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Rassegna stampa Alcol e guida del 27 novembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ASAPS.IT

Francia
Confisca del mezzo ai recidivi, alcol-block ai veicoli degli ebbri per almeno 5 anni
Nuova riforma del codice stradale dopo i dati contrastanti da Parigi e dal resto del paese
Riforma entro il marzo 2008
La lotta al “traffico di punti”

Di Lorenzo Borselli
(ASAPS) PARIGI, 27 novembre 2007 – Parigi è in controtendenza: nonostante la decisa riduzione della mortalità registrata nel mese di ottobre sulle strade francesi – alla quale non ha fatto seguito però un identico calo nella sinistrosità – nella Ville Lumière la violenza stradale ha raggiunto livelli decisamente preoccupanti. Di certo, chiunque si sia trovato a percorrere in auto o in moto i veloci boulevard sa benissimo che i parigini non si fanno intimorire da un limite di velocità, fattore che sembra essere ancora una volta la causa dell’elevatissima punta di mortalità degli ultimi anni. Il Centro Regionale di Informazione e Coordinamento Stradale – una sorta di nostro CCISS su scala dipartimentale – ha lanciato l’allarme sul numero di incidenti avvenuti nella capitale francese in danno di ciclomotoristi e motociclisti: mercoledì scorso (21 novembre) ne sono stati registrati 11 – con conseguenze mortali o gravi – nella sola periferia, contro i 5/6 della media giornaliera. La Prefettura di Polizia non si è fatta attendere ed in una nota diffusa subito dopo sono stati resi pubblici i dati, davvero allarmanti, della sinistrosità: gli incidenti con lesioni hanno fatto registrare in quel giorno una crescita del 70% , con le dueruote che pagano un prezzo ben più caro (+68%) rispetto alle altre categorie (+53%), che comunque non se ne stanno a guardare. Messi male anche ciclisti e pedoni (+12,6%). È dunque allarme, ma sembra che la semplice risposta della Tolleranza Zero stavolta non sia sufficiente. La soluzione potrebbe arrivare dal governo centrale: secondo un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul quotidiano “Le Parisien”, infatti, al ministero dell’Interno si lavorerebbe ad un nuovo giro di vite sul codice della strada, che potrebbe veder presto inasprite moltissime fattispecie di trasgressione, anche se l’obiettivo principale sarebbe il “traffico di punti”. Ciò che sembrava una risposta “tutta italiana” all’istituzione della patente a punti, con anziani e stranieri in pole position per dichiarare di essere stati alla guida di bolidi e costosissime auto di pregio – prestate per un giretto da figli o ricchi imprenditori – è in realtà un fenomeno estremamente diffuso, specialmente in Spagna e, adesso ne siamo certi, anche in Francia. Tuttavia, Oltralpe si pensa ad inasprire il reato di “falsa attestazione”, che potrebbe prevedere pene detentive fino a 3 anni. Sul fronte della trasgressione pura, invece, all’Hotel Matignon dovrebbe arrivare per il via del premier un vero e proprio piano per colpire i recidivi, rendendo pienamente eseguibile la confisca del mezzo in caso di reiterate e gravi trasgressioni: per esempio, un conducente che abbia già provocato un incidente mortale o con lesioni gravi e che venga colto a circolare in eccesso di velocità, in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, dovrà dire addio al proprio veicolo, che finirà all’asta nel giro di pochi giorni. Ma la notizia più importante è che potrebbe divenire presto obbligatorio, proprio per i recidivi dell’ebbrezza, installare sul proprio veicolo un dispositivo alcolimetrico che consenta l’avvio del motore solo in caso di perfetta sobrietà. Una specie di bracciale elettronico per coloro che si trovano agli arresti domiciliari, insomma; una garanzia che la collettività impone a chi l’ha precedentemente messa a repentaglio. Un ebbro dovrà tenerlo in auto per un periodo di almeno 5 anni. Secondo “Le Parisien”, che cita fonti ben informate, il progetto di legge sarebbe già pronto e potrebbe essere presentato a François Fillon entro la fine del 2007, per essere discusso, approvato e divenire operativo nel primo trimestre del 2008. Un tour de force anche per Jean-Louis Borloo, ministro dello sviluppo, e Dominique Bussereau, segretario di stato ai trasporti, che hanno reso noto nei giorni scorsi l’attesissimo bollettino relativo alla sinistrosità nazionale del mese di ottobre. Anche su questo fronte, però, i dati sono contrastanti: la buona notizia è che la mortalità è scesa del 19,6% (353 morti accertati contro i 439 dell’ottobre 2006), mentre la cattiva è che la sinistrosità con lesioni non accenna a diminuire e, anzi, evidenzia un lievissimo aumento dello 0,5%, avendo fatto registrare oltre 7.600 eventi. Scende del 4,8% il numero complessivo di persone ricoverate in ospedale (in tutto 3.413), mentre aumenta del 2,2% quello dei feriti lievi, sottoposti cioè a cure sanitarie ed immediatamente dimessi (i referti stilati sono stati 9.662). Dall’Osservatorio Interministeriale della Sicurezza Stradale (ONIR) fanno comunque sapere che la crescente vigilanza stradale ha i suoi effetti positivi: la velocità media è in ulteriore diminuzione, come del resto la trasgressione in materia di cinture di sicurezza e norme di comportamento in genere; e questo spiega la diminuzione costante della mortalità. (ASAPS)


TRENTINO

Lettere
Tra Andreolli e la Turco riforme da buttare

Signor assessore Andreolli,
a Roma la Ministro Turco fa le leggi contro l’alcolismo consigliata dai narco-dipendenti e da alcolisti inveterati; lei in Provincia fa le sue leggi consultandosi con non si sa bene chi. È una strana coincidenza che Lei e la Ministro siate dello stesso partito. Voi invitate a farsi una bella canna o una bella sniffata, ai nostri giovani serve un buon bicchiere di vino delle nostre campagne. Non c’è paragone. Lei abbia la cortesia di lasciare in pace i nostri figli perché a loro ci pensiamo noi genitori. (*)
Leo Dalla Costa ROVERETO
(*) Nota: il genitore dell’articolo seguente forse la pensa allo stesso modo.


