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Rassegna stampa 07/10/2004

Rassegna stampa del 6 Ottobre 2004

Rassegna stampa del 6 Ottobre 2004

dal "Apcom" del 6 ottobre 2004

La pattuglia stava effettuando il controllo della velocità
Agente di polizia travolto e ucciso sulla Pontina
L’auto ha frenato di scatto alla vista dell’autovelox: è stata tamponata ed è carambolata sul poliziotto uccidendolo


ROMA - Un sovrintendente della Polizia stradale in servizio di pattuglia lungo la via Pontina è stato travolto e ucciso da un automobile. Il mezzo ha investito anche un secondo agente della Polstrada, che è stato trasportato con un elicottero della Polizia al Centro Traumatologico a Roma per le ferite riportate e dimesso nel tardo pomeriggio.
Entrambi erano in servizio presso il Distaccamento della Polizia Stradale di Aprilia (Lt) e stavano svolgendo un servizio di controllo della velocità nei pressi di Pomezia. Cinquant’anni compiuti il 30 maggio scorso, Mario Palombi era nato a Sant’Oreste (Rm), era sposato e aveva due figli di 21 e 14 anni. A quanto sembra sia lui sia l’assistente avevano preso servizio poco prima.

Da “Il Messaggero” del 6 ottobre 2004

La tragica fine di un sovrintendente capo del distaccamento di Aprilia che stava effettuando controlli sulla velocità sulla Pontina
Travolto sulla 148, poliziotto muore in servizio
Pomezia, vedono gli agenti e frenano: una Passat non fa in tempo a fermarsi ed è dramma
di ALDO CEPPARULO


La Pontina uccide, ancora una volta. La Statale 148 ieri nel primo pomeriggio ha stroncato un agente della Polizia Stradale: Mario Palombi, 50 anni, al chilometro 30+800, tra Pomezia e Aprilia, stava multando per eccesso di velocità un automobilista dopo averlo “inquadrato” con il telelaser (versione più sofisticata dell’Autovelox). Arrivata nei pressi della pattuglia, una Volkswagen Passat con un romeno al volante, ha inchiodato e, dopo aver tamponato una Bmw che la precedeva, ha preso in pieno Palombi.
Il sovrintendete capo abitava ad Aprilia ed era sposato e padre di due figli, di 14 e 21 anni: è stato proiettato a circa venti metri di distanza ed è finito in un fosso lungo la carreggiata. "All’inizio era lucido hanno detto i soccorritori ma, in pochi secondi, è sbiancato ed è morto". Lo ha fulminato un’emorragia interna.
L’incidente, che ha causato altri quattro feriti, nessuno in pericolo di vita, è avvenuto verso le 13,30. C’è di mezzo la Pontina, la strada più pericolosa d’Italia, ma (ovviamente) anche la velocità. I conducenti della “Passat” e della “Bmw”, secondo la ricostruzione dei carabinieri di Pomezia, hanno rallentato bruscamente proprio quando hanno visto le divise della pattuglia di Aprilia. Il romeno Beniamin Nicusor Cirdei, 22 anni, poi ricoverato nella clinica “Sant’Anna” di Pomezia per una frattura allo sterno, ha inchiodato, perdendo il controllo della vettura. La sua Volkswagen, ormai incontrollabile, ha prima tamponato la “320” e poi ha travolto il poliziotto. Gli infermieri del “118”, arrivati in ambulanza da Ardea e Pomezia, non hanno potuto fare nulla.
Il sovrintendente Palombi, da vent’anni residente ad Aprilia, era di pattuglia con il collega Pietro Santillo, 32 anni, che vive a Latina. I due, a bordo di una Fiat “Marea”, avevano montato l’apparecchio in una piazzola vicina all’uscita “Maggiona”, non lontana dalla sede della ”Sigma-Tau”, sulla carreggiata sud. Dopo averlo fermato, stavano multando il guidatore di un’Alfa Romeo 156 e si preparavano a continuare i controlli. La strada, anche in quel punto, è stretta e senza corsia d’emergenza. La Bmw si era immessa sulla Pontina da poche centinaia di metri. Un’auto aziendale, la “320”, intestata alla “Olsa Informatica”, con la quale due dipendenti, Andrea Reali, 42 anni, il conducente, e Anna Chicarella, 45, romana, di Spinaceto, stavano tornando al lavoro dopo la pausa pranzo.
La donna, poi portata in elicottero al Cto, a Roma (guarirà in una ventina di giorni) ha descritto ai carabinieri l’attimo del tamponamento. "Ci eravamo appena immessi ha detto ho visto la stradale e ho gridato: “Attento, la polizia!”. Abbiamo rallentato. Un attimo dopo ho sentito, da dietro, un “treno” che entrava nella macchina". Era la Passat. Anche Cirdei, il romeno, doveva aver notato gli agenti e, per ridurre la velocità, stava inchiodando. Il sovrintendente Palombi, capo pattuglia, si è ritrovato l’auto addosso in una frazione di secondo e non ha fatto in tempo a scansarsi. L’altro poliziotto, Pietro Santillo, e il conducente della Bmw sono stati entrambi visitati alla clinica “Sant’Anna” di Pomezia. Per loro, solo alcune contusioni.

