Negli ultimi
vent’ anni, in Italia, il traffico è aumentato di quaranta volte, con un
conseguente e prevedibile aumento degli incidenti stradali. L’ organico della
Polizia Stradale invece non è aumentato in modo proporzionale, come sarebbe
stato necessario, ma addirittura è stato ridotto di anno in anno. Pertanto oggi
il personale non è più sufficiente per assicurare i servizi prioritari come l’
attività di prevenzione e di controllo, generando un forte senso di sfiducia da
parte della popolazione che vede poche pattuglie in giro e spesso impegnate
esclusivamente in controlli della velocità. Le
apparecchiature elettroniche per il controllo della velocità possono essere un
valido aiuto se usate con criterio, ma non possono assolutamente sostituire il
controllo territoriale da parte degli agenti. La velocità infatti non è l’
unica causa di incidente, esistono tantissimi altri comportamenti pericolosi,
come la guida sotto l’ effetto di alcolici o stupefacenti, il mancato rispetto
della distanza di sicurezza, l’ uso del cellulare durante la guida, il mancato
uso degli indicatori di direzione o la presenza su strada di veicoli non
efficienti o sovraccarichi. Questi ultimi, oltre ad avere grossi problemi in
frenata, sono la causa di tante buche e avvallamenti. Anche i
sistemi elettronici per il controllo della velocità per avere una funzione
educativa hanno bisogno degli operatori: solo eseguendo la contestazione
immediata si può individuare chi era veramente alla guida e sanzionarlo,
evitando che vada ancora in giro correndo. Il Governo ha
annunciato più volte nuovi provvedimenti per la sicurezza stradale. L’ultimo
provvedimento annunciato è quello di portare a 2.500.000 i controlli per
l’ alcolemia alla guida, ma allo stesso tempo il Ministero degli Interni vuole
attuare la chiusura di ben tredici distaccamenti di Polizia Stradale e
diciassette di Polizia Ferroviaria! Ci si chiede
quindi chi dovrà effettuare questi controlli. La presenza
nella zona di Commissariati di Pubblica Sicurezza non può garantire il servizio
di Polizia Stradale perché i loro compiti sono altri, già difficili da svolgere
data la cronica carenza di personale e mezzi. I
Distaccamenti sono situati in zone dove si trovano le strade più pericolose,
che hanno un tasso di 6,3 incidenti mortali ogni 100 rilevati, rispetto alla
media nazionale di 2,4. L’attività di questi Distaccamenti, unita al
lavoro di tanti motoclub e gruppi di motociclisti che organizzano giornate in
circuito, ha permesso di indirizzare sempre più motociclisti e automobilisti
che frequentano quelle strade, a frequentare gli autodromi, dove ci sono molti
meno rischi e si impara ad aver un miglior controllo del mezzo,
diventando così più abili nella guida e anche più prudenti in strada. La necessità
di aumentare il personale rende incomprensibile la decisione di ulteriori tagli
sulle forze dell’ordine e risparmiare sulla sicurezza e sulla prevenzione
impoverisce ed allontana il nostro Paese dal resto d’ Europa (che invece
investe sempre più sulla sicurezza, sulla prevenzione come sulla ricerca
scientifica). Se nei prossimi anni, con il traffico in aumento, continuerà ad
esserci una carenza di personale di controllo aumenteranno inevitabilmente gli
incidenti e la spesa che la Società dovrà pagare (sia in termini umani che
economici) sarà inaccettabile! AMI
(Associazione Motociclisti Incolumi), e Sicurauto.it (Primo sito italiano per
la sicurezza in auto) come tutti i motociclisti ed automobilisti coscienti
della necessità di un miglioramento della sicurezza sulle strade (come nelle
città) chiedono al Ministero degli Interni di annullare il provvedimento di
chiusura dei Distaccamenti della Stradale e dei Posti di Polizia Ferroviaria e
di assegnare almeno 1000 nuovi agenti alla Polizia Stradale, in modo da poter
avere almeno una pattuglia in servizio 24 h su 24 nel territorio di
appartenenza di ogni Distaccamento.
Dott. Marco
Guidarini Presidente
AMI Associazione Motociclisti Incolumi onlus Claudio
Cangialosi Responsabile
Sicurauto.it
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