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Rassegna stampa 24/09/2004

Rassegna stampa del 23 Settembre 2004

Rassegna stampa del 23 Settembre 2004

 



Da “Il Secolo XIX” del 23 settembre 2004

Automobilisti indisciplinati "pizzicati" con 400 multe

Operazione strade sicure con autovelox e raffica di contravvenzioni


 

Serravalle Scrivia. Accoglienza con raffica di multe per gli automobilisti che nei giorni scorsi hanno preso d’assalto le strade del novese. Turisti alla ricerca di "affari" all’Outlet e nei diversi centri commerciali della zona, hanno ritrovato una vecchia sorpresa: autovelox e pattuglie di polizia stradale, carabinieri e vigili urbani, pronti a colpire gli indisciplinati.

E’ scattata l’operazione sicurezza per evitare, soprattutto nei week end, situazioni di grave disagio il territorio del Serravallese,"travolto", soprattutto durante i week end, da migliaia di auto.

E il record di multe è stato raggiunto nei giorni scorsi con 400 verbali per eccesso di velocità notificati ad automobilisti , definiti spericolati, additati come indisciplinati soprattutto transitando in via delle Fabbriche, zona di postazione fissa di uno degli autovelox. La media delle contravvenzioni è particolarmente elevata, circa trenta al giorno, e sono soprattutto scattate per il non rispetto dei limiti di velocità. In alcuni casi gli automobilisti "pizzicati" hanno pigiato sull’acceleratore portando i loro "bolidi" a superare i 180 chilometri all’ora. I controlli, richiesti dall’amministrazione comunale serravallese, hanno permesso di "monitorare" i punti più pericolosi, sia in periferia e che in centro, zone dove numerosi sono stati, come tra via Fabbriche e via Gambarato, gli incidenti causati dall’eccesso di velocità.

In località Libarna, alla periferia della città, zona dove nel marzo scorso è stato installato un rilevatore di velocità, le irregolarità stanno diminuendo e, di conseguenza anche le contravvenzioni e gli incidenti. «Noi vogliamo - sottolinea il comandante dei vigili urbani - raggiungere un unico obiettivo: prevenire, non di reprimere».

 


Da “Il Secolo XIX” del 23 settembre 2004

Patenti facili 28 arresti

Il traffico illecito scoperto dalla polizia stradale di Torino durante un’inchiesta sul riciclaggio di auto rubate.

Oltre cento indagati
Tangenti a funzionari del Dipartimento dei trasporti

Giovanni Ruotolo


 

Torino. Se Parigi valeva bene una messa, a quanto pare, per qualcuno Roma valeva bene una patente. Durante un’inchiesta della Stradale di Torino, su una banda responsabile di riciclaggio di auto rubate, è emerso infatti che almeno un centinaio di persone, in tutta Italia, hanno preferito usare una scorciatoia, per fare un più fretta e avere meno noie agli esami di guida. Arrivavano da quasi tutta Italia, tutti con la stessa destinazione: Roma, dove c’erano quelli che gli inquirenti hanno definito i "collettori" delle richieste degli aspiranti patentati. Si tratta dei titolari dell’autoscuola Universal di Santa Marinella, Elio Morelli, 74 anni, sua moglie Emanuela Falloni, di 47 e la segretaria Giulia Ciabattoni di 23. Oltre loro, all’alba di ieri, la polizia stradale ha arrestato altre venticinque persone.

Per adesso sono più di un centinaio gli indagati a piede libero, ma negli ambienti giudiziari torinesi fanno capire che con l’avanzare dell’inchiesta il numero potrebbe aumentare ancora: sarebbero infatti alcune migliaia, in tutta Italia le patenti che, spiegano gli inquirenti, «sono formalmente e apparentemente regolari ma che sono state ottenute illegalmente». Per tutti le ipotesi di reato sono di corruzione e falso in atto pubblico; ovviamente i clienti che hanno voluto evitare di affrontare un esame regolare, sono visti ritirare la patente e dovranno tornare a scuola guida, ma questa volta sul serio. I numeri dell’inchiesta quindi, già dopo gli interrogatori di garanzia potrebbero portare a scoprire una corruzione ancora più diffusa. Il meccanismo era tutto sommato semplice: le autoscuole coinvolte facevano riferimento alla Universal che gestiva i contatti con in funzionari del Dipartimento dei trasporti compiacenti. A questi (31 sono finiti nel registro degli indagati) arrivava la quota pattuita di quanto versato, anticipatamente, dal cliente. «al momento di fare l’esame - spiega Rinaudo - in auto c’erano solo il candidato, il funzionario compiacente e il responsabile dell’autoscuola, quindi nessun problema».