dal "Il Messaggero" del 6 ottobre 2004

IL DRAMMA
Il compagno gridava aiuto via radio
Al.Ce.


E’ sotto shock, stremato per aver dovuto assistere all’agonia del collega Mario Palombi. L’assistente Pietro Santillo, 32 anni, era di pattuglia con il povero sovrintendente morto sulla Pontina il primo martedì di ottobre.
Santillo ha visto, ha sentito, è rimasto leggermente ferito e si è aggrappato alla radio di bordo chiedendo aiuto, gridando che Mario stava morendo, invocando l’eliambulanza. Santillo aveva subito capito che le condizioni cliniche del collega erano disperate.
Poi è stato un susseguirsi di sirene, di grida, di rabbia, di disperazione. Ma per Pietro Santillo, un giovane che abita a Latina, dimenticare quello che è accaduto ieri pomeriggio sulla Pontina sarà difficile. Sul luogo del tragico incidente sono accorsi il prefetto di Latina, Salvatore La Rosa, il questore Alfonso Maria La Rotonda, il capo del compartimento Lazio della Polstrada dottor Maurizio Di Marzio e anche i grossi calibri del Vimimale.
Ma per Aprilia, il distaccamento fiore all’occhiello della Polstrada pontina, la morte di Mario Palombi fa tornare alla mente la tragica fine di Quirino Fontana che nell’85 morì falciato al km. 36, non lontano dal punto dove ieri è spirato il povero sovrintendente capo. Fontana aveva 42 anni, oggi il figlio Gianluca fa servizio proprio al distaccamento di Aprilia.
"Solo per un caso ieri l’agente Gianluca Fontana spiega il sostituto Felice Lucarino, capo del distaccamento non era di pattuglia con Palombi. Mario aveva il compito di motivare i giovani agenti con il suo esempio di professionalità fatta di dinamismo e precisione nel lavoro, ma anche di gentilezza nel servizio a contatto con gli utenti della strada".
Oggi ad Aprilia, nella sala riunioni del distaccamento della Stradale a ridosso della Pontina, verrà allestita la camera ardente del sovrintendente Mario Palombi, morto in servizio nell’adempimento del proprio dovere. Come si suol dire.

dal "Il Messaggero" del 6 ottobre 2004

IDENTIKIT DELLA STRADA
Una statistica di sangue: più di cento morti negli ultimi cinque anni
di ELENA PANARELLAI


Da anni è chiamata la strada della morte da chi la percorre, a causa dell’alto numero di incidenti mortali. E’ la Via Pontina, che collega la capitale a Latina e attraversa importanti distretti industriali. La polizia stradale la considera una delle strade a più alto tasso di incidenti mortali d’Italia.
Più di cento morti negli ultimi cinque anni per centonove chilometri di tracciato, cioè una vita spezzata ogni mille metri di strada. E’ in queste cifre che è riassunta la tragica realtà della Pontina. Nello studio più recente dell’Aci-Istat, la strada statale 148, risulta all’undicesimo posto tra le arterie più pericolose della penisola. E sono sempre i dati statistici a dirci che negli ultimi cinque anni si sono registrati più di 1950 sinistri per non parlare del numero di feriti gravi, oltre tremila. Ci sono progressive chilometriche che replicano tragicamente e troppo spesso incidenti anche gravi: al km 40,000, al 43,000, al 74,000 e al 75,000. E sicuramente non è casualità. L’incidente di ieri dove sono rimasti coinvolti due poliziotti in servizio mentre stavano eseguendo i rilevamenti della velocità delle auto, investiti da una vettura che ha invaso la corsia di emergenza , all’altezza del km 31 (direzione sud), procurando la morte di uno dei due uomini, è una conferma ulteriore della pericolosità di questa strada. E nei primi tre mesi di quest’anno sono stati contati immediatamente più di una decina di morti. Il 19 febbraio due operai del Bangladesh ed una donna ucraina, braccianti agricoli, muoiono a bordo di un furgone che si scontra con un autocarro, ed altri operai rimangono feriti. Il 23 febbraio un uomo rimane ferito nello scontro tra la sua autovettura e un camion, all’altezza di Tor De’ Cenci. Il 27 dello stesso mese, in due incidenti muoiono due persone; una cittadina somala di 24 anni, che attraversava la strada presso Pomezia, investita ed uccisa da un’auto. La seconda vittima è un uomo alla guida di una Fiat Panda, che imbocca la strada contromano, presso Castel Romano. Si scontra contro un’auto che proviene in direzione contraria. Il giorno successivo, tra Latina e Cisterna, 15 auto sono coinvolte in un tamponamento a catena, e tre uomini rimangono feriti gravemente. Il 2 marzo una donna muore nello scontro tra la sua auto ed un camion, tra Latina e Sabaudia. E mentre la terza corsia della Pontina resta ancora un sogno, l’incubo della pericolosità resta.

dal "News2000" del 6 ottobre 2004

Velocità eccessiva? Arriva il freno automatico per auto
Funziona grazie a un impulso inviato dai cartelli stradali: l’ha brevettato un tecnico italiano


POTENZA
Un dispositivo elettronico in grado di captare i limiti stabiliti dalla segnaletica stradale e rallentare la velocità dell’auto su cui è installato: l’ha brevettato due anni fa un tecnico elettronico di Moliterno (Potenza), Vincenzo Cirigliano ma finora - lamenta sconsolato in una intervista alla "Gazzetta del Mezzogiorno" - non ha ricevuto richieste da parte di aziende o dello stato per la sua messa in produzione.
Eppure a lui sembrava un’idea geniale: "Il dispositivo è composto da due apparecchi - spiega -: il primo è un trasmettitore che si installa sui segnali stradali e invia un impulso radio che indica il limite di velocità da rispettare. L’apparecchio è alimentato da celle solari e costa 200-250 euro (celle comprese)". L’altra parte del dispositivo è montata sull’auto.
"Si tratta - spiega l’ inventore - di un ricevitore di dati che costa sui cento euro e di "attuatori", apparecchi elettromeccanici che intervengono su freni e acceleratore (alcune auto di fascia alta li hanno già di serie). Tutti sono alimentati dalla batteria. Il ricevitore capta l’impulso del segnale stradale, lo elabora e lo confronta con la velocità dell’auto. Se questa è superiore al limite, l’apparecchio fa intervenire gli attuatori su freni e acceleratore per ridurla".
Nessuno però al momento sembra disposto a scommetterci soldi sopra. Il problema più grande da risolvere resta infatti installare il sistema sui 173mila chilometri della rete stradale italiana.

dal "La Repubblica" del 6 ottobre 2004

Limiti velocità, inventato dispositivo per rallentatare auto


Potenza
Un dispositivo che rallenta automaticamente le auto quando passano davanti ad un segnale stradale di limite di velocità è stato inventato da un tecnico elettronico di Moliterno (Potenza), Vincenzo Cirigliano. L’ inventore, che ha brevettato l’ apparecchio, lavora in un’ azienda di Grumento Nova (Potenza). "Il dispositivo è composto da due apparecchi - spiega - il primo è un trasmettitore che si installa sui segnali stradali e invia un impulso radio che indica il limite di velocità da rispettare". L’ altra parte del dispositivo è montata sull’ auto. "Si tratta - spiega l’ inventore - di un ricevitore di dati che costa sui cento euro e di apparecchi elettromeccanici che intervengono su freni e acceleratore (alcune auto di fascia alta li hanno già di serie). Il ricevitore capta l’ impulso del segnale stradale, lo elabora e lo confronta con la velocità dell’ auto. Se questa è superiore al limite, l’ apparecchio fa intervenire gli attuatori su freni ed acceleratore per ridurla".
L’ automobilista, anche volendo, non potrebbe aumentare la velocità. "L’invenzione salverebbe molte vite umane - commenta convinto il tecnico - ed eviterebbe le multe". L’ unico problema è trovare qualcuno disposto ad investire per sviluppare l’ invenzione di Cirigliano.

