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Rassegna stampa Alcol e guida del 29 novembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

REUTERS

Consiglio ministri approva piano nazionale antidroga
Giovedì, 29 novembre 2007 - ROMA (Reuters) - Il consiglio dei ministri di oggi ha approvato il piano nazionale di azione antidroga.
Lo ha annunciato il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, al termine della riunione di oggi.
Il ministro ha spiegato che il piano dovrà essere affiancato da una discussione sulle modifiche normative. "Per questo ho chiesto al presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ha convenuto, che si faccia entro fine anno una discussione politica approfondita su una nuova legge sulle sostanze e sull’alcool per permettere al cdm di assumere un orientamento entro fine anno".
L’Italia, ha aggiunto Ferrero, era l’unico paese europeo insieme con Malta a non aver ancora adottato un piano nazionale in materia di lotta all’uso di stupefacenti.
"Quello approvato oggi è un piano stralcio per il 2008 per poi costruire nel corso dell’anno il piano quadriennale. Con questo piano ci mettiamo in rapporto con il resto d’Europa", ha spiegato il ministro.


FORUM TUTTOGRATIS

Alcool Test per tutti

Emergenza nazionale, stragi del sabato sera, tolleranza zero. Quante volte abbiamo sentito parlare in questi termini della sicurezza stradale? Il problema, tuttavia, continua a tenere banco, lo confermano i dati relativi ai primi 7 mesi del 2007: 5.500 i morti sulle strade, per un terzo giovani tra i 16 e 29 anni. Secondo i dati in possesso del Ministero della Salute, quasi la metà degli incidenti e le conseguenti morti sono causati dall’abuso di alcool, nonostante i controlli con l’etilometro nei primi 7 mesi del 2007 siano quasi raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2006 (197 mila contro 104 mila, secondo il Ministero degli Interni). Per sensibilizzare i giovani (la fascia d’età considerata più a rischio è quella tra i 18 e i 30 anni) sui pericoli della guida in stato di ebbrezza, sono state lanciate anche quest’estate diverse campagne d’informazione, tipo quella della Polizia stradale in collaborazione con Ania (Associazione delle imprese assicuratrici) che s’intitola Guido con prudenza e usa slogan come ’Frena l’alcool, metti in moto la vita’ o ’Fai come noi: divertiti, ma se guidi non bere’.

Tutte iniziative lodevoli, ma nessuna novità di rilievo. E allora? La soluzione più efficace potrebbe essere il diffondersi di un’abitudine che ha già preso piede in molti paesi europei: quando si esce in gruppo, c’è sempre qualcuno che non beve in grado di guidare senza problemi. Un piccolo sacrificio da fare a turno permetterebbe agli altri di divertirsi con meno rischi e senza l’incubo del rientro a casa. Non rischiare, non ne vale la pena. A volte il buon senso ti può salvare la vita..e attenzione a non ridurti così!

I consumi di alcool in cifre

* In Italia i consumatori di vino sono 29.056.886 (il 55.8% della popolazione). Di questi il 69% sono uomini.

* Per la popolazione dai 18 ai 65 anni viene considerato a rischio un consumo giornaliero di 20 grammi di alcol (1-2 bicchieri) per le donne e di 40 grammi (2-3 bicchieri) per gli uomini. Oltre i 65 anni e tra 16 e 18 anni è a rischio che beve 10 grammi (1 bicchiere) al giorno. Sotto i 15 anni il consumo di alcol va evitato.

* In Italia consuma alcol il 67% dei giovani tra i 13 e 15 anni, l’83.4 % tra i 16 e i 18, il 64.2% tra i 19 e i 24 e il 66.7% dopo i 25.

* Il sabato consumano bevande alcoliche il 69.4 % delle ragazze e il 77.1% dei ragazzi. Il venerdì la percentuale è del 19.2% e 34.6%, la domenica del 14.6% e 19.8%.

