EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da TENDENZEONLINE.IT)
POLIZIA
1 milione di controlli in UEDA OGGI AL 16/12 SU ALCOL E DROGARoma, 10 dic. (Apcom) - Un milione di controlli per
l’accertamento della guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di droghe
saranno effettuati in tutta Europa a partire da oggi e fino a domenica 16
dicembre. Con questo significativo obiettivo è partita oggi la campagna europea
congiunta promossa dal network europeo delle polizie stradali (Tispol) denominata
’Alcool and Drug’ (alcool e droga). La polizia stradale italiana ha predisposto su tutto il
territorio controlli mirati con precursori ed etilometri, con particolare
attenzione anche ai conducenti di veicoli pesanti e commerciali. I risultati, a
livello nazionale e a livello europeo, saranno resi noti il 21 dicembre 2007. Alla rete Tispol, nata nel 1996 sotto l’egida dell’Unione
Europea, oggi aderiscono 29 Paesi, tra Stati membri e Paesi appartenenti allo
spazio comune dell’Ue. Obiettivo dell’Organizzazione è sviluppare una
cooperazione operativa tra le polizie stradali europee per ridurre il numero di
vittime della strada e degli incidenti stradali, attraverso operazioni
internazionali congiunte e campagne tematiche.
EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da ANDRIALIVE.IT)
Consumo di alcol: siamo sicuri di
sapere tutto?Incontro organizzato A.C.A.T.
Alcolisti in trattamentoMercoledì 12 Dicembre alle ore 9,00, presso la
Scuola Media “E. Fermi” di Andria si terrà una TAVOLA ROTONDA sul tema: “Se
così fanno tutti… Consumo di alcol: siamo sicuri di sapere tutto?”. L’iniziativa sarà presentata dall’Ass. E. Sgarra, modererà
il Presidente dell’ACAT Gianfranco Dalla Fiore; la presentazione multimediale
sarà affidata al Vice Presidente Antonino Milazzo ed il Report del questionario,
distribuito nella settimana precedente a tutti gli alunni, al personale docente
e non docente della scuola sarà competenza della Dott.ssa Marianna Tursi. Interverranno: l’Ass. Sociale Comune Andria, il Dott.
Gianfranco Mansi del Ser.T, il Col. Michele Palumbo comandante dei Vigili
Urbani, i Comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Dirigente
del Commissariato di Polizia, il Prof. Vincenzo Minenna ed il Parroco della
Parrocchia San Giusppe Artigiano. Seguirà il dibattito con i rappresentanti degli alunni,
dei genitori, del corpo docente e non. La scelta di coinvolgere la comunità di
Montingelli e la scuola media in questo dibattito è data dalla presenza attiva
dei club dell’ACAT e del Numero Verde 800 59 75 45 ospitati nella Parr. San
Giuseppe Artigiano. I programmi dei Club degli Alcolisti in Trattamento danno
risposte chiare e concrete, costruendo le basi per un cambiamento che renda la
comunità responsabile della protezione e della promozione della salute,
rifiutando un atteggiamento di delega alle sole strutture sanitarie. “Alcol, meno è meglio” è lo slogan proposto
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ridurre i consumi di alcol nelle
famiglie, e nella comunità, per promuovere la salute nostra e di tutti.
EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da GIORNAL.IT)
Controlli alcol fai da te, a ruba
i kitTutti a soffiare nel palloncino. E’ entrata nel vivo
l’iniziativa promossa da Provincia di Alessandria, Fondazione Crt e Centro
Giovani con il coordinamento di Radio Bbsi, "Soffio per la vita", la
campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di sostanze alcoliche e
l’attenzione alla guida. Nel week end sono stati distribuiti moltissimi kit e
volantini che spiegano l’iniziativa. Gli avventori dei locali sembrano apprezzare e divertirsi.