 


Da “Il Messaggero” del 23 settembre 2004

La patente a punti non fa più paura

A un anno dall’introduzione peggiorati molti comportamenti degli automobilisti

di FRANCO CARLETTI


 

Eccessiva velocità, utilizzo del telefonino, guida in stato di ebbrezza. Infrazioni che continuano ad essere patrimonio dell’automobilista maceratese. Unica nota positiva sembra riferirsi all’utilizzo delle cinture di sicurezza.

A poco più di un anno dall’applicazione della patente a punti è pure vero che il numero totale delle violazioni al codice della strada è diminuito rispetto allo stesso periodo precedente, passando da 5.961 a 5.542, ma volendo decifrare in dettaglio i numeri la situazione rimane allarmante. I dati sui quali riflettere sono forniti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata, responsabile il tenente colonnello Giovanni Capasso. Molti comportamenti sono rimasti gli stessi, alcuni sono peggiorati. Le inosservanze legate alla velocità sono aumentate passando da 242 ad oltre 300, all’utilizzo del cellulare da 352 a 393, la guida in stato di ebbrezza da 223 a 225, la sosta in spazi riservati alle persone invalide da 42 a 164, i conducenti di autoveicoli per trasporto che non osservano i periodi di guida o la pausa previsti sono saliti da 47 a 104. Ed ancora, nella mancata accensione delle luci fuori dai centri abitati siamo passati da 17 violazioni a 222, delle quali 135 commesse nell’ultimo semestre. E se il semaforo è rosso proseguiamo lo stesso. Soltanto 8 le contestazioni nell’anno precedente la patente a punti, 86 in quello successivo. L’unico valore realmente positivo si riferisce all’utilizzo delle cinture di sicurezza che a quanto sembra stiamo indossando sempre più frequentemente: questo tipo di trasgressione è infatti diminuita di quasi il 45%, passando da 2.388 a 1.323.

Una carrellata di numeri soltanto per capire che la paura non è mai sinonimo di cultura. Se i punti sulla patente vengono persi, il nuovo Codice offre la possibilità di recuperarne in parte frequentando i corsi organizzati presso le autoscuole. Si tratta di ripassare segnali e rivedere le norme di comportamento stradale. Generalmente questa esigenza comincia a nascere quando dei venti punti dati in dotazione ne sono rimasti circa dieci. Dodici ore di lezione danno diritto a un attestato di frequenza che permette di riavere sei punti. Per coloro che possiedono patenti di guida di tipo professionale le ore di lezione salgono a 18 per un totale di nove punti recuperati. Ad oggi sono stati organizzati a livello provinciale 13 corsi frequentati da un totale di 37 automobilisti, 12 di questi con patenti superiori. Ma se alcuni recuperano punti altri li perdono completamente, così in fretta da non avere il tempo di valutare la possibilità o meno di recuperarli. In questo caso è prevista la revisione della patente per cui occorre ripetere interamente l’esame di guida sia per la parte teorica che pratica. Ad oggi il Dipartimento dei trasporti terresti di Macerata ha disposto la revoca di 16 patenti, quattro di categoria superiore, undici di tipo B. Si tratta di persone giovani con una età media che si avvicina ai 32 anni. Unico fuori dal coro un settantacinquenne di Treia.

Siamo sempre pronti a creare miti per distruggerli un attimo dopo. L’ultimo potrebbe riguardare la patente a punti, ultimo deterrente per stabilire un comportamento automobilistico più corretto. L’impressione che se ne ricava sembra indicare che se nelle sue linee principali la struttura sembra corretta per altri aspetti andrebbe rivista. Magari facendo maggiormente ricorso a quelle pause di riflessione che ciascuno potrebbe trovare sui banchi delle autoscuole.

