IL TRENTINO Alcol
vietato agli under 16 «Giusto, ma inapplicabile» Le
cassiere: «Se non possiamo chiedere la carta d’identità questo provvedimento è
del tutto inutile» JACOPO TOMASI TRENTO. Birra,
whisky, vodka. I
giovani bevono di tutto, e non solo la sera. «Quando la mattina ci sono
assemblee o scioperi - racconta Marisa Tomasi, cassiera del Poli di via Roma -
alle 8.30 c’è la coda di studenti fuori dalla porta che vogliono comprare
alcolici». Birra e whisky, come fossero caffè o cappuccino. La colazione
alcolica non è cosa rara. E chi la fa, spesso, ha meno di 16 anni. «Sono
tantissimi quelli sotto i 15 anni. Alcuni ne hanno anche 13» continua a
raccontare la signora Marisa. «Vengono con 50 euro e comprano di tutto. Molte
sono ragazzine, hanno un modo di fare arrogante e quando vedo che vanno via con
i sacchetti pieni mi piange il cuore se penso ai loro genitori». D’ora in
avanti queste scene non si dovrebbero più vedere nei supermercati trentini. Il
consiglio provinciale ha approvato la legge di riforma sulla sanità, proposta
dall’assessore Remo Andreolli, che prevede il divieto di vendita degli alcolici
ai minori di sedici anni nei negozi. La cosa, però, non convince chi nei
supermercati ci lavora. «Purtroppo -
spiega Marisa Tomasi - non ho alcun potere perché non posso chiedere il
documento ai clienti. Questo potere lo hanno soltanto le forze dell’ordine. Di
conseguenza posso chiedere l’età, ma se uno mi dice una bugia sono costretta a
vendergli tutto, anche una bevanda alcolica». Marisa è convinta che la legge sia «giusta, ma inapplicabile».
Arginare il fenomeno dell’alcol tra i giovanissimi non è cosa facile. Un
fenomeno sempre più diffuso. Forse amplificato dagli happy hour, che si sono
trasformati in happy hour fai-da-te. I ragazzini invece di bere nei pub, fanno scorte nei supermercati
del centro e s’ubriacano per strada. Ora la legge glielo vieta. «È giusto -
spiega il vice responsabile del Sait di piazza Lodron - ma mi sembra difficile
da applicare». Gli fa eco Graziano Tovazzi di Eurospesa. «Questo provvedimento
lo si può applicare solo se ci permettono di chiedere la carta d’identità,
altrimenti non serve a nulla. In ogni caso non sarà facile. (*) E poi è
semplice aggirarla, perché basta che un gruppetto di sedicenni mandi dentro un
diciassettenne ad acquistare le birre e noi non possiamo fare nulla». Alla
cassa c’è Laura Rossi. Dal suo punto di vista la legge è negativa. «Non mi pare
che siano molti i ragazzini che acquistano alcolici. E mi sembra che ci
complichi soltanto la vita, perché non è facile chiedere l’età a un ragazzo,
rischiando di sbagliare, quando ci sono in coda dieci persone». Giudizio
unanime: legge giusta, necessaria, ma di difficile applicazione. Ma Giorgio
Fiorini, presidente del Sait, usa parole nette. «Se c’è una legge va applicata. Di conseguenza ci organizzeremo per
fare in modo che si possa rispettare senza troppi problemi, eseguendo i
controlli in cassa». Nella speranza che si possa arginare un fenomeno in
allarmante crescita non solo in Trentino.
IL TRENTINO «Il
proibizionismo non serve è più utile informare a scuola» TRENTO Gianni,
alcolista recuperato tramite gli Alcolisti Anonimi, è vero che i giovani
iniziano a bere presto? «Io ho iniziato a 17 anni, adesso mi pare che si inizi anche verso
i 15. Adesso come allora le compagnie di studenti bevono per apparire, perché
fa moda, perché l’alcol disinibisce». Prima c’è lo sballo, poi arriva la
malattia... «Prima di diventare dipendenti ci vogliono anni di bevute.
