I gas di scarico delle diesel? Può provocare infarti e
ictus. L’allarme arriva da un gruppo di ricercatori scozzesi e svedesi, che al
congresso internazionale dell’ ’American Heart Association’ in corso a Orlando
sono riuscita a dimostrare quello che fino a oggi nessuno aveva mai provato.
Grazie all’aiuto di un gruppo di volontari sani, gli studiosi hanno provato
infatti che i fumi prodotti dal gasolio bruciato in un motore diesel hanno
incrementato l’attività delle piastrine del sangue e la possibilità di
formazione di grumi, trombi.
"I risultati dello studio - ha detto Andrew Lucking, cardiologo
dell’Università di Edimburgo e coordinatore della ricerca - concordano
perfettamente con le conclusioni di studi osservazionali ed epidemiologici su
persone esposte al traffico e all’inquinamento ambientale delle città".
Lo studio ha riguardato venti uomini sani, con età fra 21 e 44 anni. Prima sono
stati esposti, separatamente ad aria filtrata e i dati ricavati dall’esame del
loro sangue sono serviti come controllo. Poi sono stati esposti a un’aria
inquinata con 300 microgrammi per metro cubo di fumi esausti da motore diesel,
un livello paragonabile a quello che si trova normalmente in una strada
cittadina molto trafficata. I ricercatori hanno eseguito questi esperimenti in
speciali camere di esposizione ai fumi del diesel. E a più riprese per un tempo
da 2 a 6 ore dopo l’ esposizione dei volontari, hanno esaminato piccole
quantità del loro sangue, misurando la coagulazione, l’attivazione delle
piastrine, la formazione di grumi e anche i marcatori dell’ infiammazione. Per
misurare la formazione di grumi, i ricercatori hanno cercato di imitare le
condizioni naturali dei flussi di sangue all’interno dei vasi. Poi hanno
osservato un aumento dell’attivazione delle piastrine, calcolando il numero di
piastrine associate con i globuli bianchi.
"Le piastrine - ha spiegato Lucking - giocano un ruolo centrale nella
possibilità del sangue di rapprendersi e quando si attivano si collegano ad
altre componenti ematiche, come i globuli bianchi, i neutrofili e i monociti.
Ora, abbiamo visto che i fumi esausti del diesel incrementano le aggregazioni
piastrine-neutrofili in una misura che va dal 6,5 al 9,2%, e le aggregazioni
piastrine-monociti dal 21 al 25%, due ore dopo l’ esposizione. Poi, man mano
che passa il tempo dal momento dell’ esposizione, queste aggragazioni scemano,
fino a diventare poco significative dopo sei ore".
Il meccanismo è rilevante, secondo il ricercato scozzese, che fa notare come
dopo l’attivazione delle piastrine aumenta la possibilità di aggregazione delle
cellule del sangue. "Se è noto - afferma - che gli alti livelli di
inquinamento dell’ aria fanno aumentare il rischio di eventi cardiovascolari
acuti, queste ricerche indicano un possibile meccanismo che può collegare l’
esposizione ai gas di scarico del traffico urbano con l’infarto acuto e con
l’ictus".
Da Repubblica.it/motori
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