Oltre ai pub verranno distribuiti gratuitamente (in tutto sono 6500) anche
nelle discoteche. I locali che desiderano partecipare al progetto e ricevere
i kit gratuiti da distribuire possono contattare l’Associazione Centro Giovani
Onlus al numero 0131 346253
ASAPS
Donna romena uccisa sul marciapiede da un italiano al
volante in stato di ebbrezza ed a forte velocità Ma la morte della
ragazza, 37 anni, è passata quasi del tutto inosservata… Di Lorenzo Borselli Torino, 10 dicembre 2007 – Una donna 37enne di nazionalità
rumena, che stava camminando sul marciapiede, è stata investita ed uccisa a
Torino dall’auto di un italiano di 34 anni, in stato di ebbrezza, che aveva
perso il controllo del veicolo condotto ad altissima velocità. La notizia, che
racconta il tragico destino di una sola delle 15 vittime che si registrano ogni
giorno nel nostro paese, è degna di approfondimento, per almeno tre motivi. Il primo, perché l’investitore aveva un tasso alcolemico
relativamente basso, pari a 0,54 grammi di alcol per litro di sangue. Non si
tratta dunque di “conducente ubriaco”, come hanno titolato alcuni giornali, ma
semplicemente di un uomo con lo stato di coscienza alterato dagli effetti di
un’assunzione limitata di sostanze alcoliche. La Polizia Locale, intervenuta
sul posto per i rilievi, lo ha denunciato anche per il rifiuto di sottoporsi ad
accertamenti in merito all’assunzione di sostanze stupefacenti, incognita di
non poco conto. L’uomo, colto da malore dopo l’incidente, è stato condotto in
ospedale dove ha rifiutato di farsi prelevare liquidi biologici. Se non aveva
nulla da temere, perché dire no? La seconda questione è invece riferita alla velocità:
l’auto, una potente Alfa GT, è piombata sul marciapiede falciando la povera
ragazza. La velocità, anche in questo caso, è un fattore di primo piano nelle
due fasi cruciali dell’incidente stradale. Parliamo di quella antecedente e di
quella culminante: l’auto, per effetto della velocità eccessiva, non viene
mantenuta lungo la sua traiettoria (complice anche lo stato di alterazione del
conducente) e, sempre per colpa della velocità, impatta violentemente contro la
vittima. Queste due prime considerazioni sono di carattere puramente tecnico e
servono da monito a chi vuole “darci a bere” che un bicchiere in più non è in
fondo un crimine (l’omicidio, seppur colposo, lo è) e che la velocità non è la
causa principale della sinistrosità. Ma c’è un terzo particolare su cui intendiamo soffermarci:
stavolta un italiano ebbro (che alcuni quotidiani hanno definito “ubriaco”)
uccide una donna romena che camminava sul marciapiede. La notizia ha occupato
sì e no una breve nei fatti di cronaca locale e questo non è giusto. Per chi si
occupa di violenza stradale, una morte come questa ha lo stesso valore di
quella dei quattro ragazzi uccisi da Marco Ahmetovic. Ci dispiace constatare
che per i media, non sia invece la stessa cosa. Significa che nella democratica
Repubblica Italiana, la vita di uno straniero vale meno? Forse perché quando il
carnefice è italiano, ci pensiamo su due volte prima di dargli dell’assassino.
LA STAMPA
Ubriaco al volante uccide una donna Strada Settimo a San
Mauro, sono quasi le 22 di sabato. Un furgone Hyundai bianco urta due auto
ferme al semaforo e si schianta contro la pensilina dell’autobus TORINO - Un romeno, che sabato sera a Torino in un
incidente stradale ha ucciso una peruviana ferma alla fermata di un autobus ed
ha ferito un altro automobilista, attualmente in coma, è stato arrestato dai
carabinieri. L’uomo, alla guida di un furgone, era ubriaco ed è stato
trovato con un tasso alcolico sei volte superiore al valore consentito dalla
legge. È accusato di omicidio colposo. L’incidente è avvenuto in strada Settimo, a San Mauro. Costantin Custura, 35 anni, domiciliato a Settimo
Torinese, era alla guida di un furgone Hyundai quando all’improvviso, mentre
andava ad alta velocità, ha tamponato una Fiat Bravo che era ferma al semaforo
con alla guida un uomo di 39 anni, Domenico Mansueto, di San Mauro. Dopo l’urto, il furgone si è impennato ed ha scavalcato
l’auto, terminando la corsa contro la pensilina della fermata dell’autobus dove
si trovava Milagros Victoria La Riva Sanchez, residente a Settimo Torinese. La
donna è morta sul colpo, mentre Mansueto è stato ricoverato, in coma,
all’ospedale San Giovanni Bosco.