All’inizio si beve e si ha un po’ di mal di testa il giorno seguente, ma più
passano gli anni più si sta male». Cosa succede? «Arriva l’inferno. Si vive per bere. Ed io, a trent’anni, mi ero
già bruciato la famiglia, la salute e la carriera». Secondo lei può servire il divieto di vendere
gli alcolici nei supermercati agli under 16? «Ne dubito. Il proibizionismo non serve. Ai giovani la
trasgressione piace e poi, in ogni compagnia, si trova il ragazzo più grande
che può andare a comprare da bere per tutti». Allora come si può risolvere il problema? «Con l’informazione nelle scuole». Mandi un messaggio ai giovani? «Il primo bicchiere può essere la vostra condanna: lasciatelo sul
bancone. Da sobri ci si diverte di più». EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
LIBERTA’) Primi
in regione per giovani ubriachi
PIACENZA «Piacenza è la prima
provincia in regione per numero di ubriacature delle giovani generazioni,
secondo un’indagine presentata qualche giorno fa nella sede
dell’amministrazione provinciale». A dare notizia di questo triste
primato detenuto dal nostro territorio, è l’assessore comunale ai Servizi
sociali Giovanna Palladini, che ha preso parte ieri sera alla presentazione del
progetto "Tvb" della Pubblica assistenza. «Purtroppo - osserva
l’assessore - noi ci troviamo a combattere una dura battaglia contro i media,
che spesso trasmettono un’immagine positiva dell’uso di alcol, come ha fatto
recentemente una famosissima presentatrice, che ha riferito in diretta di aver
bevuto due Negroni prima di andare in onda. (*) Invece dobbiamo tutti metterci
in una logica di prevenzione». «In amministrazione provinciale - riferisce
l’assessore ai Servizi sociali della Provincia, Paola Gazzolo - sono state
presentate le nuove direttive regionali che illustreranno le politiche di
prevenzione da mettere in campo nei prossimi anni, insieme ad una ricerca che
ha messo in luce come siano cambiati i comportamenti dei giovani, con un
aumento del consumo di sostanze, così come si è abbassata l’età dell’approccio
a droghe o alcol. Al tempo registriamo però una nota positiva: la volontà e la
propensione di sapere ed essere informati». La presentazione cui hanno fatto
riferimento i due assessori ha visto come protagonisti la funzionaria regionale
Franca Francia e il dottor Antonio Mosti, responsabile del programma dipendenze
patologiche dell’azienda Usl di Piacenza. Nel corso della riunione, cui hanno
preso parte i referenti dei servizi sociali dei distretti, dirigenti
scolastici, azienda Usl, enti ausiliari e forze dell’ordine, è emersa la
proposta di istituire "Unità di strada", che coinvolgano azienda Usl,
Comuni e privato sociale, da attivare in ogni comune per contrastare il consumo
di sostanze stupefacenti e psicotrope (tutte le sostanze che agiscono sui
processi psicologici). Entrambi i relatori hanno riportato alla platea
un’analisi del contesto nazionale e locale, con il mutamento del significato e
della percezione del termine "comportamento a rischio". I comportamenti
legati al consumo/abuso di sostanze hanno contributo alla crescita del senso di
insicurezza nelle nostre comunità ed alla richiesta, sempre più pressante, di
"controllo del territorio" e di ripristino della legalità, delle
regole di convivenza o, più semplicemente, della buona educazione nell’uso
degli spazi urbani. Per costruire un sistema di protezione sempre più incisivo,
si è convenuto, occorre rendere sempre più strette le relazioni tra istituzioni
pubbliche e tra istituzioni e privato sociale. (*) Nota: la conduttrice in
questione è Simona Ventura: IL TIRRENO Alt
alla guida in stato di ebbrezza parte “Bere è uno schianto” SARZANA. Con il titolo “Bere è
uno schianto”, gli assessorati a turismo e servizi sociali, in collaborazione
con Sert dipartimento dipendenze dell’Asl5, associazioni di categoria, Club
alcolisti in trattamento e Anonimi Alcolisti, avviano la campagna di
sensibilizzazione contro l’abuso di alcool fra i giovani, finalizzata a portare
all’attenzione dei giovani i rischi derivanti dalla guida in stato di ebbrezza.