(Fonte: Osservatorio Fumo, Alcool e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità)


AFFARI ITALIANI

Tumori/ Tra alcol e fumo le donne milanesi rischiano di più di ammalarsi
Giovedí 29.11.2007 - Novemila persone ogni anno a Milano si ammalano di tumore, e ogni anno 4.500 di tumore muoiono, con un "vantaggio storico" delle donne rispetto agli uomini, in termini di incidenza della malattia, che va sempre più assottigliandosi. Sono alcuni dei dati del Rapporto sui tumori a Milano" realizzato dal Servizio di epidemiologia della Asl, e presentato oggi alla commissione Salute di palazzo Marino dal direttore dell’azienda sanitaria, Antonio Mobilia, e dal responsabile dello studio e direttore del Servizio di epidemiologia, Luigi Bisanti.

A interessare la commissione, soprattutto i dati sulla maggiore incidenza di tumori alle alte vie digerenti e respiratorie nelle donne, correlata alla maggiore esposizione ad alcol e fumo anche in giovane età. "Per il gruppo di malattie alcol- correlate - ha detto Bisanti in commissione - Milano è tra le situazioni peggiori, e le donne di Milano registrano la più alta incidenza e la più alta mortalità". Secondo lo studio, rispetto alle popolazioni degli altri registri italiani gli uomini di Milano hanno un rischio minore per i tumori alle vie digerenti e respiratori, ma le donne sono tra quelle con incidenza maggiore.
Tra le cause, alcol e fumo, indicati come responsabili del 90 per cento di questi tumori
. Alta però la sopravvivenza nelle donne di Milano, del 65 per cento circa a tre anni dalla diagnosi, rispetto a quelle di altre regioni. La commissione Salute, con quella Pari opportunità, intende "impostare un percorso di approfondimento - ha spiegato Patrizia Quartieri, presidente della commissione Pari opportunità - sul tema del tumore nella donna per promuovere la prevenzione fra le giovani e modificare questo trend che si è stato mostrato: è una particolare direzione che ha preso l’emancipazione delle donne, con il consumo di alcol e con il fumo, che deve essere corretta".


LIBERTA’

Piacenza
Giovani & droghe - Notizie-shock dal rapporto 2006 sulle dipendenze in Emilia presentato in Provincia
Alcol e coca, triste primato nostrano
Il 23% degli studenti intervistati rivela di ubriacarsi spesso
Studenti piacentini primi in regione per abuso di alcol e cocaina, in percentuale superiore, in quest’ultimo caso, al dato medio nazionale. Sono queste alcune della notizie shock contenute nel rapporto 2006 sulle dipendenze in Emilia Romagna, di cui sono stati presentati alcuni contenuti in Provincia nei giorni scorsi, durante un incontro cui hanno preso parte amministratori del Piacentino, il responsabile del Sert di Piacenza, Antonio Mosti e Franca Francia, della Regione Emilia Romagna per fare il punto della situazione e definire strategie da mettere in campo. Il rapporto 2006 è molto più articolato rispetto agli anni precedenti, e non si limita a prendere in esame solo l’attività dei Sert, ma è stata redatta secondo criteri definiti a livello europeo, per cui risulta possibile un confronto tra stati, regioni, e tra le stesse province dell’Emilia. Questo ha reso possibile, come si legge all’interno dell’indagine, definire un quadro sull’uso di sostanze in Emilia Romagna in confronto in confronto con le altre regioni e all’interno dei territori delle aziende Usl in merito al consumo cosiddetto "una tantum".
Nei 12 mesi (consumo recente), e nei giorni immediatamente precedenti alle interviste (consumo attuale). In quest’ottica, il rapporto regionale 2006 vede un capitolo dedicato al consumo di sostanze nella popolazione studentesca di età compresa tra i 15 e i 19 anni (indagine Epsad Italia del 2005), che ha visto coinvolti, attraverso interviste, circa 3000 ragazzi emiliano romagnoli, mettendo in luce aspetti interessanti. «Il valore aggiunto di questa ricerca - osserva Antonio Mosti, responsabile Sert dell’azienda sanitaria di Piacenza - sta proprio nell’aver monitorato l’uso di sostanze non tra i giovani utenti dei servizi sanitari, ma tra studenti "normali", consentendo di dare una fotografia della situazione più rispondente alla realtà». In effetti, secondo le indicazioni arrivate dall’indagine Circa il 91, 4% degli intervistati si definisce appartenente ad una categoria socio economica "medio alta", e il 96,4% si ritiene soddisfatto del proprio rapporto con i genitori. Dati in linea con la situazione nazionale, per vedere invece un incremento prendendo in esame il dato relativo all’abuso di alcol: la percentuale dei giovani che riferisce di essersi ubriacata nell’ultimo mese è pari al 32,1%, contro il 31,4 in Italia. Esaminando la situazione piacentina, la nostra provincia è al primo posto in Regione proprio per "uso recente" (negli ultimi trenta giorni). Il 23,1 % degli intervistati riferisce infatti di essersi ubriacato più volte nel corso degli ultimi mesi. Tra i fattori di rischio collegati - fa notare Mosti - figura l’aver partecipato spesso a giochi in cui si spendono soldi, l’essere stati coinvolti in risse e aver avuto rapporti sessuali non protetti". Passando all’uso di cocaina, anche in questo caso la percentuale di utilizzo in Emilia Romagna è leggermente superiore a quella nazionale (5,7% contro 5,3%) per quanto riguarda il consumo "una tantum». Prendendo invece in considerazione il consumo giornaliero, è Piacenza, di nuovo, a vantare questo triste primato (0,25%), sia rispetto alle altre province della Regione, che della media stessa nazionale (0,19%). I fattori di rischio sono simili a quelli dell’abuso di alcol. Rapporti sessuali non protetti, scarsa motivazione nell’andare a scuola, partecipare a giochi dove si spendono soldi. Nel corso della riunione in Provincia, durante la quale è stato presentato il rapporto 2006, è emersa la proposta di istituire "Unità di strada", che coinvolgano azienda Usl, Comuni e privato sociale, da attivare in ogni comune per contrastare il consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope.
Paola Pinotti


