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Rassegna stampa 04/10/2004

Rassegna stampa del 3 Ottobre 2004

Rassegna stampa del 3 Ottobre 2004

dal "ANSA" del 3 ottobre 2004

Pirati della strada: sono almeno 762 i casi verificati
I dati forniti dall’Asaps


FORLI’ Nei 14 mesi del dopo patente a punti sono state 762 le fughe dopo un incidente i cui conducenti sono stati identificati e sanzionati. Lo sostiene l’associazione amici della Polizia stradale che precisa che a questi numeri si devono aggiungere i casi perseguiti dalle Polizie Municipali. Secondo l’Asaps, vanno previste le revoche (e non le sole sospensioni) della patente per tutti i casi di recidiva nella guida in stato d’ebbrezza da alcol e sostanze stupefacenti e per le piraterie.

dal "Sesto Potere" del 3 ottobre 2004

AGGRESSIONI, ALCOL, DROGHE E PIRATERIA IN STRADA, ASAPS: "CONFISCA DEL VEICOLO"


Forlì
I due episodi di Palermo, con un papà di 4 bambini ucciso dopo un banale diverbio, e quello di Erbusco (BS), con una doppia pirateria stradale notturna ad opera di un ubriaco fatto anche di sostanze, per Giordano Biserni, nella foto, presidente Asaps, sono la doppia faccia di una stessa medaglia: "la violenza stradale". A suo parere: "E’ ormai la strada la marmitta di scarico delle peggiori forme d’aggressione, indifferenza verso la vita e superficialità. Le tensioni quotidiane dei conducenti, i disagi evidenti nati altrove: lavoro, famiglia, società, si scaricano come fulmini ormai sistematicamente sulla strada. E’ sulla strada che si vanno a manifestare le conseguenze più gravi dei comportamenti dello sballo da alcool e droghe dei conducenti, coinvolgendo sempre più frequentemente persone che non hanno responsabilità, colpevoli solo di passare, magari a piedi, in quel luogo, in quel momento".
E’ ora che questo circuito finisca, dice Asaps, che segnala anche la catena delle fughe dopo gli incidenti.
Nei 14 mesi del dopo Patente a punti sono state 762 le fughe dopo un incidente i cui conducenti sono stati identificati e sanzionati da Polizia e Carabinieri, si devono aggiungere poi quelle perseguite dalle Polizia Municipali.
"E parliamo solo dei casi in cui i responsabili sono stati identificati, quindi in totale sono molti di più. C’é qualcosa che non va nel sistema strada, è carente la formazione/educazione, sono carenti le misure dissuasive": nota Biserni.
Secondo l’Asaps, vanno previste le revoche (e non le sole sospensioni) della patente per tutti i casi di recidiva nella guida in stato d’ebbrezza da alcool e sostanze e per le piraterie. Con divieto assoluto di poter ripetere gli esami per almeno 5 anni e conseguenti condanne esemplari.
Per le omissioni di soccorso, così come sta per fare la Svizzera, dovrebbe essere prevista la confisca del veicolo condotto dal pirata e la successiva rapida vendita con cessione del ricavato alla vittima o alla sua famiglia, come immediata provvisionale.

dal "Il Giornale di “Brescia" del 3 ottobre 2004

In Italia dall’inizio del 2004 sono 762 i casi di pirateria stradale censiti da PolStrada e Carabinieri
Quante vittime abbandonate in strada. Nel Bresciano, dal 1998, si contano sette morti travolti da conducenti poi datisi alla fuga


