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Rassegna stampa 18/08/2004

Rassegna stampa del 17 Agosto 2004

 


Rassegna stampa del 17 Agosto 2004


Da “L’Adige”   del 17 agosto 2004

L´associazione sostenitori e amici della Polstrada ricorda Bellini: «Era una bandiera per Riva»
«Chi muore non viene più sostituito»
La denuncia del presidente Giordano Biserni nel sito dell´Asaps


 

Un ricordo di Oscar Bellini e la denuncia di quanto accade quando un agente della Polstrada lascia in modo così tragico il suo posto di lavoro.

«Oscar Bellini - scrive Giordano Biserni, presidente dell´Asaps, l´associazione sostenitori amici della polizia stradale - stava al Distaccamento di Riva del Garda come la bandiera nazionale sta all´olimpiade. Oscar per i colleghi di Riva era il simbolo, l´amico di cui andare fieri, l´asso da calare quando si voleva far pesare il prestigio della Stradale nel rapporto con le istituzioni, la stampa, l´opinione pubblica.

Campione indiscusso di motociclismo a livello nazionale, con un palmares di vittorie raro da riscontrare anche fra i motociclisti professionisti, Oscar era un vero Centauro fino al midollo. Appassionato del suo lavoro, anzi innamorato del suo lavoro al punto da considerarlo secondo solo alla sua cara famiglia, alla sua moglie Elena, ai suoi bimbi Amedeo e Leonardo, che devono andarne fieri.

Anche noi dell´Asaps, che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, di dedicargli le pagine della nostra rivista "Il Centauro" alcuni anni fa per celebrare le sue gesta di campione del manubrio, vogliamo ricordarlo con tanta stima, tanta amicizia, tanto affetto. Diciamo ai colleghi di Riva, al Comandante Salvatore Mamone, di raccogliere il testimone e andare avanti a testa bassa, come ieri, come sempre. Rimane solo il rammarico di sapere che, come spesso accade nella Polizia Stradale, i caduti in prima linea non vengono rimpiazzati immediatamente dalle seconde linee come in ogni efficiente esercito. Rinforzi non ne mandano, dicono sempre che non ce ne sono. Questa situazione alla lunga pesa, i vuoti si cominciano a vedere con frequenza. É ora che questo si capisca. É ora che vengano assunte precise responsabilità.

Il vuoto dell´affetto, della stima, e dell´amicizia verso Oscar difficilmente si colmerà, se non col sostegno e l´aiuto verso la sua cara famiglia. A questo ci penseranno gli amici e i colleghi».

 


Da “L’Adige” del 17 agosto 2004

Per Oscar la scorta della polizia stradale
Corteo da Riva alle 11.30, alle 16 il funerale a Mori
Il lutto
I colleghi convinti che il «poliziotto volante» sia caduto per un malore, forse una congestione improvvisa



Saranno i colleghi della Polstrada di Riva, questa mattina, ad accompagnare Oscar Bellini per l´ultima volta verso casa. Il carro funebre che dalla camera mortuaria di Riva porterà la sua salma nell´Arcipretale di Mori sarà scortato da un picchetto d´onore con gli uomini del corpo comandato da Salvatore Mamone. Il corteo funebre partirà dal Grez alle 11.30, per arrivare a Mori a mezzogiorno. Quattro ore dopo ci sarà la cerimonia funebre nella quale attorno alla moglie Elena e ai due figlioletti Amedeo e Leonardo si stringeranno tutti gli amici, i colleghi, i tifosi, i compagni di squadra di un uomo che per Mori era motivo di vanto, per i colleghi era una bandiera, per quella famiglia era un padre e un marito da amare.

«Per me è stato un fratello, un amico, un figlio - diceva ieri il comandante Mamone, annunciando il picchetto di stamane - era un ragazzo eccezionale, con grandi doti umane. Abbiamo lavorato assieme per undici anni, da quando, nel ´93, ci trovammo qui alla Polstrada di Riva. Io ero appena arrivato, lui si fece trasferire dal Commissariato al nostro corpo. Da allora è stato un lungo viaggio assieme, e ne vado fiero. Le corse erano il suo mondo ed era riuscito a non allontanarsene pur smettendo di scendere in pista. Ma era preparato e appassionato sul lavoro, sempre in grado di riuscire in ogni cosa gli si proponesse di fare».

Ci sarà ovviamente anche Salvatore Mamone questo pomeriggio nella chiesa di S. Stefano. E con lui i massimi gradi della Polizia stradale in regione, con il comandante regionale, il generale Giorgio Venturini e il comandante provinciale Francesco Pippa, oltre ai colleghi di Riva e di Trento, dei commissariati.
Non ci sono e non ci saranno grandi certezze sulla dinamica  dell´incidente. L´esperienza dei suoi stessi colleghi sembra però portare verso una risposta: Oscar Bellini era in grado, grazie alla sua esperienza e alla sua preparazione agonistica, di far fronte alla maggior parte degli imprevisti che si possano incontrare sulla strada. L´ipotesi che un animale gli possa aver attraversato la via resta valida ma non è la sola. Forse più probabile pensare ad un malore, magari dovuto ad una congestione per l´aria fresca delle quattro del mattino, per l´abbigliamento leggero che indossava l´altra notte. Sarebbe l´unica spiegazione, l´unico motivo per cui un campione della moto come lui, per di più sempre prudente quando guidava su strada, può aver tirato dritto a quella semicurva alle porte di Nago. Uno schianto agghiacciante che non gli ha lasciato scampo proprio mentre tornata a casa dopo l´ultimo turno di lavoro.

