Ahmetovic
al processo
ROMA -
Un’indagine ministeriale per compiere accertamenti sul regime detentivo di
Marco Ahmetovic, il 22enne rom che la sera fra il 22 e il 23 aprile travolse e uccise, col suo furgone, quattro
ragazzi di Appignano del Tronto e per questo condannato lo scorso ottobre a sei anni e
sei mesi di reclusione ai domiciliari. L’ha avviata il ministro della
Giustizia, Clemente Mastella, dopo le pressioni ricevute da più parti in
seguito a una vendita all’asta, su internet, di una serie di gadget col marchio
"Linearom" che ha avuto lo stesso Ahmetovic come testimonial. La
scelta delle misure cautelari, si legge in una nota di via Arenula,
"compete esclusivamente al giudice e su di essa non sono possibili
interferenze del ministero della Giustizia, e questo a prescindere dai
sentimenti personali del Guardasigilli, che prova tristezza e sconcerto di
fronte a chi sfrutta le proprie colpe e la morte altrui per acquistare
notorietà e denaro".
Gli accertamenti. Nel caso di Ahmetovic, spiega una nota del ministero,
Mastella "ha chiesto ai propri uffici di avviare accertamenti specifici
sulle modalità del regime detentivo cui è attualmente sottoposto" e
"sulla compatibilità di tale regime con lo svolgimento delle attività
lucrative riportate dalla stampa".
L’iniziativa. Sul sito di aste eBay è stato messo in vendita, per 159
euro, l’orologio della "Linearom" di cui è testimonial Ahmetovic,
attualmente agli arresti domiciliari a San Benedetto del Tronto. L’orologio
appartiene a una serie di gadget, accessori e capi di abbigliamento (compresi
jeans, occhiali da sole e profumo) ispirati alla figura e alla cultura gitana
del 22enne, in procinto fra l’altro di pubblicare pure un memoriale. L’asta è
cominciata il 25 novembre e scadrà il 6 dicembre.
L’ideatore. La "Linearom" è promossa dall’agente
pubblicitario Alessio Sundas, che ha difeso l’operazione commerciale con
argomenti piuttosto zoppicanti. Secondo Sundas, "è tutta colpa dei
giornalisti se Ahmetovic è diventato una star".
Le polemiche. Bufera di reazioni dopo la diffusione della notizia.
Compatto l’attacco della Lega, da Roberto Calderoli, che invoca "i lavori
forzati" perché "non si può lucrare su una tragedia" a
Piergiorgio Stiffoni, convinto che "i ragazzi italiani questi oggetti li
lasceranno negli scaffali", a Carolina Lussana, secondo la quale "i
romeni sono riconosciuti per se stessi dei violenti e quindi scelti per una
linea di abbigliamento aggressiva e brutale". Gabriella Carlucci (Fi)
propone un sit in al Palazzo di Giustizia contro la trasformazione del
"rom killer" in "fotomodello". Luca Volontè (Udc) parla di
"speculazione raccappricciante", Maurizio Fistarol (Pd) aveva chiesto
a Mastella un’indagine ministeriale mentre Silvana Mura (Idv) aveva bollato la
vicenda con "è una vergogna".
Polemiche locali. Il Consiglio regionale delle Marche ha respinto a
maggioranza una proposta di An, votata compatta da tutto il centrodestra, che
trae spunto dai fatti di Appignano per invocare maggiore sicurezza. L’assemblea
si era già pronunciata contro lo sfruttamento commerciale della tragedia nella
seduta precedente. Ma il no, nel giorno della messa all’asta dell’orologio
"Linearom", è "una vergogna" commenta il consigliere
regionale di An Guido Castelli.
Da Repubblica.it
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