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Rassegna stampa Alcol e guida del 17 dicembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL MATTINO

Ischia: arrestato il conducente, positivo ai test di alcol e cannabis. Cinque anni fa investì e uccise una donna
DALL’INVIATO ENZO CIACCIO
17/12/2007 - Forio d’Ischia. Davvero era ubriaco? E davvero aveva assunto droghe? I test danno esiti positivi. L’inchiesta lo sancirà. Nel frattempo, resta il dolore. E la rabbia, per tante giovinezze sprecate. Scontro mortale, poco prima dell’alba, all’uscita da una curva a esse sulla strada provinciale ghiacciata che da Ischia Porto conduce a Forio. Impatto devastante, da film dell’orrore, alle 4.30 di una domenica prenatalizia nata storta e proseguita assai peggio. In curva, in località Scentone, la strada è stretta e poi si allarga improvvisa allungandosi sul rettilineo. Strada a traffico assai intenso, specie all’alba della domenica quando frotte di giovanissimi rientrano a Forio dopo aver consumato la notte nei locali e nelle discoteche di Ischia Porto. 4.30, il contatto è frontale. Poi l’impatto. Fra una Alfa 147 Turbo diesel, 1900 di cilindrata, grigia con cinque giovani a bordo che rientrano da una serata trascorsa prima nelle discoteche e poi al pub Dionisio di Ischia Porto, e una Citroen C1 abitata da altri due giovani che tornano da un giro in auto dell’isola. La 147 cozza contro la fiancata destra della C1. Poi, carambole da brividi. La 147 piroetta macabra su se stessa, vorticosamente. Per due, tre, quattro volte. I due ragazzi sui sedili posteriori della 147, senza cinture di sicurezza, vengono sballottati come fuscelli. Idem per il giovane seduto a fianco del pilota. E per tutti e tre saranno sbalzi mortali. L’auto ruota come impazzita. Per due attimi, è come una trottola al massimo dei suoi giri. Vanno in frantumi gli enormi vasi di terracotta che proteggono le piante ai lati della strada. E perfino la filiera di inferriate in acciaio che costeggia il marciapiedi viene piegata e fatta a pezzi dalla violenza della collisione. Bilancio da tragedia. Tre i ragazzi morti: Giovanni Barretta, figlio di capomastro, 18 anni compiuti solo un mese fa, che sedeva accanto al guidatore. Giuseppe Ballirano, 19 anni, che era seduto sui sedili posteriori come l’altra vittima, Aniello Impagliazzo, di 22 anni. Quattro invece i feriti: il pilota della 147, Antonio Fiore, 20 anni, macellaio in un supermercato di Lacco Ameno. Un minorenne, Antonio Punzo, 16 anni, che era seduto dietro al guidatore e ora è in sala di rianimazione all’ospedale Rizzoli per una compressione polmonare. Per lui, la prognosi è riservata. Ma non si teme per la sua sopravvivenza. Feriti anche i due della C1, l’autista Antonio Ballirano, 30 anni, operaio edile. E Vincenzo Mennella, 28 anni, che lo aveva accompagnato nella passeggiata. I due, al Rizzoli mobilitato con due sale chirurgiche e medici in pensione convocati d’urgenza, sono stati operati all’intestino. Secondo indiscrezioni, su tutti e cinque i ragazzi della 147 sarebbero state riscontrate tracce di alcol nel sangue. E adesso Ischia, sotto choc, digerisce il proprio lutto. E butta via questo Natale di luci ormai fioche. A indagare sulla tragedia è il sostituto procuratore Giuseppina Loreto. Resta in tanti il dolore. E la rabbia. E il senso di spreco. E resta nei guai il pilota della 147, che al test alcolemico ed ai cannabinoidi è risultato positivo. Secondo le analisi, prima di mettersi alla guida della sua Alfa 147, l’uomo avrebbe bevuto ben oltre le quantità consentite. E non si sarebbe nemmeno sottratto al fumo proibito. Ma su di lui, Antonio Fiore, ora arrestato per omicidio colposo e lesioni colpose plurime e piantonato all’ospedale Rizzoli dove è ricoverato per le ferite riportate, pesa soprattutto quel gravissimo precedente di cinque anni fa, quando investì a bordo di un motorino una donna anziana. La donna morì. Lui venne affidato dal giudice ai servizi di volontariato a Serrara Fontana. Un triste precedente. Come triste è la storia che in giro raccontano. Narra di un suo parente che è rinchiuso in carcere per una vicenda di droga. Si chiama Cristoforo. Presto dovrebbe uscire.