 


Da “L’Adige”   del 17 agosto 2004

La decisione del pm
Escluso l´esame autoptico, subito il «nulla osta»


 

Già domenica, a poco più di ventiquattro ore dal tragico incidente di Nago, la data del funerale era stata fissata. Il magistrato non ha infatti ritenuto necessario l´esame autoptico sulla salma di Oscar Bellini, subito restituita al dolore della sua famiglia e dei tanti amici che l´agente della Polstrada aveva in Trentino e non solo. Il "nulla osta" per la sepoltura è quindi arrivato quasi subito aprendo la strada alla cerimonia funebre che si terrà questo pomeriggio a Mori. La stessa chiesa che dieci giorni fa ha salutato un´altra giovane vittima della strada, Sonia Nicolodi.

 


Da “Il Messaggero” del 17 agosto 2004

Ecstasy per il concerto: arrestato


 

LANCIANO. Era destinata ai giovani, che a migliaia hanno affollato il rave party Sun Esplosion di Fossacesia, la droga che la Polizia Stradale ha sequestro arrestando un cittadino greco che risiede a Bologna e che probabilmente aveva fatto una puntata in Abruzzo solo per il concerto. Vasileios Kelemenis, 26 anni, è però finito nella rete che la Polizia Stradale di Lanciano ha gettato nell’ambito di un controllo mirato al contrasto all’uso e lo spaccio di stupefacenti proprio in occasione di ”Sun Esplosion”. L’uomo, fermato alla guida di una Seat Ibiza con targa greca, è stato trovato in possesso di 111 pasticche di ecstasy del tipo Batman e di sei francobolli allucinogeni, di quelli che devono essere leccati e che ”regalano” sensazioni di allucinazione. Il greco era anche in possesso di una sigaretta preparata con cannabis e denaro contante per 930 euro. La banconote per la maggior parte erano state accuratamente piegate in otto parti in modo da poter essere facilmente occultate al momento dell’acquisto dello stupefacente. Il greco è stato associato al carcere di Lanciano.

In occasione delle festività di Ferragosto gli uomini della sezione di Chieti della Polizia Stradale, coordinati dal vice questore Bernardo Siega, hanno controllato complessivamente 123 veicoli e 178 persone ritirando 10 patenti per guida in stato di ebbrezza alcolica e sei per eccesso di velocità. Sono state inoltre ritirate sette carte di circolazione e recuperato un autocarro furgonato provento di appropriazione indebita. Tre gli incidenti rilevati, tutti con feriti.

 


Da “Il Messaggero”   del 17 agosto 2004

Ferragosto tra sballi, controlli e multe

Nessun incidente grave ma saltano i punti della patente.

Due giovani “festeggiano” col primo buco

V. Ug.


 

C’è stato anche chi per festeggiare il Ferragosto ha voluto provare lo sballo del primo buco. Invece ha quasi provato quello delle manette. E’ successo a due trentenni, di una frazione di Perugia, che sono stati scoperti da una pattuglia della squadra volante al parco di Santa Margherita con due dosi di eroina. I due hanno cercato di disfarsi della ”roba” ma sono stati fermati. Si tratta di due incensurati, mai nessun problema con la legge nè alcuna segnalazione. Per questo e considerata l’esigua quantità di droga che avevano con sè, sono solo stati segnalati alla Prefettura. Si sono giustificati dicendo che volevano passare Ferragosto in maniera diversa, con il ”buco”.
Umbria sorvegliata speciale in questa giornata in quanto su Assisi ha vigilato l’elicottero dei carabinieri e per le strade c’era l’occhio vigile del Provida satellitare installato sulla Lamborghini della Polstrada, che da poche settimane sta pattugliando le strade d’Italia. Le riprese effettuate sulle strade dell’Umbria erano direttamente controllate dal centro della Polstrada di Roma. Ma la Lamborghini, più che fotografare le strade era fotografata dai turisti. Multe più dolci anche per chi veniva fermato: dopo la contravvenzione sono stati in molti quelli che hanno chiesto di poter fare una foto accanto alla macchina superveloce. La Polstrada, comunque, premerà sull’acceleratore solo quando ci sarà in gioco la vita di qualcuno: l’auto, infatti, è attrezzata anche per il trasporto di organi.
Supercontrolli anche nella cittadina di San Francesco, che è infatti considerata un possibile obiettivo a rischio terrorismo. Per il resto questa specie di festa di Capodanno dell’estate è passata in maniera abbastanza tranquilla, con solo tre incidenti segnalati dalla Polstrada, di cui nessuno comunque grave, nonostante, spiega il dirigente Massimiliano Ponti «il traffico sia stato abbastanza intenso, superiore ala media». Probabilmente perché più gente è rimasta a casa e quindi si è goduta almeno il Ferragosto come giorno di festa. I numeri dicono che sono state 49 le infrazioni in totale, 5 le patenti ritirate, 10 le multe per eccesso di velocità, una per guida in stato di ebbrezza, 7 perché le cinture non erano allacciate, 10 le carte di circolazione ritirate.

