Sabato 21 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa Alcol e guida del 12 novembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL MESSAGGERO

Chieti, parcheggia l’auto per andare in discoteca ma viene investito e ucciso da un coetaneo ubriaco
CHIETI (11 novembre) - Ancora una volta è stato l’alcool a fare vittime sulle strade. Un 27enne è morto nelle prime ore di stamani, a Lanciano, investito da un’autovettura guidata da un coetaneo ubriaco. La vittima, Orazio De Fanis, di Atessa (Chieti), è stato travolto e sbalzato per 40 metri, finendo su un’auto in sosta, mentre stava andando a piedi, con altri quattro amici, in discoteca. Aveva appena parcheggiato la sua auto e si stava dirigendo verso l’ingresso del locale.
Marco Valenti, di Lanciano, arrestato con le accuse di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza, aveva un tasso alcolico nel sangue di tre volte superiore al consentito. Era alla guida di un’Audi A 4 e, secondo i primi accertamenti, procedeva a forte velocità.


IL TIRRENO

Il Comune fa una campagna per la sicurezza stradale
Auto sfasciate con una bottiglia di alcolici sul tetto per ricordare di non bere al volante 
LUCCA. Le auto sfasciate, con una grossa bottiglia di alcolici legata sul tetto, abbandonate fuori dalle porte della città non sono i resti di qualche incidente, bensì i messaggi visivi di una campagna per la sicurezza stradale, voluta dal Comune, che ha preso il via in questi giorni.
«Hanno sicuramente colpito nel segno - sottolinea l’assessore alle politiche giovanili, Letizia Bandoni - e sono il primo capitolo di un progetto per la sensibilizzazione contro la guida in stato di ebbrezza, che ha preso il via in concomitanza con Lucca Comics and Games, ma che non si esaurisce qui, ed entrerà nel vivo nei prossimi mesi».

Il Comune infatti ha già collaborato, nei giorni dei Comics, all’iniziativa “Alla vita non darla a bere”, organizzata dall’Acat (associazione club alcolisti in trattamento) con la Croce verde di Lucca e l’associazione “Il Mondo di Claudio Marchini Onlus” e ringrazia per la collaborazione l’Opera delle Mura e il Garage Blefari che ha procurato i mezzi.
«In particolare - aggiunge l’assessore Elio Cappellini - proseguiremo con l’attivazione della polizia municipale che si è impegnata nella prevenzione degli incidenti stradali con particolare attenzione all’uso di sostanze alcoliche. Anche nei prossimi mesi, quindi, gli agenti della polizia municipale saranno attivi contro le stragi del sabato sera».
«L’intento - ribadisce l’assessore Bandoni - è quello di coinvolgere giovani e adulti perché si può fare “festa in modo responsabile” e aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi connessi al consumo di bevande alcoliche. Per raggiungere questo scopo coinvolgeremo anche alcuni testimonial di eccezione che verranno a Lucca per darci una mano».


BRESCIAOGGI

PROVAGLIO D’ISEO. Un ciclo che inizia stasera
Stupefacenti e alcol Incontri per capire
A partire da oggi, Provaglio d’Iseo farà da sfondo a tre incontri dedicati all’analisi dei problemi connessi al consumo e all’abuso di sostanze stupefacenti e di alcool.
Il titolo del primo confronto, in calendario alle 20.30 nei locali dell’oratorio, è «È tutta colpa di Baudelaire»: sul tavolo dei relatori Edo Polidori, medico del Servizio tossidodipendenze di Forlì.

Il secondo appuntamento, in scaletta martedì 27 novembre sempre alle 20.30 ma nel teatro di Provezze, affronterà il tema «Tra distanze e sostanze: il dialogo possibile adulti-ragazzi», e vedrà la partecipazione di don Piero Verzeletti e del dottor Massimo Ruggeri. Il terzo e ultimo incontro, in programma martedì 11 dicembre alle 20.30 nella sala civica di Fantecolo, porta il titolo «E se noi non siamo come voi - Riconoscersi nelle differenze», e vedrà l’intervento di Massimo Serra della cooperativa «Il Tornasole».
Il ciclo di approfondimenti che prende il via questa sera è stato promosso dal «Tavolo delle politiche giovanili»: una iniziativa che si deve all’amministrazione comunale di Provaglio d’Iseo. F.S.


