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Rassegna stampa Alcol e guida del 2 dicembre 2007

A cura di Roberto Argenta e Alessandro Sbarbada

SOCIALNEWS.IT

La correlazione tra abuso di alcol e salute
L’impegno del Governo

E’ da poco operativo il Piano Nazionale Alcol e Salute, nato con l’obiettivo di coordinare tutte le attività di prevenzione e presa in carico dei problemi correlati all’abuso dell’alcol tra la popolazione. Il Piano si prefigge di ridurre i consumi e prevenire i danni da alcol correlati, soprattutto per giovani, donne e anziani. A tale scopo sono stati stanziati, a livello nazionale, 4,5 milioni di euro per tre anni (*)
Recenti statistiche ci mostrano un pericoloso incremento dell’abitudine al bere per ubriacarsi, anche nel nostro paese e soprattutto tra i giovani. Basti pensare che, se nel 1999 la percentuale dei giovani italiani che si ubriacavano almeno tre volte in un mese era del 3%, nel 2003 (ultimo anno di osservazione disponibile) risultava del 7%, quindi più che raddoppiata, anche se sempre inferiore a quella di molti Paesi europei. Esiste una forte correlazione tra abuso di alcol e salute. L’abuso di alcol resta infatti uno dei principali fattori di rischio di malattia e morte. Ma, soprattutto tra i giovani, quando l’abuso di alcol è associato alla guida diventa una vera e propria emergenza nazionale. L’elevata e crescente mortalità giovanile per incidente stradale si stima correlata ad abuso di alcol per più del 40% dei casi e rappresenta la causa di oltre il 46% del totale dei morti di età compresa tra 15 e 24 anni. è una realtà che richiede dunque la programmazione di adeguati interventi per prevenire questi danni e per promuovere comportamenti e stili di vita coerenti con il mantenimento di un buono stato di salute. Sul piano normativo è da poco operativo il Piano Nazionale Alcol e Salute nato con l’obiettivo di coordinare tutte le attività di prevenzione e presa in carico dei problemi correlati all’abuso dell’alcol tra la popolazione. Il Piano si prefigge di ridurre i consumi e prevenire i danni alcolcorrelati, soprattutto per giovani, donne e anziani. A tale scopo abbiamo stanziato 4.5 milioni di euro per tre anni. Le azioni strategiche previste dal piano sono realizzate in collaborazione con le Regioni e con il coinvolgimento di strutture e soggetti del SSN, del mondo della scuola e dello sport, del sindacato, delle Forze dell’Ordine e delle imprese del settore.
Sul piano della prevenzione, che in questo settore è estremamente significativa, abbiamo promosso il programma interministeriale "Guadagnare Salute. Rendere facili le scelte salutari" che tra i suoi obiettivi ha la lotta all’abuso dell’alcol, con particolare riferimento alle giovani generazioni. Un’area specifica del programma è dedicata alle strategie per ridurre l’abuso di alcol e le conseguenze sulla salute, ma anche le conseguenze drammatiche legate alla guida in condizioni di ebbrezza. Per ridurre l’abuso e il numero di incidenti stradali alcol-correlati è stata chiesta un’ assunzione di responsabilità ed un impegno specifico ai produttori di bevande alcoliche. Auspichiamo anche di ottenere presto una revisione del codice di autoregolamentazione per la pubblicità e delle proposte per l’inserimento nella etichettatura delle bevande di almeno una avvertenza semplice, a tutela in particolare di alcune categorie a rischio quali donne in gravidanza, persone alla guida, assuntori di particolari farmaci e giovani. Nello stesso tempo abbiamo deciso di incrementare le attività di controllo anche promuovendo azioni di autotest responsabili. Importante poi la norma inserita di recente che vieta il consumo di alcolici nei locali dopo le due del mattino. Come significativi sono gli inasprimenti delle sanzioni per i guidatori che superano il tasso alcolemico consentito di "0,5 grammi litro" (pari a circa 2 bicchieri e mezzo di vino). Certo i divieti da soli non bastano, ma sono assolutamente utili per scongiurare in ogni caso l’abuso soprattutto tra i giovani. Per questo penso sia giusto innalzare a 18 anni il divieto di vendita oggi previsto per la sola somministrazione in luoghi pubblici e per i soli minori di anni 16.

La UE ci segnala inoltre l’opportunità di portare a "zero" il limite di tasso alcolico consentito per i neo patentati (il limite attuale per tutti è di "0,5 grammi per litro"), consigliando in ogni caso di procedere ad una progressiva riduzione per tutti perché non esistono limiti di basso consumo da considerarsi più sicuri in quanto l’abilità alla guida risulta compromessa anche a livelli di consumo molto bassi. Insieme alla prevenzione altri interventi fondamentali sono l’informazione e la comunicazione ai cittadini. In questo ambito si è recentemente inserita la campagna del Ministero della Salute contro l’abuso di alcol, che abbiamo avviato già da questa estate periodo in cui diventa ancora più stretto il legame abuso di alcol-incidente stradale, con esiti, purtroppo, spesso fatali.
In questa nostra battaglia abbiamo voluto coinvolgere e farci aiutare da chi, per i giovani, rappresenta un vero e forte richiamo e un esempio di vita attiva ma sana, alcuni tra i protagonisti più significativi del mondo del calcio italiano.
La tutela della salute e soprattutto il futuro delle nostre generazioni non deve essere delegato soltanto ai divieti e alle proibizioni delle istituzioni ma spetta ad ognuno di noi il compito di trasmettere ai nostri giovani il valore fondamentale dell’importanza della vita e della sua difesa come bene primario.
Livia Turco
Ministro della salute
http://www.socialnews.it/ARTICOLI%20NOVEMBRE%202007/NOVEMBRE2007Turco_1.htm
(*) Nota: può essere interessare confrontare questo dato con i trenta milioni di euro in tre anni destinati a finanziare le Strade del Vino.
Questi trenta milioni di euro sono solo una minima parte del denaro pubblico investito in Italia per promuovere le bevande alcoliche: sarebbe importante che qualcuno facesse uno studio per quantificare questo denaro.


IL GAZZETTINO

Notte da sballo senza alcoltest
Spresiano
NOSTRO INVIATO
La macchinetta se ne sta in un angolo, inutilizzata, ignorata dal popolo della notte, all’uscita dell’Odissea, la città del divertimento di Spresiano. Una girandola di colori la fa assomigliare a quegli apparecchi che nelle sale giochi leggono l’oroscopo. Ma in questo caso è destinata ad emettere non un’improbabile sentenza sul proprio destino - ammesso che qualcuno voglia farla funzionare, previo inserimento nella feritoia di una moneta da un euro - bensì una seriosissima autorizzazione a salire in auto, dopo la sbornia di alcool e di suoni. Attraverso la voce suadente di una donna che avverte. «Attenzione, il valore alcolimetrico è superiore al consentito. Non puoi guidare».
È ciò che accade anche al vostro cronista quando - dopo una notte trascorsa ad annusare odori, colori e tic degli abitanti nella mecca della danza - prima di mettersi al volante effettua la verifica che da queste parti dovrebbe essere un obbligo, non un optional a pagamento. Premessa necessaria: l’elenco delle bevande alcoliche ingerite dal sottoscritto. Uno spritz a Treviso, prima di cena, attorno alle 20. Un paio di bicchieri e niente più a tavola. Poi, diluite dalle 23 alle 2.30, soltanto un paio (leggasi due) di Coca-Cola con Bacardi. Tutto qui. (*) Tra il primo cicchetto e l’ultimo sono trascorse cinque ore e mezzo. Almeno un’ora dall’ultimo sorso di alcol (attorno all’1.30) al momento fatidico di afferrare una cannuccia, infilarla in un bocchino e di soffiare con forza per verificare il tasso alcolico nel sangue.
Il verdetto è di quelli che gelano, soprattutto se si è da soli, non si può contare sul guidatore-non-bevitore e non si può tornare a casa a piedi. Girano le luci. Rosso-verde-azzurro. Sul display ruotano i numeri. Alla fine si fermano sullo 0.62, la ruota dei semi-alticci, comunque di coloro ai quali la guida è negata. Possibile? Possibilissimo. Il "decreto Bianchi", che tanto ha fatto arrabbiare i gestori di discoteche, è chiarissimo. Fino a un tasso di 0.51 grammi per litro, si può guidare. La lucidità è assicurata. (**) Ma è oltre quella soglia che cominciano i guai. Dallo 0.51 fino a 0.80, chi guida rischia una multa che va dai 300 ai 600 euro, oltre alla sospensione fino a 6 mesi della patente. Da 0.81 a 1.5 si entra nella terra dell’ubriachezza, la multa arriva fino a 3.200 euro, la sospensione della patente fino a un anno, ma si può subire una condanna all’arresto fino a 3 mesi. Oltre il tasso di 1.5 siamo nel regno di chi vede doppio per davvero, parla a vanvera e rischia di finire fuori strada ad ogni curva, per questo le pene vengono raddoppiate.
«Cos’è venuto fuori? 0.62... Non preoccuparti, aspetta dieci minuti, respira a pieni polmoni e te ne puoi andare». Il vigilante è grande, grosso e simpatico. Ne vede di tutti i colori. «Soprattutto il sabato quando ci sono i ragazzini, stasera no, è gente abbastanza tranquilla». E quel gruppo, non le pare abbia un aspetto abbastanza tosto? «Quello che conta non è l’aspetto, ma l’occhio lucido». Li guarda e capisce se hanno bevuto, quanto, se si sono fatti di sostanze, insomma se sono dei predestinati a diventare, di lì a pochi chilometri, una delle molte croci nel camposanto sconfinato del sabato sera. E le macchinette? «Qualcuno le usa e ci chiede dove sono... ma lo fanno in pochi». Infatti, in mezz’ora abbondante è solo il vostro cronista ad aver utilizzato lo strumento, rimanendo alquanto perplesso per il risultato. Cosa faranno gli altri, quelli che danzavano sui "cubi" come assatanati, ordinavano super-alcolici a raffica e nei cessi urlavano la propria mascolina esuberanza («Sono un glande! Sono uuunnn glandeee...»), dopo essersi inebetiti di musica e di champagne da 180 euro alla bottiglia?
Alla fine della notte si scopre che l’alcol-test non è obbligatorio. Non lo fa nessuno. E se non lo intima un agente della Stradale è sostanzialmente snobbato
. Della serie, la prevenzione non esiste. E non basta che sugli inviti sia scritto: «Le norme del Codice della strada sono una regola di vita. Non perdiamola di vista. Brinda alla vita, non berti la vita». Un fervorino, una specie di contentino. Perchè poi, quando entri nelle sale, scopri in bella mostra sui banconi i fogli della petizione Silb-Fipe, ovvero le associazioni che raccolgono i gestori delle sale da balle e che protestano rumorosamente da mesi avvertendo che le norme anti-alcol non servono a niente, sono palliativi.
«No al proibizionismo, sì alla prevenzione (etilotest, guidatore designato)» è l’intestazione dei moduli prestampati per contrastare il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 2 di notte nei locali di spettacolo ed intrattenimento, previsto dal comma 2 dell’articolo 6 della legge numero 160 del 2 ottobre scorso. Si tratta della conversione in legge del decreto-Bianchi che è ormai in vigore dappertutto. Se vi si aggiunge la legge regionale che intima la chiusura alle 3 degli spettacoli, il cerchio è chiuso. «Addio spettacoli, addio lavoro - fa la cassandra Roberto Giachetto, uno dei leader italiani dei gestori - e quelle misure non servono a niente». Dentro l’Odissea i ragazzi della notte si scaldano per la musica, non per le petizioni. I fogli restano quasi tutti senza firma, se si escludono quelle di un bolognese che si chiama Romano e di un padovano che si chiama Gianni. Insomma, se ne fregano. Anche se le voci sono molte e diverse.
La grande sala "live" è piena di gente attempata, venuta a ballare il liscio e dintorni. Più che una discoteca sembra una balera, la dimostrazione che le regole del divertimento non hanno confini di età. Neppure della Terza Età, se si guardano pancette che si trascinano sulla pista, rughe e celluliti che volteggiano con ardore, sguardi languidi che saettano tra i divanetti. Luci rosse, cascate di lumini. Le coppie sembrano carillon che girano. È il vecchio rito dell’invito alla danza, suggestione, promessa, lusinga. S’intuisce la promiscuità, il meticciato, con le badanti che stanno sedute in attesa, i vecchi che usano i gesti come facevano nella loro giovinezza. Calze a rete e capelli bianchi. Minigonne vertiginose e quintali di belletto. È un gigantesco esorcismo per il tempo che passa.
Ennio, alla consolle, spazia con lo sguardo sulla sala immensa. «Ascolta la musica, chiudi gli occhi e poi aprili all’improvviso... li vedi come girano precisi, ordinati? È tutta gente tranquilla, che viene a ballare da anni, che non eccede. Alle 3 meno 10 la musica finisce. Alle 3 se ne sono andati tutti». Ma dall’altra parte, all’Anima o dentro la sala Graffiti, dove il suono è un eccesso, una trasgressione continua? «Di là è un po’ diverso...». La situazione è sotto controllo, i divieti vengono rispettati alla lettera. Questa almeno è l’apparenza.
Luigina è una casalinga (dice) e viene da Mestre. Barbara fa l’impiegata (dice) e viene da Chioggia. Giovanna ha i capelli biondo platino. Albertina si guarda sempre attorno, quasi a cercare qualcuno. Siamo appena all’inizio della danza più sfrenata. «Veniamo per ballare e... per trovare, per distrarci, per evadere. Il venerdì ci sono più donne sole. Il sabato i ragazzi. La domenica i pensionati. Bere? Beviamo solo coca-cola, non abbiamo bisogno della guidatrice astemia».
Cominciano le percussioni. Le luci e il fumo. Una giovane donna dalla voce roca canta e dice: «Angeli della notte, chissenefrega di Alessandro Genova». Chissà cosa vorrà dire. Intanto due colore si muovono con gesti da robot. C’è gioia e ritmo, l’amplesso non la seduzione, la psico-cancellazione delle differenze. È il linguaggio dei corpi, è un pulsare dentro, un battito bestiale, contorcimento delle budella. È il tempo che va vissuto fino in fondo.
La sbronza è un lusso, comunque un rito collettivo. La consumazione costa 6 euro. Una bottiglia di champagne quasi duecento, la si compera in dieci, neppure un bicchiere a testa. Ma così ci si fa notare. Le ragazze arrivano, assaggiano, ridono felici. Anche qui dentro il consumo è un’esibizione. Il momento fatidico arriva in fretta. Le 2 del no-alcool sono un soffio in agguato per chi non vuole limiti all’ebbrezza. Le 3 della chiusura sono una specie di ghigliottina per chi vorrebbe un piacere senza limiti. Poco prima delle 2 è tutto un frenetico andirivieni di bottiglie. Il cartello avverte: «Nessun alcolico verrà venduto dopo le 2, ma può essere ordinato e servito prima». La consumazione la si può fare con calma, in fondo la legge può vietare la mescita, non la consumazione differita.
Allo scoccare dell’ora le belle ragazze dietro il bancone sono addirittura plateali nei loro rifiuti. Indicano con la mano il polso, l’orologio, e scuotono la testa in segno di rifiuto. «Come sono già le 2? Dai per favore...» ci prova qualcuno. Se ci sia il mercato nero non sappiamo. Di certo, miracolosamente, misteriosamente, alle 3 qualcuno ha ancora una bottiglietta di birra in mano. E si prepara ad uscire, nella notte che ancora non ha fine.

