CORRIERE.IT
Lo scontro è
avvenuto sulla strada provinciale di Forio Frontale tra due
auto: tre morti, un arresto Incidente a Ischia:
tre feriti, di cui uno in pericolo di vita. In manette il
conducente, positivo al test alcolemico ISCHIA - Tre morti
e tre feriti, di cui uno in pericolo di vita, è il bilancio di un grave
incidente stradale accaduto questa notte alle 3.30 a Forio d’Ischia (Napoli).
Lo scontro è avvenuto tra due auto su una strada provinciale, nella zona in
prossimità del porto. Secondo una prima ricostruzione, l’incidente è avvenuto
alle 4.30 circa di stanotte in località Scentone, quando si sono scontrate
frontalmente due auto che procedevano in direzioni opposte; alla guida della prima c’era uno studente
20enne di Forio d’Ischia, Antonio Fiore, che aveva bevuto, risultando positivo
al test alcoolemico e ai cannabinoidi, ed è stato arrestato per omicidio
colposo e lesioni colpose plurime. Nell’auto di Fiore c’erano Giovanni
Barretta, 18 anni, Aniello Impagliazzo, 22 anni, Giuseppe Ballirano, 19 anni,
tutti deceduti. C’era anche un 16enne, ora in pericolo di vita. Sono tutti
studenti e residenti a Forio. Alla guida della Citroen Antonio Ballirano,
30enne, di Lacco Ameno, studente; a bordo con lui Giovanni Mennella, 28enne,
anch’egli di Lacco Ameno e studente. I quattro sono stati trasportati
all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno dove sono stati ricoverati in prognosi
riservata.
ALICE
INCIDENTI/ TRAGEDIA
ISCHIA, ALLA GUIDA C’ERA UN VENTENNE UBRIACO E’ accusato di
omicidio colposo. Tre le vittime e
quattro i feriti Roma, 16 dic. (Apcom) - Guidava ubriaco e sotto l’effetto
di cannabis uno dei conducenti coinvolto nel grave incidente frontale che ha
provocato la morte di tre giovani questa mattina vicino a Ischia. Alle 04.30 circa
di stanotte, nel comune di Forio d’Ischia, sulla via provinciale, in localita’
Scentone, un’ Alfa Romeo 147 ed una Citroen c1 che provenivano da direzioni
opposte si sono scontrate frontalmente. Tutti giovanissimi gli occupanti. Alla guida dell’Alfa Romeo un 20enne del
posto rimasto ferito nello scontro, Antonio Fiore, che è risultato positivo
al test alcolemico e ai cannabinoidi. Accusato di omicidio colposo
plurimo e lesioni colpose plurime e’ piantonato in stato di arresto
nell’ospedale di Lacco Ameno. Nell’incidente sono
morti tre dei ragazzi a bordo dell’Alfa a causa delle gravi ferite
riportate: Giovanni Barretta, 18 anni, Aniello Impagliazzo, 22 anni, Giuseppe
Ballirano, 19 anni, tutti studenti e residente a Forio. Quattro i feriti: Fiore Antonio, alla guida dell’Alfa,
studente di 20 anni e un’altro 16enne che si trovava a bordo con lui; feriti
anche autista e passeggero della Citroen: Antonio Ballirano, 30enne, e Giovanni
Mennella, 28enne, entrambi studenti di Lacco Ameno. I feriti sono stati trasportati
all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno ove sono stati ricoverati in prognosi
riservata (non versano in pericolo di vita). Le salme delle vittime, su disposizione dell’autorita’
giudiziaria, sono state trasportate nell’obitorio dell’ospedale di Napoli
Umberto I per successiva autopsia.
L’ARENA di Verona
CONTROLLI. Forze di
polizia e Dipartimento delle dipendenze Più alcol e droga
tra i guidatori È risultato positivo
il 44 per cento In una notte sotto
la neve è proseguita l’attività del gruppo interforze per il controllo della
guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe. L’iniziativa ha visto
il coinvolgimento contemporaneo della polizia stradale, dei carabinieri, della
polizia municipale e della Guardia di finanza che hanno pattugliato le strade
di Verona fermando 32 conducenti di autoveicoli e accompagnandoli al
Dipartimento delle Dipendenze della Ulss 20, di cui è responsabile il dottor
Giovanni Serpelloni, per eseguire gli accertamenti relativi ad alcol e droghe.
Nella nottata la campagna per la sicurezza stradale ha visto impegnati medici,
infermieri, e forze dell’ordine in un unico team coordinato dal prefetto Italia
Fortunati sulla base di una ordinanza emanata dal questore Luigi Merolla. I dati rilevati purtroppo hanno dimostrato un aumento
delle positività per alcol e droghe rilevando sui conducenti esaminati, ben il
44% di positività di cui il 18,7% è risultato positivo all’alcol o alle droghe
(12,5%) o ad ambedue (12,5%). Dei positivi alle droghe (8 persone), il 75%
aveva utilizzato cannabis, il 12,5% cocaina, il 12,5% metamfetamine da sola.
