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La correlazione tra
abuso di alcol e salute L’impegno del
Governo E’ da poco operativo il Piano Nazionale Alcol e Salute,
nato con l’obiettivo di coordinare tutte le attività di prevenzione e presa in carico
dei problemi correlati all’abuso dell’alcol tra la popolazione. Il Piano si prefigge di ridurre i consumi e
prevenire i danni da alcol correlati, soprattutto per giovani, donne e anziani.
A tale scopo sono stati stanziati, a livello nazionale, 4,5 milioni di euro per
tre anni (*) Recenti statistiche ci mostrano un pericoloso incremento
dell’abitudine al bere per ubriacarsi, anche nel nostro paese e soprattutto tra
i giovani. Basti pensare che, se nel 1999 la percentuale dei giovani italiani
che si ubriacavano almeno tre volte in un mese era del 3%, nel 2003 (ultimo
anno di osservazione disponibile) risultava del 7%, quindi più che raddoppiata,
anche se sempre inferiore a quella di molti Paesi europei. Esiste una forte
correlazione tra abuso di alcol e salute. L’abuso di alcol resta infatti uno
dei principali fattori di rischio di malattia e morte. Ma, soprattutto tra i
giovani, quando l’abuso di alcol è associato alla guida diventa una vera e
propria emergenza nazionale. L’elevata e
crescente mortalità giovanile per incidente stradale si stima correlata ad
abuso di alcol per più del 40% dei casi e rappresenta la causa di oltre il 46%
del totale dei morti di età compresa tra 15 e 24 anni. è una realtà che
richiede dunque la programmazione di adeguati interventi per prevenire questi
danni e per promuovere comportamenti e stili di vita coerenti con il
mantenimento di un buono stato di salute. Sul piano normativo è da poco
operativo il Piano Nazionale Alcol e Salute nato con l’obiettivo di coordinare
tutte le attività di prevenzione e presa in carico dei problemi correlati
all’abuso dell’alcol tra la popolazione. Il Piano si prefigge di ridurre i
consumi e prevenire i danni alcolcorrelati, soprattutto per giovani, donne e
anziani. A tale scopo abbiamo stanziato 4.5 milioni di euro per tre anni. Le
azioni strategiche previste dal piano sono realizzate in collaborazione con le
Regioni e con il coinvolgimento di strutture e soggetti del SSN, del mondo
della scuola e dello sport, del sindacato, delle Forze dell’Ordine e delle
imprese del settore. Sul piano della prevenzione, che in questo settore è
estremamente significativa, abbiamo promosso il programma interministeriale
"Guadagnare Salute. Rendere facili le scelte salutari" che tra i suoi
obiettivi ha la lotta all’abuso dell’alcol, con particolare riferimento alle
giovani generazioni. Un’area specifica del programma è dedicata alle strategie
per ridurre l’abuso di alcol e le conseguenze sulla salute, ma anche le
conseguenze drammatiche legate alla guida in condizioni di ebbrezza. Per
ridurre l’abuso e il numero di incidenti stradali alcol-correlati è stata
chiesta un’ assunzione di responsabilità ed un impegno specifico ai produttori
di bevande alcoliche. Auspichiamo anche di ottenere presto una revisione del
codice di autoregolamentazione per la pubblicità e delle proposte per
l’inserimento nella etichettatura delle bevande di almeno una avvertenza
semplice, a tutela in particolare di alcune categorie a rischio quali donne in
gravidanza, persone alla guida, assuntori di particolari farmaci e giovani.
Nello stesso tempo abbiamo deciso di incrementare le attività di controllo
anche promuovendo azioni di autotest responsabili. Importante poi la norma inserita di recente che vieta il consumo di
alcolici nei locali dopo le due del mattino. Come significativi sono gli
inasprimenti delle sanzioni per i guidatori che superano il tasso alcolemico
consentito di "0,5 grammi litro" (pari a circa 2 bicchieri e
mezzo di vino). Certo i divieti da soli
non bastano, ma sono assolutamente utili per scongiurare in ogni caso l’abuso
soprattutto tra i giovani. Per
questo penso sia giusto innalzare a 18 anni il divieto di vendita oggi previsto
per la sola somministrazione in luoghi pubblici e per i soli minori di anni 16. La UE ci segnala
inoltre l’opportunità di portare a "zero" il limite di tasso alcolico
consentito per i neo patentati (il limite attuale per tutti è di "0,5
grammi per litro"), consigliando in ogni caso di procedere ad una
progressiva riduzione per tutti perché non esistono limiti di basso consumo da
considerarsi più sicuri in quanto l’abilità alla guida risulta compromessa
anche a livelli di consumo molto bassi. Insieme
alla prevenzione altri interventi fondamentali sono l’informazione e la
comunicazione ai cittadini. In questo ambito si è recentemente inserita la
campagna del Ministero della Salute contro l’abuso di alcol, che abbiamo
avviato già da questa estate periodo in cui diventa ancora più stretto il
legame abuso di alcol-incidente stradale, con esiti, purtroppo, spesso fatali. In questa nostra battaglia abbiamo voluto coinvolgere e
farci aiutare da chi, per i giovani, rappresenta un vero e forte richiamo e un
esempio di vita attiva ma sana, alcuni tra i protagonisti più significativi del
mondo del calcio italiano. La tutela della salute e soprattutto il futuro delle
nostre generazioni non deve essere delegato soltanto ai divieti e alle
proibizioni delle istituzioni ma spetta ad ognuno di noi il compito di
trasmettere ai nostri giovani il valore fondamentale dell’importanza della vita
e della sua difesa come bene primario. Livia Turco Ministro della salute http://www.socialnews.it/ARTICOLI%20NOVEMBRE%202007/NOVEMBRE2007Turco_1.htm
(*) Nota: può essere interessare confrontare questo dato
con i trenta milioni di euro in tre anni destinati a finanziare le Strade del
Vino. Questi trenta milioni di euro sono solo una minima parte
del denaro pubblico investito in Italia per promuovere le bevande alcoliche:
sarebbe importante che qualcuno facesse uno studio per quantificare questo
denaro.
IL GAZZETTINO
Notte da sballo
senza alcoltest Spresiano NOSTRO INVIATO La macchinetta se ne sta in un angolo, inutilizzata,
ignorata dal popolo della notte, all’uscita dell’Odissea, la città del
divertimento di Spresiano. Una girandola di colori la fa assomigliare a quegli
apparecchi che nelle sale giochi leggono l’oroscopo. Ma in questo caso è
destinata ad emettere non un’improbabile sentenza sul proprio destino - ammesso
che qualcuno voglia farla funzionare, previo inserimento nella feritoia di una
moneta da un euro - bensì una seriosissima autorizzazione a salire in auto,
dopo la sbornia di alcool e di suoni. Attraverso la voce suadente di una donna
che avverte. «Attenzione, il valore alcolimetrico è superiore al consentito.