Una campagna informativa che per tutto novembre vedrà amministratori e
operatori impegnati e nelle zone di maggior concentrazione giovanile della
città. Oltre alla distribuzione di materiale informativo ai giovani,
vengono spiegati i rischi legati all’assunzione di alcol e alla guida sotto il
suo effetto. L’abuso di alcol, rappresenta, purtroppo, la prima causa di morte
per incidenti stradali dei giovanissimi, che avvengono, principalmente, durante
i week-end in concomitanza con l’uscita dai locali dove si consumano e
commerciano alcolici. Proprio per questo motivo diventa importante porre
un’attenzione particolare al problema della guida sotto gli effetti dell’alcool
da parte dei ragazzi, come dimostrano le numerose campagne informative promosse
a diversi livelli da parte dei vari enti preposti. Anche a Sarzana l’idea è quella di raggiungere i ragazzi nei
luoghi cittadini più frequentati nelle ore serali e notturne, per
sensibilizzarli al rispetto di alcune semplici e pratiche regole finalizzate a
tutelare la loro incolumità e per sottoporli su scelta volontaria alla prova
dell’etilometro. I giovani hanno risposto con entusiasmo e partecipazione, a
dimostrazione di come spesso sia assolutamente errata la concezione secondo cui
essi si mostrano diffidenti e disinteressati su queste tematiche LA NAZIONE STRAGI DEL SABATO SERA PROCESSO
ALLE DISCOTECHE “ CONDANNATE, ANZI ASSOLTE “
Firenze - UN VERO e proprio
processo alle discoteche, nel tardo pomeriggio di ieri, ha trasformato lo Yab
di Firenze, in un autentico tribunale dell’opinione pubblica. Sul banco degli imputati i
locali notturni – discoteche in primis – accusati di essere i principali
responsabili delle drammatiche stragi del sabato sera. Il processo ha preso avvio dai
banchi dell’accusa, con il deputato Udc Carlo Giovanardi in veste di pubblico
ministero, che ha subito appiccato il fuoco delle polemiche: “La questione
delle stragi del sabato sera è un problema pubblico che si traduce in una
statistica terrificante. Faccio qualche esempio: dal 1989 ad oggi sono stati
circa 8.000 i ragazzi che in media hanno perso la vita ogni anno sulle nostre
strade. Decine di migliaia sono i feriti. 320 mila i giovani che hanno perso la
vita in Italia dal 1970 per colpa di incidenti stradali. Che fare allora? La
mia idea è la stessa da 15 anni: visto che l’ora x dell’incidente catastrofico
causato dal mix alcool, droga e sonno, va dalle 4 alle 6 del mattino e che la
moda del “nomadismo” ( da una città all’altra in cerca di discoteche aperte )
sta prendendo sempre più piede, la soluzione è chiudere musica e balli entro le
4 in tutte le discoteche della penisola “. A difendere gestori dei disco
pub c’era Antonio Degortes, presidente di Assointrattenimenti che così ha
ribattuto alle accuse: “Si fa troppa demagogia sulla questione. I locali
notturni sono stati scelti come vittime sacrificali su cui i giornali riversano
tutte le responsabilità. Ma come si fa a pretendere che il gestore di una
discoteca “educhi” ogni sera i 1500 giovani che gli sfilano davanti? E le
famiglie, la scuola, le istituzioni non hanno nessuna responsabilità in merito?
Io dico che la soluzione sta nell’incremento massiccio dei controlli sulle
strade”. IL RIMPALLO sulle responsabilità
è continuato per oltre 2 ore davanti ad un pubblico di giovani e giovanissimi
che non esitava a manifestare avversione e consensi con applausi e prese di
posizione. Moderatore dei lavori in aula il professor Paolo Armaroli,
dell’università di Genova, che sul finire ha invitato la giuria presieduta da
Gian Franco Anedda ( componente del CSM ) ad esprimere un giudizio ed una
sentenza finale. Antonio Lovascio, vicepresidente de La Nazione, Nicola
Cariglia, direttore della sede Rai di Firenze, Franco De Felice, caporedattore
della Rai di Firenze e Riccardo Mazzoni, direttore del Giornale della Toscana
hanno emesso infine un verdetto pressoché unanime: “Per limitare il fenomeno
del nomadismo e l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti occorre che tutte
le parti coinvolte, dalla scuola alle istituzioni, dai gestori dei locali ai
media ( che si impegnino costantemente con campagne di sensibilizzazione )
siano disposti a venirsi reciprocamente incontro, abbattendo i muri delle
posizioni prese e aprendosi a un dibattito costruttivo, basato sulla
cooperazione e la messa in compartecipazione delle rispettive competenze.
Perché ciò che davvero deve essere modificato è un costume sociale.” (*) Camerina Beccuti (*) Nota: il solito copione, parole tante parole. La solita
corsa alla caccia dei responsabili, il solito vittimismo dei gestori che non
accettano di essere considerati responsabili (è vero che non sono i soli) di
queste stragi e tirano in ballo la famiglia, la scuola le istituzioni. Mentre
si parla e si rimpallano le responsabilità la strage continua. (Aldo Fabbri) SUPEREVANOTIZIE Accertamenti
tossicodipendenza dei dipendenti Alcune considerazioni sulle
recenti normative che indicano le categorie di lavoratori da sottoporre a
controlli per escludere abuso di alcol e sostanze stupefacenti La recente entrata in vigore che
obbliga il datore di lavoro, per mezzo del medico competente, di accertare
l’assenza di tossicodipendenza di alcune categorie di lavoratori pone non pochi
problemi interpretativi ed attuativi. (per capire di cosa stiamo parlando leggi
un mio precedente articolo cliccando sul primo link sotto riportato). Il primo consiglio che posso
dare e di non dare atto ai controlli fino a che non verrà emanato l’accordo
Stato-Regioni che definirà la tipologia e le modalità tecniche delle analisi.
