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Si
potrebbe dire Alleluia, finalmente sono stati resi noti i dati degli incidenti
stradali del 2006. Secondo il report annuale dell’Istat e dell’Aci, nel 2006 su
strade e autostrade italiane si sono registrati 238.124 incidenti, con 5.669 morti e 332.955
feriti: in media, ogni giorno si hanno 652 sinistri, con 16 morti e 912 feriti.
Numeri ancora tragici ma rispetto al 2005 – dice il comunicato -si riscontra
una leggera diminuzione del numero degli incidenti (-0,8%), dei morti (-2,6%) e dei feriti (-0,6%). Insomma
sembrerebbero dei dati appena appena positivi. Però ogni anno abbiamo una
sorpresa, infatti i dati diventano positivi solo perché sono stati rivisti e assestati
i numeri e le percentuali dell’anno
precedente. Infatti se ci rapportiamo ai dati del 2005 distribuiti nel dicembre
2006, le cifre parlavano tutt’altro linguaggio, risultava allora che il numero
complessivo dei sinistri rilevati era di 225.078, dato ora corretto in 240.011, con un incremento di 14.933 sinistri rilevati (+6,6%), i morti erano stati segnalati
in un numero complessivo di 5.426, dato ora corretto a 5.818 (ben 392 morti in più e una differenza del 7,2%, rispetto
alla cifra iniziale), i feriti nel bilancio assestato, ammontano a 334.858 mentre inizialmente erano stati
dati a 313.727, quindi la correzione è di 21.131
ingressi al pronto soccorso (+6,7%)
rispetto ai primi dati distribuiti lo scorso anno. Il tasso di mortalità rimane
inchiodato a 2,4 anche per il 2006, come per il 2005. Ma
allora, e siamo al solito problema, i numeri del 2005 commentati lo
scorso anno in maniera relativamente positiva erano inattendibili. Non a caso i
numeri dei sinistri, delle vittime e dei feriti, rispetto ai primi dati
ufficiali distribuiti a fine 2006 vengono ora modificati con una
differenza del 6/7% in più. Una percentuale che trasforma un commento
relativamente positivo in negativo. Ci domandiamo come mai accada tutto questo. Ove
si consideri che complessivamente nel periodo 2000-2006 gli incidenti sono
diminuiti appena del 7,2%, passando
da 256.546 a 238.124, i feriti da 360.013 a 332.955 sono diminuiti del 7,5%
e i morti, passati da 7.061 nel
2000 a 5.669 nel 2006 sono calati del 19,7%, emerge evidente il
connotato di un trend di mediocrità nei risultati del dopo patente a punti che
rende difficile e forse impossibile (se si esclude la rete autostradale)
l’obiettivo di un meno 50% dei sinistri e delle vittime entro il 2010. Per
il 2007, con l’ampliamento dell’estensione di tratti sottoposti a controllo col
Tutor sulla rete autostradale e con l’incremento dei controlli antialcol
insieme alle misure della legge 160, si può presagire un andamento della sinistrosità
certamente migliore. Attendiamo però delle conferme che ci saranno solo,
sottolineiamo solo, se saranno incrementati, insieme all’utilizzo
dell’elettronica, anche i controlli delle divise sulle strade. Forlì, lì 11.12.2007
Giordano Biserni Presidente Asaps
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