IL MATTINO
Ischia: arrestato il conducente, positivo ai test di alcol
e cannabis. Cinque anni fa investì e uccise una donna DALL’INVIATO ENZO CIACCIO 17/12/2007 - Forio d’Ischia. Davvero era ubriaco? E
davvero aveva assunto droghe? I test danno esiti positivi. L’inchiesta lo
sancirà. Nel frattempo, resta il dolore. E la rabbia, per tante giovinezze
sprecate. Scontro mortale, poco prima dell’alba, all’uscita da una curva a esse
sulla strada provinciale ghiacciata che da Ischia Porto conduce a Forio.
Impatto devastante, da film dell’orrore, alle 4.30 di una domenica prenatalizia
nata storta e proseguita assai peggio. In curva, in località Scentone, la
strada è stretta e poi si allarga improvvisa allungandosi sul rettilineo.
Strada a traffico assai intenso, specie all’alba della domenica quando frotte
di giovanissimi rientrano a Forio dopo aver consumato la notte nei locali e
nelle discoteche di Ischia Porto. 4.30, il contatto è frontale. Poi l’impatto.
Fra una Alfa 147 Turbo diesel, 1900 di cilindrata, grigia con cinque giovani a
bordo che rientrano da una serata trascorsa prima nelle discoteche e poi al pub
Dionisio di Ischia Porto, e una Citroen C1 abitata da altri due giovani che
tornano da un giro in auto dell’isola. La 147 cozza contro la fiancata destra
della C1. Poi, carambole da brividi. La 147 piroetta macabra su se stessa,
vorticosamente. Per due, tre, quattro volte. I due ragazzi sui sedili
posteriori della 147, senza cinture di sicurezza, vengono sballottati come
fuscelli. Idem per il giovane seduto a fianco del pilota. E per tutti e tre
saranno sbalzi mortali. L’auto ruota come impazzita. Per due attimi, è come una
trottola al massimo dei suoi giri. Vanno in frantumi gli enormi vasi di terracotta
che proteggono le piante ai lati della strada. E perfino la filiera di
inferriate in acciaio che costeggia il marciapiedi viene piegata e fatta a
pezzi dalla violenza della collisione. Bilancio da tragedia. Tre i ragazzi
morti: Giovanni Barretta, figlio di capomastro, 18 anni compiuti solo un mese
fa, che sedeva accanto al guidatore. Giuseppe Ballirano, 19 anni, che era
seduto sui sedili posteriori come l’altra vittima, Aniello Impagliazzo, di 22
anni. Quattro invece i feriti: il pilota della 147, Antonio Fiore, 20 anni,
macellaio in un supermercato di Lacco Ameno. Un minorenne, Antonio Punzo, 16
anni, che era seduto dietro al guidatore e ora è in sala di rianimazione
all’ospedale Rizzoli per una compressione polmonare. Per lui, la prognosi è riservata.
Ma non si teme per la sua sopravvivenza. Feriti anche i due della C1, l’autista
Antonio Ballirano, 30 anni, operaio edile. E Vincenzo Mennella, 28 anni, che lo
aveva accompagnato nella passeggiata. I due, al Rizzoli mobilitato con due sale
chirurgiche e medici in pensione convocati d’urgenza, sono stati operati
all’intestino. Secondo indiscrezioni, su tutti e cinque i ragazzi della 147
sarebbero state riscontrate tracce di alcol nel sangue. E adesso Ischia, sotto
choc, digerisce il proprio lutto. E butta via questo Natale di luci ormai
fioche. A indagare sulla tragedia è il sostituto procuratore Giuseppina Loreto.
Resta in tanti il dolore. E la rabbia. E il senso di spreco. E resta nei guai
il pilota della 147, che al test alcolemico ed ai cannabinoidi è risultato
positivo. Secondo le analisi, prima di mettersi alla guida della sua Alfa 147,
l’uomo avrebbe bevuto ben oltre le quantità consentite. E non si sarebbe
nemmeno sottratto al fumo proibito. Ma su di lui, Antonio Fiore, ora
arrestato per omicidio colposo e lesioni colpose plurime e piantonato
all’ospedale Rizzoli dove è ricoverato per le ferite riportate, pesa
soprattutto quel gravissimo precedente di cinque anni fa, quando investì a
bordo di un motorino una donna anziana. La donna morì. Lui venne affidato dal
giudice ai servizi di volontariato a Serrara Fontana. Un triste precedente.