Anche i carabinieri presentano un bilancio della giornata sostanzialmente positivo, con circa 90 le contravvenzioni fatte per infrazioni varie e 635 le persone controllate più 14 persone denunciate per reati vari.

 


Da “Il Mattino” del 17 agosto 2004

VIABILITÀ
Guidava ubriaco
patente sospesa per tre mesi


 

Un caravan in slalom sulla A16, nei pressi di Grottaminarda. Colpa del conducente, in stato d’ebbrezza. F.G., 43 anni, del casertano, non è passato inosservato agli uomini dalla Polstrada, diretti da Alessandro Salzano, che dopo avergli intimato l’alt l’hanno sottoposto agli accertamenti del caso. Al test dell’etilometro, il tasso limite è risultato di ben quattro volte superiore al limite prescritto dalla legge. Il proprietario del caravan è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della repubblica di Ariano Irpino. Nel frattempo gli è stata sospesa, per tre mesi, la patente di guida.
È solo una delle azioni svolte dalla Polstrada nel corso del Ferragosto. Quaranta le pattuglie dislocate sui maggiori collegamenti che attraversano la nostra provincia. Duecentocinquanta le infrazioni al codice della strada. Tre le carte di circolazione ritirate, trecentocinquanta i punti decurtati. Fra le violazioni più frequenti gli eccessi di velocità, il mancato uso dei fari nelle strade extraurbane, l’inutilizzo delle cinture di sicurezza, la mancata revisione dei veicoli e l’uso del telefonino senza auricolare. Di positivo, va segnalato che non sono state registrate particolari code o difficoltà nei transiti veicolari.

 


Da “Il Secolo XIX” del 17 agosto 2004

A12, folle scatena il panico

E’ un marocchino di 31 anni; la polstrada lo cattura ma fugge dal pronto soccorso
Salta a piedi tra le corsie davanti alle vetture

Silva Collecchia


 

SARZANA. «Un uomo, un folle corre lungo l’autostrada». L’allarme è scattato ieri mattina intorno alle otto e i centralini del "113" della questura della Spezia e di Carrara sono impazziti. In pochi minuti decine di segnalazioni: sulla A12, nel tratto sarzanese che si estende lungo la tenuta di Marinella, un uomo a torso nudo sbucava sulle corsie, dribblava le auto in corsa costrette a pericolose manovre per evitarlo. Il tam-tam enfatizzava poi il già drammatico caso: una voce parla di un pericoloso evaso in fuga, armato. E qualcuno è arrivato persino a riferire di avere udito anche alcuni colpi di pistola. E’ così scattata una caccia all’uomo in grande stile. Gli agenti hanno così ben presto dovuto anche loro fare i conti con un uomo che indossava solo un paio di boxer, saltava da una parte all’altra della carreggiata costringendo gli automobilisti in transito a brusche frenate.
Alla vista delle pattuglie, il potenziale suicida-killer si nascondeva in mezzo alle frasche, tenendo in scacco i poliziotti per oltre un’ora mentre il traffico sull’autostrada subiva pesanti rallentamenti. Alla fine gli agenti sono riusciti a catturare H.A., 31 anni, originario del Marocco. Il giovane, in stato confusionale, è stato condotto al pronto soccorso all’ospedale di Sarzana. Ma H.A. poco lucido ma reattivo, ha pensato bene di eludere la sorveglianza e svignarsela.

I soccorritori che per primi l’avevano raggiunto hanno riferito di un ragazzo in grave stato confusionale. A quanto pare, l’extracomunitario si nascondeva in mezzo alle siepi del guard-rail centrale dell’autostrada per saltare fuori all’improvviso dinanzi alle vetture in transito. Per fortuna i conducenti dei veicoli sono riusciti a schivarlo e a dare l’allarme. Sul posto sono intervenute ben tre pattuglie della Polstrada di Viareggio insieme ai vigili del fuoco del distaccamento di Sarzana ed ad un numero imprecisato di ambulanze della Val di Magra inviate sul posto dal "118" della Spezia. La caccia all’uomo, che si spostava di continuo, si è protratta per oltre un’ora, durante la quale, in più occasioni, si è temuto il peggio.

Alla fine i poliziotti sono riusciti a fermarlo: ma è durata poco. Il tempo di arrivare in ospedale e il marocchino se l’è di nuovo data a gambe e attualmente è uccel di bosco. Sembra che il giovane, che a quanto pare risiederebbe in zona, soffra appunto di gravi disturbi psichici, sfociati ieri mattina quando, saltata la rete, ha deciso di "passeggiare" lungo l’autostrada incurante del pericolo.

 


Da “Il Giornale di Brescia”    del 17 agosto 2004

In 46 giorni 32 vittime, più altri 8 bresciani deceduti fuori provincia
Scia di sangue senza fine
g. gal.


