Grazie ai consigli che seguiranno, dettati del-l’espertissimo Comandante di Elisoccorso, Walter Maretti, che con grande disponibilità ci ha seguiti in questo, analiz-ziamo le varie fasi di intervento di un elicottero, per trarne utilità e poter agevolare le operazioni di intervento. Oramai da alcune decine di anni, ben 44 province della nostra penisola impiegano elicotteri di diversa tipologia per urgenti operazioni di soccorso e trasporto sanitario, fra i più diffusi gli Agusta 109 e 412, e gli Eurocopter BK 117 c1 e prossimamente altri BK 117 c2 (modello nelle foto EC 135 c1), questi ultimi tre riconoscibili per il vano di carico ad apertura posteriore. La quasi totalità dei servizi di elisoccorso sono gestiti da società elicotteristiche private in possesso di T.P.P. (Trasporto Pubblico Passeggeri nel rispetto della normativa E.N.A.C.), mediante appalto stipulato con il servizio sanitario regionale. In alcune regioni questo servizio viene effettuato con elicotteri dei Vigili del Fuoco, sempre a seguito di convenzione. L’elicottero viene impiegato per la sua versatilità, si presta ottimamente alle varie missioni di soccorso sia in pianura che nelle località più difficili come la montagna, il mare aperto e i laghi. Questo servizio prende il nome di H.E.M.S. (sigla internazionale) che tradotta sta a significare Servizio di Emergenza Medica Sanitaria con Elicottero. Per il servizio sanitario regionale, al quale spetta appunto l’onere di finanziare complessivamente l’attività, per 365 giorni/anno, l’impiego di questa praticissima macchina da soccorso aereo comporta costi alquanto elevati, per elicotteri di ultima generazione come questo rappresentato, si parla di circa 2.000 euro per ogni ora di volo. Se oltre a questi costi, calcoliamo anche il rischi ai quali vengono esposti l’intero equipaggio e il paziente durante il volo, si ritiene opportuno impiegare tale velivolo per interventi di estrema urgenza e necessità, ove risulti impossibile recuperare e trasportare l’infortunato con altri mezzi. Pertanto l’intervento dell’eliambulanza va fatto solo se si è troppo lontani dall’ospedale e le condizioni del paziente sono critiche. Il personale delle forze dell’ordine impegnato quotidianamente nel campo del soccorso, sconosce quasi sempre i principi base dell’elisoccorso che risultano fondamentali per agevolare l’intervento dell’eliambulanza e che permettono di ridurre al minimo i rischi correlati. Questa sofisticata macchina come l’automedica, è considerata un mezzo di soccorso avanzato, ma a differenza della vettura, l’elicottero oltre a trasportare l’equipe sanitaria di affermati professionisti che sono, un medico anestesista/rianimatore, un infermiere professionale esperto di area critica, ha lo scopo di far arrivare l’assistenza sanitaria di primissima emergenza in tempi di intervento molto rapidi. In alcuni casi vola anche un tecnico del soccorso alpino, quale esperto a condurre operazioni di sicurezza in montagna, guida e da assistenza sul territorio e lungo le pareti rocciose all’equipe che deve operare. Il trasporto di un grave pazienze per mezzo di elicottero permettere una veloce ospedalizzazione della vittima presso il centro ospedaliero meglio attrezzato per la patologia riscontrata, evitando inutili perdite di tempo in modo particolare se questa struttura è distante dal luogo dell’evento. Tempistiche di trasporto che si allungherebbero nel caso di successivi spostamenti che potrebbero essere richiesti ad un’ambulanza, per trasferimenti da un ospedale secondario ad uno primario. Va anche considerato come il trasporto aereo risulta più confortevole per il paziente politraumatizzato, il quale a differenza del trasporto stradale (ambulanza), esempio a causa di strade tortuose, sterrate, tornanti etc, l’infortunato non riceve ulteriori e compromettenti sollecitazioni alla colonna vertebrale. Gli orari del servizio sono primariamente diurni, e variabili secondo le stagioni, in via ordinaria dall’alba al tramonto ad esclusione di intemperie che possano limitare la visibilità come nebbie, temporali burrascosi e precipitazioni nevose di forte intensità (il problema non è la neve ma la visibilità). Una volta valutati tutti questi parametri, se si richiede l’intervento dell’eliambulanza o se viene inviata dalla Centrale 118, utilizzate gli accorgimenti che vengono ora dettati. L’atterraggio Ove
possibile, l’elicottero atterra in via primaria su elisuperfici (in pratica
presenti solo negli ospedali), piazze, piazzali, piazzole, parcheggi e campi da
calcio, in ogni caso in spazi ed aree preferibilmente pianeggianti, dal fondo
compatto come erba, terra umida, cemento, asfalto, con pendenza massima di 12°.
