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Rassegna stampa Alcol e guida del 12 dicembre 2007

A cura di Roberto Argenta e Alessandro Sbarbada

IL SECOLO XIX

Campagna Assobirra: No all’alcol durante la gravidanza

L’alcol in gravidanza può compromettere la salute del feto. Lo ricorda la campagna «Se aspetti un bambino l’alcol può attendere» promossa da Assobirra - Associazione degli Industriali della Birra e del Malto in collaborazione con la SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia). L’iniziativa ha avuto l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute ad utilizzare il logo del piano «Guadagnare salute» e costituisce il primo passo del più ampio programma Assobirra di prevenzione e sensibilizzazione «Guida tu la vita. Bevi responsabile». La campagna prevede oltre 5000 kit informativi, opuscoli e poster, il sito internet www.seaspettiunbambino.it, la testimonial showgirl Roberta Capua e la consulenza di 5000 ginecologi per informare le donne in stato interessante, o che stanno pianificando una gravidanza, sui rischi dell’uso e dell’abuso di alcol e sulla possibilità di prevenire completamente le patologie fetali alcol correlate. Tra i motivi di riflessione su questo problema i dati di una ricerca Demoskopea «Donne e rischi associati al consumo di alcol in gravidanza», realizzata su un campione di 800 donne italiane tra i 18 e i 44 anni. Dall’indagine è emerso che a fronte di un 84,9% consapevole che sia meglio non consumare alcolici e superalcolici nel corso dei nove mesi - percentuale che sale al 93,6% nel caso delle donne che hanno già avuto una gravidanza - 5-6 mamme su 10 confessano di non aver rinunciato all’alcol durante la gestazione.

(*) Nota: qui di seguito riporto un commento a questa iniziativa del presidente della SIA Valentino Patussi. Commento che condivido pienamente.

…questa iniziativa, che vede inoltre la partecipazione della Ministra Turco, rappresenta a nostro avviso come SIA un grave pericolo con l’introduzione dei produttori negli avvisi di salute. Riteniamo estremamente discutibile che la produzione, dopo aver causato danni alla salute, come lo è la fetopatia alcolica, se ne facciano ritorno d’immagine e di accreditamento scientifico. Ricordiamo inoltre come valenti ricercatori della SIA nell’ultimo anno abbiano messo in evidenza come anche in Italia il problema del consumo di alcol durante la gravidanza sia un aspetto sottostimato e sottaciuto ma estremamente attuale e con significativa incidenza. Ricordiamo come non sia la prima volta che il Ministro della Salute si sia schierato con i produttori senza mai convocare quelle realtà sia scientifiche che di rappresentanza della società civile che sono coinvolti nei problemi alcol correlati: vedi a livello del progetto Guadagnare Salute, campagna di sensibilizzazione della collettività a un uso consapevole dell’alcol da parte di soggetti a rischio come i giovani, che anche in questo caso ha visto coinvolti i soli produttori.

Riteniamo importante sottoscrivere un documento comune per avviare un discorso con il Ministero della Sanità sulle buone prassi nei rapporti con i produttori e chi si occupa di attenuare i danni che loro provocano. In tal senso riteniamo inderogabile richiedere un incontro con il ministro della Sanità Livia Turco…


LETTERA A “IL TRENTINO”

