Venerdì 22 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Belgio - Sicurezza stradale priorità nazionale: incidenti stradali? Nell’80% è colpa della trasgressione

In arrivo, nella sola regione di Bruxelles, 100 nuovi radar
Rischio recrudescenza in agguato

Belgio, controlli sempre più serrati (foto Cuff)

(ASAPS) BRUXELLES (BELGIO), 7 novembre 2007 – La velocità è considerata, in Belgio, una delle principali cause di incidente: per questo motivo il regno, 17esimo nel ranking europeo della mortalità – classificato dopo l’Italia (15esima) che non ha però ancora fornito i dati del 2006 – con poco più di 100 vittime per milione di abitanti, ha deciso di incrementare i presidi fissi per il rilevamento della velocità, seguendo l’esempio della vicina Francia. I progressi ci sono già stati, visto che nell’arco temporale 2001/2006 il Belgio è stato uno degli stati membri ad ottenere i migliori risultati sul fronte dell’obiettivo comunitario di dimezzare la mortalità entro il 2010, riuscendo ad ottenere la sesta piazza con un brillante -28%. Così, nella regione di Bruxelles, le autorità hanno deciso di dare un deciso colpo di vite, prevedendo per il 2008 di installare altre 100 postazioni fisse per il rilevamento della velocità di tipo “radar” e di 25 dispositivi di avvertimento preventivo. La decisione del consiglio dei ministri regionale è stata annunciata ieri (6 novembre 2007) dal ministro locale dei trasporti Pascal Smet. Pochi giorni fa erano terminate le operazioni di montaggio di altri 30 radar, che si erano aggiunti agli iniziali 90 già operativi all’inizio del 2007. In realtà i “gusci” vuoti sono molti di più, ma la strategia decisa dagli Stati Generali guarda all’effetto deterrente e solo una postazione ogni tre – lungo la medesima strada – riprenderà poi le violazioni. Al termine della legislatura regionale, che scade naturalmente nel 2009 (iniziata con le elezioni amministrative del 2004), il governo locale avrà investito complessivamente, sul fronte dei dispositivi di accertamento da remoto, circa 5 milioni di euro, già ampiamente assorbiti dall’ingente risparmio di vite: nella regione di Bruxelles, infatti, si è passati dai 260 morti del 2000 ai 207 del 2005, pur avendo il 2006 ed il 2007 evidenziato una costante tendenza alla crescita. C’è dunque, ed il dato belga si associa ai numeri stilati nella vicina Francia, in Spagna, in Germania ed Austria, una generalizzata recrudescenza della mortalità stradale. Proprio per questa serie di motivi, il Belgio ha deciso di differenziare la politica in materia di sicurezza, pensando per esempio a migliorare la difficile “coabitazione” delle varie tipologia di utenza, dall’automobilista al ciclista, dal motociclista al pedone, ma anche a coordinare in maniera più efficace le azioni delle forze di Polizia, degli enti locali e delle varie regioni. Secondo il ministro Pascal Smet, è “imperativo contrastare la trasgressione”, causa – in tutte le sue varianti – di almeno 8 incidenti mortali su 10. Tra poche settimane sarà diffuso un vademecum a tutti gli utenti e sarà aumentato, nella zona di Bruxelles, il perimetro della Zona 30 km/h. (ASAPS)

© asaps.it
Mercoledì, 07 Novembre 2007
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK