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Rassegna stampa Alcol e guida del 4 dicembre 2007

A cura di Roberto Argenta e Alessandro Sbarbada

In questo periodo stiamo ricevendo numerosi nuovi indirizzi di posta elettronica di persone interessate a ricevere, via mail, questo servizio di rassegna stampa su vino, birra e altri alcolici.
Questo crescente interesse per la rassegna ci fa davvero molto piacere, i nostri nuovi lettori sono i benvenuti.
Vi ricordiamo che è sufficiente scriverci una mail per richiedere l’invio gratuito e quotidiano della rassegna stampa.
Allo stesso modo, naturalmente, è possibile anche chiedere di non riceverla più.

Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta


ASAPS.IT

Cuneo
Si uccide dopo il ritiro della patente
Una giovane Guardia Giurata, fermato dalla Stradale, era in stato di ebbrezza: disperato, rientra a casa e si spara con la pistola d’ordinanza
Il commento dell’Asaps

Di Lorenzo Borselli
(ASAPS) CUNEO, 4 dicembre 2007 – Una giovane guardia giurata di Carcoforo (Cuneo), si è tolta la vita nella tarda nottata di sabato scorso, dopo aver subito il ritiro della patente di guida da parte della Polizia Stradale. Il giovane, che secondo il quotidiano La Stampa avrebbe supplicato gli agenti di non procedere alla verbalizzazione dell’illecito perché avrebbe perso il lavoro, aveva un tasso alcolemico di 1,8 g/l . Gabriele Aimar, 29 anni, aveva trascorso una serata fuori con un amico ed al rientro a casa è stato fermato per un controllo da una pattuglia della Specialità. Gli agenti lo hanno fatto soffiare nell’etilometro e la positività dell’accertamento non ha lasciato loro alcuna possibilità di transigere. Il 29enne ha supplicato i poliziotti, chiamando poi singhiozzando il padre perché lo venisse a prendere. Rientrato a casa, poco dopo le quattro, è salito in camera, ha preso la propria pistola e si è sparato. Il padre lo ha subito raggiunto e lo ha portato in braccio fino alla macchina, dirigendosi subito all’ospedale, ma nonostante il disperato tentativo dei medici è spirato poche ore dopo. (ASAPS)
Per dovizia di particolari, riportiamo di seguito anche l’articolo del quotidiano “La Stampa”, che ha fatto conoscere al paese intero questa storia di disperazione. (*) Il tono del giornale piemontese, però, ci sembra del tutto fuori luogo. In primis, perché le tante – secondo noi troppe – virgolette, danno al pezzo un pathos che alla fine fa ricadere la responsabilità di quanto accaduto alla Polizia Stradale, così insensibile alle suppliche del ragazzo da indurlo al suicidio. Noi non possiamo che essere costernati davanti al dramma dei familiari del giovane Gabriele, ma rifiutiamo il modo con cui gli articolisti raccontano la vicenda. “Così mi rovinate” “Perderò il lavoro”: non ci pare che il giornalista fosse sul posto, ma il modo con cui il virgolettato viene posto nella ricostruzione della tragica serata, finisce con l’essere un vero e proprio editoriale “contro”.
“È notte – si legge nella ricostruzione de La Stampa – e lui ha bevuto. Non tanto da essere ubriaco, abbastanza per non passare l’esame dell’etilometro, il più temuto dagli automobilisti del sabato sera, quelli che tornano dalle discoteche, dalle cene con gli amici, dal divertimento non necessariamente eccessivo”.

È evidente che l’articolista non ha la stessa nostra idea di sicurezza stradale: eppure, ogni giorno anche i cronisti di quel giornale fanno il cosiddetto “giro di nera”, riportando poi la conta dei morti sulla strada: 1,8 grammi di alcol per litro di sangue, sono un valore di tutto rispetto. Troppo, per essere raggiunto con solo “qualche bicchiere”. Certo è che il povero Gabriele indossava una divisa di Guardia Particolare Giurata e portava al cinturone un’arma da fuoco: possibile che la sospensione della patente – “angheria” alla quale vengono sottoposte centinaia di migliaia di italiani ogni anno – abbia potuto spingere il ragazzo a rivolgersi contro l’arma?
La sua tragica scelta di farla finita, il suo pianto dirotto, ci dicono che poteva esserci qualcosa di più, oltre ad una multa, per convincerlo che farla finita era l’unica via. “Divertimento non necessariamente eccessivo”: l’alcol uccide in mille modi diversi, ma spesso, nei casi di suicidio, costituisce un elemento favorente. Uccide lentamente, con le infinite patologie legate alla sua assunzione, e all’istante, sulla strada.
Ce lo spiega il giornalista quando un divertimento supera il confine dell’eccesso? Non c’è una legge che limita i comportamenti pericolosi, non ci sono valori – in questo caso quelli alcolemici – attentamente stabiliti da scienziati dell’OMS o dell’ISS (se qualcuno non lo sa, parliamo di Organizzazione Mondiale della Sanità ed Istituto Superiore di Sanità)?

Questa storia non doveva essere raccontata in questo modo, distorto dalla realtà, per ribadire la personalissima opinione che guidare in stato di ebbrezza, se non si fa male a nessuno, non è poi cosa grave. Opinione legittima, per l’amor del cielo, ma del tutto infondata. E questo lo diciamo senza paura di sbagliare, perché sulla strada ci siamo noi, ogni notte, ogni sabato sera: molti di coloro che, dopo “qualche bicchiere”, uccidono il prossimo sulla strada, hanno proprio valori del genere, “non necessariamente eccessivi”. Noi, che come tutti usciamo di casa, temiamo solo l’etilometro che non c’è. Perché quando non c’è, la gente muore. La storia di Gabriele, è un’altra cosa.
(*) Nota: articolo in rassegna stampa di ieri.