Rispetto ai positivi ad alcol o droghe, il 28,6% ha consumato in maniera
congiunta alcol e cannabis. Rispetto ai
controlli della settimana scorsa si è assistito ad un incremento della positività
alle sostanze e all’alcol con un ragguardevole aumento, in particolare, dei
tassi alcolici: il valore medio del tasso alcolemico è stato di 1,58 grammi
per litro di sangue, con picchi del 2,43 grammi per litro. La maggior parte delle persone trovate positive alle droghe ha
dichiarato di provenire dalle discoteche e da cene aziendali. Gli
accertamenti specialistici neuro-psicologici e i test di reazione nervosa hanno
rilevato gravi alterazioni dei riflessi e della coordinazione tali da rendere
la capacità di guida gravemente compromessa riconfermando, inoltre, che queste
persone avevano una scarsa consapevolezza del loro deficit, sopravvalutando
fortemente le proprie ridotte capacità di performance. Sono stati rilevati
maggiori gradi di aggressività nei guidatori risultati positivi. Al Dipartimento delle Dipendenze di via Germania 20, nel
corso della notte vi è stata un’intensa attività. Il dottor Serpelloni ha
dichiarato: «Ancora una volta si
riconferma che la scelta del prefetto e del questore risulta vincente nel
controllo delle attività su strada. Lo sforzo profuso sta portando sempre
migliori risultati che ci vengono riferiti anche dal personale in servizio
sulle strade che ha notato il sempre maggior ricorso al guidatore designato
riducendo quindi il pericolo di incidenti stradali. Resto sempre sorpreso dalla
superficialità e della scarsa consapevolezza delle persone esaminate circa i
danni derivanti dall’uso di droghe anche al di là della guida dei veicoli».
L’Unità di diagnosi clinica tossicologica, istituita entro
il progetto pilota di sicurezza sulle strade della prefettura di Verona nel
giugno del 2007, è composta da personale sanitario medico specialistico ed
infermieristico del Dipartimento dipendenze Ulss 20 e del Dipartimento Servizi
di laboratorio analisi cliniche Ulss 20. Esegue, previo consenso della persona
e dopo colloquio anamnestico, esami tossicologici clinici per l’accertamento di
positività a sostanze, un esame psicomotorio e la misurazione dei tempi di
reazione nervosa (TRN) visivi e uditivi.
NEWSFOOD.COM
I risultati della
ricerca svolta dall’Università di Siena e finanziata da Città del vino Il vino rosso
protegge le mucose gastriche e agisce in funzione anti-ulcera? A confronto 13 vini
di diverse regioni italiane. I prodotti siciliani e del Salento i più efficaci
contro l’Helicobacter pylori , il principale patogeno della mucosa gastrica Una ricerca dell’Università di Siena commissionata
dall’Associazione Nazionale Città del Vino conferma
che il vino rosso, consumato in quantità moderata, ha effetti benefici sulla
salute. Analizzando 13 vini provenienti da diverse regioni italiane i
ricercatori del dipartimento di Scienze ambientali dell’Ateneo si sono
concentrati sugli effetti contro l’Helicobacter pylori, il principale patogeno
della mucosa gastrica, e contro i radicali liberi: i risultati dello studio dimostrano che tutti i vini testati sono
attivi contro l’Helicobacter, batterio che provoca ulcere e che è fattore di
rischio di carcinoma e linfoma gastrico. I vini siciliani si sono
dimostrati i più efficaci contro questo batterio. Anche la presenza di radicali liberi dello stomaco,
responsabili di diverse patologie infiammatorie, è combattuta efficacemente da
tutti i vini rossi analizzati: il Cabernet e il Sangiovese toscani, il Cabernet
siciliano, il Montepulciano d’Abruzzo, il Nero d’Avola, il Merlot e il Syrah di
Sicilia, i vini del Salento in Puglia, la Barbera del Piemonte, il novello di
Chieti, il Gutturnio. “Un bicchiere abbondante
di vino a pasto - dice la professoressa Daniela Giachetti, responsabile
della sezione di Biologia farmaceutica del dipartimento – è sufficiente, come dimostrano i dati della nostra indagine, a produrre
l’effetto benefico e protettivo sulla mucosa gastrica. Se il consumo però
aumenta oltre i 350 millilitri a pasto, l’etanolo agisce in senso negativo
sullo stomaco provocando danni che possono essere anche di notevole entità”. La ricerca è stata
finanziata dall’Associazione Nazionale Città del Vino, rete di oltre 550 Comuni
a vocazione vitivinicola da tempo impegnata nello sviluppo della conoscenza
scientifica in materia di vino e salute. Hanno sostenuto il progetto anche i Comuni di Montefalco
(Perugia), Nizza Monferrato (Alessandria) e le aziende Cantina Due Palme e Cantine Albano Carrisi di Cellino San Marco
(Brindisi); la Cooperativa Olearia Vinicola di Orsogna (Chieti); la Cantina
Valdibella di Camporeale (Palermo). “I risultati di questa nuova ricerca confermano ancora una
volta che un consumo moderato e quotidiano di vino di qualità fa bene alla
salute - dichiara Valentino Valentini, presidente di Città del Vino -. Alla luce dei numerosi studi che da anni
attestano gli aspetti salutistici di un buon calice di vino riteniamo però che
vada programmata al più presto un’intensa e capillare attività di educazione al