BRESCIAOGGI

IL VIDEO. Si intitola «La scala» ed è stato realizzato dal cfp «Don Bosco» con Provincia, Associazione familiari e vittime della Strada e Centro nazionale opere salesiane
Alcol e guida: la prevenzione a scuola

Un «corto» da 13 minuti per sensibilizzare sui rischi che si corrono mettendosi al volante dopo aver bevuto
Andrea Podestani
In una cella del carcere di Verziano un uomo, nella notte, si sveglia di soprassalto e vede un bambino che chiede insistentemente di poter salire al secondo piano del letto a castello nella stanza. Ma manca la scala, e il piccolo resta a terra. Inizia così il cortometraggio di 13 minuti realizzato dai ragazzi del centro di formazione professionale «Don Bosco» per sensibilizzare i giovani sui pericoli derivanti dalla guida in stato di ebbrezza.
Ad impersonare l’uomo è don Adriano Porrini, direttore del Cfp, mentre il bambino è il giovane Michele Bertoncini. Entrambi sono i protagonisti de «La scala», il corto nel quale il primo è un automobilista in carcere perchè responsabile della morte di un giovane - che poi si rivelerà essere il bimbo - a causa di un incidente mortale provocato da una guida alterata dall’alcol. Un rapporto, quello tra i due personaggi del cortometraggio, sempre in bilico tra la finzione e la realtà, giocato su un dialogo fatto di incomprensioni e significati nascosti, che sfociano poi in una drammatica rivelazione finale. La produzione, realizzata con il patrocinio dell’assessorato alla pubblica istruzione della Provincia, in collaborazione con l’Associazione familiari e vittime della strada e con il centro nazionale opere salesiane (Cnosfap), «assume un doppio valore, didattico e sociale - sottolinea l’assessore alla Pubblica Istruzione, Giampaolo Mantelli - per le profonde finalità educative e sociali. Il video vuole entrare nelle scuole per sondare il disagio dei giovani a contatto con alcol e droga, principali responsabili di molti incidenti stradali».
Don Rossano Sala, direttore dell’istituto salesiano Don Bosco, parla chiaro: «Gli incidenti sono evitabili. Come uomini dediti alla formazione secondo lo stile di Don Bosco, crediamo nel lento e faticoso cammino di formazione della coscienza. È necessario prevenire se non si vuole reprimere, e la prevenzione chiama in causa la formazione delle giovani generazioni».


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da CATANIAOMNIA)

Abuso dell’alcol tra i giovani: sballo e droga

L’Unione Europea rappresenta la regione con più il alto consumo di alcol nel mondo. Subito dopo il tabacco e la caffeina, l’alcol è la sostanza psicoattiva maggiormente usata anche dai giovani italiani. Ma tutte le evidenze scientifiche hanno dimostrato che al di sotto dei 15 anni c’è una scarsa capacità metabolica di trasformare l’alcol, una maggiore facilità a cadere nella dipendenza, un maggiore rischio di provocare patologie croniche.

La sub-cultura del bere attualmente più popolare tra i giovani è orientata verso il “binge drinking”, cioè verso l’abuso concentrato in determinate occasioni, finalizzato al “bere per ubriacarsi”, consumando 6 o più bevande alcoliche di seguito. Ciò in netto contrasto con le sane abitudini “mediterranee” che enfatizzavano l’uso frequente, ma moderato ed ai pasti, di bevande non superalcoliche, privilegiando soprattutto il vino.

Quindi birra e superalcolici vengono sempre più usati come droghe con le quali ricercare lo sballo. I Paesi del Nord dai quali abbiamo mutuato queste recenti abitudini, hanno però da sempre adottato misure molto restrittive, se non francamente proibitive, nei confronti dei soggetti minorenni. Le stragi legate a guida incontrollata a causa dell’alcol sono concentrate, ma non sono più esclusive del “sabato sera”.

Dati nazionali dimostrano che nella fascia d’età fra i 15 ed i 18 anni i maschi che consumano quotidianamente alcol aumentano progressivamente fino all’ 11,7%, mentre le femmine raggiungono circa il 3%. Il fenomeno del “bere per ubriacarsi” è stato osservato nel 5,2% nell’età compresa tra gli 11 ed i 18 anni.

Il consumo di alcol in Italia è peraltro un fenomeno in continua evoluzione. Dal 1998 al 2003 tra i 14-16enni sono aumentate, per entrambi i sessi, le prevalenze dei consumatori di superalcolici (+24,4%), di aperitivi alcolici (+46,1%), dei consumi fuori pasto (+50%).