Come triste è la storia che in giro raccontano. Narra di un suo parente che è
rinchiuso in carcere per una vicenda di droga. Si chiama Cristoforo. Presto
dovrebbe uscire.
IL MATTINO
«Ora basta, vogliamo gli etilometri» MASSIMO ZIVELLI Ischia. «Morti assurde che si potranno evitare solo se si
darà la possibilità alle forze dell’ordine di predisporre controlli più
accurati sul territorio». È Giosi Ferrandino, sindaco d’Ischia Porto, a
lanciare l’allarme ai vertici provinciali di polizia, carabinieri e guardia di
finanza. «Sull’isola a quanto ci risulta - dice Ferrandino - le pattuglie non
sono state dotate di etilometri o di test per la rilevazione degli stupefacenti
assunti. Nonostante quindi vengano effettuati centinaia di controlli al sabato
notte, ancora poche sono state le patenti ritirate per guida in stato di
ebbrezza. Ciò significa che al grande sforzo di prevenzione messo in atto, non
conseguono risultati concreti». (*) Nel weekend Ischia Porto viene presa
d’assalto perché qui sono concentrati bar, locali notturni e pub, come quelli
frequentati dai protagonisti del tragico incidente della scorsa notte. «A nulla
serve impedire la vendita di alcolici dopo una certa ora - rileva Ferrandino -
se poi chi si mette alla guida comunque è in uno stato di alterazione e non
viene individuato e sanzionato». Ma dopo la notte d’inferno, al dolore per i
morti si aggiunge il sollievo per chi l’ha scampata. «Due casi gravissimi si
sono risolti positivamente grazie al prezioso lavoro delle nostre equipe
chirurgiche che hanno lavorato senza risparmio di energie» dice Annamaria
Minicucci, direttrice sanitaria dell’ospedale Rizzoli. «Ciò è stato possibile -
continua la Minicucci - anche perché l’ospedale isolano è stato potenziato e
dispone di quelle due sale operatorie super attrezzate, che ci consentono di
affrontare situazioni di difficile emergenza». A Forio, il comune dove
risiedevano le tre vittime tutte ben note, ci si prepara al lutto cittadino. A
nome dell’opposizione, il consigliere comunale Gaetano Colella ha chiesto di
sospendere le manifestazioni natalizie. «Abbiamo ordinato di spegnere subito in
segno di lutto tutte le luminarie e anche le manifestazioni - dice il sindaco
Franco Regine - sono state soppresse. Quello che è accaduto, ci tocca
profondamente ed anche da vicino, considerato che fra l’altro una delle vittime
è nipote dell’assessore Gaetano Savio». (*) Nota: il sindaco si lamenta che le pattuglie (si
presume della polizia) non sono dotate di etilometri. Sarebbe interessante
sapere se le polizie municipali di Ischia ne sono dotate. Quando si pensa ad un
maggiore impegno per risolvere problemi si pensa prima di tutto all’impegno
degli altri.
SALUTEEUROPA
In giro ma non su di giri: l’educazione alla guida
responsabile si fa in classe 17/12/2007 - “Non
giro con chi è su di giri” è il titolo del progetto per l’educazione alla guida
responsabile rivolto agli studenti della scuola superiore che, varato dalla ASL
3 di Torino, sta per prendere il via con la sua seconda edizione. L’iniziativa prevede una serie di interventi nelle scuole
sul tema della prevenzione degli incidenti stradali attraverso il metodo “peer
education”, l’educazione tra pari: alcuni studenti volontari e insegnanti
adeguatamente preparati da un gruppo di esperti intervengono nelle classi per
trasmettere informazioni ed esperienze apprese in tema di prevenzione e salute,
coinvolgendo i compagni grazie a linguaggi e stili comunicativi propri dei ragazzi.