ESTENSE.COM

In pericolo di vita un 39enne ferrarese
Cocktail di fumo a alcol e si schianta contro un albero

E’ ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Sant’Anna di Ferrara ed è in pericolo di vita un 39enne ferrarese vittima lunedì sera di un brutto incidente. Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri di Migliarino, intervenuti sul posto, pare che l’uomo abbia fatto tutto da solo. Si trovava a bordo della sua vettura a Gualdo, in via Cesare Battisti, quando il mezzo è improvvisamente uscito di strada andando a sbattere contro un platano ai bordi della carreggiata. L’alta velocità a cui stava viaggiando la vettura ha fatto il resto. Il 39enne, che risiede ad Albarea, ha infatti riportato diversi traumi in tutto il corpo e alla testa, compreso uno chock spinale, e le sue condizioni sono gravi. Agli accertamenti sanitari l’uomo è risultato positivo ai cannabinoidi e all’alcool, un cocktail che potrebbe aver compromesso notevolmente le sue capacità di attenzione alla guida.


ROMAGNA OGGI

Schianto a Ponte Abbadesse
38enne in prognosi riservata

E’ di due feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto nella nottata tra domenica e lunedì a Ponte Abbadesse. Una 38enne di origini russe, Marina Vitte, residente a Rimini, si trova ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Bufalini” di Cesena dopo esser stata operata alla milza. L’altro paziente, M.P. un 49enne cervese, ha riportato una grave lesione alla caviglia. L’uomo sarà denunciato per guida in stato d’ebbrezza.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri di Cesena che sono intervenuti sul posto per i rilievi del caso, il 49enne si trovava, in compagnia della 38enne, al volante di una Bmw 320 con un tasso di alcol nel sangue quattro volte superiore al limite consentito dalla legge che è fissato in 0,50 gr/lt.
All’altezza dell’intersezione tra via Ponte Abbadesse e via Del Torrente, il cervese ha perso il controllo dell’auto schiantandosi dall’altra parte della carreggiata. L’urto è stato violento. Immediato l’intervento del 118 che hanno provveduto al trasporto dei due feriti all’ospedale “Bufalini” per le cure necessarie.
Nel sinistro la peggio l’ha riportata la 38enne, operata d’urgenza alla milza. Ora si trova ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione. L’automobilista, invece, è ricoverato nel reparto di Ortopedia per una grave lesione alla caviglia.


ROMAGNA OGGI

Tentato omicidio, resta in carcere il cingalese
FORLIMPOPOLI – Tentato omicidio. E’ questa l’accusa per la quale resta in carcere il 47enne Angelo Warnakulasuriya, che sabato sera a Forlimpopoli ha cercato di uccidere a coltellate la figlia di 21 anni. Probabilmente il padre è andato fuori di se per aver alzato un po’ troppo il gomito. Tutto è cominciato verso le 19.30, quando al termine di un furibonda lite familiare l’uomo ha cominciato a mettere a soqquadro l’appartamento di viale Matteotti, 3. La figlia è riuscita ad evitare i colpi del padre e a mettersi in salvo sul balcone di casa.
Le grida disperate della ragazza hanno inevitabilmente attratto i vicini, che già erano in allarme per i rumori che provenivano da quell’abitazione. I vicini hanno riferito che non è la prima volta che in quella famiglia si scatenano liti verbali, ma mai di quella portata.
Immediato l’arrivo sul posto dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Meldola, supportati dai colleghi della stazione di Forlimpopoli. Secondo gli agenti potrebbe essere proprio l’alcol la causa scatenante dell’episodio, che si sarebbe potuto tramutare facilmente in una tragedia familiare. Warnakulasuriya attualmente è detenuto presso il carcere di Forlì. Sarà il sostituto procuratore Fabio Di Vizio che coordina le indagini a decidere sulla sua sorte futura.


IL MESSAGGERO Ancona

Schianto, Iuri lotta tra la vita e la morte
Resta gravissimo il centauro diciassettenne investito da un’auto che ha sbandato 

Restano gravissime le condizioni di Iuri B., il 17enne di Senigallia che domenica mentre viaggiava in sella al suo scooter Mbk 50 è stato travolto intorno alle 5,30 da una Ford Escort che percorreva la provinciale di Sant’Angelo. Per cause che sono al vaglio della polizia stradale, il conducente dell’auto, E.M., extracomunitario di nazionalità marocchina di 27 anni residente a Scapezzano, all’altezza del country house Finis Africae ha invaso la corsia opposta di marcia centrando in pieno il giovane centauro. Il ragazzo è stato sbalzato violentemente a terra e ha battuto la testa, con conseguenze gravissime nonostante il casco che indossava regolarmente. L’ambulanza del 118 ha subito disposto il trasporto del ragazzo all’ospedale regionale di Torrette dove Iuri è stato sottoposto a una Tac e vari accertamenti. Il ragazzo resta ricoverato nella divisione clinica di Torrette,la prognosi è ovviamente riservata. Il marocchino, che nello scontro ha riportato lievi ferite, è stato sottoposto dalla Polstrada al test alcolemico che sembra avere dato esito positivo: sarebbe stata infatti riscontrato un tasso alcolico superiore, seppure di poco, alla soglia limite stabilita per legge dello 0.5. Per l’extracomunitario si profila il ritiro della patente con tutte le successive sanzioni imposte dalla nuova e più severa normativa in materia di codice della strada.
Sarà invece seppellito nella sua terra d’origine, la Moldavia, Mihail Raia, il 21enne di Corinaldo morto all’alba di domenica nello schianto del suo motorino contro un albero. La salma del giovane operaio, che da tempo risiedeva nella cittadina gorettiana assieme ai genitori e alla sorella, è ancora all’obitorio dell’ospedale di Corinaldo in attesa del nulla osta del magistrato per il rientro in patria. I familiari, comprensibilmente sconvolti dalla notizia della tragedia che li ha svegliati nel cuore della notte, hanno infatti deciso di riportare nella terra d’origine il corpo senza vita di Raia. Ad accorgersi del corpo ormai senza vita del giovane a lato della carreggiata è stato, intorno alle 5, un automobilista di passaggio che subito ha avvertito i Carabinieri e il 118. Il ragazzo si era schiantato in sella al suo motorino contro un albero poco prima di una curva lungo via del Fosso, la strada che collega il centro del paese verso la strada provinciale. Un impatto tremendo che non ha lasciato scampo al giovane che, nonostante indossasse il casco, ha riportato vari traumi che hanno provocato un arresto cardiaco.