 

Sono trentadue le vittime decedute sulle strade bresciane dall’inizio di luglio, undici se si parte dall’1 agosto, cui si aggiungono altri otto bresciani, scomparsi in incidenti avvenuti fuori provincia. Un bilancio tragico, che fa salire a quaranta il numero delle tragedie che hanno segnato, in un mese e mezzo, comunità e famiglie, lasciando un vuoto incolmabile, sottraendo all’affetto di amici e parenti troppe vite, spesso giovanissime. Le tristi statistiche, cui si aggiungono troppo spesso nuove voci, indicano infatti che sono ben sette i ragazzi al di sotto dei 18 anni la cui esistenza è stata prematuramente interrotta. E addirittura quindici sono le vittime di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Del resto, l’età media delle persone scomparse a causa di un incidente stradale negli ultimi quarantasei giorni è di soli 37 anni. Croci che si aggiungono a croci. Disgrazie consumate con raccapricciante frequenza che fanno aumentare ulteriormente il numero dei decessi per infortuni sulle strade dall’inizio del 2004, un anno che era iniziato nel segno dell’ottimismo, facendo registrare nel corso del primo semestre sessanta morti, meno, decisamente meno degli anni precedenti. Se si tiene conto anche delle tragedie «bresciane» consumate sulle lingue d’asfalto di autostrade e di altre province si ottiene una cifra tristemente esatta: 100, tanti quanti sono i nomi che mancano all’appello. Nell’arco di un mese e mezzo, sono stati complessivamente 31 gli incidenti fatali (23 in provincia): di questi ben 7 hanno causato la morte di più persone. E la tragica sorte non risparmia nessun tipo di utente della strada. Delle 40 vittime, 25 viaggiavano in auto, 6 in moto, 4 in scooter, 3 in bici. Tra le vittime pure un pedone e un conducente di Tir. Sulle ragioni dell’imprevedibile accelerazione di disgrazie ci si interroga. Se i fattori in molti casi restano la velocità, l’imprudenza e la distrazione, si evidenzia però un’anomalia - specchiata anche nei dati della Polizia stradale - che pone, ad esempio il luglio scorso fuori scala rispetto a tutti quelli dei cinque anni passati, con un incremento anche dell’11%. Il mancato esodo, i numerosi temporali, e forse anche l’aumentato livello di motorizzazione.

 


Da “Il Gazzettino” del 17 agosto 2004

Il gran premio proibito si è svolto lungo la strada che porta a Jesolo ed entrambi gli automobilisti non si sono nemmeno accorti di essere inseguiti da una pattuglia

Fermata corsa illegale di auto tra piloti 19enni

Il padovano gareggiava contro un barese.

I due sono sfrecciati davanti alla Polstrada, e ora rischiano una condanna penale


 

Tombolo. Gara di corsa sulla Triestina tra il Montiron e Portegrandi, sulla strada che porta a Jesolo. All’una dell’altra notte una pattuglia della polizia stradale si è vista passare davanti a tutta birra due macchine, che correvano appaiate, occupando entrambe le corsie. La Polstrada si è messa all’inseguimento, ma i due "corridori" quasi non hanno badato ai lampeggianti, impegnati com’erano nella gara. E infatti hanno continuato a correre, sempre appaiati, fino a Portegrandi, dove alla fine si sono dovuti arrendere alla polizia.

Via la patente, sequestrate le macchine, oltre al rischio di un anno di galera, perchè le corse in strada sono diventate un reato penale. Protagonisti della folle corsa due diciannovenni, il padovano Andrea Basso di Tombolo il quale guidava una Citroen C3 e Sabino Vidella di Andria in provincia di Bari alla guida di una Fiat Punto. I due sono passati davanti alla Polstrada all’altezza del Montiron occupando entrambe le corsie di marcia. Le auto in corsa provenivano da Mestre e andavano verso Jesolo. Era l’una di notte e quindi l’ora canonica per le discoteche. Vuol dire che, chi si fosse trovato a incrociare la corsa pazza dei due diciannovenni, non avrebbe avuto via di scampo. Si trattava infatti di una gara in doppio sul filo del sorpasso e, a quanto si è capito, nessuno dei due mollava mai. Gli agenti di polizia, allibiti, hanno iniziato l’inseguimento e hanno perciò assistito alla gara in diretta, con le due auto che nemmeno lontanamente si preoccupavano di quel che accadeva intorno a loro, tant’è che non si sono accorti della macchina della polizia che aveva preso a seguirli.

La "gara" è andata avanti per sette chilometri e i due diciannovenni hanno rischiato la vita loro e anche quella di chi si fosse trovato per caso sulla traiettoria della loro corsa. Per quanto riguarda la patente, i due giovani hanno totalizzato il massimo, con meno 10 punti per la gara, e altri 10 punti in meno per l’eccesso di velocità. Si sono inoltre beccati la pena accessoria della sospensione per tre mesi. Il conto totale è destinato a raddoppiare perchè avevano conseguito la patente meno di tre anni fa. In più c’è da tener conto che "chiunque prenda parte ad una competizione non autorizzata è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 25 mila a 100 mila euro".