Il piano d’appoggio deve risultare non polveroso (pertanto no sabbia, no terra
asciutta) nel caso lo sia però, andrà annaffiato con acqua per evitare il
consistente sollevamento di polvere dovuto al flusso d’aria del rotore in
movimento durante le manovre di atterraggio e decollo. Gli oggetti più alti di
2 metri, dovrebbero essere sufficientemente distanti da permettere un agevole
atterraggio e decollo dell’elicottero. In casi di estrema necessità, come molto
spesso vediamo nella realtà operativa, l’elisoccorso è costretto ad atterrare
sulla strada, autostrada, spiagge, greti e argini di fiumi e insoliti luoghi e
spazi ove abilmente il comandante riesce ad avvicinarsi il più possibile al
luogo dell’evento. Va detto che questi esperti piloti stupiscono per la loro
abilità in tutto questo, ammirevole e fondamentale è il loro quotidiano
operato. Il comandante dell’elicottero raramente si avventura in situazioni
troppo pericolose come nel caso si presenti uno spazio insufficiente (figura
1), ostacoli, cavi elettrici, lenzuola, sdraio, biciclette, motocicli,
carrozzine, cani (infastiditi dal sibillio del rotore di coda, saltano
intenzionati a morsicarlo) e oggetti vari (figura 2), ed egli è l’unico
responsabile dell’atterraggio, tanto da deciderne il luogo ed il momento più
opportuni. Tutti conoscono la storica filosofia del soccorso, che consiste nel
non mettere a repentaglio la vita di più persone per il salvamento di una. A
bordo di un elisoccorso prendono posto quattro o cinque persone e a terra se ne
trovano già molte di più, si calcola presto la proporzione delle vittime in
caso di caduta. Come già detto il rischio di precipitazione nelle missioni di
soccorso è molto elevato, soprattutto per i recuperi con il verricello poiché
tale operazione necessita di hoovering (volo stazionario), e tale volo non può
essere effettuato in caso di avaria di uno dei due motori di cui un elicottero HEMS è dotato. L’avaria
dell’altro lo farebbe precipitare. In caso di discesa e salita del personale di
bordo per mezzo del verricello, nessuno dovrà avvicinarsi al cavo o al
soccorritore attaccato, sia per non compromettere la stabilità di questo e
dell’eventuale barellato o imbragato, sia perché c’è rischio di prendere la
scossa, in modo particolare in presenza di umidità a causa dell’energia
statica. Di fronte a particolari gravità il pilota può decidere di atterrare
sulla sede stradale o in assenza di alternative anche in autostrada, ma in
questo caso lo potrà fare solo se il traffico è sotto il totale controllo del
personale della Polizia Stradale e delle altre forze dell’ordine presenti.
Alcuni Compartimenti di Polizia Stradale con circolari varie hanno sconsigliato
nel modo più assoluto questa manovra, ma risultando la sola soluzione per
ridurre i tempi del soccorso andrebbe eccezionalmente eseguita facendo il
possibile per consentire un sicuro atterraggio che eviti anche ripercussioni al
traffico che scorre lungo l’opposta carreggiata. È possibile pertanto in
autostrada fermare anche solo momentaneamente, ovviamente solo quando la
circolazione lo permetterà, il traffico che avanza, che potrà subito riprendere
dopo che il personale è sceso a terra e il velivolo si sarà spostato. Non verrà
mai fermato il traffico se questo è scarso o il raggio di visibilità per gli
automobilisti si presenti limitato, il comandante avrà modo di valutare la
situazione dall’alto, atterrando quindi nel campo più vicino tagliando poi la
rete perché i soccorritori possano accedere alla carreggiata. Nel caso di
atterraggio su strade ad unica carreggiata, gli agenti presenti bloccheranno il
traffico a valle e a monte dell’area prescelta, vietando e impedendo l’avanzamento
di qualsiasi veicolo o persona (in modo particolare da dietro) verso
l’elicottero. Sempre il comandante potrà decidere di atterrare in una zona
diversa da quella segnalata dal personale di terra perché, ribadiamo, la scelta del punto preciso di
atterraggio è responsabilità esclusiva del Comandante. È giusto sapere, anche
se lo si dava forse per scontato, che in caso di emergenza non è necessaria
alcuna autorizzazione del proprietario del luogo di atterraggio (eventuali
danni causati verranno risarciti con normale assicurazione della società
elicotteristica). Per rendere ancora più visibile il punto di atterraggio, se è
possibile, è meglio stendere teli di colore bianco, giallo o arancione,
tonalità che si riconoscono meglio dall’alto, che andranno rimossi prima
dell’atterraggio. In alternativa è possibile utilizzare l’auto di servizio,
lasciandola con i dispositivi luminosi supplementari di emergenza accesi nei
pressi dell’area destinata all’atterraggio. Durante le due fasi dei decollo o
di atterraggio, si dovranno sempre tenere porte e finestrini di tutti i veicoli
presenti nelle immediate vicinanze del velivolo chiusi. Troppa aria all’interno
dell’abitacolo crea forte pressione che può determinare l’esplosione dei
cristalli. Ricordate che l’elicottero atterra sempre controvento! Sulle
spiagge atterra solitamente con la coda e il rotore di coda verso il mare, in
quest’ultimo caso, se dovete far atterrare l’elicottero richiedete al bagnino
di chiudere tutti gli ombrelloni.