LA SICILIA
«Devo socializzare m’insegna a bere?» A Cassino una dodicenne per aggregarsi di un gruppo di
coetanei a cui teneva, è stata indotta a fumare una canna. Tornata a casa è
stata male: confusione, dolori all’addome e vomito. "Chi vuol stare con
noi deve fare così", ha detto uno dei capi della comitiva mettendo in mano
il mozzicone di cannabis alla ragazzina. Si fuma a scuola media, ed è un rito per lo più
incontrastato, in un’età molto particolare, dove si cerca un assetto, un’identità
ed il gruppo a cui si fa riferimento può determinare un corso di vita anziché
un altro. E non sempre a quest’età si è monitorati sufficientemente da genitori
e docenti. Un bivio decisivo e sottovalutato. Anche perché le canne sono sempre più offerte di
"esordio". In Usa le chiamano droghe "da cancello": da
quelle ad altro. E non solo hascisc, ma sue varianti sempre più potenti ( sino
a 10 volte ), come la "skunk" ( in inglese puzzola ), che ha un odore
molto pungente e va di moda. Ecco: va di moda e piace. E i ragazzi non sanno
neppure dire perché. Piace e basta. E’ di moda… Tautologico , ma si
"ragiona" così. Vi sono delle tracce indelebili a seguito di taluni
comportamenti. Solchi esperenziali che guideranno scelte, piacere, gestione di
sé. Condotte che una volta assunte accendono memorie cerebrali difficile da
disattivare. La droga, l’alcol e non solo , fanno parte di queste bombe ad
innesco precoce, che possono non smettere mai di deflagrare dopo l’ esordio. Un sedicenne tempo fa mi chiese di aiutarlo ad imparare a
bere, lui che era astemio. Non riusciva a legare con i suoi amici che si
divertivano sbronzandosi nelle feste. Casse di birra e superalcolici e lui
incapace di sintonizzarsi sulla frequenza degli ubriachi. "Se vuoi stare
con noi ", gli dissero, "o fai come noi o smammi". Avvertimento
monotono, ma che crea conflitti non da poco. Il ragazzo con fatica accettò di cambiare compagni perché
non tutti gli adolescenti vivono di eccessi. Scampò alla dipendenza e quindi al
giogo del gruppo, che ha leggi di un conformismo spietato ed integralista.
Specie in quest’epoca di "pensiero unico", dove l’arbitrio è
sacrificato all’economia ed ai consumi e dove perciò non serve il
discernimento, anzi è avversato. L’educazione, concetto sempre più barcollante, dovrebbe
infatti essere protesa ad insegnare a vivere a modo proprio, anche nel
dissenso, conservando un’autonomia di giudizio, un’originalità nello stile di
vita, al di là dei comportamenti griffati e stereotipati. Per far questo, al
momento della strutturazione dell’identità dovrebbero essere presenti
aggregazioni alternative al gregge, coetanei non adusi allo sballo. Oppure
modelli adulti particolarmente convincenti con cui identificarsi. Questo succede pure, perché non tutto è rovinoso. Ma
bisogna essere fortunati a trovare alternative ai valori pompati dal compagno
di banco o dal ragazzo di cui ci si è innamorate. In altre parole ci vuole
buona sorte a trovare maestri di vita, che sorreggono, fanno riflettere ed
hanno delle cose da insegnare a figli ed alunni. E’ preoccupante il successo che riscuotono molti
personaggi controversi, delinquenti comuni o in ogni caso cattivi maestri. Il
bene oggi è sostituito dalla notorietà e chi esce in qualche modo
dall’anonimato viene celebrato da questo perverso sistema premiante basato sul
profitto di qualcuno su qualcun altro. A questa legge non si sfugge. Almeno non
vi sfuggono le mandrie umane. E quanto alla qualità del processo educativo, a guardare
le indagini internazionali sugli alunni più preparati nel mondo, c’è un nesso
tra le due cose. L’Italia è al 36° posto sui 57 Paesi considerati. E se
potessimo comparare l’indagine del Programme of international student
assestment con graduatorie, ad esempio, universitarie o professionali, magari
scopriremmo equipollenze in basso. La nostra scuola non è meritocratica, è di
massa ed educa e forma "in basso" svilendo il valore dell’impegno e
del rispetto delle regole. Condotta e rendimento sono due facce di un identico
processo. Sempre più episodi di vandalismo devastano gli istituti
scolastici. Le scuole vengono violate di notte, le aule bruciate e filmate.
