Forlì, 12 novembre 2007 Gentile signor Prefetto, mi permetto di
esprimere tutto il mio sconcerto e il mio rammarico per il progetto -
finalmente portato allo scoperto – della chiusura di una serie di Distaccamenti
della Polizia Stradale e Posti Polfer. Mi soffermo a parlare dei
primi per ovvie ragioni. Dopo l’iniziale programma di chiusura di 43 reparti,
la Direzione Centrale si sarebbe riposizionata su una più modesta cifra di 13
uffici predestinati alla soppressione. Il mio rammarico è
innanzi tutto scaturito dal metodo adottato e deriva dal fatto che
l’Amministrazione, a qualsiasi livello, non ha sentito la necessità di
informare preliminarmente anche l’Asaps di questa deludente decisione. D’accordo che
l’associazione non è un sindacato e quindi non ricade nell’obbligo di informazione riservato alle sigle che
rappresentano il personale. Tuttavia non mi pare che viga neppure un divieto in
tal senso. Rivendico all’Asaps questo diritto di “considerazione” se non altro
per il fatto che pur nella sua veste di associazione culturale e professionale
tesa in via prioritaria al perseguimento di una più elevata sicurezza stradale,
il sodalizio è pur sempre un ente altamente esponenziale e ricettore di un
larghissimo consenso nelle file della Specialità. Consenso - per altro ampiamente
noto al Dipartimento - certificato da una adesione che sfiora il totale degli
appartenenti alla Polizia Stradale. Rammarico che scaturisce, se non per altro, almeno per il tradizionale spirito
altamente collaborativo che ha contraddistinto i rapporti fra l’Amministrazione
ed Asaps nei suoi quasi 17 anni di vita. Il mio sconcerto e
quello di tanti, tantissimi, appartenenti alla Stradale e comuni cittadini,
deriva dal fatto che la decisione presa dal Dipartimento non è assolutamente
convincente e le spiego perché. Innanzi tutto dalla sua
intervista resa al portale di Repubblica emerge un quadro quasi idilliaco della
situazione e della resa operativa dell’attività della Polstrada nel contrasto
alla sinistrosità. Situazione che - mi
permetta di dire - corrisponde veramente
poco alla realtà che è fatta di invece di un forte decadimento della dotazione
strutturale di mezzi e apparecchiature, che se è pervasiva di tutta Mi ha impressionato in
questa circostanza la vocazione di sottofondo, evidenziata nell’intervista e
anche nelle affermazioni raccolte nei corridoi, tesa a correre al risparmio
economico dettato dalla recente legge finanziaria. Quasi come se la chiusura di
13 Distaccamenti potesse apportare chissà quale significativa risorsa. Trovo
strano che questa forte istanza al soccorso delle esauste casse dello Stato sia
sentita in modo così impellente proprio nei confronti delle Specialità della
Polizia di Stato fino a dettare la chiusura di uffici. Tutto questo mentre
altri corpi di polizia e la stessa P.d.S. stanno attivando nuove direzioni,
nuove centrali operative, nuovi riposizionamenti sul territorio. Ma lo sconcerto più
grande deriva dall’adozione di questo provvedimento partendo da una analisi che
è a dir poco sconfortante per la sua scarsa capacità interpretativa del
fenomeno sicurezza stradale. Ammesso ovviamente che questo aspetto interessi. Andiamo con ordine. Il provvedimento che si
vuole adottare parla di chiusura di Distaccamenti nei centri dove ha già sede
un Commissariato e non di accorpamento nella stessa sede. Un provvedimento che
avrebbe potuto avere un senso. A questo proposito
vorrei fare l’esempio del Distaccamento di Viareggio, uno dei reparti indicati
per la chiusura. Ci scrive un agente: «Il
Distaccamento di Viareggio, è stato reso esangue e ridotto ad 8 persone, una
sola delle quali effettua servizio di piantone con orario 08/14 mentre le
restanti Mi associo alle
osservazioni dell’agente e Le domando anche io: dove sarebbe il risparmio in
questo caso? Si è andati a verificare quali sono i risultati dell’impegno di
quegli 8 uomini in particolare nel contrasto alla guida in stato di ebbrezza?