Giuseppe Pietrobelli
(*) Nota: “tutto qui”: questo cronista, dopo cinque unità alcoliche in una sera, pare considerarsi praticamente un astemio.
(**) Nota: casomai è assicurata la conservazione della patente, la lucidità è un’altra cosa.


IL GAZZETTINO

GRUPPO INTERFORZE
(db) La guerra alla guida in stato di ebbrezza sta facendo emergenze un preoccupante sommerso. Anche l’altra sera il gruppo interforze composto da forse dell’ordine e Dipartimento per le dipendenze composto da medici, psicologi, infermieri e forze dell’ordine, ha fermato 61 conducenti in evidente stato di alterazione: il 34 per cento era positivo all’alcol, il 9.8 alle droghe, il 13 ad entrambi: di questi , il 6,7 aveva usato cannabis+oppiacei, il 13,3 cannabis più metamfetamine, il 60 per cento cannabis sola, il 13 alla cocaina e il 6 alle metamfetamine da sole.
Come spiega il dottor Giovanni Serpelloni, responsabile del Dipartimento, rispetto ai controlli delle settimana scorsa si è assistito ad un incremento della positività alle sostanze e all’alcol del 18 per cento. La maggior parte delle persone che sono state trovate positive ha dichiarato di provenire dalle discoteche e da altri locali di intrattenimento. Gli accertamenti specialistici neuro-psicologici e i test di reazione nervosa, hanno rilevato gravi alterazioni dei riflessi e della coordinazione tali da compromettere pesantemente la capacità di guida. «Alcune persone hanno anche tentato di falsificare le urine consegnate per le analisi diluendole con l’acqua di rubinetto, se non addirittura presentando campioni di sola acqua - spiega Serpelloni - A molti giovani conducenti è stata sequestrata l’automobile e per tornare a casa hanno dovuto chiamare genitori che erano del tutto ignari del fatto che i figli assumessero sostanze stupefacenti».
Il picco massimo dell’accesso al "centro di controllo" che si trova a Verona vicino all’ingresso dell’autostrada, è stato tra le 4 e le 6.
L’iniziativa vede un unico team coordinato dal prefetto di Verona sulla base di una ordinanza emanata dal questore. L’auspicio - come ha sottolineato più volte il dottor Serpelloni - è che si possa estendere anche in altre parti della regione.


L’ARENA di Verona

GUIDA PERICOLOSA. I giovani fermati tra le 4 e le 6 del mattino hanno tentato di camuffare le analisi
Altre 23 patenti ritirate per droga e alcol
I genitori, chiamati sul posto dai ragazzini appiedati, sono stupiti
Non immaginavano che i loro figli si riducessero in queste condizioni
Serpelloni: aumento di abuso di sostanze miste Si rischiano emorragie cerebrali