Questo dovrebbe avvenire entro 90 giorni (credici!). Qualora si avviassero i
controlli ed essi non si rivelassero confacenti all’accordo Stato-Regioni si
potrebbe incorrere in contestazioni. Confrontando poi la normativa
sugli accertamenti per abuso di alcol (cliccando sul link sotto riportato leggi
un mio precedente articolo sull’argomento) e tossicodipendenze emerge che la
prima è rivolta a salvaguardare l’incolumità del lavoratore e di terzi e la
seconda solo di terzi e le categorie di lavoratori non sono coincidenti. Non si
capisce perché chi svolge lavori in altezza ad esempio dovrebbero essere
sottoposto ai controlli alcolimetrici ma non per tossicodipendenze. La seconda incongruenza è che,
nel caso dell’alcol, il medico competente può (quindi si introduce il fattore
discrezionale del medico) effettuare i controlli mentre nel caso delle
tossicodipendenze i controlli sono obbligatori. A me fa più paura un edile che beve nella pausa pranzo e poi sale sui
ponteggi piuttosto che un carrellista che fuma cannabis durante il week-end. Un’altra considerazione è sul
fatto che vengono sottoposti a controlli per sostanze stupefacenti i guidatori
di mezzi a patente c, d, e, taxi e autonoleggio con autista ma non i soggetti a
patente b che utilizzano l’auto (aziendale o propria) per lavoro. L’ultima considerazione riguarda
i costi di questi accertamenti che saranno a carico del datore di lavoro.
Avrebbe avuto più senso lasciare, come nel caso dell’alcol, la discrezionalità
del medico competente anche al fine di contenere i costi ed evitare controlli
di screening generalizzati. Cristiano Ravalli http://guide.dada.net/medicina_del_lavoro/interventi/2006/05/254692.shtml, EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
GRANDAIN) 185 i denunciati da inizio anno
solo ad Alba Alba - I Carabinieri della
Compagnia di Alba hanno intensificato negli ultimi giorni i servizi di
controllo sulle principali arterie stradali dell’ albese mirati a contrastare
il fenomeno della guida in stato d’ebbrezza derivante sia dall’abuso di alcool
e sia dall’assunzione di sostanze stupefacenti. L’operazione, conclusasi nelle
prime ore della mattinata di oggi, ha consentito ai militari di individuare e
denunciare alla Procura della Repubblica di Alba complessivamente 12
automobilisti, tutti giovani della zona di età compresa tra i 20 ed i 35 anni.
In 10 casi i Carabinieri hanno accertato una percentuale di alcol ben superiore ai limiti di
legge, in uno addirittura di ben quattro volte il consentito, mentre in 2 casi
hanno verificato che i conducenti dei veicoli controllati avevano assunto poco
prima sostanze stupefacenti. I Carabinieri di Alba dall’inizio dell’anno hanno denunciato
all’Autorità Giudiziaria 185 persone (160 per guida in stato di ebbrezza
alcolica e 25 sotto l’influenza di stupefacenti) e i controlli continuano... CORRIERE ADRIATICO L’appello di una mamma alle forze
dell’ordine, ma nel Codice della strada c’è una differenza tra i locali
obbligati dal divieto “Più
controlli contro la vendita ai giovani di bevande alcoliche” SENIGALLIA - Una lettera di due
pagine. Un vero e proprio appello per sollecitare più controlli contro l’uso di
alcol da parte dei giovani. L’ha inviato a forze dell’ordine e Comune una
mamma, allarmata per l’eccessiva disinvoltura con cui vengono vendute bevande
alcoliche ai giovani, in particolare dopo l 2 di notte, il limite che le
recenti modifiche del Codice della strada hanno stabilito nel tentativo di
arginare le “stragi del sabato sera”. Secondo l’appello-denuncia, ci
sarebbero troppi locali che aggirano il divieto e dove le bevande alcoliche
vengono vendute non soltanto a persone adulte, ma anche a minorenni. “Come
madre sono preoccupata - scrive - che ci sia assenza di controlli, perchè credo
che una legge come questa possa salvare tanti giovani da rischio di fare
incidenti stradali in cui possono morire o uccidere”. Un intervento che invece
diventa sempre più necessario, anche là come il lungomare dove ci sono locali
che, al di là di tutto, sono abituale ritrovo dei giovani nelle serate di fine
settimana, a cominciare dal venerdì. Per la verità le nuove
disposizioni del Codice della strada sono abbastanza precise, pur nel loro
linguaggio che a prima vista può apparire incomprensibile. Le limitazioni a
proposito di bevande alcoliche sono state fissate con un decreto legge dei
primi di agosto, quello che ha stabilito diversi limiti al tasso di alcol nel
sangue di chi guida e, di conseguenza, sanzioni diverse, come la sospensione e