Bullismo ? Troppo comodo. Sembra che gli stessi beneficiari del lassismo che
mima il democratico concetto della scuola dell’inclusione massiccia, cerchino
disperatamente argini e certezze.
CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS
Alcol, pasticche e «canne» a go-goCaro Beppe,volevo segnalarti che sono un reduce di una serata che non
augurerei al mio peggior nemico. Per lavoro, ero in un noto locale di Milano,
l’Alcatraz, che ospitava una serata organizzata da una nota casa produttrice di
telefonini. La serata era intitolata alle nuove tendenze dei telefoni e veniva
animata da una serie di dj che «suonavano» le loro canzoni. Ora, a parte i miei
gusti musicali, che non coincidono con il tipo di musica fatto ieri sera, devo
denunciare uno spaccato della nostra società che ha dell’angosciante, secondo
me. L’Alcatraz credo possa contenere fino a 3 mila persone. Io
credo che 2.990 fossero, non fatte, ma strafatte. Dalle 21, ora in cui il primo
dj set ha preso il via, si sono susseguite «band» che mettevano la musica che
impazza su M2O. Una musica fatta prevalentemente di ritmi forsennati. Battute
sempre più veloci che riconducono alla paranoia. La cosiddetta musica da
«impasticcati». Prima di ieri sera non ci credevo, ma mi devo ricredere. E
quello che mi viene da pensare, se invece di un locale questa esibizione si
fosse tenuta in una piazza, il numero dei «fatti» sarebbe stato molto più alto.
Perché si sente il bisogno di «sfondarsi»? Sì, perché lo si fa autonomamente e
con premeditazione. Nella mia postazione di lavoro ero circondato da persone,
l’età media era sui 30, quindi per certi versi ancora più preoccupante, che
mediamente ogni 15 minuti aveva in mano un cocktail nuovo. Ho sentito l’odore
di almeno tre erbe diverse fumate, in barba ai divieti contro il fumo nei
locali chiusi. Con l’andare avanti della serata le condizione generali
peggioravano. Mi sono sentito deridere perché ho rifiutato di bere con qualcuno
e di fumare una canna «offertami» da un generoso ragazzo. Considerati poi i
costi del ridursi in quello stato mi vengono in mente le parole di Padoa
Schioppa sui bamboccioni. Che avesse ragione? Magari è la stessa generazione di
persone che dicono di odiare la politica. Ero immerso consapevolmente in una
massa di non consapevoli del loro degrado. Perché tanta autodistruzione nella nostra società? Non ce
li vedevo a parlare di stato sociale, di politiche del lavoro, di solidarietà.
Fuori dal locale non ho visto controlli sullo stato dell’ebbrezza generale.
Avrebbero dovuto ritirare chissà quante patenti. Invece, tutti eventuali pirati
della strada liberi. Come si può porre rimedio?
Fulvio Raimondi,
fulvioriprese1967@katamail.com
TGCOM
Stupri,Istat:"69% fatti da partner" "Solo il 3%
opera di stranieri" Il 69% degli stupri alle donne è opera dei partner, mariti
o fidanzati, mentre il 6% sono fatti da estranei. E’ quanto emerge da
un’indagine Istat. "Se anche considerassimo che di questi estranei il 50%
sono immigrati - ha spiegato Linda Laura Sabbadini, direttore centrale Istat
per le indagini su condizione e qualità della vita - ciò vorrebbe dire che si
arriverebbe al 3% degli stupri". Smentito lo stereotipo dell’immigrato che violenta la
donna italiana. Secondo Sabbadini "non fare i conti con le statistiche
esistenti nel Paese può portare ad orientare in modo errato le priorità e il
tipo di politiche". Spesso i reati di cui sono autori gli immigrati sono
rivolti contro propri connazionali ma "di questo si parla ancora
poco".
