Sono figlio di un POLIZIOTTO che
per oltre 30 anni ha indossato con orgoglio una divisa che mi ha fatto amare.
Sicuramente si rivolterebbe nella tomba se oggi non mettessi in pratica gli
insegnamenti da lui ricevuti fra cui il senso civico, l’attaccamento alle
istituzioni ed allo stato, il senso del dovere, l’integrità morale di chi non
si è fatto mai corrompere pur guadagnando uno stipendio che ci ha permesso di
vivere degnamente senza mai poterci permettere di strafare. E’ stato un vero
servitore dello stato come c’è ne sono tantissimi che ogni giorno affrontano il
loro lavoro sprezzanti del pericolo che corrono sulle strade per garantire a
noi tutti sicurezza e civiltà. Ha indossato le stellette fiero e consapevole
del loro simbolo e valore, cercando di svolgere sempre al meglio il compito
affidatogli e di non commettere errori ma forse gli è capitato qualche volta di
sbagliare sicuramente non con dolo. Per quanto io sappia ha avuto la fortuna di
non dover mai sparare contro un essere umano ma oggi mi chiedo se ci fosse
stata la necessità ed avesse compiuto il suo dovere ammazzando qualcuno sarei
stato figlio di un ASSASSINO? Sono convinto di NO perché avrebbe fatto solo il
suo DOVERE derivante da un GIURAMENTO!!
Per questi motivi oggi sento il dovere di rivolgere un pensiero di solidarietà
al poliziotto che forse ha ammazzato un BRAVO ragazzo convinto che non era
quello il suo fine ultimo ed alla sua famiglia in particolare ai suoi figli
affinché non si sentano “figli di un
assassino”. Se è stata la sua pistola a provocare la morte di quel BRAVO
ragazzo sono convinto che sta già scontando una pena che non finirà mai per il
rimorso che lo tormenterà per tutta la vita. A tutti può capitare di sbagliare
e poi di pagare in proporzione all’errore commesso ma non scordiamoci che è un
singolo che sbaglia. Non è possibile estendere a tutta una categoria l’errore
di un singolo strumentalizzando poi l’accaduto per altri scopi. Prima che sia
troppo tardi fermiamo tutti quelli che criminalizzando l’operato dei lavoratori
con le stellette fomentano un clima di odio che alla fine si ritorcerà contro
noi stessi, lasciamoli lavorare con la serenità di cui hanno bisogno facendoli
sentire amati dai cittadini di uno Stato che hanno giurato di difendere anche a
prezzo della loro stessa vita.
Ricordo in tempi passati, quando si consideravano buoni i tutori dell’ordine,
le copertine dei giornali mettevano in evidenza i loro gesti eroici, oggi i
media quasi fanno diventare buoni i criminali ed i fautori della illegalità e
iscrivono nella lista dei cattivi chi
porta una divisa.
Chiedo a tutti i genitori di intervenire nei confronti dei loro figli
trasmettendo gli insegnamenti necessari ad una convivenza civile, alla politica
di non dimenticare che è parte di uno Stato che va salvaguardato da chi per
biechi fini personali approfitta anche delle disgrazie, agli insegnanti di
dedicare più tempo ed attenzione all’educazione civica, al mondo dello sport
che sia veicolo di incontro e non di scontro di cittadini con la stessa
passione.
Vivere in un paese libero civile e migliore si può solo se veramente lo
vogliamo tutti.
Spero che questo mio sfogo sia fatto proprio da tanti BRAVI cittadini e portato
all’attenzione del CAPO DELLO STATO nostro sommo garante.
Vito Cialdella
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