In aumento, in particolare fra gli universitari, l’uso di bevande alcoliche “mixate” con energy drink: quindi cocktail di superalcolici, uniti a bibite a base di taurina e caffeina. Un’indagine tra gli studenti di Medicina (sic!) dell’Università di Messina ha rilevato che ben il 27% degli studenti ha questa abitudine di sballo, finalizzata a “mascherare” la sonnolenza conseguente soprattutto all’uso di superalcolici, quali: rhum, vodka, gin.

Purtroppo i mass-media e le pubblicità continuano ad enfatizzare la correlazione di immagini di successo e di piacere, concomitanti al consumo di alcol. Dovrebbe essere rese obbligatorie le avvertenze contro l’abuso, le informazioni sui danni, così come si è realizzato con il fumo di tabacco.

Il cosiddetto “pacchetto sicurezza” dovrebbe quanto meno introdurre pene decisamente più severe nei riguardi della guida in stato di ebbrezza.

Si dovrebbero informare in maniera martellante le famiglie sugli effetti pericolosi dell’alcol sulla psiche: comportamenti sessuali a rischio, violenza contro se stessi e contro gli altri, ecc.

I danni fisici sono soprattutto legati all’abuso cronico e possono interessare tutti gli organi ed apparati. Ricordiamo tra tutti: i problemi pancreatici, epatici che possono portare alla cirrosi, gastrointestinali, cardiovascolari, neurologici, a carico degli organi genitali e del sistema riproduttivo.

L’insorgenza di tumori viene facilitata sia dall’azione diretta dell’alcol, sia dalle patologie e dalle flogosi croniche da esso provocate.


IL GAZZETTINO (Padova)

ORSAGO 
Ubriachi alla guida: sette denunce

Tre patenti ritirate per eccesso di velocità e 7 denunce per guida in stato di ebbrezza.
Insomma un sabato sera come tanti sulla Pontebbana: è questo il bilancio dei controlli della Polizia stradale di Vittorio Veneto. Gli agenti hanno effettuato il normale pattugliamento del week-end contro le stragi del sabato sera, sulla statale 13 nel comune di Orsago. Per 3 automobilisti che superavano di oltre 40 chilometri all’ora il limite consentito (che in quel tratto è di 50) è scattato il ritiro patente. Per ben 7 persone invece è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza. Si tratta principalmente di giovani tra i 20 e i 25 anni, maschi. Tra i multati però anche una ragazza di Colle Umberto di soli 25 anni, che si era messa alla guida avendo bevuto parecchio: il test ha evidenziato infatti un tasso alcolemico di ben due volte superiore il massimo consentito.
Ma sono state in tutto 29 le infrazioni al codice della strada, accertare dalla Polstrada di Vittorio: in cinque casi si trattava di automobilisti che si erano "dimenticati" di indossare le cinture.


ROMAGNAOGGI

Guida in stato d’ebbrezza, ritirate dodici patenti
RIMINI – Sono complessivamente 12 le patenti ritirate dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Rimini per guida in stato d’ebbrezza nella nottata di sabato e domenica. I trasgressori sono tutti uomini.
Il più ebbro è risultato un foggiano di 39 anni sorpreso al volante con un tasso alcolemico pari a 1.79 gr/lt (il limite consentito dalla legge è 0.50).


