Il guidatore di un furgone che
con una spericolata inversione sulla Tangenziale il 3 novembre scorso provocò
la morte della 26enne Valentina Arena, sbalzata da una moto, è stato arrestato
dalla polizia stradale. Si tratta di Sergio Santoro, di 29 anni. Nei suoi
confronti, su richiesta del pm Ludovica Giugni, è stata emessa una ordinanza di
custodia agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo e omissione
di soccorso. A lui gli investigatori sono risaliti esaminando le immagini delle
telecamere nei pressi della galleria di Capodimonte, dove avvenne l’incidente.
Gli inquirenti hanno individuato, tra un migliaio di veicoli esaminati, il Ford
Transit che presentava ancora il parabrezza rotto ed era stato «riparato nella
parte spigolare anteriore destra». Santoro, secondo quanto emerso dalle
indagini, si era appropriato arbitrariamente dell’automezzo della ditta,
riportandolo nel parcheggio la sera del giorno successivo. Valentina era
fidanzata con Luigi. Aveva 26 anni, e stava per laurearsi in letteratura
europea al Suor Orsola Benincasa. La sua vita è stata stroncata da quel
maledetto furgone assassino che girava indisturbatamente per le strade di
Napoli, con la targa coperta. Ha investito lei e il suo ragazzo, che erano
insieme sulla moto. Lui si è salvato. Lei non ce l’ha fatta. Quella tragica
giornata viene così ricordata da un amico della vittima: «Era uscita di casa
con il fidanzato Luigi, per andare a cena dalla suocera, quando a un certo
punto si sono fermati con la moto all’area di servizio Api all’uscita di Capodimonte
della Tangenziale. Dopo aver fatto benzina, erano circa le 23.30, stavano
ripartendo ma un furgoncino Ford Transit di colore chiaro li ha colpiti in
pieno». la scena è stata ripresa appunto da una telecamera della stradale che
ha fotografato la targa del furgone che era coperta. Nell’urto, Valentina ha
fatto un volo di una quarantina di metri. Il suo casco forse non era allacciato
bene. Fatto sta che si è slacciato. L’impatto della testa sul cemento è stato
durissimo. L’assassino del Ford Transit, invece, si è dato alla fuga. Immagini
viste e riviste decine di volte. Valentina fu portata in ospedale in gravissime
condizioni e operata, e per alcuni giorni è stata in coma farmacologico. Poi la
morte» Da “Il Mattino” |
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