(ASAPS) 5 novembre 2007 – Il fine settimana appena
trascorso è stato tra i peggiori, sul fronte degli atti di pirateria e della
violenza sulle strade. Un attacco così massiccio da parte dei bucanieri della
strada, non lo si registrava da parecchio: la conferma ci arriva dal fatto che,
nonostante i terribili episodi di cronaca nera avvenuti negli ultimi giorni
(l’omicidio di Giuliana Reggiani da parte di un romeno a Tor di Quinto,
l’assassinio di Meredith Kercher, la studentessa sgozzata a Perugia, o la
carneficina di Angelo Spagnoli, il cecchino di Guidonia), le notizie di tante,
troppe, omissioni di soccorso sono comunque filtrate. L’osservatorio sulla
Pirateria Stradale tenuto da Asaps, che si occupa solo degli incidenti con
omissione di soccorso, senza entrare nel complesso delle guide spericolate o in
stato di ebbrezza, ha intanto analizzato 78 episodi (ma sono molti di più)
avvenuti nel primo semestre 2007, riportati dalla cronaca e dai propri
referenti sul territorio. In 49 di questi (62,8%), le forze di polizia sono
riuscite a dare un nome ai pirati, procedendo a 28 arresti (57,1%) ed a 21
denunce a piede libero. È consistente il peso degli stranieri (non solo
“extra”, ma anche comunitari), che rappresentano il 32,7% del totale, con 16
pirati non italiani sul totale dei 49 identificati. In tutto, gli eventi
mortali sono stati 33 (42,3%), con 37 persone uccise, mentre gli atti di
pirateria con lesioni hanno riguardato il 47,4% del totale (43 eventi),
provocando ben 66 feriti. Tra questi, 14 minori (17,9%) e 17 anziani (21,8%).
Il report completo sarà pubblicato nei prossimi giorni. Ora è
il momento di occuparci della cronaca, partendo dai fatti – per fortuna non
cruenti – di Tiggiano (Lecce), dove
l’irruzione in paese di un autotreno condotto da un ungherese in stato di
ebbrezza (pare che la soglia alcolemica fosse stata superata di ben 5 volte) ha
letteralmente seminato il panico, tanto che la stampa locale ha ricordato
l’assalto di Achmet Pascià all’alba del 28 luglio 1480. L’autotrasportatore ha
infatti devastato abitazioni, vetture in sosta e segnali stradali. Uno scempio,
senza conseguenze per le persone, che fa quasi “scomparire” un altro episodio
che vede protagonista sempre un veicolo da trasporto, stavolta di merci
pericolose: alludiamo a quello avvenuto a Sant’Agata
dei Goti (Benevento), dove un 36enne di Casalnuovo di Napoli – alla guida
di un autoarticolato carico di bombole di GPL – ha attirato le attenzioni di
una pattuglia della Polizia Stradale, che lo ha inseguito e fermato per un
controllo. Gli agenti, quando hanno avvicinato il giovane, hanno capito subito
e l’etilometro è entrato in azione, evidenziando lo stato di ebbrezza (1 g/l).