Gli incontri si svolgeranno nelle classi terze
dell’Istituto tecnico-commerciale Russel di corso Molise 58 a Torino e
coinvolgeranno circa 90 ragazzi: 8 studenti delle quarte classi scelti come
peer educator, 80 studenti destinatari delle classi terze e quattro insegnanti;
la prima edizione del progetto aveva coinvolto nella stessa scuola circa 130
ragazzi. Le statistiche dicono che ogni giorno nel mondo oltre
mille giovani muoiono sulle strade e che esiste un aumento preoccupante
dell’uso di alcolici a partire dai 14 anni: in Italia, secondo gli ultimi dati
Istat, gli incidenti stradali rappresentano oltre il 40% della causa di decessi
tra i 15 e i 24 anni, costituendo in assoluto la prima causa di morte in questa
fascia d’età. Tra le cause principali degli incidenti figurano la velocità
eccessiva (5,4 morti su 100 incidenti), l’alcol (causa di un terzo dei morti e
dei feriti) e l’assunzione di stupefacenti o farmaci. Da questa realtà è partita l’idea di portare nelle scuole
un gruppo esperti per descrivere le conseguenze mediche e legali della guida a
rischio (mancata osservanza del codice della strada, uso di alcol e droghe),
l’importanza dei comportamenti corretti (utilizzo del casco e delle cinture),
le nuove norme del codice e i servizi alternativi di trasporto pubblico
presenti sul territorio. “I dati statistici – spiega la dott.ssa Mariasussetta
Grosso, referente aziendale per l’Educazione e promozione della salute e
responsabile del progetto – hanno orientato la nostra scelta sulle classi terze
degli istituti superiori. E’ verso i 16 anni infatti che i ragazzi diventano
più sensibili a questi problemi e sono coinvolti in prima persona nella guida
dei veicoli. L’obiettivo finale del progetto è sensibilizzarli al problema
della sicurezza stradale e diffondere comportamenti corretti e consapevoli
attraverso testimonianze diverse”. Il progetto si avvale della collaborazione di due
psicologhe esperte in conduzione di gruppi e di peer education, di un medico
del servizio di alcologia delle Patologie da dipendenza dell’ASL 3 e del Nucleo
di prossimità della Polizia municipale di Torino. Completata in questi giorni la costituzione del gruppo di
lavoro nella scuola, con il reclutamento degli studenti volontari e degli
insegnanti, il progetto entrerà nel vivo con il mese di gennaio per concludersi
alla fine dell’anno scolastico.
EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da ZIPNEWS.IT)
No al decreto BianchiDISCOTECHE SUL PIEDE DI GUERRAÈ un vero e proprio putiferio, quello scatenato dal
divieto di vendita di alcolici dopo le 2 di notte, imposto dall’articolo 6
della legge sulla sicurezza stradale e in vigore per tutti i locali ove si
svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre
forme di intrattenimento. In sostanza, gli unici locali penalizzati sono le
discoteche, mentre i bar e i pub possono tranquillamente continuare a vendere
alcolici per tutta la notte. È proprio questo il punto che ha provocato accese
proteste dei gestori dei locali da ballo, che ora stanno raccogliendo adesioni
cartacee e via web perché il decreto venga abolito o almeno modificato.
Portavoce della protesta è Nicola Acquaviva, presidente regionale Silb
(l’associazione che rappresenta in Italia 4000 discoteche, raggruppate in oltre
40 sezioni provinciali) che ha affermato: “Non si tratta di mettere in
discussione il principio di tutela della salute, ma di rendere palese il fatto
che il divieto farà riversare le persone sulle strade dalle due di notte con il
rischio di peggiorare la situazione. Con questa legge, anzichè punire chi fa
abuso di alcol, si puniscono le imprese”. Una punizione che prevede, per chi
non rispetta il divieto, la sospensione dell’attività da sette fino a trenta
giorni. In qualche bar, qualcuno, nemmeno troppo timidamente, fa notare che “quelli
dei nigth club se ne fregano delle cosiddette stragi del sabato sera, e pensano
solo agli incassi”. Un’accusa inaccettabile per i gestori delle discoteche, che
si sono impegnati in un’analisi più attenta del problema: ”L’inganno alla legge
è presto trovato – spiega Barbara Zagami, art director di un locale da ballo in
via Stradella – in quanto i giovani trovano mille altri modi per consumare
alcolici in luoghi privi di vigilanza”. E ancora: ”Questo decreto è limitativo
della libertà di migliaia di persone e della libera impresa”. Non piovono solo
critiche ma anche proposte alternative: ”Si potrebbero mettere a disposizione
autobus e navette per i locali e le discoteche, con la collaborazione dei
comuni - suggerisce Barbara -, o anche fare funzionare tutti i semafori durante
la notte”. Il decreto legge prevede anche che i nigth club siano dotati di
etilometro per poter permettere, al cliente che volesse farlo, di misurare il