il ritiro della patente. L’articolo 6 del decreto aveva chiamato in causa i
titolari e i gestori di locali “ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in
qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente
alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche”. Questi erano obbligati a
esporre nel locale le tabelle con a descrizione degli effetti dell’abuso di
alcol. Successivamente il decreto è stato modificato, aggiungendo che gli
stessi gestori dei locali “devono interrompere la somministrazione di bevande
alcoliche dopo le 2 della notte”. Tutto bene se non fosse per quel
piccolo particolare sulla natura dei locali: il divieto riguarda soltanto
quelli che “svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento”. Insomma una
discoteca o simili rientra nel divieto, un qualsiasi bar o pub invece può
vendere bevande alcoliche anche oltre le 2 di notte. Di fatto una differenza
non da poco. (*) (*) Nota: è sostanzialmente
impossibile effettuare dei controlli con l’attuale normativa. La legge non
viene trasgredita, ma aggirata. IL GAZZETTINO SOS PADOVA CHIEDE UN "GIRO
DI VITE" COME IN CENTRO STORICO «Niente
alcolici anche in zona stazione» (M.B.) Allargare l’ordinanza
applicata al Portello e ai locali del centro storico contro la vendita di
alcolici anche nelle strade adiacenti la stazione ferroviaria: via Bixio, via
Cairoli, via Tommaseo, corso del Popolo e piazza De Gasperi; prevedere la
chiusura nei giorni festivi ai phone center che non rispettano il regolamento
comunale; avere le luminarie natalizie anche lungo corso del Popolo e fuori
dall’ingresso della stazione ferroviaria e infine ottenere il dosso
rallentatore all’incrocio tra via Tommaseo e corso del Popolo. Sono queste le richieste che
l’associazione Sos Padova ha formulato ieri mattina, nel corso di una
conferenza stampa, all’amministrazione comunale. «Non vogliamo venga abbassata la
guardia nei confronti di una zona che comunque continua ad essere in sofferenza
- ha spiegato il presidente di Sos Padova, Maurizio Meridi -. I provvedimenti
che chiediamo ai nostri amministratori vogliono tutelare una zona in cui il
degrado continua ad essere presente, nonostante gli interventi effettuati nei
mesi scorsi. In via Cairoli, per esempio, sta tornando lo scempio di qualche
mese fa e questo noi residenti non vogliamo che accada». A sostenere le ragioni che
spingono alla protesta e alla richiesta di maggiore sicurezza nell’area della
stazione da parte di Sos Padova, ieri si è schierato anche Alam Md Jahangir, il
segretario generale dell’Abp, l’associazione del Bangladesh che sabato, alle
11, sfilerà davanti alla prefettura proprio contro il degrado e l’insicurezza
presenti in certe zone della città. «Desideriamo che le cose cambino
- ha detto il rappresentante dei cingalesi - perché anche mercoledì sera alcuni
nostri ragazzi hanno avuto dei problemi nelle strade dietro alla stazione.
Siamo in sintonia con quanto chiede Sos Padova, che ha voluto aderire alla
nostra iniziativa di sabato: i cittadini debbono essere maggiormente tutelati». «Propongo - ha quindi concluso
il segretario generale dell’Abp - che alle persone che bivaccano nei paraggi
della stazione ferroviaria venga offerto vitto e alloggio in cambio di lavori
utili alla collettività, dopodiché pensare ad un eventuale loro inserimento
lavorativo a tutti gli effetti. «Però chi, nonostante il lavoro,
non vuole integrarsi e migliorare la propria vita deve essere allontanato
dall’Italia, espulso». IL GAZZETTINO (Udine) A
passeggio con la madre, muore investita Dramma
a Qualso: Elisa Comello aveva solo 20 anni. Arrestato l’autista, positivo
all’alcoltest Reana del Rojale. Ennesima
tragedia della strada nella prima serata di ieri nella frazione di Qualso, nel
territorio del comune di Reana. A perdere la vita una ragazza di appena
vent’anni, Elisa Comello, investita mentre passeggiava a braccetto con la madre
sulla strada provinciale Erano circa le 21 quando una Citroen
bianca condotta da Franco Fabris, 59 anni, del posto, ha centrato in pieno il
corpo della giovane. «Non le ho viste. Ho sentito solo il botto. Poi ho cercato
di frenare e di deviare la marcia ma purtroppo non è servito», ha detto
disperato l’uomo che lavora a Tavagnacco in un supermercato come addetto alla
distribuzione delle merci. Elisa è stata colpita con violenza al capo; è finita
dapprima sul cofano e sul cristallo anteriore della vettura per poi rovinare