IL MATTINO

«Ora basta, vogliamo gli etilometri»
MASSIMO ZIVELLI
Ischia. «Morti assurde che si potranno evitare solo se si darà la possibilità alle forze dell’ordine di predisporre controlli più accurati sul territorio». È Giosi Ferrandino, sindaco d’Ischia Porto, a lanciare l’allarme ai vertici provinciali di polizia, carabinieri e guardia di finanza. «Sull’isola a quanto ci risulta - dice Ferrandino - le pattuglie non sono state dotate di etilometri o di test per la rilevazione degli stupefacenti assunti. Nonostante quindi vengano effettuati centinaia di controlli al sabato notte, ancora poche sono state le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza. Ciò significa che al grande sforzo di prevenzione messo in atto, non conseguono risultati concreti». (*) Nel weekend Ischia Porto viene presa d’assalto perché qui sono concentrati bar, locali notturni e pub, come quelli frequentati dai protagonisti del tragico incidente della scorsa notte. «A nulla serve impedire la vendita di alcolici dopo una certa ora - rileva Ferrandino - se poi chi si mette alla guida comunque è in uno stato di alterazione e non viene individuato e sanzionato». Ma dopo la notte d’inferno, al dolore per i morti si aggiunge il sollievo per chi l’ha scampata. «Due casi gravissimi si sono risolti positivamente grazie al prezioso lavoro delle nostre equipe chirurgiche che hanno lavorato senza risparmio di energie» dice Annamaria Minicucci, direttrice sanitaria dell’ospedale Rizzoli. «Ciò è stato possibile - continua la Minicucci - anche perché l’ospedale isolano è stato potenziato e dispone di quelle due sale operatorie super attrezzate, che ci consentono di affrontare situazioni di difficile emergenza». A Forio, il comune dove risiedevano le tre vittime tutte ben note, ci si prepara al lutto cittadino. A nome dell’opposizione, il consigliere comunale Gaetano Colella ha chiesto di sospendere le manifestazioni natalizie. «Abbiamo ordinato di spegnere subito in segno di lutto tutte le luminarie e anche le manifestazioni - dice il sindaco Franco Regine - sono state soppresse. Quello che è accaduto, ci tocca profondamente ed anche da vicino, considerato che fra l’altro una delle vittime è nipote dell’assessore Gaetano Savio».
(*) Nota: il sindaco si lamenta che le pattuglie (si presume della polizia) non sono dotate di etilometri. Sarebbe interessante sapere se le polizie municipali di Ischia ne sono dotate. Quando si pensa ad un maggiore impegno per risolvere problemi si pensa prima di tutto all’impegno degli altri.