Violenze in casa La realtà è invece che gran parte delle violenze più gravi
subita dalle donne è domestica e quindi nella maggior parte dei casi è opera
dei partner italiani". Per avere un quadro obiettivo bisognerebbe condurre
indagini con metodologie adeguate e per questo servono secondo la direttrice
centrale dell’Istat misurazioni in un ottica di genere. L’indagine italiana sulla violenza contro le donne
permette anche di capire il rapporto delle donne con la polizia. La metà si
dichiara insoddisfatta, ma soprattutto il 21,7% vorrebbe che si facesse di più
allontanando il partner di casa mentre il 26% vorrebbe più protezione.
Dall’indagine emerge anche che solo il 28% dei partner autori di violenza
denunciati sono stati imputati e solo l’8 % condannati. "Violenza maschile
impunita, dunque", ammette la direttrice Istat.
Un problema comune a
molti Paesi "Non esistono ad oggi standard internazionali per
condurre questo tipo di indagini - ha ricordato Sabbadini - ma è interessante
che nonostante le diversità di metodologia emergono alcuni risultati
ricorrenti. La violenza è ovunque in primis violenza domestica, anche nel caso
degli stupri un’ampia quota è opera dei partner (circa il 60-70% in paesi come
Australia, Regno Unito Costa Rica, Usa); aumenta il rischio di violenza sulle
donne da parte del partner se il marito abusa di alcool oppure se il marito ha
assistito da piccolo alla violenza sulla propria madre o l’ha subita lui stesso
o se la donna è stata essa stessa vittima di soprusi in infanzia, come emerge
anche dall’indagine dell’ Australia o del Canada, oltre che dell’Italia".
LA SICILIA
«Troppi al volante sconvolti» Sortino. L’allarme del dirigente del Sert Gionfriddo:
«Tra i giovani alcol e psicostimolanti prima di guidare» Sortino . È allarme per il consumo alcol, con aggiunta di
psicostimolanti (cocaina, ecstasy), soprattutto tra i giovani del capoluogo e
del bacino Augusta-Melilli-Sortino. A ribadirlo è stato il dirigente del Sert (Servizio
tossicodipendenza) della Asl 8 Riccardo Gionfriddo, intervenendo nell’incontro
dibattito, che si è svolto nel centro ibleo, avente come tema «Abuso di alcol e
stupefacenti: effetti durante la guida e conseguenze penali». E proprio questo
abuso, in tantissime occasioni, è causa di incidenti stradali mortali. L’incontro faceva parte della manifestazione «Prima
giornata sicurezza e vittime sulla strada», organizzata dall’Aifvs
(Associazione italiana familiari e vittime della strada) «Gianni» di Sortino,
con il patrocino della Provincia e del Comune ibleo. La manifestazione è
servita anche come momento di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale ed è
stata allietata dalla partecipazione della Ferrari club di Siracusa, del Bikers
club Lupi dei Climiti, del Vespa club Siracusa e del Club auto d’epoca. All’incontro sono intervenuti il sindaco Paolo De Luca,
l’assessore provinciale alla Viabilità Carmelo Spataro, il legale dell’Aifvs
nazionale Domenico Misicco, il primario del reparto di Rianimazione
dell’ospedale Umberto I Elio Fortuna, il dirigente scolastico della «Columba»
Paolo Guglielmino, il comandante della compagnia dei Carabinieri di Augusta
Pierantonio Breda, il sovrintendente della Polstrada Paolo Addamo. Inoltre,
erano presenti diversi genitori di vittime della strada provenienti da altri
Comuni. Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’Aifvs di
Sortino Samuel Salemi e subito dopo c’è stato l’intervento del sindaco Paolo De
Luca. Il primo cittadino di Sortino ha ricordato come non più tardi di una