sull’asfalto e quindi in un fosso. Illesa ma sconvolta dal dolore la madre,
Marina Bressani, che si è riversa sulla figlia per cercare di aiutarla. Sul
posto sono intervenuti i sanitari del 118 giunti a bordo di un’autoambulanza
della Croce Rossa di Tarcento e di un’auto medica. A lungo hanno tentato di
rianimare la giovane, inutilmente. Troppo gravi le ferite riportate. La 20enne
è deceduta praticamente all’istante. La salma è stata composta nel cimitero di
Reana. Sulla sp 38 anche i Vigili del fuoco di Udine, per l’illuminazione del
tratto (completamente buio) e per la messa in sicurezza della vettura finita in
un campo di granturco a circa cento metri di distanza dall’impatto. Per i
rilievi e la verifica della dinamica dell’incidente, invece, L’uomo, sottoposto
all’alcoltest, è risultato positivo con un tasso superiore a uno. Per questo,
dopo l’esame della situazione, le forze dell’ordine hanno proceduto al suo
arresto. La macchina, recuperata a tarda notte da un carroattrezzi, è stata
posta sotto sequestro. «Avevo bevuto solo due bicchieri ha detto Fabris, che
conosceva bene la vittima -; mi ero fermato al bar terminato il mio turno di
lavoro e stavo andando a casa con calma. Non mi sentivo affatto ubriaco al
volante». Sul posto sono giunti molti amici e parenti di Elisa, in lacrime. La
giovane aveva frequentato lo Stringher e da qualche tempo lavorava a Udine, in
via Colugna, in una pasticceria. Lascia anche il padre Domenico, che gestisce
l’agriturismo e l’azienda Minisini di Zompitta, e il fratello più grande
Andrea. Paola Treppo IL TIRRENO Ubriaco
al volante, si schianta con l’auto Prima
le cure al pronto soccorso, poi la patente ritirata per un anno
FORTE. Aveva nel sangue un tasso
alcolico sei volte superiore a quello consentito dalla legge. Eppure, alle
cinque del mattino, si è messo ugualmente al volante della sua Mercedes classe
A e si è schiantato contro il cancello di una casa a Vittoria Apuana. E così la
«notte brava» di Sergio D.D., trentasei anni, residente a Forte dei Marmi, non
solo si è conclusa all’ospedale «Versilia», ma avrà con ogni probabilità degli
strascichi giudiziari, visto che la polizia di Forte dei Marmi lo ha denunciato
per guida in stato di ebrezza. L’episodio è avvenuto nella notte fra sabato e domenica.
L’automobilista - che era ubriaco fradicio - è infatti salito a bordo della sua
macchina nonostante le condizioni in cui si trovava. E, mentre stava
percorrendo una strada a Vittoria Apuana, ha completamente perduto il controllo
del mezzo andandosi a schiantare contro il cancello di una abitazione. Nel
violento urto, l’uomo ha rimediato contusioni risultate guaribili in dieci
giorni. Ma, vista anche la dinamica dell’incidente, gli agenti del
commissariato di Forte dei Marmi hanno chiesto che all’uomo fossero fatte delle
analisi specifiche che hanno evidenziato un tasso di alcool nel sangue (2,97)
quasi sei volte superiore rispetto a quello previsto per legge (0,5). Nei suoi
confronti è così scattata una denuncia a piede libero per guida in stato di
ebbrezza nonché la sospensione della patente per un anno. Cla.Ve. IL GAZZETTINO (Udine) SAN
GIORGIO DI NOGARO Migliorano
nel frattempo le condizioni in ospedale della figlia Giorgia, ancora ignara di
quanto accaduto Gigli
e rose per l’ultimo saluto a Jitka Commozione
ai funerali della donna di origine ceca morta nell’incidente di sabato sulla
Napoleonica Una folla commossa e silenziosa
si è radunata ieri pomeriggio sul sagrato del Duomo di San Giorgio per attendere
l’arrivo del feretro di Jitka Steruska, la cinquantatreenne vittima del tragico
incidente di sabato sera sulla Napoleonica dove ha perso la vita anche il
fidanzato della figlia Alessandro Cibert, 31 anni di Remanzacco. Tante infatti le persone che
hanno voluto essere presenti per l’ultimo saluto alla donna: gli amici e le
amiche di sempre, i colleghi di lavoro del marito Giorgio Zanon, i vicini di
casa, il sindaco Del Frate, i compagni di classe della figlia Giorgia, unica
sopravvissuta al tremendo schianto causato dall’auto condotta da Ennio Zampari,
45 anni, di San Vito al Tagliamento risultato positivo all’alcool test e con
valori quattro volte superiori al consentito. Molte anche le ceste e le corone
di fiori con rose e gigli dai colori vivaci come era la personalità di Jitka. Una donna piena di vita , sempre
gentile e sorridente, ricorda una delle sue migliori amiche, con tanti progetti
ancora da realizzare: «Non posso ancora credere a quanto è successo -ha detto