G.Man.


SANBENEDETTOGGI.IT

Alcol: affrontare il problema on line
Sul sito del comune di San Benedetto è da poco consultabile il Servizio Risposte Alcologiche, per aiutare coloro che combattono questa dipendenza

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Servizio Risposte Alcologiche, centro d’ascolto territoriale che da anni si occupa d’informare ed orientare le famiglie che hanno problemi con l’alcol, anche attraverso il numero verde 800.239220, è da poco consultabile on line, sul sito del comune di San Benedetto del Tronto, www.comunesbt.it .
Consultando la pagina web, i cittadini potranno conoscere le attività svolte dal servizio comunale e contattare gli operatori tramite e-mail.
Inoltre, la pagina è articolata in modo tale che tutti possano informarsi direttamente sulle evidenze scientifiche relative all’alcol, rendersi conto dei rischi e conoscere, grazie all’etilometro on-line, il proprio tasso alcolemico, in relazione al numero dei drink, al sesso ed al peso corporeo.


WINENEWS.IT

NOTTE DI CAPODANNO, SCATTA IL “COPRIFUOCO ALCOLICO”: LA LEGGE CHE VIETA LA SOMMINISTRAZIONE DI ALCOLICI NEI LOCALI PUBBLICI VALE ANCHE PER LE FESTE COMANDATE.
BORNIGIA (PIPER): “DOPO LE 2 POTETE BRINDARE SOLO CON COCA-COLA, MA NELLE FESTE PRIVATE …

Allo scoccare della mezzanotte di Capodanno sbrigatevi a fare i brindisi di rito con amici e parenti, perché avete solo due ore di tempo: dopo di che, se siete ad un veglione o in discoteca, nessuno vi venderà più un goccio di spumante o di champagne. Lo evidenzia il sito www.winenews.it , uno dei più cliccati dagli appassionati del buon bere: per tutti gli italiani che decidono di festeggiare l’ultimo dell’anno in un locale pubblico scatta alle due in punto il “coprifuoco alcolico”, e i calici si potranno riempire solo con aranciata e coca-cola. Così prescrive l’articolo 6 della legge sulla sicurezza stradale (la n. 160/2007 del 2 ottobre scorso, conversione del decreto 117/2007), che recita: “Tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche, devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore 2 della notte”. Una regola che vale evidentemente per tutti i giorni dell’anno, comprese le feste comandate: scordiamoci, quindi, oltre a Capodanno, di fare “cin cin” a Natale o a Carnevale, dopo il fatidico orario.
Ferma restando l’importanza di garantire sicurezza sulle strade e di contrastare fenomeni di abuso nel consumo di alcolici, sono molti i pareri dissonanti su questo approccio legislativo di stampo “proibizionista”. Giancarlo Bornigia, proprietario del Piper e del Gilda, due delle più famose discoteche di Roma, frequentate anche da numerosi vip, è un testimone “storico” del mondo dei locali da ballo, in cui ha iniziato a lavorare fin dagli anni Sessanta: “Questa legge favorisce gli abusivi - afferma Bornigia - il divieto di vendere alcolici interessa infatti solo i locali e le discoteche che hanno le licenze, mentre alle feste abusive si continuerà a bere come prima. Per non parlare di bar, ambulanti e supermarket che possono vendere alcolici a tutte le ore. Di questo passo saremo costretti a chiudere ed a licenziare tutto il personale”.
Ottavio Cagiano, direttore di Federvini, spiega: “Questa legge, nata sull’onda di particolari emozioni dovute a tragici fatti di cronaca, non è stata forse ponderata con sufficiente attenzione: la conseguenza è che ci si trova di fronte a giornate particolari, come il Capodanno, in cui è quantomeno strano pensare di interrompere drasticamente i brindisi ad un’ora prestabilita: ipotizzo che le persone siano indotte ad ordinare prima delle due nuove consumazioni per timore di restare con il bicchiere vuoto; dall’altro lato, c’è una situazione permanente lungo tutto l’arco dell’anno in cui i ragazzi che vanno in discoteca si attrezzano lasciando in macchina o fuori dal locale le bottiglie di alcolici; per non parlare di fenomeni di somministrazione di bevande alcoliche da parte di ambulanti, molto difficili da controllare”.

Attenzione naturalmente anche a mettersi al volante dopo il cenone: in base alla medesima legge per chi guida in stato di ebbrezza sono previste multe salatissime, e nei casi più gravi l’arresto. Basta superare la soglia di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue per rischiare un’ammenda da 500 a 2.000 euro. La legge impone anche di “esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei locali” le tabelle con “le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza”, pena la chiusura del locale da 7 a 30 giorni. Perciò molti gestori di ristoranti, discoteche, pub hanno ordinato etilometri da piazzare nel proprio locale.


