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Coraggio - archivio Asaps
ROMA -
Scatta «bisonte selvaggio» ed è subito paralisi: sono pesanti i disagi alla
circolazione in tutti i principali snodi autostradali con l’avvio dei cinque
giorni di sciopero dei Tir, scattato a mezzanotte. Centocinquanta punti
presidiati in tutta Italia, tutti i principali varchi di accesso ai porti bloccati
così come i valichi e i nodi stradali e infrastrutturali strategici del Paese.
Scattato alla mezzanotte, il fermo nazionale dell`autotrasporto è stato
confermato nonostante la convocazione dei sindacati al ministero dei Trasporti,
domani. L’agitazione sta registrando in queste ore - ha affermato Maurizio
Longo, responsabile nazionale di Cna Fita - un`adesione pressoché totale a
conferma, se ancora ve ne fosse bisogno di uno stato di reale esasperazione
della categoria". Alcune stazioni di servizio sulla rete, che attendevano
per questa mattina i rifornimenti, sono già rimaste a secco.
AL NORD - In Veneto gli autotrasportatori presidiano la tangenziale di
Mestre, con blocchi delle corsie che hanno causato in carreggiata ovest fino a
16 km di coda. I camion hanno paralizzato in particolare la tratta da Quarto
D’Altino (Venezia) al casello di Mestre Villabona.
L’agitazione sta creando disagi sulla A4 nel tratto Milano-Brescia con code a
Capriate, Seriate e Bergamo e conseguenti rallentamenti in autostrada. Sulla
A7, nel tratto Genova- Bolzaneto la circolazione è bloccata nei due sensi.
Sulla A1 Milano-Napoli, coda di 4 km in uscita a Firenze Certosa per chi
proviene da Milano.
AL CENTRO - Traffico in tilt alle porte di Roma. Chiusa la diramazione
Roma-nord tra Appiano Romano e Settebagni in entrambe le direzioni. Numerosi
tir fin dalle prime ore di questa mattina sono fermi sulla A1 all’altezza di
Fiano Romano. La protesta ha bloccato il traffico in entrata nella capitale
nella parte di Roma nord. Al momento secondo una prima stima i tir sono oltre
700. Per coloro che sono diretti a Roma, Autostrade per l’Italia consiglia di
percorrere la bretella della A1 per poi immettersi sulla A24 Roma-L’Aquila in
direzione della Capitale. Sempre nella parte di Roma nord il traffico in uscita
è invece, secondo la polizia stradale, scorrevole.
AL SUD - In Campania sulla A3 Napoli-Salerno è bloccato il tratto tra
Cava dei Tirreni e Nocera in direzione Napoli. Traffico a rilento su molte
strade della Puglia con decine di camion e mezzi fermi fermi sulla tangenziale
di Bari, sulla superstrada Brindisi-Lecce, sulla statale 100 nel Tarantino, nei
pressi di Mottola. Nonostante le rassicurazioni dei "padroncini", che
avevano annunciato una protesta limitata al volantinaggio, disagi anche in
Sicilia dove la protesta fa tornare alla mente con inquietudine la clamorosa
serrata del 2000 che mise in ginocchio l’Isola per settimane. IDisagi
significativi sullo stretto di Messina dove decine di tir, divisi in gruppi,
con picchetti di camionisti e volantinaggi, stanno di fatto impedendo ai mezzi
pesanti di imbarcarsi sulle navi traghetto sia nel porto di Mili, sia negli
approdi della stazione marittima e della Rada San Francesco.
INFOLINE - Il consiglio è quello di
evitare le autostrade quando possibile: per informazioni in tempo reale e
indicazioni di percorsi alternativi chiamare il numero 840-04.21.21.
DOMANI L’INCONTRO MINISTRO-SINDACATI - L’agitazione è scattata
nonostante la convocazione al ministero dei Trasporti, definita come «tardiva e
priva di garanzie concrete» dalle organizzazioni dell’autotrasporto che hanno
indetto la protesta - Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap L, Sna
Casartigiani, Fiap M, Unitai. I sindacati, pur confermando il fermo nazionale,
si sono comunque detti «disponibili a partecipare all’incontro». All’origine
dello sciopero, spiegano le associazioni dell’autotrasporto, la mancata
attuazione degli impegni assunti dal governo nel febbraio scorso e il mancato
inserimento in Finanziaria delle risorse necessarie ad evitare che il settore
continui a perdere competitività nei confronti dei concorrenti europei. «Questo
è un fermo della disperazione. Il governo guarda ai piccoli ma dà sempre
ragione ai grandi», commenta intanto il responsabile nazionale della Cna Fita,
Maurizio Longo, ricordando che si tratta «di un settore debole dal punto di
vista contrattuale che soffre di una deregolamentazione in atto, con norme
inapplicabili». Secondo Longo, «mai come in questo momento, dal dopoguerra, si
è assistito ad una tale moria di imprese di autotrasporto. O ribaltiamo questi
risultati - ha aggiunto - o non abbiamo altre chance».
Da
corriere.it
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