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Rassegna stampa del 19 Settembre 2004 |
Da
"Il Secolo XIX" del 19 settembre 2004 Sentenza del Tar Guida in stato d’ebbrezza sudamericano espulso Ma. Zin. Guidare
in stato di ebbrezza, essere sanzionati e, per di più, rifiutare
il test per l’alcolemia supporta la "valutazione della pericolosità
sociale" e "un comportamento lesivo di beni primari per la sicurezza
della comunità".
Lo ha stabilito il Tar della Liguria confermando il diniego al rinnovo del permesso di soggiorno a un cittadino ecuadoriano, Jorge R., che aveva impugnato di fronte ai giudici amministrativi il no espresso dalla Questura alla sua richiesta. In altri termini, il comportamento sociale specifico (l’abitudine all’alcool o il comportamento reiterato della guida sotto l’effetto dell’alcool) configura una pericolosità dannosa per la comunità e la sicurezza: elemento questo che è tra i più ricorrenti nelle motivazioni di rifiuto dei permessi di soggiorno. Jorge R. con i legali Ballerini e Vano aveva contestato il "no" della Questura espresso nel novembre scorso ricordando la mancata valutazione "dell’inserimento sociale del giovane che può comunque contare sulle risorse economiche della famiglia" e "la scarsa pericolosità sociale del comportamento addebitato". Elementi respinti dall’Avvocatura dello Stato che assisteva il Ministero degli Interni e il Questore. Il Tar ha cassato ogni contestazione. "Il ricorrente ha subìto una condanna non per un isolato caso di guida in stato di lieve ubriachezza - scrivono i giudici - ma per due episodi che per la loro ripetizione e, soprattutto, per le circostanze in cui si sono svolti e per la condotta tenuta in tali casi (rifiuto del testo alcolimetrico) sono di per sé significativi di un comportamento del ricorrente che può ben ritenersi lesivo dei beni primari per la sicurezza della comunità (...). I fatti configurano dei comportamenti che mettono gravemente a rischio sia la sicurezza della circolazione stradale sia lo svolgimento delle funzioni della polizia stradale. La sussistenza di tali gravi, ripetuti fatti configura sicuramente il presupposto della pericolosità sociale". Da "Corriere di Como" del 19 settembre 2004 Illeso il conducente dell’auto, che ha così potuto avvertire immediatamente la polizia stradale Aveva speronato una Fiat Uno all’altezza dello svincolo di Turate M. Rom Il
pirata, questa volta alla guida di un camion, ha fatto poca strada. È
stato infatti bloccato dagli uomini della polizia stradale di Busto Arsizio,
avvertiti poco prima dalla vittima, un automobilista buttato fuori strada
la notte scorsa dal pesante mezzo allo svincolo di Turate dell’Autostrada
dei Laghi. La sua ’Uno’ che finisce nel prato, il conducente che per fortuna
non riporta neppure un graffio, ma che non vuole che quel camionista la
passi liscia.
La segnalazione del mezzo - con colore e caratteristiche - è arrivata alla Stradale e gli agenti di Busto Arsizio, impegnati su quel tratto della A9, hanno impiegato solo qualche chilometro per rintracciare il pirata a bordo del suo camion bianco, diretto verso Como. Si tratta di un 38enne napoletano, anche se di fatto residente a Modena. Una volta fermato, ha dapprima cercato di spiegare ai poliziotti di non essersi accorto dello speronamento di poco prima a Turate. Poi, messo alle strette, ha iniziato ad ammettere fino all’ampia confessione. Che, però, non è servita ad evitare guai al napoletano. Il camionista non solo è stato denunciato per omissione di soccorso, ma si è pure visto ritirare la patente per il suo sconsiderato comportamento alla guida. Da "Il Gazzettino" del 19 settembre 2004 POLSTRADA Bloccati dopo un breve inseguimento in autostrada, direzione Venezia Golf rubata, manette a due serbi m.a Due
serbi, senza fissa dimora, arrestati per furto d’auto. La pattuglia di
polizia giudiziaria della Polstrada di Vicenza, l’altra notte, ha messo
le manette ai polsi di Djordje Zagric, 24 anni, e di Zika Cvetkovik, 31
anni, bloccati all’altezza del casello di Vicenza Ovest, sull’A4, verso
le 23.30 a bordo di una Golf blu, targata Treviso, che risultava rubata
e che procedeva in direzione Venezia. Quando gli agenti hanno intimato
l’alt con i lampeggianti e la sirena, i due hanno fatto finta di accostare
per fermarsi, e poi invece hanno sgommato. Scattato l’inseguimento, il
mezzo è stato fermato a ridosso della prima galleria. La portiera
sinistra mostrava segni evidenti di scasso e nel blocco di accensione,
divelto, era ancora incastrato un cacciavite.
Il pubblico ministero Vartan Giacomelli ha convalidato l’arresto e agli stranieri è stato assegnato l’avvocato Alessandra Viccari, quale difensore d’ufficio. |