Un’auto che fugge, una vittima che resta sull’asfalto, senza che nessuno le presti soccorso. L’episodio dell’altra notte non è purtroppo il primo nel Bresciano. I casi di pirateria stradale (762 in Italia dall’inizio dell’anno quelli rilevati solo da Polizia stradale e Carabinieri) sono purtroppo numerosi anche nella nostra provincia. E con essi quelli che hanno avuto conseguenze mortali. Andando indietro di una manciata di anni si trova l’episodio del 3 dicembre ’98: a Faverzano di Offlaga, sulla Lenese, un camionista travolge un’Alfa 164 uccidendo Giorgio Marcarini, 45enne di Coniolo d’Orzinuovi, ex consigliere comunale. Fu preso quattro mesi più tardi. Sempre nella Bassa, ma sulla Quinzanese, a Barbariga, l’8 febbraio del 1999 viene ucciso l’indiano Dillbag Singh, 32 anni, residente a Dello, travolto da un’auto mentre ripara il suo motorino. Un anno dopo, il 2 febbraio 2000, a Manerbio, viene travolto da un’auto mentre è in bici, Giancarlo Battagliola, 52 anni, del posto. Nel 2001 due gli episodi: uno l’8 marzo a Calvisano sulla Provinciale muore Giampietro Poffa, 35 anni, del paese, in sella al suo scooter; il 14 luglio, invece, a Montichiari viene travolto un maresciallo dell’Aeronautica, Pasquale Estatico, 49 anni. Arrestato l’automobilista pirata. Nel 2002, a S. Valentino, la tragedia investe tre giovani di Marone: l’auto su cui viaggiano è centrata da un’altra vettura il cui autista si dà alla fuga. Nel 2003 a Brescia in via Milano, muore Milena Loda, 34 anni al volante di una Fiat Punto di servizio, investita da un’auto guidata da un rumeno. L’ultimo episodio risale al dicembre scorso, quando Silvana Raffi, 33enne di Castenedolo viene falciata da un’auto pirata.

dal "Brescia Oggi" del 3 ottobre 2004

Da Vittorio Mero a Silvana Raffi, una lunga scia di sangue
f.mo.


L’incidente di ieri notte a Erbusco è il primo del 2004 provocato da un pirata della strada e con un tragico epilogo. Ogni anno sono decine le denunce di automobilisti che non si fermano a prestare soccorso dopo un incidente. L’articolo 189 del codice della strada, che ha inasprito le sanzioni con l’introduzione della patente a punti, prevede per il "pirata" l’arresto anche se è trascorsa la flagranza di reato.
I precedenti non mancano. L’8 settembre a Castenedolo un automobilista si era dato alla fuga dopo aver travolto un ciclista, un 41enne di Ghedi, con una Toyota. I carabinieri hanno ritrovato l’auto il giorno dopo in una carrozzeria e denunciato il proprietario, un albanese residente a Mazzano.
Il 3 dicembre del 2003 al Civile di Brescia muore Silvana Raffi, 33 anni di Castenedolo, investita da un’auto nel pomeriggio mentre faceva jogging sulla statale. In fuga il pirata poi identificato dalla polizia.
Il 15 gennaio 2002 muore a Cremona e dona gli organi il cinese Ye Quaing Zeng, 31 anni di Poncarale investito da auto pirata due giorni prima a Ghedi mentre spingeva un motorino in panne.
Il 23 gennaio 2002 a Ospitaletto, in autostrada, in un tamponamento muore il calciatore del Brescia Vittorio Mero. Aveva 27 anni. Fugge e viene arrestato dalla polizia un camionista di Como di 40 anni.
Il 20 giugno 2001 a Rovato muore annegato in un canale un marocchino di 31 anni: è stato speronato mentre è in auto da un camion che si allontana. Viveva a Gardone Valtrompia.
Il 14 luglio 2001 a Montichiari un’auto pirata uccide un maresciallo dell’aeronautica di Ghedi che viaggiava in moto. Vittima Pasquale Estatico, 49 anni di Montichiari. Arrestato l’investitore, un rumeno.
Il 21 febbraio 2000 a Manerbio muore Gian Carlo Battagliola, 52 anni del paese: era stato investito da un’auto pirata mentre era in bici. L’incidente il giorno 2.
Il 21 giugno 2000 viene trovato il cadavere di 50enne in un fossato alla Mandolossa di Gussago, a ridosso della Padana Superiore: probabilmente investito qualche giorno prima da un’auto pirata. Identificato per un 52enne, operaio albanese residente a Cologne. Era scomparso il 3 giugno.
L’ 8 febbraio 1999 tra Dello e Barbariga un’auto pirata uccide l’indiano Dillibag Singh, 32 anni, di Dello. Il pirata si costituisce alla Polizia stradale di Chiari due giorni dopo.
Il 13 giugno 1998 a Desenzano un’auto pirata investe il motociclista Alberto Pluda, 35 anni di Lonato. La polizia arresta l’investitore dopo una breve indagine.
Il 3 dicembre 1998 a Orzinuovi, al bivio di Faverzano sulla Lenese, un camion uccide Giorgio Marcarini, 46 anni di Orzinuovi, e il conducente si dà alla fuga.
Il 25 aprile 1997 a Adro auto pirata uccide Orsola Sabbadini, 67 anni del paese. L’automobilista si costituisce qualche ora dopo.
Il 15 maggio 1997 a Desenzano muore Vittorio Valzelli, 63 anni di Sirmione, travolto da auto pirata due sere prima a Rivoltella.
Il 17 gennaio 1997 a Manerbio muore Giacomo Zani, 66 anni del paese investito due settimane prima. Era a piedi.
Il 18 ottobre 1997 alla Mandolossa auto pirata investe la nigeriana Josephine Oyo di 26 anni. Dopo 5 giorni si costituisce un operaio di Verolanuova.