dal "La Repubblica" del 6 ottobre 2004

Cinque km in autostrada contromano: illeso
a


Frosinone
E’ entrato al casello di Pontecorvo e voleva andare a Roma ma per errore ha preso la rampa sbagliata e contromano si è diretto verso Napoli. La disavventura è capitata ad un ingegnere rumeno che con la sua Tempra ha sfrecciato per 5 chilometri tra camion che cercavano di schivarlo ed automobilisti che spaventati si accostavano. Alla fine a bloccare lo straniero sono stati gli agenti della polizia stradale di Cassino. L’uomo, sottoposto all’esame dell’etilometro, è risultato completamente sobrio ma era rimasto vittima quasi certamente della stanchezza. E’ stato multato e l’auto gli è stata sequestrata.

dal "Il Gazzettino" del 6 ottobre 2004

Rifiutò la multa e minacciò agenti della Polstrada


Bassano
Il 18 marzo 2003, a Romano, una pattuglia del Polstrada di Bassano composta da 3 agenti fermò Roberta Minati, 46 anni, di Grigno (Tn), per un controllo e per contestarle un’infrazione. La donna andò su tutte le furie: prima minacciò i tutori dell’ordine avvertendoli che "Se mi fate il verbale vi costerà caro... La pagherete cara"; poi ignorò l’invito di trattenersi sul posto per la redazione del verbale stesso, ingranò la marcia e si allontanò.
Alcuni giorni fa, in Tribunale, la 46enne trentina ha patteggiato 3 mesi di reclusione (con la "condizionale") per minacce a pubblico ufficiale e inosservanza di ordine d’autorità.

dal "Il Messaggero" del 6 ottobre 2004

In aumento rispetto al 2003 il numero degli automobilisti puniti.
Entro l’anno tutte le pattuglie disporranno di strumenti per eseguire test veloci
di MARIA LOMBARDI


ROMA
Tre bicchieri di rosso e qualcosina di più, birra a volontà e drink mandati giù d’un sorso. Si beve troppo e poi si sale in macchina, e che sarà mai quel grappino, l’alcol lo reggo bene, non è mai successo niente. Il venti per cento degli automobilisti guida dopo aver bevuto più del consentito, oltre il limite stabilito dalla legge. Tanti, tantissimi, una percentuale così alta da sorprendere persino i responsabili del servizio Polizia stradale del ministero dell’Interno. La campagna contro l’alcol della scorsa estate (”Guido con prudenza-Zero alcol tutta la vita”) ha consentito di arrivare, per la prima volta, a stimare in quanti si mettono al volante ”brilli”. Nei week-end di luglio e settembre, in alcune località della Riviera romagnola, della Versilia e del litorale Pontino, gli agenti della polizia stradale hanno sottoposto ai test sull’alcol tutti gli automobilisti fermati. Fino a qualche tempo fa non potevano farlo, la legge consentiva di sottoporre alle prove solo gli automobilisti sospetti, quelli che manifestavano qualche sintomo di sbornia. Dall’agosto del 2003, con le nuove norme, è possibile invece che gli agenti fermino una persona e gli chiedano, senza motivo, di fare i test veloci. Proprio quel che è stato fatto in estate. Ebbene, è risultato che su 7.880 automobilisti costretti a soffiare nei palloncini o nelle fialette, in 1.551 sono risultati positivi, ovvero erano sbronzi. Per loro multa e ritiro della patente. Un campione significativo, dicono alla Stradale, che può dar l’idea di quanto il fenomeno sia diffuso.
E con l’aumento dei controlli, spiegano alla Stradale, è cresciuto anche il numero dei ”multati”. Nel corso del 2003 sono stati 32.726 gli automobilisti sorpresi a guidare in stato di ebbrezza e quindi puniti. Chi risulta positivo ai test rischia l’arresto fino a un mese e l’ammenda da 258 a 1.032 euro, più la sospensione della patente da 15 giorni a tre mesi. Nei primi sette mesi del 2004 le sanzioni sono state 26.628, a fine anno si supererà di molto le cifre del 2003. Grazie anche ai nuovi strumenti che consentono esami veloci, le pattuglie della polizia possono effettuare molti più controlli di una volta. L’automobilista fermato viene prima sottoposto ai controlli preliminari (con palloncini e dispositivi portatili) e solo se il risultato è positivo si passa all’etilometro, la prova definitiva. Impossibile rifiutarsi, chi lo fa viene punito esattamente come chi risulta in stato di ebrezza. Attualmente la polizia stradale ha a disposizione in tutta Italia 800 etilometri. Entro la fine dell’anno, tutte le pattuglie dovrebbero essere fornite di dispositivi per i controlli preliminari.
Si beve e si va, senza rendersi contro del pericolo. Sono circa 2.000 i giovani italiani che muoiono ogni anno per colpa dell’alcol. Secondo una proiezione dell’Istituto superiore di Sanità, il 30 per cento degli incidenti può essere attribuito a un eccessivo uso di vino e birra da parte di chi è al volante. Bastano tre bicchieri di rosso, tre birre piccole e due bicchierini di superalcolici per essere ”fuorilegge”. Il codice della strada vieta la guida a chi supera lo 0,5 di tasso d’alcol, che corrisponde a 0,5 grammi di etanolo in un litro di sangue. Pensate che con 0,2 grammi di alcol ogni cento millilitri di sangue i riflessi sono già alterati e si percepisce meno il rischio. E alla soglia dello 0,5 si verifica una riduzione del 30, 40 per cento della capacità di percepire gli stimoli sonori e luminosi. Figurarsi quanto sono più lenti i riflessi quando questo limite è superato. Mettersi alla guida dopo aver bevuto più di tre bicchieri è davvero pericolosissimo (con 1 grammo e mezzo d’alcol in corpo il rischio di finire fuoristrada aumento di 380 volte), è bene che lo sappiano i giovani che salgono in auto dopo una notte in discoteca e chissà quanti drink. Tolleranza zero in Croazia dove dal 20 agosto è vietato guidare anche dopo aver bevuto un bicchierino.