Non puoi guidare». È ciò che accade anche al vostro cronista quando - dopo
una notte trascorsa ad annusare odori, colori e tic degli abitanti nella mecca
della danza - prima di mettersi al volante effettua la verifica che da queste
parti dovrebbe essere un obbligo, non un optional a pagamento. Premessa necessaria: l’elenco delle bevande
alcoliche ingerite dal sottoscritto. Uno spritz a Treviso, prima di cena,
attorno alle 20. Un paio di bicchieri e niente più a tavola. Poi, diluite dalle
23 alle 2.30, soltanto un paio (leggasi due) di Coca-Cola con Bacardi. Tutto
qui. (*) Tra il primo cicchetto e l’ultimo sono trascorse cinque ore e
mezzo. Almeno un’ora dall’ultimo sorso di alcol (attorno all’1.30) al momento
fatidico di afferrare una cannuccia, infilarla in un bocchino e di soffiare con
forza per verificare il tasso alcolico nel sangue. Il verdetto è di quelli che gelano, soprattutto se si è da
soli, non si può contare sul guidatore-non-bevitore e non si può tornare a casa
a piedi. Girano le luci. Rosso-verde-azzurro. Sul display ruotano i numeri.
Alla fine si fermano sullo 0.62, la ruota dei semi-alticci, comunque
di coloro ai quali la guida è negata. Possibile? Possibilissimo. Il
"decreto Bianchi", che tanto ha fatto arrabbiare i gestori di
discoteche, è chiarissimo. Fino a un
tasso di 0.51 grammi per litro, si può guidare. La lucidità è assicurata. (**)
Ma è oltre quella soglia che cominciano i guai. Dallo 0.51 fino a 0.80, chi guida
rischia una multa che va dai 300 ai 600 euro, oltre alla sospensione fino a 6
mesi della patente. Da 0.81 a 1.5 si entra nella terra dell’ubriachezza, la
multa arriva fino a 3.200 euro, la sospensione della patente fino a un anno, ma
si può subire una condanna all’arresto fino a 3 mesi. Oltre il tasso di 1.5
siamo nel regno di chi vede doppio per davvero, parla a vanvera e rischia di
finire fuori strada ad ogni curva, per questo le pene vengono raddoppiate. «Cos’è venuto fuori? 0.62... Non preoccuparti, aspetta
dieci minuti, respira a pieni polmoni e te ne puoi andare». Il vigilante è
grande, grosso e simpatico. Ne vede di tutti i colori. «Soprattutto il sabato
quando ci sono i ragazzini, stasera no, è gente abbastanza tranquilla». E quel
gruppo, non le pare abbia un aspetto abbastanza tosto? «Quello che conta non è
l’aspetto, ma l’occhio lucido». Li guarda e capisce se hanno bevuto, quanto, se
si sono fatti di sostanze, insomma se sono dei predestinati a diventare, di lì
a pochi chilometri, una delle molte croci nel camposanto sconfinato del sabato
sera. E le macchinette? «Qualcuno le usa e ci chiede dove sono... ma lo fanno
in pochi». Infatti, in mezz’ora
abbondante è solo il vostro cronista ad aver utilizzato lo strumento, rimanendo
alquanto perplesso per il risultato. Cosa faranno gli altri, quelli che
danzavano sui "cubi" come assatanati, ordinavano super-alcolici a
raffica e nei cessi urlavano la propria mascolina esuberanza («Sono un glande!
Sono uuunnn glandeee...»), dopo essersi inebetiti di musica e di champagne da
180 euro alla bottiglia? Alla fine della
notte si scopre che l’alcol-test non è obbligatorio. Non lo fa nessuno. E se
non lo intima un agente della Stradale è sostanzialmente snobbato. Della serie, la prevenzione non esiste. E non basta che sugli
inviti sia scritto: «Le norme del Codice della strada sono una regola di vita.
Non perdiamola di vista. Brinda alla vita, non berti la vita». Un fervorino,
una specie di contentino. Perchè poi, quando entri nelle sale, scopri in bella
mostra sui banconi i fogli della petizione Silb-Fipe, ovvero le associazioni
che raccolgono i gestori delle sale da balle e che protestano rumorosamente da
mesi avvertendo che le norme anti-alcol non servono a niente, sono palliativi. «No al proibizionismo, sì alla prevenzione (etilotest,
guidatore designato)» è l’intestazione dei moduli prestampati per contrastare
il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 2 di notte nei
locali di spettacolo ed intrattenimento, previsto dal comma 2 dell’articolo 6 della
legge numero 160 del 2 ottobre scorso. Si tratta della conversione in legge del
decreto-Bianchi che è ormai in vigore dappertutto. Se vi si aggiunge la legge
regionale che intima la chiusura alle 3 degli spettacoli, il cerchio è chiuso.