dal "TGCom" del 3 ottobre 2004

Travolge passante e poi fugge
Rovigo, pirata strada uccide 36enne
Altro pirata della strada a Roma


Un uomo è morto e un altro è rimasto ferito dopo essere stati investiti da un’auto che poi si è allontanata facendo perdere le proprie tracce nelle vicinanza di Occhibello (Rovigo). L’incidente è avvenuto domenica mattina quando i due, assieme a una giovane, stavano percorrendo a piedi la strada. La vittima, un 36enne, era di Siracusa e abitava nel Rodigino per lavoro. Caso analogo anche a Roma, ma l’investito ha riportato solo ferite non gravi.
Sul luogo dell’incidente gli agenti della stradale hanno trovato tracce ed elementi che potrebbero consentire di risalire all’auto investitrice in breve tempo. Nel frattempo è stato dimesso e ha fatto già ritorno nel residence dove da alcuni mesi risiede l’uomo rimasto leggermente ferito.
Secondo una prima ricostruzione della vicenda - sulla base anche del racconto dei due coinvolti - il gruppetto stava tornando a piedi al residence dopo una serata passata in un locale che distante circa un chilometro. I tre stavano camminando in fila indiana lungo la strada stretta e buia, costeggiata da un fossato, quando improvvisamente hanno visto i fari di una vettura che sopraggiungeva frontalmente. La ragazza e M.C. - entrambi originari di Vittoria, paese nel ragusano e non nel rodigino come era sembrato in un primo tempo - hanno fatto in tempo a fare un balzo di lato, mentre J.B., che pare chiudesse la fila, è stato travolto ed è finito nel fossato.
Un uomo è stato investito domenica mattina da un’auto, una Bmw, sulla via Prenestina a Roma e mentre il conducente della vettura si è fermato per soccorrerlo, è stato nuovamente investito da un’altra macchina che ha proseguito senza fermarsi. L’uomo, di cui non si conoscono ancora le generalità, è stato portato all’ospedale Sandro Pertini e sottoposto a un intervento chirurgico per le lesioni e le fratture riportate. Intanto è stata aperta una inchiesta per omissione di soccorso a carico di ignoti. L’uomo investito è stato sottoposto a un intervento chirurgico e si trova adesso ricoverato. Per lui i sanitari si sono riservati la prognosi. Per quanto siano gravi le condizioni del ciclista, i vigili urbani, che hanno compiuto i rilievi del caso, non possono avviare d’ufficio le indagini perché il reato che si configura è quello di lesioni, procedibile soltanto su querela.

dal "Il Gazzettino" del 3 ottobre 2004

L’INCIDENTE
Indagini della Polstrada a Dueville
Al semaforo tampona due motociclisti e scappa