Continua l’attività del gruppo interforze per il controllo della guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe. Ma i dati, anzichè alleggerirsi, si appesantiscono. Sono state ritirate altre 23 patenti. E c’è stato chi al momento del controllo urine, nel bicchiere ha messo acqua di rubinetto, pensando di poterla fare franca,
L’iniziativa, ripartita la settimana scorsa, ha visto il coinvolgimento contemporaneo della polizia stradale, dei carabinieri, della polizia municipale e la guardia di Finanza di Verona che hanno pattugliato le strade di Verona fermando 61 conducenti di autoveicoli e accompagnandoli al Dipartimento delle dipendenza della Asl 20 di Verona per eseguire gli accertamenti su alcol e droghe.
Anche la notte tra venerdì e sabato, la campagna per la sicurezza stradale ha visto impegnati medici, infermieri, e forze dell’ordine in un unico team coordinato dal prefetto Italia Fortunati.
I dati rilevati ancora una volta si sono mostrati molto significativi. Sui conducenti esaminati ben il 34,4% è risultato positivo all’alcol (9,8%) o alle droghe (11,5%) o ad ambedue (13,1%). Dei positivi alle droghe (15 persone), il 6,7% aveva utilizzato cannabis + oppiacei, il 13,3% cannabis + metamfetamine, il 60% cannabis da sola, il 13,3% cocaina, il 6,7% metamfetamine da sole. Il 65,6% è risultato negativo agli accertamenti. I carabinieri di Peschiera hanno ritirato 14 patenti per alcol.
«Rispetto ai controlli della settimana scorsa si è assistito ad un incremento della positività alle sostanze e all’alcol con un ragguardevole aumento, in particolare, del poliabuso (18% degli esaminati)», ha detto il responsabile dell’Osservatorio sulle dipendenze, il medico Giovanni Serpelloni che anche l’altra notte era in strada con i suoi collaboratori. La maggior parte delle persone trovate positive alle droghe hanno dichiarato di provenire dalle discoteche e da altri locali di intrattenimento. Gli accertamenti specialistici neuro-psicologici e i test di reazione nervosa hanno rilevato gravi alterazioni dei riflessi e della coordinazione tali da rendere la capacità di guida gravemente compromessa riconfermando, inoltre, che queste persone avevano una scarsa consapevolezza del loro deficit, sopravvalutando fortemente le proprie ridotte capacità di performance.
«La scelta del prefetto e del questore si sta dimostrando vincente nel controllo delle attività su strada. La collaborazione tra tutte le forze dell’ordine e la nostra struttura sanitaria è diventata oggetto di interesse anche per la Regione Veneto che sta analizzando e predisponendo la possibilità di esportare tale esperienza in tutte le province venete. Sono colpito, ancora una volta, dalla grande professionalità e responsabilità dimostrata dalle forze dell’ordine e lo spirito collaborativo dimostrato. I controlli proseguiranno fino a gennaio 2008 mantenendo una costante valutazione».
Anche l’altra notte si sono potute evidenziare alcune situazioni particolarmente critiche: l’età media degli esaminati è risultata più bassa dell’altro controllo e gli utilizzatori di cocaina e metamfetamine hanno fatto rilevare valori della pressione arteriosa molto elevati (210/130) con una frequenza cardiaca a riposo di circa 130 battiti al minuto, mettendo così a grave rischio la loro salute per possibili emorragie cerebrali correlate alla crisi ipertensiva per cocaina. Alcuni soggetti hanno tentato anche di falsificare le urine consegnate per le analisi attraverso la fornitura di campioni diluiti con acqua di rubinetto. Il picco massimo dell’accesso e della presenza di positività è stato tra le 4 e le 6 del mattino. E molti genitori chiamati sul posto per «ritirare» i figli cui è stata sequestrata l’auto, si sono stupiti nello scoprire che i ragazzi erano in quelle condizioni. Alla faccia.

A.V.


IL GAZZETTINO (Venezia)

Lido. Torna la "messa alcolica" in arrivo le immancabili polemiche
Due anni fa un’iniziativa simile che si era tenuta al Blue Moon non aveva mancato di sollevare polemiche. Ciononostante lunedì 24 dicembre tornerà al Lido la "messa alcolica". L’iniziativa è promossa dalla discoteca "Club 22" (ex Acropolis) del Lungomare Marconi. La festa si terrà dalle 23 alle 4 del mattino, proprio la vigilia di Natale, quando la Cristianità celebra la nascita di Gesù Bambino. Nel volantino che pubblicizza l’appuntamento viene anche specificato che presenzieranno il rito don Agi e don Simone (probabilmente i deejay che animeranno i festeggiamenti a base di musica, alcool e danze). Nell’invito è stato anche stilizzato un albero di Natale. La parodia del rito non ha mancato di suscitare polemiche tra i fedeli e indignazioni da parte di diversi cittadini. È probabile che anche quest’anno la "messa alcolica" finirà per aprire un dibattito. Informazioni:: 3406890915 e 3471026948.


IL TIRRENO

Novità in arrivo anche per i locali nel capoluogo 
Bar e pub aperti fino alle 3 se fuori dai centri abitati 

VICOPISANO. È in vigore da pochi giorni la nuova ordinanza per determinare l’orario di apertura e chiusura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.
Novità assoluta per il Comune di Vicopisano è la possibilità data ai gestori di attività ubicate fuori dai centri abitati, di prolungare l’orario di apertura del locale, per esempio bar, pub o ristoranti, fino alle 3 di notte e con un’apertura non prima delle 5 del mattino.
«Abbiamo pensato di migliorare in questo modo il servizio dei gestori in base alle abitudini mutate e alle esigenze delle nuove generazioni. Inoltre, l’opzione di prolungamento dell’orario può offrire dei margini di lavoro in più per i gestori o semplicemente un’organizzazione più elastica» commenta il vicesindaco Giampiero Nesti.
Anche per i gestori di locali nei centri abitati ci sono alcune piccole novità: apertura non prima delle 5 del mattino e chiusura non oltre le ore 1 di notte (mentre finora il limite stabilito erano le 00.30); obbligo di rendere noto l’orario adottato, almeno 7 giorni, con esposizione di apposito cartello all’esterno del locale e darne comunicazione allo sportello unico attività produttive del Comune; la possibilità di avere autorizzazione dal sindaco, in via eccezionale, del prolungamento dell’orario di apertura per motivi di pubblico interesse; 3 giorni di libera programmazione dell’orario senza limiti e cioè il 31 dicembre, l’8 marzo e il martedì grasso di carnevale. In merito alle attività che organizzano piccoli intrattenimenti musicali possono protrarsi non oltre le 24, durante l’inverno e fino alle 1.30 di notte nel periodo estivo.
«In questo caso, gli organizzatori di piccoli intrattenimenti devono avere l’accortezza di mantenere le emissioni sonore entro un volume tale da non recare disturbo alla quiete pubblica - specifica Nesti -. Infatti, al di là del limite massimo in decibel stabilito dalla legge, una raccomandazione che faccio ai gestori è di avere buon senso per una valutazione personalmente della situazione, affinché il resto della cittadinanza non venga disturbata». (*)
(*) Nota a cura di Aldo Fabbri (Associazione “Fede per la vita”): in un momento in cui nascono leggi (monche se vogliamo ) e provvedimenti atti a combattere il sempre più crescente fenomeno di consumo di bevande alcoliche, ecco che l’ amministrazione comunale di Vicopisano ( PI ) pensa bene di prolungare l’orario apertura di pub e bar nel proprio territorio, pensando "di migliorare il servizio dei gestori in base alle abitudini mutate e alle esigenze delle nuove generazioni..." ( è il commento del vicesindaco ).
In pratica è come dire << le nuove generazioni hanno l’esigenza di riempirsi di birra, vino, alcol ed altri intrugli chiamati "drink" fino al’alba? Bene, mettiamo più tempo a loro disposizione per farlo, ed al tempo stesso facciamo contenti anche i gestori>>.-
La stessa amministrazione poi però si preoccupa anche che la cittadinanza non venga disturbata ( un bel pensiero ) affidandosi al buon senso dei gestori.