 


Da “Il Gazzettino” del 23 settembre 2004

SPACCIO DI DROGA

L’lbanese era stato bloccato in A4 dalla Polstrada con un chilo di coca nel motore

Cinque anni e 16.000 euro di multa al "corriere"

m.a.


 

Il suo arresto portò a un sequestro record di droga. Nel motore della sua Bmw 735 trasportava poco di un chilogrammo di coca e le sue carte di identità erano contraffatti.

A bloccarlo, il 30 marzo dello scorso anno, fu una pattuglia della polizia stradale di Vicenza lungo l’autostrada Serenissima vicino al casello di Vicenza Est.

Un controllo di routine per gli uomini del comandante Antonio Macagnino, ma il guidatore è troppo nervoso e mostra dei documenti sospetti. Meglio perquisire l’auto. Ed ecco la sorpresa: dal filtro dell’aria spunta un involucro che nasconde un pane di "neve" del peso di 1.012 grammi.

Haki Hasekiu, albanese di 28 anni, residente a Castiglione d’Adda, ieri mattina, è stato condannato a un anno e 4 mesi per l’acquisto, la ricezione, la detenzione e il trasporto di sostanze stupefacenti a fine di spaccio.

La pena definitiva, inflitta dal giudice per le indagini preliminari, Massimo Gerace, tenuto conto della reiterazione del reato, risulta comunque di cinque anni in continuazione con una precedente sentenza del tribunale di Bergamo, risalente al 23 marzo scorso.

Il cittadino extracomunitario dovrà anche pagare una multa complessiva di sedicimila euro.

 


Da “Il Messaggero” del 23 settembre 2004

Max ai giovani: «Guidate con la testa»

M.Gi.


 

Ha parcheggiato la sua Honda nel box di un qualsiasi circuito del motomondiale, si è spogliato della tuta e il casco lo ha portato a Palazzo Valentini per regalarlo a Enrico Gasbarra, presidente della Provincia. E’ Max Biaggi che presterà la sua immagine per sicurezza stradale: «Cercherò di non dare messaggi patetici e istituzionali ma di essere quanto più vicino ai giovani. Certo, la moto è bella ma va utilizzata senza strafare. L’immortalità appartiene ai cartoni animati e quando si guida una due ruote in strada bisogna fare molta attenzione. In sella ci vuole equilibrio, abilità, una buona manutenzione della moto ma soprattutto ci vuole materia grigia dentro il casco».

Durante la presentazione dell’iniziativa Max ha giocherellato con un mini etilometro, uno dei 10mila che la provincia ha distribuito nelle discoteche ed è stato chiarissimo quando qualcuno ha insinuato un pagamento per la sua partecipazione: «E’ gratis, lo faccio per i giovani, per la mia città ed è la prima volta che mi impegno in modo così totale per un evento del genere». Biaggi ha ricevuto da Gasbarra il premio “Provincia capitale” per i successi sportivi conseguiti e per il suo impegno nel sociale. «Max presterà la sua immagine per interventi televisivi e nelle sale cinematografiche e sono allo studio altri eventi come manifestazioni sportive o nelle scuole per sensibilizzare soprattutto i giovani su un tema così delicato come la sicurezza stradale, un tema che per la Provincia è prioritario». Gasbarra e l’assessore ai lavori pubblici Piero Ambrosi hanno citato qualche cifra e altre iniziative: stanziati 18 milioni di euro per avviare 157 cantieri per la messa in sicurezza delle strade, istituita la Consulta per la sicurezza stradale, individuato il “designated driver” che entra gratis nei locali ma si assume l’impegno di non consumare bevande alcoliche durante le feste.

 


Da “Il Corriere della Sera” del 23 settembre 2004

Iniziativa della Provincia. Gasbarra: un impegno prioritario

«Casco e prevenzione così salviamo i ragazzi»

Max Biaggi testimonial per la sicurezza su due ruote

Maria Rosaria Spadaccino


 

«Il casco obbligatorio per chi guida le due ruote ha già diminuito di molto gli incidenti mortali, quindi è importante lavorare sulla prevenzione e la sicurezza». Inizia con questa frase la collaborazione dell’ex-campione mondiale di motociclismo Max Biaggi, con la provincia di Roma per la Campagna sulla Sicurezza Stradale promossa per il 2005. Ieri il testimonial è stato presentato nella sala Luigi Di Liegro dal presidente Enrico Gasbarra. Affaticato, ma sorridente Biaggi è arrivato puntuale alle 12.

