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Articoli 07/11/2007

Targa, pizza e … fantasia!
In quasi vent’anni ne ho viste di cose strane…


In quasi vent’anni di Stradale ne ho viste di cose…
Cose terribili, cose belle e cose meno belle… ma cose strane come quella di cui mi accingo a scrivere… non m’era mai proprio capitato prima… e neanche pensavo potesse passare per la testa di qualcuno che si arrivasse a tanto.

Ma andiamo per gradi…
La pizza, si sa è il piatto tipico che, come la tradizione vuole essere nato a Napoli, insieme agli spaghetti è per antonomasia il simbolo del Bel Paese nel mondo… e su questo credo non ci sia proprio nulla da discutere. Anzi!
Un impasto semplice, fatto di cose semplici quali: farina, lievito, acqua ed un pizzico di sale…
Una giusta lievitazione, una lavorazione artigiana, pomodoro, mozzarella di bufala campana, un filo d’olio, forno alla temperatura giusta e… ed ecco una prelibatezza per il palato.
Qualcuno leggendo queste prime righe certamente trasalirà, pensando giustamente di essere abbonato a questa rivista perchè tratta dei temi della sicurezza stradale e di argomenti ad essa correlati, certo non si aspetta di trovare un testo di gastronomia, anche se “il Centauro”, a mio modo di vedere, è da considerare un po’ l’Artusi della sicurezza stradale,  e la sua redazione - nonchè molti degli autori che firmano queste pagine - potrebbero essere paragonati ai Vissani della circolazione stradale, tanto per restare in tema di alta cucina!
Ma tutto questo prologo allora per che cosa? Che c’azzecca – direbbe un notissimo Senatore -  la pizza con i temi di questa rivista?
La pizza in quanto andremo ad illustrare c’entra, c’entra eccome, o meglio c’azzecca, c’azzecca proprio!
Eh sì, carissimi che giorno e notte lavorate sulle strade ed autostrade della penisola, mentre molti di voi durante il turno notturno pattugliano, i furbi di turno ne studiano una più del diavolo il quale, si sa, fa le pentole ma non i coperchi… ed a volte ci mette anche la coda…

Ma entriamo nel vivo…
E’ una sera come tante, sul finire di una settimana di lavoro come tante, in un borgo di una qualsiasi cittadina d’Italia, due buongustai terminata una giornata di lavoro in trasferta decidono di andare a gustarsi una fumante e fragrante pizza fatta con tutti i crismi…

“Domani dopo il turno ce ne andiamo a casa dalla ragazza!”, dice uno dei due al gestore della pizzeria, “peccato però che non posso arrivare per tempo per andare a giocare a calcetto…”, ribatte l’altro che, continuando la conversazione, aggiunge: “sai con stì autovelox non puoi proprio più camminare per strada! Non posso nemmeno tirare un po’ la mia nuova auto”.
Il gestore del locale, allora, mentre i due si accomodano al tavolo interviene: “Ma va là, schiaccia, schiaccia sull’acceleratore mica ci sono dappertutto ste macchinette!”.

“La fai facile tu… che te ne stai sempre piantato qua dentro”, risponde un po’ stizzito uno dei due avventori…
“e pensare che l’anno passato avevo trovato la soluzione… avevo l’altra auto, sai quella che aveva l’iniziale della targa CF, sai che ho fatto?! Un bel pezzetto di nastro adesivo nero ed è stato un gioco da ragazzi, pensa te che storia… quando a qualcuno gli sono arrivate le foto della mia auto con la sua targa! Niente male nè!?”, e giù risate.
Tra una birra ed un ammazza caffé, la serata sta per finire… domattina di buon ora in cantiere e… e poi via a casa per il meritato riposo, allora ad uno dei due viene in mente di fare una variazione sul tema, non più il nastro adesivo ma qualcos’altro da applicare sulla targa della nuovissima berlinetta ruggente.
Idea!”, fa uno dei due… “te lo risolvo io il problema autovelox! Vedi la serata è finita ed il pizzaiolo chissà se ha ancora un po’ d’impasto, ora glielo chiedo”“Ma no, che dici”, fa l’altro, “Sta zitto, e non ti preoccupare, con quello che ho in mente nessuno potrà farci nulla!”.
Ore 14.00 suona la sirena, i due protagonisti della nostra storia si incamminano verso l’uscita del cantiere, vanno in albergo, si cambiano ed in battibaleno scendono giù nel parcheggio dove l’auto con la targa preparata li attende dalla sera precedente… un’occhiata veloce al bel lavoretto, e via!
Si imbocca l’A/7 - un tratto autostradale da maldimare, per le curve e per l’alta velocità con la quale la berlina mangia la strada -, giù, giù con quell’acceleratore… musica ad alto volume per coprire il rombo dei cavalli che macinano chilometri, ed in men che non si dica si supera lo snodo viario di Genova e si entra in A/12, qui il tracciato non è brillantissimo, ma è sempre meglio della A/7, ed allora ancora più veloci...
Poco alla volta si superano Santa Margherita, Chiavari, Sestri Levante, Deiva Marina… “Dai, dai, spingi, spingi, in meno di tre ore saremo a casa…” fa il passeggero al conducente che nel frastuono dell’Hi-Fi a palla ancora non si è accorto che dall’altezza dello svincolo di Corrodano qualcuno, con un lampeggiante blu in sirena, gli sta facendo cenno di rallentare e di accostare…

