Qualcosa si muove: il ministro
dei Trasporti Alessandro Bianchi è il primo ad uscire allo scoperto e a
dichiararsi favorevole a limitare elettronicamente la velocità massima delle
auto.
Come avevamo anticipato nei
giorni scorsi infatti, c’è grande fermento sul tema e proprio la
Ue sembra stia spingendo non poco per mandare in porto questo rivoluzionario
progetto che bloccherebbe automaticamente la velocità massima delle auto.
"Basta volerlo", ha affermato infatti Bianchi, riconoscendo che
"non è una cosa facile da far passare" ma rilevando che "molte
auto hanno già la programmazione del limite di velocità. Perchè produrre
macchine che vanno a 250 all’ora, se poi c’è un limite di velocità
inferiore?".
Il ministro ha inoltre annunciato che nel pacchetto di strumenti previsti in
Finanziaria per arginare gli incidenti stradali provocati dalla guida
pericolosa "sono previsti anche 800 etilometri per fare controlli
specifici. Ottocento pattuglie andranno in giro di notte con a disposizione
l’etilometro".
Ma torniamo all’autolimitazione: tutto nasce dal fatto che ormai (e proprio
grazie a noi italiani inventori del Tutor) si è riusciti a dimostrare che dove
la velocità media scende, diminuiscono drasticamente
incidenti, morti e feriti. Un solo dato: il tasso di mortalità
dove è montato il Tutor è diminuito del 50% e quello relativo ai feriti del
34%. Mai successo nella storia della sicurezza stradale. In più, visto anche
che la linea dura sulla
repressione delle infrazioni sta ottenendo altri risultati
clamorosi, si avvicina a passi da gigante la possibile rivoluzione che
bloccherà elettronicamente la velocità massima delle auto.
Fra l’altro, se in un primo momento si parlava di bloccare la velocità a un
limite piuttosto alto (200 orari), ora la tendenza sembra quella di puntare a
160/170 Km/h. E non è casuale: nessun governo europeo (a parte forse quello
francese) riuscirà a rientrare nell’obiettivo
prefissato di dimezzare il numero di morti per incidenti
stradali entro il 2010. Da qui una ricerca forsennata di soluzioni drastiche.
E c’è di più: su questo fronte nessun costruttore automobilistico (per ovvie
ragioni) fin qui ha preso una netta posizione, mentre è forte la pressione dal
mondo degli ambientalisti: è dimostrato infatti che quando un motore viaggia
spremuto al massimo, sia i consumi che i livelli di emissioni inquinanti vanno
alle stelle. Così com’é forte la pressione delle associazioni di consumatori,
di quelle delle vittime della strada, e delle varie Polizie Stradali.
"Siamo favorevoli - spiega infatti Carmelo Lentino, portavoce della
campagna nazionale sulla sicurezza stradale e contro le stragi del sabato sera
BastaUnAttimo - alla limitazione della velocità delle auto. Le parole del
Ministro Bianchi sono un buon auspicio perché si adottino provvedimenti
immediati. Bene se si arriva addirittura ad una limitazione di 160 km/h. Penso
che una legge che limiti la velocità massima degli autoveicoli, e la
possibilità dunque di salvare moltissime vite umane, debba trovare il massimo
consenso in parlamento".
La partita, insomma, è iniziata. Il ministro ha spiegato che "Non è una
legge facile da far passare". Ma forse, lo è meno di quanto lui pensi.
Vedremo...
(4 novembre 2007)
Da Repubblica.it/motori di Vincenzo Borgomeo
|