«Addio spettacoli, addio lavoro - fa la cassandra Roberto Giachetto, uno dei
leader italiani dei gestori - e quelle misure non servono a niente». Dentro
l’Odissea i ragazzi della notte si scaldano per la musica, non per le
petizioni. I fogli restano quasi tutti senza firma, se si escludono quelle di
un bolognese che si chiama Romano e di un padovano che si chiama Gianni. Insomma,
se ne fregano. Anche se le voci sono molte e diverse. La grande sala "live" è piena di gente
attempata, venuta a ballare il liscio e dintorni. Più che una discoteca sembra
una balera, la dimostrazione che le regole del divertimento non hanno confini
di età. Neppure della Terza Età, se si guardano pancette che si trascinano
sulla pista, rughe e celluliti che volteggiano con ardore, sguardi languidi che
saettano tra i divanetti. Luci rosse, cascate di lumini. Le coppie sembrano
carillon che girano. È il vecchio rito dell’invito alla danza, suggestione,
promessa, lusinga. S’intuisce la promiscuità, il meticciato, con le badanti che
stanno sedute in attesa, i vecchi che usano i gesti come facevano nella loro
giovinezza. Calze a rete e capelli bianchi. Minigonne vertiginose e quintali di
belletto. È un gigantesco esorcismo per il tempo che passa. Ennio, alla consolle, spazia con lo sguardo sulla sala
immensa. «Ascolta la musica, chiudi gli occhi e poi aprili all’improvviso... li
vedi come girano precisi, ordinati? È tutta gente tranquilla, che viene a
ballare da anni, che non eccede. Alle 3 meno 10 la musica finisce. Alle 3 se ne
sono andati tutti». Ma dall’altra parte, all’Anima o dentro la sala Graffiti,
dove il suono è un eccesso, una trasgressione continua? «Di là è un po’
diverso...». La situazione è sotto controllo, i divieti vengono rispettati alla
lettera. Questa almeno è l’apparenza. Luigina è una casalinga (dice) e viene da Mestre. Barbara
fa l’impiegata (dice) e viene da Chioggia. Giovanna ha i capelli biondo
platino. Albertina si guarda sempre attorno, quasi a cercare qualcuno. Siamo
appena all’inizio della danza più sfrenata. «Veniamo per ballare e... per
trovare, per distrarci, per evadere. Il venerdì ci sono più donne sole. Il
sabato i ragazzi. La domenica i pensionati. Bere? Beviamo solo coca-cola, non
abbiamo bisogno della guidatrice astemia». Cominciano le percussioni. Le luci e il fumo. Una giovane
donna dalla voce roca canta e dice: «Angeli della notte, chissenefrega di
Alessandro Genova». Chissà cosa vorrà dire. Intanto due colore si muovono con
gesti da robot. C’è gioia e ritmo, l’amplesso non la seduzione, la
psico-cancellazione delle differenze. È il linguaggio dei corpi, è un pulsare
dentro, un battito bestiale, contorcimento delle budella. È il tempo che va
vissuto fino in fondo. La sbronza è un lusso, comunque un rito collettivo. La
consumazione costa 6 euro. Una bottiglia di champagne quasi duecento, la si
compera in dieci, neppure un bicchiere a testa. Ma così ci si fa notare. Le
ragazze arrivano, assaggiano, ridono felici. Anche qui dentro il consumo è
un’esibizione. Il momento fatidico arriva in fretta. Le 2 del no-alcool sono un
soffio in agguato per chi non vuole limiti all’ebbrezza. Le 3 della chiusura
sono una specie di ghigliottina per chi vorrebbe un piacere senza limiti. Poco prima delle 2 è tutto un frenetico
andirivieni di bottiglie. Il cartello avverte: «Nessun alcolico verrà venduto
dopo le 2, ma può essere ordinato e servito prima». La consumazione la si
può fare con calma, in fondo la legge può vietare la mescita, non la
consumazione differita. Allo scoccare dell’ora le belle ragazze dietro il bancone
sono addirittura plateali nei loro rifiuti. Indicano con la mano il polso,
l’orologio, e scuotono la testa in segno di rifiuto. «Come sono già le 2? Dai
per favore...» ci prova qualcuno. Se ci sia il mercato nero non sappiamo. Di
certo, miracolosamente, misteriosamente, alle 3 qualcuno ha ancora una
bottiglietta di birra in mano. E si prepara ad uscire, nella notte che ancora
non ha fine. Giuseppe Pietrobelli (*) Nota: “tutto qui”: questo cronista, dopo cinque unità
alcoliche in una sera, pare considerarsi
praticamente un astemio. (**) Nota: casomai è assicurata la conservazione della
patente, la lucidità è un’altra cosa.
IL GAZZETTINO
GRUPPO INTERFORZE (db) La guerra alla guida in stato di ebbrezza sta facendo
emergenze un preoccupante sommerso. Anche l’altra sera il gruppo interforze
composto da forse dell’ordine e Dipartimento per le dipendenze composto da
medici, psicologi, infermieri e forze dell’ordine, ha fermato 61 conducenti in evidente stato di alterazione: il 34 per
cento era positivo all’alcol, il 9.8 alle droghe, il 13 ad entrambi: di
questi , il 6,7 aveva usato cannabis+oppiacei, il 13,3 cannabis più
metamfetamine, il 60 per cento cannabis sola, il 13 alla cocaina e il 6 alle metamfetamine
da sole. Come spiega il dottor Giovanni Serpelloni, responsabile
del Dipartimento, rispetto ai controlli delle settimana scorsa si è assistito
ad un incremento della positività alle sostanze e all’alcol del 18 per cento. La maggior parte delle persone che sono
state trovate positive ha dichiarato di provenire dalle discoteche e da altri
locali di intrattenimento. Gli accertamenti specialistici neuro-psicologici
e i test di reazione nervosa, hanno rilevato gravi alterazioni dei riflessi e
della coordinazione tali da compromettere pesantemente la capacità di guida.
«Alcune persone hanno anche tentato di falsificare le urine consegnate per le
analisi diluendole con l’acqua di rubinetto, se non addirittura presentando
campioni di sola acqua - spiega Serpelloni - A molti giovani conducenti è stata
sequestrata l’automobile e per tornare a
casa hanno dovuto chiamare genitori che erano del tutto ignari del fatto che i
figli assumessero sostanze stupefacenti». Il picco massimo dell’accesso al "centro di
controllo" che si trova a Verona vicino all’ingresso dell’autostrada, è
stato tra le 4 e le 6. L’iniziativa vede un unico team coordinato dal prefetto di
Verona sulla base di una ordinanza emanata dal questore. L’auspicio - come ha
sottolineato più volte il dottor Serpelloni - è che si possa estendere anche in
altre parti della regione.
