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Notizie brevi 11/12/2007

Lecce - “Bicicletta fantasma” rimossa dal Comune

Era stata parcheggiata dal Salento Ciclo Forum nel luogo dove un ciclista era stato investito ed ucciso
Ogni anno, al pedale, muoiono oltre 300 persone
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(ASAPS) LECCE, 11 dicembre 2007 – A Lecce, l’8 novembre scorso, un ciclista è stato investito ed ucciso in viale Gallipoli, un’arteria indispensabile per molti lavoratori e studenti visto che collega la stazione FS con i complessi universitari e con il centro città. “Un viale – si legge sul sito www.cicloamici.it – percorso o attraversato con grande rischio da pedoni e ciclisti poiché su questa strada le automobili si lanciano ad alta velocità”. Così. Aldilà delle proposte avanzate agli enti locali di migliorare gli spazi per i velocipedi, di realizzare marciapiedi più larghi e nuove piste ciclabili, gli amici del pedale hanno iniziato una campagna di sensibilizzazione che in Italia non ha praticamente precedenti. Nel punto esatto dove il ciclista è stato investito ed ucciso, infatti, è stata parcheggiata una bici completamente verniciata di bianco, seguendo un esempio ormai consolidato in molti paesi anglosassoni. “Qui è stato investito un ciclista”, recita il cartello. Un messaggio duro, durissimo, che avrebbe certamente sortito i propri effetti, se non fosse che la Ghost Bike è stata rimossa dalla Polizia Municipale per conto del Comune. Molto civilmente, i “cicloamici” hanno preso carta e penna e chiesto al sindaco di Lecce di rimettere il simbolo di tanta violenza stradale al suo posto, spiegando anche il senso della loro iniziativa, volta semplicemente a cercare di “evitare nuovi lutti” e per intraprendere nuove “iniziative di moderazione del traffico”. Speriamo che il loro appello non resti inascoltato. Infatti in Italia muoiono mediamente 5 persone al giorno in incidenti che vedono coinvolti veicoli a due ruote, mentre 295 restano ferite. Certo, la maggior parte delle vittime è in sella a motoveicoli, ma è fuori d’ogni dubbio che maggiori rispetto ed attenzione da parte degli automobilisti – troppo spesso distratti da conversazioni a bordo (anche telefoniche), da musica o dalla semplice perdita di senso della responsabilità – potrebbero ridurre un dato statistico che vede la categoria dei dueruotisti pagare un tributo di sangue terribile, pari al 34% delle vittime complessive (1.852 persone uccise e 107.670 ferite, secondo i dati provvisori Istat del 2005). Nel 2005, i ciclisti coperti da un lenzuolo bianco sono stati 317. (ASAPS)

© asaps.it
Martedì, 11 Dicembre 2007
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