gusto che coinvolga in un progetto condiviso le istituzioni, i Comuni, la
scuola, la famiglia e le imprese. Ci faremo portavoce di questa
necessità in sede istituzionale perché siamo convinti che vada fatto di più per
diffondere forme di consumo consapevole che promuovano il benessere delle
persone e la conoscenza dei prodotti di qualità dei nostri tanti territori
rurali”. Come si legge dalla relazione conclusiva della ricerca,
curata da Marco Biagi insieme ai ricercatori della sezione di Biologia
farmaceutica del dipartimento, i responsabili maggiori dell’attività
sull’Helicobacter pylori sono gli stilbeni, in particolare il resveratrolo. Questo componente, ormai ampiamente
studiato e su cui ormai si pensava di aver detto tutto, non finisce di stupire.
Il resveratrolo isolato ha un’attività altissima su Helicobacter pylori,
paragonabile a quella dei comuni antibiotici di sintesi. Appare quindi evidente che un vino rosso, ricco in
polifenoli e resveratrolo, ha in sé tutti gli elementi per manifestare
un’azione protettiva sulla mucosa gastrica. Come ulteriore approfondimento è stata studiata l’attività
antiradicalica in vitro, usando diverse metodiche spettrofotometriche,
Photochem e DPPH. La presenza di radicali liberi anche nello stomaco
promuove l’insorgenza di diverse patologie infiammatorie e i dati ottenuti
dalle moderne ricerche suggeriscono che l’infezione da Helicobacter pylori
provoca uno spostamento dell’equilibrio redox nei fluidi gastrici con aumento
della concentrazione dei radicali stessi. Lo studio dell’attività dei vini
rossi sulla protezione della mucosa gastrica non poteva quindi non prevedere
saggi sull’attività antiradicalica. Alla concentrazione del 5% tutti i vini hanno rivelato un
alto potere antiossidante, sempre superiore al 50%. I vini con la
concentrazione di polifenoli più alta sono risultati più attivi, oltre l’80%.
Nell’attività antiossidante gli antociani e le procianidine giocano un ruolo
importante: i vini più ricchi in antociani si sono rivelati i più attivi in
assoluto, infatti, il vino Cabernet “Toscana”, sebbene non particolarmente
ricco di polifenoli totali ma ricco in antociani, al 5% ha evidenziato
un’attività dell’84%. Le leucocianidine di V. vinifera, anche se isolate, hanno
un potere antiossidante superiore al 90% a concentrazione di 100 μg/mL con un
IC50 molto simile a quella della Vitamina C. Da quanto si può ricavare dai
risultati ottenuti si possono trarre delle interessanti osservazioni che
riguardano l’attività salutistica del vino rosso. La qualità delle uve e dei processi di produzione, oltre
che sugli aspetti meramente alimentari, influiscono in maniera notevole anche
su quegli aspetti salutistici che sono intimamente connessi con le
caratteristiche proprie del vino. Proprio il vino può essere portato ad esempio per spiegare
l’importanza del fitocomplesso: l’attività del prodotto intero sulla protezione
della mucosa gastrica è superiore a quella dei propri componenti isolati alle stesse concentrazioni in cui
si ritrovano nel vino, che quindi, anche per la sua natura idroalcolica,
rappresenta il veicolo ideale per l’azione dei principi attivi. Concludendo, è giusto ribadire che il vino non è la somma
ma la moltiplicazione delle proprietà dei suoi componenti e si può senz’altro azzardare a dire che il moderato consumo di vino
rosso può e deve essere promosso, insieme alla cultura del “buon
bere”. (*) cittadelvino.com (*) Nota: sarebbe facile fare dell’ironia su questa
ricerca, finanziata da Al Bano e da altri produttori di vino con meno voce di
lui, ma anche - purtroppo - pagata con
denaro pubblico. Quando un oste finanzia una ricerca sul vino, è facile
prevedere quali saranno gli esiti di questa ricerca. Ma forse è bene prendere sul serio questa gente, che ha
molto potere e molti amici importanti, e che dichiara di voler coinvolgere le
istituzioni per andare nelle scuole a promuovere il vino, secondo lo slogan che
fa bene alla salute perché c’è il resveratrolo. Trovate altre notizie su questo studio al link http://www.cittadelvino.it/ctdv/index.bfr
IL GAZZETTINO (Treviso)
Secondo una indagine
condotta dal Sert opitergino la sbornia si consuma già tra gli alunni delle
medie L’alcool dilaga tra
i ragazzini Studenti delle
superiori ed esperti a confronto in un partecipato incontro al cinema Cristallo
Oderzo Dilaga il consumo di alcool fra gli adolescenti
opitergini. L’età delle sbornie si è abbassata in modo preoccupante. Secondo
un’indagine condotta dal Ser.t. il Servizio Tossicodipendenze fra i ragazzini delle scuole medie, almeno
una volta al mese essi "sballano", si prendono cioè una solenne
sbornia. C’è davvero di che preoccuparsi, e lo dimostra l’affollata
partecipazione all’iniziativa che si è svolta ieri mattina al cinema Cristallo,
con la presenza di centinaia di ragazzi delle scuole superiori. A promuoverla
sono state le scuole "Cerletti" di Piavon, Brandolini-Rota, Isis
Obici, Isiss Antonio Scarpa e Itc Sansovino. Al di là dell’intervento degli
esperti, molto interessante è stato il dibattito promosso dagli stessi ragazzi.
