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Notizie brevi 16/11/2007

Alcol, ultime novità: arrivano lo “shottino” ed il “botellon”

Secondo il rapporto annuale di Eurispes-Telefono Azzurro, i giovani vorrebbero (s)ballare subito, senza perdersi in chiacchiere
Documentati ritrovi spontanei per consumare alcolici con 30mila partecipanti

(ASAPS) ROMA, 16 novembre 2007 – Con lo “shottino”, arriva la mazzata finale: anzi, la mazzata “iniziale”, visto che il piccolo sparo – se così si può tradurre (shot, in inglese, significa appunto sparo, al quale si aggiunge maccheronicamente il suffisso diminutivo) – è l’ultima novità in campo di sballo istantaneo. Si tratta di un superalcolico puro, che molti giovani – almeno secondo il rapporto annuale di Euriospes-Telefono Azzurro – amerebbero ingurgitare per non perdere troppo tempo ad ubriacarsi. Sparisce, dunque, anche il già discutibile “gusto di bere”, pur di arrivare il prima possibile ciucchi sulla pista da (s)ballo. Si tratterebbe infatti di una moda dilagante nelle discoteche, più subdola della classica sbronza perché in grado di fornire all’assuntore del pericoloso mix un’incredibile euforia. Ma lo “shottino” non è la sola novità in fatto di degrado: tra i giovani si farebbe largo un’altra pericolosa tendenza, importata stavolta dalla Spagna. Si tratta del famigerato “botellon” che, come indica la stessa parola, sarebbe portato al seguito delle comitive di giovani per essere scolato alla vecchia maniera, magari al suono di una chitarra strimpellata intonando i nuovi adagi, chiacchierando del più e del meno. Niente di nuovo, se non fosse che i ritrovi non sarebbero quelli classici pianificati dai gruppi di amici, ma prestabiliti sui forum di internet e quindi in grado di richiamare le cosiddette community pronte a rispondere al richiamo. A Milano, per esempio, ci sarebbero state serate al “botellon” con oltre 30mila partecipanti. Alla faccia del brindisi, dunque. Del resto, la sbornia del fine settimana sarebbe ormai un fenomeno già purtroppo consolidato. Secondo il rapporto, nella fascia d’età compresa tra gli 11 ed i 24 anni, la quota di chi si ubriacherebbe tra i frequentatori di discoteche supera il 9%, mentre – come riporta l’Ansa – non arriva al 2% tra chi non mette piede in balera. I nostri giovani bevono meno rispetto alla media europea – il 12% contro il 27%, almeno nella fascia 15-24 anni – ma secondo i rilevamenti comincerebbero molto prima: il primo bicchiere è attestato attorno ai 12,2 anni, contro i 14,6 dell’Unione. E le disgrazie della sera si ritrovano la mattina, quando negli uffici di polizia si contano i campanelli suonati nella notte per comunicare che un figlio non tornerà mai più a casa. Cincin… (ASAPS)


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Venerdì, 16 Novembre 2007
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