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Rassegna stampa 25/09/2004

Rassegna stampa del 24 Settembre 2004

Rassegna stampa del 24 Settembre 2004

 



Da “Il Messaggero” del  24 Settembre 2004 

«Patenti sempre facili senza esaminatori esterni» 

Lo sfogo degli impiegati della Motorizzazione dopo il blitz che ha portato all’arresto di 12 colleghi 

di FABIO ROSSI


 

Ne hanno bocciati tanti, ieri, alla prova scritta per la patente B. Soltanto un caso, certo, ma paradossale. Il giorno dopo il blitz della Polstrada alla Motorizzazione civile di Roma, in via Salaria la rabbia cova sotto la cenere. Le accuse sono pesanti: titoli di guida per tutti, clandestini compresi, previo pagamento di somme fino a 1.500 euro: una torta che, secondo gli investigatori, si spartivano in molti.

Alla Motorizzazione sembra una giornata normale, ma è solo apparenza. Solite code agli sportelli, consueto viavai nei corridoi. Ma anche tanti capannelli di persone che bisbigliano qualcosa, pronte a interrompersi quando qualcuno si avvicina.

I ragazzi respinti all’esame, quasi la metà dei candidati, sfogano la propria delusione sulle pagine di giornale che riportano le notizie sulle indagini torinesi, che hanno coinvolto 12 funzionari della Motorizzazione di Roma arrestati e altri 28 indagati. «Evidentemente bisogna fare così per avere la patente: pagare gli amici degli amici» sbotta Antonio, al suo secondo esame importante in pochi mesi dopo quello di maturità. Il primo, almeno, gli era andato bene.

«Io ho dovuto lavorare quest’estate, subito dopo il diploma - spiega - per pagarmi l’iscrizione all’università. Non ho alcuna voglia di pagare tangenti alle scuole guida». Cinque giovani cinesi, invece, sorridono: la loro prova è andata bene, e probabilmente ignorano i termini dell’inchiesta sulle patenti facili.

Tra i corridoi della direzione molti fanno finta di nulla. Il direttore Franco Giannetti «è in giro per gli uffici», fanno sapere in segreteria. Impiegati e funzionari del terzo piano fanno muro: «non sappiamo nulla, abbiamo letto tutto sul giornale», dicono.

Ma qualcuno è stufo di un andazzo «che va avanti da anni, non soltanto a Roma». Gli esami per la patente, dice un dipendente dell’ufficio che si occupa del rilascio dei titoli di guida, «sono una cosa troppo seria per lasciarli così, affidati all’onestà, a volte piuttosto scarsa, di troppi personaggi che hanno l’opportunità di lucrarci sopra».

Così, aggiunge un collega, «si mettono automobili in mano a persone che non conoscono nemmeno il significato della segnaletica verticale. Alla faccia della patente a punti e delle campagne per la sicurezza stradale».

Sulla porta della sala degli esami, un foglio di carta firmato dal direttore Giannetti informa che le prove vengono sostenute in rigoroso ordine alfabetico, e chi salta l’appello deve presentarsi alla sessione successiva. «Un modo per evitare che alcune persone vengano “pilotate” verso un esaminatore piuttosto che un altro», spiegano negli uffici di via Salaria.

E c’è chi propone possibili soluzioni per dare una sterzata al malcostume delle patenti facili. «Bisognerebbe mandare in giro esaminatori esterni, a sorpresa, nelle varie Motorizzazioni - ipotizza un funzionario - Costerebbe di più, certo, ma renderebbe quasi impossibile taroccare le prove. E probabilmente ci sarebbe anche qualche incidente in meno sulle strade».

