicamente
inferiori a quelle del 2006.
Tra gennaio e settembre, la
percentuale di positività all’alcol è scesa di quasi 8 punti percentuali,
passando dal 15% al 7.3% (di 3 punti percentuali nei week-end).
Nel caso della guida in stato alterato da sostanze stupefacenti la riduzione -
in termini di punti percentuali - è più ridotta: ma questo dipende dalla minore
prevalenza del fenomeno (rispetto all’alcol) e da difficoltà tecniche legate
all’esecuzione dei controlli. Nei fatti, le positività per le sostanze rilevate
nel 2007 si riducono moltissimo rispetto a quelle viste nel 2006, addirittura
di circa il 50%.
Se i controlli di fondato sospetto fossero rappresentativi della popolazione
dei conducenti potremmo affermare che l’aumento del loro numero ha avuto un effetto
deterrente importante, probabilmente facendo sì che molti conducenti
(riferendoci al caso dell’alcol):
abbiano rinunciato a bere
alcolici dovendosi poi mettere alla guida;
abbiano limitato le quantità assunte;
abbiano atteso più tempo dopo l’ultima assunzione alcolica prima di mettersi
alla guida;
sentendosi in condizioni
alterate, abbiano fatto guidare un altro.
Con controlli strettamente casuali, l’impatto della prima e dell’ultima
possibilità potrebbe essere quantificato dall’aumento della proporzione delle
alcolemie risultate nulle; l’impatto della seconda e della terza possibilità,
dallo spostamento verso sinistra (cioè, verso valori di alcolemia più bassi)
della distribuzione delle alcolemie rilevate su strada, come pure da una
riduzione della media di tutte le alcolemie e della media delle alcolemie non
nulle, nonché dalla riduzione della proporzione delle alcolemie elevate (es.,
BAC>1.5 g/l).
Naturalmente, queste quantità possono essere calcolate anche per i controlli
per fondato sospetto (magari ripartendoli anche per sesso, per età e per
concentrazioni rilevate, come il dott. Giannella ha illustrato nella sua
relazione (2)).
Si osservi che se i criteri di selezione dei conducenti controllati
fossero rimasti costanti nel tempo, allora le variazioni osservate avrebbero un
valore anche per tutta la popolazione dei conducenti. Ma nulla sappiamo della
stabilità temporale di tali criteri di selezione (anzi, tutto fa pensare, come vedremo,
che siano migliorati).
Il problema che abbiamo dinanzi, quindi, è il seguente: se vediamo qualcosa
con i dati dei controlli per fondato sospetto, possiamo estrapolare in qualche
modo questi risultati all’intera popolazione dei conducenti?
Dimostreremo ora che, sia pur ad un livello qualitativo, e non quantitativo,
fornire una indicazione “forte” in questo senso è possibile.
Per far questo, però, è necessario svolgere prima una piccola riflessione in
termini statistico-epidemiologici.
Una breve parentesi: epidemie e dintorni
Una delle prime cose da fare quando si indaga su una possibile epidemia è
accertarsi che l’epidemia esista davvero, e non dipenda da una maggiore
attenzione posta al fenomeno.
In altre parole, può accadere
che l’incidenza di una certa malattia resti “nascosta” per un certo periodo in
quanto non facilmente osservabile o addirittura trascurata. Poi, magari con la
disponibilità di un nuovo test diagnostico e/o con un maggiore interesse per la
malattia stessa, può capitare che se ne osservino molti casi. In questa
situazione l’epidemia non c’è, in quanto quello che oggi vedremmo sarebbe
uguale a quello che avremmo visto ieri se avessimo avuto la possibilità di vederlo.
Per inciso, questo è quanto accade attualmente per la guida in stato di
ebbrezza, fenomeno che c’è da sempre, ma che non è stato mai così enfatizzato
come negli ultimi tempi dai media, e mai indagato così a tappeto con i
controlli delle FF.OO.
In conclusione, l’effetto dell’attenzione su un problema è unidirezionale:
anche se il problema resta immutato, una maggiore attenzione porta ad
amplificarne le dimensioni.
Se aumenta l’attenzione, è
altamente probabile quindi che si tenda a sovrastimare, non già a sottostimare,
l’intensità di un fenomeno. E, magari, a considerare come emergente, o in
crescita, un problema presente già da tempo.
Torniamo ora ai dati del
Ministero dell’Interno
Considerando che nell’ultimo anno l’attenzione sul problema “Alcol & Guida”
(e “Sostanze & Guida) è cresciuta verticalmente, possiamo ragionevolmente
escludere che da parte delle FF.OO. il modo di effettuare i controlli per
fondato sospetto sia diventato più superficiale. Anzi, viene da pensare che,
anche per l’esperienza accresciuta, la “qualità” di tali controlli si sia
affinata, rendendoli più specifici, concentrandoli in ore e luoghi dove risulta
più elevata la probabilità di trovare conducenti in stato alterato.