tasso alcolemico prima di mettersi alla guida. Anche qui regna il caos, perché
solo un locale su cinque è a norma, e comunque sono previsti tre mesi di tempo
per mettersi in regola. Simona Quaglia lavora in una discoteca in via Frejus e
commenta ironicamente: ”Va a finire che prima che scada il tempo massimo di tre
mesi, la legge verrà abolita… Lo spero!”. E poi racconta di un’auto
parcheggiata a pochi metri dal locale, carica di alcolici destinati alla
vendita, e commenta: “In America il proibizionismo non mi sembra abbia portato
grossi risultati”. È d’accordo con Simona anche Luigi Spina, promoter di una
discoteca in via San Donato: ”É la solita legge all’italiana, che durerà poco;
non ha senso proibire, pensi che nei parcheggi c’è chi vende birra a prezzi
doppi”. Luigi propone delle alternative come ad esempio “fare una campagna di
sensibilizzazione per mezzo di persone e cose che usano il linguaggio dei
ragazzi”. Ma, praticamente, cosa ha prodotto finora il decreto Bianchi? Secondo
alcuni dati forniti dal Comando provinciale dei carabinieri, ogni fine
settimana la media è di 10 patenti ritirate e le persone controllate sono circa
duecento. Positivo il fatto che pur avendo implementato i controlli, le multe e
le sanzioni siano diminuite perché è aumentato il senso di responsabilità dei
giovani.di Gabriele Galvagno
IL GIORNALE DI VICENZA
LA STUDENTESSA IN DISCOTECA «Pasticche e coca
Così mi sento meglio» La mia paghetta settimanale è di 20 euro e la spendo
tutta in disco Abuso di alcol e droga Vicenza al primo posto Questa è la testimonianza di S.L., 15 anni, studentessa di
Vicenza. All’entrata in discoteca le abbiamo fatto qualche domanda. Quando vai in discoteca? «La domenica pomeriggio dalle tre alle sei. Durante la
settimana non esco mai, i miei non vogliono. Poi non si fidano se esco di sera,
dicono sia troppo pericoloso». Cosa fai con le tue amiche nel
locale? «Balliamo e ci divertiamo». Cosa intendi con "ci
divertiamo"? «Beviamo e prendiamo roba per stare meglio, ti fa sentire
un’altra persona». Cosa bevi e a che roba ti
riferisci? «Io di solito bevo un Angelo azzurro. Per la roba dipende
da come ci gira. Se tiriamo coca diventiamo tutte sprint e si sta da gara, se
prendiamo bamba (sostanza simile alla coca, sempre da sniffare, ndr) ti senti
un po’ rinco. Poi ci sono le paste, sono di tanti tipi. Io e le mie amiche ci
fumiamo una canna appena entrate e ci dividiamo i cocktail». (*) Mi parli delle paste? «Vengono distinte per colore e simbolo. Le più forti sono
le gialle. Le altre hanno i simboli delle macchine: Ferrari e Mercedes sono
quelle che sento di più. Ma non so bene di tutte, perché le prendono di più i
ragazzi. Alcuni preferiscono il popper». Cos’è? «È una bottiglietta alta come una lattina. La apri e
aspiri per sessanta o novanta secondi, dipende da quanto sei abituato. Ti fa
stare in balla per due o tre giorni ma quando ti passa stai male, vomiti un
sacco». Quanti soldi avete a disposizione,
e come li usate? «La mia paghetta è di venti euro, li spendo tutti in
disco. La mia amica prende quindici euro. L’entrata non la paghiamo perché
conosciamo un pr (tutti minorenni, ndr). Ci compriamo una canna e due cocktail
poi dividiamo. A volte prendiamo anche una pasta». C’è un motivo per cui ti droghi e
bevi? «Non è che mi drogo e bevo sempre, solo quando vado in
disco. Ho voglia di provare. In giro ci sono sempre le solite facce, sia che
vai a scuola, in centro che nei locali. Un po’ mi annoio e non vedo l’ora di
essere grande per andare distante, mia mamma pensa che beva succo di frutta». Nel Veneto, Vicenza è al numero uno per abuso di alcol e
sostanze stupefacenti per quanto riguarda i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. I
dati dicono che l’inizio è precocissimo: si avvicinano a vino e alcolici a 13
anni. In Veneto dal 1998 al 2003 il numero di bevitori minorenni è aumentato
del 10%. Per i maschi, è sbalorditivo l’incremento che riguarda i quindicenni:
+90%. Le coetanee, invece, toccano il +70%. La colpa è principalmente della
legge italiana. In quasi tutti gli stati europei e in America, c’è il divieto
della vendita dell’alcol ai giovani. In Italia, invece, il divieto riguarda
solo la somministrazione di bevande alcoliche a ragazzi che hanno meno di 16
anni. «Piuttosto che mio figlio si droghi è meglio che beva» dicono alcuni
genitori. Non tengono conto, però, che l’alcol è una droga molto più deleteria
di alcune sostanze. (*) Nota: in questa intervista sono riportati diversi
reati; ci sono molti spunti per una denuncia. Ma probabilmente non verrà fatto
niente. Al limite una riunione, da qualche parte, in cui si chiede con
condiscendenza ai gestori dei locali di rispettare il codice penale.