SALUTEEUROPA

In giro ma non su di giri: l’educazione alla guida responsabile si fa in classe
17/12/2007 - “Non giro con chi è su di giri” è il titolo del progetto per l’educazione alla guida responsabile rivolto agli studenti della scuola superiore che, varato dalla ASL 3 di Torino, sta per prendere il via con la sua seconda edizione.
L’iniziativa prevede una serie di interventi nelle scuole sul tema della prevenzione degli incidenti stradali attraverso il metodo “peer education”, l’educazione tra pari: alcuni studenti volontari e insegnanti adeguatamente preparati da un gruppo di esperti intervengono nelle classi per trasmettere informazioni ed esperienze apprese in tema di prevenzione e salute, coinvolgendo i compagni grazie a linguaggi e stili comunicativi propri dei ragazzi.
Gli incontri si svolgeranno nelle classi terze dell’Istituto tecnico-commerciale Russel di corso Molise 58 a Torino e coinvolgeranno circa 90 ragazzi: 8 studenti delle quarte classi scelti come peer educator, 80 studenti destinatari delle classi terze e quattro insegnanti; la prima edizione del progetto aveva coinvolto nella stessa scuola circa 130 ragazzi.
Le statistiche dicono che ogni giorno nel mondo oltre mille giovani muoiono sulle strade e che esiste un aumento preoccupante dell’uso di alcolici a partire dai 14 anni: in Italia, secondo gli ultimi dati Istat, gli incidenti stradali rappresentano oltre il 40% della causa di decessi tra i 15 e i 24 anni, costituendo in assoluto la prima causa di morte in questa fascia d’età. Tra le cause principali degli incidenti figurano la velocità eccessiva (5,4 morti su 100 incidenti), l’alcol (causa di un terzo dei morti e dei feriti) e l’assunzione di stupefacenti o farmaci.
Da questa realtà è partita l’idea di portare nelle scuole un gruppo esperti per descrivere le conseguenze mediche e legali della guida a rischio (mancata osservanza del codice della strada, uso di alcol e droghe), l’importanza dei comportamenti corretti (utilizzo del casco e delle cinture), le nuove norme del codice e i servizi alternativi di trasporto pubblico presenti sul territorio.
“I dati statistici – spiega la dott.ssa Mariasussetta Grosso, referente aziendale per l’Educazione e promozione della salute e responsabile del progetto – hanno orientato la nostra scelta sulle classi terze degli istituti superiori. E’ verso i 16 anni infatti che i ragazzi diventano più sensibili a questi problemi e sono coinvolti in prima persona nella guida dei veicoli. L’obiettivo finale del progetto è sensibilizzarli al problema della sicurezza stradale e diffondere comportamenti corretti e consapevoli attraverso testimonianze diverse”.
Il progetto si avvale della collaborazione di due psicologhe esperte in conduzione di gruppi e di peer education, di un medico del servizio di alcologia delle Patologie da dipendenza dell’ASL 3 e del Nucleo di prossimità della Polizia municipale di Torino.
Completata in questi giorni la costituzione del gruppo di lavoro nella scuola, con il reclutamento degli studenti volontari e degli insegnanti, il progetto entrerà nel vivo con il mese di gennaio per concludersi alla fine dell’anno scolastico.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da ZIPNEWS.IT)

No al decreto Bianchi

DISCOTECHE SUL PIEDE DI GUERRA

È un vero e proprio putiferio, quello scatenato dal divieto di vendita di alcolici dopo le 2 di notte, imposto dall’articolo 6 della legge sulla sicurezza stradale e in vigore per tutti i locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento. In sostanza, gli unici locali penalizzati sono le discoteche, mentre i bar e i pub possono tranquillamente continuare a vendere alcolici per tutta la notte. È proprio questo il punto che ha provocato accese proteste dei gestori dei locali da ballo, che ora stanno raccogliendo adesioni cartacee e via web perché il decreto venga abolito o almeno modificato. Portavoce della protesta è Nicola Acquaviva, presidente regionale Silb (l’associazione che rappresenta in Italia 4000 discoteche, raggruppate in oltre 40 sezioni provinciali) che ha affermato: “Non si tratta di mettere in discussione il principio di tutela della salute, ma di rendere palese il fatto che il divieto farà riversare le persone sulle strade dalle due di notte con il rischio di peggiorare la situazione. Con questa legge, anzichè punire chi fa abuso di alcol, si puniscono le imprese”. Una punizione che prevede, per chi non rispetta il divieto, la sospensione dell’attività da sette fino a trenta giorni. In qualche bar, qualcuno, nemmeno troppo timidamente, fa notare che “quelli dei nigth club se ne fregano delle cosiddette stragi del sabato sera, e pensano solo agli incassi”. Un’accusa inaccettabile per i gestori delle discoteche, che si sono impegnati in un’analisi più attenta del problema: ”L’inganno alla legge è presto trovato – spiega Barbara Zagami, art director di un locale da ballo in via Stradella – in quanto i giovani trovano mille altri modi per consumare alcolici in luoghi privi di vigilanza”. E ancora: ”Questo decreto è limitativo della libertà di migliaia di persone e della libera impresa”. Non piovono solo critiche ma anche proposte alternative: ”Si potrebbero mettere a disposizione autobus e navette per i locali e le discoteche, con la collaborazione dei comuni - suggerisce Barbara -, o anche fare funzionare tutti i semafori durante la notte”. Il decreto legge prevede anche che i nigth club siano dotati di etilometro per poter permettere, al cliente che volesse farlo, di misurare il tasso alcolemico prima di mettersi alla guida. Anche qui regna il caos, perché solo un locale su cinque è a norma, e comunque sono previsti tre mesi di tempo per mettersi in regola. Simona Quaglia lavora in una discoteca in via Frejus e commenta ironicamente: ”Va a finire che prima che scada il tempo massimo di tre mesi, la legge verrà abolita… Lo spero!”. E poi racconta di un’auto parcheggiata a pochi metri dal locale, carica di alcolici destinati alla vendita, e commenta: “In America il proibizionismo non mi sembra abbia portato grossi risultati”. È d’accordo con Simona anche Luigi Spina, promoter di una discoteca in via San Donato: ”É la solita legge all’italiana, che durerà poco; non ha senso proibire, pensi che nei parcheggi c’è chi vende birra a prezzi doppi”. Luigi propone delle alternative come ad esempio “fare una campagna di sensibilizzazione per mezzo di persone e cose che usano il linguaggio dei ragazzi”. Ma, praticamente, cosa ha prodotto finora il decreto Bianchi? Secondo alcuni dati forniti dal Comando provinciale dei carabinieri, ogni fine settimana la media è di 10 patenti ritirate e le persone controllate sono circa duecento. Positivo il fatto che pur avendo implementato i controlli, le multe e le sanzioni siano diminuite perché è aumentato il senso di responsabilità dei giovani.