ALCOL SULLE PISTE
Mi congratulo con l’Assessore alla Sanità della Provincia Autonoma di Trento Remo Andreolli e con il Sindaco di Tesero, nonché Presidente del Comprensorio C1 Gianni Delladio per gli articoli sulla sicurezza delle piste da sci, pubblicati sul Trentino.
Sono Guido Dellagiacoma ed in val di Fiemme, dove abito, promuovo e collaboro attivamente a dei progetti di promozione e prevenzione alla salute contro i rischi derivati dal consumo di bevande alcoliche.
Frequento abitualmente le piste da sci e posso affermare che è veramente una consuetudine consumare bevande alcoliche e superalcoliche a tutte le ore, rimettersi indisturbati in pista ed alla fine della giornata sedersi tranquillamente alla guida delle proprie autovetture ed affrontare, delle volte, lunghi viaggi di rientro.
E questo modo di fare c’era anche prima dell’invasione dei popoli nordici ed orientali e quindi il problema non sono solo gli stranieri dell’est, “che bevono come le spugne”, come riporta Marzia Bortolameotti nel suo articolo. Ma se bevono come spugne, mi vien da dire, è perché qualcuno glielo vende!
Con il Coordinamento Alcol, Salute e Sicurezza delle Valli di Fiemme e Fassa, di cui faccio parte, già da qualche anno stiamo cercando di sensibilizzare gli impiantisti, i maestri di sci, le Forze dell’Ordine sui rischi che il consumo di bevande alcoliche può provocare sulle piste da sci.
Recentemente abbiamo presentato ad amministratori comunali ed impiantisti delle due valli il “PROGETTO PISTE SICURE” che nonostante sia stato da tutti condiviso, non ha trovato però applicazione da parte degli impiantisti in quanto la cultura del bere è ancora così fortemente radicata che non si può immaginare lo sci senza il bombardino, il grappino o ad altri intrugli di super alcolici.
Senza parlare poi delle “voliere”, autentiche mini discoteche che oltre a distribuire birre e superalcolici senza distinzione di età, con la loro musica sparata a mille, spaventano cervi e caprioli e svegliano dal letargo persino marmotte, ghiri e orsi.
Ma si sa, l’offerta turistica del Trentino è questa: alcol e musica a go go; non più suggestivi paesaggi e silenziose passeggiate tra pini e larici coperti di neve; gelide e violette albe premonitrici di stupende giornate; vette infuocate dal tramonto del sole!
Oggi anche le emozionanti “ciaspolade” al chiaro di luna, finiscono in rumorose ed affollatissime baite dove è prassi consumare superalcolici serviti in tutte le salse!
Purtroppo il commercio ha preso il sopravvento anche di sentimenti ed emozioni!
Ma cosa possiamo fare per cercare di contribuire a migliorare la sicurezza sulle piste da sci in attesa del nuovo piano nazionale? Ecco alcune proposte condivisibili:

1.- promuovere incontri di informazione e formazione sulla prevenzione e promozione alla salute per:
o maestri di sci
o personale addetto agli impianti
o personale delle F.O. addetto alla sicurezza e sorveglianze delle piste da sci
o esercenti e personale dei rifugi alpini.
Più persone vengono sensibilizzate su di un argomento e più facile sarà il cambiamento della cultura generale.

 2.- proporre a chi di dovere di modificare le schede di rilevamento dati per gli incidenti sulle piste da sci, inserendo anche una voce che richiami lo stato psico-fisico degli sciatori all’atto dell’incidente;
Le condizioni psico-fisiche hanno un ruolo estremamente importante nella genesi dell’incidente sulle piste da sci: lo hanno per l’incidente stradale, figuriamoci se non devono averlo per uno sport sostanzialmente basato sull’equilibrio.

3.- chiedere di togliere dalle piste da sci ALMENO gli “ice bar” dai quali si possono facilmente acquistare alcolici e superalcolici rimanendo con gli sci ai piedi;
L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di diminuire le occasioni di vendita e consumo per diminuire i problemi alcolcorrelati.

4.- sollecitare, in base all’art. 18 della legge 363/2003, le Province Autonome di Trento e Bolzano di emanare nuove norme di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa, inserendo tra le altre prescrizioni anche l’uso in pista, da parte delle Forze dell’Ordine, dell’etilometro, con relative sanzioni per chi supera un determinato valore di alcolemia nel sangue;
La sensibilizzazione e la prevenzione fanno poco se non sono accompagnate da controlli e sanzioni. Ne abbiamo un esempio con il codice della strada. Solo con l’inasprimento dei controlli e delle sanzioni si è avuto una diminuzione degli incidenti e delle vittime.