LA GAZZETTA DI PARMA
Etilometro, controlli a tappeto OPERAZIONE CON L’AIUTO DI MILITARI DEL COMANDO DI FIRENZE Etilometro, controlli a tappeto Fermati anche due
marocchini: sull’auto avevano 20 grammi di hashish: denunciati II Sono arrivati
a dare manforte ai carabinieri della Compagnia di Fidenza anche i colleghi
della Compagnia d’Intervento Operativo di Firenze, nell’ambito di una vasta
opera di prevenzione. Per una settimana le autoradio dei militari fidentini e
quelle dei colleghi toscani sono sfrecciato insieme per le vie della città e
dei comuni limitrofi. A conclusione delle operazioni, grazie anche all’utilizzo
dell’etilometro, alcuni automobilisti sono stati denunciati per guida in stato
di ebbrezza. continua...
L’ARENA
SAN FLORIANO. In probabile stato di ebbrezza Sedicenne travolto all’uscita dal bar Era al bar di San Floriano insieme agli amici. Una serata
passata in compagnia, probabilmente ha bevuto una birra di troppo sta di fatto
che Matteo, 16 anni, alle 23.30 di sabato è uscito dal locale e ha attraversato
la strada. Il passaggio pedonale è regolato dal semaforo e lui si è incamminato
verso l’altro lato della statale, solo che ad un certo punto è tornato sui suoi
passi. Nel frattempo il semaforo era diventato verde per le auto e una che
aveva appena iniziato a muoversi lo ha toccato. Andava pianissimo ma il ragazzo
è caduto e ha perso conoscenza. I soccorritori (sul posto la Croce verde di San
Floriano) non avrebbero riscontrato fratture ma era privo i sensi. È stato
quindi intubato e portato in ospedale a borgo Trento.
IL SECOLO XIX
Ubriaco si schianta sulla rotatoria PAUROSO schianto ieri notte in corso Tardy e Benech,
all’altezza della rotatoria con via Pirandello, a pochi metri dal cavalcavia
ferroviario. Erano circa le tre di notte quando la Seat Leon guidata da un
trentaduenne di Savona (Cristian P.) è andata a schiantarsi contro la rotonda
di cemento arrivando sparata e senza controllo. Per fortuna è stato un incidente autonomo perché
altrimenti le conseguenze sarebbero state drammatiche. Sull’utilitaria della
Seat viaggiava solo il conducente che è rimasto ferito ma se la caverà. Quando
militi e personale del 118 sono intervenuti sul posto la situazione sembrava
grave, poi per fortuna col passare delle ore il quadro clinico è lentamente
migliorato e ora non è più in pericolo di vita. Il savonese ha comunque passato una notte agitata
all’ospedale San Paolo e quando si ristabilirà dovrà tra l’altro rispondere di
guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. E’ questo infatti il responso delle analisi che il
personale sanitario ha fatto sul conducente trovandogli valori del sangue
decisamente alterati. Valori che sono stati poi trasmessi ai vigili urbani che
ora procederanno nei suoi confronti denunciandolo per guida in stato di
ebbrezza e segnalandolo all’autorità giudiziaria. Verrà anche segnalato alla
Prefettura per il consumo di stupefacenti. Sono stati i vigili stessi, in piena notte, a coordinare
le operazioni di rimozione della Seat Leon dalla rotatoria (l’utilitaria c’era
"parcheggiata" sopra, per la velocità ha spaccato il marciapiedi di
cemento come fosse burro) e poi accertare la dinamica della carambola. «E’ stato
un miracolo che nessun altro mezzo arrivasse in zona in quel momento altrimenti
il bilancio avrebbe potuto essere ben peggiore» hanno commentato gli
inquirenti. D. Frec.