di Gabriele Galvagno


IL GIORNALE DI VICENZA

LA STUDENTESSA IN DISCOTECA
«Pasticche e coca Così mi sento meglio» La mia paghetta settimanale è di 20 euro e la spendo tutta in disco
Abuso di alcol e droga Vicenza al primo posto
Questa è la testimonianza di S.L., 15 anni, studentessa di Vicenza. All’entrata in discoteca le abbiamo fatto qualche domanda.

Quando vai in discoteca?

«La domenica pomeriggio dalle tre alle sei. Durante la settimana non esco mai, i miei non vogliono. Poi non si fidano se esco di sera, dicono sia troppo pericoloso».

Cosa fai con le tue amiche nel locale?

«Balliamo e ci divertiamo».

Cosa intendi con "ci divertiamo"?

«Beviamo e prendiamo roba per stare meglio, ti fa sentire un’altra persona».

Cosa bevi e a che roba ti riferisci?

«Io di solito bevo un Angelo azzurro. Per la roba dipende da come ci gira. Se tiriamo coca diventiamo tutte sprint e si sta da gara, se prendiamo bamba (sostanza simile alla coca, sempre da sniffare, ndr) ti senti un po’ rinco. Poi ci sono le paste, sono di tanti tipi. Io e le mie amiche ci fumiamo una canna appena entrate e ci dividiamo i cocktail». (*)

Mi parli delle paste?

«Vengono distinte per colore e simbolo. Le più forti sono le gialle. Le altre hanno i simboli delle macchine: Ferrari e Mercedes sono quelle che sento di più. Ma non so bene di tutte, perché le prendono di più i ragazzi. Alcuni preferiscono il popper».

Cos’è?

«È una bottiglietta alta come una lattina. La apri e aspiri per sessanta o novanta secondi, dipende da quanto sei abituato. Ti fa stare in balla per due o tre giorni ma quando ti passa stai male, vomiti un sacco».

Quanti soldi avete a disposizione, e come li usate?

«La mia paghetta è di venti euro, li spendo tutti in disco. La mia amica prende quindici euro. L’entrata non la paghiamo perché conosciamo un pr (tutti minorenni, ndr). Ci compriamo una canna e due cocktail poi dividiamo. A volte prendiamo anche una pasta».

C’è un motivo per cui ti droghi e bevi?