IL GAZZETTINO (Udine)

Minaccia moglie e figli con il macete 
Tensione domenica sera a Fiumicello. Un uomo di 41 anni arrestato per maltrattamenti in famiglia

Fiumicello
Violento e alterato dall’abuso di alcolici, ha minacciato la convivente e i due figli (sette mesi e due anni) con un macete. Era diventato una furia, tanto che la donna, terrorizzata, ha dovuto chiedere aiuto ai carabinieri. Dario M., 41 anni, di Fiumicello, è stato arrestato domenica sera per minacce aggravate e maltrattamenti in famiglia. Si trova nel carcere di Udine. Il sostituto procuratore Alina Rossato, che ha seguito passo dopo passo le fasi dell’intervento dei carabinieri, ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione di una misura cautelare. L’udienza davanti al gip è stata fissata per questa mattina. L’uomo è assistito dall’avvocato Simona Stefanutto.
La vicenda è molto delicata. In passato i carabinieri di Aquileia avevano già registrato situazioni di tensione in famiglia. Ma domenica Dario M. è diventato pericoloso. Aveva bevuto parecchio e sin dal mattino aveva cominciato a maltrattare la convivente, 39 anni. Minacciava di spaccare tutto e si era anche ferito a una mano dopo che il vetro di una porta era andato in frantumi. È stato un crescendo fino all’ora di cena. L’uomo non accennava a calmarsi e quando ha afferrato il macete la convivente ha preso i due bambini e si è barricata in una stanza. Poco prima delle 21 ha chiamato il 112 disperata. Dario M. continuava a urlare e a brandire il macete, arnese che i carabinieri al loro arrivo hanno trovato conficcato in una porta.
A Fiumicello l’Arma ha convogliato una pattuglia del Radiomobile di Palmanova e personale della stazione di Torviscosa, intervenuti in ausilio ai militari della stazione di Aquileia. Si temeva una reazione violenta da parte dell’uomo, che è anche esperto di arti marziali. I carabinieri sono invece riusciti a tenere sotto controllo la situazione. Hanno trovato la donna terrorizzata, aveva il bambino di sette mesi stretto tra le braccia. Il figlio di due anni, spaventato, si era rannicchiato in un angolo.


IL MATTINO

Ha litigato con i genitori e ha aggredito…
Ercolano. Ha litigato con i genitori e ha aggredito prima la madre, poi un medico del 118, intervenuto per soccorrere il padre colto da malore, e infine i carabinieri accorsi per riportare la calma. Il fatto, reso noto ieri, è avvenuto all’alba di domenica quando R.C., incensurato di 29 anni è rientrato nella sua casa di corso Italia, in pieno centro di Ercolano, in stato di ebbrezza. Il giovane, dopo un sabato sera trascorso presumibilmente in qualche locale della zona, ha iniziato a discutere animatamente con il padre cardiopatico che è stato colto anche da un attacco cardiaco e successivamente con la madre, di 48 anni, che ha riportato alcune ecchimosi al volto provocate dal figlio. Ma non è tutto: il giovane - che è stato poi condannato per direttissima a 10 mesi con pena sospesa - è andato in escandescenze e ha provato anche ad impedire ai medici del 118 di soccorrere il padre in crisi cardiaca. Un malore scaturito proprio dall’accesa discussione con il figlio appena tornato nella loro casa. Durante una colluttazione R.C. ha provocato a uno dei medici in servizio sull’ambulanza del 118 la frattura del mignolo della mano destra. I carabinieri coordinati dal tenente Antonio Di Florio lo hanno arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale dal momento che R.C. ha aggredito anche i militari della tenenza ercolanese accorsi nell’appartamento di corso Italia dopo essere stati avvisati dal personale sanitario.


REUTERS

Ue in fermento per resa dei conti sulle politiche vinicole
BRUXELLES (Reuters) - I governi dell’Unione Europea non sono riusciti oggi ad appianare le divergenze sulla riforma del settore vinicolo europeo e ora si avviano a una resa dei conti sulle sovvenzioni e sull’uso di zucchero nella viticoltura.
L’Ue è divisa tra nord e sud sulla proposta di proibire lo zucchero per aumentare il tasso alcolico.
"Tutti i paesi dell’est e del nord, tra cui Inghilterra e Germania, si oppongono alla messa al bando dello zucchero. E la Francia è indecisa", ha spiegato un funzionario dell’Ue dopo gli incontri tra gli esperti della Commissione e i maggiori paesi produttori di vino.
Il Commissario europeo all’Agricoltura Mariann Fischer Boel vuole apportare grandi cambiamenti alle politiche vinicole nei prossimi anni, offrendo sostanziosi incentivi ai produttori per sradicare le viti e fermare l’eccessiva produzione di vino.
A dicembre i ministri europei entreranno nella fase finale delle trattative sulla direzione della riforma.
Tre "difficili" punti dell’ambizioso piano di Mariann Fischer Boel sono emersi negli ultimi mesi: l’idea di permettere un sistema di impiantazione delle viti libero per tutti, vietare lo zucchero come alimentatore del contenuto alcolico e la proposta di trasferire i sussidi ai singoli paesi.
Forse il punto più controverso sarà lo zucchero, usato largamente nell’Europa centrosettentrionale ma proibito nei paesi del Mediterraneo come Cipro, la Grecia, l’Italia, Portogallo Spagna e Francia del sud. Circa 20 dei 27 paesi Ue sono contrari alla messa al bando dello zucchero.