I quali sono loro malgrado protagonisti di un fenomeno crescente, l’alcolismo
che appunto si sta diffondendo a macchia d’olio fra le giovani generazioni. Un
fenomeno che spesso è sconosciuto alle stesse famiglie, perchè i ragazzi a casa
non bevono vino. È fuori, in compagnia degli amici, che assumono birra o
superalcolici. «La scuola può fare molto - ha detto uno dei relatori - perchè
la società nel contempo distrugge. Vi abbiamo educato come consumatori, tante
piccole "pantegane" in crescita». Applaudito anche il messaggio del
sindaco Dalla Libera: «Cercate di evitare l’alcool che non fa sicuramente bene».
Intensa è stata la schermaglia fra Luca Giolo, direttore della discoteca
"Amami" di Treviso e gli altri relatori, evidenti le diversità di
pensiero. Giolo ha fortemente contestato il provvedimento che vieta di bere
alcolici dopo le 2 del mattino. «Dal momento che non possono più farlo dopo le
2 - ha raccontato il direttore dell’Amami - lo fanno prima. Dall’1 e 45 alle 2
c’è l’assalto dei bar. C’è chi si porta le bevande da casa. Sono dunque
evidenti i problemi che crea il proibizionismo. La legge che è stata approvata
è la più proibizionista di tutt’Europa». Giolo
ha contestato il fatto che l’alcool venga paragonato alle droghe. «Ma è una
droga - ha ribattuto Maria Antonietta Giacomin del Sert - non dimentichiamo che
gli alcolisti hanno iniziato la loro carriera con qualche spritz». Acuta
l’osservazione di una studentessa: «L’alcool non viene proibito, al pari delle
droghe, perchè dietro ci sono fortissimi interessi economici». Molto attenti i
genitori presenti, desiderosi di capire di più di un fenomeno in crescita. Per
contrastarlo è stato lanciato il "Progetto salute" patrocinato dal
Lions Club di Oderzo e realizzato dai cinque istituti scolastici superiori del
comprensorio. Annalisa Fregonese
IL TIRRENO del 15 dicembre 2007
Ubriaco falcia tre
pedoni: uno è grave L’uomo ha evitato
l’arresto solo perché si è fermato dopo l’impatto PESCIA. Non l’hanno
arrestato solo perché, ubriaco al volante, si è fermato dopo aver falciato tre
persone. Un mezzo miracolo ha risparmiato la vita ai pedoni investiti, uno dei
quali, però, si trova ricoverato a Careggi in prognosi riservata. Ma V.F., 52 anni,
di Vellano, è riuscito lo stesso a infilarsi in una serie di guai: i
carabinieri lo hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza e lesioni
plurime colpose oltre a ritirargli la patente e decurtarla di 10 punti.
L’episodio è avvenuto di sera sulla via Mammianese all’altezza del circolo
Arci. L’incidente. Intorno
alle 19 l’uomo, alla guida della sua Fiat Panda, stava percorrendo il tratto
rettilineo davanti il circolo Arci quando, per cause in via di accertamento da
parte dei carabinieri di Pescia, ha messo sotto tre persone, una coppia di
coniugi con un’amica, che stavano passeggiando. Dopo l’impatto V.F. ha fermato
la corsa dell’utilitaria. È sceso sincerandosi delle condizioni degli
investiti. I primi soccorritori hanno subito chiamato il 118 che ha inviato sul
posto due ambulanze della Pubblica Assistenza di Pescia e l’automedica. L’ipotesi principale è che a causa del suo
stato di alterazione l’uomo non abbiamo avuto i riflessi pronti per vedere e
schivare i tre pedoni. I feriti. A
riportare le lesioni più gravi è stata Sandra Ammazzini, settantenne,
ricoverata d’urgenza al Ss Cosma e Damiano e in serata trasferita al Cto di
Careggi. Fratture alle spalle e un’emorragia interna hanno indotto i medici
dell’ospedale fiorentino a riservarsi la prognosi. Il marito è stato medicato e
dimesso e anche le condizioni dell’amica della coppia, Vilma Franchini, pensionata,
ex titolare di una cartolibreria a Pescia, non destano preoccupazione. Le denunce. V.F.,
accompagnato dai carabinieri, è stato portato all’ospedale per essere
sottoposto all’esame del sangue. L’esito
del test ha evidenziato un’assunzione di alcol superiore al limite di legge. P.B.