«Non è che mi drogo e bevo sempre, solo quando vado in disco. Ho voglia di provare. In giro ci sono sempre le solite facce, sia che vai a scuola, in centro che nei locali. Un po’ mi annoio e non vedo l’ora di essere grande per andare distante, mia mamma pensa che beva succo di frutta».
Nel Veneto, Vicenza è al numero uno per abuso di alcol e sostanze stupefacenti per quanto riguarda i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. I dati dicono che l’inizio è precocissimo: si avvicinano a vino e alcolici a 13 anni. In Veneto dal 1998 al 2003 il numero di bevitori minorenni è aumentato del 10%. Per i maschi, è sbalorditivo l’incremento che riguarda i quindicenni: +90%. Le coetanee, invece, toccano il +70%. La colpa è principalmente della legge italiana. In quasi tutti gli stati europei e in America, c’è il divieto della vendita dell’alcol ai giovani. In Italia, invece, il divieto riguarda solo la somministrazione di bevande alcoliche a ragazzi che hanno meno di 16 anni. «Piuttosto che mio figlio si droghi è meglio che beva» dicono alcuni genitori. Non tengono conto, però, che l’alcol è una droga molto più deleteria di alcune sostanze.
(*) Nota: in questa intervista sono riportati diversi reati; ci sono molti spunti per una denuncia. Ma probabilmente non verrà fatto niente. Al limite una riunione, da qualche parte, in cui si chiede con condiscendenza ai gestori dei locali di rispettare il codice penale.


LA GAZZETTA DI PARMA

Etilometro, controlli a tappeto
OPERAZIONE CON L’AIUTO DI MILITARI DEL COMANDO DI FIRENZE
Etilometro, controlli a tappeto Fermati anche due marocchini: sull’auto avevano 20 grammi di hashish: denunciati II Sono arrivati a dare manforte ai carabinieri della Compagnia di Fidenza anche i colleghi della Compagnia d’Intervento Operativo di Firenze, nell’ambito di una vasta opera di prevenzione. Per una settimana le autoradio dei militari fidentini e quelle dei colleghi toscani sono sfrecciato insieme per le vie della città e dei comuni limitrofi. A conclusione delle operazioni, grazie anche all’utilizzo dell’etilometro, alcuni automobilisti sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza. continua...


L’ARENA

SAN FLORIANO.
In probabile stato di ebbrezza
Sedicenne travolto all’uscita dal bar
Era al bar di San Floriano insieme agli amici. Una serata passata in compagnia, probabilmente ha bevuto una birra di troppo sta di fatto che Matteo, 16 anni, alle 23.30 di sabato è uscito dal locale e ha attraversato la strada. Il passaggio pedonale è regolato dal semaforo e lui si è incamminato verso l’altro lato della statale, solo che ad un certo punto è tornato sui suoi passi. Nel frattempo il semaforo era diventato verde per le auto e una che aveva appena iniziato a muoversi lo ha toccato. Andava pianissimo ma il ragazzo è caduto e ha perso conoscenza. I soccorritori (sul posto la Croce verde di San Floriano) non avrebbero riscontrato fratture ma era privo i sensi. È stato quindi intubato e portato in ospedale a borgo Trento.


IL SECOLO XIX

Ubriaco si schianta sulla rotatoria
PAUROSO schianto ieri notte in corso Tardy e Benech, all’altezza della rotatoria con via Pirandello, a pochi metri dal cavalcavia ferroviario. Erano circa le tre di notte quando la Seat Leon guidata da un trentaduenne di Savona (Cristian P.) è andata a schiantarsi contro la rotonda di cemento arrivando sparata e senza controllo.
Per fortuna è stato un incidente autonomo perché altrimenti le conseguenze sarebbero state drammatiche. Sull’utilitaria della Seat viaggiava solo il conducente che è rimasto ferito ma se la caverà. Quando militi e personale del 118 sono intervenuti sul posto la situazione sembrava grave, poi per fortuna col passare delle ore il quadro clinico è lentamente migliorato e ora non è più in pericolo di vita.
Il savonese ha comunque passato una notte agitata all’ospedale San Paolo e quando si ristabilirà dovrà tra l’altro rispondere di guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
E’ questo infatti il responso delle analisi che il personale sanitario ha fatto sul conducente trovandogli valori del sangue decisamente alterati. Valori che sono stati poi trasmessi ai vigili urbani che ora procederanno nei suoi confronti denunciandolo per guida in stato di ebbrezza e segnalandolo all’autorità giudiziaria. Verrà anche segnalato alla Prefettura per il consumo di stupefacenti.
Sono stati i vigili stessi, in piena notte, a coordinare le operazioni di rimozione della Seat Leon dalla rotatoria (l’utilitaria c’era "parcheggiata" sopra, per la velocità ha spaccato il marciapiedi di cemento come fosse burro) e poi accertare la dinamica della carambola. «E’ stato un miracolo che nessun altro mezzo arrivasse in zona in quel momento altrimenti il bilancio avrebbe potuto essere ben peggiore» hanno commentato gli inquirenti.
D. Frec.