VIRGILIO NOTIZIE
ROMA, PREGIUDICATO SEMINA IL PANICO A BORDO DI UN’AUTO,
ARRESTATO Danneggiate tre
autovetture, in manette un romeno di 35 anni Roma, 17 dic. (Apcom) - Per qualche minuto in via
Mesoraca, a Tor Bella Monaca, si sono vissuti attimi di panico. Un romeno di 35
anni, pluripregiudicato, ha seminato il terrore a bordo della sua Golf andando
a sbattere contro tre autovetture in corsa. L’uomo, ubriaco, al termine della
spettacolare carambola si è trovato di fronte una pattuglia di carabinieri del
nucleo radiomobile di Frascati. Scarcerato per omicidio nel 2003, lo straniero è sceso
dall’auto e ha aggredito i carabinieri, mordendone uno alla gamba per evitare
l’arresto. Sono dopo l’intervento di un’altra pattuglia, l’uomo è stato
bloccato e arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale
e di danneggiamento.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Ubriaco al volante, fuga con inseguimento Patente ritirata.
Arrestato un senegalese Probabilmente è stato l’ultimo della ventina di
"pattuglioni" effettuati nel corso dell’anno dai vigili urbani di
Treviso. L’operazione notturna è stata supportata dal personale della Guardia
di finanza che è intervenuta con unità cinofile anti droga. Il servizio è
durato l’intera nottata per concludersi intorno alle 5. Controllate una
sessantina di auto e un centinaio di persone. Il bilancio dell’operazione della Polizia cittadina è
assai confortante. Il controllo della velocità ha dato dati positivi: c’è stato
il ritiro di una sola patente per l’infrazione di questo dispositivo del Codice
della Strada. Sarà stata la paura che il fondo stradale fosse ghiacciato come
era avvenuto l’altra notte con numerose auto finite fuori strada, sta di fatto
che i trevigiani l’altra notte lungo le strade cittadine, dal centro, alla
Strada Ovest, la Noalese, il Put, il Terraglio si sono comportati bene. Solo 2
i trasgressori. Uno è stato punito severamente. Ha infatti ravvivato la nottata, rendendola anche troppo
vivace, un ventottenne trevigiano che invitato a fermarsi perchè il suo
andamento al volante faceva presagire uno stato di guida alterato - erano le
3,30 - ha ritenuto opportuno scappare, tirando dritto a bordo della sua potente
Audi. Tutti gli inviti affinchè si fermasse sono stati vani. È stato inseguito
così, fra una sgommata e l’altra, dalla Noalese fino a Piazzale Pistoia e solo
il semaforo rosso alle Stiore l’ha inchiodato permettendo ai vigili urbani di
farlo scendere dalla sua automobile. Al test alcometrico ha rivelato di avere
un tasso alcolico di 1,7, decisamente fuori legge. Il ventottenne trevigiano è
recidivo. Così la patente gli è stata ritirata per guida in stato di ebbrezza. Poco dopo, sul Terraglio, i vigili urbani hanno bloccato
un trentaduenne senegalese, M.D., che aveva una patente "sospetta".
Ai controlli è risultato che il giovane, non solo aveva numerosi alias, ma
doveva scontare altri 4 mesi di carcere per un residuo di pena visto che il
Tribunale aveva revocato la sospensione della custodia cautelare in carcere e
aveva disposto l’arresto. A bordo della sua auto aveva anche una trentina di
capi "di firma" falsificati. La Guardia di Finanza così ha proceduto
al sequestro del materiale contraffatto e ha denunciato conseguentemente il
senegalese. I vigili urbani invece, hanno eseguito l’arresto come richiesto dal
giudice: il giovane così ieri mattina è stato accompagnato al carcere di Santa
Bona per ultimare la condanna non ancora del tutto scontata. Sempre i vigili urbani di Treviso hanno proceduto anche al
sequestro amministrativo di sostanza stupefacente ad un giovane. S.Z.