5.- sollecitare, sempre in base al precedente articolo di legge, le Province Autonome di Trento e Bolzano di determinare l’ammontare delle sanzioni amministrative già previste in caso di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 5, comma 3, 6, da 9 a 13 e da 15 a 17, della suddetta legge, da stabilire tra un minimo di 20 euro ed un massimo di 250 euro.
Quattro anni fa le province autonome di Trento e Bolzano non recepirono la normativa nazionale dettata dalla legge 363/2003 in materia: questa volta cosa faranno?
C’è da augurarsi che ognuno faccia la propria parte: dal consiglio provinciale alle forze dell’ordine, dai maestri di sci ai gestori dei rifugi.

Tutti siamo responsabili di tutti.
Guido Dellagiacoma Centro Studi e Ricerche APCAT.


IL TRENTINO

Promosso un corso per realizzare uno spot contro il diffondersi del fenomeno che sarà trasmesso dalla Rai
Alcolismo e giovani, una piaga trentina
In provincia si registra il triplo dei ricoveri rispetto alla media italiana

ALESSANDRA AMOROSO
TRENTO. Nell’isola felice chiamata Trentino c’è una macchia nera che non si può ignorare: il fenomeno dell’abuso alcolico, specie tra i giovani, assume sempre più dimensioni allarmanti. Secondo i dati rilevati dal Ministero della salute, sulle schede trentine di dimissione ospedaliera i ricoveri con diagnosi totalmente attribuibile all’alcol mostrano un tasso quasi tre volte maggiore rispetto a quello italiano. Ed è su questo preoccupante sfondo che si inserisce l’iniziativa “Giovani reporter”, organizzata dall’assessorato provinciale alle politiche per la salute in collaborazione con la sede regionale Rai e la cooperativa sociale Senza Barriere Onlus. Il progetto fa parte della campagna di sensibilizzazione per contrastare il consumo giovanile di alcol, recentemente premiata nel concorso nazionale “Marketing per la salute”.
L’iniziativa, rivolta a venti giovani residenti in Valsugana e Tesino, consiste in un percorso teorico-pratico di base per l’apprendimento del giornalismo televisivo e delle tecniche di ripresa video, finalizzato alla realizzazione di semplici reportage sul mondo giovanile. Obiettivo del corso, tuttora in fase di svolgimento, è la realizzazione di videoclip di denuncia contro la piaga dell’alcolismo. Una giuria tecnica premierà poi gli spot più coinvolgenti, che saranno successivamente trasmessi dalla rete Rai regionale per un’intera settimana, uno ogni giorno, nella fascia oraria delle 19.30.
«Le prediche non sempre hanno il successo sperato. Questa invece è un’importante occasione per parlare ai giovani con il linguaggio dei giovani stessi, come quello dei nuovi media», è il commento dell’assessore alla salute Remo Andreolli. «L’iniziativa si inserisce nell’ambito dei numerosi interventi che la Provincia sta già attuando da diversi anni. La nostra priorità è far comprendere ai ragazzi che divertirsi non significa ubriacarsi e che anzi l’abuso di alcol provoca gravi problematiche sanitarie oltre che sociali».
Dello stesso parere Vittorio Curzel, direttore del Progetto comunicazione per la salute della Provincia: «Occorre, da una parte, puntare sempre più sull’auto-responsabilizzazione dei giovani e, dall’altra, promuovere stili di vita che siano realmente positivi».
La società infatti propone modelli sbagliati. Ne è convinta il caporedattore responsabile della sede Rai di Trento Laura Strada, che dice: «Ci sono ragazzi che prima di andare a scuola devono bere qualcosa di alcolico o anche alunni delle scuole medie che simulano la sniffata di cocaina con lo zucchero a velo. È una questione non facile da risolvere, ma come Rai vogliamo impegnarci a fondo e “Giovani reporter” è sicuramente un grande passo verso una campagna informativa di sensibilizzazione».
Conclude Eraldo Busarello, Presidente della Cooperativa Senza Barriere e responsabile del progetto: «I ragazzi che partecipano a quest’iniziativa stanno lavorando molto seriamente. Sono convinto che ci saranno ottimi risultati».