Arricchire il vino con lo zucchero costa un terzo che usare il mosto concentrato. Così, per evitare concorrenza sbilanciata, la Ue dà sussidi a chi usa il mosto concentrato.
Fischer Boel vuole anche estendere il divieto di piantare nuove viti al 2013. La viticoltura è severamente controllata nell’Ue e non è permesso creare nuove piantagioni fino a metà 2010. L’idea è invisa ai produttori di vino di qualità come Rioja, Chianti e Burgundy secondo i quali minaccerebbe secoli di tradizione vinicola.


REUTERS

Droghe, Ferrero: governo fermo, 8mila morti per overdose in Ue
ROMA (Reuters) - A un anno e mezzo dal suo insediamento, il governo non è riuscito a discutere una riforma della legge Fini-Giovanardi per avviare un seria politica di lotta alle droghe, mentre in Europa si registrano 7-8.000 morti per overdose all’anno. Lo ha sottolineato oggi il ministro delle Politiche sociali Paolo Ferrero.
"Non siamo ancora riusciti a discutere in Consiglio dei ministri una modifica della Fini-Giovanardi, che impedisce di fare una seria politica di lotta alle droghe", ha detto Ferrero a Roma a margine della presentazione della "Relazione annuale 2007 sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa".
"Fa parte del programma dell’Unione, tutti gli operatori dicono che è necessario farlo", ha aggiunto Ferrero, che ha sottolineato l’importanza di un approccio alla materia - condiviso dal ministro della Salute Livia Turco - "basato su evidenze scientifiche" e scevro da ideologismi.

Ferrero ha richiamato l’attenzione anche su un’altra forma di dipendenza, quella dall’alcol, lamentando che il governo Prodi non sia finora riuscito a discutere neppure la proposta relativa a "una legge che vieti le pubblicità di alcolici in televisione... Forse sarebbe interessante incrociare i dati del calo di consumo di cannabis tra i giovanissimi e quelli dell’aumento del vino come sostanza da ’sballo’...".
"Le politiche di riduzione del danno, laddove sono state sperimentate a 360 gradi, danno risultati positivi", ha spiegato Ferrero commentando i dati della Relazione, da cui emergono una sostanziale stabilizzazione nel consumo di eroina nell’Unione europea e un calo nell’uso della cannabis.

IN EUROPA STABILE CONSUMO EROINA, CANNABIS IN CALO
Presentando la Relazione, Danilo Ballotta dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha sottolineato che si registrano "livelli relativamente stabili del consumo di eroina. E’ in calo la domanda di trattamento per eroina e sono in calo le segnalazioni di reati per droga riguardanti l’eroina".
In Europa circa un milione e mezzo di persone hanno problemi con questa droga. Di queste, quasi 600.000 ricevono un trattamento, grazie a "un aumento importante nella disponibilità dei servizi per i problemi alle tossicodipendenze soprattutto nell’Europa occidentale".
Va poi diminuendo l’impiego di cannabis, che resta però la sostanza illegale più usata, con circa 3 milioni di consumatori giornalieri.
Buone notizie anche sul fronte dell’Aids: sono infatti in calo le nuove infezioni da Hiv tra i tossicodipendenti nell’Ue. Si stima comunque che tra 100.000 e 200.000 tossicodipendenti siano affetti dal virus, e che un milione abbiano l’epatite C.

8.000 MORTI PER OVERDOSE, AUMENTA USO COCAINA
Sembra invece essersi arrestato il calo nel numero di decessi per overdose, con 7-8.000 morti all’anno.
"I decessi correlati agli stupefacenti - ha spiegato Ballotta - hanno rappresentato il 4% di tutti i decessi tra gli europei di 15-39 anni nel 2004-2005, una percentuale che supera il 7% in nove Paesi".
Preoccupa anche l’aumento del consumo di cocaina, "ormai la seconda sostanza in Europa dopo la cannabis... Circa 4,5 milioni di cittadini europei riferiscono di averne fatto uso negli ultimi 12 mesi, un milione in più della rilevazione precedente", forse grazie anche alla continua diminuzione del prezzo.
"Il dato sulla crescente diffusione è confermato anche da sequestri record di cocaina in Europa", circa la metà dei quali in Spagna, seguita dal Portogallo.
Nel complesso, la situazione in Europa risulta positiva rispetto ad altri Paesi, spiega Ballotta, che richiama l’attenzione anche sul sostegno del blocco alle azioni globali contro la droga: l’Ue finanzia misure di riduzione di domanda e offerta in Paesi terzi per almeno 750 milioni di euro, ed è il principale donatore internazionale impegnato a sostenere le attività dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine.


TRENTINO

I giardini di corso Bettini meta preferita dei sabati sera alcolici tra giovanissimi, che li lasciano in condizioni disastrose 
«Perlasca, troppi pericoli per i bambini» 
Mamme e papà esasperati: ovunque cocci di bottiglia e vomito 