VIRGILIO NOTIZIE

ROMA, PREGIUDICATO SEMINA IL PANICO A BORDO DI UN’AUTO, ARRESTATO
Danneggiate tre autovetture, in manette un romeno di 35 anni
Roma, 17 dic. (Apcom) - Per qualche minuto in via Mesoraca, a Tor Bella Monaca, si sono vissuti attimi di panico. Un romeno di 35 anni, pluripregiudicato, ha seminato il terrore a bordo della sua Golf andando a sbattere contro tre autovetture in corsa. L’uomo, ubriaco, al termine della spettacolare carambola si è trovato di fronte una pattuglia di carabinieri del nucleo radiomobile di Frascati.
Scarcerato per omicidio nel 2003, lo straniero è sceso dall’auto e ha aggredito i carabinieri, mordendone uno alla gamba per evitare l’arresto. Sono dopo l’intervento di un’altra pattuglia, l’uomo è stato bloccato e arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e di danneggiamento.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Ubriaco al volante, fuga con inseguimento
Patente ritirata. Arrestato un senegalese
Probabilmente è stato l’ultimo della ventina di "pattuglioni" effettuati nel corso dell’anno dai vigili urbani di Treviso. L’operazione notturna è stata supportata dal personale della Guardia di finanza che è intervenuta con unità cinofile anti droga. Il servizio è durato l’intera nottata per concludersi intorno alle 5. Controllate una sessantina di auto e un centinaio di persone.
Il bilancio dell’operazione della Polizia cittadina è assai confortante. Il controllo della velocità ha dato dati positivi: c’è stato il ritiro di una sola patente per l’infrazione di questo dispositivo del Codice della Strada. Sarà stata la paura che il fondo stradale fosse ghiacciato come era avvenuto l’altra notte con numerose auto finite fuori strada, sta di fatto che i trevigiani l’altra notte lungo le strade cittadine, dal centro, alla Strada Ovest, la Noalese, il Put, il Terraglio si sono comportati bene. Solo 2 i trasgressori. Uno è stato punito severamente.
Ha infatti ravvivato la nottata, rendendola anche troppo vivace, un ventottenne trevigiano che invitato a fermarsi perchè il suo andamento al volante faceva presagire uno stato di guida alterato - erano le 3,30 - ha ritenuto opportuno scappare, tirando dritto a bordo della sua potente Audi. Tutti gli inviti affinchè si fermasse sono stati vani. È stato inseguito così, fra una sgommata e l’altra, dalla Noalese fino a Piazzale Pistoia e solo il semaforo rosso alle Stiore l’ha inchiodato permettendo ai vigili urbani di farlo scendere dalla sua automobile. Al test alcometrico ha rivelato di avere un tasso alcolico di 1,7, decisamente fuori legge. Il ventottenne trevigiano è recidivo. Così la patente gli è stata ritirata per guida in stato di ebbrezza.
Poco dopo, sul Terraglio, i vigili urbani hanno bloccato un trentaduenne senegalese, M.D., che aveva una patente "sospetta". Ai controlli è risultato che il giovane, non solo aveva numerosi alias, ma doveva scontare altri 4 mesi di carcere per un residuo di pena visto che il Tribunale aveva revocato la sospensione della custodia cautelare in carcere e aveva disposto l’arresto. A bordo della sua auto aveva anche una trentina di capi "di firma" falsificati. La Guardia di Finanza così ha proceduto al sequestro del materiale contraffatto e ha denunciato conseguentemente il senegalese. I vigili urbani invece, hanno eseguito l’arresto come richiesto dal giudice: il giovane così ieri mattina è stato accompagnato al carcere di Santa Bona per ultimare la condanna non ancora del tutto scontata.
Sempre i vigili urbani di Treviso hanno proceduto anche al sequestro amministrativo di sostanza stupefacente ad un giovane.
S.Z.