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da LOCALPORT.IT)

Campagna contro la guida in stato di ebbrezza
A cura di Francesca Dighera
“Guidi, non bere. Bevi, non guidare”. E’ questo il titolo scelto dal sindaco di Rivarolo Fabrizio Bertot, per la campagna da lui fortemente voluta contro la guida in stato di ebbrezza, rivolta in particolar modo ai giovani under 18.
E per presentarlo ha scelto come testimonial proprio Maria Leitner, madrina dell’inaugurazione del Museo della Locomozione. «E’ importante sfruttare un’occasione come questa di grande visibilità storica ed artistica dell’auto per ribadire con forza un messaggio: lo stesso mezzo a quattro ruote, che tanto affascina e catalizza i giovani, può anche diventare molto pericoloso per sé e per gli altri se chi si mette al volante è ubriaco», ha spiegato Bertot, che sottolinea anche come la sua non sia una campagna proibizionista, ma di sensibilizzazione.
L’iniziativa prevede un pieghevole, con due strips di fumetti dedicati al tema e una parte scritta di pugno dal sindaco, che verrà distribuito in tutte le scuole. Lo stesso sarà anche spedito insieme ad una lettera di buon augurio indirizzata a tutti i ragazzi che diventeranno maggiorenni.

PANORAMA.IT

2008 di brindisi interrotti. Sarà un capodanno col coprifuoco alcolico
Brindisi frettolosi il prossimo Capodanno: nei locali pubblici si potrà infatti festeggiare l’arrivo del 2008 con spumante e champagne, ma soltanto fino alle 2 di notte. Dopo, per legge, i gestori dovranno interrompere la somministrazione di bevande alcoliche.
Lo prevede il decreto, poi convertito in legge (160/2007), che vieta la vendita di alcolici dopo le 02.00 a tutti i titolari e gestori di locali “ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche”.
Scettici sulle nuove disposizioni i proprietari dei locali che, come sottolinea un’indagine di Winenews, mettono in guardia dalle possibili infrazioni alle regole. ‘’Questa legge favorisce gli abusivi” afferma Giancarlo Bornigia, proprietario del Piper e del Gilda, storiche discoteche romane. “Il divieto di vendere alcolici interessa solo i locali e le discoteche che hanno le licenze, mentre alle feste private (in gran parte abusive) si continuerà a bere come prima. Per non parlare di bar, ambulanti e supermarket che possono vendere alcolici a tutte le ore. Di questo passo saremo costretti a chiudere e a lasciare a case il personale’’.
Maggiore attenzione nei controlli viene chiesta anche dai rappresentanti della filiera del vino, preoccupati della “nuova” moda che i ragazzi hanno intrapreso per aggirare i divieti: lasciare in macchina, o comunque fuori dal locale, le bottiglie di alcolici.’’Questa legge, nata sull’onda di particolari emozioni legate a fatti di cronaca” sostiene Ottavio Cagiano, direttore di Federvini “non è stata forse pensata con sufficiente attenzione. E poi il Capodanno è una giornata particolare: sarebbe quantomeno strano pensare di interrompere drasticamente i brindisi ad un’ora prestabilita’’.
Ecco perché è alto il rischio che la proibizione venga aggirata facilmente: ‘’Ipotizzo il fatto” aggiunge Cagiano “che le persone siano indotte ad ordinare prima delle due nuove consumazioni per timore di restare con il bicchiere vuoto’’.
Ovviamente le restrizioni valgono anche fuori dai locali, nel dopo-cenone: la legge dell’ottobre scorso prevede infatti multe salate per chi guida in stato di ebbrezza e, nei casi piú gravi, l’arresto: basta superare la soglia di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue per rischiare un’ammenda da 500 a 2.000 euro. La legge impone anche di esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei locali le tabelle con le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche piú comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza, pena la chiusura del locale da 7 a 30 giorni.
Perció molti gestori di ristoranti, discoteche, pub hanno già ordinato etilometri da piazzare nel proprio locale. Oltre alle casse di analcolici…