L’ARENA di Verona
GUIDA PERICOLOSA. I
giovani fermati tra le 4 e le 6 del mattino hanno tentato di camuffare le
analisi Altre 23 patenti
ritirate per droga e alcol I genitori, chiamati
sul posto dai ragazzini appiedati, sono stupiti Non immaginavano che
i loro figli si riducessero in queste condizioni Serpelloni: aumento
di abuso di sostanze miste Si rischiano emorragie cerebrali Continua l’attività
del gruppo interforze per il controllo della guida in stato di ebbrezza e sotto
l’effetto di droghe. Ma i dati, anzichè alleggerirsi, si appesantiscono. Sono
state ritirate altre 23 patenti. E c’è stato chi al momento del controllo
urine, nel bicchiere ha messo acqua di rubinetto, pensando di poterla fare
franca, L’iniziativa, ripartita la settimana scorsa, ha visto il
coinvolgimento contemporaneo della polizia stradale, dei carabinieri, della
polizia municipale e la guardia di Finanza di Verona che hanno pattugliato le
strade di Verona fermando 61 conducenti di autoveicoli e accompagnandoli al
Dipartimento delle dipendenza della Asl 20 di Verona per eseguire gli
accertamenti su alcol e droghe. Anche la notte tra venerdì e sabato, la campagna per la
sicurezza stradale ha visto impegnati medici, infermieri, e forze dell’ordine
in un unico team coordinato dal prefetto Italia Fortunati. I dati rilevati ancora una volta si sono mostrati molto
significativi. Sui conducenti esaminati ben il 34,4% è risultato positivo
all’alcol (9,8%) o alle droghe (11,5%) o ad ambedue (13,1%). Dei positivi alle
droghe (15 persone), il 6,7% aveva utilizzato cannabis + oppiacei, il 13,3%
cannabis + metamfetamine, il 60% cannabis da sola, il 13,3% cocaina, il 6,7%
metamfetamine da sole. Il 65,6% è risultato negativo agli accertamenti. I
carabinieri di Peschiera hanno ritirato 14 patenti per alcol. «Rispetto ai controlli della settimana scorsa si è
assistito ad un incremento della positività alle sostanze e all’alcol con un
ragguardevole aumento, in particolare, del poliabuso (18% degli esaminati)», ha
detto il responsabile dell’Osservatorio sulle dipendenze, il medico Giovanni
Serpelloni che anche l’altra notte era in strada con i suoi collaboratori. La maggior parte delle persone trovate
positive alle droghe hanno dichiarato di provenire dalle discoteche e da altri
locali di intrattenimento. Gli accertamenti specialistici neuro-psicologici
e i test di reazione nervosa hanno rilevato gravi alterazioni dei riflessi e
della coordinazione tali da rendere la capacità di guida gravemente compromessa
riconfermando, inoltre, che queste persone avevano una scarsa consapevolezza
del loro deficit, sopravvalutando fortemente le proprie ridotte capacità di
performance. «La scelta del
prefetto e del questore si sta dimostrando vincente nel controllo delle
attività su strada. La collaborazione tra tutte le forze dell’ordine e la
nostra struttura sanitaria è diventata oggetto di interesse anche per la
Regione Veneto che sta analizzando e predisponendo la possibilità di esportare
tale esperienza in tutte le province venete. Sono colpito, ancora una
volta, dalla grande professionalità e responsabilità dimostrata dalle forze
dell’ordine e lo spirito collaborativo dimostrato. I controlli proseguiranno
fino a gennaio 2008 mantenendo una costante valutazione». Anche l’altra notte si sono potute evidenziare alcune
situazioni particolarmente critiche: l’età media degli esaminati è risultata
più bassa dell’altro controllo e gli
utilizzatori di cocaina e metamfetamine hanno fatto rilevare valori della
pressione arteriosa molto elevati (210/130) con una frequenza cardiaca a riposo
di circa 130 battiti al minuto, mettendo così a grave rischio la loro salute
per possibili emorragie cerebrali correlate alla crisi ipertensiva per cocaina.
Alcuni soggetti hanno tentato anche di falsificare le urine consegnate per le
analisi attraverso la fornitura di campioni diluiti con acqua di rubinetto. Il
picco massimo dell’accesso e della presenza di positività è stato tra le 4 e le
6 del mattino. E molti genitori chiamati
sul posto per «ritirare» i figli cui è stata sequestrata l’auto, si sono
stupiti nello scoprire che i ragazzi erano in quelle condizioni. Alla
faccia. A.V.
IL GAZZETTINO (Venezia)
Lido. Torna la
"messa alcolica" in arrivo le immancabili polemiche Due anni fa un’iniziativa simile che si era tenuta al Blue
Moon non aveva mancato di sollevare polemiche. Ciononostante lunedì 24 dicembre
tornerà al Lido la "messa alcolica". L’iniziativa è promossa dalla
discoteca "Club 22" (ex Acropolis) del Lungomare Marconi. La festa si
terrà dalle 23 alle 4 del mattino, proprio la vigilia di Natale, quando la
Cristianità celebra la nascita di Gesù Bambino. Nel volantino che pubblicizza
l’appuntamento viene anche specificato che presenzieranno il rito don Agi e don
Simone (probabilmente i deejay che
animeranno i festeggiamenti a base di musica, alcool e danze). Nell’invito
è stato anche stilizzato un albero di Natale. La parodia del rito non ha
mancato di suscitare polemiche tra i fedeli e indignazioni da parte di diversi
cittadini. È probabile che anche quest’anno la "messa alcolica"
finirà per aprire un dibattito. Informazioni:: 3406890915 e 3471026948.
IL TIRRENO
Novità in arrivo
anche per i locali nel capoluogo Bar e pub aperti
fino alle 3 se fuori dai centri abitati VICOPISANO. È in vigore da pochi giorni la nuova ordinanza
per determinare l’orario di apertura e chiusura degli esercizi di
somministrazione di alimenti e bevande. Novità assoluta per il Comune di Vicopisano
è la possibilità data ai gestori di attività ubicate fuori dai centri abitati,
di prolungare l’orario di apertura del locale, per esempio bar, pub o
ristoranti, fino alle 3 di notte e con un’apertura non prima delle 5 del
mattino. «Abbiamo pensato di migliorare in questo
modo il servizio dei gestori in base alle abitudini mutate e alle esigenze
delle nuove generazioni. Inoltre, l’opzione
di prolungamento dell’orario può offrire dei margini di lavoro in più per i
gestori o semplicemente un’organizzazione più elastica» commenta il
vicesindaco Giampiero Nesti. Anche per i gestori
di locali nei centri abitati ci sono alcune piccole novità: apertura non prima
delle 5 del mattino e chiusura non oltre le ore 1 di notte (mentre finora il
limite stabilito erano le 00.30); obbligo di rendere noto l’orario adottato,
almeno 7 giorni, con esposizione di apposito cartello all’esterno del locale e
darne comunicazione allo sportello unico attività produttive del Comune; la
possibilità di avere autorizzazione dal sindaco, in via eccezionale, del
prolungamento dell’orario di apertura per motivi di pubblico interesse; 3
giorni di libera programmazione dell’orario senza limiti e cioè il 31 dicembre,
l’8 marzo e il martedì grasso di carnevale. In merito alle attività che
organizzano piccoli intrattenimenti musicali possono protrarsi non oltre le 24,
durante l’inverno e fino alle 1.30 di notte nel periodo estivo. «In questo caso,
gli organizzatori di piccoli intrattenimenti devono avere l’accortezza di
mantenere le emissioni sonore entro un volume tale da non recare disturbo alla
quiete pubblica - specifica Nesti -. Infatti, al di là del limite massimo in
decibel stabilito dalla legge, una
raccomandazione che faccio ai gestori è di avere buon senso per una valutazione
personalmente della situazione, affinché il resto della cittadinanza non venga
disturbata». (*) (*) Nota a cura di Aldo Fabbri (Associazione “Fede per la vita”): in un momento in cui nascono
leggi (monche se vogliamo ) e provvedimenti atti a combattere il sempre più
crescente fenomeno di consumo di bevande alcoliche, ecco che l’ amministrazione
comunale di Vicopisano ( PI ) pensa bene di prolungare l’orario apertura di pub
e bar nel proprio territorio, pensando "di migliorare il servizio dei gestori in base alle abitudini mutate e
alle esigenze delle nuove generazioni..." ( è il commento del
vicesindaco ). In pratica è come dire << le nuove generazioni hanno l’esigenza di riempirsi di birra, vino,
alcol ed altri intrugli chiamati "drink" fino al’alba? Bene, mettiamo
più tempo a loro disposizione per farlo, ed al tempo stesso facciamo contenti
anche i gestori>>.- La stessa amministrazione poi però si preoccupa anche che
la cittadinanza non venga disturbata ( un bel pensiero ) affidandosi al buon
senso dei gestori.