NOVE.FIRENZE.IT

Venerdì sera alcol test al Tenax
Oltre la meta’ dei ragazzi ha superato il limite di legge

Dopo il Viper, venerdì sera la campagna per la sicurezza stradale è sbarcata al Tenax. E anche qui i numeri confermano l’allarme sull’uso e abuso di alcol: più della metà dei volontari che si sono sottoposti al test sono infatti risultati positivi. Un allarme che emerge anche dai controlli effettuati dalla Polizia Municipale sulle strade: sono state infatti cinque le patenti ritirate ad altrettanti conducenti che guidavano in stato di ebbrezza.
Tornando ai controlli effettuati ieri notte nell’ambito della campagna per la sicurezza stradale, gli agenti della Polizia Municipale e gli operatori della sicurezza sociale hanno coinvolto negli alcol test 111 volontari: 90 maschi e 21 femmine con un’età media di 24 anni. Sono risultati positivi, e quindi con un tasso alcolemico superiore al limite di legge fissato in 0,5 grammi/litro, 64 giovani clienti. Tra questi 55 sono maschi e 9 femmine. I controlli della Polizia Municipale sono continuati anche fuori dalle discoteche con servizi mirati al rispetto delle norme del codice della strada. In azione agenti del reparto del Pronto Intervento, del reparto sinistri e del servizio territoriale che hanno effettuato, tra l’altro, posti di controllo in lungarno Colombo e piazza Gaddi. Cinque le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza dei conducenti: dalla misurazione con l’etilometri sono infatti risultati tassi alcolemici di 0,69, 1,35, 1,51, 1,60 e 1,97. Inoltre sono state accertate 18 violazioni e ritirate quattro carte di circolazione. Mentre le pattuglie eseguivano questi controlli, una vettura condotta da un cittadino albanese è stata trovata dalla Polizia di Stato in viale Lavagnini con le gomme squarciate: il conducente che arrivava da via Don Minzoni si è immesso in piazza Libertà urtando il cordolo in cemento che separa la corsia riservata ai veicoli provenienti da viale Lavagnini. L’auto ha oltrepassato completamente il cordolo e questo ha causato lo squarcio delle gomme. Al fatto ha assistito una pattuglia della Polizia di Stato che stava transitando sul viale e che ha chiesto l’intervento dei vigili per il rilievo dell’incidente e l’accertamento delle violazioni al codice della strada. Il conducente è risultato positivo all’etilometro mentre per l’auto, senza assicurazione, è scattato il sequestro. Poco dopo un’altra vettura, condotta da un cittadino russo già noto alle forze dell’ordine, è andata a sbattere nel muro di cinta di Villa Le Rondini in via Bolognese. Nonostante l’incidente e i danni prodotti al muro e all’auto, il conducente è ripartito allontanandosi dal luogo del sinistro. Gli agenti della Polizia Municipale, intuendo il percorso dell’auto, hanno allertato i Carabinieri di Vaglia che dopo hanno fermato il veicolo. Il conducente è risultato in stato di ebbrezza.


IL TIRRENO

La Canniccia chiusa due settimane 
VIAREGGIO. La Canniccia, una delle discoteche più note e gettonate della Versilia, dovrà restare chiusa fino al 14 dicembre. Lo ha deciso il Questore di Lucca che ha sospeso la licenza per due settimane in seguito al «fattaccio» del 30 settembre scorso, quando la polizia aveva arrestato un cittadino albanese che, ubriaco, aveva ferito con un coltello quattro giovani all’interno della discoteca.
Il grave episodio, insieme ad altri che si erano ripetuti nel corso dell’ultimo anno, ha imposto l’adozione della misura - secondo il Questore - per frenare il ripetersi di analoghe situazioni. Pacata la reazione dei titolari del locale. «Non faremo ricorso perché i tempi sarebbero piuttosto lunghi: resta il fatto che era preferibile una multa, senza che ci rimettessero i nostri dipendenti», è il commento di Giuseppe Galeotti, patron e fondatore della Canniccia. Per il locale, che questo mese festeggerà 26 anni di attività, il provvedimento porterà all’annullamento di due serate, entrambe di sabato.


IL TIRRENO

La sera non potranno uscire di casa 
Fuori dal carcere i sette giovani arrestati Il divieto fino al processo del 25 gennaio 

LIVORNO. Dovevano essere processati con rito direttissimo ieri mattina ma i sette giovani arrestati venerdì notte durante la maxirissa a Tirrenia tra bande di pisani e livornesi saranno giudicati tra un paio di mesi. Gli avvocati Francesco Virgone e Giovanni Berti Mantellassi hanno chiesto i termini a difesa, il giudice delle indagini preliminari ha convalidato gli arresti ma ha sostituito la misura del carcere con l’obbligo di dimora nel comune di residenza e con il divieto di uscire di casa dalle 21 alle 6.
I sette arrestati. I giovani che venerdì notte sono finiti in manetta sono i livornesi Francesco Volpe di 19 anni, Federico Volandri di 22, Cristiano Green di 20, e Giuseppe Di Dio di 26, il pisano Vincenzo Cioci di 20 anni, il cascinese Andrea Ientile di 23 e il 21enne Cristian Apolloni di San Giuliano.
Il processo il 25 gennaio. Davanti al tribunale convocato per l’ultimo venerdì di gennaio i sette dovranno difendersi da una serie di imputazioni una più grave dell’altra: rissa, resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, possesso di oggetti atti a offendere.
Misure restrittive. Fino ad allora dovranno assolutamente rispettare le misure restrittive fissate dal giudice delle indagini preliminari: i ragazzi livornesi non potranno uscire dai confini del loro comune, così come gli altri tre dai confini di Pisa, Cascina e San Giuliano Terme. Inoltre non potranno lasciare le rispettive abitazioni nelle ore notturne.
Fogli di via e diffide. Il questore dal canto suo ha firmato il foglio di via per i quattro livornesi che per tre anni così non potranno rientrare nel territorio pisano e l’avviso orale per i tre pisani, una sorta di avvertimento a non ripetere atti penalmente rilevante se non vorranno essere sottoposti a una sorta di regime di sorveglianza da parte della polizia.
Le indagini. Intanto proseguono le indagini di carabinieri e polizia per cercare di individuare anche altri giovani che hanno partecipato alla notte di follia a Tirrenia. Erano infatti almeno una cinquantina i ragazzi che divisi in due bande si sono fronteggiati per più di un’ora con bastoni, mazze, cinghie, sassi. Pare che gli inquirenti stiano raccogliendo testimonianze ed elementi utili a identificarne almeno qualcun altro che eviterebbe sì l’arresto, in quanto ormai la flagranza del reato è trascorsa, ma non il processo con le stesse gravi imputazioni che pendono sui sette finiti al Don Bosco. Inoltre è in corso un’istruttoria per valutare se sia opportuno adottare provvedimenti amministrativi nei confronti del locale vicino al quale è scoppiata la rissa.