IL TIRRENO

DOPO UN INCIDENTE 
Ubriaco alla guida patente ritirata
LUCCA. In preda ai fumi dell’alcol ha percorso viale Luporini andando a scontrarsi contro l’auto condotta da una donna che ha riportato la frattura delle ossa nasali e guarirà in 20 giorni.
È successo di notte e l’automobilista, un lucchese di mezza età, non si è nemmeno accorto della presenza della rotonda tirando dritto e centrando in pieno l’utilitaria dove si trovava C.M., 52 anni, lucchese, costretta al ricovero all’ospedale Campo di Marte.
Sul posto è intervenuta una pattuglia della polstrada di Viareggio che ha eseguito i rilievi di legge.
All’automobilista è stata ritirata la patente.


CORRIERE ADRIATICO

Clandestino ubriaco semina il panico al Piano
Strattona i clienti, aggredisce un’anziana e poi si scaglia contro gli agenti. Arrestato
ANCONA - Quand’è arrivata la polizia, che per fortuna era nei paraggi, il clandestino ubriaco stava strapazzando un’anziana per convincerla a sborsare l’obolo. Ma prima di terrorizzare la vecchietta, Fjadi Salah, 43 anni, marocchino senza fissa dimora e privo di permesso di soggiorno, aveva seminato il panico per i negozi di piazza Ugo Bassi chiedendo soldi a commercianti e clienti. Insomma, un bel trambusto scatenato venerdì pomeriggio verso l’ora di chiusura da un magrebino fuori di senno per il troppo alcol. Cercava di vendere ombrelli e chiedeva l’elemosina, ma a chi non gradiva i suoi articoli o non allungava una moneta riservava razioni di urlacci e pure qualche spinta e strattone. E’ andato avanti per un po’, intimidendo commesse e anziani intenti a fare acquisti. E’ entrato anche nella tabaccheria Pellegrini di via Colombo e nella profumeria Mara, dall’altra parte della strada. “Da noi sarà stato cinque o sei minuti - racconta Marco Picciafuoco, che l’altra sera verso le 19 era al bancone della tabaccheria -. Insisteva nel vendere ombrelli, si capiva che era ubriaco, infastidiva i clienti ma poi s’è allontanato. Capita spesso che venditori ambulanti entrino per piazzare la loro mercanzia in modo petulante”.
Uscito dalla tabaccheria, il marocchino è entrato nella profumeria Mara, dove con urla e spinte ha fatto passare un brutto quarto d’ora a clienti e commesse. Poi ha preso di mira una vecchina che tutta sola tagliava la piazza con la borsa della spesa. Per convincerla a tirare fuori il portafogli l’ha pure strattonata. Scena che non è passata inosservata a una Volante di pattuglia in piazza Ugo Bassi. Gli agenti si sono fermati per soccorrere l’anziana, che appena ha potuto s’è allontanata a passo svelto mettendosi al sicuro in casa propria .
Fjadi Salah, invece di darsi una calmata, ha continuato a dare in escandescenze prendendola con i poliziotti che gli chiedevano i documenti. Prima minacce, poi anche colpi sferrati agli agenti, presi a pugni e calci nel tentativo di placarne le ire. Alla fine gli uomini della Volante sono riusciti a fermarlo, caricarlo nell’auto di servizio e portarlo in questura, Dove però lo show del marocchino, chiaramente sbronzo, è continuato per almeno un paio d’ore. Avete mai provato a prendere le impronte digitali a un tipo che si dimena come un forsennato? Non è stato semplice per gli agenti, insultati a ripetizione dallo straniero che a un certo punto ha pure sferrato una testata contro una parete.
La sua sfuriata ovviamente si è conclusa con l’arresto. Sia per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, sia per violazione della legge Bossi-Fini sull’immigrazione clandestina, visto che Fjadi Salah era stato già destinatario di un decreto di espulsione che s’era ben guardato di osservare, rimanendo in Italia da clandestino. Ieri mattina il marocchino è comparso in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto. Difeso dall’avvocato Erica Micucci, è stato processato con rito abbreviato, solo per il reato di resistenza, e condannato dal giudice Francesca Giaquinto a quattro mesi di reclusione, che sconterà in carcere perché non ha ottenuto la sospensione della pena a causa di alcuni precedenti.
E per lo stesso reato di resistenza a pubblico ufficiale l’altra notte è stato denunciato dalle Volanti anche un giovane italiano - G.S. le iniziali, 26 anni - che l’altra notte s’aggirava solitario e alticcio per la pineta del Passetto. Quando gli agenti l’hanno avvicinato per un controllo, il ragazzo ha reagito prendendoli a spinte anziché declinare le generalità.
LORENZO SCONOCCHINI