 


Da “Il Gazzettino”     del 17 agosto 2004

Venti automobilisti appiedati dalla Polstrada

Gabriele Zanchin


 

Poca gente in città ma sicuramente "festaiola". Questo almeno quello che si evince dall’intensa attività messa in atto dalla Polizia stradale di Castelfranco per questo particolare fine settimana ferragostano. Una ventina le patenti ritirate e più della metà per guida in stato di ebbrezza. Un solo incidente rilevato e causato da una... strada allagata.

Sul fronte dell’attività di prevenzione sulle strade diverse pattuglie sono state impiegate in questi fine settimana. Quattro per la notte di ferragosto. Questa intensa attività ha portato al ritiro di una ventina di patenti, come predetto e la metà delle quali per guida in stato di ebbrezza. Tutta gente del posto, un solo straniero interessato. La metà delle patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza è avvenuto lungo la statale 53, da Vedelago a Castelfranco. Il tasso più alto è stato un 2,60 (max 0,50) rilevato ad un trentaquattrenne di Salzano.

Tre patenti poi sono state ritirate ad altrettanti automobilisti del posto per sorpassi pericoloso mentre il rimanente per eccesso di velocità. E’ stato rilevato anche un incidente stradale, curioso, in via Bella Venezia. Qui un agricoltore non si era accorto che l’acqua dei suoi campi aveva invaso la sede stradale, forse a causa di una rottura della tubatura. Un’auto, con al volante un giovane di Castelfranco stava transitando, quando si è trovata la sede stradale invasa dall’acqua. Il conducente non è più riuscito a tenere in strada il mezzo ed è finito sulla scarpata. Fortunatamente solo danni all’auto. "Abbiamo notato meno gente in giro rispetto gli altri anni - il commento del comandante della Polstrada Fabio Viale - ma chi è rimasto dobbiamo dire che ha fatto... festa. Siamo particolarmente soddisfatti perché si sono registrati pochi incidenti".

 


Da “Il Giornale di Brescia”    del 17 agosto 2004

Controlli della Polizia stradale a Iseo e Montichiari
Ritirate 17 patenti


 

ISEO. Proseguono i controlli della Polizia stradale, con l’etilometro e il telelaser, per prevenire e contrastare gli incidenti n elle notti f estive e prefestive. I servizi, che hanno visto impegnate sette pattuglie coordinate dall’ispettore Santo Storniolo, del distaccamento di Iseo, stavolta sono stati effettuati nella zona del Sebino e a Montichiari. In tutto sono state ritirate 17 patenti, 15 per guida in stato di ebbrezza e 2 per aver superato il limite di velocità di oltre 40 km/h. Tre degli automobilisti per i quali l’etilometro ha indicato lo stato di ebbrezza avevano un tasso alcolemico superiore a 1.5 grammi per litro di sangue, quindi oltre tre volte la soglia consentita di 0.5 grammi di alcol per litro di sangue; per altri quattro, lo strumento di controllo ha indicato valori tra 1 e 1,5. Giovani e giovanissimi i 17 automobilisti ai quali è stata ritirata la patente: 16 hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, l’altro ha 32 anni. La Stradale ha rilevato altre 15 infrazioni da perdita di punti della patente.

 


Da “Corriere di Como” del 17 agosto 2004

Troppi ubriachi al volante E sono soprattutto giovani

Una notte con una pattuglia della polizia stradale in servizio nel fine settimana sulla Regina

L’etilometro non perdona chi guida dopo aver bevuto

Marco Proserpio


 

Quelli che hanno bevuto, che hanno alzato il gomito, si riconoscono subito. Basta guardarli in faccia. Guardare i loro occhi, mentre si avvicinano agli agenti della polizia stradale.
Tentano di sorridere. Ma sono agitati. Salutano con educazione. Qualcuno azzarda una battuta umoristica. I più confessano in anticipo: «Ho appena bevuto una birra», «torno adesso dalla pizzeria». E ancora. «mi hanno offerto un limoncello, ma giuro che non sono ubriaco».
Quando vedono l’etilometro, sul sedile posteriore dell’auto di servizio, una punta di terrore incrina la voce: «Adesso cosa mi succede», «È vero che potete ritirarmi la patente». E poi la domanda, disperata: «E ora, chi lo dice ai miei».

Tante storie. Frammenti di una notte trascorsa sulla Statale Regina. Dove si continua a correre. E a rischiare la vita. Perché ancora troppi automobilisti si mettono alla guida dopo aver bevuto. O addirittura sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Droghe leggere. Ma anche ecstasy e altri acidi. È questo il dato che preoccupa di più. L’anno scorso erano stati soltanto quattro o cinque i casi di conducenti fermati sulla Regina sotto l’effetto di droghe. Nel 2004 si è già saliti a quota quindici. E aumenta il numero di persone che si mettono in auto dopo aver assunto farmaci antidepressivi.

Che provocano sonnolenza.