Nel caso si disponga di un fumogeno di segnalazione,
utilizzatelo solo ed esclusivamente se e quando vi viene richiesto dal
comandante del velivolo previo avviso da parte della Centrale 118. Se dovete
utilizzarlo non mettetevi sottovento. In caso di atterraggio non
particolarmente vicino al paziente, sarebbe anche buona prassi, allungarsi con
l’auto di servizio (sempre se possibile e nel caso non ostacoli la sicurezza
del campo del sinistro) per prelevare il personale sanitario, solitamente due
massimo tre persone, dando ausilio anche per il trasporto della pesante
attrezzatura sanitaria, zaini, aspiratori, monitor e altro di immediata
necessità. In fase di decollo e atterraggio l’elicottero sposta una quantità
d’aria pari al suo peso (circa 2/3000 Kg anche più a seconda del modello). Evitare
però di avvicinarsi all’elicottero con qualsiasi mezzo di soccorso …! Ricordate
anche che dall’alto non è facile riconoscere il paesaggio, quindi osservate e
identificate eventuali elementi facilmente visibili (piscine, fiumi, stagni,
campanili, monumenti, circuiti) che potrebbero così localizzare la posizione
ove l’elicottero dovrà avvicinarsi. Oggigiorno però quasi tutti i velivoli di
soccorso utilizzati sono dotati di navigatore satellitare G.P.S. (Global
Position System) che, impostate le coordinate fornite dalla Centrale permette
di raggiungere in maniera pressoché precisa il luogo esatto d’intervento. Le
forze dell’ordine presenti hanno il compito di rendere sempre accessibile la
zona di atterraggio, impedendo l’avvicinamento di persone non addette
all’operazione (spesso accorrono in continuazione curiosi) al fine di
permettere le manovre di atterraggio, di sbarco, e di imbarco, consentendo
successivamente un sicuro decollo dell’eliambulanza. Si ricorda di non avvicinarsi mai all’elicottero in moto in quanto le pale (specialmente quelle del rotore di coda) ruotando ad elevata velocità, sono invisibili all’occhio umano. È anche vietato muoversi intorno alla parte posteriore d e l l ‘ e l i c o t t e r o (figura 3). {foto5c} Durante le fasi di imbarco del paziente, ove necessario,
sarà l’equipaggio dell’eliambulanza a chiedere ausilio. A causa del flusso
d’aria generato dal rotore, andranno fermati oggetti presenti sul posto che
verrebbero sollevati (per primi i berretti di servizio e documenti in genere…)
e andrà mantenuta una discreta distanza di sicurezza fino allo spegnimento del
rotore. È assolutamente vietato fumare nei pressi dell’elicottero perché i
vapori del carburante sono da ritenersi altamente infiammabili. Avvicinarsi
sempre dalla parte anteriore dell’elicottero, col consenso del comandante, mai
sotto l’area del rotore perché in caso di impigliamento di oggetti (es. rami)
questi verranno scaraventati violentemente al suolo colpendo così chi sta
sotto, e nemmeno nei pressi di quella del rotore di coda anche se intubato. Se
non fatto da altri, coprire il paziente allo scopo di difenderlo dalla polvere. Conclusioni
*Operatore di Polizia Stradale
Walter Maretti Anni: 42 Da Il Centauro n.116 |
|||
© asaps.it |