BRESCIAOGGI

IL CASO
In via Vallecamonica sabato notte un moldavo senza documenti ha perso il controllo di un Cherokee ed ha abbattuto una colonnina dell’area di servizio Ip
Ubriaco, devasta distributore
L’insolito incidente è accaduto alle 23.30 L’uomo è stato bloccato da due pattuglie dei carabinieri del Nucleo Radiomobile Nell’abitacolo rinvenuta una bottiglia vuota di vodka Non si esclude l’ipotesi della gara
Franco Mondini
Un banale incidente legato alle condizioni psicofisiche del conducente del «Cherokee» o qualcosa di più? Lo stanno appurando i carabinieri della Compagnia di Brescia intervenuti con tre auto sabato notte, alle 23.30, all’area di servizio «Ip» di via Vallecamonica, dopo che una colonnina per l’erogazione del carburante era stata completamente divelta. Quel fuoristrada, forse dopo aver affrontato una rotonda a velocità eccessiva, ha tirato dritto abbattendo la struttura situata alle porte della città. I danni all’area di servizio sono ingenti, quantificabili in alcune di migliaia di euro.
L’IPOTESI che l’automobilista - un giovane moldavo risultato ubriaco e senza alcun documento d’identità - fosse inseguito da un’altra vettura impegnato in una gara improvvisata è stata presa in esame dai carabinieri che stanno cercando testimoni e dovranno analizzare le registrazioni delle telecamere puntate su via Vallecamonica e sull’area di servizio «Ip» per stabilire se ci sia stato o meno un inseguimento.
I carabinieri di Brescia ipotizzano per ora l’incidente stradale legato «solo» alle condizioni anomale di chi guidava. Il moldavo ieri sera doveva essere ancora identificato con esattezza attraverso le impronte digitali e il nominativo fornito in caserma dopo che in parte gli era passata la sbornia.
DA ACCERTARE anche se sia o meno in regola con il permesso di soggiorno e di chi fosse quel fuoristrada bianco che ha subito seri danni alla parte anteriore destra. I carabinieri hanno sottoposto il guidatore a fermo di identificazione e lo hanno accompagnato in caserma, alla «Masotti» di piazza Tebaldo Brusato. Da stabilire anche se l’immigrato dell’est europeo abbia o meno precedenti in Italia. Certo è che verrà denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica e che gli verrà tolta la patente.
L’INTERVENTO dei carabinieri che si trovavano per controlli nella zona di via Milano e della Mandolossa è stato immediato dopo la segnalazione al 112 di un incidente alla «Ip» di via Vallecamonica. Sul posto è intervenuta anche un’auto della guardia di finanza.
Il moldavo è stato bloccato prima che potesse allontanarsi mentre veniva accertato che non c’era pericolo di fuoriuscita di carburante dalla pompa di benzina andata distrutta. La prima preoccupazione era che potessero verificarsi incendi o esplosioni, ma il sistema d’emergenza ha interrotto l’erogazione del carburante subito dopo l’impatto con i fuoristrada.
LA BOTTIGLIA. Nel controllare la vettura al fine di accertarne la proprietà un carabiniere ha notato sul tappetino una bottiglia vuota di Vodka. Non viene escluso che il conducente avesse bevuto mentre era alla guida del fuoristrada.


LA SICILIA

Incidente in piazza dei martiri angolo con via dusmet  
In motorino ubriaco, romeno in pericolo di vita
In seguito a un incidente stradale, un cittadino romeno di 21 anni, Floren Tucano, versa in gravissime condizioni all’ospedale Garibaldi, per un trauma cranico, in seguito a un incidente stradale. E un suo connazionale di 26 anni, Bogdan Lacatus, si trova invece ricoverato all’ospedale Cannizzaro per la frattura di un femore.
L’incidente è accaduto ieri pomeriggio in piazza dei Martiri, all’altezza di via Dusmet.
I due cittadini stranieri - da quel che sembra - viaggiavano ubriachi fradici, e senza indossare il casco di protezione, zigzagando a bordo di un ciclomotore in direzione della pescheria fino a quando non si sono andati a schiantare contro un’auto guidata da una donna che non ha potuto evitare l’impatto.
Sul luogo del sinistro si sono recati i soccorritori del 118 e una pattuglia di agenti della polizia municipale che ha eseguito i rilievi. I due mezzi coinvolti sono stati preventivamente posti sotto sequestro e messi a disposizione dell’autore.


IL TIRRENO

Rissa con catene e bastoni alla fiera
Tre giovani si sono picchiati in centro, uno ha un trauma cranico 
FUCECCHIO. E’ scoppiata una rissa l’altra notte poco prima di mezzanotte in centro, esattamente in piazza Aldo Moro.
Tre giovani si sono picchiati con catene e bastoni probabilmente per banali motivi. E sono rimasti tutti feriti: uno, il più grave, ha riportato un trauma cranico.
E’ successo verso le 23,30: i tre, due di origine indiana e l’altro nepalese, hanno avuto un diverbio durante la fiera che si sta svolgendo nel centro di Fucecchio.
Ma dalle parole sono passati abbastanza alla svelta ai fatti.
A far scattare la violenza ha concorso anche l’alcol visto che i tre erano ubriachi.
I due indiani e il nepalese si sono affrontati con catene e bastoni fino a quando i passanti hanno dato l’allarme e sono intervenuti i carabinieri della stazione.
Dopo aver calmato gli animi, i militari hanno sequestrato i bastoni e le catene. I tre immigrati sono stati portati al pronto soccorso del San Pietro Igneo dove si trovano ancora ricoverati con prognosi che vanno dai sette ai quattordici giorni.
Uno dei giovani indiani è il più grave perché ha riportato un trauma cranico, comunque non commotivo.
I tre sono stati denunciati per rissa. I due indiani, uno di quaranta e uno di 27 anni, sono stati denunciati anche per inosservanza alle norme sull’immigrazione.
Sono clandestini e sono stati inviati in Questura, a Firenze, per regolarizzare la loro posizione.