Sabato 14 agosto. Ore 23.30. Cadenabbia. Le pattuglie della Stradale sono ferme al bordo della strada, poco prima del Lido. All’imbarco del Ferry. Il servizio è coordinato dall’ispettore capo Enrico Torresan. Il pattugliamento si svolge nell’ambito della campagna Guida con prudenza - Zero alcol per tutta la vita. Si tratta di un’iniziativa volta alla repressione, ma anche a premiare i ragazzi sobri alla guida. I giovani che grazie all’etilometro risultano in regola ricevono un biglietto omaggio per le più rinomate discoteche del Lario.

Ancora troppi ragazzi sfidano la sorte, mentre sono in auto. E non sanno che l’alcol può tradire. Soprattutto, non sanno che la guida in stato di ebbrezza è un reato penale. Punito con il ritiro della patente, da quindici giorni fino a tre mesi. Un reato per cui è previsto un processo.

Gli agenti utilizzano in via sperimentale un nuovo dispositivo. È più piccolo dell’etilometro, ma svolge la stessa funzione. Se rivela un tasso di alcol pari a zero, o comunque inferiore al limite, è tutto a posto. Quando i risultati di quel test danno un tasso alcolemico superiore ai 0,5 grammi di alcol per litro di sangue, allora si passa all’etilometro. Se il valore è confermato, scatta il ritiro della patente. E la denuncia per guida in stato di ebbrezza.

Alcuni ragazzi guidano con i fendinebbia accesi. Per vedere meglio la strada. Per correre di più. Un capriccio inutile che costa loro un punto sulla patente e una multa di 33 euro.

Qualcuno guida senza patente. Racconta una storia con cambio di pantaloni o di giacca, o sparizioni più o meno paranormali del documento. Niente da fare: 33 euro di multa.

È l’una di notte quando gli agenti sorprendono il primo conducente positivo all’etilometro. Guida da oltre 40 anni, come egli stesso riferisce. Ma questa non è una scusante. Anzi.

Mancano alcuni minuti alle tre. Gli agenti fermano una coppia di ragazze. Entrambe hanno un tasso alcolemico pari a 0,54. Lacrime e giustificazioni non servono a nulla.

Un ragazzo, pochi minuti dopo, dice di aver bevuto due birre medie. L’agente gli risponde che anche se si fosse scolato una bottiglia di vino rosso non avrebbe un tasso così alto.

Una pattuglia, nel frattempo, si è trasferita a Lenno. Alle quattro la strada si anima. Gli agenti fermano un uomo in stato di ebbrezza alla guida di un’auto senza revisione. E controllano una Polo con a bordo quattro albanesi. Il libretto di circolazione è una fotocopia, quindi non ha valore. Invece della patente, il conducente mostra un permesso di circolazione internazionale.
Il mezzo viene sequestrato. Alla fine della notte il bilancio è di 52 veicoli e 97 persone controllate. Tre patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, ritirate anche due carte di circolazione. Un veicolo sequestrato. Una multa per guida pericolosa, due per il mancato uso delle cinture. Ormai sono le cinque. Il cielo di Como comincia a rischiararsi. Le auto degli ultimi nottambuli si incamminano verso casa mentre i primi vacanzieri partono. La notte è passata. Ma il pericolo, su questa strada, resta.

 


Da “Corriere Romagna” del 17 agosto 2004

Ubriaco non si ferma all’alt perde patente e 28 punti

Isabella Pascucci


 

NOVAFELTRIA - Un Ferragosto davvero indimenticabile... con il ritiro della patente e di 28 punti in un colpo solo, oltre a una denuncia per mancato rispetto dell’alt. Ha fatto l’en plein un giovane riminese che la sera del 15 lungo la Marecchiese non si è fermato allo stop perentorio intimatogli dagli agenti della polizia stradale di Novafeltria.Gli agenti avevano notato da lontano transitare il giovane sulla via con infrazioni a carico dell’automobilista, non ultima l’eccesso di velocità. Un breve inseguimento ha messo fine alla fuga dell’uomo che è stato raggiunto prontamente e bloccato magistralmente dopo circa due chilometri e mezzo da una volante della polstrada. A quel punto, il test dell’etilometro ha spiegato la possibile causa della “fuga” testimoniando lo stato di ebbrezza in cui versava l’uomo. Morale della favola: oltre ai punti sottratti dalla patente ed il ritiro di questa, il tizio ha collezionato anche una denuncia per il mancato rispetto dell’alt. L’uomo si è giustificato affermando di non aver notato gli operatori. Scusante del tutto inattendibile, come spiega anche il comandante Pierluigi Germani della polstrada, dato l’impiego da parte delle forze dell’ordine dell’apposito kit ad alta visibilità.E nella rete degli uomini della polstrada sono caduti anche altri tre automobilisti che si sono visti ritirare la patente per eccesso di velocità sulla Marecchiese.Ma a testimoniare l’attività instancabile e i controlli serrati sulle strade, svolti degli uomini del comando della polizia stradale di Novafeltria in questo week end di ferragosto, intervengono altre cifre: sono stati ben 300, infatti, i veicoli controllati, 415 le persone identificate nel corso dei controlli e ben 67 i punti totali ritirati dalle patenti per varie infrazioni al codice della strada.

