Daniele
Paladini
NOVI
LIGURE (ALESSANDRIA) - "Era un ragazzo eccezionale, con un senso
del dovere e della Patria d’altri tempi". Così Giovanni Stefanizzi, zio di
Daniele Paladini, ha ricordato il nipote morto nell’attentato in Afghanistan.
Il generale Piercorrado Meano: "Una famiglia forte nel dolore".
Daniele Paladini, era nato a Lecce il 9 marzo del 1972 ma si era trasferito in
Piemonte con la famiglia. Abitavano a Novi Ligure, in provincia di Alessandria
e qui Daniele è cresciuto e ha trascorso gli anni dell’adolescenza. Il padre è
morto nel novembre del 1993, quando Daniele aveva ventitrè anni. Il militare
era sposato con Alessandra Rizzo, piemontese 39 anni e aveva una bambina,
Ilaria, di 6.
Paladini era arruolato nel secondo reggimento Pontieri di Piacenza e aveva il
grado di maresciallo capo dell’esercito. Nel suo curriculum c’erano già due
missioni all’estero: una nel maggio 2005 e l’altra nel novembre 2005 nel
Kosovo, entrambe di sei mesi. Era partito per il teatro operativo
dell’Afghanistan lo scorso luglio. Sarebbe dovuto tornare in Italia a gennaio.
"Lui era un vero militare - ha aggiunto commosso lo zio -, e svolgeva il
suo lavoro come una missione. Era partito per l’Afghanistan non vedendo in
questo impegno una occasione economica, ma perché aveva ben chiaro il
contributo che la presenza dell’Esercito italiano aveva per la pace nel mondo.
L’Italia ha perso un uomo e un soldato eccezionale".
Anche la madre di Paladini, Lucia, aveva lasciato da qualche anno la Puglia. La
donna ha mantenuto la residenza a Lecce sino al 2003, anno in cui poi si è
trasferita formalmente a Seregno, in provincia di Milano, dove abita anche lo
zio. "La morte di Daniele - ha aggiunto Giovanni Stefanizzi - mi ha
lasciato dentro un dolore vivissimo e intenso". Il compito di
portare la notizia alla moglie è toccato A portare la notizia è toccato al
generale di brigata Piercorrado Meano, comandante della regione militare
Liguria: "Ho trovato una famiglia forte nel dolore, stretta intorno alla
bimba", ha detto l’ufficiale. "La mamma - ha spiegato Meano- ha
informato la figlia di quello che era successo. Lo abbiamo fatto insieme in
modo giocoso per avere meno disagio possibile dal punto di vista affettivo ed
emotivo. C’è una grande vicinanza nei confronti della bimba. Siamo inoltre in
attesa - ha aggiunto - dell’arrivo anche di una psicologa dello Stato Maggiore
dell’Esercito".
Parlando del militare ucciso, il generale Meano ha ribadito che "era in un
normale turno di servizio". "E’ una giornata tragica - ha aggiunto -
purtroppo non è la prima vittima, ma si spera sempre che sia l’ultima".
da Repubblica.it
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