BRESCIAOGGI

A SAREZZO. In arresto un senegalese, «alterato», che chiedeva da bere
Picchia al bar padre e figlio Poi aggredisce i carabinieri
Entrato in un bar alle 22.10, ha chiesto da bere. Ma era già su di giri, e così Modou Fall, senegalese di 42 anni domiciliato a Polaveno, si è visto rifiutare il bicchiere da chi si trovava dietro al bancone. Quel no gli avrebbe fatto saltare i nervi.
L’immigrato ha dato in escandescenze - hanno ricostruito i carabinieri di Gardone Valtrompia - e iniziato a infastidire gli avventori del bar «Calagò» di Ponte Zanano di Sarezzo.
Il barista Sergio Beleri, di 63 anni, ha invitato l’uomo a lasciare il bar, perché dava fastidio ai suoi clienti. In tutta risposta, il barista ha rimediato una testata al naso.
Sabato alle 22.50 nella frazione di Sarezzo sono stati vissuti momenti di tensione, con l’intervento di una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile di Gardone Valtrompia.
Neppure alla vista dei carabinieri il senegalese si è tranquillizzato. Mentre lo stavano accompagnando verso l’auto che doveva portalo in caserma per l’identificazione ha colpito con un ceffone il figlio del barista, intervenuto in aiuto del padre che era rimasto ferito.
Cristian Beleri, 30 anni, non ha rimediato gravi conseguenze per quel ceffone.
Il senegalese ha pure cercato di aggredire i militari, che sono stati costretti a richiedere rinforzi per riportare la calma all’esterno del bar di Ponte Zanano, dato che gli animi si erano surriscaldati.
Il senegalese una volta in auto con un calcio ha distrutto il lunotto posteriore dell’Alfetta, colpendo successivamente i carabinieri, che hanno rimediato leggere contusioni agli arti.
Anche in caserma l’uomo ha dato sfogo alla sua rabbia. Alla fine è stato rinchiuso in cella di sicurezza prima di essere accompagnato ieri mattina a Canton Mombello, una volta conclusa l’identificazione e compilato il verbale d’arresto.
Modou Fal è accusato di lesioni, danneggiamento, violenza a pubblico ufficiale. Denunciato anche perché era in stato di ubriachezza molesta.
Il senegalese si trova da ieri in carcere in attesa della convalida dell’arresto da parte del gip e dell’interrogatorio del pm.
Il barista di Sarezzo, che ha perso parecchio sangue dal naso, si è fatto medicare al pronto soccorso ed è stato giudicato guaribile in una settimana. F.MO.


LA GAZZETTA DI PARMA

Arriva la Juventus, niente alcol
IN PREVISIONE ANCHE L’«ISOLA ALLARGATA» E CONTROLLI A TAPPETO
Arriva la Juventus e, come sempre succede in occasione dei big-match con i bianconeri, è «allarme rosso» sul fronte dell’ordine pubblico. Anche se il Tardini non registrerà molto probabilmente il «tutto esaurito », gli spalti saranno comunque gremiti come mai in questa stagione, visto che a ieri sera erano stati già venduti circa 10mila biglietti, cui probabilmente se ne aggiungerà qualche altro migliaio oggi. Una presenza massiccia che farà dunque scattare oggi il piano di «massima allerta » da parte delle forze dell’ordine. continua...