 


da “Il Messaggero” del 24 Settembre 2004 

Secondo il comandante dei vigili di Genzano i dispositivi devono prevenire e non servire solo a far cassa 

E’ rivolta contro gli autovelox 

Castelli, contestati gli appostamenti nascosti: «Innescano incidenti» 

di LUIGI JOVINO


 

E’ ormai rivolta, Castelli contro l’incubo degli autovelox “a sorpresa”. Da diversi paesi, infatti, giungono proteste e contestazioni sull’uso indiscriminato di questo strumento che in molti casi sarebbe utilizzato impropriamente, determinando - si afferma - «una versa e propria vessazione» per il cittadino contribuente e, non di rado, creando addirittura situazioni di pericolo per le frenate improvvise degli automobilisti che scorgono all’ultimo momento le pattuglie.

Particolarmente accesa la protesta di numerosi abitanti di Nemi: lamentano che sull’unico tratto di via dei Laghi senza curve è stato imposto il limite di velocità di 50 chilometri orari, costringendo ignari automobilisti a pagare multe salatissime. Lettere di diffida sono partite anche dai comitati di quartiere di Frascati, i quali dopo aver lottato per chiedere l’installazione di autovelox sulla via Tuscolana, hanno dovuto subito dopo implorare le autorità competenti a modificare i limiti di velocità. La protesta, insomma, è ormai generalizzata. E si può dire che solo poche famiglie dei Castelli hanno evitato fino ad ora la multa dell’autovelox, gestito da tutte le polizie municipali e da quella provinciale.

Il problema sollevato dai numerosi pendolari dei Castelli Romani trova la comprensione di Antonio Arancio, comandante dei vigili urbani di Genzano e presidente del comitato dei comandanti dei vigili della provincia di Roma. «Fino a quando - dice - non è stata cancellata una sentenza della corte costituzionale, l’autovelox rappresentava uno strumento di prevenzione piuttosto che di repressione. Adesso, invece, mancando il rapporto diretto tra agenti ed automobilista, si corre il rischio che questo strumento possa essere utilizzato dai Comuni solo per fare cassa». L’opinione del comandante trova una conferma nei dati ufficiali forniti dalle forze dell’ordine. «Nei primi mesi in cui è stato introdotto l’autovelox in molti Comuni castellani - dicono alla Polizia stradale di Albano - il numero di incidenti luttuosi e di feriti gravi è sceso. Adesso invece siamo sugli stessi livelli degli anni precedenti». Quindi se gli autovelox non rappresentano un deterrente contro gli incidenti, le lamentele degli automobilisti appaiono più che giustificate.

«Per risolvere concretamente il problema - continua il comandante Arancio - bisogna rivedere subito i limiti di velocità». «L’autovelox - risponde Piero Ambrosi, assessore alla Viabilità della Provincia di Roma - è uno strumento moderno, usato su strade che hanno limiti di velocità imposti, in qualche caso, trent’anni fà. Il quesito che sollevano gli automobilisti è giusto perché in alcuni casi, i limiti troppo bassi possono addirittura rappresentare un pericolo per la circolazione. Quindi i Comuni che hanno la competenza, prima di introdurre l’autovelox, farebbero bene a convocare conferenze specifiche con le forze dell’ordine e con la Provincia per considerare il problema dei limiti di velocità e della viabilità tutta».

 


da www.lasicilia.it del 24 settembre 2004

Scontro frontale, un uomo perde la vita


Nella statale 115 si continua purtroppo a morire. L’ultima vittima è Salvatore Mazza, un ragusano di 52 anni, che conduceva la propria Ford Ka (targata BF 595YX) andata a schiantarsi frontalmente ieri in tarda mattinata contro un autoarticolato (targato RG 291346) condotto dal modicano R.S., di 42 anni, che stava rientrando nella città dove risiede, rimasto illeso solo grazie all’altezza della cabina del mezzo.