“Ma che c’è? N’ambulanza?!” fa il trasportato al conducente il quale, guardando nello specchietto retrovisore, sbiancando, fa: “Magari fosse n’ambulanza! E’ la Stradale! E ora che facciamo?”, “Fermati , fermati! sennò le cose si mettono peggio…” preso dall’agitazione il trasportato esorta l’improvvisato pilota di Formula 1 ad accostare.
Fermato il veicolo sospetto in area di sosta, i due centauri scendono dall’auto di servizio, solo il capo pattuglia si avvicina, mentre il gregario fa buona copertura con l’arma lunga di reparto…
Ne segue un primo maldestro tentativo di giustificare quell’andatura, anche perché il tratto e sottoposto permanentemente al limite di velocità massima di 110 Km/h, i due fanno i finti tonti pensando di aver a che fare con dei novellini i quali, nonostante la giovane età già ne hanno viste di cotte e di crude, ed è per questo che li hanno fermati in sicurezza - perché non sempre chi altera una targa d’immatricolazione è un deficiente che corre per andare a casa dalla fidanzata… o a giocare a calcetto…
E così il veicolo con la prima – e speriamo ultima - targa alla pizza, ma meglio sarebbe dire, all’impasto di pizza, viene fatta recuperare dal carro attrezzi per essere condotta in Sottosezione prima, ed alla depositeria giudiziale poi…
I due furbi di turno, uno dei quali già deferito in stato di libertà per la vicenda del nastro adesivo – nella sua spavalderia della sera prima aveva omesso di essere stato beccato e denunciato, dopo l’identificazione di rito, con la coda tra le gambe e senza quella fretta di giungere a casa, mesti mesti escono dal cancello della Caserma a pomeriggio ormai inoltrato.
Pensate un po’ che affarone targhe sequestrate, denuncia penale per aver alterato una targa d’immatricolazione rendendo illeggibile – con la pasta della pizza – una serie di caratteri numerici, ed automobile sottoposta a fermo amministrativo ex Art. 214 C.d.S., e per che cosa? Per evitare un Tutor o un autovelox?!
Non solo se quella strana targa alla pizza è stata immortalata da qualche sistema di controllo remoto, beh in tal caso che dire… nell’ipotesi in cui quel veicolo sia stato immortalato, il 142 comma 9 del C.d.S. questa volta scatterà (giustamente dico io) inesorabile più che mai, e che qualcuno venga a dire che il conducente non è stato identificato!
Vi ricordate in apertura quando dicevamo che la pizza in questa storia c’azzecca? Beh c’azzeccato anche la Nostra pattuglia!

Pizza’s plate, targa alla pizza…

Un’ultima amara considerazione tra colleghi: Pensate che chi ha fatto quel bel lavoretto immortalato nell’immagine si sarebbe fermato in caso di incidente?
Come dicevo in apertura, di cose ne ho viste, e nello specifico settore delle targhe alterate mai mi sarei aspettato tanta fantasia…, ero rimasto un po’ indietro alla C che diventa G o altre piacevolezze del genere…
Chiudiamo questo pezzo un po’ sui generis con una sorta di morale: il diavolo, si sa, fa le pentole ma non i coperchi… e questa volta ci ha messo anche la coda...
Non so se il centauro alato fa le pentole, e se le fa non so se con o senza coperchi, ma di sicuro questa volta non ci ha messo la coda, ma una freccia del suo arco!

La storia, che per ovvi motivi abbiamo romanzato, è realmente accaduta, fatta salva la ricostruzione antecedente al fermo da parte della pattuglia, tutto il resto è vita quotidiana, vissuta giorno per giorno, dagli uomini e dalle donne delle Sottosezioni autostradali.
Grazie ragazzi!

 *Ispettore Capo della Polizia di Stato
Referente A.S.A.P.S.
Sezione Polizia Stradale La Spezia

© asaps.it

di Gianluca Fazzolari*

Mercoledì, 07 Novembre 2007
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