ROVERETO. Un gruppetto di bambini tra i tre e i cinque anni fa slalom tra i cocci di bottiglia. Lo trovano pure divertente, fino a che i rispettivi genitori, degluttendo per lo scampato pericolo, non li indirizzano con voce strozzata a giocare altrove. I giardini Perlasca offrono uno scenario che peggiora di domenica in domenica. Mamme e papà esasperati si sono rivolti a noi per denunciare ancora una volta quella che ritengono una situazione di degrado e incuria fuori da ogni controllo. Ovunque, disseminati nel prato, cocci di bottiglia, lattine vuote, vomitate alcoliche e altri residui del sabato sera.
Qui infatti si consumano le feste “fai da te” di giovani e giovanissimi. Senza controllo adeguato da parte di padri e madri, i giovani non eccellono nel self control. Un tempo nemmeno troppo lontano ci pensava chi aveva raggiunto la maggiore età a redarguire i giovanissimi che avevano esagerato. Due passi fuori dal bar gridando a squarciagola e venivi apostrofato in modo brusco: se non sei capace di bere - dicevano i più saggi “anziani” -, cioè di gestirti da solo benchè alticcio e comportandoti perlomeno con educazione, lascia perdere e tornatene a casa tua. Era buona norma riconoscere l’errore, umiliarsi in silenzio e ricordare la lezione per le future bevute con gli amici. Oggi se qualcuno si permette di impartire la giusta paternale a un teenager maleducato, viene nel migliore dei casi insultato e schernito. I residenti della zona sono rassegnati alle scorribande notturne di gruppi di giovanissimi, forse irreprensibili studenti di giorno, ma anche ubriachi vandali nelle ore notturne, che hanno scelto - in strutturale mancanza d’altro, perchè sovente “cacciati” da un bar all’altro - i giardini più grandi della città per ritrovarsi e forse, oltre che a ubriacarsi senza ritegno, anche a parlare tra loro dei loro problemi e delle loro angosce. I resti di questi party sono però un’emergenza per le molte famiglie che ai “Perlasca” ci portano i figli. Bambini che devono schivare i cocci di vetro sulla pista da pattinaggio, che mettendo le mani nella sabbiera possono procurarsi ferite profonde. Occhi di mamme e papà spesso vedono il pericolo prima che si presenti l’emergenza. Ma a parere dei frequentatori, i giardini Perlasca sprofondano nel degrado. L’amministrazione ne è informata da anni, anche l’allora assessore Loss ebbe a sollevare il problema. Il Comune non può sostituirsi alle carenze formative delle famiglie, ma avrebbe almeno il compito di bonificare periodicamente i giardini dai cocci di vetro e dalle lamiere taglienti delle lattine gettate da alcuni dei suoi più maleducati cittadini. (gil)


IL MATTINO (Avellino)

Via alla campagna anti-alcol
Fabrizio Moro, il vincitore di Sanremo dello scorso anno, diventa testimonial della campagna «Drink No Drive». L’artista romano testimonierà così il suo impegno sociale accanto a chi combatte contro la piaga dell’abuso di alcool nei locali notturni. L’obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uso e sull’abuso dell’alcool, specie se associato alla guida. Ben il 46% degli incidenti stradali è dovuto all’abuso di alcool. 8 mila morti e 24 mila invalidi permanenti all’anno è il triste bilancio di un sondaggio del Club degli Alcolisti in Trattamento.


IL GAZZETTINO (Venezia)

Si tratta di un gruppetto di tre ragazzi e una ragazza, tutti sandonatesi, che hanno creato non poco disturbo in vari stand 
Quattro ubriachi rischiano di rovinare la festa

Chioggia
Sono finiti nei guai quattro giovani sandonatesi che l’altra sera, in preda ai fumi dell’alcol, hanno lasciato una nota negativa (l’unica) nella fiera di Sant’Andrea a Portogruaro. Dopo aver più volte inveito contro i militari della Guardia di Finanza, impegnati nel loro stand, e contro altri standisti, colpendo anche al volto con un pugno uno di loro, sono stati trasferiti dai Carabinieri in caserma. Per loro, dopo l’identificazione, è scattata la sanzione amministrativa per manifestata ubriachezza, ma non sono esclusi altri provvedimenti che sono ora al vaglio dell’autorità. Denunciato anche il gestore di un bar del centro per aver versato loro del vino, nonostante fossero già ubriachi. Protagonisti della movimentata serata tre ragazzi e una ragazza, di età compresa tra i 19 e i 32 anni, tutti residenti a San Donà e con precedenti specifici nell’abuso di alcool. Il gruppo tra le 19.30 e le 23 dell’altra sera ha impegnato non poco i Carabinieri della Compagnia di Portogruaro che sono intervenuti frequentemente nel tentativo di calmare gli animi. Il primo stand preso di mira dai giovani è stato quello delle Fiamme gialle, con insulti ai militari in servizio, che si sono trovati l’auto accerchiata, per cui sono dovuti intervenire in supporto i Carabinieri. La più esagitata pareva la ragazza del gruppo, che sosteneva di essere lì "per far festa e che per questo li dovevano lasciar stare". Sembrava che i Carabinieri fossero riusciti a calmare i quattro, ma nell’arco della serata sono dovuti intervenire altre quattro volte. Nello stand di una nota cantina della zona, in piazza Duomo la situazione è degenerata, dopo che un giovane addetto si era rifiutato di versare da bere al gruppo, ricevendone per tutta risposta un pugno al volto. I giovani si sono così diretti poi in un bar del centro, dove sono stati trovati dai Carabinieri, mentre bevevano del vino. Invitati a uscire, hanno risposto con con minacce verbali. In tre sono finiti in caserma, dove sono stati contravvenzionati per ubriachezza, mentre l’autorità sta valutando il da farsi. Guai anche per il gestore del bar che dovrà comparire davanti al Giudice, a seguito della denuncia dei Carabinieri per aver somministrato alcool ai quattro sandonatesi, già evidentemente ubriachi.

Marco Corazza


IL GAZZETTINO (Belluno)

LOTTA ALL’ALCOL 
Al via il progetto della Comunità

Feltre
Testimonianze di giovani vite spezzate come collante tra giovani e adulti. É iniziato ieri il progetto organizzato dalla Comunità Montana Feltrina in sintonia con un gruppo di genitori per parlare ai ragazzi del dolore causato dalla perdita di un proprio caro rimasto vittima di un incidente stradale e dei problemi derivati dall’abuso di alcol e droga. L’iniziativa, che è ancora in fase embrionale e muove ora i primi passi, si è concretizzata ieri con l’incontro tra il consigliere della Cmf Danilo Moretton, referente del progetto, e gli studenti di due classi quinte dell’istituto agrario. «Come inizio è andata bene - spiega Moretton - nei prossimi incontri parteciperanno anche alcuni genitori per portare la propria testimonianza».