IL GIORNALE

I giocatori firmano il «codice etico»
di Paola Balsomini - giovedì 29 novembre 2007

Un codice etico da oggi regolerà il comportamento dei giocatori blucerchiati.
Ieri è stato proprio il presidente Riccardo Garrone a salire a Bogliasco per far firmare il documento alla squadra che prevede una sorta di «stile di vita» che i tesserati dovranno condurre. L’idea in realtà era nata dopo la vicenda che aveva coinvolto il giocatore della Sampdoria, poi assolto, Stefano Bettarini. Poi però il famoso codice non entrò mai in vigore. Così ieri Garrone ha proposto il documento, firmato da tutti i giocatori: ovviamente non si possono effettuare scommesse, non si può far uso di droghe e alcool, mentre non fa parte dello statuto il «regolamento di campo», quello che riguarda cioè ammonizioni, espulsioni o regole da tenere sul terreno di gioco.
A spiegare il perché dello statuto è stata proprio la società di Corte Lambruschini: «La Sampdoria. ha avvertito l’esigenza di esprimere, attraverso un Codice, gli impegni e le responsabilità etiche che la Società desidera mantenere nella conduzione della propria attività, al fine di conciliare la dimensione professionistica ed economica del Calcio con la sua valenza etica e sociale. Il Codice richiama quei valori che da sempre appartengono alla tradizione della Società, nel rispetto dello Sport e del lavoro di tutti coloro che collaborano per dare ai sostenitori della squadra le più ampie soddisfazioni sportive. Altrettanto, attraverso i valori contenuti nel Codice Etico, U.C. Sampdoria intende contribuire a confermare la propria immagine di Società di Calcio Professionistico autorevole e affidabile, garantendo la corretta impostazione dei rapporti con tutti coloro che, individui, aziende e istituzioni, sono e saranno in contatto, a qualunque titolo, con la Società stessa. Queste sono le intenzioni in forza delle quali si è addivenuti alla redazione del Codice Etico, i cui valori la Società è certa saranno da tutti i destinatari correttamente recepiti».