INTOSCAN.IT

Borgo San Lorenzo (Fi), alcol test in tre locali pubblici

Musica, drink e alcol test. Prosegue la campagna sulla sicurezza stradale, "Alcol: sai cosa bevi? Più sai meno rischi", promossa dalla Società della Salute del Mugello con i Comuni e le polizie municipali della zona per informare i ragazzi sulle conseguenze legate all’abuso di alcol alla guida. A Borgo San Lorenzo l’iniziativa si svolgerà giovedì 13 dicembre, a partire dalle 18, in tre locali frequentati dai giovani, ’La Magnolia’, ’L’Orologio’ e il ’Tannino’. All’interno sarà allestita una postazione dove i ragazzi potranno sottoporsi volontariamente all’alcol test, provando anche l’etilometro, per verificare il tasso alcolemico prima di uscire e mettersi alla guida.


AGI

Alcol: miorilassante aiuta malati cirrosi epatica

Un nuovo farmaco aiuta i pazienti con cirrosi epatica a stare lontani dall’alcol. È il baclofen e la sua efficacia è stata dimostrata da uno studio dell’Università Cattolica di Roma pubblicato su Lancet

Nei paesi sviluppati, l’abuso di alcol e’ la piu’ frequente causa di cirrosi epatica e, una volta che e’ insorta la malattia, le persistenza nel consumo e’ associata a un’elevata mortalita’. Data la scarsa efficacia che i trattamenti medici e chirurgici hanno nel caso in cui si continui a bere, per questi pazienti l’unica strategia davvero efficace e’ l’astinenza completa dall’alcol, un traguardo spesso troppo difficile da raggiungere. Ora, pero’, lo studio clinico condotto dai ricercatori dell’Universita’ Cattolica ha suggerito l’efficacia del miorilassante baclofen nel promuovere l’astinenza dall’alcol in alcolisti con cirrosi epatica, indicando per questo farmaco un ruolo d’elezione nel trattamento di questi pazienti. Allo studio hanno partecipato 148 alcolisti con cirrosi epatica suddivisi in due gruppi: alcuni hanno ricevuto un trattamento con baclofen, altri con un placebo.

Il grado di astinenza e la sua durata sono stati valutati dai ricercatori (guidati da Giovanni Addolorato, dell’Istituto di medicina interna) sulla base delle dichiarazioni dei partecipanti e di parametri clinici sullo stato di salute del fegato. I risultati, presentati sulla rivista Lancet, sembrano davvero positivi: ben il 71 per cento dei pazienti trattati con baclofen ha raggiunto e mantenuto l’astinenza, contro il 29 per cento di quelli che avevano assunto un placebo. Tra i partecipanti del primo gruppo, inoltre, il periodo di astinenza e’ durato in media il doppio del tempo (62,8 giorni contro 30,8).


IL GAZZETTINO (Venezia)

MANTOVANO A MARGHERA 
«Lasciatemi lavorare». La Polstrada gli ritira la patente: troppo alcol
Guida un’autocisterna vuota. E quando arriva alla rotatoria di Marghera incappa in uno dei presidi attuati dai piccoli autotrasportatori in agitazione. «Lasciatemi passare, lasciatemi lavorare» continua a gridare ai colleghi in agitazione. «Non sono un crumiro, voglio solo andarmene a casa. Suona il clacson, si dimena al volante, creando non poco subbuglio.
È a quel punto che gli agenti della Polstrada decidono di procedere con un controllo, anche per evitare che la situazione degeneri. Ed è così che il camionista mantovano di 29 anni, si vede ritirare la patente. L’esame all’alcoltest non perdona. Per ben due volte lo stesso risultato: il tasso alcolico nel sangue dell’uomo è due volte superiore al limite tollerato dalla legge. Inevitabile quindi il ritiro del titolo di guida, insieme al pagamento di una pesante sanzione amministrativa.