visibilmente commossa - tragedie simili non dovrebbero mai succedere». La salma di Jitka Steruska ha
fatto il suo ingresso in chiesa accompagnata dal marito e dall’altro figlio
giunto dalla Repubblica Ceka, paese di origine della vittima. La donna era in Italia da oltre
25 anni e viveva in via Giacomo Matteotti con il marito e la figlia. Il marito
Giorgio al momento dell’incidente si trovava in Polonia per motivi di lavoro ed
è stato informato dalla polizia polacca. Intanto all’ospedale di Udine
Giorgia sta migliorando, la giovane ventiduenne reagisce positivamente alle
cure dei medici, ma ancora non sa di aver perso in poche ore sia madre che
fidanzato. Ora un altro duro compito
attende i familiari della ragazza che, oltre a comunicare la drammatica
notizia, dovranno spiegare alla ventiduenne che a privarla per sempre dei suoi
affetti più cari è stato un uomo che guidava ubriaco. A.B. IL GAZZETTINO (Udine) MANZANESE E CIVIDALESE Nuova
strategia dopo i recenti lutti che chiamano in causa l’ebbrezza Alcoltest
affidato ai vigili urbani
I sindaci dei comuni della zona
orientale della provincia promettono più controlli Remanzacco (pt) Vigili urbani dotati di
strumento per eseguire l’alcoltest? La proposta lanciata dal sindaco di
Remanzacco, Dario Angeli, scosso dall’ennesima tragedia della strada originata
dall’eccesso di consumo di bevande alcoliche, incontra il favore di molti
sindaci della zona. Tra loro quello di Torreano, Paolo Marseu, che guarda
positivamente a ogni genere di provvedimento atto a limitare la morte di
persone sulle strade. «La prevenzione prima di tutto - dice - e l’alcoltest
sulle vie comunali può essere un ottimo deterrente. Alla misura, però, va
affiancata tutta una serie di interventi di informazione, da mettere in atto
già nelle scuole elementari, non solo per le bevande alcoliche ma anche per le
sostanze stupefacenti. Un problema può sorgere per la limitata disponibilità di
uomini: a Torreano, ad esempio, abbiamo un solo vigile. Per potenziare il suo
servizio, peraltro ottimo, abbiamo chiesto più volte l’intervento della
Comunità montana, senza risultato. È fondamentale, su questo fronte, essere
uniti, consorziarsi, così da disporre di una squadra». Dello stesso avviso il sindaco
diPremariacco, Rocco Ieracitano, che ritiene il progetto valido e fattibile in
tempi relativamente brevi. «Da quattro anni, ormai - spiega - abbiamo
consorziato il servizio di vigilanza conSan Giovanni al Natisone, Corno di
Rosazzo e Buttrio.Notevole il successo in termini di efficienza e copertura
delle zone». Quattordici vigili si occupano di un territorio di 16mila abitanti
con turni di 12 ore al giorno, dalle 7 alle 19, sei giorni su sette; vale a
dire un agente ogni mille persone, una pattuglia sempre disponibile e un
servizio di controllo anche di notte. «Acquistare una macchina per l’alcoltest
sarà senz’altro possibile in futuro, quando la creazione dell’Aster tra i dieci
comuni dell’area sarà perfezionato». Ne faranno parte ancheRemanzacco,
Moimacco, Cividale, Manzano, Pavia di Udine e Pradamano,un’area geografica
estesa dove vivono 50 mila persone. «Per chi si associa in questa forma,
mettendo in rete i servizi, come quello della vigilanza, Asti La
fuga a 180 all’ora di un ubriaco al volante Ha insultato gli agenti delle
Volanti che lo avevano fermato per un controllo, in piazza Primo Maggio, ed è
ripartito a tutta velocità imboccando via Monterainero. È successo ieri notte.
Il conducente, un astigiano di 38 anni al volante di una “Fiesta”, è stato
inseguito dai poliziotti: in corso Casale ha imboccato la tangenziale ai 180
all’ora ed è poi uscito in corso Savona, dove è stato bloccato. Era ubriaco e
aveva la patente scaduta. È stato denunciato per resistenza e guida in stato di
ebbrezza. (MA.C.) IL TIRRENO Sfasciarono
due auto davanti al bar ristoro Coppia
di bolognesi patteggia una multa da tremila euro
GROSSETO. Hanno patteggiato 2
mesi e 20 giorni, convertiti in 3.040 euro, e hanno beneficiato dell’indulto.
Così due giovani bolognesi hanno saldato il loro conto con la giustizia per un
episodio di danneggiamento e lesioni avvenuto nell’estate 2004 al Fuori Rotta,
in località Marze. Due automobili dal carrozziere, cartelli e staccionata
distrutti, il titolare del bar ristoro (Claudio Castellucci) aggredito da cani,
fra cui un doberman. Erano le 23 del26 agosto 2004 quando Castelucci, che
riposava nel camper adiacente al locale, venne svegliato da rumori: era un’auto
che stava posteggiando, con due giovani a bordo, un ragazzo e una ragazza.