L’impatto è stato violentissimo e non ha lasciato scampo a Mazza, morto sul colpo. Dopo l’urto l’utilitaria è rimbalzata sul pesante mezzo, compiendo un giro di 180 gradi su se stessa, prima di arrestarsi definitivamente. Drammatica la scena presentatasi ad alcuni automobilisti che si sono avvicinati all’auto per tentare di prestare qualche soccorso. L’uomo giaceva immobile tra le lamiere contorte della Ford Ka la cui parte anteriore si era praticamente disintegrata, con vari pezzi del motore sparsi lungo l’asfalto. Dopo pochi minuti il decesso di Mazza è stato confermato da un medico accorso con un’ambulanza del servizio 118. A liberare il cadavere intrappolato nel posto di guida accartocciato sono stati i vigili del fuoco di una squadra del Comando provinciale dopo circa un’ora di lavoro, mentre sul posto si è recata una pattuglia della Polstrada di Ragusa, con il comandante Antonio Capodicasa, per i rilievi sulla dinamica dell’incidente avvenuto al km 318,700, in un tratto quasi rettilineo, all’uscita di una semicurva.

Non è stato facile per gli agenti procedere all’immediata identificazione dell’uomo. La salma, dopo il via libera del magistrato di turno, è stata portata nell’obitorio dell’ospedale Civile per l’ispezione cadaverica e per il riconoscimento da parte dei familiari ai quali è stata riconsegnata in serata per i funerali che si svolgeranno oggi. L’autista dell’autoarticolato, visibilmente sotto choc, avrebbe raccontato ai primi passanti di aver visto sbucare l’auto all’improvviso e di non aver potuto evitare l’impatto. Il camion ha subìto seri danni alla parte anteriore.
Restano da stabilire le cause che hanno provocato l’ennesimo sinistro mortale; saranno gli agenti della Sezione infortunistica della Polizia stradale a stabilirle, ascoltando anche eventuali testimoni. Con Salvatore Mazza salgono a quindici le vittime di incidenti stradali nel Ragusano dall’inizio dell’anno, senza contare le centinaia di feriti.

Antonio Casa

 


Dal “giornale di Brescia” del 24 settembre 2004

Nell’area di servizio «Monte Alto» la Polstrada di Verona arresta 4 pugliesi mentre mettono a segno un colpo
Scacco alla banda dei Tir 
Il sodalizio stava rubando televisori da un camion polacco

Marco Bonari


 

«Professionisti». Perché dietro quel colpo piazzato lungo l’autostrada, nei pressi di Desenzano, si cela un’organizzazione complessa che vanta una fitta ragnatela di complicità. Ma qualcosa, l’altra notte, per la famigerata banda è andato storto e quel furto - l’ultimo di un’impressionante serie - è fallito. Anzi, la «gang dei Tir» è stata decimata, perché quattro ladri d’origine pugliese sono finiti nelle mani della Polizia stradale che ormai da tempo stava passando al setaccio quel tratto di Serenissima e in particolar modo le aree di sosta. I ladri sono stati pizzicati con le mani nel sacco, mentre arraffavano televisori caricati su un camion polacco, o meglio mentre trasbordavano il bottino su un altro Tir. Su quel pesante veicolo industriale su cui ora si è calamitata l’attenzione degli investigatori perché non risulterebbe, almeno per ora, rubato. Veniamo all’assalto. Sono trascorsi pochi minuti dopo l’una quando il sodalizio entra in azione. Nel mirino quel «bisonte» dell’Est che trasporta elettrodomestici, posteggiato nell’area di servizio «Monte Alto», pronto per riprendere, all’alba, il viaggio in direzione della nostra provincia e del Milanese. L’autista a quell’ora sta dormendo in cabina, non s’accorge di nulla... I ladri si aprono un varco nel semirimorchio e iniziano a mettere le mani sul carico. Arrivano i poliziotti e chiudono il cerchio; in realtà alcuni complici riescono a sfuggire, anche se potrebbero avere le ore contate. Quattro finiscono in manette, anzi - dopo un lungo interrogatorio - nel carcere di Canton Mombello mentre già stamattina compariranno in Tribunale. Si tratta di quattro pugliesi - baresi - di età compresa tra i 30 ed i 37 anni, chi originario di Bitonto, chi di Andria e chi di Grumo Appula. Sono accusati di furto ma soprattutto sul loro conto si sospetta un ruolo importante in seno a quella banda specializzata in assalti di Tir. Da loro la Polizia stradale sta cercando di risalire ai complici ed alle «menti» di quel giro. Forte il sospetto infatti che quella gang possa essere composta da almeno una decina di persone, tutti con ruoli ben precisi: ci sarebbe chi materialmente commette il furto, chi fa da «palo», chi da «staffetta» e chi invece organizza e gestisce il riciclaggio della refurtiva. Insomma, gente organizzata tanto da vantare un paio di ricetrasmittenti - sequestrate l’altra notte - sintonizzate sulle frequenze radio della Polizia.