L’ADIGE
Due volte ubriaco in
una notte Bloccato dai
carabinieri ritorna a casa e viene fermato di nuovo su un’altra auto di DAVIDE PIVETTI Nella memoria dei carabinieri lagarini così come in quella
di chi scrive un fatto del genere non ha precedenti. Che i trentini - e quindi
anche i roveretani - continuino a mettersi al volante quando invece dovrebbero
restare lontani dall’auto e dalle strade è cosa risaputa e ben descritta dalle
statistiche. Sia quelle che parlano di infortunistica stradale che quelle che
indagano il disagio sociale di cui l’abuso di alcol è sempre, in qualche modo,
una manifestazione. Ma il caso del quale si sono occupati i carabinieri del
nucleo radiomobile di Rovereto nella notte tra giovedì e venerdì va oltre le
considerazioni statistiche e diventa un preoccupante campanello d’allarme. Un
giovane roveretano di 27 anni quella notte si è messo alla guida della sua auto
alle tre del mattino. Non è dato sapere dove stesse andando a quell’ora. Di
sicuro aveva già bevuto abbastanza per
combinare il primo guaio. All’altezza del Millennium il giovane ha perso il
controllo della sua auto ed è uscito di strada. Danni relativamente contenuti
al mezzo, incolume il conducente. Ma sul posto sono arrivati i carabinieri che
hanno sottoposto il giovane all’esame dell’etilometro. Il risultato parla
chiaro: due test (la ripetizione per la verifica) con un tasso alcolemico medio di 1,70 grammi per litro, più di tre
volte la soglia consentita dal codice della strada. Al giovane è stata
contestata la guida in stato di ebbrezza, revocata la patente ed è stato
accompagnato a casa proprio perché non dovesse più rimettersi al volante. I
carabinieri sono rimasti in zona portando avanti il loro servizio di controllo.
Un’ora e mezza più tardi, nello stesso punto della stata per Mori Stazione, gli stessi militari del radiomobile l’hanno
visto ripassare su un’altra automobile. Complimenti all’occhio lesto e
vigile dei carabinieri. Lo hanno fermato
e memori di quanto constatato con l’etilometro appena un’ora e mezza prima,
hanno sottoposto di nuovo il giovane all’etilometro: il suo tasso era ancora
alle stelle: 1,50 grammi per litro. A questo punto è scattato anche il
sequestro dell’autovettura, oltre alla duplice denuncia per stato di ebbrezza e
alla revoca della patente. Il giovane non ha dato grandi spiegazioni. Non
si sa dove dovesse andare a tutti i costi alle quattro di notte, non si sa
perché abbia voluto farlo così in sfregio al codice della strada e al
buonsenso. Al di là del curioso episodio ciò
che preoccupa le forze dell’ordine e gli operatori del centro di alcologia è
proprio il massiccio ricorso che i trentini fanno dell’alcol in ogni occasione.
Una cultura del bere in parte sostenuta addirittura dalle istituzioni, con l’intervento
a favore dei grandi produttori regionali e provinciali. Nel vino, negli
alcolici, il Trentino ha trovato una delle sue più preziose risorse, e al tempo
stesso un compagno di vita da lasciare fuori dall’abitacolo di un’automobile. E
non solo.
IL GIORNALE DI VICENZA
INCIDENTI.
Movimentato episodio a San Vito Centra due auto
scappa e infine lascia l’Audi Testimone l’ha visto
guidare pericolosamente a zig zag Inquietante
episodio ieri sera a San Vito. Verso l’ora di chiusura del supermercato Billa di
via Passalacqua gli ultimi clienti hanno avvertito ripetuti botti. Usciti in strada, hanno assistito alla scena di un
automobilista, alla guida di un’Audi, che aveva centrato almeno due macchine in
movimento (una Mercedes e una Volkswagen, di proprietà di F.B. e G.Z.), di cui
una diretta verso il cavalcavia dal quale l’Audi stava arrivando. Una signora ha tentato di impedire all’automobilista la
ripartenza ma lui, con una retromarcia per scansare le auto colpite, è riuscito
a scappare. Successivamente un’altra testimone ha dichiarato di aver visto una macchina procedere a zig zag lungo
viale delle Fosse, come se alla guida si trovasse un ubriaco. Del fatto è
stata informata la polizia stradale. La pattuglia intervenuta ha trovato in via
Dalmazia l’Audi vuota, abbandonata dal pericoloso pilota. Secondo gli agenti, l’automobilista, probabilmente in stato di
ebbrezza, si è rifugiato a casa - abita lì vicino - per evitare sanzioni per
la non-sobrietà che devono essere contestate al momento.