IL TRENTINO

Sulla Smart ubriaco ha invaso la corsia (*)
TRENTO. Non è stata la Seat Ibiza di Daniele Fiabane ad invadere la corsia opposta, ma la Smart guidata da Gianni Cristoforetti. A questa conclusione sono arrivati gli inquirenti a conclusione dei rilievi e dopo aver sentito alcuni testimoni del drammatico incidente costato sabato scorso la vita a Matteo Malfer, il ventiseienne di Stravino che sedeva sul lato passeggero della city car guidata da Cristoforetti.
Questa ricostruzione dei fatti (che, di fatto, stravolge quella effettuata nelle ore successive allo schianto) ha portato ad una virata anche all’inchiesta affidata al pm Giuseppe De Benedetto. Ad aggravare la posizione di Gianni Cristoforetti, 28 anni, c’è anche il tasso alcolico rilevato nel sangue poco dopo l’incidente che ha tolto la vita all’amico Matteo. Gli esami clinici, infatti, hanno evidenziato un tasso alcolico di circa di 2 milligrammi per litro, quattro volte superiore quindi al limite stabilito dalla legge. A questo punto Cristoforetti rischia di essere indagato con l’accusa di omicidio colposo e con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza.
Dai primi rilievi pareva che la dinamica dell’incidente fosse diversa e che la responsabilità fosse del conducente della Ibiza: nella realtà le cose sarebbero andate diversamente.
La Smart con a bordo Cristoforetti e Malfer viaggiava in direzione di Brusino, mentre dalla parte opposta arrivava la Ibiza di Daniele Fiabane. Lo scontro frontale è avvenuto in prossimità di una semicurva. Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri sarebbe stata proprio la piccola city car ad invadere la corsia opposta, schiantandosi contro l’auto di Fiabane. Un impatto violentissimo, che non ha lasciato scampo a Matteo Malfer: proprio ieri è stato celebrato il funerale.
(*) Nota: quando si parla del rapporto tra alcol e salute, si sente sovente citare: polifenoli, radicali liberi, anticoagulanti e altro ancora, come fattori di protezione. La vita è troppo complessa per essere racchiusa in una formula chimica e studiata solo in un laboratorio. Nessun polifenolo ci proteggerà mai da un incidente stradale. Anche chi ne sostiene gli effetti positivi dovrebbe riconoscere che qualsiasi alcolico è incompatibile con la guida.


