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Notizie brevi 28/11/2007

L’immagine del “camionista” troppo spesso distorta…

Se ne è parlato ad Erba, al convegno “Trasporti e Mobilità in sicurezza”: solo il 7% dei morti è dovuto ai veicoli commerciali

(ASAPS) ERBA (COMO), 28 novembre 2004 – Il mondo dell’autotrasporto rifiuta di essere etichettato come una categoria che nuoce alla sicurezza stradale. Infatti, solo il 7% dei morti ed il 4% dei feriti vedono il coinvolgimento attivo di veicoli commerciali: è questo il senso delle dichiarazioni di Natale Callipari, esperto di trasporti intervenuto sabato scorso (24 novembre) al convegno “Trasporti e mobilità in sicurezza” tenutosi ad Erba. “Se da un lato siamo tutti impegnati nel ridurre ulteriormente questi numeri – ha aggiunto Callipari – è anche importante che l’opinione pubblica conosca meglio il mondo degli autotrasporti, evitando facili accuse”. Dunque, l’immagine innanzitutto: c’è da aggiungere che la Polizia Stradale ha sempre contato sull’esperienza di molti “camionisti”, sempre reattivi alle segnalazioni degli operatori in divisa e degli addetti alla viabilità. Certo, vista dal posto di guida di un conducente della domenica, la sagoma di un Tir incute sicuramente soggezione ed ogni minimo spostamento del rimorchio rispetto alla rotta della motrice fa venire i brividi, ma la statistica indica chiaramente che si tratta di paura ingiustificata. Per garantire standard di sicurezza ancora più elevati, però, serve far crescere le infrastrutture, sia sul fronte del loro potenziamento che su quello della generale manutenzione. “Il potenziamento delle infrastrutture per l’autotrasporto – ha detto al convegno il presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi –rappresenta un elemento fondamentale al supporto della competitività, motivo per cui il loro miglioramento diventa un nodo cruciale al sostegno dell’intera economia”. Quello della crescita della qualità infrastrutturale è purtroppo un settore nel quale il nostro paese non brilla di certo, rete autostradale compresa: servono aree di servizio migliori, è necessario impegnarsi per rendere più sicura la sosta degli autotrasportatori – che resta un atto della loro professione e che la società ha il dovere di tutelare – e solo allora, quando i diritti di base della categoria saranno garantiti, potremo pretendere in cambio un rigoroso rispetto delle regole. Ad illustrarle c’era il dirigente della Polizia Stradale di Como, Delfina Di Stefano, che ha presentato le attività in corso unitamente al Ministero dei Trasporti, prima tra tutte quella dei controlli tecnici eseguiti dal personale della Specialità con la partecipazione dei Centri Mobili di Revisione itineranti: i dispositivi, che alcuni anni fa venivano attivati con continuità su tutto il territorio italiano, consentono la tutela dalla concorrenza sleale – per mano di aziende con pochi scrupoli – e verifiche continue (seppur indirette) sull’operato dei centri di revisione privati. Peccato che la carenza di risorse abbia reso estemporanea questa tipologia di controlli (sic!). ai lavori del convegno c’era anche Fabio Montanaro, conduttore su Isoradio della rubrica “Uomini e Camion”. “Quello degli autotrasporti – ha detto Montanaro – è un settore importante, che contribuisce per il 6% al PIL nazionale. Spesso, però, passa sui media solo un’immagine distorta della categoria, quella dei camionisti assassini, che invece sono nella maggior parte dei casi attenti lavoratori e padri di famiglia rispettosi delle regole”. Noi, che sulla strada passiamo buona parte della nostra vita, siamo assolutamente d’accordo. (ASAPS)


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Mercoledì, 28 Novembre 2007
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