IL GAZZETTINO

CAORLE 
Ubriaco non si ferma al posto di blocco Quando i carabinieri lo raggiungono lo trovano addormentato al volante
(M.C.) Ubriaco alla guida, un cittadino della Repubblica Ceka, ieri notte non si è fermato all’alt dei Carabinieri, che avrebbe anche tentato di investire, innescando così un inseguimento durato circa 15 minuti per le strade del centro di Caorle. Quando i militari lo hanno fermato, lo hanno trovato addormentato appoggiato al volante. Dopo tutti gli accertamenti, se n’è andato sulle spalle di un amico, anche lui ubriaco.
Immediato il ritiro della patente con la relativa denuncia per guida in stato d’ebbrezza e la segnalazione al Prefetto.
Tutto è partito verso le 22 da una sala giochi in centro a Caorle dove i due trentenni ceki, evidentemente alterati dall’alcool, avrebbero infastidito dei clienti. Per il gestore non c’ è stato altro da fare che allertare il 112. Quando uno dei due ha capito che sarebbero arrivati i Carabinieri, ha pensato di tagliare la corda con la sua Audi A6.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da RIVIERA24.IT)

Sequestrò e picchio la moglie

Dal giudice un sanremese di 42 anni

Sanremo - L’uomo avrebbe picchiato la donna la sera del 16 dicembre del 2006, dopo essere rientrato a casa ubriaco. Malmeno’ pure i poliziotti intervenuti per fermarlo.

Si apre il prossimo 14 dicembre, davanti al gup Eduardo Bracco di Sanremo, l’udienza preliminare all’inchiesta per lesioni, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, che vede come imputato un uomo di 42 anni di Sanremo accusato di una serie di abusi nei confronti della moglie, di 38 anni. I fatti risalgono al 16 dicembre del 2006 e riguardano, in particolare, un episodio in cui l’uomo, rincasato ubriaco, avrebbe picchiato la moglie, impedendole di uscire. Il giovane, non contento, avrebbe aggredito anche alcuni poliziotti giunti sul posto per fermarlo.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da AGI.IT)

Botte dal cognato: donna incinta in ospedale

(AGI) - Cremona, 12 dic. - Picchiata dal cognato una donna marocchina di 35 anni all’ottavo mese di gravidanza e’ stata ricoverata all’ospedale Maggiore di Cremona. L’uomo l’ha colpita con una testata al petto e gli ha sferrato un pugno all’addome al culmine di un litigio. La straniera, residente nel piacentino, era ospite da qualche giorno a casa della sorella. Lunedi’ sera il violento litigio con il cognato che a causa di problemi di lavoro ed economici era rientrato ubriaco.

La 35enne e’ stata accompagnata al pronto sococrso dalla sorella: i medici viste le sue condizioni l’hanno ricoverata nel reparto di ostetricia per monitorare le sue condizioni e quelle del bimbo che porta in grembo. (AGI)


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da RAI.SPORT.IT)

Aggredi’ arbitro, 20 giorni carcere

Venti giorni di carcere ad un tifoso danese per aver aggredito l’arbitro durante Danimarca-Svezia (qualificazioni a Euro 2008). Un ventinovenne, ubriaco, era entrato in campo colpendo leggermente al viso l’arbitro tedesco Fander, reo di aver espulso il centrocampista danese Poulsen. La Danimarca ha pagato l’invasione di campo con la sconfitta a tavolino. Il supporter ha ammesso di aver bevuto una quindicina di birre e ha fatto ammenda per il suo comportamento.


IL TIRRENO

Patteggia pirata della strada 

Un anno e 8 mesi: travolse e uccise uno studente 

PISA. Ha patteggiato la pena il meccanico di 35 anni che la notte di San Ranieri del 2006 travolse e uccise con il suo «suv» uno studente universitario fuori sede che transitava in bicicletta in via di Pratale, Paolo Manes, 27 anni, laureando in ingegneria, nato a Frosinone, residente a Campobasso. Ieri mattina, davanti al gup Pietro Murano ed al pm Giovanni Maddaleni è comparso N. S., pisano, accusato di omicidio colposo, fuga ed omissione di soccorso, assistito dall’avvocato Marroni. Il giovane ha patteggiato la pena un anno e otto mesi.