IL TIRRENO

«Ho smesso di bere per mio figlio» 
Storie di alcolisti, battaglie vinte grazie al metodo riabilitativo Triad 

CARRARA. «Cominci a bere per tirarti su, per combattere le paure quotidiane, poi, senza che tu te ne renda conto sei già diventata un’altra, irriconoscibile ai tuoi familiari»: a parlare pubblicamente, nella sala comunale, è una mamma che si appella a tutte le madri: «Smettete di bere, fatelo per i vostri figli se non riuscite a farlo per voi stesse». E un bambino racconta come sia cambiata la sua vita dopo che il padre ha smesso di bere: «Da due anni siamo di nuovo una famiglia felice. Il babbo adesso, invece di dormire gioca con me!».
Storie di alcolisti e di battaglie vinte. Nella sala comunale si parla di riabilitazione e si consegnano gli attestati di astinenza. Molte le testimonianze toccanti di ex alcolisti e familiari, che trovano il coraggio di raccontare la propria drammatica esperienza. Ci sono due madri che hanno trovato la forza di uscire da questo tunnel che sembrava senza uscita, per non perdere l’amore dei propri figli, e c’è una figlia che ha deciso di seguire un corso per operatrice per riuscire a stare ancora più vicina alla propria madre in difficoltà.
Si parla del metodo Triad: «Deve essere riconosciuto», lo chiedono l’Ogap e l’Associazione Indipendenze, entrambe impegnate nella lotta all’alcolismo. Il metodo Triad, trattamento riabilitativo integrato alcool e dipendenze, consiste nella continuità di un percorso riabilitativo che va a toccare tutti gli aspetti della vita sanitaria, psicologica, sociale e culturale dell’utente che decide di abbandonare l’alcool. Questa formula è stata attuata e praticata con successo dal dottore in psicopedagogia Fabio Bernieri, dalla psicologa dottoressa Eleonora Rustighi e dal dottor Marco Borghini: a differenza di ogni altro centro che si occupa di dipendenze in regione, il centro alcologico di Massa-Carrara opera specificamente in questo settore e prevede più fasi. Il paziente viene inizialmente accolto, per la durata di circa 3 mesi e con incontri bisettimanali, in una comunità aperta insieme con i familiari; poi viene indirizzato presso uno degli 11 gruppi territoriali familiari, che settimanalmente si incontrano, non solo per riacquistare la salute fisica ma per raggiungere un equilibrio che li porti ad un vero e proprio reinserimento sociale: questo periodo può variare dai due ai tre anni, ma spesso le persone decidono di mantenere i contatti fino a 5 anni dall’inizio del trattamento. «Il buon funzionamento di tale metodo applicato ormai da una ventina d’anni, è dato proprio dal fatto che nessun aspetto della vita dell’utente viene tralasciato - afferma Bernieri - per uscire dall’alcolismo è necessario cambiare radicalmente stile di vita e la nostra attenzione è rivolta ad ogni momento della vita psicologica, sociale e sanitaria: per questo sono continuativamente presenti medici, psicologi ed operatori volontari correttamente formati». Una convenzione da parte della Asl risulterebbe di significativa importanza perché garantirebbe la continuità ed il riconoscimento adeguati. «Nel 1995, furono istituiti in Toscana tre centri alcologici (Arezzo, Firenze e Massa-Carrara) - aggiunge Maria Paola Freschi - e solo il nostro è tuttora impegnato nella lotta all’alcolismo, diventando un riferimento per tutta la regione». L’organizzazione del centro alcologico provinciale verrà proposta come modello alla Regione quando, nel febbraio 2008, verrà presentato il nuovo piano sanitario regionale.

Barbara Monaco


IL GAZZETTINO

ASCOLI PICENO
Bruciata l’auto all’amico del rom che uccise 4 ragazzi

Data alle fiamme ieri sera ad Ascoli Piceno, l’auto di Marco Fabiani, l’uomo che ospita in un residence a San Benedetto del Tronto Marco Ahmetovic, il rom ventiduenne che uccise, guidando ubriaco il suo furgone, quattro ragazzi ad Appignano del Tronto. Il giorno prima lo stesso Fabiani aveva denunciato danneggiamenti, per circa 2.000 euro, alla stessa auto. L’uomo che ospita il rom, agli arresti domiciliari, gestisce anche iniziative (interviste, foto e libri) che hanno suscitato polemiche, accanto alle spregiudicate operazioni di marketing dell’agente Alessio Sundas. Sull’incendio dell’auto, che è andata completamente distrutta, indagano i carabinieri. Le fiamme si sarebbero sprigionate all’interno della vettura, dove qualcuno ha gettato una bottiglia incendiaria dopo aver rotto il finestrino.


