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Notizie brevi 14/12/2007

Ok della Commissione Europea per l’avvio di 14 progetti destinati alla sicurezza delle automobili


(Asaps) Le moderne tecnologie possono aumentare notevolmente il grado di sicurezza delle automobili. Ad esserne convinta e sostenere questa tesi è la stessa la Commissione europea, che proprio di recente ha deciso di finanziare un progetto che si chiama Prevent (letteralmente: prevenzione).
Si tratta di un programma che coinvolge le più importanti case automobilistiche europee (Fiat compresa) ed alcune università che hanno la loro forza nelle facoltà di ingegneria, il cui fine comune sarà quello di sviluppare sofisticati sistemi elettronici in grado di ridurre il numero degli incidenti stradali ed attenuarne considerevolmente le conseguenze.
Il progetto rientra nel più vasto obiettivo di ridurre la sinistrosità stradale secondo i dettami della Commissione europea (cioè del 50% entro l’anno 2010), ma fin da ora si sa che l’impresa non sarà così semplice da portare a termine per quella data: sono ben 14, infatti, le iniziative messe in atto dagli oltre 50 enti ed aziende che vi hanno aderito. I tempi, dunque, saranno ben più lunghi di quelli prefissati e si prevede che i primi risultati potranno giungere a definizione entro il 2014.
Ma di cosa si tratta nel concreto? La maggior parte dei progetti intende trasferire sulle automobili alcuni sistemi elettronici largamente utilizzati in altri settori, in particolare quei congegni che permettono ai veicoli di dialogare fra loro. Un simile sistema (perlopiù costituito dalla tecnologia che ricorre all’uso di radar e laser) potrebbe consentire di “presegnalare” i pericoli della strada per tempo e di valutare le condizioni stradali per suggerire ai conducenti la manovra più opportuna.
A pensarci bene, tuttavia, pur non potendo affermare che si scopre l’acqua calda (qualcosa di simile già esiste), alcune sperimentazioni sono già attive da qualche anno su alcuni lussuosi modelli che proprio grazie ai raggi laser riescono a misurare la distanza dal veicolo che precede e - attraverso telecamere ad infrarossi – segnalano l’approssimarsi dell’ostacolo.
Fra i 14 progetti citati, infatti, quello che prende il nome di “Compose” si basa proprio su questa tecnologia. Tuttavia si è pensato ad una evoluzione del sistema ed attraverso alcuni congedi elettronici opportunamente integrati è possibile avere in anticipo alcune importanti informazioni, come ad esempio la presenza di pedoni anche ai margini della strada o di oggetti di relative dimensioni che si trovano sul manto stradale.
Non solo. Se ci si avvicina troppo velocemente ad un ostacolo e si rischia di centrarlo, il sistema emette un segnale sonoro e luminoso che costringe il conducente ad accorgersene ed a operare al meglio. Ma non è finita: se poi il guidatore è talmente distratto da non percepire il segnale di pericolo, allora l’auto comincerà a rallentare da sola, così da ridimensionare i danni in caso di urto.
Secondo le case automobilistiche che stanno studiando questo sistema, la cosa potrebbe trovare una definizione già dal 2010 almeno sui modelli più richiesti dal mercato, ma rimane un nodo non facile da sciogliere: di chi sarà la responsabilità se il sistema si blocca o non riesce ad evitare l’incidente o addirittura arriva a cagionarne uno (vedi il classico tamponamento)?
Nel frattempo, interessante è anche il progetto “Intersafe” che ha la pretesa di ridurre la sinistrosità sugli incroci ed in particolare all’interno delle città. L’automobile dovrebbe ricevere dal semaforo l’informazione circa il colore in quel momento presente sulla lanterna e stimare il tempo di passaggio sul crocevia.
Anche in questo caso, qualora il sistema rilevi la pericolosità della situazione (cioè di una distanza inferiore a quella che servirebbe all’auto per fermarsi in tempo), un segnale acustico avverte il guidatore di ciò che sta succedendo e fa rallentare automaticamente la velocità del mezzo. Stessa cosa avviene se si sta per svoltare a destra o a sinistra, mentre si avvicina dalla parte opposta un’altra automobile che si trova a meno di 20 metri di distanza. Tempo stimato per la commercializzazione del sistema: 5 anni.
Infine, la velocità eccessiva ed il mancato rispetto della distanza di sicurezza sono i due fenomeni che il progetto “Suspence” cercherà di eliminare. Questa volta a fare da capofila è l’italianissima Fiat, che assieme ad un paio di centri universitari francesi ha garantito un risultato nel giro di due anni.
La nuova tecnologia si basa sull’installazione di un navigatore satellitare con mappe molto evolute, in grado di segnalare anche la presenza di cantieri che si estendono per oltre 10 metri e persino l’esistenza di attraversamenti pedonali.
Chi esagera col gas o non rispetta le distanze di sicurezza verrà avvisato col “solito” segnale sonoro, ma anche attraverso un messaggio intermittente che apparirà sullo schermo del navigatore satellitare. Se il conducente ignora l’avviso, allora il pedale dell’acceleratore comincerà a vibrare e lo stesso farà la cintura di sicurezza che dovrà essere obbligatoriamente indossata per consentire l’avvio dell’auto e la stessa marcia.
Un sistema analogo, che riguarda invece la Peugeot, si servirà della stessa tecnologia ideata da Fiat per creare una sorta di “zona franca” attorno all’auto e fare in modo che il guidatore sia avvisato di qualsiasi cosa si avvicini troppo velocemente.
Naturalmente, questa è soltanto una sintesi di quel che avverrà domani nel settore della sicurezza e che, statene certi, porterà qualche frutto concreto visto che si parla di sperimentazioni attualmente in atto e soprattutto…già finanziate!
Ma perché queste tecnologie diventino efficaci, bisogna che si diffondano in modo capillare su tutti i veicoli in produzione o quantomeno su quelli maggiormente commercializzati. Per ora accontentiamoci dei sistemi esistenti che si limitano a tenere d’occhio quel che avviene all’interno dell’auto e che avvisano prontamente il conducente di ogni anomalia che possa comunque arrecare danno o pericoli. (Asaps)

© asaps.it
Venerdì, 14 Dicembre 2007
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