IL TIRRENO

Sorpresi a vendere alcolici dopo le 2 
I carabinieri chiedono la chiusura di due noti locali notturni 
La legge prevede lo stop fino a 30 giorni: sarà il sindaco a decidere Controlli sulle strade ritirate 11 patenti 

PISTOIA. Da quando, nell’ottobre scorso, è entrata in vigore, è la prima volta che a Pistoia viene applicato l’articolo 6 della nuova legge su abuso di alcol e sicurezza stradale. E adesso, due locali notturni in cui venivano somministrati alcolici ai clienti dopo l’orario consentito, rischiano la chiusura per un periodo che va dai sette ai trenta giorni. Si tratta del “No Bar” di via Nuova Pratese e del “Primadonna” di via Pieve a Celle, ritrovo, soprattutto nei weekend, di migliaia di giovani.
In base alla relazione che sarà inviata al sindaco di Pistoia (che è l’autorità competente ad applicare le sanzioni previste), i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, impegnati appunto in un controllo a tappeto lo scorso finesettimana, hanno accertato che nei due locali in questione, sebbene fossero ormai passate le due, venivano ugualmente vendute ai clienti bevande alcoliche.
Inoltre, come ogni fine settimana, i carabinieri di tutti i reparti della provincia sono stati particolarmente impegnati nei controlli sulle strade per far fronte al fenomeno della guida in stato di ebbrezza alcolica, che tante vittime continua a causare. E anche in questo fine settimana il lungo elenco delle patenti ritirate è stato aggiornato.
Undici, quasi tutti giovani, gli automobilisti risultati positivi ai controlli. Di questi, 6 pistoiesi, 3 fiorentini, un lucchese e un residente fuori regione. Quanto all’età, si va dai 54 anni del più anziano ai 19 del più giovane, ma la maggioranza dei fermati va dai 20 ai 30 anni.
Sono questi gli ultimi di una lunga serie di denunciati che vede affiancati nella cattiva e pericolosa abitudine di bere prima di mettersi al volante operai, impiegati, studenti, imprenditori, casalinghe. Tutte persone che al controllo dei carabinieri si fingono sbalordite dai risultati dell’etilometro ed inconsapevoli del pericolo che corrono e che costituiscono per gli altri.
Una battaglia senza sosta quella che sta portando avanti l’Arma, verso una cultura, una mentalità, un modo di vivere che non vuole ammettere una realtà tangibile: l’alcool altera i riflessi e distorce le percezioni; il suo abuso porta solo dolore e sofferenza anche a quelli che subiscono l’irresponsabile comportamento dei ragazzi dal gomito alzato.
Tornando ai due locali per i cui gestori è scattata la sanzione amministrativa, l’articolo della legge che è stato applicato è il numero 6: al secondo comma, si legge che “tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche, devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore 2 della notte...”. E ancora: “L’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 2 comporta la sanzione di chiusura del locale da sette fino a trenta giorni, secondo la valutazione dell’autorità competente”.


IL NUOVO GIORNALE DI MODENA

Ubriachi al volante: 1200 ogni anno
E’ bene essere informati su cio’ che si rischia guidando dopo aver bevuto alcol, correndo troppo per strada o ascoltando musica con le cuffie: le sanzioni vanno da 36 a 10 mila euro, puo’ essere revocata la patente e si puo’ finire addirittura in carcere. Chi poi e’ recidivo rischia di piu’. Sembrano sciocchezze, ma per fare un esempio sono circa 25 le persone che in provincia di Modena ogni mese devono risostenere l’esame di guida per revoca o decurtazione della patente, e non sempre tutti vengono promossi.
Per questa ragione la Prefettura, la Provincia di Modena e la Polizia Stradale, in collaborazione con la Motorizzazione civile e le autoscuole della provincia hanno dato vita a una campagna di informazione sulla sicurezza stradale, che prevede la diffusione di un volantino riepilogativo delle multe previste dalle nuove e piu’ severe norme del Codice della strada entrate in vigore in ottobre. I manifesti verranno affissi nelle autoscuole e negli uffici pubblici, mentre i pieghevoli, oltre che in queste sedi saranno distribuiti anche dalle forze dell’ordine e dalle polizie municipali.
"Quasi il 40% degli incidenti gravi o mortali- spiega l’assessore provinciale alla Sanita’, Maurizio Guaitoli- e’ causato dall’alcol e dall’assunzione di sostanze. Questo valore e’ aggiornato ad oggi, per questo l’ampia differenza rispetto al dato nazionale, del 30% che risale al 2005 e che e’ soggetto a maggior difficolta’ nella rilevazione. A Modena i controlli sono piu’ incisivi". Ogni anno sono circa 1.200 le persone sorprese alla guida in stato d’ebbrezza. I recidivi sono il 10%, e per loro c’e’ l’invio al centro alcologico. A Modena, Carpi e Sassuolo e’ iniziata anche la sperimentazione dei corsi infoeducativi (14, in programma fino a novembre 2008) rivolti ai cittadini segnalati per guida in stato di ebbrezza. Visto l’aumento di incidenti in provincia di Modena, fino al mese scorso, e’, poi, stato deciso di intensificare i controlli nei tratti di strada ritenuti piu’ a rischio: l’incremento di attivita’, partito in questi giorni, vede affiancarsi piu’ corpi di polizia municipale.


IL TIRRENO

Un pass contro l’alcol a tutti i minori 
L’iniziativa alla discoteca delle Ginestre frequentata dai giovani 
Il gestori: «Verrà consegnato all’ingresso insieme al biglietto e dovrà essere esposto al barista» 