IL TIRRENO
DOPO UN INCIDENTE Ubriaco alla guida patente ritirata LUCCA. In preda ai fumi dell’alcol ha percorso viale
Luporini andando a scontrarsi contro l’auto condotta da una donna che ha
riportato la frattura delle ossa nasali e guarirà in 20 giorni. È successo di notte
e l’automobilista, un lucchese di mezza età, non si è nemmeno accorto della
presenza della rotonda tirando dritto e centrando in pieno l’utilitaria dove si
trovava C.M., 52 anni, lucchese, costretta al ricovero all’ospedale Campo di
Marte. Sul posto è
intervenuta una pattuglia della polstrada di Viareggio che ha eseguito i
rilievi di legge. All’automobilista è
stata ritirata la patente.
CORRIERE ADRIATICO
Clandestino ubriaco semina il panico al Piano Strattona i clienti,
aggredisce un’anziana e poi si scaglia contro gli agenti. Arrestato ANCONA - Quand’è arrivata la polizia, che per fortuna era
nei paraggi, il clandestino ubriaco stava strapazzando un’anziana per
convincerla a sborsare l’obolo. Ma prima di terrorizzare la vecchietta, Fjadi
Salah, 43 anni, marocchino senza fissa dimora e privo di permesso di soggiorno,
aveva seminato il panico per i negozi di piazza Ugo Bassi chiedendo soldi a
commercianti e clienti. Insomma, un bel trambusto scatenato venerdì pomeriggio
verso l’ora di chiusura da un magrebino fuori di senno per il troppo alcol.
Cercava di vendere ombrelli e chiedeva l’elemosina, ma a chi non gradiva i suoi
articoli o non allungava una moneta riservava razioni di urlacci e pure qualche
spinta e strattone. E’ andato avanti per un po’, intimidendo commesse e anziani
intenti a fare acquisti. E’ entrato anche nella tabaccheria Pellegrini di via
Colombo e nella profumeria Mara, dall’altra parte della strada. “Da noi sarà
stato cinque o sei minuti - racconta Marco Picciafuoco, che l’altra sera verso
le 19 era al bancone della tabaccheria -. Insisteva nel vendere ombrelli, si
capiva che era ubriaco, infastidiva i clienti ma poi s’è allontanato. Capita
spesso che venditori ambulanti entrino per piazzare la loro mercanzia in modo
petulante”. Uscito dalla tabaccheria, il marocchino è entrato nella
profumeria Mara, dove con urla e spinte ha fatto passare un brutto quarto d’ora
a clienti e commesse. Poi ha preso di mira una vecchina che tutta sola tagliava
la piazza con la borsa della spesa. Per convincerla a tirare fuori il
portafogli l’ha pure strattonata. Scena che non è passata inosservata a una
Volante di pattuglia in piazza Ugo Bassi. Gli agenti si sono fermati per
soccorrere l’anziana, che appena ha potuto s’è allontanata a passo svelto
mettendosi al sicuro in casa propria . Fjadi Salah, invece di darsi una calmata, ha continuato a
dare in escandescenze prendendola con i poliziotti che gli chiedevano i
documenti. Prima minacce, poi anche colpi sferrati agli agenti, presi a pugni e
calci nel tentativo di placarne le ire. Alla fine gli uomini della Volante sono
riusciti a fermarlo, caricarlo nell’auto di servizio e portarlo in questura,
Dove però lo show del marocchino, chiaramente sbronzo, è continuato per almeno
un paio d’ore. Avete mai provato a prendere le impronte digitali a un tipo che
si dimena come un forsennato? Non è stato semplice per gli agenti, insultati a
ripetizione dallo straniero che a un certo punto ha pure sferrato una testata
contro una parete. La sua sfuriata ovviamente si è conclusa con l’arresto.
