(Asaps)
Le moderne tecnologie possono aumentare notevolmente il grado di sicurezza
delle automobili. Ad esserne convinta e sostenere questa tesi è la stessa la Commissione europea,
che proprio di recente ha deciso di finanziare un progetto che si chiama Prevent
(letteralmente: prevenzione). Si
tratta di un programma che coinvolge le più importanti case automobilistiche
europee (Fiat compresa) ed alcune università che hanno la loro forza nelle
facoltà di ingegneria, il cui fine comune sarà quello di sviluppare sofisticati
sistemi elettronici in grado di ridurre il numero degli incidenti stradali ed
attenuarne considerevolmente le conseguenze. Il progetto rientra nel più vasto obiettivo di ridurre la
sinistrosità stradale secondo i dettami della Commissione europea (cioè del 50%
entro l’anno 2010), ma fin da ora si sa che l’impresa non sarà così semplice da
portare a termine per quella data: sono ben 14, infatti, le iniziative messe in
atto dagli oltre 50 enti ed aziende che vi hanno aderito. I tempi, dunque,
saranno ben più lunghi di quelli prefissati e si prevede che i primi risultati
potranno giungere a definizione entro il 2014. Ma di
cosa si tratta nel concreto? La maggior parte dei progetti intende trasferire
sulle automobili alcuni sistemi elettronici largamente utilizzati in altri
settori, in particolare quei congegni che permettono ai veicoli di dialogare
fra loro. Un simile sistema (perlopiù costituito dalla tecnologia che ricorre
all’uso di radar e laser) potrebbe consentire di “presegnalare” i pericoli
della strada per tempo e di valutare le condizioni stradali per suggerire ai
conducenti la manovra più opportuna. A
pensarci bene, tuttavia, pur non potendo affermare che si scopre l’acqua calda
(qualcosa di simile già esiste), alcune sperimentazioni sono già attive da
qualche anno su alcuni lussuosi modelli che proprio grazie ai raggi laser
riescono a misurare la distanza dal veicolo che precede e - attraverso
telecamere ad infrarossi – segnalano l’approssimarsi dell’ostacolo. Fra i 14 progetti citati, infatti, quello che prende il
nome di “Compose” si basa proprio su questa tecnologia. Tuttavia si è
pensato ad una evoluzione del sistema ed attraverso alcuni congedi elettronici
opportunamente integrati è possibile avere in anticipo alcune importanti
informazioni, come ad esempio la presenza di pedoni anche ai margini della
strada o di oggetti di relative dimensioni che si trovano sul manto stradale. Non solo.
Se ci si avvicina troppo velocemente ad un ostacolo e si rischia di centrarlo,
il sistema emette un segnale sonoro e luminoso che costringe il conducente ad
accorgersene ed a operare al meglio. Ma non è finita: se poi il guidatore è
talmente distratto da non percepire il segnale di pericolo, allora l’auto
comincerà a rallentare da sola, così da ridimensionare i danni in caso di urto. Secondo le case automobilistiche che stanno studiando
questo sistema, la cosa potrebbe trovare una definizione già dal 2010 almeno
sui modelli più richiesti dal mercato, ma rimane un nodo non facile da
sciogliere: di chi sarà la responsabilità se il sistema si blocca o non riesce
ad evitare l’incidente o addirittura arriva a cagionarne uno (vedi il classico
tamponamento)? Nel frattempo, interessante è anche il progetto “Intersafe”
che ha la pretesa di ridurre la sinistrosità sugli incroci ed in particolare
all’interno delle città. L’automobile dovrebbe ricevere dal semaforo
l’informazione circa il colore in quel momento presente sulla lanterna e
stimare il tempo di passaggio sul crocevia. Anche in questo caso, qualora il sistema rilevi la
pericolosità della situazione (cioè di una distanza inferiore a quella che
servirebbe all’auto per fermarsi in tempo), un segnale acustico avverte il
guidatore di ciò che sta succedendo e fa rallentare automaticamente la velocità
del mezzo. Stessa cosa avviene se si sta per svoltare a destra o a sinistra,
mentre si avvicina dalla parte opposta un’altra automobile che si trova a meno
di 20 metri
di distanza. Tempo stimato per la commercializzazione del sistema: 5 anni. Infine, la velocità eccessiva ed il mancato rispetto della
distanza di sicurezza sono i due fenomeni che il progetto “Suspence” cercherà
di eliminare. Questa volta a fare da capofila è l’italianissima Fiat, che
assieme ad un paio di centri universitari francesi ha garantito un risultato
nel giro di due anni. La nuova tecnologia si basa sull’installazione di un
navigatore satellitare con mappe molto evolute, in grado di segnalare anche la
presenza di cantieri che si estendono per oltre 10 metri e persino
l’esistenza di attraversamenti pedonali. Chi esagera col gas o non rispetta le distanze di
sicurezza verrà avvisato col “solito” segnale sonoro, ma anche attraverso un
messaggio intermittente che apparirà sullo schermo del navigatore satellitare.
Se il conducente ignora l’avviso, allora il pedale dell’acceleratore comincerà
a vibrare e lo stesso farà la cintura di sicurezza che dovrà essere
obbligatoriamente indossata per consentire l’avvio dell’auto e la stessa
marcia. Un sistema analogo, che riguarda invece la Peugeot, si servirà della
stessa tecnologia ideata da Fiat per creare una sorta di “zona franca” attorno
all’auto e fare in modo che il guidatore sia avvisato di qualsiasi cosa si
avvicini troppo velocemente. Naturalmente, questa è soltanto una sintesi di quel che
avverrà domani nel settore della sicurezza e che, statene certi, porterà
qualche frutto concreto visto che si parla di sperimentazioni attualmente in
atto e soprattutto…già finanziate! Ma perché queste tecnologie diventino efficaci, bisogna
che si diffondano in modo capillare su tutti i veicoli in produzione o
quantomeno su quelli maggiormente commercializzati. Per ora accontentiamoci dei
sistemi esistenti che si limitano a tenere d’occhio quel che avviene
all’interno dell’auto e che avvisano prontamente il conducente di ogni anomalia
che possa comunque arrecare danno o pericoli. (Asaps)
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