MARESCA. Anche i locali si uniscono alla battaglia degli enti pubblici per combattere l’alcoolismo minorile in montagna. “Le Ginestre” di Maresca è il primo locale della zona a dare all’entrata della discoteca un biglietto di consumazione a tutti i minorenni, in cui viene indicato che non possono consumare alcolici di alcun tipo. Da quelli a bassa gradazione, per arrivare al whisky, alla grappa o ai cocktail bomba. I gestori del locale marescano hanno scelto di percorrere la strada sicura per la salvaguardia della salute dei minorenni che frequentano il sabato sera la discoteca.
Ogni fine settimana sono circa duecento tra giovani e giovanissimi che vanno a scatenarsi alle Ginestre e il rischio di dare alcolici ai clienti sbagliati è davvero alta. «Una decisone condivisa da tutti noi - spiega Marco Iori, uno dei gestori del locale di Maresca - perché mette al sicuro sia la salute dei giovanissimi che frequentano il nostro locale, sia noi stessi che rischiamo ogni giorno, e senza volere, di somministrare bevande alcoliche a chi non le può bere. All’entrata, dopo aver pagato il normale biglietto d’ingresso, ai minorenni viene dato una sorta di contromarca, in cui vi è raffigurato un bicchiere con sopra una croce e sotto la scritta “no alcool”. In questo modo quando il cliente viene a chiedere da bere e mostra la contromarca noi diamo solo bevande analcoliche. Fosse anche di maggiorenne».
Una scelta che si allinea con gli impegni che sta assumendo ultimamente l’amministrazione comunale di S.Marcello grazie all’impegno del vice sindaco Luisa Soldati. La piaga dell’alcolismo sta invadendo sempre più anche la montagna pistoiese e i giovanissimi sono quelli più a rischio. «Ormai molte cronache sia nazionali che locali - continua Marco Iori - ci fanno capire che questo è un problema che fa passi da gigante in tutta Italia e i minorenni sono quelli più a rischio. Tutti noi abbiamo dei figli e siamo consci dei pericoli a cui potrebbero andare incontro e ci stiamo impegnando per mettere al sicuro il futuro dei giovani della montagna». Questo progetto pilota del contrassegno diverso per i minorenni è partito da poco meno di un mese ma già comincia a dare i suoi frutti. I giovani continuano a frequentare il locale in massa anche se non trovano, quelli sotto i 18 anni di età, la possibilità di “sballare” grazie a bevande super alcoliche. Poi Marco Iori spiega la difficoltà di questo loro progetto. «In effetti ciò che diventa più complicato - afferma il giovane gestore - è individuare se il giovane è davvero minorenne o meno. Noi chiediamo la possibilità di vedere un documento personale anche se sappiamo che i clienti non sono tenuti a farcelo vedere. Da molte persone abbiamo piena disponibilità. Ma esistono anche casi di giovani che non mostrano il documento».

Carlo Bardini


LA PADANIA

Peruviana strappa con un morso il dito alla rivale
Un morso netto e la falange dell’anulare destro che si stacca completamente dalla mano. E’ stato necessario un intervento chirurgico per ricucire il dito staccato da una peruviana a una connazionale di 41 anni, ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano. Sono cinque le persone rimaste ferite e quattro quelle arrestate nel corso di una rissa avvenuta, domenica mattina alle 10.40, davanti a una discoteca di via Don Giovanni Minzoni.
A scontrarsi quattro peruviani, di cui tre donne, tutti piuttosto ubriachi. A rimanere coinvolto, però, anche un addetto alla sicurezza di 41 anni colpito al volto dal peruviano e ricoverato con una prognosi di 15 giorni. Nessuna arma, ma solo denti affilati: si sono prese a morsi le tre peruviane, una di 41 anni e due di 36, arrestate dai carabinieri per rissa aggravata. Ad avere la peggio è stata Beatriz O., 41 anni, ricoverata al Niguarda. Ancora ignoti i motivi che hanno portato alla rissa tra le connazionali, tutte senza documenti e domiciliate tra Milano, Cologno Monzese e San Giuliano Milanese. Il peruviano, 32 anni, dovrà rispondere anche di lesioni personali.


IL TIRRENO

Ubriachi al volante, via undici patenti nel mirino casalinghe e imprenditori 
MONTECATINI. Dall’operaio alla casalinga, dallo studente all’impiegato.
È variegata l’estrazione sociale degli undici automobilisti con provenienze e storie diverse, ma accomunati dalla stessa sorte: una denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente.
I carabinieri del nucleo radiomobile di Montecatini e quelli di Pistoia hanno fermato e colto in fallo giovani dai 19 anni a persone di oltre 50, grazie all’etilometro. Sono residenti tra Vinci, Firenze, Afragola, Lucca, Montecatini, Pescia e Pistoia.
Sono gli ultimi di una lunga serie che vede affiancati operai, impiegati, studenti, imprenditori, casalinghe.
L’ultimo conto è di quattro automobilisti pizzicati in Valdinievole e il resto nel Pistoiese.
I carabinieri hanno fornito in questo caso dati più particolareggiati rispetto al solito per rendere più vicino a chi legge un fenomeno diffuso e non del tutto percepito nella sua pericolosità sociale.
«Tutte persone che al controllo si fingono sbalordite dai risultati ed inconsapevoli del pericolo che corrono e che costituiscono per gli altri - fanno notare i vertici provinciali dell’Arma -. Una battaglia senza sosta verso una cultura, una mentalità, un modo di vivere che non vuole ammettere una realtà tangibile: l’alcool altera i riflessi e distorce le percezioni; il suo abuso porta solo dolore e sofferenza anche a quelli che subiscono l’irresponsabile comportamento dei bravi ragazzi dal gomito alto».


L’ADIGE

Multato due volte per ubriachezza
Multato due volte per ubriachezza molesta. Costeranno care le serate «alcoliche» ad un trentino di 37 anni che è stato fermato dagli agenti delle volanti chiamati ad intervenire per ben due volte dai rispettivi gestori di altrettanti locali del centro città. Tra l’altro per due sere di seguito: l’uomo è stato sorpreso visibilmente alterato dall’alcol sia sabato che domenica sera. E ora dovrà sborsare, in totale, oltre 200 euro per saldare le rispettive sanzioni elevate dai poliziotti. L’ira dell’uomo, che se la sarebbe presa con i baristi impegnati nel loro lavoro dietro al bancone, sarebbe stata scatenata dal rifiuto degli stessi di servirgli altro alcol dopo che avevano notato il suo stato di ubriachezza.


QUOTIDIANO.NET

ALLARME GIOVANI
"Bere alcolici con gli energy drink?
Come un mix di cocaina ed eroina"
Sotto accusa l’ultima tendenza dei giovani di prendere cocktail a base di alcolici e bevande energizzanti. Una ricerca della Wake Forest University rivela che gli effetti sulla salute sono micidiali
Roma, 5 novembre 2007 - Mischiare vodka ed energy drink equivale ad "assumere un mix di cocaina ed eroina". Con micidiali effetti sulla salute. A mettere in guardia dalle conseguenze di cocktail a base di alcolici e bevande energizzanti, l’ultima tendenza dei giovani per ubriacarsi nei week end, è un esperto britannico, Don Serrat, fondatore del centro di recupero LifeWorks, alla luce dei risultati di uno studio americano sulle abitudini alcoliche degli studenti universitari.
La ricerca della Wake Forest University, la prima mai condotta di questo tipo e illustrata al congresso della Società americana di salute pubblica, ha coinvolto 4.271 studenti di 10 atenei negli Sati Uniti. I ragazzi che mischiavano energizzanti e superalcolici correvano il doppio dei rischi di sentirsi male tanto da richiedere l’aiuto del medico e di ritrovarsi in macchina con un guidatore ubriaco, ma anche di avere rapporti sessuali non protetti. Non solo. In una serata tipo, gli amanti dei cocktail ’up and down’ bevevano il 36% in più degli altri studenti e riferivano il doppio di sbornie settimanali.
Ubriacarsi con alcolici e bibite a base di caffeina "è una ’moda’ diffusa fra i giovani, come viene fuori parlando con gli studenti o leggendo blog e siti internet - commenta la principale autrice dello studio, Mary Claire O’Brien - Lo fanno per bere di più e più a lungo. Ma siamo rimasti davvero sorpresi di quanto sia alto il rischio di conseguenze serie e potenzialmente letali". Perchè mischiare alcol e caffeina è come "salire in macchina e premere il pedale dell’acceleratore e del freno contemporaneamente".


TRENTINO

Con il furgone centra quattro automobili 
TRENTO. È riuscito a danneggiare quattro auto in un colpo solo. È successo poco dopo le 23 di domenica sera e il responsabile dello strike è un giovane trentino che è stato anche denunciato per guida in stato di ebbrezza.
In base alla ricostruzione dei carabinieri il ragazzo (A.M. sono le sue iniziali ed ha 29 anni) domenica sera era a bordo di un furgone, un Ford Transiti e stava percorrendo via delle Ghiaie in direzione di via Monte Baldo. Una strada diritta, senza particolari insidie ma ugualmente è successo quello che è successo. Il giovane deve aver perso il controllo del volante (forse a causa dell’alcol visto che la verifica dell’etilometro ha dimostrato che aveva un tasso di alcol nel sangue pari a 1.90 grammi per litro quando il limite previsto dalla legge è di 0.5) ed è finito a sbattere contro una prima macchina, un’Opel Astra che si trovava parcheggiata lungo la via. L’ha colpita nella parte posteriore sinistra e l’urto ha provocato una sorta di tamponamento dell’Astra nei confronti della macchina che si trovava davanti a lui: una Seat Ibizia. Lo scontro ha provocato lo spostamento del furgone sull’altra corsia ma di rimbalzo è tornato dove c’erano i veicoli in sosta ed è finito prima contro una Fiat Puunto e quindi contro un’Alfa 147 arrestando finalmente la sua corsa. La somma dei danni non è ancora stata fatta ma il conto sarà sicuramente ingente. Avvisati da alcuni passanti, sul posto sono arrivati i militari del nucleo radiomobile della compagnia di Trento che si sono messi al lavoro per ricostruire la dinamica di quello che era successo. Per prima cosa si sono accertati delle condizioni del ragazzo che era alla guida del furgone e una volta verificato che non si era fatto nulla, è stato sottoposto al controllo con l’etilometro che ha dato esito positivo. Da qua la denuncia per guida sotto effetto dell’alcol che, come prevede il codice della strada, ha come diretta conseguenza il ritiro della patente.
Spetterà quindi al commissario del governo decidere per quanto tempo dovrà durare questo ritiro. Una decisione sulla quale intervengono diverse valutazioni.


TRENTINO

IL CONTRIBUTO
120 mila euro per gli alcolisti

Il Servizio politiche sociali ha stipulato una convenzione con il Club alcolisti in trattamento che prevede un contributo di 120 mila euro per l’attività del 2008. L’associazione svolge un’attività di prevenzione e trattamento rivolta a persone e famiglie con problemi legati all’alcol.


TRENTINO

Assemblea. Carlo Malfatti confermato alla presidenza 
Cresce la Cantina Rotaliana il Teroldego punta ai wine bar 

MEZZOLOMBARDO. Brillanti risultati della Cantina Rotaliana di Mezzolombardo approvati domenica scorsa dall’assemblea dei soci. I 50 mila quintali di uve conferite saranno liquidati alla bella media di 135 euro al quintale contro i 134 dello scorso anno. Tanto che su 9 milioni di bilancio complessivo, ben 6.788.000 euro sono destinati ai soci.
«Questo risultato» ha sottolineato il presidente Carlo Malfatti, riconfermato alla presidenza «è il frutto dell’impegno dei viticoltori, ma anche della Cantina. Il trasferimento nella nuova struttura si sta dimostrando positivo. La qualità del prodotto è stata riconosciuta anche con l’assegnazione dei tre bicchieri della guida Vini d’Italia, di Gambero Rosso e Slow Food».
Fra le novità indicate dal presidente nella relazione il lancio del Groppello di Revò, vino ottenuto dalle uve conferite dai soci della Cantina Produttori di Montagna, coltivate sulle ripide sponde del lago di Santa Giustina.
Malfatti ha quindi informato i soci dell’avvenuta creazione in Italia di una nuova rete commerciale per rifornire enoteche e wine bar e di nuove iniziative sul mercato Usa.
Apprezzamento è stato espresso dal consiglio d’amministrazione per i risultati delle elezioni che, oltre a rinnovare la fiducia al presidente, ha confermato anche Lino Tava ed ha nominato il giovane Maurizio Romeri nuovo consigliere. (c.b.)