Sia per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, sia per violazione della
legge Bossi-Fini sull’immigrazione clandestina, visto che Fjadi Salah era stato
già destinatario di un decreto di espulsione che s’era ben guardato di
osservare, rimanendo in Italia da clandestino. Ieri mattina il marocchino è
comparso in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto. Difeso
dall’avvocato Erica Micucci, è stato processato con rito abbreviato, solo per
il reato di resistenza, e condannato dal giudice Francesca Giaquinto a quattro
mesi di reclusione, che sconterà in carcere perché non ha ottenuto la
sospensione della pena a causa di alcuni precedenti. E per lo stesso reato di resistenza a pubblico ufficiale
l’altra notte è stato denunciato dalle Volanti anche un giovane italiano - G.S.
le iniziali, 26 anni - che l’altra notte s’aggirava solitario e alticcio per la
pineta del Passetto. Quando gli agenti l’hanno avvicinato per un controllo, il
ragazzo ha reagito prendendoli a spinte anziché declinare le generalità. LORENZO SCONOCCHINI
EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da PIACENZANIGHT.COM)
Milanese ubriaco e con
l’assicurazione falsaGli agenti del nucleo motociclisti della Polizia
municipale di Piacenza non si sono fatti ingannare dal tagliando esposto
sull’autovettura di un cittadino milanese di 57 anni fermato ieri a Piacenza.
Grazie alla loro esperienza hanno capito subito che si trattava di un falso.Alla guida della sua Bmw spider, il milanese è stato
bloccato sullo Stredone Farnese intorno alle 16.00. Scortato al comando di via
Rogerio, gli agenti lo hanno sottoposto all’alcol test che è risultato
positivo. Sono così scattate due denunce, una per guida in stato d’ebbrezza e
una per l’assicurazione falsa.
IL GAZZETTINO
L’alcol può giocare brutti scherzi. ... L’alcol può giocare brutti scherzi. Ne sanno qualcosa due
immigrati e un italiano. Uno si è spogliato completamente nudo e alla fine è
stato ricoverato in ospedale; un altro si è beccato due denunce e il ritiro
della patente, il terzo invece ha fatto il mea culpa e se n’è tornato a casa
dopo aver messo in allarme la polizia. Ed è quest’ultimo a rendersi protagonista del primo
episodio. Sono le 19.20 quando, in via dell’Orna, il proprietario di una
Peugeot 106 vede un ragazzo che tenta in tutti i modi di aprire la sua auto. Il
signore, pensando si tratti di un tentativo di furto, chiama il 113 e subito
sul posto interviene una Volante del Commissariato Stanga. Quando gli agenti
arrivano, l’uomo, un vicentino quarantatreenne, è ancora lì che,
effettivamente, sta armeggiando sulla portiera dell’utilitaria. In mano, però,
non ha un cacciavite. No, ha una chiave. «Cosa sta facendo?», gli chiedono i
poliziotti. «Sto solo cercando di salire sulla mia auto e tornarmene a casa»,
risponde lui. Intanto è arrivato anche il proprietario della Peugeot che
assieme agli agenti ha spiegato al vicentino che quella non era la sua auto.
«Scusatemi, forse ho bevuto troppo». Il proprietario dell’utilitaria ha capito
che si era trattato di un errore e visto che non c’erano danni alla portiera la
cosa è finita lì. Diverso l’episodio successivo. Sono le 2.50 di domenica
quando, in via Avanzo, un’altra Volante del Commissariato ferma una Tipo
condotta da un romeno trentenne. L’uomo ha l’alito che non lascia dubbi su
quanto abbia bevuto, in più quando esce dall’abitacolo fa fatica a stare in
piedi. Così gli agenti chiamano i vigili urbani per l’alcoltest. Apriti cielo.
Il romeno va su tutte le furie. Spintona i poliziotti e si rifiuta di fare il
palloncino. Così viene denunciato per guida in stato di ebbrezza e poi anche
per resistenza. Caricato sulla Volante ha pure tirato alcune testate al
divisorio dell’abitacolo. Infine, alle 5 una Volante della questura è dovuta
intervenire in via Belzoni. Un maghrebino trentenne era entrato in un bar
chiedendo un bicchiere d’acqua e il gestore glielo aveva dato. Poi aveva
preteso di bere alcolici, e il barista gli ha detto di andarsene visto che era
già alterato e che aveva anche già chiuso il locale. Il maghrebino, allora, è
andato su tutte le furie. Prima si è lanciato contro una vetrata rompendola e
rimanendo ferito e poi è uscito in strada togliendosi tutti i vestiti. Per lui
è scattato il trattamento sanitario obbligatorio.
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