 


Da “Il Gazzettino” del 17 agosto 2004

FERRAGOSTO

In Agordino perde la vita la nipote del consigliere regionale Guido Trento. Alpinista udinese precipita in montagna

Sulle strade il solito bollettino di guerra

Il bilancio della Polstrada veneta nel week-end: 57 incidenti con due morti, ritirate 171 patenti, 31 sorpresi ubriachi al volante

(a cura di Angelo Cimarosti, Monica Zornetta)


 

Come delle dighe sottili sotto la pressione di milioni di metri cubi d’acqua. Nel fine settimana di Ferragosto le pattuglie della polizia stradale impegnate ad arginare le scorrettezze di migliaia di automobilisti alle prese con gli spostamenti di massa delle vacanze hanno svolto il compito di un faro abbarbicato sulle rocce, con il mare in tempesta. Delle 215 pattuglie impiegate in tutto il Veneto tra venerdì e domenica dalla Polstrada, ben 126 sono state utilizzate sulla viabilità autostradale. Navi in mezzo all’uragano, per salvare i dispersi e per bloccare i pirati. Perchè il fortunale dell’esodo ferragostano non ha mancato neppure questo week-end di aumentare la contabilità degli incidenti rilevati dalla polstrada, 57, di cui 2 mortali e 37 con feriti. Senza dimenticare che molti altri sono stati rilevati da carabinieri o polizia municipale. Meglio del bilancio del fine settimana precedente, con gli agenti intervenuti su 66 incidenti, di cui tre mortali (con 7 vittime) e 76 persone ferite, per una somma che fa comunque impressione.

Se si è scesi a livello di code, dal record di 23 chilometri per la barriera di Villabona, sono state inversamente proporzionali le imprudenze degli automobilisti a causa della maggiore "velocità di esercizio" concessa dalla rete stradale un po’ meno ingorgata.

UBRIACHI E i risultati, naturalmente, si sono visti. Ritirate 171 patenti, dieci in più rispetto al già abbondante "raccolto" di sette giorni prima. Gli eccessi di velocità contestati hanno raggiunto i 188, con 31 conducenti sorpresi alla guida in stato di ebbrezza. Con specifici servizi contro le "stragi del sabato sera" le sezioni di Padova, Treviso e Rovigo hanno poi tolto la patente ad altri 35 giovani (18 solo nella città del Santo e 14 nella Marca) per sorpassi pericolosi e piede troppo a tavoletta sull’acceleratore. Tutti controlli in funzione "dopo pub" o "dopo discoteca". I punti fatti scomparire a chi è stato colto in fallo sono stati in tre giorni poco meno di tremila, per 930 infrazioni.

Una risposta la Polstrada del Veneto l’ha data indirettamente al Codacons, che aveva sottolineato con un comunicato come fossero 10mila i Tir in giro sulle strade italiane nell’ultimo fine settimana. In media, affermava l’associazione dei consumatori, era stata vista, "una pattuglia di polizia stradale ogni 80 chilometri, ma mai intenta a fermare i Tir in divieto". E il Veneto era sulla lista dei cattivi: il 6 agosto, dalle 21.30 alle 23, sulla Bologna-Mestre, 110 Tir in direzione Bologna. Sulla tangenziale di Mestre, sempre il 6, dalle 16.05 alle 17.15, visti in circolazione 116 Tir in direzione Trieste e 137 verso Padova.

I poliziotti però avevano addirittura fermato un Tir vicino a Verona che non solo non poteva circolare, ma che stava trasportando rifiuti tossiconocivi senza autorizzazione. Comunque sia, sono stati bloccati una ventina camion senza permesso. Una vera e propria mazzata, che prevede il ritiro della patente e della carta di circolazione da due a sei mesi. E se non si paga la multa, c’è anche il fermo amministrativo del mezzo.

Non sono mancati anche i brividi, come l’impegno alla ricerca del "furgone fantasma" segnalato come carico di esplosivo a scopo terroristico da mezza Europa, per fortuna con esito negativo. Oppure per i quattro cittadini indiani che, indicati da un privato, stavano filmando dalle aree di sosta alcuni capannoni industriali nel tratto Padova - Venezia, e che sono stati identificati. Continuano poi gli appostamenti nelle aree di servizio per sorprendere i vari ladruncoli, sempre all’opera per alleggerire i turisti distratti.

SCHIANTO La domenica di ferragosto nel Bellunese è stata funestata dalla morte di una ventisettenne di Agordo, Ilenia Trento, insegnante a Feltre e nipote del consigliere regionale Guido Trento. Un incidente, quello accaduto poco dopo le 15 all’interno del tunnel dei Castei lungo la strada regionale 203, che ha seguito solo di poche ore l’altro terribile sinistro avvenuto nell’Agordino, in cui ha perso la vita la ventenne veneziana Agnese Biadene.