Sicché, numero dei controlli a parte, dovendo fare una previsione non potremmo
che attenderci un aumento della proporzione di conducenti con alcolemia al di
sopra del limite legale (come pure di conducenti sotto l’influenza di sostanze
stupefacenti).
Al limite, supponiamo che nel
2007 la proporzione dei conducenti in stato di ebbrezza sia rimasta inalterata
rispetto al 2006: data la maggiore attenzione al fenomeno da parte delle
FF.OO., la maggior cura nel selezionare i conducenti da controllare, le precise
direttive avute dallo stesso Ministro dell’Interno, e quant’altro, sarebbe
razionale prevedere – nonostante la stabilità ipotizzata - un aumento delle
proporzioni di positività riscontrate nel 2007 rispetto a quelle del 2006.
Invece, quello che osserviamo è che queste positività diminuiscono; e
nemmeno di poco.
E allora, in base a quanto
precedentemente discusso, possiamo concludere che accanto all’aumento del
numero di controlli è ben visibile, in termini qualitativi, anche un effetto
deterrente indotto dai controlli stessi.
Insomma, se ci domandassimo: “Quanto è variata nella popolazione dei
conducenti la proporzione della guida in stato di ebbrezza?”, non potremmo
fornire alcuna risposta precisa in merito; ma se ci chiedessimo: “Questa
proporzione è diminuita?”, la nostra risposta sarebbe affermativa. E
ancora: “Di quanto?”. Di “quanto” non lo sappiamo: ma non di poco.
Conclusione
Forse abbiamo tediato un poco il lettore con troppi aspetti tecnici; tuttavia,
riteniamo queste riflessioni non disutili in quanto da esse possono discendere
precise indicazioni, quali:
sarebbe importante, ed urgente,
affiancare ai controlli di fondato sospetto anche un certo numero di controlli
puramente casuali, in modo da vedere come vadano le cose nell’intera
popolazione dei conducenti (e questi controlli potrebbero essere svolti anche
con una nuova metodologia che garantisce in modo assoluto la privacy,
recentemente messa a punto dall’ISS (3, 4, 5) );
il percorso intrapreso per contrastare la guida in stato di ebbrezza, e/o sotto
l’influenza di sostanze stupefacenti, sta già dando buoni frutti; e
quindi vale la pena di insistere.
Alcol e sostanze d’abuso
costituiscono uno dei maggiori problemi del mondo attuale. Quello che vediamo
sulle nostre strade è solo una parte del tutto, in quanto esistono anche
ripercussioni sulla vita famigliare, sui rapporti umani, nel lavoro, nella
salute, nella sicurezza in genere, con costi umani, sociali e sanitari
incredibilmente elevati.
Riscontrare nei dati diffusi dal Ministero dell’Interno, oltre all’importante
aumento del numero di controlli effettuati, anche un risultato di concreto
contrasto a questi perniciosi fenomeni, induce a guardare con maggiore speranza
al futuro.
TAB.1
Controlli di fondato sospetto (art.186 e art.187 C.d.s.) per guida in stato di ebbrezza (PolStrada, Arma CC) 01.01.07 - 30.09.07, (Ministero dell’Interno, 15
ottobre 2007)
Periodo 01.01.07 - 30.09.07
|
|
Diff 07-06
|
Diff %
|
|
2007
|
2006
|
|
|
|
n° controlli
|
487.723
|
180.236
|
|
307.487
|
170,6
|
pos alcol
|
35.620
|
27.088
|
|
8.532
|
|
%pos alcol
|
7,30
|
15,03
|
|
-7,7
|
|
|
|
|
|
|
|
pos sostanze
|
3.368
|
2.533
|
|
835
|
|
%pos sost
|
0,69
|
1,41
|
|
-0,7
|
|
|
|
|
|
|
|
Bimestre 01.08.07 - 30.09.07
|
|
|
|
|
2007
|
2006
|
|
|
|
n° controlli
|
208.606
|
49.607
|
|
158.999
|
320,5
|
pos alcol
|
9.435
|
6.616
|
|
2.819
|
|
%pos alcol
|
4,52
|
13,34
|
|
-8,8
|
|
|
|
|
|
|
|
pos sostanze
|
943
|
536
|
|
407
|
|
%pos sost
|
0,45
|
1,08
|
|
-0,6
|
|
|
|
|
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Martedì, 30 Ottobre 2007
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