settimana fa, nel centro ibleo, si è registrato l’ennesimo incidente mortale,
in cui ha perso la vita un diciassettenne. Inoltre, il sindaco ha ricordato che
ha emesso un’ordinanza in cui è stato imposto il divieto di consumo di bevande
alcoliche fuori dagli esercizi pubblici e il divieto di somministrare ai minori
di 16 anni. L’assessore provinciale Carmelo Spataro ha ricordato come
la maggior parte degli incidenti stradali sono dovuti alla velocità e da una
guida sotto effetto di alcol e stupefacenti. Il legale dell’Aifvs Domenico Musicco ha evidenziato
l’impunità di cui godono quelli che sono, ormai, diventati dei serial killer
della strada. Il capitano Breda si è soffermato sull’opera di prevenzione, più
che di repressione, che viene fatta dalle forze dell’ordine. Il dirigente
scolastico Paolo Guglielmino si è soffermato sul ruolo della famiglia che è
basilare sulla formazione educativa dei giovani e, poi, interviene anche la
scuola. Paolo Mangiafico
BRESCIA OGGI
SICUREZZA. Controlli
della polizia Stradale Alcol, via 9 patenti Alcol e droga. Pare siano la compagnia preferita dai
giovani per il sabato sera. La conferma viene dall’ennesimo controllo
«antistragi del sabato sera» attuato dalla polizia stradale sulle strade
bresciane. Nel controllo tra Rovato e Erbusco effettuato la scorsa notte da due
pattuglie di Iseo, una di Chiari e una di Brescia, sono state ritirate nove
patenti: otto per guida in stato di ebbrezza, la nona per guida sotto effetto
di sostanze stupefacenti. Nel corso del lungo controllo gli agenti della polizia
stradale hanno verificato le condizioni di 117 conducenti. La maggior parte,
stando ai numeri, era lucido, ma poco meno del dieci per cento delle persone
controllate non ha superato il test con l’etilometro e il narcotest. La patente
è stata ritirata a otto uomini, tutti giovani, ma nei guai è finita pure una
ragazza
IL MATTINO
INCIDENTE A SERRE Ubriaco, perde il controllo dell’auto Ancora paura nella "curva della morte" a Serre.
Nello stesso tratto di strada dove trovarono la fine i quattro militari, di
stanza a Persano, nello scorso ottobre, sabato sera si è verificato un nuovo
incidente. Stavolta, per fortuna, l’epilogo è stato meno grave. Antonio
Cinelli, 50 anni, di Capaccio, è uscito di strada con una Citroen Station Wagon
nella curva di contrada Ionta. L’uomo ha perso il controllo, perché in stato di
ubriachezza: questo è risultato dalle indagini condotte dai carabinieri di
Eboli. Accertato il tasso alcometrico elevato, infatti, gli uomini agli ordini
del comandante Nobile Risi hanno provveduto al ritiro della patente e al
sequestro l’auto. Trasportato in ospedale per un trauma cranico, il capaccese è
stato ricoverato con una prognosi di 20 giorni. Difficili però, le operazioni di
soccorso. Cinelli è stato estratto dalle lamiere solo grazie l’ausilio di
strumenti meccanici, in dotazione ai caschi rossi di Eboli. m.d.m
EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da RIVIERA24.IT)
Ubriaco distrugge con l’auto una
conduttura del gas
Rischiata la tragedia a SanremoUn automobilista di 51 anni di Ventimiglia ha rischiato di
combinare una tragedia, la scorsa notte, in corso Inglesi, dopo che a bordo
della sua vettura, una Peugeot 206, ha divelto una conduttura del gas. L’incidente
e’ stato provocato dall’abuso di alcol ed e’ per questo motivo che i
carabinieri, giunti sul posto, gli hanno ritirato la patente denunciandolo per
guida in stato di ebbrezza. Per ripristinare il danno sono dovuti intervenire
gli operai dell’Italgas. All’alcol test l’uomo ha mostrato di avere un tasso di