Sono risultati veramente significativi. Partiamo da una premessa. Il
Dipartimento crede veramente che i controlli per la sicurezza stradale
sarebbero poi svolti dal personale dei Commissariati che già oggi non riescono
a coprire il ventaglio di interventi istituzionali a loro richiesti? Ma andiamo avanti con
altri 2 esempi che dimostrano l’assoluta superficialità dei tecnici che hanno
selezionato i reparti da chiudere sulla base della presenza sulla stessa città
di un Commissariato. Fra i 13 condannati
alla chiusura ci sono anche Faenza, 56.000 abitanti, capitale dell’industria
della ceramica in Italia e conosciuta nel mondo e Lugo, 35.000 abitanti,
posizionata su un importante snodo di statali. Bene i due reparti sono gli
unici della Sezione di Ravenna, città industriale con uno dei porti merci più
importanti d’Italia. Una domanda: ma chi ha deciso la chiusura degli unici due
Distaccamenti di quella provincia è a conoscenza del tasso di mortalità per
incidenti stradali di quel territorio? I tecnici sanno che i due reparti sono
allo snodo fra le statali delle province di Bologna – Forlì-Cesena e Ferrara,
cioè nell’epicentro del tasso di sinistrosità del Paese? Inoltre il
Dipartimento è a conoscenza che a Faenza è già stato predisposto dal comune un
nuovo stabile che potrà contenere gli uffici del Commissariato e quelli della
Polizia Stradale? Un altro esempio. Si
vuole chiudere il Distaccamento di Portoferraio, l’unico presidio di Polizia
Stradale dell’Isola d’Elba, una delle più belle mete turistiche d’Italia con 8
comuni, La risposta è semplice:
nessuno perché non credo che si faranno
traghettare le pattuglie da Livorno. Faccio anche osservare
che i Distaccamenti che si vogliono chiudere (sicuramente l’inizio di una lunga
serie) sono tutti collocati lungo
statali ed ex statali, vale a dire quelle strade che fanno segnare il più alto
tasso di mortalità. Penso Le sia noto, signor Prefetto, che il tasso di
mortalità medio è di 2,4 morti ogni 100
incidenti rilevati, 1,4 nelle strade urbane, 4,1 sulla rete autostradale mentre
schizza a 6,3 incidenti mortali ogni 100 rilevati proprio sulle statali ex
statali e provinciali. Si è poi pensato alla
circolazione dei veicoli pesanti? Al trasporto di merci pericolose? Non si
crederà che sia facile sopperire alla qualificata funzione della Polizia
Stradale? Oggi è già difficile per la Specialità svolgere al meglio l’attività
della Stradale… Mi si risponderà che il
controllo della rete stradale dove insistevano i reparti in chiusura sarà esteso con l’intervento delle
Sezioni e reparti vicini. Stia certo, gliel’ho già detto in agosto, che questo
avverrà solo per qualche mese nella fase iniziale, poi le divise della Stradale
spariranno per sempre da quelle strade. Le dissi anche, il 27 agosto, che la verifica di questa scommessa
purtroppo l’avremmo dovuta fare con qualche suo successore. Lei mi disse signor
Prefetto che conosceva benissimo l’impegno e il duro sacrificio degli uomini e
delle donne della Polizia Stradale, vedendoli sudati in estate in servizi di
viabilità e rilievi e si dichiarò come il primo e più grande amico della
Specialità, suscitando le mie perplessità - che Le espressi – per il fatto che mi consideravo, come presidente e
uno dei fondatori dell’Asaps, almeno un valido concorrente al primato nella
classifica dell’amicizia verso Concludo signor
Prefetto riservandomi di fornire, se ritenuto utile, copioso materiale di
valutazione. L’Asaps, Le è noto, si
è opposta e, stia certo, si opporrà con tutte le sue energie a questo progetto
di basso profilo e - così come pensato - di nessun pregio strategico per la
sicurezza stradale e per la stessa Polizia Stradale. Fortunatamente la pensano
come noi tanti operatori di polizia, larga parte dell’opinione pubblica e del
mondo della politica. Cordiali saluti. Giordano
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