L’ADIGE 

«Matteo, generoso e vulcanico»
L’impegno con la Pro loco, il lavoro e i tanti progetti Nereo Pederzolli: «Sempre attento alle persone»
di FLAVIA PEDRINI
25/11/2007 - La sveglia di Matteo Malfer suonava quando fuori era ancora buio ed il paese dormiva. Da circa un anno e mezzo, infatti, il giovane di Stravino si era messo in proprio: lavorava come padroncino, facendo la spola tra Riva del Garda e la valle di Cavedine per portare il pane nelle famiglie. Un diploma da geometra in tasca, una grande passione per l’enologia e per l’arte di fare il pane. Una passione che aveva deciso di seguire. Nel pomeriggio, invece, raggiungeva il maso che si era comprato sopra Brusino, alle «Cinque stradelle» e lavorava alla ristrutturazione dell’immobile. Non aveva paura della fatica Matteo e sapeva lavorare sodo. Per le persone a cui voleva bene. Per i suoi sogni. Per la comunità in cui viveva. Le sue erano mani forti e generose. Dire che era l’anima della Pro loco di Stravino non è retorica. Le parole di chi ne ha condiviso le fatiche e l’entusiasmo raccontano di che pasta fosse fatto. Fino ad un anno fa era presidente del sodalizio, di cui faceva ancora parte. Dalla sua fantasia e da quella di Nereo Pederzolli, giornalista Rai ed esperto enogastronomico, tre anni fa era nata l’idea dello «Stravino Stravinario»: una sagra enogastronomica, un appuntamento dal sapore antico e innovativo al tempo stesso. «L’abbiamo inventata tre anni fa - racconta Nereo Pederzolli, ancora scosso dalla terribile notizia - Un’idea nata dalla comune passione per il vino, ma con l’obiettivo di creare qualcosa che non fosse solo legato al bere. Matteo era una persona deliziosa, solare e vulcanica, con uno sguardo sempre positivo. L’anno scorso aveva organizzato una cena per tutto il paese: non una semplice festa campestre, una cosa davvero molto curata. Non esagero se dico che era lui l’anima della Pro loco». Dopo la maturità aveva lavorato sia alla Cavit che alla Cantina sociale di Toblino, per poi buttarsi nella nuova sfida. «Lui era sicuramente un bravo cantiniere, ma da oltre un anno si era messo in proprio e distribuiva il pane a tutte le famiglie, anche con l’aiuto di due collaboratori - prosegue Pederzolli - Il suo non era solo un lavoro, un consegnare la merce a domicilio. C’era sempre l’attenzione alle persone, al rapporto umano in quello che faceva». Nel suo futuro c’era la vita insieme a Valentina, la sua fidanzata, ma anche altre scommesse sul piano del lavoro. «Mi diceva che avrebbe voluto ampliare il servizio a domicilio. E poi voleva ristrutturare il maso e realizzare un vigneto». Matteo Malfer è un altro figlio di questa piccola comunità, rubato troppo in fretta da un terribile destino. In maggio le famiglie di Stravino avevano pianto Davide Pederzolli, morto a soli 32 anni in un incidente sul lavoro. «La nostra comunità è già stata duramente colpita - dice il sindaco di Cavedine, Renzo Travaglia - Ho visto Matteo la settimana scorsa: era venuto con suo padre Giovanni in comune, proprio per i lavori di ristrutturazione del maso. Era un grande lavoratore, una persona generosa, che si è spesa molto per la nostra comunità». Un paese, una valle, piangono questo ragazzo, strappato al papà Giovanni, taxista a Riva del Garda, al fratello maggiore Remo ed alla sua Valentina. Ora chi lo ama lo pensa lassù, accanto alla sua mamma, nella tenerezza di un abbraccio senza tempo.


IL TRENTINO

Troppo alcol, quindicenne in ospedale
Cade a terra incosciente dopo un pomeriggio passato con gli amici L’adolescente aveva passato tre ore assieme a dei coetanei in un garage con varie bottiglie
TRENTO. Un pomeriggio passato con tre amici tracannando alcolici di vario tipo nel garage di casa e poi il ricovero all’ospedale Santa Chiara. E’ successo mercoledì pomeriggio, a Romagnano, dove un gruppo di quindicenni si era ritrovato per passare qualche ora in compagnia degli alcolici. Il risultato? Uno è svenuto per strada ed è stato soccorso dall’ambulanza di Trentino Emergenza. Dopo qualche ora è stato dimesso ed è stato riaccompagnato a casa dai genitori. L’allarme è stato dato da una signora cui il gruppo di adolescenti aveva chiesto aiuto quando il loro amico era caduto a terra incosciente.
Sull’episodio avvenuto a Romagnano ci sono stati anche dei controlli da parte degli agenti della squadra volante della polizia che hanno ricostruito l’accaduto.
A quanto pare il quindicenne, che poi è stato ricoverato per qualche ora al Santa Chiara a causa di un’intossicazione acuta da alcol, si era trovato con alcuni amici in un garage per passare il pomeriggio. Assieme a loro - due ragazze e due ragazzi - alcune bottiglie di alcolici che avrebbero accompagnato le chiacchiere pomeridiane. Alcolici diversi che sarebbero stati mischiati anche fra loro. (*) Il ritrovo alle 14.30 e circa tre ore dopo il gruppo decide di uscire dal garage per andare a prendere qualcosa da mangiare forse per cercare di tamponare gli effetti dell’alcol. Pochi passi, la spesa veloce e poi il gruppo si è messo in cammino per tornare nel garage. È stato durante il rientro che è successo quello che è successo. Il quindicenne, complice forse anche il freddo, si è sentito improvvisamente male e si è accasciato al suolo, incosciente. I suoi tre amici si sono spaventati e per loro fortuna proprio in quel momento passava una donna che, vista la situazione, ha chiamato il 118 per chiedere aiuto. Dopo pochi minuti a Romagnano è arrivata l’ambulanza. Il ragazzino è stato soccorso sul posto e quindi portato al pronto soccorso del Santa Chiara dove è stato sottoposto ad una serie di accertamenti e quindi alle cure necessaria per «liberarlo» dall’alcol. Nel frattempo sono stati avvertiti i genitori dell’adolescente e anche gli agenti della squadra volante che hanno fatto una serie di accertamenti per ricostruire quanto accaduto nelle ore precedenti al malore.
Una volta rimesso in piedi il giovane è stato quindi affidato ai suoi genitori che lo hanno portato a casa. Questo non è certamente il primo episodio di adolescenti che vengono soccorsi in coma etilico e sotto effetto di intossicazione alcolica. Solitamente sono fenomeni legati agli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze estive.
(*) Nota: è un luogo comune la convinzione che mescolare diversi tipi di alcolici provochi degli effetti peggiori che assumere la stessa quantità di alcol con un’unica bevanda. La molecola dell’alcol è sempre la stessa. Diversi fattori possono influenzare le modalità di assorbimento dell’alcol, ma non il tipo e la qualità delle bevande.