IL GAZZETTINO (Venezia)
Automobilista
tallonato dalla Polstrada rifiuta il test con l’etilometro: evita la denuncia
penale ma paga 2.500 euro di multa Inseguito fino a
casa, senza patente per un anno (m.a.) «Prego, patente e libretto». C’è chi mostra
indifferenza e addirittura arroganza. C’è chi si dispera e implora
comprensione. E chi non si ferma all’alt, schiaccia l’acceleratore, ignora i
dispositivi acustici e luminosi attivati dalla Pantera che tallona la sua auto,
inchioda davanti casa, scende come se nulla fosse successo e infila le chiavi
nella serratura della porta d’ingresso. È successo l’altra notte quando una
pattuglia della Polstrada incrocia una potente Bmw in via Fradelletto: la
velocità è decisamente troppo sostenuta a dispetto di tutti i limiti di velocità.
Tutti i tentativi di fare accostare il conducente risultano inutili: non resta
che mettersi in scia. Scatta l’inseguimento che prosegue fino alla rotonda
della Castellana per poi prosegue lungo il Terraglio sul filo dei 120
chilometri all’ora e oltre. Poi il colpo di scena finale: l’uomo, un
commerciante di 34 anni, arresta la macchina sotto un portone è quello della
sua abitazione. Fa finta di nulla, continuando a ignorare gli agenti che lo
richiamano all’ordine. Si rifiuta
persino di sottoporsi al test con l’etilometro. Il diniego gli evita la
denuncia penale, ma gli costa la sospensione della patente per un anno, il
fermo dell’auto per sei mesi e una multa di 2.500 euro. Nella stessa notte perdono il titolo di guida altri due
automobilisti, intercettati sempre lungo il Terraglio. Il mestrino di 64 anni,
al volante di una Polo, consegna le chiavi con sufficienza: 1,65 il tasso
alcolico riscontrato, oltre tre volte il consentito. Il quarantenne di Caorle,
sulla sua Punto, cerca di impietosire gli agenti, ma il test non perdona
segnando un 0,77 sufficiente al ritiro della patente per guida in stato di
ebbrezza.
IL GAZZETTINO (Venezia)
In scooter
completamente ubriaco viaggia a zig zag sulla provinciale 14 Portogruaro (M.C.)Ha rischiato la vita ieri notte un ventottenne
Ucraino residente a Sesto al Reghena (Pordenone), mentre in sella ad un motorino e completamente ubriaco ha sfiorato decine di
automobili, invadendo la corsia opposta della statale 14 a Portogruaro. A
rincorrerlo i Carabinieri, allarmati da un camionista che lo seguiva avvisando
anche gli automobilisti in transito. Una
volta fermato il giovane aveva un tasso alcolico di quasi sette volte superiore
al consentito. Non contento il giovane si è esibito in uno show che gli ha
procurato altre denunce, nonché il sequestro dello scooter privo di
assicurazione. Tutto è accaduto poco dopo le tre di ieri notte. M.K., queste le
iniziali dell’ucraino, stava "transitando" con lo scooter sulla
statale 14 in direzione di Portogruaro. Quando alle spalle è giunto un
camionista, il giovane ha rischiato di finire sotto le ruote nella sua andatura
a zig zag. Immediato l’allarme giunto al 112 che ha inviato la pattuglia del
Nucleo radiomobile. Intanto la situazione si stava aggravando con l’ucraino che
sbandava pericolosamente sulla corsia opposta, rischiando di finire contro le
auto che incrociava. A cercare di mantenere la sicurezza di tutti è stato
proprio l’uomo alla guida del camion che, azionando fari e clacson, ha avvisato
del pericolo gli automobilisti, evitando anche eventuali sorpassi. Tant’è che i
Carabinieri hanno avuto qualche difficoltà a superare la lunga coda che si era
formata. Raggiunto il giovane, i militari gli hanno intimato l’alt, ma lui ha
fatto finta di niente salvo poi cadere a terra nel tentativo di fermarsi.