Dueville
Lo hanno cercato per tutto il pomeriggio, ma gli agenti della Polstrada di Vicenza non sono riusciti a individuare l’ennesimo pirata della strada.
L’odioso episodio è accaduto ieri, alle 11.40, al semaforo di Passo di Riva in comune di Dueville. Forse il conducente della Volkswagen station wagon non si accorge che è scattato il rosso. Davanti a lui uno scooterone 250 con un uomo e una donna a bordo che invece rispetta lo stop imposto. Inevitabile il violento tamponamento. I due motociclisti vengono scaraventati a terra. L’automobilista, riportano alcune testimonianze, pare fermarsi indeciso su cosa fare: soprattutto se prestare soccorso o meno. Ma è solo un attimo. Non scende nemmeno per verificare le condizioni dei malcapitati e fugge a tutto gas dal luogo dell’incidente.
Sul posto interviene un ambulanza del Suem che presta le prime cure ai feriti i quali lamentano alcune contusioni che ad un primo esame non destano serie preoccupazioni.
Scatta immediatamente la caccia all’uomo, purtroppo senza esito almeno fino a ieri sera.

dal "La Sicilia" del 3 ottobre 2004

Droghe e alcol fra le cause fatali
Le stragi del sabato sera.
Negli incidenti del weekend coinvolti soprattutto giovani
Enza Garipoli


Nello scorso luglio, nelle strade della provincia di Catania, c’è stato un aumento del numero degli incidenti mortali del 2,5 per cento, e del 4 per cento sono cresciuti i casi di invalidità. Anche nella provincia etnea, sono stati i giovani tra i 18 ed i 26 anni ad essere fra i più colpiti, tanto da rendere necessarie le iniziative tendenti ad aumentare l’azione delle forze dell’ordine - polizia municipale, stradale e provinciale - con particolari servizi di vigilanza sulle strade cittadine e provinciali, soprattutto per la prevenzione e repressione del cosiddetto fenomeno delle "stragi del sabato sera". Con lo scopo, appunto, di prevenire e nel caso "punire" i contravventori del Codice della strada, è partita dall’agosto scorso l’operazione "Icaro", voluta dall’ assessorato alla Polizia provinciale, dalla questura e dalla Polizia stradale, che nel mirino ha posto anche i consumatori di sostanze stupefacenti e di alcolici. Il servizio delle pattuglie si svolge nelle notti tra il sabato e la domenica, dall’ una alle 7 del mattino, per contribuire ad arginare il problema degli incidenti automobilistici. Gli agenti sono dotati di apparecchi sofisticati e dispositivi all’avanguardia.
A Catania i giovani non sono esenti dalla tendenza nazionale, che li porta ad un maggiore consumo di alcolici specialmente durante i fine settimana, quando sono soliti incontrarsi con gli amici nelle discoteche, nei pub o nelle pizzerie. Il colonnello Alfio Speranza, dal maggio scorso a capo della polizia provinciale di Catania, ha avuto modo di farsi un’idea ben precisa della situazione che coinvolge l’intera provincia etnea con i suoi 58 Comuni.
"Il problema delle cosiddette "stragi del sabato sera" è nazionale, soprattutto se le rapportiamo all’aumento dei giovani che fanno sempre più uso di alcolici e di sostanze stupefacenti; e, purtroppo, la provincia etnea non fa eccezione. Quando si parla del sabato sera, con i suoi incidenti a volte gravi o mortali, spesso veniamo alla conclusione che i ragazzi, in molte occasioni, avrebbero sicuramente fatto bene a ritardare nel mettersi in macchina alla guida, o perché frastornati dall’alto volume della musica ascoltata nella stessa auto mentre guidano, e certamente a causa di qualche bicchiere di birra, o altro alcolico in più, bevuto in discoteca o in qualche locale. C’è questa abitudine diffusa, quasi per il timore di venire esclusi dal "gruppo". Tuttavia, certamente non è il caso di parlare di alcolismo, riguardo ai nostri giovani. Ma, l’eccessiva propensione per l’alcol è pericolosa perché sta di fatto sostituendo le piccole droghe; l’assuefazione all’alcol crea una dipendenza a tutti gli effetti, per cui - quando si raggiunge questo stadio - basta appena un mezzo bicchiere per andare in tilt."


Lunedì, 04 Ottobre 2004
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