BRESCIAOGGI

RODENGO. Stasera si apre un ciclo d’incontri
Alcol, c’è chi dice no

«Alcol, guarda che ti riguarda» è il tema del mini-ciclo d’incontri che si apre stasera all’auditorium San Salvatore di Rodengo. Giovedì, l’iniziativa farà tappa a palazzo Nava a Gussago mentre il 4 dicembre è in programma l’ultima serata a Passirano. Gli incontri sono promossi dal Servizio multidisciplinare integrato «Il Mago di Oz» in collaborazione con l’Acat. Finalità degli incontri, rivolti principalmente a genitori di bambini e adolescenti ma aperti a tutta la popolazione, è stimolare una riflessione e uno scambio sul ruolo che la comunità ricopre rispetto ai problemi legati all’uso di alcol.
L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio, per presentare un nuovo servizio accreditato per la presa in carico e il trattamento della dipendenza da alcol che coinvolge il Gruppo fraternità e il Pinocchio Group, Per informazioni si può telefonare allo 030-8360856.
C.MA.


IL GAZZETTINO (Belluno)

Botte e insulti a un automobilista dopo il tamponamento e resistenza ai carabinieri: processo anche in Tribunale
Feltre
Nuovo rinvio per l’udienza a carico di Carlo Vedelago (avvocato Sommacal, ieri sostituito da Tullio Tandura) per sentire il perito dell’assicurazione. I fatti contestati all’uomo risalgono all’inverno del 2005, a Lentiai. Vedelago, per i carabinieri in evidente stato di ebbrezza (dopo un primo soffio all’etilometro si rifiutò di sottoporsi ancora alla prova), tamponò un furgone. I due automobilisti si fermarono e finirono col litigare, finchè - secondo l’accusa - Vedelago non arrivò alla mani contro l’altro automobilisti. Sul posto arrivarono i carabinieri ma Vedelago si scagliò anche contro di loro, provocando lesioni ai militari e ingiuriandoli. Così a suo carico ora ci sono due processi, uno davanti al giudice di pace per il tamponamento, le ingiurie e le lesioni all’altro uomo e uno penale in Tribunale per resistenza, minaccia e ingiurie a pubblico ufficiale.


MARKETPRESS.INFO

L’ASSESSORE TARICCO INTERVIENE A GOLOSARIA SU TURISMO ENOGASTRONOMICO E CONSUMO CONSAPEVOLE DI VINO 
L’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco ha partecipato il 26 novembre a Golosaria, la rassegna promossa dal Club Papillon di Paolo Massobrio al Pala Isozaki di Torino, intervenendo a un convegno sul turismo enogastronomico come fattore di legame e di crescita del Nord-ovest, promosso da Unicredit con il coinvolgimento di rappresentanti istituzionali di Liguria e Valle d’Aosta, oltre che del Piemonte. “L’enogastronomia di un territorio e la sua qualificazione hanno un ruolo importante nell’offerta turistica complessiva che una Regione propone al pubblico – ha affermato l’assessore Taricco - Questo è un segmento nel quale il Piemonte vanta un’offerta di qualità e una ricchezza di peculiarità territoriali fra le maggiori in Italia, e ciò ha sicuramente contribuito in maniera determinante alla crescita del comparto turistico nella nostra Regione. A questo si aggiunge la capacità che ha avuto il territorio di offrire non tanto e non solo prodotti, anche se di innegabile qualità, ma anche cultura, storia, tradizioni e valori condivisi della comunità territoriale: una capacità che accomuna le diverse Regioni del Nord-ovest e le ha poste all’attenzione di un numero crescente di turisti. ” Golosaria, giunta all’ottava edizione, è un appuntamento che dà visibilità e occasioni di confronto a centinaia di produttori artigianali italiani, che presentano le proprie eccellenze enogastronomiche. Si articola tradizionalmente in due edizioni di poco successive, a Milano e a Torino, dove si è svolta domenica 25 e lunedì 26 novembre. Tra i temi affrontati nell’edizione 2007, si è parlato anche del consumo di vino in relazione alla cronaca di incidenti stradali causati da guida in stato di ebbrezza: “La causa degli incidenti stradali – ha affermato ancora Taricco – non è certo da ricercarsi nel consumo di vino in quanto tale né in abitudini di consumo consapevole (*), nel quale pensiamo esso vada collocato, ma in una malefica cultura dell’irresponsabilità e dello sballo che sta creando guasti a livello sociale e culturale di proporzioni ancora non sufficientemente colte nella loro nefasta prospettiva. Il tema dei luoghi cosiddetti “del divertimento”, nei quali viene attivata e sostenuta la cultura dello sballo quale equazione tra divertimento e liberazione istintuale dalle responsabilità, è il vero tema con cui dovremo fare i conti per il bene delle future generazioni. ”
(*) Nota: ciascuno pensa che il proprio consumo sia consapevole. Anche chi beve vino prima di guidare.


CORRIERE DI COMO

Il dramma dell’alcolismo raccontato dai familiari 
Stasera in via Valleggio a Como

«L’alcolismo non colpisce solo l’individuo che abusa di alcol ma coinvolge l’intero gruppo familiare, in particolare i figli». Parte da questa considerazione il lavoro trentennale del gruppo familiare Al-Anon, destinato a parenti e amici degli alcolisti, che stasera propone un momento di incontro con la città nella tradizionale riunione annuale aperta al pubblico.
Le associazioni Al-Anon e Alateen (per gli adolescenti che hanno un familiare alcolista) propongono momenti di confronto e gruppi di auto-aiuto nei quali ciascuno può raccontare la propria esperienza e condividere le difficoltà. I volontari lariani hanno organizzato anche una campagna di informazione nelle scuole superiori del territorio e invitano tutti i dirigenti scolastici interessati a contattare il gruppo per avere chiarimenti e fissare l’incontro con i ragazzi.
Questa sera l’appuntamento è in via Valleggio, accanto alla vecchia chiesa di San Giuseppe, a partire dalle 21. La partecipazione è libera ed è prevista la testimonianza di ragazzi che hanno vissuto in prima persona il dramma dell’alcolismo in famiglia.