Soccorso, ai Carabinieri non ha mostrato la sua gratitudine, rifiutando con
aggressività di farsi identificare prima e opponendosi di salire sulla gazzella
dell’Arma poi. Per riuscire a caricarlo in auto sono dovuti intervenire altri
Carabinieri che lo hanno trasferito in caserma. Solo dopo un’ora il ventottenne
si è calmato, fornendo i documenti e sottoponendosi al test dell’etilometro che
ha registrato un valore di 3 grammi di alcool per litro alla prima prova e ben
3.14 alla seconda. È stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale,
rifiuto di fornire le proprie generalità e guida in stato di ebbrezza.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Camionista seminudo
e ubriaco prima insegue gli avvocati poi pesta un vigile Due avvocati inseguiti
da un camionista ubriaco seminudo e un vigile preso a pugni. Scene da film l’altra sera in
via Comunale delle Corti: un film dal titolo "L’incredibile Hulk". Il
protagonista è un cittadino russo alto quasi 1 e 90, con addosso solo dei
pantaloncini. L’uomo è stato arrestato dalla polizia municipale dopo aver dato
in escandescenze di fronte al negozio Computer Discount. Tutto inizia poco dopo le 19. Non è chiaro per quale motivo il camionista straniero di 29 anni, che
si trova all’interno del negozio, comincia a discutere. È completamente ubriaco,
forse per questo ha caldo. Così inizia a togliersi prima il maglione, poi i
pantaloni. A quel punto i commessi del negozio chiedono aiuto. Intervengono
i due avvocati dell’ufficio che si trova proprio vicino al negozio, al civico
61, lo studio Toppan e Boffa. Ma appena il camionista vede i due si arrabbia
ancora di più. È alto quasi 1 e 90 per 120 chili di peso. Seminudo si scaglia
contro i legali che, a quel punto, non possono fare altro che darsela a gambe.
Nasce un inseguimento, fermato appena in tempo dai due agenti della polizia
municipale, intervenuti sul posto. Ma all’arrivo dei vigili il camionista
straniero si arrabbia ancora di più. Si scaglia ora contro la polizia
giudiziaria. Comincia a minacciarli per poi arrivare ad assestare un destro
contro uno degli agenti. Ma non fa nemmeno a tempo a ritirare indietro il pugno
che si ritrova con le manette ai polsi. Il 29enne, arrestato per resistenza e
violenza, viene portato al comando e lì continua il suo "show". Gli
agenti faticano a procedere alla fotosegnalazione perché lui non vuole stare
fermo. ha caldo e si toglie anche i pantaloncini: resta completamente nudo. E
nudo viene accompagnato "al fresco", in carcere a Santa Bona. Solo
alla fine i vigili riescono a convincerlo a mettersi un pezzo di stoffa per
coprirsi le parti intime. Domani
potrebbe tornare al suo camion, fermo in dogana: lo deciderà il magistrato.
CORRIERE ADRIATICO
Clandestino ubriaco
semina il panico al Piano Strattona i clienti,
aggredisce un’anziana e poi si scaglia contro gli agenti. Arrestato ANCONA - Quand’è arrivata la polizia, che per fortuna era
nei paraggi, il clandestino ubriaco
stava strapazzando un’anziana per convincerla a sborsare l’obolo. Ma prima
di terrorizzare la vecchietta, Fjadi Salah, 43 anni, marocchino senza fissa
dimora e privo di permesso di soggiorno, aveva seminato il panico per i negozi
di piazza Ugo Bassi chiedendo soldi a commercianti e clienti. Insomma, un bel
trambusto scatenato venerdì pomeriggio verso l’ora di chiusura da un magrebino fuori di senno per il troppo alcol.
Cercava di vendere ombrelli e chiedeva l’elemosina, ma a chi non gradiva i suoi
articoli o non allungava una moneta riservava razioni di urlacci e pure qualche
spinta e strattone. E’ andato avanti per un po’, intimidendo commesse e anziani
intenti a fare acquisti. E’ entrato anche nella tabaccheria Pellegrini di via
Colombo e nella profumeria Mara, dall’altra parte della strada. “Da noi sarà
stato cinque o sei minuti - racconta Marco Picciafuoco, che l’altra sera verso
le 19 era al bancone della tabaccheria -. Insisteva nel vendere ombrelli, si
capiva che era ubriaco, infastidiva i clienti ma poi s’è allontanato. Capita
spesso che venditori ambulanti entrino per piazzare la loro mercanzia in modo
petulante”. Uscito dalla tabaccheria, il marocchino è entrato nella
profumeria Mara, dove con urla e spinte ha fatto passare un brutto quarto d’ora
a clienti e commesse. Poi ha preso di mira una vecchina che tutta sola tagliava
la piazza con la borsa della spesa. Per convincerla a tirare fuori il
portafogli l’ha pure strattonata. Scena che non è passata inosservata a una
Volante di pattuglia in piazza Ugo Bassi. Gli agenti si sono fermati per
soccorrere l’anziana, che appena ha potuto s’è allontanata a passo svelto
mettendosi al sicuro in casa propria. Fjadi Salah, invece di darsi una calmata, ha continuato a
dare in escandescenze prendendola con i poliziotti che gli chiedevano i
documenti. Prima minacce, poi anche
colpi sferrati agli agenti, presi a pugni e calci nel tentativo di placarne le
ire. Alla fine gli uomini della Volante sono riusciti a fermarlo, caricarlo
nell’auto di servizio e portarlo in questura, Dove però lo show del marocchino,
chiaramente sbronzo, è continuato
per almeno un paio d’ore. Avete mai provato a prendere le impronte digitali a
un tipo che si dimena come un forsennato? Non è stato semplice per gli agenti,
insultati a ripetizione dallo straniero che a un certo punto ha pure sferrato
una testata contro una parete. La sua sfuriata ovviamente si è conclusa con l’arresto.