«Per essere qui tra noi si è svegliato alle quattro del mattino, ha preso l’aereo delle sei - spiega Gasbarra -. E per impegni di lavoro dovrà ripartire immediatamente dopo. La campagna, a cui partecipa, sarà incentrata sulla prevenzione degli incidenti, attraverso una serie di video da diffondere nelle scuole. E da incontri, eventi sportivi e spettacoli». Sarà proprio con gli studenti delle scuole romane la prima iniziativa a cui parteciperà Max Biaggi: a fine novembre è previsto un meeting del campione con almeno mille ragazzi.

«Per la mia amministrazione - ha sottolineato il presidente della Provincia - il tema della sicurezza stradale è fondamentale. Ci siamo mossi con grande impegno in questo primo anno, stanziando 18 milioni per l’apertura di 157 cantieri (di cui 55 già conclusi) per la messa in sicurezza delle strade. Abbiamo reso più praticabile la via del Mare spendendo 2 milioni di euro, istituito la Consulta per la sicurezza stradale. Per noi è importante rivolgerci ai più giovani, per questo abbiamo pensato alla campagna "Le serate verso la vita", in cui si sceglie a turno un ragazzo della comitiva che non beve. E dopo la serata in discoteca sarà lui a riportare gli altri a casa. Per questo è importante il contributo di Biaggi, che offre la sua immagine per parlare direttamente ai giovani. E proprio educando loro si realizza una vera campagna sulla sicurezza». A questo bisogna aggiungere gli accordi con i gestori dei locali e la consegna dell’etilometro ai più giovani.

Lo stesso Biaggi ha ricordato come gli stessi piloti siano particolarmente sensibili al tema della prevenzione, «specie dopo il tragico incidente, in cui è morto il pilota Kato del 2003». E così ha snocciolato i consigli di un esperto come lui su come guidare bene una moto. «Bisogna sempre allacciare il casco, tenere alta la concentrazione durante la guida e guardare sempre davanti senza farsi distrarre da altre cose». A queste regole primarie ne elenca un’altra. «Ma c’è un’altra cosa di cui si parla poco: la manutenzione della moto e del motorino. Il cattivo stato del mezzo può provocare problemi al guidatore e e a chi segue in strada», conclude.

Il sodalizio tra Gasbarra e Biaggi si è concluso con un simbolico scambio di doni: il presidente gli ha consegnato il premio «Provincia Capitale», per il suo impegno nelle iniziative sociali di palazzo Valentini. Biaggi ha invece donato a Gasbarra un casco integrale. Coloratissimo e autografato.

 


Da “Il Messaggero”   del 23 settembre 2004

Con l’eroina nascosta nell’auto: arrestato


 

ORVIETO. Un fiorentino di 47 anni, V.F., è stato arrestato dalla polizia stradale di Orvieto che gli ha sequestrato 72 grammi di eroina purissima. L’uomo è stato bloccato sull’Autosole mentre era diretto verso nord a bordo di una Fiat Punto.

Gli agenti l’hanno fermata nei pressi dell’area di servizio di Baschi. Sotto a un tappetino è stato trovato un piccolo panetto di hascisc, circa otto grammi e mezzo, mentre in un tasca dello sportello è stata trovata quella che gli investigatori ritengono la polvere di alcune pasticche e sulla quale sono in corso analisi.

V.F. è stato poi portato in caserma e perquisito. Nelle mutande la polizia gli ha così trovato 72 capsule contenenti eroina risultata ad alto grado di purezza. Da ogni involucro - secondo gli esperti - sarebbe stato possibile ricavare almeno tre dosi.