L’autotrasportatore è stato denunciato, la patente è stata ritirata, punti
decurtati, camion bloccato. E, se ci consentite, minaccia scongiurata. Le cose
sono andate purtroppo diversamente a Piazzola
sul Brenta (Padova), dove una coppia di coniugi è stata investita e uccisa
da una BMW condotta da un 46enne di Grantorto (Padova). Secondo quanto
ricostruito dai Carabinieri, intervenuti per i rilievi, Gaetano Didoné, 69
anni, e la moglie Luisa Cervato, di 67, stavano attraversando la strada in
prossimità di un incrocio regolato da semaforo che, in quel momento, consentiva
a loro il passaggio. Su di loro, però, è piombata la BMW, che li ha falciati
uccidendoli sul posto. I due sfortunati coniugi erano a nemmeno cento metri da
casa e stavano rientrando dalla fiera di San Martino. I militari hanno fatto
soffiare nell’etilometro l’investitore, accertando una soglia alcolemica di 1,3
g/l. Dinamica analoga a Fresca de
Tregantiol (Treviso), dove una ragazza di 24 anni è stata travolta e uccisa
da un’auto lungo la statale del Terraglio, mentre attraversava le strisce
pedonali. Quando i primi soccorritori sono arrivati sul posto, hanno trovato il
corpo della ragazza, ormai esanime, in corrispondenza di due lunghe tracce di
frenata rimaste sull’asfalto: l’investitore si era dato alla fuga. La Polizia Stradale
di Treviso, ha interrogato a lungo una testimone che avrebbe assistito al fatto,
e che potrebbe consentire – insieme al sequestro di uno specchietto, di alcuni
frammenti di vetro (fanali e parabrezza) – di risalire al nome del pirata. A Genova, invece, un pregiudicato di 35
anni – in sella ad uno scooter – ha investito un pedone, dandosi subito dopo
alla fuga. Braccato dalle volanti della Polizia, quando è stato intercettato in
un bar di Quezzi, ha risposto aggredendo gli agenti, brandendo anche un
coltello. Disarmato dopo una furiosa colluttazione, è stato arrestato per
lesioni ed omissione di soccorso, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, rifiuto di fornire
le proprie generalità, guida in stato di ebbrezza (aveva un tasso alcolemico di
3 g/l) e porto abusivo di armi. Attimi di tensione ancora maggiore sono stati
vissuti a San Godendo (FI), dove un
rumeno di 33 anni, ubriaco fradicio (anch’esso con un tasso di 3 g/l) ed alla
guida di un SUV rubato, ha distrutto alcune auto in sosta lungo la strada del
Muraglione, dandosi alla fuga nei campi. È stato inseguito dal proprietario di
uno dei veicoli danneggiati, che lo ha raggiunto e bloccato – a rischio della
propria incolumità – fino all’arrivo dei Carabinieri, che a loro volta hanno
avuto un gran daffare per arrestarlo. L’uomo, operaio regolare in Italia, non
ha mai conseguito la patente di guida e probabilmente sarà espulso grazie alla
nuove norme. Il Pirata della Strada, però, non ha nazionalità, così come le
vittime: lo conferma quanto avvenuto a Vicenza,
dove un italiano – anch’esso in stato di ebbrezza alcolica – ha investito con
la propria moto una giovane donna di nazionalità romena. Invece di soccorrerla
l’ha picchiata, dandosi poi alla fuga. L’uomo è stato poi bloccato dai
Carabinieri: si tratta di T.S., 27 anni, di Padova, vecchia conoscenza delle
forze dell’ordine per i suoi conti con la Giustizia. Non è
una novità, per il pregiudicato, finire nei guai per bravate di questo tipo. A Milano, un nomade italiano di 35 anni,
A.L., tanto per cambiare completamente ubriaco e sotto l’effetto di cocaina, è
fuggito all’alt di una pattuglia dell’Arma, che l’aveva notato sfrecciare ad
altissima velocità in viale Monza, schiantandosi poco dopo contro alcune auto
ad un incrocio, al quale era passato col rosso. Per niente soddisfatto si è poi
scagliato contro i militari, facendo effettivamente di tutto per farsi
arrestare. Il nomade aveva subito più volte il ritiro di patente per guida in
stato di ebbrezza, ma – come al solito – ne era sempre tornato in possesso. Il
pirata ha spedito un automobilista ed un carabiniere all’ospedale. La Polizia Municipale
di Sanremo (Imperia) è riuscita in
tempo record a dare un nome al pirata che, venerdì sera, ha investito con un
motociclo e gravemente ferito Rocco Libero, di 62 anni, mentre attraversava la
strada sulle strisce pedonali. Si tratta di un giovane di 35 anni, proprietario
di uno scooter Liberty. Alcuni sequestri operati sulla scena del crimine –
risultati frammenti di uno scooter ed un lembo di targa – si sono rivelati
decisivi. Il fatto è avvenuto poco dopo le 21.30, in via Martiri. Secondo alcune
testimonianze, subito raccolte, il pirata si era sicuramente ferito nell’impatto
col pedone e con un’auto in sosta. Quando gli agenti si sono presentati a casa
del giovane, questi aveva un braccio ingessato, mentre i frammenti sequestrati
combacerebbero con i danni riscontrati al suo Liberty. Per lui, si mette male. (Asaps)
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