Sia per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, sia per violazione della
legge Bossi-Fini sull’immigrazione clandestina, visto che Fjadi Salah era stato
già destinatario di un decreto di espulsione che s’era ben guardato di
osservare, rimanendo in Italia da clandestino. Ieri mattina il marocchino è
comparso in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto. Difeso
dall’avvocato Erica Micucci, è stato processato con rito abbreviato, solo per
il reato di resistenza, e condannato dal giudice Francesca Giaquinto a quattro
mesi di reclusione, che sconterà in carcere perché non ha ottenuto la
sospensione della pena a causa di alcuni precedenti. E per lo stesso reato di resistenza a pubblico ufficiale
l’altra notte è stato denunciato dalle
Volanti anche un giovane italiano - G.S. le iniziali, 26 anni - che l’altra
notte s’aggirava solitario e alticcio per la pineta del Passetto. Quando gli
agenti l’hanno avvicinato per un controllo, il ragazzo ha reagito prendendoli a
spinte anziché declinare le generalità. LORENZO SCONOCCHINI
IL TIRRENO del 15 dicembre 2007
Patteggia 6 giorni
di arresto e un’ammenda da 330 euro Ubriaco coinvolto in
incidente GROSSETO. Sei
giorni di arresto (convertiti in 228 euro) e 330 euro di ammenda è la pena
patteggiata e condonata per Egidio Lafiosca, 28 anni, della provincia di
Matera, che il 28 aprile 2005 intorno alle 3 di notte rimase coinvolto in un incidente stradale in via dei Mille,
all’altezza di via Caracciolo: era alla guida di una Lancia Y, diretto verso
via Sonnino, in stato di alterazione alcolica. Gli agenti della polizia
stradale intervenuti per i rilievi dell’incidente si erano accorti che qualcosa
non andava dallo stato del conducente. Sottoposto
all’etilometro, questo segnò 2,13 e 2,09 milligrammi per litro, cioè quattro
volte oltre il limite fissato dalla legge. Così Lafiosca venne denunciato.
Si era opposto a un decreto penale di condanna da 340 euro e il suo caso è
stato così trattato dal giudice del dibattimento. Il giudice Puliatti gli ha
inflitto anche la pena accessoria della sospensione della patente per 15
giorni. Pm onorario Dompetrini, difesa Mara Renzetti.
IL GAZZETTINO (Venezia)
ALLA FAVORITA A passo di lumaca
sul Terraglio: sorpreso ubriaco marocchino viene espulso Procedere a velocità
moderata non premia sempre. Soprattutto quando l’andatura è talmente lenta da
creare intralcio al traffico anche alle tre e mezza di notte. È così che un marocchino di 31
anni sorpreso sul Terraglio in direzione Mestre alla guida di una Fiat Brava
piuttosto vissuta ha perso la patente rimediando anche un decreto, l’ennesimo,
di espulsione. A fermarlo all’altezza della vecchia Favorita è stata la
pattuglia della Polstrada di servizio in zona: sottoposto al test dell’etilometro, l’uomo è risultato positivo. Nel
sangue un tasso alcolico tre volte superiore alla soglia di legge. Colpito
da un ordine di rintraccio della questura di Treviso, poi decaduto a causa
dell’indulto, nel 2005 era stato espulso in quanto clandestino sul territorio
italiano. Rientrato in patria si era però trasferito nella Repubblica Ceca dove
si è sposato con una cittadina ceca ottenendo un permesso di soggiorno valido
per i paesi della comunità europea, eccetto l’Italia: ha un fratello che lavora
a Bovolone e una cerchia di amicizia nella Marca. Dopo la sospensione del
titolo di guida ottenuto in Marocco e il sequestro dell’auto, inevitabile per
lui l’avvio delle pratiche di rimpatrio coatto.
LA NUOVA FERRARA
L’alcolismo si batte a scuola
LA PROVINCIA PAVESE
Rischio alcol, giovani in campo
LA TRIBUNA DI TREVISO
A undici anni l’età della prima
sbronza
LA STAMPA
Piazza Statuto Guida ubriaco
investe pedone Michele S., è stato sorpreso alla guida, i...
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