CORRIERE ADRIATICO

Il padre di Luciani in tv ha puntato il dito contro la concessione dei domiciliari al rom Gli inquilini del residence Seaside protestano per mancanza di tranquillità e sicurezza
“Ahmetovic non è un killer spietato”
Il manager Sundas replica alle accuse del sindaco Agostini
ASCOLI - “Non sono io ad aver creato il personaggio Ahmetovic, ma l’interesse del pubblico. Non ho mai voluto nuocere al ragazzo, né tanto meno fare di lui un divo: ho solo cercato di dare l’opportunità a Marco Ahmetovic, descritto da tutti come un mostro, di dire la sua per mezzo del suo libro. Stesso intento positivo avevo per ciò che riguarda la campagna anti - alcol: voglio evitare che simili stragi avvengano ancora”. Così l’agente toscano Alessio Sundas ha risposto al sindaco di Appignano del Tronto, Maria Nazzarena Agostini, che nei giorni scorsi ha dichiarato che avrebbe voluto spedire una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché si ponesse fine alle speculazioni riguardo la strage del 23 aprile scorso.
“Spesso accade che siano proprio i media ad esaltare e distorcere le figure di chi è indagato o già condannato - si legge nella lettera di Sundas - Credo che il sindaco di Appignano del Tronto abbia ben presente personaggi come Erica ed Omar, Alberto Stasi, Annamaria Franzoni, i coniugi di Erba ed adesso i ragazzi di Perugia. Il mio assistito - prosegue il documento del manager toscano - si è trovato, suo malgrado, in questo bailamme di ingannevole informazione. La differenza tra Marco Ahmetovic e i personaggi già citati è che Marco non è il killer spietato che viene descritto, la sua colpa è di aver provocato un grave incidente con quattro vittime in seguito ad un comportamento leggero: fatalità ha voluto che nel momento in cui era ubriaco sia stato abbagliato dai fari di una macchina e non potendo vedere i motorini dei 4 ragazzi non sia riuscito a reagire in tempo utile per evitare la strage, anche a causa dell’alto tasso alcolico nel suo sangue. Non ritengo di essere un diavolo: ho sempre detto che volevo che i proventi del libro andassero ai familiari dei quattro ragazzi, e loro non solo non hanno apprezzato il mio gesto, ma mi hanno criticato pesantemente. Ritengo sinceramente che una campagna anti-alcol - precisa nella sua lettera Alessio Sundas - possa essere utile, e non vedo quale potrebbe essere il mio tornaconto personale in tutto questo; è ormai dal 1989 che faccio questo lavoro e non ho certo bisogno di farmi pubblicità sfruttando una tragedia. (*) Se la signora Agostini mi permetterà, sarò lieto di parlare direttamente con lei e con l’occasione portarle il libro di Ahmetovic, in modo che - conclude nella sua lettera il manager toscano - possa valutare da sola la sincerità del pentimento del ragazzo”.
A proposto della strage di Appignano del Tronto, il caso è stato discusso nel corso della puntata di ieri di Buona Domenica. Il padre di Alex Luciani, Timoteo, ha puntato nuovamente il dito contro la pena inflitta a Marco Ahmetovic e soprattutto contro il fatto che al rom siano stati concessi gli arresti domiciliari in un residence di Porto D’Ascoli. A riguardo non si placa la protesta degli inquilini del palazzo, dove da settembre il giovane rom è ai domiciliari, che si sono riuniti presso l’ufficio del ragionier Renato Leli, amministratore del condominio, per parlare davanti ad un legale di “turbativa della tranquillità e della propria sicurezza”, ma soprattutto della loro volontà di portare avanti un esposto e un’azione risarcitoria nei confronti di Fabiani.
(*) Nota: siamo tutti scandalizzati di fronte a persone che vogliono speculare sul dolore altrui. Ma il tentativo di usare la vicenda di Ahmetovic per un servizio fotografico da vendere al miglior offerente o per una campagna pubblicitaria anti-alcol, è perfettamente in sintonia con un sistema che trasforma le persone in immagini con un prezzo e dove conta solo ciò che passa in televisione. Manca solo che il format pubblicitario venga acquistato da un produttore di alcolici e poi il cerchio si chiude! Chi guadagna somministrando alcolici ha ancora più responsabilità nelle tragedie giovanili di chi specula vendendo immagini. C’è molta più gente che guadagna sugli alcolici di quanti vivono di pubblicità. Vendere l’icona di una tragedia e vendere gli alcolici che causano la tragedia stessa è funzionale alla nostra società. Si fa di tutto per rendere gli individui incapaci di trarre delle emozioni dalle meraviglie della vita, e poi si vendono le emozioni sotto forma di stupefacenti, alcol o immagini. Con la differenza che per i venditori di immagini e stupefacenti riusciamo a indignarci, per gli alcolici non ancora.


CORRIERE DELLA SERA

«Alcol, fumo e stress azzerano le difese contro i tumori»

CORRIERE VENETO

Alcol e droga, 2655 patenti ritirare in dieci mesi


© asaps.it
Martedì, 13 Novembre 2007
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK