Un veicolo robotizzatoWASHINGTON
- Sono nate le auto intelligenti, che si guidano da sole. Lo ha annunciato il
Pentagono, dopo averle sperimentata per tre anni in una base militare della
California. Nel 2004, fu un mezzo fiasco, ma nel 2005 cinque auto riuscirono a
coprire un percorso di 200 km su strade deserte. E il mese scorso, sei di
queste «smart cars» viaggiarono per oltre 90 km in un traffico intenso, a una
media di 50 all’ora, fermandosi agli stop, entrando e uscendo dai parcheggi e
rallentando e accelerando nel rispetto delle precedenze. Ha detto la Darpa,
l’Ufficio ricerche del Pentagono: «Ci fu un incidente, per fortuna non grave». ORA IL GRAN PREMIO - Il quarto esperimento, l’anno prossimo, potrebbe essere un Gran
premio, una gara di velocità. Auto parzialmente intelligenti sono già in
circolazione negli Stati uniti: dotate di speciali sensori, mantengono
automaticamente una distanza di sicurezza dagli altri veicoli sulle autostrade,
suonano l’allarme se il guidatore fuoriesce dalla corsia, e via di seguito. Ma
Sebastian Thrun, uno scienziato della università di Stanford che lavora per il
Pentagono, pensa che entro cinque anni faranno molto di più, grazie a raffinati
computer: procederanno da sole nel lento traffico urbano e si parcheggeranno da
sole. IL COMPUTER NON SI UBRIACA - A suo giudizio, il problema non sarà la loro
intelligenza, sarà il rifiuto di molti automobilisti di lasciare loro la guida:
«Non ammettiamo che il computer ci batta a scacchi, come invece capita - nota -
figuriamoci se ammetteremo che il computer guida meglio di noi». Con una punta
di umorismo, Thrun commenta che, a differenza degli esseri umani, l’auto
intelligente manda a mente le lezioni: «Se fa uno sbaglio, si corregge e non lo
ripete; non si lascia distrarre dal cellulare; non sale ubriaca al volante,
ecc». Non sarà mai perfetta, afferma, ma ridurrà gli incidenti «che adesso
uccidono un milione di persone all’anno in tutto il mondo». Sfrutterà anche
molto meglio gli spazi, alleviando la congestione stradale: «Abbiamo visto che
possono andare a 110 km all’ora a distanza di 5 metri l’una dall’altra senza
scontrarsi». RICERCHE - Tra computer, sensori,
navigatori satellitari e altre attrezzature elettroniche, conclude Thrun, entro
venti anni le auto intelligenti dovrebbero essere persino capaci di comunicare
tra di loro e reagire agli imprevisti meglio dell’uomo. La Darpa spiega che le
ricerche sulle auto che si guidano da sole incominciarono alla fine degli anni
novanta, quando fu abbandonato il progetto di costruire strade intelligenti. In
un primo momento, la Darpa aveva creduto che quella fosse la soluzione: magneti
e sensori nelle strade avrebbero regolato il traffico. Ma gli esperimenti non
dettero buoni risultati, e da alloro le ricerche si sono concentrate sulle
vetture. Negli Stati uniti, alcuni sostengono che il cambio della guardia tra
auto intelligenti e automobilisti non avrà inizio prima del 2050. Secondo Thurn
invece, inizierà attorno al 2030. Resta da vedere come i computer e gli esseri
umani riusciranno a convivere sulle strade. Ennio
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