NOVE.FIRENZE.IT
Venerdì sera alcol
test al Tenax Oltre la meta’ dei
ragazzi ha superato il limite di legge Dopo il Viper, venerdì sera la campagna per la sicurezza
stradale è sbarcata al Tenax. E anche qui i numeri confermano l’allarme
sull’uso e abuso di alcol: più della
metà dei volontari che si sono sottoposti al test sono infatti risultati
positivi. Un allarme che emerge anche dai controlli effettuati dalla
Polizia Municipale sulle strade: sono state infatti cinque le patenti ritirate
ad altrettanti conducenti che guidavano in stato di ebbrezza. Tornando ai controlli effettuati ieri notte nell’ambito
della campagna per la sicurezza stradale, gli agenti della Polizia Municipale e
gli operatori della sicurezza sociale hanno coinvolto negli alcol test 111
volontari: 90 maschi e 21 femmine con un’età media di 24 anni. Sono risultati
positivi, e quindi con un tasso alcolemico superiore al limite di legge fissato
in 0,5 grammi/litro, 64 giovani clienti. Tra questi 55 sono maschi e 9 femmine.
I controlli della Polizia Municipale sono continuati anche fuori dalle
discoteche con servizi mirati al rispetto delle norme del codice della strada.
In azione agenti del reparto del Pronto Intervento, del reparto sinistri e del
servizio territoriale che hanno effettuato, tra l’altro, posti di controllo in
lungarno Colombo e piazza Gaddi. Cinque le patenti ritirate per guida in stato
di ebbrezza dei conducenti: dalla misurazione con l’etilometri sono infatti
risultati tassi alcolemici di 0,69, 1,35, 1,51, 1,60 e 1,97. Inoltre sono state
accertate 18 violazioni e ritirate quattro carte di circolazione. Mentre le
pattuglie eseguivano questi controlli, una vettura condotta da un cittadino
albanese è stata trovata dalla Polizia di Stato in viale Lavagnini con le gomme
squarciate: il conducente che arrivava da via Don Minzoni si è immesso in
piazza Libertà urtando il cordolo in cemento che separa la corsia riservata ai
veicoli provenienti da viale Lavagnini. L’auto ha oltrepassato completamente il
cordolo e questo ha causato lo squarcio delle gomme. Al fatto ha assistito una
pattuglia della Polizia di Stato che stava transitando sul viale e che ha
chiesto l’intervento dei vigili per il rilievo dell’incidente e l’accertamento
delle violazioni al codice della strada. Il
conducente è risultato positivo all’etilometro mentre per l’auto, senza
assicurazione, è scattato il sequestro. Poco dopo un’altra vettura, condotta da
un cittadino russo già noto alle forze dell’ordine, è andata a sbattere nel
muro di cinta di Villa Le Rondini in via Bolognese. Nonostante l’incidente e i
danni prodotti al muro e all’auto, il conducente è ripartito allontanandosi dal
luogo del sinistro. Gli agenti della Polizia Municipale, intuendo il percorso
dell’auto, hanno allertato i Carabinieri di Vaglia che dopo hanno fermato il
veicolo. Il conducente è risultato in
stato di ebbrezza.
IL TIRRENO
La Canniccia chiusa
due settimane VIAREGGIO. La
Canniccia, una delle discoteche più note e gettonate della Versilia, dovrà
restare chiusa fino al 14 dicembre. Lo ha deciso il Questore di Lucca che ha
sospeso la licenza per due settimane in seguito al «fattaccio» del 30 settembre
scorso, quando la polizia aveva arrestato un cittadino albanese che, ubriaco, aveva ferito con un coltello
quattro giovani all’interno della discoteca. Il grave episodio,
insieme ad altri che si erano ripetuti nel corso dell’ultimo anno, ha imposto
l’adozione della misura - secondo il Questore - per frenare il ripetersi di
analoghe situazioni. Pacata la reazione dei titolari del locale. «Non faremo
ricorso perché i tempi sarebbero piuttosto lunghi: resta il fatto che era
preferibile una multa, senza che ci rimettessero i nostri dipendenti», è il
commento di Giuseppe Galeotti, patron e fondatore della Canniccia. Per il
locale, che questo mese festeggerà 26 anni di attività, il provvedimento
porterà all’annullamento di due serate, entrambe di sabato.
IL TIRRENO
La sera non potranno
uscire di casa Fuori dal carcere i
sette giovani arrestati Il divieto fino al processo del 25 gennaio LIVORNO. Dovevano
essere processati con rito direttissimo ieri mattina ma i sette giovani
arrestati venerdì notte durante la maxirissa a Tirrenia tra bande di pisani e
livornesi saranno giudicati tra un paio di mesi. Gli avvocati Francesco Virgone
e Giovanni Berti Mantellassi hanno chiesto i termini a difesa, il giudice delle
indagini preliminari ha convalidato gli arresti ma ha sostituito la misura del
carcere con l’obbligo di dimora nel comune di residenza e con il divieto di
uscire di casa dalle 21 alle 6. I sette arrestati.
I giovani che venerdì notte sono finiti in manetta sono i livornesi Francesco
Volpe di 19 anni, Federico Volandri di 22, Cristiano Green di 20, e Giuseppe Di
Dio di 26, il pisano Vincenzo Cioci di 20 anni, il cascinese Andrea Ientile di
23 e il 21enne Cristian Apolloni di San Giuliano. Il processo il 25
gennaio. Davanti al tribunale convocato per l’ultimo venerdì di gennaio i sette
dovranno difendersi da una serie di imputazioni una più grave dell’altra:
rissa, resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato,
possesso di oggetti atti a offendere. Misure restrittive.