 


Da “La Sicilia” del 23 settembre 2004

polizia stradale
«Operazione autunno», pattuglie in campo per prevenire situazioni di pericolo sulle strade
AGATINO ZIZZO


 

Finito l’esodo estivo la polizia stradale del compartimento di Catania, considerate le piogge che adesso arriveranno con più assiduità, scende in campo, con una media giornaliera di circa cento agenti pattuglianti, per rendere sicura e fluida la circolazione. Particolare attenzione viene impostata dalla Stradale sui rilievi, con l’impiego di moderni fuoristrada, dotati di attrezzature anche per il rilevamento di sinistri, la segnalazione di incidenti ed il «primo soccorso» ad eventuali infortunati. Informazioni allo 095/547212. Per l’emergenza resta sempre disponibile il «113».

 


Da “Il Corriere della Sera”    del 23 settembre 2004

Motorini: il rebus della targa e il silenzio del ministero

Ilaria Sacchettoni


 

«Lo sappiamo, siamo in attesa anche noi». Solo questo vorrebbe dire, senza aggiungere altro, il funzionario del servizio di polizia stradale del ministero degli Interni. Ma siccome pare poco, prosegue: «Sappiamo che non è ancora stata attuata la nuova norma sulle targhe dei motorini, entrata in vigore dal primo luglio, ma non possiamo dire altro. Bisogna aspettare che il ministero delle Infrastrutture emani le direttive, sperando che lo faccia al più presto». Sotto il linguaggio della burocrazia la voce tradisce qualche perplessità. «Siamo consapevoli che in caso di assenza della legge possono verificarsi problemi, ma non possiamo sostituirci a chi ha il compito di far emanare le direttive» precisa il funzionario. Lui si occupa di sicurezza non di trasporti. La questione riguarda sei milioni e mezzo di persone, tutti quelli che possiedono uno scooter, oggi, in Italia (a Roma sono circa 700 mila). Secondo una modifica al codice della strada (art. 97), dal primo luglio i ciclomotori devono venire registrati alla pari degli altri veicoli. Avere una targa vera e propria (più grande, come le moto), un numero di immatricolazione rilasciato dalla Motorizzazione e il «certificato di circolazione» con le caratteristiche del veicolo.

Quest’ultima è una novità importante per quei sei milioni e mezzo di persone, per la maggior parte ragazzi. Il certificato di circolazione, infatti, dovrà anche specificare se il veicolo è abilitato o meno al trasporto di due persone. Targa, immatricolazione e certificato avrebbero dovuto entrare in vigore assieme al patentino - l’altra innovazione al codice della strada - dal primo luglio. Per rendere operativa la norma serve soltanto un decreto attuativo, ma da allora nessuna disposizione è stata emanata, né richiesta alcuna proroga.

«Ci domandiamo il perché di questa disparità - dice Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (associazione amici della polizia stradale) - perché il patentino sì e le targhe no? In generale, comunque, ci sembra che le nuove norme siano ben lontane dall’essere state completate e la sicurezza è ancora tutta da raggiungere».

Tutto era pronto, lo dicono anche i concessionari: «Noi - spiega Valentino Nardi, uno di questi- avevamo già ordinato gli accessori per montare la nuova targa, più grande. I fornitori erano pronti a consegnarceli. Poi, all’improvviso, non si è saputo più niente».

Un pezzo del decreto pare svanito nel nulla.

La nuova, incompiuta, norma del codice della strada, aveva anche altre finalità, come quella di dare origine a una banca dati con il numero dei motorini in circolazione. Ma non sono i numeri a preoccupare la polizia stradale, ora che la nuova legge è entrata in vigore senza che nessuno possa farla vivere. «I ciclomotori sono una fetta importante del traffico, e quella da cui derivano più sinistri- ricorda ancora Biserni- gli agenti della stradale sono seriamente in difficoltà a questo punto».

Dice Ernesto Forino, vice presidente dell’Asaps: «Il vero problema di questo vuoto legislativo è la sicurezza. Che cosa devono fare gli agenti della polizia stradale con la vecchia legge decaduta ma senza disposizioni per la nuova? Devono multare chi circola con la vecchia targa? E chi riceve la multa, in queste condizioni, non ha diritto a fare ricorso?».

A questo e al resto, finora, il ministero dei Trasporti e delle infrastrutture non ha dato risposta.

Venerdì, 24 Settembre 2004
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