 


da “Virgilio.it” del 23 settembre 2004

 Navigatori satellitari da passeggio

Navman ha annunciato la nuova gamma di GPS per auto, che possono essere portati con sé anche durante le passeggiate a piedi


 

Ce ne sono per tutti i gusti, e per tutte le tasche, visto che sembrano essere l’ultima moda in fatto di gadget tecnologici. E il bello è poterli mostrare agli amici, anche fuori dall’abitacolo della propria automobile. Navman, quindi, ha studiato tre nuovi ricevitori satellitari trasportabili, dotati di display a colori touch screen, antenna integrata e con batterie al litio ricaricabili. Si agganciano al parabrezza della vettura mediante una ventosa durante la guida e si staccano una volta giunti a destinazione per proseguire a piedi, sempre aiutati da una vocina – maschile o femminile, a scelta – che indica la direzione giusta.

Il modello base è l’iCN510 (dove per iCN si intende ‘in car navigation’), pronto per essere usato subito dopo averlo estratto dalla confezione. Mostra mappe tridimensionali, riconosce i comandi vocali e viene fornito di una scheda di memoria che contiene le cartine dettagliate dell’Italia, inclusi i punti di interesse segnalati dalla società che fornisce a Navman le mappe digitali, TeleAtlas. Sull’ampio schermo, oltre alle strade, le frecce indicative segnalano la svolta successiva e la distanza che separa dalla curva e dalla destinazione finale. Si possono aggiungere informazioni personali al software, come ristoranti preferiti, telecamere, autovelox ecc, che vengono segnalate visivamente e vocalmente quando si arriva in prossimità. Si ricarica con il cavo accendisigari. Costa 699 euro. Di livello superiore è iCN635, con uno schermo maggiorato (3,8 pollici anziché 3,5), ma con le stesse funzionalità del modello precedente. Costa 999 euro.

Invece, il GPS top di gamma è iCN650, sottile, leggero e dal design elegante, assomiglia a un computer palmare, con tanto di pennino per il touch screen. Ha un hard disk con 2 gigabyte (GB) di memoria, il display TFT antiriflesso maggiorato e una scocca in alluminio. Ha anche un piccolo telecomando, pratico per le vetture con ampio cruscotto, come le monovolume. Include la cartografia dettagliata di tutta Europa. Costa 1.199 euro.

I prezzi dei navigatori sono comunque destinati a scendere drasticamente nei prossimi anni, grazie alla costante diffusione di questi dispositivi che, solo nei primi sei mesi dell’anno, in Italia ha toccato 843mila unità, rispetto alle 776mila dell’intero 2003. Inoltre, la concorrenza incalza. Sempre più aziende del settore informatico stanno entrando nel business dei GPS, andando a rodere il mercato finora riservato alle società specializzate, con dispositivi integrati (palmari, cellulari ecc) o a sé stanti. E siamo solo agli inzi. “Tra un anno”, sostiene Marco Federzoni, country manager della divisione italiana di Navman, “la cartografia sarà video: vedremo le mappe sui display come un film”. Staremo a vedere se questo sarà un vantaggio o se complicherà ancor più la nostra vita.

Ilaria Santi

Sabato, 25 Settembre 2004
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