Anna Campaniello


IL GAZZETTINO (Udine)

Salvare 260 persone all’anno ...
Udine
Salvare 260 persone all’anno da una morte certa. Gli screening si fanno, ma bisogna anche aderire. È in gioco la sopravvivenza di tanti potenziali ammalati che non pensano minimamente di soffrire dei primi sintomi del tumore al colon-retto che colpisce ogni anno in Friuli Venezia Giulia quasi mille e 80 individui (di cui 400 nel range 50-59 anni) e rappresenta il 13 per cento di tutte le patologie tumorali. Proprio perché si cerca di prendere contromisure troppo tardi, l’assessorato regionale lancia ufficialmente il programma di screening sul colon-retto - completamente gratuito e senza necessità alcuna di impegnative da parte dei medici di base - che coinvolge quasi 300 mila cittadini e cittadine dai 50 fino ai 69 anni e prende avvio nell’Ass3 il 1 dicembre, per estendersi con gennaio 2008 all’Ass 5 e 4, con gennaio all’Azienda 1 e 6 e, infine, con marzo all’Ass2. Si monitora la popolazione sperando di abbattere le percentuali di malattia e, soprattutto, di prendere per tempo il male.
«Vogliamo ottenere una diminuzione del 10-20 per cento della mortalità - spiega l’assessore regionale alla Salute, Ezio Beltrame nella sede udinese della Regione - e questo comporta salvare da un minimo di 130 a un massimo di 260 vite, in base al tasso di adesione all’iniziativa». Con il carcinoma al colon-retto non si scherza: ormai la percentuale che si sta ritagliando questo tumore, sulla statistica complessiva, ha quasi raggiunto quella del polmone (14 per cento). «Stiamo lavorando sulla prevenzione primaria, e quindi stili di vita sani, pochi grassi animali, riduzione della carne, niente fumo e alcol, ma dobbiamo impegnarci anche sulla prevenzione secondaria, considerato che le persone iniziano a rivolgersi alle strutture quando il cancro è in fase avanzata», aggiunge Beltrame. Il primo anno di screening investirà la fascia anagrafica dai 60 ai 69 anni, il secondo anno quella fra i 50 e i 59. In questo modo la nostra Regione è una delle poche che ha attivato tutti i maggiori screening con cui si vogliono abbattere i tassi di mortalità da tumore: dal ’99 è in corso lo screening sul collo dell’utero, dal 2005 sulla mammella, e adesso parte l’ultimo grazie a cui si può ipotizzare di elevare la soglia di quanti, a cinque anni dalla diagnosi, sopravvivono, ovvero il 55 per cento, come rende noto Diego Serraino, direttore del Registro regionale tumori del Cro di Aviano.
Siamo un po’ sotto la media nazionale della sopravvivenza che è pari a 57 per cento, ma, poiché siamo un centro di eccellenza, «dovremmo puntare a percentuali molto più alte». Naturalmente a inficiare i dati sulla sopravvivenza non sono le terapie, ma il ritardo con cui i cittadini si sottopongono ai controlli. Da qui l’esigenza di diagnosticare il più velocemente possibile, anche alla luce della minor sopravvivenza che caratterizza il sesso femminile. Due sono i test previsti: quello primario, che vede protagoniste le farmacie (rappresentate ieri dal presidente Federfarma, Degrassi), da cui si prevede una positività al test pari al 5-7 per cento, in rapporto alla variabilità di incidenza della patologia; il test di approfondimento, che scatta in caso di positività al primo esame, consiste nella colonscopia. Tutto scatta da una lettera-invito che arriverà a casa alla popolazione sotto esame: i cittadini verranno invitati a recarsi in farmacia per ritirare il kit. «Esorto la popolazione a rispondere - conclude Beltrame - e a recarsi in farmacia, per riuscire a strappare vite al cancro». Buone notizie anche sullo screening mammografico: oltre 70 mila donne coinvolte; operate oltre 500 donne.

Irene Giurovich


CORRIERE.IT

Alcol-test in discoteca
Positivi metà dei ragazzi
sicurezza stradale
La campagna del Comune affronta il nodo discoteche. Controlli al Viper di via Pistoiese, dove il 50% dei giovani è risultato positivo al test dell’alcol.
Sicurezza stradale, fase due. Dopo i manifesti con il volto del testimonial, l’attaccante della Fiorentina Gianpaolo Pazzini, lo scorso fine settimana sono cominciati i controlli della polizia municipale nei locali notturni, nell’ambito della campagna contro gli incidenti stradali lanciata da Palazzo Vecchio.
Etilometro per i volontari
Verso le una di notte di sabato i vigili, e con loro il comandante Alessandro Bartolini, si sono presentati al primo dei quattro locali coinvolti, il Viper Theatre di via Pistoiese (venerdì toccherà al Tenax, seguiranno il Maracanà e Space Electronic). Molti i ragazzi fra i 23 e i 30 anni che si sono fermati a parlare con gli agenti e 74 di loro (54 uomini e 20 donne) si sono sottoposti alla prova dell’etilometro. Di questi oltre il 50% (42) sono risultati positivi al test dell’alcol: 30 uomini e 12 donne. Un dato simile a quello del 2006.
Sei patenti ritirate
I controlli sono continuati per tutta la notte sulle strade. Il risultato? Sei patenti ritirate per guida in stato d’ebbrezza su circa 30 prove etilometriche, 2 auto sequestrate per guida senza patente, 2 ciclomotori fermati per guida senza casco, 10 carte di circolazione ritirate, e oltre 50 violazioni di vario tipo. Ottantadue, infine, i flash degli autovelox alle auto che viaggiavano a tutta velocità.
In scooter a zig zag
Un peruviano di 27 anni, infine, è stato denunciato dalla polizia perché ubriaco alla guida di uno scooter: viaggiava a zig zag in viale Strozzi. All’alcol test, il suo tasso alcolico è risultato 4 volte superiore al limite di legge.
City
http://city.corriere.it/news/articolo.php?tipo=cronaca&id=73347&id_testata=7