Ilenia, al volante della propria Hyundai Athos, stava andando a trovare la sorella ricoverata all’ospedale di Belluno, quando una Honda Accord con a bordo alcune persone residenti in provincia di Venezia, gli sarebbe piombata addosso frontalmente, schiacciando con violenza l’auto della ragazza contro la parete della galleria. Inutili i soccorsi, sia pure tempestivi, da parte dell’elicottero del Suem e dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per oltre un ora prima di poter estrarre il corpo della giovane dalla lamiere dell’auto. Il sinistro ha ovviamente provocato molti disagi ai numerosi vacanzieri che stavano rientrando: il tunnel è infatti rimasto chiuso per diverse ore.

Il week end di ferragosto è stato davvero infuocato per i sanitari, gli operatori del Suem, i volontari del Soccorso Alpino e i Vigili del Fuoco. Tra sabato e domenica sono state 310 le chiamate arrivate alla centrale del 118 di Pieve di Cadore, delle quali 110 a carattere d’urgenza. Domenica gli interventi condotti con l’elicottero sono stati cinque: di questi, quattro concentrati nella zona dell’Agordino. Tra i turisti e gli escursionisti soccorsi (tutti feriti in maniera lieve) anche un bimbo di undici anni residente a Santa Maria di Sala che era caduto lungo un sentiero nei pressi del Rifugio Scarpa. Le sue grida di aiuto erano state sentite da un turista che aveva immediatamente allertato il 118: recuperato in elicottero, l’undicenne è stato trasportato al Pronto Soccorso di Agordo e dimesso dopo poche ore.

 

VENEZIA Ferragosto senza tanti problemi per le forze dell’ordine in Piazza San Marco e dintorni. Il dispositivo di sicurezza, che ha coinvolto polizia, carabinieri e vigili urbani, ha funzionato a dovere e non vengono segnalati incidenti o altri episodi riconducibili alle tensione internazionale. Ieri mattina, comunque, c’è stato un incontro informale tra il procuratore della Repubblica, Vittorio Borraccetti e il questore Salvatore Presenti. In Piazza San Marco Presenti e Borraccetti hanno effettuato una verifica sulla sicurezza in centro, apportando gli inevitabili miglioramenti e potenziamenti del caso.

 

FRIULI V.G. Due vite spezzate a Ferragosto in Friuli a causa di una disgrazia in montagna e di un incidente sulla strada. L’alpinista Giuseppe Culcasi, quarant’anni, udinese, impiegato della Telecom e sindacalista della Uil, padre di una bimba di otto anni, è precipitato in una gola della via Dogna sullo Jôf di Montasio probabilmente dopo aver perso l’equilibrio a causa del terreno reso scivoloso da un rigagnolo d’acqua. Esperto alpinista, era partito alla vigilia della giornata di festa per una scalata solitaria portando con sè il necessario per passare la notte ma, verso mezzogiorno, la moglie ha cominciato a preoccuparsi e ha fatto scattare le ricerche. Purtroppo l’alpinista era caduto nel burrone fermandosi dopo un volo di circa 200 metri. Il corpo è stato individuato in una zona impervia che ne ha reso arduo anche il recupero, eseguito poi grazie alla perizia del pilota dell’elicottero della Protezione civile che è riuscito ad atterrare in uno spazio ristrettissimo, nell’impossibilità di utilizzare il verricello.

E un giovane, Guido Bonamore, 26 anni, di Udine, è morto nella notte tra sabato e domenica a un chilometro e mezzo appena dalla casa di famiglia a Lavariano. Ha perduto il controllo della Clio affrontando una curva ed è stato sbalzato dall’abitacolo dell’auto impazzita. Il primo a soccorrerlo è stato un automobilista di passaggio che ha notato l’auto incidentata, ha visto che non c’era nessuno a bordo e dopo averne udito i lamenti l’ha trovato agonizzante. Inutile l’intervento del 118: subito dopo è deceduto.

 


Da “La Sicilia” del 17 agosto 2004

La Stradale eleva 183 multe e «sottrae» 402 punti
Agatino Zizzo


 

Il ferragosto è trascorso all’insegna di un traffico veicolare extraurbano intenso ma scorrevole, anche perché i tempi di partenze e arrivi sono stati gestiti in modo «intelligente» sia in fase di afflusso che di deflusso, «dilatando» il traffico anche nelle ore più critiche, i cosiddetti orari «di punta». Il compartimento della polizia stradale di Catania, con 76 pattuglie in auto e in motocicletta, supportate da un elicottero, nella giornata di domenica ha accertato sulla rete viaria della Sicilia orientale lo spostamento di quasi 350 mila veicoli (a fronte dei 50 mila rilevati sabato), con una stima di massima di circa un milione di gitanti che si sono spostati da e per le principali località di villeggiatura.

Veri e propri protagonisti del ferragosto sulle strade sono stati soprattutto i «pendolari», che hanno preferito l’autostrada per Messina e la statale 114 per Siracusa, per raggiungere in massa le spiagge.
Per quanto riguarda l’attività repressiva mirata a contrastare le infrazioni al codice della strada, da segnalare 183 multe elevate e 402 richieste alle Prefetture per la sottrazione di altrettanti punti dalle patenti di automobilisti e motociclisti poco rispettosi delle norme del codice stradale.

Mercoledì, 18 Agosto 2004
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