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Svizzera - 2 incidenti plurimortali scuotono il Canton Ginevra

La fondazione “Road Cross” pretende una scossa al programma “Via Sicura”, composto da 56 punti chiave per dimezzare la mortalità: tra questi alcol zero a conducenti professionali e giovani e la scadenza della patente

Ginevra, quay de Cologny: un pirata ha appena ucciso tre persone (foto Le Matin)

(ASAPS) BERNA (SVIZZERA), 30 ottobre 2007 – L’ultimo mese, in Svizzera, è stato terribile, almeno sul fronte della violenza stradale. Ginevra è stata funestata da un episodio di pirateria letteralmente sconvolgente, con 3 persone (2 uomini ed una donna) falciate ed uccise su Quay de Cologny lo scorso sabato notte (27 ottobre) da un’auto pirata, rimasta al momento sconosciuta. Pochi giorni prima, nel vicino comune di Perly-Certoux, tre ragazzi si erano schiantati con la loro auto morendo carbonizzati, contribuendo così ad allungare la lista nera della mortalità elvetica, che resta comunque una delle migliori in ambito europeo. Secondo il rapporto PIN (Performance Index) redatto dall’ETSC, e fattoci pervenire in Italia dal curatore della ricerca Marco Popolizio, la Svizzera è oggi il 4° miglior paese europeo, capace di aver ridotto la mortalità del 32% tra il 2001 ed il 2006, e che lo scorso anno ha fatto registrare un decremento di vittime pari al 9,5%, facendo attestare il numero complessivo di decessi a 370. Merito certamente dell’abbassamento della soglia legale alcolemica, passata nel 2005 a 0,5 g/l, ma è indubbio che una buona parte debba essere attribuita alla vigilanza stradale sempre solerte. In ogni caso, dopo gli incidenti plurimortali avvenuti nei dintorni di Ginevra, la tensione è tornata alta e gli analisti non hanno potuto fare a meno di rilevare che al decremento dei morti non è comunque seguita “alcuna contrazione” del numero di incidenti gravi. Anzi, viene registrato addirittura uno spostamento nel rapporto tra decessi e feriti gravi, ed oggi restano gravemente ferite oltre 5000 persone. La fondazione per la prevenzione stradale “Road Cross” (www.roadcross.ch) ha rilanciato il dibattito sulla necessità di rinforzare le misure di sicurezza, esigendo che il programma “Via Sicura” – operativo nell’ambito dell’attività dell’USTRA (Ufficio Federale delle Strade), esca al più presto dal suo “impasse federale”. Dall’esecutivo nazionale, la risposta non si è fatta attendere ed a Berna si dovrebbe discutere presto dei correttivi da apportare al programma varato nel 2001 per ricalcare quello europeo predisposto per dimezzare la mortalità entro il 2010. Via Sicura è composto da 56 punti, pensati per cambiare radicalmente l’approccio alla strada. “L’obiettivo – dicono all’USTRA – è chiaro: possono circolare sulle strade, impeccabili, solo veicoli sicuri guidati da persone ancora in possesso delle necessarie conoscenze teoriche, completamente abili alla guida. E per raggiungere questo obiettivo è necessario esercitare un’influenza soprattutto sulla consapevolezza della società in merito al problema, sul comportamento degli utenti della strada e sulla sicurezza dei veicoli e dell’infrastruttura stradale. Tra le 56 misure spiccano l’introduzione della scadenza della patente (che in Svizzera è praticamente “eterna”) ed il divieto di assumere alcolici sia per i conducenti professionali che per i neopatentati. (ASAPS)

© asaps.it
Martedì, 30 Ottobre 2007
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