Partiamo di un concetto, la
velocità è sicuramente la prima causa della gravità delle conseguenze di un
incidente. Il
limitatore di velocità a 170 Km/h avrebbe già un effetto psicologico notevole,
notevolissimo. Il Tutor è il migliore
testimonial del fatto che la riduzione della velocità incide in modo
determinante nella abbassamento della sinistrosità. E’ noto che nei 1.120 km
della rete Aspi dove è stato installato, in 12 mesi gli incidenti sono diminuiti
del 22%, i feriti 34,75%, i morti del 50,83%. Se proiettiamo questi
dati su un’ipotesi di Tutor sull’intera rete, avremmo un risparmio secco di 300
morti l’anno sulle sole autostrade. Se venisse esteso alle superstrade e sulle
statali a doppia carreggiata, si potrebbe arrivare tranquillamente al risparmio
di un migliaio di vite l’anno e almeno 50-60.000 feriti. L’alternativa al
limitatore di velocità potrebbe essere una scatola nera (come quella già
installata sui camion) che registri le velocità e che permetta alla polizia con
una semplice chip di verificare in tempo reale la velocità tenuta nell’ultimo
tratto. In questo caso si potrebbe anche lasciare la velocità delle macchine
senza limitazione, ma la scatola nera sarebbe uno inedito ed efficace strumento
di dissuasione. Ovviamente l’installazione della scatola nera dovrebbe
comportare una congrua diminuzione del costo della RCA. Alcune compagnie la
montano già oggi e praticano sconti. Tanto per essere chiari
sul peso che potrebbe avere la riduzione anche limitata delle velocità medie, mi
piace ricordare che i documenti dell’Unione Europea indicano nella riduzione dei
limiti di velocità una delle soluzioni per raggiungere l’obiettivo comunitario
di -50% delle vittime entro il 2010. Secondo uno studio del Transport
Research Laboratory del Regno Unito, una riduzione di 3 km/h (tre) della
velocità media permetterebbe di salvare da 5 000 a 6 000 vite ogni anno in
Europa, e eviterebbe da 120 000 a 140 000 incidenti, con un’economia di 20
miliardi di euro. Secondo le osservazioni del Regno Unito, l’installazione
di videocamere di sorveglianza automatiche ha portato ad una riduzione di 9 km/h
della velocità media, cosa che permetterebbe, se il loro uso fosse generalizzato
a livello dell’Unione europea, di eliminare un terzo degli incidenti e dimezzare
il numero di morti sulle strade. In sostanza, qualsiasi
sistema capace di incidere sulla velocità effettiva del veicolo o psicologica
del conducente (limitatore, scatola nera, tutor, telecamere), porterebbe,
insieme ovviamente al contrasto all’alcol, a risultati certi ed eclatanti per la
sicurezza nella mobilità.
Giordano Biserni Presidente Asaps |