L’ADIGE

Notte brava di un marocchino in Piazza Tre Novembre. Picchiato un agente, operaio in manette
Dimentica le chiavi e sfonda la porta a calci 

Di sicuro è capitato a poche persone. Ma può succedere anche questo. E cioè di finire dietro le sbarre di un carcere perché ci si è dimenticati le chiavi di casa. Non è un reato certo, lo diventa però nel momento in cui la pur comprensibile arrabbiatura ti porta a forzare il portone d’ingresso del condominio e a sfondare a suon di calci e pugni una porta di casa (che non è nemmeno la tua) e per finire in «bellezza» ad assalire un paio di agenti di polizia che hanno solo cercato di riportarti alla ragione. A Riva, nella notte tra sabato e domenica, è successo anche questo. E a finire nei guai è stato un cittadino marocchino di 31 anni, M.H., operaio edile in un’impresa della zona, regolarmente in Italia da alcuni anni. Offuscato dai fumi dell’alcool l’altra notte verso le 2.40 l’uomo ha fatto ritorno a casa, in una palazzina che si affaccia su Piazza Tre Novembre. Quando si è accorto di aver dimenticato o perso le chiavi di casa, ha deciso di ricorrere alle maniere forti e ha forzato il portone. Ma non è finita. Una volta dentro si è diretto verso il suo appartamento ma ha sbagliato indirizzo e ha iniziato a prendere a calci e pugni, sino a sfondarla, la porta sbagliata. I padroni di casa hanno fatto un salto dal letto e quando si sono trovati in casa l’inaspettato ospite hanno chiamato il 113. Sul posto è arrivata immediatamente una volante del commissariato di Riva ma per tutta risposta il cittadino marocchino ha deciso di prendersela anche con loro colpendo uno dei due agenti. Inevitabile l’arresto, ora l’uomo deve rispondere di «danneggiamento aggravato» e «resistenza a pubblico ufficiale».
P.L.


IL GAZZETTINO

POLEMICA A VIENNA 
Foto di Haider con minori in una discoteca "alcol free"

Joerg Haider torna a far parlare di sè: riviste di gossip austriache mostrano alcune foto del governatore della Carinzia in atteggiamenti decisamente teneri con ragazzini in una discoteca di Spittal an der Drau. A far parlare di foto-scandalo non è tanto la presenza di Haider, quanto il particolare che nel locale si vendono bevande alcoliche anche a minori in spregio alla severa campagna condotta dai partiti della destra radicale, con in testa il suo, la Bzoe, nata da una scissione di Haider dalla sua vecchia Fpoe (liberal nazionali).
Le foto hanno avuto subito uno strascico politico con tanto di richiesta di dimissioni del governatore
da parte dei socialdemocratici carinziani. Stando al racconto fatto dai media, la serata risalirebbe a un paio di settimane fa nella discoteca ’Tollhaus’ (manicomio) di Spittal, dove tutti i clienti, anche i minori, potevano bere alcol a meno di un euro: titolo della festa, infatti, ’Party 99 cent’. L’arrivo di Haider verso mezzanotte avrebbe elettrizzato i giovani tanto che il proprietario aveva immortalato l’evento scattando foto dell’illustre ospite per farsi pubblicità sulla sua homepage. Le foto sono circolate fino a che, dopo un interessamento di una giornalista presso il portavoce di Haider, Stefan Petzner, sono scomparse dal sito.
Il fenomeno di giovani che bevono per stordirsi è di grande attualità in Austria e a guidare la battaglia contro l’alcool ai minori è proprio la destra radicale, con in testa la Bzoe di Haider. Da qui, apparentemente, lo scandalo. Ad attirare l’attenzione però è soprattutto l’atteggiamento intimo di Haider con i ragazzini, anche se la stampa, con poche eccezioni, per cautelarsi o per ’politically correct’, mette l’ accento sull’abuso di alcool dei minori piuttosto che sulle affettuosità. Dalla Bzoe il capogruppo Peter Westenthaler ha definito «ridicola» la polemica sulla visita di Haider alla discoteca: «Dimostra solo che il governatore ama stare in mezzo alla gente». Il portavoce Petzner si è affrettato a sottolineare il carattere privato della serata e il fatto che il governatore, a differenza di tanti politici, non ha paura di entrare in contatto con la gente.
«Nessuna paura di toccare», titola maliziosamente il settimanale Profil con le foto di Haider mentre sembra che si sbaciucchi con dei giovani.


ITALIA OGGI

Mix alcol-medicine
Pronto, il principale? Parla Memmo l’autista, so finito in un fosso col camion. Miracolo che so’ vivo è stato un attimo, un giramento di testa.
Il principale è sconsolato, anche Memmo s’è messo a bere. Memmo il sobrio, il morigerato che non riusciva a bere più di un bicchiere e solo a pasto!
Memmo, da quando hai cominciato a bere? Da quando sali sbronzo sul camion, che ti abbiamo consegnata a inizio anno?
Mentre i pompieri lo estraggono dal fesso, Memmo protesta arrabbiato che lui non beve più di un bicchiere a pasto. Anche oggi, dice, mi sono rimesso al volante dopo un pasto leggero e un bicchiere di vino. Non può essere il vino ad aver provocato il mio giramento di testa.
Gli domandi un po’ se prende medicinali, suggerisce il consulente del lavoro chiamato per affrontare l’ennesimo sinistro. Mi dicono all’asl, spiega, che anche piccole quantità di bevande alcoliche mescolate a medicinali possono pesare fortemente su livello di attenzione, capacità di guida, lavori in altezza.
Sì, Memmo non ha difficoltà ad ammettere che prende qualche pasticca contro la prostata e l’artrosi. Pasticche che fanno a cazzotti con il vino, seppure ingerito in modicissima quantità.

Si tratterà perciò di integrare il regolamento aziendale, spiegando l’effetto killer di alcol e medicinali sul lavoro in genere e, in particolare, sui guidatori e su chi lavora in altezza.
E il principale si avvarrà di uno studio-vademecum distribuito nelle fabbriche a cura dell’Aci Assofarma in provincia di Perugia.

