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Articoli 29/11/2007

Confisca del mezzo ai recidivi, alcol-block ai veicoli degli ebbri per almeno 5 anni

Nuova riforma del codice stradale dopo i dati contrastanti da Parigi e dal resto del paese
Riforma entro il marzo 2008
La lotta al “traffico di punti”

Francia: i Gendarmi fanno i doppi turni ma non sono soli. Al Governo si pensano leggi più dure in materia di recidiva, il nemico pubblico numero uno anche in Italia (foto defense.gouv.fr)

(ASAPS) PARIGI, 27 novembre 2007 – Parigi è in controtendenza: nonostante la decisa riduzione della mortalità registrata nel mese di ottobre sulle strade francesi – alla quale non ha fatto seguito però un identico calo nella sinistrosità – nella Ville Lumière la violenza stradale ha raggiunto livelli decisamente preoccupanti. Di certo, chiunque si sia trovato a percorrere in auto o in moto i veloci boulevard sa benissimo che i parigini non si fanno intimorire da un limite di velocità, fattore che sembra essere ancora una volta la causa dell’elevatissima punta di mortalità degli ultimi anni.  Il Centro Regionale di Informazione e Coordinamento Stradale – una sorta di nostro CCISS su scala dipartimentale – ha lanciato l’allarme sul numero di incidenti avvenuti nella capitale francese in danno di ciclomotoristi e motociclisti: mercoledì scorso (21 novembre) ne sono stati registrati 11 – con conseguenze mortali o gravi – nella sola periferia, contro i 5/6 della media giornaliera. La Prefettura di Polizia non si è fatta attendere ed in una nota diffusa subito dopo sono stati resi pubblici i dati, davvero allarmanti, della sinistrosità: gli incidenti con lesioni hanno fatto registrare in quel giorno una crescita del 70% , con le dueruote che pagano un prezzo ben più caro (+68%) rispetto alle altre categorie (+53%), che comunque non se ne stanno a guardare. Messi male anche ciclisti e pedoni (+12,6%). È dunque allarme, ma sembra che la semplice risposta della Tolleranza Zero stavolta non sia sufficiente. La soluzione potrebbe arrivare dal governo centrale: secondo un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul quotidiano “Le Parisien”, infatti, al ministero dell’Interno si lavorerebbe ad un nuovo giro di vite sul codice della strada, che potrebbe veder presto inasprite moltissime fattispecie di trasgressione, anche se l’obiettivo principale sarebbe il “traffico di punti”. Ciò che sembrava una risposta “tutta italiana” all’istituzione della patente a punti, con anziani e stranieri in pole position per dichiarare di essere stati alla guida di bolidi e costosissime auto di pregio – prestate per un giretto da figli o ricchi imprenditori – è in realtà un fenomeno estremamente diffuso, specialmente in Spagna e, adesso ne siamo certi, anche in Francia. Tuttavia, Oltralpe si pensa ad inasprire il reato di “falsa attestazione”, che potrebbe prevedere pene detentive fino a 3 anni. Sul fronte della trasgressione pura, invece, all’Hotel Matignon dovrebbe arrivare per il via del premier un vero e proprio piano per colpire i recidivi, rendendo pienamente eseguibile la confisca del mezzo in caso di reiterate e gravi trasgressioni: per esempio, un conducente che abbia già provocato un incidente mortale o con lesioni gravi e che venga colto a circolare in eccesso di velocità, in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, dovrà dire addio al proprio veicolo, che finirà all’asta nel giro di pochi giorni. Ma la notizia più importante è che potrebbe divenire presto obbligatorio, proprio per i recidivi dell’ebbrezza, installare sul proprio veicolo un dispositivo alcolimetrico che consenta l’avvio del motore solo in caso di perfetta sobrietà. Una specie di bracciale elettronico per coloro che si trovano agli arresti domiciliari, insomma; una garanzia che la collettività impone a chi l’ha precedentemente messa a repentaglio. Un ebbro dovrà tenerlo in auto per un periodo di almeno 5 anni. Secondo “Le Parisien”, che cita fonti ben informate, il progetto di legge sarebbe già pronto e potrebbe essere presentato a François Fillon entro la fine del 2007, per essere discusso, approvato e divenire operativo nel primo trimestre del 2008. Un tour de force anche per Jean-Louis Borloo, ministro dello sviluppo, e Dominique Bussereau, segretario di stato ai trasporti, che hanno reso noto nei giorni scorsi l’attesissimo bollettino relativo alla sinistrosità nazionale del mese di ottobre. Anche su questo fronte, però, i dati sono contrastanti: la buona notizia è che la mortalità è scesa del 19,6% (353 morti accertati contro i 439 dell’ottobre 2006), mentre la cattiva è che la sinistrosità con lesioni non accenna a diminuire e, anzi, evidenzia un lievissimo aumento dello 0,5%, avendo fatto registrare oltre 7.600 eventi. Scende del 4,8% il numero complessivo di persone ricoverate in ospedale (in tutto 3.413), mentre aumenta del 2,2% quello dei feriti lievi, sottoposti cioè a cure sanitarie ed immediatamente dimessi (i referti stilati sono stati 9.662). Dall’Osservatorio Interministeriale della Sicurezza Stradale (ONIR) fanno comunque sapere che la crescente vigilanza stradale ha i suoi effetti positivi: la velocità media è in ulteriore diminuzione, come del resto la trasgressione in materia di cinture di sicurezza e norme di comportamento in genere; e questo spiega la diminuzione costante della mortalità. (ASAPS)

© asaps.it

Di Lorenzo Borselli

Francia
Giovedì, 29 Novembre 2007
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