Fino ad allora dovranno assolutamente rispettare le misure restrittive fissate
dal giudice delle indagini preliminari: i ragazzi livornesi non potranno uscire
dai confini del loro comune, così come gli altri tre dai confini di Pisa,
Cascina e San Giuliano Terme. Inoltre non potranno lasciare le rispettive
abitazioni nelle ore notturne. Fogli di via e
diffide. Il questore dal canto suo ha firmato il foglio di via per i quattro
livornesi che per tre anni così non potranno rientrare nel territorio pisano e
l’avviso orale per i tre pisani, una sorta di avvertimento a non ripetere atti
penalmente rilevante se non vorranno essere sottoposti a una sorta di regime di
sorveglianza da parte della polizia. Le indagini.
Intanto proseguono le indagini di carabinieri e polizia per cercare di
individuare anche altri giovani che hanno partecipato alla notte di follia a
Tirrenia. Erano infatti almeno una cinquantina i ragazzi che divisi in due
bande si sono fronteggiati per più di un’ora con bastoni, mazze, cinghie,
sassi. Pare che gli inquirenti stiano raccogliendo testimonianze ed elementi
utili a identificarne almeno qualcun altro che eviterebbe sì l’arresto, in
quanto ormai la flagranza del reato è trascorsa, ma non il processo con le
stesse gravi imputazioni che pendono sui sette finiti al Don Bosco. Inoltre è in corso un’istruttoria per valutare se
sia opportuno adottare provvedimenti amministrativi nei confronti del locale
vicino al quale è scoppiata la rissa.
IL TIRRENO
«Ho smesso di bere
per mio figlio» Storie di alcolisti,
battaglie vinte grazie al metodo riabilitativo Triad CARRARA. «Cominci a
bere per tirarti su, per combattere le paure quotidiane, poi, senza che tu te
ne renda conto sei già diventata un’altra, irriconoscibile ai tuoi familiari»:
a parlare pubblicamente, nella sala comunale, è una mamma che si appella a
tutte le madri: «Smettete di bere, fatelo per i vostri figli se non riuscite a
farlo per voi stesse». E un bambino
racconta come sia cambiata la sua vita dopo che il padre ha smesso di bere: «Da
due anni siamo di nuovo una famiglia felice. Il babbo adesso, invece di dormire
gioca con me!». Storie di alcolisti
e di battaglie vinte. Nella sala comunale si parla di riabilitazione e si
consegnano gli attestati di astinenza. Molte le testimonianze toccanti di ex
alcolisti e familiari, che trovano il coraggio di raccontare la propria
drammatica esperienza. Ci sono due madri che hanno trovato la forza di uscire
da questo tunnel che sembrava senza uscita, per non perdere l’amore dei propri
figli, e c’è una figlia che ha deciso di seguire un corso per operatrice per
riuscire a stare ancora più vicina alla propria madre in difficoltà. Si parla del metodo
Triad: «Deve essere riconosciuto», lo chiedono l’Ogap e l’Associazione
Indipendenze, entrambe impegnate nella lotta all’alcolismo. Il metodo Triad, trattamento riabilitativo
integrato alcool e dipendenze, consiste nella continuità di un percorso
riabilitativo che va a toccare tutti gli aspetti della vita sanitaria,
psicologica, sociale e culturale dell’utente che decide di abbandonare l’alcool.
Questa formula è stata attuata e praticata con successo dal dottore in
psicopedagogia Fabio Bernieri, dalla psicologa dottoressa Eleonora Rustighi e
dal dottor Marco Borghini: a differenza di ogni altro centro che si occupa di
dipendenze in regione, il centro alcologico di Massa-Carrara opera
specificamente in questo settore e prevede più fasi. Il paziente viene inizialmente accolto, per la durata di circa 3 mesi e
con incontri bisettimanali, in una comunità aperta insieme con i familiari; poi
viene indirizzato presso uno degli 11 gruppi territoriali familiari, che
settimanalmente si incontrano, non solo per riacquistare la salute fisica ma
per raggiungere un equilibrio che li porti ad un vero e proprio reinserimento
sociale: questo periodo può variare dai due ai tre anni, ma spesso le persone
decidono di mantenere i contatti fino a 5 anni dall’inizio del trattamento. «Il
buon funzionamento di tale metodo applicato ormai da una ventina d’anni, è dato
proprio dal fatto che nessun aspetto della vita dell’utente viene tralasciato -
afferma Bernieri - per uscire dall’alcolismo è necessario cambiare radicalmente
stile di vita e la nostra attenzione è rivolta ad ogni momento della vita
psicologica, sociale e sanitaria: per questo sono continuativamente presenti
medici, psicologi ed operatori volontari correttamente formati». Una
convenzione da parte della Asl risulterebbe di significativa importanza perché
garantirebbe la continuità ed il riconoscimento adeguati. «Nel 1995, furono
istituiti in Toscana tre centri alcologici (Arezzo, Firenze e Massa-Carrara) -
aggiunge Maria Paola Freschi - e solo il nostro è tuttora impegnato nella lotta
all’alcolismo, diventando un riferimento per tutta la regione».
L’organizzazione del centro alcologico provinciale verrà proposta come modello
alla Regione quando, nel febbraio 2008, verrà presentato il nuovo piano
sanitario regionale. Barbara Monaco
IL GAZZETTINO
ASCOLI PICENO Bruciata l’auto
all’amico del rom che uccise 4 ragazzi Data alle fiamme ieri sera ad Ascoli Piceno, l’auto di
Marco Fabiani, l’uomo che ospita in un residence a San Benedetto del Tronto
Marco Ahmetovic, il rom ventiduenne che uccise, guidando ubriaco il suo
furgone, quattro ragazzi ad Appignano del Tronto. Il giorno prima lo stesso
Fabiani aveva denunciato danneggiamenti, per circa 2.000 euro, alla stessa
auto. L’uomo che ospita il rom, agli arresti domiciliari, gestisce anche
iniziative (interviste, foto e libri) che hanno suscitato polemiche, accanto
alle spregiudicate operazioni di marketing dell’agente Alessio Sundas. Sull’incendio
dell’auto, che è andata completamente distrutta, indagano i carabinieri. Le
fiamme si sarebbero sprigionate all’interno della vettura, dove qualcuno ha
gettato una bottiglia incendiaria dopo aver rotto il finestrino.