(il Messaggero, giovedì 8 novembre 2007).
Autore: Valfrido Paoli


LA PADANIA

Alcol in aree pubbliche Primi controlli a Verona
Primi controlli sul rispetto dell’ordinanza del sindaco Flavio Tosi che estende anche al quartiere di Veronetta il divieto di consumare bevande alcoliche nelle aree pubbliche. Sabato pomeriggio vigili e poliziotti di quartiere hanno accertato cinque violazioni all’ordinanza, tutte di stranieri.
In via San Nazaro tre brasiliani di trent’anni sono stati fermati mentre bevevano birra, comperata in un supermercato poco distante. In via XX Settembre sono stati fermati quattro giovani rumeni che litigavano animatamente: sono stati divisi e fatti allontanare; uno di loro è stato sanzionato perché stava bevendo birra. Anche in via Cantarane è stato fermato un romeno, di 23 anni.


IL GIORNALE DI VICENZA

SOCIETÀ. Il disagio e le devianze del mondo giovanile al centro di un incontro fra medici, amministratori e sacerdoti
I patronati si svuotano Le birrerie si riempiono
L’età di chi beve è scesa a 12 anni. Crisi della famiglia e mancanza di valori alla base di un disagio crescente
«Cerchiamo una strategia per trovare uno sbocco per i giovani»

Mario Baggio
I patronati parrocchiali si svuotano. Le birrerie vengono prese d’assalto. L’età dei giovani che iniziano ad assumere alcol si è abbassata a 12 anni. La mancanza di valori, di punti di riferimento e di figure istituzionali che abbiano il coraggio d’imporre delle regole di comportamento ben definite, la crisi della famiglia stanno alla base di nuove tendenze a rischio che riguardano una fascia d’età che si è abbassata negli anni.
Prima di mettere piede in una birreria, fino a qualche anno fa bisognava aver almeno 15 anni. Ora, stando a quanto emerso nel corso di una tavola rotonda svoltasi nella sala del Giubileo a Rosà, l’approccio non solo alla birra ma all’alcol in genere si è abbassato a 12 anni.
L’allarme è stato lanciato da una psicologa dell’Ulss 3. La famiglia ha perso il ruolo tradizionale di punto di riferimento e nei giovani sono venuti a mancare i valori. Di qui, la ricerca di un rifugio nell’alcol, fenomeno non solo locale, ma tipico dell’area più industrializzata del Nordest.
A nome della parrocchia, è intervenuto don Alessio Graziani, membro della pastorale giovanile della diocesi di Vicenza. Ha fatto presente che gli oratori si stanno svuotando e che la crisi dei giovani deriva anche dal fatto che non trovano, in famiglia e fuori, persone disposte a mettersi in ascolto.

Nel corso della serata, sono intervenuti anche tre gestori di birrerie. Hanno fatto presente che, spesso, sono gli stessi genitori che accompagnano i figli in birreria, passando poi a prenderli a fine serata. I controlli per verificare l’età per l’assunzione degli alcolici vengono fatti (*), ma è difficile tenere la situazione sotto controllo.
Il sindaco Manuela Lanzarin ha ricordato il provvedimento di chiusura anticipata a mezzanotte delle due birrerie di via Garibaldi. Nessuna intenzione di penalizzare gli esercizi pubblici, ma un atto dovuto sia per rispetto di una zona densamente abitata e sottoposta ai disagi derivanti da comportamenti notturni inaccettabili, sia per garantire l’incolumità dei giovani.

Alla base della crisi del mondo giovanile, che sfocia nell’approccio agli alcolici, stanno la perdita dei valori tradizionali ed il ruolo spesso latitante della famiglia. Educare significa anche saper dire di no. (**)
Il primo cittadino ha preannunciato, per venerdì 11 gennaio 2008 in sala consiliare, un incontro con tutti i gestori dei locali pubblici, esperti del Sert di Basano, parroci e dirigenti scolastici, al fine di definire una strategia d’intervento per trovare uno sbocco alla crisi del mondo giovanile.
(*) Nota: oh, magari qualcuno che li fa esiste per davvero.
(**) Nota: in questo contesto spesso ci si dimentica come il primo approccio all’alcol avvenga in famiglia, in Italia solitamente i primi osti sono il papà e la mamma.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Allarga le braccia e ficca il telefono nell’occhio dell’avvocato
«Signor Giudice, ma chi non ha fatto festa perchè abbiamo vinto?». Il Giuliano resta un attimo perplesso: abbiamo vinto? Fosse stata la dottoressa Sabattini, pubblico ministero che ogni giorno affonda il naso nella gazzetta mentre mangia un toast, avrebbe capito subito. Ma il calcio non è mai sembrato essere una delle passioni del flemmatico Giuliano. «Cosa abbiamo vinto?», pensa. La data è rivelatrice. L’incidente stradale di cui si parla in aula di Tribunale è avvenuto nel luglio 2006, quel sabato sera in cui l’Italia è diventata campione del mondo di calcio, battendo la Francia. Una delle due auto dell’incidente è passata con il rosso (incrocio feltrina, castellana, noalese), ma i Vigili non sono stati in grado di dire quale. Alla guida di una c’era il signor Emilio, e l’etilometro, al primo controllo, ha segnato 250, cinque volte il consentito.
Il Vigile: «Si vedeva che era ubriaco, sudava, aveva l’alito vinoso, parlava in maniera sconnessa, era agitato e non si reggeva in piedi. Ma l’indefinibile massa di suoi parenti che è arrivata sul luogo non gli ha permesso di fare il secondo esame che serve per dire se era ubriaco». Lui, Emilio, chiede di parlare. «Signor giudice, era stata una festicciola perchè avevamo vinto il mondiale. Le dico che il verde lo avevo io. Non nego che avevo bevuto qualche birretta, ma per far festa... È vero, c’era un casino della...». Mentre parla, gli suona il telefonino. Lo zittisce e "invoca" una santa. Riprende a parlare, «è arrivata la mia famiglia, c’era..

Mercoledì, 05 Dicembre 2007
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