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da PIACENZANIGHT.COM)

Milanese ubriaco e con l’assicurazione falsa

Gli agenti del nucleo motociclisti della Polizia municipale di Piacenza non si sono fatti ingannare dal tagliando esposto sull’autovettura di un cittadino milanese di 57 anni fermato ieri a Piacenza. Grazie alla loro esperienza hanno capito subito che si trattava di un falso.

Alla guida della sua Bmw spider, il milanese è stato bloccato sullo Stredone Farnese intorno alle 16.00. Scortato al comando di via Rogerio, gli agenti lo hanno sottoposto all’alcol test che è risultato positivo. Sono così scattate due denunce, una per guida in stato d’ebbrezza e una per l’assicurazione falsa.


IL GAZZETTINO

L’alcol può giocare brutti scherzi. ...
L’alcol può giocare brutti scherzi. Ne sanno qualcosa due immigrati e un italiano. Uno si è spogliato completamente nudo e alla fine è stato ricoverato in ospedale; un altro si è beccato due denunce e il ritiro della patente, il terzo invece ha fatto il mea culpa e se n’è tornato a casa dopo aver messo in allarme la polizia.
Ed è quest’ultimo a rendersi protagonista del primo episodio. Sono le 19.20 quando, in via dell’Orna, il proprietario di una Peugeot 106 vede un ragazzo che tenta in tutti i modi di aprire la sua auto. Il signore, pensando si tratti di un tentativo di furto, chiama il 113 e subito sul posto interviene una Volante del Commissariato Stanga. Quando gli agenti arrivano, l’uomo, un vicentino quarantatreenne, è ancora lì che, effettivamente, sta armeggiando sulla portiera dell’utilitaria. In mano, però, non ha un cacciavite. No, ha una chiave. «Cosa sta facendo?», gli chiedono i poliziotti. «Sto solo cercando di salire sulla mia auto e tornarmene a casa», risponde lui. Intanto è arrivato anche il proprietario della Peugeot che assieme agli agenti ha spiegato al vicentino che quella non era la sua auto. «Scusatemi, forse ho bevuto troppo». Il proprietario dell’utilitaria ha capito che si era trattato di un errore e visto che non c’erano danni alla portiera la cosa è finita lì.
Diverso l’episodio successivo. Sono le 2.50 di domenica quando, in via Avanzo, un’altra Volante del Commissariato ferma una Tipo condotta da un romeno trentenne. L’uomo ha l’alito che non lascia dubbi su quanto abbia bevuto, in più quando esce dall’abitacolo fa fatica a stare in piedi. Così gli agenti chiamano i vigili urbani per l’alcoltest. Apriti cielo. Il romeno va su tutte le furie. Spintona i poliziotti e si rifiuta di fare il palloncino. Così viene denunciato per guida in stato di ebbrezza e poi anche per resistenza. Caricato sulla Volante ha pure tirato alcune testate al divisorio dell’abitacolo.
Infine, alle 5 una Volante della questura è dovuta intervenire in via Belzoni. Un maghrebino trentenne era entrato in un bar chiedendo un bicchiere d’acqua e il gestore glielo aveva dato. Poi aveva preteso di bere alcolici, e il barista gli ha detto di andarsene visto che era già alterato e che aveva anche già chiuso il locale. Il maghrebino, allora, è andato su tutte le furie. Prima si è lanciato contro una vetrata rompendola e rimanendo ferito e poi è uscito in strada togliendosi tutti i vestiti. Per lui è scattato il trattamento sanitario obbligatorio.


LA PROVINCIA DI CREMONA

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© asaps.it
Martedì, 18 Dicembre 2007
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