LA SICILIA

«Subito un decreto affinché Ahmetovic non possa lucrare sul sangue versato» 
San Benedetto del Tronto. Circa 150 persone hanno partecipato ieri a una manifestazione organizzata dalla Destra di Storace per protestare contro le iniziative di marketing legate alla figura di Marco Ahmetovic, il rom di 22 anni condannato a sei anni e mezzo in primo grado per avere provocato, guidando ubriaco, la morte di quattro ragazzi ad Appignano del Tronto.
I manifestanti si sono radunati davanti al residence dove il 22enne si trova agli arresti domiciliari e poi hanno sfilato in corteo intorno all’isolato con lo striscione «Non si lucra sul sangue versato». Tra loro anche Lara Luciani, madre di una delle giovani vittime (il 16nne Alex) e uno zio, Giuseppe Antolini. Ci sono stati anche momenti di tensione, quando il proprietario dell’appartamento in cui si trova Ahmetovic, Marco Fabiani, è sceso a parlare con alcuni giornalisti, e alla fine è stato scortato dai carabinieri alla sua automobile.

I manifestanti hanno chiesto a governo e Parlamento un provvedimento immediato, da trasformare poi in legge, per impedire a chi si è macchiato di delitti di trarre profitto dal sangue versato. Il riferimento diretto è al contratto che il rom avrebbe firmato come testimonial di una linea moda.
Ignoti hanno poi dato alle fiamme nel pomeriggio, ad Ascoli Piceno, l’auto di Marco Fabiani, l’uomo che a San Benedetto del Tronto ospita in un residence Ahmetovic. Appena l’altro ieri, Fabiani aveva denunciato danneggiamenti, per circa 2.000 euro, alla stessa auto. L’uomo oltre che ospitare il rom, da quando il giovane è stato condannato ha gestito alcune iniziative (l’ultima, un’intervista ad Ahmetovic, ma anche servizi fotografici e la promozione di un memoriale del nomade) che hanno suscitato polemiche, accanto alle spregiudicate operazioni di marketing, sull’immagine del rom, promosse dall’agente pubblicitario Alessio Sundas. Le fiamme si sarebbero sprigionate all’interno della vettura, dove si presume che qualcuno abbia gettato una bottiglia incendiaria o altro dopo aver rotto il finestrino.


LA GAZZETTA DI PARMA

INCIDENTE ALL’ALTEZZA DI BORGOTARO
A15, ubriaco al volante sbanda e finisce contro il guardrail

Ha sbandato ed è andato a sbattere contro il guardrail. E’ probabile che anche la velocità elevata abbia contribuito, ma certamente il troppo alcol nelle vene ha avuto un ruolo determinante. continua...


L’ARENA di Verona

Adolescenti La metà consuma alcolici
L’alcol è una delle emergenze sanitarie, per tutte le patologie ad esso correlate, descritte nel recentissimo Osservasalute, la ricerca sullo stato di salute degli italiani e delle strutture sanitarie nazionali elaborata dall’Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane. I risultati non sono molto confortanti.
La prevalenza dei consumatori di alcol in Italia di età superione a 11 anni nel 2003 è del 71,8% (84,7% per gli uomini e 59,8% per le donne). In Veneto la percentuale è dell’88,2 per cento per gli uomini e il 67% per le donne, valori tra i più alti in Italia.
Secondo Osservasalute, il consumo di alcol è uno sei principali fattori di rischio per la salute e tra i principali elementi determinanti di disabilità, mortalità e morbilità nella popolazione in generale. L’alcol è responsabile di costi sociali e sanitari pari al 3-5 per cento del Pil, il prodotto interno lordo e di problemi alcolcorrelati che possono estendersi dal consumatore a terzi, coinvolgendo l’ambito familiare e il contesto sociale allargato. L’alcol, inoltre, è il fattore prevalente nella rilevazione di episodi di violenza, di abusi, di maltrattamenti, di criminalità, di perdita di opportunità sociali, invalidità, incidentalità domestica, sul lavoro e sulla strada.
La maggiore concentrazione di consumatori di alcol si trova tra gli adulti (il 91,2 per cento) di età compresa tra i 45 e i 64 anni. Molto forte anche la presenza di consumatori di alcolici nella fascia d’età dei cosiddetti giovani adulti, tra i 25 e i 44 anni, con il 90,3 per cento. Ma è il dato preoccupante, anche se inferiore numericamente, è quello relativo agli adolescenti, ai ragazzi di età compresa tra i 14 e 16 anni: il 45,8 per cento è consumatore di alcolici.
E.C.


CORRIERE ADRIATICO

la rissa avventore finisce all’ospedale
pesaro - Un venerdì sera a suon di calci e pugni per una rissa a Baia Flaminia. Il quartiere della città, affollato di adolescenti, ritorna ad essere scenario di gratuiti episodi di violenza. Davanti ad un noto locale del circuito pesarese del divertimento, verso le due, un gruppo di ragazzi ha iniziato a spintonarsi. Una scena all’ordine del week end, che tante volte si ripete, alimentata dallo stato di ubriachezza di molti ragazzi che a fine serata diventano molesti.
Quando i due gruppetti minacciavano di alzare le mani, alcuni dei presenti sono intervenuti, dividendoli, anche se qualche “botta” è partita. Una ragazza, allarmata dalla scena, ha chiamato le forze dell’ordine, che sono arrivate sul posto. Un ragazzo coinvolto, con dolori alle costole, si è recato al pronto soccorso dichiarando di aver subito percosse.


CORRIERE ADRIATICO

Violazioni e ammende
Orari e alcolici Locali al setaccio

urbino - L’attività di controllo in occasione delle notti del giovedì e di altri eventi da parte del Commissariato di Urbino e in collaborazione con le forze di polizia cittadina, è stata estesa anche ai locali pubblici.
Una particolare attenzione viene rivolta dalle forze dell’ordine alla prevenzione e alla repressione di comportamenti contrarie alle leggi e ai regolamenti come ad esempio il mancato rispetto degli orari di chiusura, il divieto di tenere pubblici spettacoli (come le feste da ballo) senza la prescritta autorizzazione, il divieto di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro a partire dalle ore 20.00, il divieto di servire alcolici nei locali di pubblico spettacolo (come le discoteche) dalle ore 02.00, il divieto di adottare comportamenti che rechino disturbo al riposo delle persone, come ad esempio tenere la musica a volume troppo alto etc..
Attività non certo inutile visto che nel corso delle ultime notti, in almeno sei circostanze sono state contestate infrazioni di carattere penale ed amministrativo per comportamenti non aderenti alle normative tenuti da gestori di locali pubblici.
Come sempre accade l’attività di controllo delle forze dell’ordine porta anche a sorprese inizialmente non contemplate nell’operazione.
Nel corso di questa attività infatti la polizia ha arrestato, in due differenti occasioni, tre extracomunitari ricercati per rapina aggravata nonchè effettuato una lunga serie di segnalazioni per ubriachezza e per schiamazzi notturni .