IL TIRRENO

Ubriaco minaccia pattuglia dei carabinieri
CAPOLIVERI.
Non aveva gradito i controlli dei carabinieri. Controlli che si erano resi necessari dopo una segnalazione giunta al centralino dell’Arma che sollecitava l’intervento di una pattuglia per le intemperanze di un giovane in evidente stato di ebbrezza.
Prima una discussione animata all’esterno di un locale notturno che si trova nella zona della Valdana a Porto Azzurro, poi qualche spintone, perfino minacce.
Una notte brava quella di un trentenne moldavo, M. M. residente a Capoliveri con a carico anche precedenti penali. Una notte brava iniziata all’esterno del locale notturno e che è proseguita anche dopo l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri e poi anche di una degli uomini della polizia di Stato. Non è stato facile calmare i bollori del giovane che ha reagito con forte intemperanza.
É stato tratto in arresto per minacce, violenza e lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
É stato processato per direttissima a Portoferraio presso la sezione distaccata del tribunale di Livorno e poi, subito dopo rilasciato.
A suo carico, però l’obbligo giornaliero di firma presso la stazione dei carabinieri di Capoliveri.


IL TIRRENO

Almeno 6 vetture danneggiate in via Firenze: denunciato Ubriaco scende in strada e fa “strage” di auto in sosta 

PRATO. Ha fatto “strage” di auto in via Firenze senza motivo apparente, se non vogliamo considerare una ragione plausibile quella di essere completamente ubriaco. (*) Per questo un trentacinquenne è stato denunciato la scorsa notte dai carabinieri con l’accusa di danneggiamento aggravato e dovrà pagare migliaia di euro di danni.

L’insolito episodio è accaduto in piena notte e si è concluso con la denuncia intorno alle 4. Alla centrale operativa dei carabinieri è arrivata la telefonata di un residente che segnalava la presenza di un uomo esagitato che stava prendendo a calci e pugni le auto in sosta in via Firenze, all’altezza dello stadio. Una pattuglia del Nucleo radiomobile è arrivata sul posto nel giro di pochi minuti e ha trovato l’uomo ancora in strada. Non si era limitato a usare mani e piedi: contro una Bmw aveva gettato anche un vaso di fiori. E’ stato immediatamente bloccato e portato in caserma, dove i carabinieri hanno cercato di capire che cosa avesse scatenato la sua furia, ma non c’è stato verso. L’unica cosa certa è che era completamente ubriaco e faticava a rispondere anche alle domande dei militari. Non è un clochard e nemmeno un emarginato: ha un lavoro fisso e abita nelle vicinanze delle auto danneggiate.