alcol nel sangue pari a 2,36, contro lo 0,5 consentito dalla legge. di Fabrizio Tenerelli
ROMAGNA OGGI
In preda all’alcol devasta localeCESENA – Si trovava in compagnia di alcuni suoi amici per
mangiare e bere al ristorante “Sasso” di Oriola, nel cesenate. Yakub Jan
Wiadrek, 25enne di nazionalità polacca, sposato con un’italiana, ha però
esagerato con l’alcol, smaltendo la sbornia devastando il locale e prendendo a
calci una cameriera, provocandole ferite guaribili in otto giorni, che si era
rifiutata di darle un ulteriore consumazione perché ubriaco. Il giovane è stato
arrestato dai Carabinieri.Yakub Jan Wiadrek dovrà rispondere dell’accusa di lesioni
aggravate, minacce, danneggiamento e furto. Infatti gli uomini dell’Arma della
stazione di San Carlo, intervenuti sul posto, gli hanno rinvenuto addosso
numerosi portafogli appartenenti alla clientela del locale. Il “tornado”
polacco ha provocato danni al locale ammontano a circa 15mila euro: spaccate
bottiglie di vino, tazzine del caffè, bicchieri, sedie e tavoli. Il polacco si è anche lesionato alle mani, al volto ed
altre parti del corpo nello sfondare una vetrata. Il 25enne, perdendo tanto
sangue, si è accasciato al suolo, tanto che è stato necessario l’intervento dei
sanitari del 118 che lo hanno trasportato all’ospedale “Maurizio Bufalini” di
Cesena per le cure del caso.
IL GAZZETTINO
CRESPANO Moldavo nella notte danneggia auto in sosta Notte movimentata a Crespano del Grappa. Protagonista
della nottata un giovane moldavo in evidente stato di alterazione alcolica. Per motivi che saranno messi a fuoco nel corso delle
indagini aperte dai carabinieri della Compagnia di Castelfranco che sono
intervenuti sul posto con una pattuglia, lo straniero ha scatenato la sua
rabbia prendendo di mira le auto parcheggiate in strada. Era passata da poco l’una quando c’è stato il rumoroso
spettacolo del giovane: con ogni mezzo ha colpito varie automobili,
danneggiandole. In un primo momento si è pensato il moldavo avesse bisogno
del personale medico del Suem, poi è stato evidente che c’era bisogno solo dei
carabinieri.
LA GAZZETTA DI PARMA
Ubriaco, tira calci e pugni in ospedale: denunciato Protagonista, un
parmigiano di 35 anni ricoverato al Diagnosi e cura di Reggio È stato portato a forza al Pronto soccorso di Montecchio
Emilia mentre, completamente ubriaco, disturbava la quiete pubblica a
Sant’Ilario d’Enza. Di fronte ai medici che lo visitavano, ha dato in
escandescenza, ha creato scompiglio nel reparto rompendo con un pugno il vetro
di una delle finestre dell’ingres so e danneggiando uno dei lunotti
dell’automedica. Così, un parmigiano di 35 anni, nella notte fra venerdì e
ieri, è stato protagonista di una vicenda che porterà i carabinieri a
denunciarlo per danneggiamento aggravato e ubriachezza molesta. Intanto il
giovane è stato ricoverato all’ospedale di Reggio, al Diagnosi e cura. continua...
IL REDATTORE SOCIALE
Fumo e alcol: più a rischio gli adolescenti che vivono in
provincia Gli adolescenti di provincia? Fumano e bevono di piu’
(alcolici) dei loro coetanei delle grandi citta’. A lanciare l’allarme, la
Societa’ italiana di pediatria,...
TEMPO MEDICO
Lontani dall’alcol con il baclofen
IL RESTO DEL CARLINO
Ubriaco sfascia ristorante: non gli davano più da bere
IL SECOLO XIX
Lavagna, ubriaco ferito e denunciato
ITALIA OGGI
Querelle sul vino tra il senato e l’Ue
LA GAZZETTA MARTESANA
Ubriaco si schianta contro un palo Ubriaco, provoca l’incidente e fugge
TUTTOSPORT
Kit anti alcol per aiutare la sicurezza
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