COME SI RICONOSCE UNA EURO 0, 1, 2 ecc.
Come anticipato qualche giorno fa i famosi incentivi alla rottamazione - almeno
come li abbiamo conosciuti fino a oggi - non ci saranno più. Ora le ultime
indiscrezioni parlano di una "rottamazione selettiva", ossia solo per
auto ibride (motori benzina/elettrico), elettriche o per le superecologiche in
fatto di emissioni di C02.
In compenso la rottamazione dovrebbe essere allargata anche alle auto Euro 2 e
dovrebbe tornare in campo, anche quest’anno, la strana storia degli sgravi per
gli abbonamenti autobus e metro. Quasi una beffa perché questa normativa (chi
rottamava un’auto Euro 0 e non ne acquista un’altra aveva gratis l’abbonamento
annuale ai mezzi pubblici) già presente nella scorsa finanziaria non è mai
entrata in vigore perché dopo un anno il regolamento di attuazione non è ancora
stato emanato. Ma a fine anno scadono i fondi e quindi il tutto - per chi ha
fatto domanda da tempo - potrebbe rivelarsi una vera e propria bufala. Ma come sarà la
rottamazione auto per il 2008? La misura per ora è ancora allo studio tuttavia
il sottosegretario all’Economia Alfiero Grandi si è sbilanciato:
"l’esperienza 2007 - ha spiegato - è stata positiva, ma stiamo ragionando
sulla proposta dei Verdi che chiedono di incentivare l’acquisto di auto di
piccola cilindrata che inquinano meno". Poi, aggiunge, "potremmo
indirizzarci su auto elettriche, a gas o ibride. Mi piacerebbe anche allargare
ai veicoli a idrogeno, ma non vedo la possibilità - dice Grandi - in questo
momento".
"L’obiettivo è quello di favorire le auto che consumano meno e inquinano
meno. Ma c’è un problema di natura finanziaria, perchè è una misura che
costa", ricorda Grandi, che poi spiega che le "disponibilità
finanziarie arrivano dal ministero dello sviluppo economico".
Certo, si tratta di un capitolo sul quale può esserci la "convenienza da
parte di tutti - dice Grandi - a trovare le risorse, perchè questa misura
migliora la qualità ambientale ed ha effetti anche sullo sviluppo", per
una cifra pari allo 0,2% del Pil".
Non è più un mistero per nessuno infatti che gli incentivi - dal punto di vista
economico - convengano a tutti. Il punto ora è stabilire quali auto favorire:
quelle elettriche in pratica sono come quelle a idrogeno. Ossia non esistono. E
quelle ibride sono solo due: la Toyota Prius e la Honda Civic (in teoria ci
sarebbero anche le Lexus ma sono costosissime e destinate a una nicchia di
mercato). Impossibile quindi fare incentivi per una tecnologia non disponibile:
occorrerà andare a premiare le vetture che emettono meno C02. E qui viene il
bello: quale dovrebbe essere la soglia d’ingresso? La guerra delle varie lobby
è iniziata...
Di certo l’opposizione degli ambientalisti è fortissima: due giorni fa il
ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio aveva dichiarato "Io ho detto con
molta chiarezza che la rottamazione non è una soluzione. Se il ministero dell’
Industria insiste vogliamo che ci siano garanzie sul ritiro delle auto e poi
che si garantisca quello che non è stato realizzato e cioè che chi rottama
l’auto per avere l’ abbonamento per l’autobus o al car-sharing ce l’abbia
davvero".
E a lui proprio ieri il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli aveva
fatto eco: "Siamo contrari alla proroga per la rottamazione delle auto: si
tratta solo di un incentivo per vendere automobili e fornire un beneficio alle case
automobilistiche".
"Una cosa è certa - ribatte Gianni Filipponi, segretario generale
dell’Unrae, associazione case estere in Italia - un programma di rinnovo del
parco auto ha un senso se è rivolto a una platea ampia di auto da rottamare e
una platea altrettanto ampia di auto da immatricolare in sostituzione di quelle
distrutte. Sono i volumi che rendono una manovra significativa ed ecco perché
quest’anno gli incentivi hanno funzionato".
di Vincenzo Borgomeo
Da Rapubblica.it/motori
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