foto Blaco
BOLZANO. Ora la Provincia di Bolzano vuole essere padrona
di decidere, senza interferenza alcuna, anche sulla chiusura di locali ed
esercizi pubblici. Lo ha affermato ieri il presidente Luis Durnwalder
preannunciando un ricorso alla Corte Costituzionale, a seguito della decisione
della Questura di sospendere la licenza del Club Lounge Riva di Merano lo
scorso 28 settembre. Durnwalder sostiene che lo Statuto di autonomia parla
chiaro. «In base allo
Statuto - ha affermato infatti il governatore - la Provincia ha competenza legislativa
concorrente sugli esercizi pubblici e la relativa potestà amministrativa. Il
rilascio e la sospensione della licenza spetta, quindi, a me». La Polizia, ha
aggiunto, «ha facoltà di eseguire i controlli ed il questore può proporre la
revoca qualora vengano riscontrate irregolarità». Per ora la Questura
ha scelto la linea della prudenza, in attesa del pronunciamento della Corte
Costituzionale. «Prendiamo atto - ha spiegato il vice questore aggiunto Giorgio
Augusto Porroni - della decisione della Provincia di ricorrere alla Corte
Costituzionale, ma non intendiamo entrare nel merito della questione». Ad
indurre la Provincia ad uscire dall’impasse è stata la decisione della Questura
di chiudere l’ex discoteca Marinara, per 5 giorni a seguito di una situazione
intollerabile per tutto il vicinato. I clienti si intrattenevano in strada
oltre l’orario di chiusura, si registravano ripetuti atti vandalici ed è stata
rilevata la presenza di pregiudicati. Un provvedimento, dunque, giustificato da
ragioni di pubblica sicurezza. Durnwalder, pur spendendo parole di elogio nei
confronti del questore Piero Innocenti e della Polizia in generale, ha spiegato
di voler ricorrere alla Corte Costituzionale per non creare un precedente. Sempre in tema di
alcol Durnwalder si è espresso anche in merito ai recenti controlli sulla
somministrazione di alcolici nei locali dopo le 2 annunciando che intende
intervenire presso gli organi competenti a Roma. «Quella intrapresa dallo Stato
- ha detto Durnwalder - non è la strada giusta. Non sono i divieti dopo una
certa ora a ridurre il consumo di alcolici. I giovani, infatti, li ordinano
prima del limite orario imposto e li assumono dopo». (*) A questo riguardo
Durnwalder ha ricordato le iniziative di sensibilizzazione poste in essere
dalla Provincia, che saranno riassunte in un elenco che redigerà l’assessore
Thomas Widmann, e ne ha preannunciate altre. «Qualche bicchiere in più si
può bere - ha continuato il presidente - ma senza perdere l’autocontrollo» (**).
Durnwalder si è spinto oltre e ha fatto intendere di aver avuto, nell’ultimo
periodo, una serie di segnalazioni che non gli sono piaciute. Ha raccontato di
alcuni altoatesini fatti scendere dal taxi e multati per ubriachezza molesta.
«Se quanto mi è stato riferito rispondesse a verità saremmo di fronte a
comportamenti vessatori e comunque sbagliati. Non è così, infatti, che si
educano i ragazzi». Le forze
dell’ordine, per ora, si limitano ad applicare la legge, sia per quanto attiene
le verifiche all’interno dei locali che per quanto riguarda gli automobilisti
sorpresi con un tasso alcolico sopra quello consentito, senza rispondere agli
attacchi che provengono ora dal presidente e prima dall’assessore Widmann.
Nessun accanimento, dunque. «Non facciamo controlli straordinari - conferma il
capitano dei carabinieri Marco Lunardi - ma verifiche nella norma». (*) Nota: è chiaro che chi vuole proprio bere una strada
per farlo la trova, ma ci sono anche moltissimi giovani che rispettano la
disposizione di legge: secondo i primi dati questa legge ha già drasticamente
diminuito gli incidenti notturni. (**) Nota: “in più” di quanti? Prendiamo la migliore delle ipotesi – in più di uno solo
- e supponiamo, per stare scarsi, che
con “qualche bicchiere” il Presidente intendesse per esempio due. 2+1=3. Il Presidente afferma che si può bere come minimo
tre bicchieri, una dose già estremamente pericolosa per la salute, certamente
in grado di fare già perdere una buona dose di autocontrollo, nonché di
superarare il tasso di alcolemia consentito per guidare. Che messaggio veicola un “Presidente” di Provincia quando
fa un’affermazione del genere? Note
di Alessandro Sbarbada
Da IL TRENTINO
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