(ASAPS) BERNA, 13 novembre 2007 – La Svizzera sta
attraversando un periodo critico, sul fronte della sicurezza stradale. Il mese
di ottobre è stato infatti caratterizzato da una lunga “serie nera” di
incidenti mortali, nel corso dei quali 11 giovani – tutti di età inferiore a 25
anni – sono morti nello spazio di nemmeno 20 giorni. È un record negativo per
il paese dei cantoni, che sembra vanificare, almeno per l’opinione pubblica,
gli eccezionali risultati conseguiti nella lotta alla violenza sulle strade.
L’effetto è stato comunque quello di rilanciare il dibattito sulla quantità e
la qualità delle contromisure da adottare. In Svizzera esiste da tempo un
programma federale di sicurezza stradale, che si chiama “Via Sicura”, che
prevede 56 misure destinate a far scendere sotto quota 300 – almeno nelle
intenzioni dei suoi ispiratori – il numero delle vittime della strada, ed a
3000 quello dei feriti, il tutto entro il 2010. Si tratta, insomma, della
risposta elvetica alla carta europea della sicurezza stradale, che chiede a
tutti gli stati membri di dimezzare – entro lo stesso termine – la mortalità.
Nel corso del 2006, il bollettino della sinistrosità si è attestato a 371
uccisi e 5.075 feriti gravi. Le misure sono semplici: tra queste il tasso
alcolico zero per i conducenti professionali ed i neopatentati e introduzione
di una scadenza della validità della patente di guida, ma anche – e qui siamo
alle ultime novità – obbligo per motociclisti ed automobilisti di seguire corsi
di perfezionamento nella guida. Come dire: la patente non basta, serve
“imparare” a guidare davvero. L’idea, che costa molto, prevede l’impegno di
risorse per quasi mezzo miliardo di euro da qui ed i prossimi 15 anni. Troppi?
Dipende, ovviamente, dai punti di vista. Il consiglio che possiamo dare, è
quello di scegliere una scuola di guida sicura, tra quelle più serie ed
accreditate, ed investire qualche soldo nell’apprendimento (teorico e pratico)
di norme di comportamenti in grado di salvare la vita. Non sarebbe male se, in
Italia, le assicurazioni RCA proponessero sgravi alle proprie tariffe in cambio
di una certificata partecipazione a corsi seri, presso centri specificatamente
accreditati. (ASAPS)
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