LA SICILIA
«Subito un decreto
affinché Ahmetovic non possa lucrare sul sangue versato» San Benedetto del Tronto. Circa 150 persone hanno partecipato ieri a una manifestazione
organizzata dalla Destra di Storace per protestare contro le iniziative di
marketing legate alla figura di Marco Ahmetovic, il rom di 22 anni condannato a
sei anni e mezzo in primo grado per avere provocato, guidando ubriaco, la morte
di quattro ragazzi ad Appignano del Tronto. I manifestanti si sono radunati davanti al residence dove
il 22enne si trova agli arresti domiciliari e poi hanno sfilato in corteo
intorno all’isolato con lo striscione «Non si lucra sul sangue versato». Tra
loro anche Lara Luciani, madre di una delle giovani vittime (il 16nne Alex) e
uno zio, Giuseppe Antolini. Ci sono stati anche momenti di tensione, quando il
proprietario dell’appartamento in cui si trova Ahmetovic, Marco Fabiani, è
sceso a parlare con alcuni giornalisti, e alla fine è stato scortato dai
carabinieri alla sua automobile. I manifestanti hanno
chiesto a governo e Parlamento un provvedimento immediato, da trasformare poi
in legge, per impedire a chi si è macchiato di delitti di trarre profitto dal
sangue versato. Il riferimento diretto è al contratto che il rom avrebbe
firmato come testimonial di una linea moda. Ignoti hanno poi dato alle fiamme nel pomeriggio, ad
Ascoli Piceno, l’auto di Marco Fabiani, l’uomo che a San Benedetto del Tronto
ospita in un residence Ahmetovic. Appena l’altro ieri, Fabiani aveva denunciato
danneggiamenti, per circa 2.000 euro, alla stessa auto. L’uomo oltre che
ospitare il rom, da quando il giovane è stato condannato ha gestito alcune
iniziative (l’ultima, un’intervista ad Ahmetovic, ma anche servizi fotografici
e la promozione di un memoriale del nomade) che hanno suscitato polemiche,
accanto alle spregiudicate operazioni di marketing, sull’immagine del rom,
promosse dall’agente pubblicitario Alessio Sundas. Le fiamme si sarebbero
sprigionate all’interno della vettura, dove si presume che qualcuno abbia
gettato una bottiglia incendiaria o altro dopo aver rotto il finestrino.
LA GAZZETTA DI PARMA
INCIDENTE
ALL’ALTEZZA DI BORGOTARO A15, ubriaco al volante sbanda e finisce
contro il guardrail Ha sbandato ed è andato a sbattere contro il guardrail. E’
probabile che anche la velocità elevata abbia contribuito, ma certamente il troppo alcol nelle vene ha avuto un ruolo determinante. continua...
L’ARENA di Verona
Adolescenti La metà
consuma alcolici L’alcol è una delle
emergenze sanitarie, per tutte le patologie ad esso correlate, descritte nel
recentissimo Osservasalute, la ricerca sullo stato di salute degli italiani e
delle strutture sanitarie nazionali elaborata dall’Osservatorio nazionale sulla
salute delle regioni italiane. I risultati non sono molto confortanti. La prevalenza dei consumatori di alcol in Italia di età
superione a 11 anni nel 2003 è del 71,8% (84,7% per gli uomini e 59,8% per le
donne). In Veneto la percentuale è dell’88,2 per cento per gli uomini e il 67%
per le donne, valori tra i più alti in Italia. Secondo Osservasalute, il consumo di alcol è uno sei principali fattori di rischio per la
salute e tra i principali elementi determinanti di disabilità, mortalità e
morbilità nella popolazione in generale. L’alcol è responsabile di costi
sociali e sanitari pari al 3-5 per cento del Pil, il prodotto interno lordo e
di problemi alcolcorrelati che possono
estendersi dal consumatore a terzi, coinvolgendo l’ambito familiare e il
contesto sociale allargato. L’alcol,
inoltre, è il fattore prevalente nella rilevazione di episodi di violenza, di
abusi, di maltrattamenti, di criminalità, di perdita di opportunità sociali,
invalidità, incidentalità domestica, sul lavoro e sulla strada. La maggiore concentrazione di consumatori di alcol si
trova tra gli adulti (il 91,2 per cento) di età compresa tra i 45 e i 64 anni.
Molto forte anche la presenza di consumatori di alcolici nella fascia d’età dei
cosiddetti giovani adulti, tra i 25 e i 44 anni, con il 90,3 per cento. Ma è il
dato preoccupante, anche se inferiore numericamente, è quello relativo agli
adolescenti, ai ragazzi di età compresa tra i 14 e 16 anni: il 45,8 per cento è
consumatore di alcolici. E.C.
CORRIERE ADRIATICO
la rissa avventore
finisce all’ospedale pesaro - Un venerdì sera a suon di calci e pugni per una
rissa a Baia Flaminia. Il quartiere della città, affollato di adolescenti,
ritorna ad essere scenario di gratuiti episodi di violenza. Davanti ad un noto
locale del circuito pesarese del divertimento, verso le due, un gruppo di
ragazzi ha iniziato a spintonarsi. Una scena all’ordine del week end, che tante
volte si ripete, alimentata dallo stato
di ubriachezza di molti ragazzi che a fine serata diventano molesti. Quando i due gruppetti minacciavano di alzare le mani,
alcuni dei presenti sono intervenuti, dividendoli, anche se qualche “botta” è
partita. Una ragazza, allarmata dalla scena, ha chiamato le forze dell’ordine,
che sono arrivate sul posto. Un ragazzo coinvolto, con dolori alle costole, si
è recato al pronto soccorso dichiarando di aver subito percosse.
CORRIERE ADRIATICO
Violazioni e ammende
Orari e alcolici
Locali al setaccio urbino - L’attività di controllo in occasione delle notti
del giovedì e di altri eventi da parte del Commissariato di Urbino e in
collaborazione con le forze di polizia cittadina, è stata estesa anche ai
locali pubblici. Una particolare attenzione viene rivolta dalle forze
dell’ordine alla prevenzione e alla repressione di comportamenti contrarie alle
leggi e ai regolamenti come ad esempio il mancato rispetto degli orari di
chiusura, il divieto di tenere pubblici spettacoli (come le feste da ballo)
senza la prescritta autorizzazione, il divieto di vendita per asporto di
bevande in contenitori di vetro a partire dalle ore 20.00, il divieto di
servire alcolici nei locali di pubblico spettacolo (come le discoteche) dalle
ore 02.00, il divieto di adottare comportamenti che rechino disturbo al riposo
delle persone, come ad esempio tenere la musica a volume troppo alto etc.. Attività non certo inutile visto che nel corso delle
ultime notti, in almeno sei circostanze sono state contestate infrazioni di
carattere penale ed amministrativo per comportamenti non aderenti alle
normative tenuti da gestori di locali pubblici. Come sempre accade l’attività di controllo delle forze
dell’ordine porta anche a sorprese inizialmente non contemplate
nell’operazione. Nel corso di questa attività infatti la polizia ha
arrestato, in due differenti occasioni, tre extracomunitari ricercati per
rapina aggravata nonchè effettuato una lunga serie di segnalazioni per
ubriachezza e per schiamazzi notturni .
IL GAZZETTINO (Padova)
INDAGINE
DELL’AZIENDA OSPEDALIERA E DELLA PROVINCIA Aumenta l’uso degli
stupefacenti anche fra i ragazzini Una tempesta di "neve". Polvere bianca, che
scorre tra le pieghe di vite apparentemente normali, trascinate nel vortice
dell’azzardo e dell’incoscienza dalla potenza del branco. Il 58,5\% dei ragazzi padovani ha provato hashish o marijuana (nel 2006
era il 49,3\%), il 23,3\% popper (contro il 14,9\%), l’11,9\% cocaina (contro
il 7,7\%), il 5,7\% ecstasy (era il 3,4\%). E cresce la frequenza: a
consumare marijuana o hashish almeno una volta alla settimana è l’8,4\% dei
giovani del 2007 contro il 5,6\% del 2006, ogni giorno il 5,7\% a fronte del
2,7\% dello scorso anno. Una cattiva abitudine che spesso non è la sola,
andandosi a sommare ad altre. La prima sigaretta? Il 14,7\% dei tredicenni l’ha
già fumata, così come il 23,4\% dei quattordicenni, il 24,3\% dei quindicenni,
il 17,7\% dei sedicenni, il 5,5\% dei dodicenni, il 3,4\% degli under 11. E se
al fumo ci si accosta sempre prima, aumenta pure l’abitudine a trasformare
questa "sperimentazione" in pratica continuativa: il 77\% dei ragazzi che attualmente fumano
(42 su 100, lo scorso anno erano 33 su 100) lo fa ogni giorno (contro il 72\%
del 2006). Il 64\% beve alcolici
soprattutto nei week-end confermando una pratica tipica "del sabato
sera". E’ quanto emerge dagli ultimissimi dati evidenziati dal
progetto di Prevenzione andrologica permanente "Il ruolo della scuola e
delle altre istituzioni", promosso dal Centro di Crioconservazione dei
gameti maschili dell’Azienda ospedaliera - Università di Padova, insieme con la
Provincia di Padova, con il sostegno di Azienda ospedaliera, Ulss 16 e
Università degli Studi. L’analisi statistica dei risultati è stata eseguita
dalla facoltà di Statistica sociale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Scopo dello studio: tracciare l’identikit di chi ha appena raggiunto la maggiore
età. Coinvolti nel progetto 42 istituti superiori di Padova e provincia con
1.211 studenti maggiorenni di sesso maschile frequentanti l’ultimo anno di
studi, dei quali 932 si sono sottoposti a visita andrologica. Per 500 di loro è
stato necessario condurre approfondimenti attraverso esami del liquido
seminale, per 379 si è proceduto a sottoporli ad ecodoppler. L’indagine si è
svolta tra dicembre 2005 e maggio 2007. «Leggendo dietro l’asetticità di cifre
e statistiche emerge una realtà estremamente preoccupante - commenta il
direttore del Centro di Crioconservazione dei gameti, professor Carlo Foresta -
che parla di una generazione priva di punti di riferimento sani, di stili di
vita maturi e consapevoli, la generazione di chi è sempre alla ricerca di nuove
emozioni, inconsapevole dei rischi che corre. In particolare nei luoghi di aggregazione giovanile l’uso di
stupefacenti è in pesante aumento ma non cresce parimenti la consapevolezza di
quanto possa nuocere per la salute, anche dell’apparato sessuale, ed è
trainante la forza del branco che in alcune realtà scolastiche è fortemente
presente». F.Capp.
IL MESSAGGERO (Pesaro)
A piedi e ubriaca in
A14, salvata dalla polizia L’ha sorpresa la polizia che vagava a piedi per l’A14,
completamente ubriaca. Sorpresa e salvata - probabilmente - da una brutta fine
perchè la giovane donna, poi
risultata essere un’ucraina clandestina, non
solo era alquanto sbronza, ma girovagava scalza sulla corsia di sorpasso
dell’autostrada, nel tratto di Pesaro, alla mercè delle automobili di
passaggio. Un rischio per lei, ma un pericolo anche per i conducenti in
transito che se la trovavano dinanzi solo all’ultimo secondo, giusto in tempo
per frenare. Per fortuna che qualcuno ha fatto in tempo ad allertare la polizia
prima che accadesse il peggio. E poco dopo sul posto si è portata una pattuglia
dell’autostradale di Fano con gli agenti che, mettendo a repentaglio la loro
stessa incolumità sono riusciti a raggiungere la giovane e a trascinarla via
dalla sua pericolosa posizione. La donna, portata poi per accertamenti in
Questura, è risultata essere clandestina ed è stata espulsa. E sempre la polizia, nell’ambito di una serie di misure di
controllo e di servizi predisposti per l’ordine pubblico, ha vietato a un
tifoso di presentarsi allo stadio. Il giovane, già colpito dal Daspo (Divieto
di assistere a manifestazioni sportive) continuava ugualmente a seguire la
squadra locale in trasferta. Ora, con la notifica dell’aggravamento della
misura cautelare, non potrà più farlo per ulteriori 2 anni. Altri servizi sono stati inoltre svolti con il supporto
del personale dell’ufficio minori in aiuto dei giovanissimi che frequentano
certi luoghi dubbi della città.
IL GAZZETTINO (Padova)
I risultati del
questionario su sicurezza e degrado Da piazza De Gasperi
la richiesta di Sos Padova: "Vietate la vendita di alcol" Apprezzamento verso le istituzioni per la soluzione dei
problemi della zona: il 74,32\% dice "basso". Sensibilità dimostrata
dall’amministrazione ai problemi della zona: il 50,86\% dice "poca",
il 40,49\% "nulla". Favorevoli ad un presidio di polizia e alle
telecamere di sorveglianza? Il 92,10 per cento risponde "sì". E’
Padova, Italia, zona De Gasperi - stazione ferroviaria. Le domande, tredici in
tutto, sono state formulate con un questionario distribuito in 1500 copie nelle
vie adiacenti la stazione ferroviaria da parte dell’Associazione cittadini zona
piazza De Gasperi e dintorni. I risultati del sondaggio, che ha visto la
restituzione di 405 schede "utili", sono stati discussi l’altra sera
insieme al vicesindaco Claudio Sinigaglia, invitato a partecipare ad un
dibattito proprio dall’associazione che l’ha realizzato. «Non discuto i numeri
del sondaggio - ha detto - però non accetto nemmeno che tutte le responsabilità
vengano imputate a noi».
IL GAZZETTINO (Belluno)
Lunedì, 03 Dicembre 2007
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