IL GAZZETTINO (Padova)

ESTE Notte brava di un croato scappato al posto di blocco. Ne è nato un inseguimento per le vie del centro. Poi il ragazzo è finito contro un pino 
Diciottenne ubriaco sperona l’auto dei carabinieri 
Marko Rusic senza patente e privo del permesso di soggiorno è stato arrestato pure per resistenza e violenza a pubblico ufficiale
Este
Ubriaco, senza patente e permesso di soggiorno, sperona la gazzella dei carabinieri pur di non cadere nelle mani dei militari. Si è risolto con un disastroso incidente un rocambolesco inseguimento notturno fra un diciottenne croato e le pattuglie dei rappresentanti atestini dell’Arma, che solo dopo enormi sforzi sono riusciti ad arrestare il ragazzo. Si tratta di Marko Rusic, classe 1989, domiciliato a Este e non in regola con i documenti per il soggiorno in Italia. Rusic, che è risultato positivo anche al test sul tasso alcolemico, stava viaggiando a bordo di una Fiat Punto nera verso le 4.30 dell’altra notte, nel quartiere di Meggiaro.
I carabinieri del Radiomobile di Este, insospettiti dalla targa straniera, gli hanno intimato l’alt, ma la reazione dell’automobilista è stata fulminea e la Punto è schizzata via a velocità folle, nel tentativo di seminare gli inseguitori. La fuga è durata parecchi minuti ed ha costretto i militari ad un estenuante tour de force fra le vie di Este: i mezzi hanno percorso molte strade del centro storico, svegliando decine di residenti, e in alcuni casi il croato ha percorso dei sensi unici contromano, creando un enorme pericolo per eventuali passanti o altri automobilisti.
Per fortuna non si sono verificati incidenti con altre macchine.
Nel frattempo i carabinieri hanno chiesto supporto alle stazioni di Ponso, Montagnana e Solesino, in modo da bloccare ogni via di fuga alla Punto impazzita.
Tornati in via Stazie Bragadine, da dove era partito l’inseguimento, Rusic ha frenato bruscamente ed ha innestato la retromarcia, andando a sbattere con violenza contro la gazzella che lo tampinava da vicino. Subito dopo il ragazzo alla guida ha tentato di imboccare la rampa di via Martiri della Libertà, sperando forse di poter raggiungere la Padana inferiore, ma è uscito di strada ed è andato a sbattere contro uno dei pini che costeggiano il viale.
Quando i militari sono giunti sul posto hanno scoperto che nella vettura c’era un’altra persona, che però non è stata arrestata e nemmeno denunciata. Il diciottenne, che intanto stava cercando di scappare a piedi in direzione dell’argine del Bisatto, è invece finito in manette con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato. Dovrà rispondere inoltre d guida senza patente, mai conseguita, e in stato di ebbrezza. Verrà processato per direttissima stamani.
La vettura e i documenti di circolazione sono stati sequestrati: la Punto è infatti intestata ad un cittadino croato e ha una targa dell’ex Jugoslavia, ma è italiana e potrebbe portare gli inquirenti a scoprire delle novità sulla vicenda.

Ferdinando Garavello


TRENTINO

Protagonista un uomo di 58 anni. L’episodio è avvenuto in viale delle Robinie 
Precipita dal balcone: illeso 
Neanche un graffio dopo un volo di cinque metri 

TRENTO. Neanche un graffio dopo un volo di cinque metri. Il miracolato è un uomo di 58 anni residente in viale delle Robinie.
L’episodio è avvenuto intorno alle 5 del mattino di domenica. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il protagonista dell’episodio (probabilmente complici anche i fumi dell’alcol) era alle prese con una turbolenta lite con la moglie. Ad un certo punto il cinquantasettenne si è ritrovato sul balcone dell’appartamento in cui vive: l’equilibrio un po’ precario, forse la troppa foga nella discussione con la consorte, lo hanno sbilanciato e fatto cadere nel vuoto.
Un volo terribile da un’altezza di circa cinque metri, quanto basta per farsi davvero male. Grande paura, naturalmente. Poi però grande sorpresa nello scoprire che nonostante i cinque metri di caduta l’uomo non si era praticamente fatto nulla (*), come hanno poi confermato gli accertamenti effettuati al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara.
C’è chi, testimone dell’episodio, ha chiamato subito la polizia. Sul posto si sono portati in poco tempo gli agenti della squadra volante, che hanno effettuato gli accertamenti del caso. Fortunatamente, però, tutto si è concluso bene.
(*) Nota: IL VINO FA BENE QUANDO SI CADE DAL BALCONE
Pare che una recentissima ricerca americana abbia dimostrato la presenza nel vino, particolarmente in quello rosso, di una sostanza miracolosa, chiamata resveratrolo, che avrebbe la capacità di rendere più resistente agli urti il corpo di chi lo ingerisce.
I ricercatori americani avrebbero sottolineato l’importanza della moderazione: dal quarto piano in su, ci si fa male lo stesso.


