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Notizie brevi 20/11/2007

Quando le divise aiutano 2 - Arezzo: porta a cena la ex fidanzata e poi la rapisce

Salvata dalla Polizia Stradale di Battifolle (Arezzo) proprio nell’area di servizio di Badia al Pino…

(ASAPS) BADIA AL PINO (AREZZO), 20 novembre 2007 – È un’area di servizio divenuta tristemente famosa, quella di Badia al Pino, una manciata di chilometri a sud di Arezzo, lungo il tracciato dell’Autosole. Ma è anche terreno abituale degli uomini e delle donne della Polizia Stradale di Battifolle, che da oltre vent’anni combattono una guerra senza quartiere contro criminalità e violenze. Nella notte tra sabato e domenica (18 novembre), un 47enne di Sansepolcro (Arezzo) convince la propria ex fidanzata, una ragazza pratese di 37 anni, ad una cena chiarificatrice in un ristorante di Prato. Lui si presenta gentile, cerca di riconquistarla. Ma è un film già visto: in realtà dietro quel viso stavolta gentile si cela un violento, un prepotente, che ha distrutto la vita sentimentale della sua ex compagna a forza di schiaffi e calci. Lei lo ascolta, ma lui esagera di nuovo, vuole ancora una volta avere ragione e le parolacce sembrano chiudere per sempre la loro storia. Poi l’istinto violento prevale: l’uomo le afferra le braccia, la colpisce più volte e la fa salire di forza in macchina, una potente BMW che sgomma e prende direzione Arezzo, imboccando prima la Firenze-Mare e poi, all’altezza di Firenze Nord, l’A1 in direzione Roma. Durante il viaggio il rapitore picchia selvaggiamente la sua preda, che si oppone e grida con tutte le sue forze, fino a quando dalla tasca della giacca di lui sbuca un serramanico che si appoggia alla gola della vittima. Il carnefice ha la meglio e mentre il motore spinge oltre i 200 orari, la bestialità sembra aver vinto. La donna però riesce ad estrarre il cellulare dalla borsa e compone il 113: lui non si accorge e lei comincia a parlare, comprende – o forse spera – che dall’altra parte ci sia qualcuno che ha capito e la sta ascoltando. È un attimo: la Polizia Stradale di Battifolle entra in azione, tende la rete e proprio a Badia al Pino viene posizionato il blocco. La BMW si ferma, il rapitore non capisce nemmeno quello che gli sta accadendo, quando due agenti aprono la portiera e lo tirano fuori a forza, ammanettandolo. È la fine dell’incubo. Il coltello cade a terra ed il sequestratore, ormai innocuo, trova posto in un’altra BMW, stavolta station wagon, coi colori bianco-celesti. Il magistrato di turno convalida l’arresto per sequestro di persona e lesioni. Gli uomini e le donne della Sottosezione riscoprono il gusto di sentirsi dire grazie, anche se è sempre più raro poter contare sulla riconoscenza di un paese che volta gabbana così facilmente. (ASAPS)

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Martedì, 20 Novembre 2007
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