IL GAZZETTINO (Padova)

INDAGINE DELL’AZIENDA OSPEDALIERA E DELLA PROVINCIA 
Aumenta l’uso degli stupefacenti anche fra i ragazzini

Una tempesta di "neve". Polvere bianca, che scorre tra le pieghe di vite apparentemente normali, trascinate nel vortice dell’azzardo e dell’incoscienza dalla potenza del branco. Il 58,5\% dei ragazzi padovani ha provato hashish o marijuana (nel 2006 era il 49,3\%), il 23,3\% popper (contro il 14,9\%), l’11,9\% cocaina (contro il 7,7\%), il 5,7\% ecstasy (era il 3,4\%). E cresce la frequenza: a consumare marijuana o hashish almeno una volta alla settimana è l’8,4\% dei giovani del 2007 contro il 5,6\% del 2006, ogni giorno il 5,7\% a fronte del 2,7\% dello scorso anno. Una cattiva abitudine che spesso non è la sola, andandosi a sommare ad altre. La prima sigaretta? Il 14,7\% dei tredicenni l’ha già fumata, così come il 23,4\% dei quattordicenni, il 24,3\% dei quindicenni, il 17,7\% dei sedicenni, il 5,5\% dei dodicenni, il 3,4\% degli under 11. E se al fumo ci si accosta sempre prima, aumenta pure l’abitudine a trasformare questa "sperimentazione" in pratica continuativa: il 77\% dei ragazzi che attualmente fumano (42 su 100, lo scorso anno erano 33 su 100) lo fa ogni giorno (contro il 72\% del 2006). Il 64\% beve alcolici soprattutto nei week-end confermando una pratica tipica "del sabato sera". E’ quanto emerge dagli ultimissimi dati evidenziati dal progetto di Prevenzione andrologica permanente "Il ruolo della scuola e delle altre istituzioni", promosso dal Centro di Crioconservazione dei gameti maschili dell’Azienda ospedaliera - Università di Padova, insieme con la Provincia di Padova, con il sostegno di Azienda ospedaliera, Ulss 16 e Università degli Studi. L’analisi statistica dei risultati è stata eseguita dalla facoltà di Statistica sociale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Scopo dello studio: tracciare l’identikit di chi ha appena raggiunto la maggiore età. Coinvolti nel progetto 42 istituti superiori di Padova e provincia con 1.211 studenti maggiorenni di sesso maschile frequentanti l’ultimo anno di studi, dei quali 932 si sono sottoposti a visita andrologica. Per 500 di loro è stato necessario condurre approfondimenti attraverso esami del liquido seminale, per 379 si è proceduto a sottoporli ad ecodoppler. L’indagine si è svolta tra dicembre 2005 e maggio 2007. «Leggendo dietro l’asetticità di cifre e statistiche emerge una realtà estremamente preoccupante - commenta il direttore del Centro di Crioconservazione dei gameti, professor Carlo Foresta - che parla di una generazione priva di punti di riferimento sani, di stili di vita maturi e consapevoli, la generazione di chi è sempre alla ricerca di nuove emozioni, inconsapevole dei rischi che corre. In particolare nei luoghi di aggregazione giovanile l’uso di stupefacenti è in pesante aumento ma non cresce parimenti la consapevolezza di quanto possa nuocere per la salute, anche dell’apparato sessuale, ed è trainante la forza del branco che in alcune realtà scolastiche è fortemente presente».
F.Capp.


IL MESSAGGERO (Pesaro)

A piedi e ubriaca in A14, salvata dalla polizia
L’ha sorpresa la polizia che vagava a piedi per l’A14, completamente ubriaca. Sorpresa e salvata - probabilmente - da una brutta fine perchè la giovane donna, poi risultata essere un’ucraina clandestina, non solo era alquanto sbronza, ma girovagava scalza sulla corsia di sorpasso dell’autostrada, nel tratto di Pesaro, alla mercè delle automobili di passaggio. Un rischio per lei, ma un pericolo anche per i conducenti in transito che se la trovavano dinanzi solo all’ultimo secondo, giusto in tempo per frenare. Per fortuna che qualcuno ha fatto in tempo ad allertare la polizia prima che accadesse il peggio. E poco dopo sul posto si è portata una pattuglia dell’autostradale di Fano con gli agenti che, mettendo a repentaglio la loro stessa incolumità sono riusciti a raggiungere la giovane e a trascinarla via dalla sua pericolosa posizione. La donna, portata poi per accertamenti in Questura, è risultata essere clandestina ed è stata espulsa.
E sempre la polizia, nell’ambito di una serie di misure di controllo e di servizi predisposti per l’ordine pubblico, ha vietato a un tifoso di presentarsi allo stadio. Il giovane, già colpito dal Daspo (Divieto di assistere a manifestazioni sportive) continuava ugualmente a seguire la squadra locale in trasferta. Ora, con la notifica dell’aggravamento della misura cautelare, non potrà più farlo per ulteriori 2 anni.
Altri servizi sono stati inoltre svolti con il supporto del personale dell’ufficio minori in aiuto dei giovanissimi che frequentano certi luoghi dubbi della città.


IL GAZZETTINO (Padova)

I risultati del questionario su sicurezza e degrado 
Da piazza De Gasperi la richiesta di Sos Padova: "Vietate la vendita di alcol" 

Apprezzamento verso le istituzioni per la soluzione dei problemi della zona: il 74,32\% dice "basso". Sensibilità dimostrata dall’amministrazione ai problemi della zona: il 50,86\% dice "poca", il 40,49\% "nulla". Favorevoli ad un presidio di polizia e alle telecamere di sorveglianza? Il 92,10 per cento risponde "sì". E’ Padova, Italia, zona De Gasperi - stazione ferroviaria. Le domande, tredici in tutto, sono state formulate con un questionario distribuito in 1500 copie nelle vie adiacenti la stazione ferroviaria da parte dell’Associazione cittadini zona piazza De Gasperi e dintorni. I risultati del sondaggio, che ha visto la restituzione di 405 schede "utili", sono stati discussi l’altra sera insieme al vicesindaco Claudio Sinigaglia, invitato a partecipare ad un dibattito proprio dall’associazione che l’ha realizzato. «Non discuto i numeri del sondaggio - ha detto - però non accetto nemmeno che tutte le responsabilità vengano imputate a noi».


IL GAZZETTINO (Belluno)

Lunedì, 03 Dicembre 2007

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