La storia di questi due giovani inizia un anno e mezzo fa, la notte di San Ranieri. Tutti e due, il meccanico e lo studente, erano andati a vedere la Luminaria. È quasi l’alba, sono le 4.30, quando Paolo sta per tornare a casa con una collega straniera. I ragazzi sono in bici, lo studente è sul lato più esterno. Sono in via di Pratale, quasi all’altezza del bivio con via Montello, quando dietro di loro arriva a velocità pazzesca un suv della Toyota, verde acqua. Paolo viene spazzato via in un lampo, caricato sul cofano del suv, trascinato per una ventina di metri e poi scaraventato contro un’auto in sosta. Il pesante fuoristrada sbanda, finisce su un’altra macchina parcheggiata, si ferma e poi riparte in tutta fretta sotto il cielo che albeggia. La ragazza chiede aiuto e in via Pratale, mentre lo studente viene portato in ospedale e poi ricoverato in rianimazione in condizioni disperate, arrivano gli agenti del 113 e quelli della polstrada.

Saranno loro a fare le indagini che porteranno sulle tracce del meccanico. A terra ci sono i pezzi della Toyota e poco lontano, a Porta a Lucca, davanti ad una casa, c’è un Suv semidistrutto con tracce della bici travolta e dell’altra auto colpita.

Gli agenti del 113 suonano alla porta a mezzogiorno: apre un giovane semiaddormentato. E solo, i genitori non sono in casa. Cerca di difendersi: «Io con quell’incidente non c’entro, a quell’ora non ero in via di Pratale. Ero già a casa a dormire». Poi cede: «Sì, ho urtato qualcosa, ma non mi sono accorto che era una persona. Perché non mi sono fermato? Avevo un po’ bevuto e non mi sono ben reso conto di cosa fosse accaduto».

Lo arrestano per il comma 6 dell’articolo 189 del codice della strada, che prevede le manette anche senza flagranza. Al capezzale di Paolo morente arrivano in mattinata da Campobasso la mamma e il papà, disperati. Nel pomeriggio il responso dei medici mette fine alle loro speranze e al futuro di quel figlio ingegnere. L’espianto è un atto d’amore per trovare in altre vite che continueranno il loro percorso una traccia dell’ultimo, meraviglioso, dono di Paolo. sfondati. Poi ha iniziato a cedere. Dopo la scarcerazione il meccanico per alcuni mesi venne sottoposto all’obbligo di dimora in Pisa con il divieto di uscire la sera.

Candida Virgone


CLICMEDICINA

La nicotina fa bene agli alcolisti.
E’ quanto sostiene un articolo pubblicato su Alcohol Clin Exp Res. (2007; 31: 2083-91). Sembra infatti che l’uso di un cerotto alla nicotina ad alte dosi possa ridurre i danni dovuti all’alcool a carico dell’attenzione e della memoria a breve termine negli alcolisti in ripresa che fumano: l’esposizione alla nicotina infatti sembra avere un effetto cognitivo più costante nei soggetti alcool-dipendenti che negli altri. Questi ultimi presentano anche una risposta migliore con dosi maggiori, in termini di una migliore performance cognitiva. All’interno dei programmi di recupero, gli ex-alcolisti potrebbero progredire meglio con l’uso di una terapia simile che tentando di smettere di bere e di fumare allo stesso tempo.


ANSA

Bush ammette, ero innamorato dell’alcol

NEW YORKv - In una conversazione ripresa dalla Abc il presidente George W. Bush ha avvertito alcuni giovani americani dei pericoli dell’alcol e ha ammesso che da giovane è stato anche lui "innamorato degli alcolici". "Ho dovuto smettere di bere. La dipendenza ti entra nel sangue. Ti innamori dell’alcol", ha detto il presidente secondo la trascrizione diffusa dalla rete tv. L’incontro di Bush con i giovani ex alcolisti è stata ripresa dalla Abc nell’ambito di un programma sulla Casa Bianca "dietro le quinte". Bush ha smesso di bere a 40 anni dopo una notte di eccessi di alcolici nel 1986 in celebrazione del suo compleanno.


IL GIORNO

Sciopero bus per il collega ubriaco: minacciate azioni legali

© asaps.it
Giovedì, 13 Dicembre 2007
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