IL TIRRENO

Il barista dice no e lui sfascia tutto 
Ubriaco si scaglia anche contro la polizia: bloccato e arrestato 

ROSIGNANO. Ha fatto il diavolo a quattro quando il barista gli ha detto no, rifiutandosi di servirgli ancora da bere. E ha bissato quando i poliziotti hanno cercato di calmarlo. E’ stato arrestato, ha trascorso due notti in cella ed è stato liberato. Verrà processato fra un paio di mesi e nel frattempo il giudice gli ha imposto l’obbligo della firma. Si tratta di uno spagnolo di 35 anni, Josè Angel Amundarain, domiciliato di fatto a Firenze. Sabato sera l’uomo si è presentato già ubriaco al Pizza Club, il locale sull’Aurelia. Ha chiesto da bere ma il barista, vedendolo già in quelle condizioni, ha detto che non era il caso. Ne è nata una lite tra lo spagnolo, il barista e poi altri clienti. A quanto pare l’uomo ha preso a distruggere tutto quel che gli capitava a tiro. Così il barista ha chiamato il 113. Quando è arrivata una pattuglia in borghese lo spagnolo stava ancora rovesciando sedie e tavolini. Era ferito («è caduto da solo» avrebbero detto alcuni testimoni). Leggermente ferito anche il barista (poi medicato al pronto soccorso e dimesso con un certificato di due giorni). Gli agenti si sono qualificati e gli hanno chiesto i documenti. Lui si è rifiutato e ha cercato di aggredire pure i poliziotti. E’ stato quindi ammanettato, portato in caserma e poi alle Sughere per danneggiamenti, ubriachezza, rifiuto di fornire le proprie generalità, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Da un accertamento sono emersi anche parecchi precedenti penali. La denuncia è finita sul tavolo del pm Ugo De Carlo. Ieri mattina il giudice delle indagini preliminari ha convalidato l’arresto non confermando però la misura cautelare in carcere. Il giudice ha imposto una misura minore, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di Campo di Marte. Fissata anche la data del processo, per il 31 gennaio. Nel frattempo il barista ha presentato querela.
A.d.G.


IL SECOLO XIX

«Esibisca lo scontrino» malmena i finanzieri
albissola 
QUANDO i militari della Guardia di finanza in borghese lo hanno avvicinato per chiedergli lo scontrino del kebab che stava consumando, lui ha reagito in malomodo. C’è voluto poco per arrivare dalle provocazioni agli insulti all’aggressione fisica. E così domenica sera un 23enne di origine siciliana ma residente ad Albissola, Salvatore Migliore, è stato tratto in arresto sulla passeggiata albissolese per ubriachezza e resistenza a pubblico ufficiale. Ieri Migliore è poi comparso davanti al giudice Francesco Meloni e assistito dall’avvocato Cristiano Angelini ha patteggiato una condanna di due mesi e 10 giorni di reclusione. La pubblica accusa era rappresentata dal pm Giovanni Ferro che informato dalle fiamme gialle della reazione violenta del giovane aveva disposto il fermo. Sulla dinamica dei fatti, però, il giovane ha contestato la ricostruzione dei finanzieri. Nel verbale risulta lo abbiano avvicinato nel vicolo che si trova di fronte al kebab di corso Bigliati, quindi già fuori dal locale, con il kebab in mano ma privo dello scontrino. Mentre secondo la versione del giovane la richiesta di scontrino sarebbe avvenuta praticamente all’interno del locale, «mentre lo stavo ancora mangiando, e lo dovevo quindi ancora pagare». Di fatto la sua reazione successiva è stata spropositata. Da qui l’arresto e la condanna di ieri.

D. Frec.


IGN

A Palermo arrestato 27enne per aggressione ai carabinieri
Firenze, ubriaco alla guida travolge e uccide anziano
Un ragazzo di 23 anni a Barberino Val d’Elsa è stato arrestato dopo aver investito un uomo che passeggiava sul lato opposto della strada.
Nel Cosentino un giovane in stato di ebbrezza è morto dopo essersi schiantato con la sua auto

Firenze, 26 nov. - (Adnkronos/Ign) - Ancora sangue sulle strade italiane a causa di chi guida in stato di ebbrezza.
Un 23enne, S.S., muratore, nato a Torre del Greco (Napoli), ma residente a Poggibonsi (Siena), ha investito e ucciso, alla guida della sua auto, un uomo di 73 anni che stava passeggiando sul lato opposto della strada. E’ successo ieri pomeriggio a Barberino Val d’Elsa (Firenze). La vittima si chiamava Sergio Nepi.
Dopo l’incidente il giovane, che è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo e rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano, è stato sottoposto all’esame dell’alcol. Dagli esami è emerso un tasso alcolemico sei volte superiore al consentito: 2.9, contro il limite di 0.5 previsto dalla legge.
Nel Cosentino, invece, un giovane di 26 anni ha perso la vita schiantandosi con la sua auto mentre tentava di sfuggire ai carabinieri che, poche ore prima, gli avevano ritirato la patente per guida in stato di ebbrezza. Sulle strade vicino al comune di Torano Castello il ragazzo ha perso il controllo dell’autovettura in curva a causa dell’alta velocità e della scivolosità dell’asfalto bagnato. Lui è morto sul colpo mentre si è salvato l’altro a bordo che ha riportato solo ferite lievi.
Anche a Palermo oggi si è registrato un caso di un giovane arrestato in stato di ebbrezza, che fortunatamente non ha causato morti ma ha aggredito i carabinieri. Il ragazzo, Calogero Giuffrè di 27 anni, non si è fermato all’alt imposto dai militari su una strada vicino Termini Imerese. Dopo un breve inseguimento, però, è stato bloccato.
Durante il controllo, il 27enne ha presentato chiari sintomi di stato d’ubriachezza (il test ha rivelato poi una quantità di alcol nel sangue di gran lunga superiore a quella consentita) e ha minacciato e spintonato i militari. Con l’accusa di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza i carabinieri lo hanno così arrestato.
Non è finita. Sorpreso dalla polizia a guidare ubriaco e contromano, questa mattina, intorno alle 5, in via F. Aprile a Genova, un albanese ventisettenne è stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Bologna. Il giovane, condannato per violazione della normativa sull’immigrazione, deve infatti espiare una pena residua di 5 mesi e 27 giorni di reclusione.


NOSTALGIATOSCANA.IT

Pisa, concorso per sensibilizzare i giovani contro l’alcolismo
Mercoledì, 28 Novembre 2007

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