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Notizie brevi 15/11/2007

Durnwalder ricorre alla Corte: «I locali li chiudiamo solo noi» - Alcol, Provincia contro polizia

Il presidente rivendica la competenza. E attacca sui troppi controlli

foto Blaco

BOLZANO. Ora la Provincia di Bolzano vuole essere padrona di decidere, senza interferenza alcuna, anche sulla chiusura di locali ed esercizi pubblici. Lo ha affermato ieri il presidente Luis Durnwalder preannunciando un ricorso alla Corte Costituzionale, a seguito della decisione della Questura di sospendere la licenza del Club Lounge Riva di Merano lo scorso 28 settembre. Durnwalder sostiene che lo Statuto di autonomia parla chiaro.
«In base allo Statuto - ha affermato infatti il governatore - la Provincia ha competenza legislativa concorrente sugli esercizi pubblici e la relativa potestà amministrativa. Il rilascio e la sospensione della licenza spetta, quindi, a me». La Polizia, ha aggiunto, «ha facoltà di eseguire i controlli ed il questore può proporre la revoca qualora vengano riscontrate irregolarità».
Per ora la Questura ha scelto la linea della prudenza, in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. «Prendiamo atto - ha spiegato il vice questore aggiunto Giorgio Augusto Porroni - della decisione della Provincia di ricorrere alla Corte Costituzionale, ma non intendiamo entrare nel merito della questione». Ad indurre la Provincia ad uscire dall’impasse è stata la decisione della Questura di chiudere l’ex discoteca Marinara, per 5 giorni a seguito di una situazione intollerabile per tutto il vicinato. I clienti si intrattenevano in strada oltre l’orario di chiusura, si registravano ripetuti atti vandalici ed è stata rilevata la presenza di pregiudicati. Un provvedimento, dunque, giustificato da ragioni di pubblica sicurezza. Durnwalder, pur spendendo parole di elogio nei confronti del questore Piero Innocenti e della Polizia in generale, ha spiegato di voler ricorrere alla Corte Costituzionale per non creare un precedente.
Sempre in tema di alcol Durnwalder si è espresso anche in merito ai recenti controlli sulla somministrazione di alcolici nei locali dopo le 2 annunciando che intende intervenire presso gli organi competenti a Roma. «Quella intrapresa dallo Stato - ha detto Durnwalder - non è la strada giusta. Non sono i divieti dopo una certa ora a ridurre il consumo di alcolici. I giovani, infatti, li ordinano prima del limite orario imposto e li assumono dopo». (*) A questo riguardo Durnwalder ha ricordato le iniziative di sensibilizzazione poste in essere dalla Provincia, che saranno riassunte in un elenco che redigerà l’assessore Thomas Widmann, e ne ha preannunciate altre. «Qualche bicchiere in più si può bere - ha continuato il presidente - ma senza perdere l’autocontrollo» (**). Durnwalder si è spinto oltre e ha fatto intendere di aver avuto, nell’ultimo periodo, una serie di segnalazioni che non gli sono piaciute. Ha raccontato di alcuni altoatesini fatti scendere dal taxi e multati per ubriachezza molesta. «Se quanto mi è stato riferito rispondesse a verità saremmo di fronte a comportamenti vessatori e comunque sbagliati. Non è così, infatti, che si educano i ragazzi».
Le forze dell’ordine, per ora, si limitano ad applicare la legge, sia per quanto attiene le verifiche all’interno dei locali che per quanto riguarda gli automobilisti sorpresi con un tasso alcolico sopra quello consentito, senza rispondere agli attacchi che provengono ora dal presidente e prima dall’assessore Widmann. Nessun accanimento, dunque. «Non facciamo controlli straordinari - conferma il capitano dei carabinieri Marco Lunardi - ma verifiche nella norma».
(*) Nota: è chiaro che chi vuole proprio bere una strada per farlo la trova, ma ci sono anche moltissimi giovani che rispettano la disposizione di legge: secondo i primi dati questa legge ha già drasticamente diminuito gli incidenti notturni.
(**) Nota: “in più” di quanti?
Prendiamo la migliore delle ipotesi – in più di uno solo - e supponiamo, per stare scarsi, che con “qualche bicchiere” il Presidente intendesse per esempio due. 2+1=3.
Il Presidente afferma che si può bere come minimo tre bicchieri, una dose già estremamente pericolosa per la salute, certamente in grado di fare già perdere una buona dose di autocontrollo, nonché di superarare il tasso di alcolemia consentito per guidare.
Che messaggio veicola un “Presidente” di Provincia quando fa un’affermazione del genere?
Note di Alessandro Sbarbada

Da IL TRENTINO


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Giovedì, 15 Novembre 2007
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