Della sua rabbia hanno fatto le spese almeno sei vetture (tra cui la Bmw, una Multipla, una Lancia Y, una Clio, una Mazda), ma col buio non è stato possibile fare un censimento completo. I carabinieri hanno lasciato sulle auto dei bigliettini in cui si spiega l’accaduto e si invitano i proprietari a presentarsi in caserma. Si pensa che le auto danneggiate siano una decina. Alcuni hanno già sporto denuncia.

(*) Nota: da sempre essere sotto effetto di alcolici è causa di gravi violenze alle persone, comprese donne e bambini. Figuriamoci se non una buona ragione per ammaccare qualche automobile.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da IL MESSAGGERO)

Prete ubriaco al volante

Prete ubriaco al volante, aveva un tasso alcolico cinque volte superiore a quello consentito (*)

RAVENNA (29 novembre) - Vista la tonaca sembrava un insospettabile. Invece dopo essere uscito fuori strada con la macchina al controllo dell’etilometro la polizia ha constato che aveva un tasso alcolemico più alto di oltre cinque volte quello consentito. A incappare nel controllo (e nella conseguente sanzione) è stato un prete, di una cinquantina d’anni, parroco di un paese del ravennate.

Verso le due del mattino, si trovava al volante di un’utilitaria nonostante avesse decisamente esagerato con l’alcol. Il sacerdote è stato controllato dalla polizia stradale sulla San Vitale, la statale che collega la città romagnola a Bologna, dopo essere uscito fuori strada con la sua automobile.

(*) Nota: c’è chi mette insieme il sacro col profano e chi unisce il divino col di vino.


WINENEWS

Roma - 29 Novembre 2007
TRENTA MILIONI DI EURO PER LE STRADE DEL VINO - I COMMENTI DI VALENTINO VALENTINI, PRESIDENTE CITTA’ DEL VINO, E DI FABIO TAITI, PRESIDENTE CENSIS SERVIZI: ‘RISORSE DA DISTRIBUIRE SU BASE DI PROGETTI’“
È il segnale importante che c’è attenzione per il mondo del vino e per l’indotto turistico che porta”. Valentino Valentini, presidente dell’Associazione Città del Vino commenta così a WineNews.tv, la notizia dell’emendamento votato dalla Camera che, se confermato in Finanziaria, stanzierebbe 30 milioni di euro in tre anni a favore delle Strade del Vino. (*) “Speriamo che le cose vadano in porto, sono risorse che dovremmo usare per riqualificare le Strade del vino, e per creare un portale web a livello nazionale dedicato all’enoturismo, che ancora oggi manca, nonostante il web sia lo strumento prediletto da chi organizza tour enoganostronomici”.
“Le Strade del vino sono circa 140, alcune esistono solo su pezzi di carta di qualche regione - ammonisce però Fabio Taiti, presidente del Censis Servizi, che recentemente ha realizzato degli approfonditi studi sul turismo del vino - va bene distribuire le eventuali risorse, purché sia fatto sulla base di progetti concreti e “cantierabili””. “Io darei priorità al Sud - conclude Taiti - senza dirottare troppe risorse su chi è già maturo, come le strade del Barolo o del Chianti, ma sempre, beninteso, sulla base di progetti reali, come è stato per i “Patti Territoriali”, e non dietro a semplici domande burocratiche”. 
(*) Nota: da più parti ci si interroga su come togliere gli alcolici, quindi anche il vino, dalle strade. Sovente le idee si arenano di fronte alla cronica mancanza di finanziamenti che caratterizza le attività di prevenzione. Con trenta milioni di euro si riuscirebbe ad evitare molti eno-incidenti.


IL SECOLO XIX

Il problema alcol nei luoghi di lavoro

IL RESTO DEL CARLINO

Inseguimento e scontro alla rotonda Ubriaco arrestato, feriti due agenti

IL CENTRO

guida e alcol, ais e polstrada in un incontro a elodia nel parco

LA NAZIONE

INIZIATIVA dell’Acat, l’associazione che si occupa di alcolisti, questa...
UBRIACO con un tasso alcolemico ben cinque volte superiore al normale, uno scooterista di 55 anni, s...


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Venerdì, 30 Novembre 2007
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