dal "L’Arena" del 6 ottobre 2004

La scorta della Polstrada ai Mondiali di ciclismo


Anche la scorta della Polizia stradale ha contribuito a far sì che i Campionati mondiali di ciclismo, sia nelle prove a cronometro sul lago che non in quelle in linea a Verona, fossero una vera festa. Il dirigente della sezione Polizia stradale di Verona, Vincenzo Diaferia, ha predisposto e coordinato i numerosi servizi sulla viabilità ordinaria ed autostradale in occasione del campionato mondiale di ciclismo. Il comando della scorta di 54 motociclisti, per la prova a cronometro tenutasi a Bardolino, e di 24 motociclisti, per la gara in linea a Verona, è stata affidata al vice questore aggiunto Maria Laura Barbera. Il passaggio della scorta ha suscitato entusiasmo e calore da parte del numerosissimo pubblico presente sui percorsi dei mondiali.

dal "La Sicilia" del 6 ottobre 2004

polstrada
Impiegate 50 pattuglie contro gli automobilisti "furbi"
oltre 200 le contravvenzioni elevate, ritirate tre patenti
AGATINO ZIZZO


Per limitare nel migliore dei modi gli incidenti e le infrazioni di questi ultimi giorni, domenica scorsa il compartimento della Polizia stradale di Catania ha effettuato massicci servizi di controllo, nonchè di prevenzione e repressione delle cosiddette "bravate". Nella Sicilia Orientale, pertanto, la Stradale ha impiegato 50 pattuglie, che hanno istituito oltre 100 posti di controllo volanti, consentendo di monitorare quasi 1000 veicoli e circa 3000 utenti, tra conducenti e passeggeri. Sono fioccate 216 contravvenzioni, prodotti 72 fotogrammi di auto in eccesso di velocità, inoltrate segnalazioni per la sottrazione di ben 393 punti dalle patenti di conducenti imprudenti, ritirati 20 libretti di circolazione e 3 patenti di guida. Ed ancora multati 32 automobilisti privi della cintura di sicurezza e 18 motociclisti in marcia senza casco. La Stradale ha accertato, durante questa prima festività di ottobre 11 incidenti, il cui bilancio è stato di 18 feriti.


Giovedì, 07 Ottobre 2004
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