Invitati a lasciare la zona, i due - in stato di alterazione - avrebbero
risposto incitando i cani ad aggredire l’imprenditore che aveva poi riportato
una contusione al ginocchio mentre si rifugiava nella sua Opel Corsa: la coppia
si era allora accanita sull’auto, tamponandola violentemente, colpendola con
bastoni e rompendone i fari, gli specchietti retrovisori, deformando cofano e
paraurti. Simile trattamento (specchietti rotti e carrozzeria graffiata) per
un’altra auto di Castellucci, una Volvo V70. Poi erano arrivati i carabinieri,
che avevano identificato i due: Fabio Farneti, oggi 28 anni, di Castenaso, e
Lisa Burchiellaro, 29 anni, di Bologna. Effettivamente alticci, come accertato
con l’etilometro. Di fronte al giudice Sfrecola (che ha riconosciuto a
Castellucci, costituitosi parte civile con l’avvocato Sorace, 800 euro per
spese), i due giovani erano assistiti dall’avvocato Sarpa. CORRIERE ADRIATICO Nei
guai due giovani. Cercano pure di colpire gli agenti della Volante Infastidiscono
i clienti, arrestati MACERATA – Stavano per rovinare
uno dei party più amati dagli studenti universitari. Ma a ripristinare l’ordine
– e il divertimento - ci hanno pensato gli agenti della Questura di Macerata,
che ieri notte hanno fatto scattare le manette ai polsi di due albanesi che,
complice qualche bicchiere di troppo, avevano iniziato a importunare i clienti
dell’apprezzatissimo pub del centro Le quattro porte. Il comportamento dei due giovani
era assolutamente fuori dalle righe. E così, qualcuno, ha ben pensato di
allertare la polizia. Sul posto, dopo qualche istante, è giunta una pattuglia
della Volante. Sul posto gli agenti hanno identificato i due cittadini
albanesi, rispettivamente di 18 e 20 anni, entrambi residenti a Macerata e in
regola con il permesso di soggiorno. La coppia, in evidente stato di
ebbrezza alcolica, oltre ad importunare i numerosi avventori presenti a
quell’ora (era circa l’una), aveva iniziato a insultare i poliziotti,
rifiutandosi di uscire dal locale. Ben presto la situazione è degenerata. I due albanesi hanno tentato più
volte di colpire gli agenti della Volante con calci e pugni. A quel punto
entrambi sono stati tratti in arresto per il reato di resistenza e violenza a
pubblico ufficiale. Attualmente sono ristretti nel
carcere di Camerino, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che si
terrà questa mattina davanti al gip del tribunale di Macerata. L’indagine è
coordinata dal sostituto procuratore Massimiliano Siddi. D.FER AGI CALCIO:
FIORENTINA-ELFSBORG, STADIO "VIETATO" A 450 BOTTIGLIE Firenze, 9 nov. - Stadio di
Firenze "vietato" per oltre 450 bottigliette in vetro e plastica, 50
lattine, 2 caschi da motociclista 50 cinture borchiate. E’ il bilancio delle
operazioni di pre-filtraggio e filtraggio eseguite degli uomini della Questura
di Firenze e dei Carabinieri, in occasione della partita di calcio
Fiorentina-Elfsborg, giocata ieri sera. Misure finalizzate a rendere compatibile la vivibilita’ dei
cittadini interessati alla presenza dei tifosi, locali ed ospiti, l’accoglienza
e l’indirizzamento dei tifosi ospiti, italiani e stranieri, e la sicurezza
degli spettatori. In particolare per agevolare i tifosi stranieri giunti a
Firenze All’esterno del settore ferrovia un venditore ambulante e’ stato
sanzionato in quanto colto a vendere bevande alcoliche contravvenendo al
divieto dell’ordinanza sindacale. AUDIONEWS Fermato Mickey Rourke. Guidava ubriaco Guidava uno scooter in evidente
stato d’ebbrezza. Fermato nella notte a Miami Mickey Rourke mentre zigzagava da
una corsia all’altra nella zona dei locali notturni di South Beach. IL GIORNO Bambino violentato nei bagni
dell’oratorio Lecco: arrestato il pedofilo ubriaco Vigilantes in strada contro i
venditori abusivi di alcolici Armati di macchina fotografica e cellulare
segnaleranno i sospetti alle forze dell’ordine. D’accordo anche i residenti Guidare ubriachi è rischioso
Vademecum per i giovani Campagna comunale di sensibilizzazione CORRIERE ALTO ADIGE «Basta alcol alla guida Mai più
giovani morti» ALTO ADIGE altri due schianti provocati
dall’alcol l’appello in paese: no alla
guida ubriachi aiutiamo gli alcolisti -
riccardo agostini* SETTEGIORNI Ubriachi al volante: 150 punti
tolti e patenti ritirate |
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