(ASAPS) BERGAMO, 17 dicembre 2007 – Due automobilisti su
tre passano la maggior parte del proprio tempo in coda. Lo rivela un
interessantissimo studio della sede locale di Confindustria, ripreso dall’Eco
di Bergamo nella sua edizione di ieri (16 dicembre), effettuato rielaborando i
sistemi di monitoraggio del traffico della Provincia. In buona sostanza,
spalmando la mole di dati immagazzinata nel server dell’ente sul numero di
patentati e di veicoli presenti sul territorio della bergamasca, emerge che gli
abitanti di quell’area trascorrono un’ora al giorno al volante, ma due
patentati su tre la passano praticamente tutta in coda. Una situazione che ci
sembra generalizzata nella maggior parte dei centri urbani italiani e che anche
a Bergamo, senza interventi risolutivi, è destinata a peggiorare. Si pensi
infatti che se nel 2005 la media oraria dei veicoli registrata nelle ore di
punta era di 37 km/h,
nel 2015 si arriverà ad appena 13. l’Eco di Bergamo parla apertamente di
sistema al “collasso”, senza alcuna possibilità di errore. Il sistema di
rilevazione è infatti basato sull’analisi di 32 postazioni di analisi del
traffico controllate dalla centrale operativa nel palazzo di via Tasso: 23 di
queste tengono sotto stretta osservazione le strade extraurbane, mentre le
restanti 9 sono dislocate nei centri urbani. Il software è in grado di
monitorare i flussi di entrambe le direttrici di traffico senza soluzione di
continuità. In pratica, nemmeno un minuto viene perso. Il 22% dei flussi
veicolari registrati ogni giorno – si parla di 641.680 eventi di questo tipo –
riguarda progressioni di marcia a rilento (144.135, mentre il 41% presenta
caratteristiche di forte rallentamento (261.127). Dunque, solo il 37% dei
flussi veicolari dimostra condizioni di normalità. Il 63%, vale a dire 2 su
tre, significa ingorgo a go-go. Colpa delle arteria, certo, ma anche della
crescita del parco veicolare e della carenza del servizio di trasporto
pubblico. Confindustria spiega infatti che se nel 1958, ogni cittadino si
spostava ogni giorno di soli 5
km, oggi siamo a ben 31 km procapite, con una
crescita esponenziale che va avanti senza mostrare segni di cedimento. (ASAPS)
|