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Alcol: Modena, quasi
un adulto su cinque eccede nel bere Modena - Un articolato programma di prevenzione, cura e
riabilitazione, diretto rafforzare le attività per contrastare l’abuso di
alcool, un fenomeno che anche nel modenese ha caratteristiche preoccupanti. Circa
i tre quarti della popolazione adulta, di età compresa tra i 18 e i 69 anni,
consuma, infatti, bevande alcoliche e il 18 per cento, quasi un adulto su
cinque, ha abitudini che possono essere considerate a rischio. L’abuso di alcol si conferma un problema serio che è causa
diretta di molte patologie ed è spesso all’origine di incidenti stradali ed
infortuni sul lavoro. Per arginare questo fenomeno, la risposta deve necessariamente
essere articolata, coinvolgere, in modo coordinato, una pluralità di soggetti.
Con questa finalità sarà sviluppata una collaborazione ancora più stretta tra
Azienda USL di Modena e Azienda Ospedaliero-Universitaria che, insieme alle
strutture sanitarie private, ai medici di famiglia e in collaborazione con la
scuola, il mondo del lavoro e il terzo settore, hanno dato vita ad un programma
di azioni volto alla prevenzione, cura e riabilitazione delle problematiche
legate all’alcol. L’obiettivo è rafforzare il ruolo dei diversi soggetti in
questo ambito attraverso un piano integrato e multidisciplinare d’interventi. Sei i progetti, strettamente legati tra loro, che saranno
realizzati da strutture sanitarie pubbliche e private, scuola, mondo del lavoro
e volontariato, con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione tra coloro che a
vari livelli sono coinvolti nella prevenzione, nella diagnosi e nel recupero
delle problematiche di salute legate all’abuso di alcol. I dettagli delle
iniziative, che danno corpo ad una serie di indicazioni contenute nel recente
programma nazionale "Guadagnare Salute" promosso dal Ministero della
Salute, sono stati presentati questa mattina durante un incontro con la stampa. Ad illustrare i contenuti e le modalità di attuazione il Direttore
Sanitario dell’Azienda USL di Modena Andrea Guerzoni e il Direttore Sanitario
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Maurizio Miselli. Per
l’Azienda USL erano inoltre presenti il Direttore del Dipartimento di Salute
Mentale Giovanni Neri, il Direttore del Settore Dipendenze Patologiche Claudio
Ferretti e il Direttore Unità Operativa Dipendenze Patologiche Area Sud,
Responsabile del progetto "Alcol" Claudio Annovi. L’iniziativa è
realizzata nell’ambito del Programma "Prevenzione e promozione della
salute" coordinato da Giuseppe Fattori.
Il bilancio
dell’attività 2006 Nel 2006 gli alcolisti che hanno seguito un programma
terapeutico presso i centri alcologici sono stati 790, dei quali 216 nuovi
utenti. Rispetto alle modalità di assistenza va ricordato che l’èquipe che
opera presso il centro, in accordo con la persona in cura ed a seconda delle
sue problematiche, articola un programma che può comprendere diversi tipi di
interventi. Si va dal trattamento farmacologico alla psicoterapia individuale o
di gruppo, dall’inserimento nei gruppi di auto-mutuo aiuto al counseling
all’utente ed alla famiglia, dall’inserimento in comunità al ricovero
ospedaliero.
L’abuso alcolico
prevalente riguarda il vino (63 per cento), seguito da birra
(22 cento) e superalcolici (13 cento). (*) L’età media complessiva si aggira sui 48 anni, più
alta per le donne (49) rispetto ai maschi (47). Tra i nuovi utenti, il 20 per
cento (43 persone) è stato inviato dalla Commissione Medica Locale (si tratta
di quelle persone a cui è stata ritirata la patente per guida in stato
d’ebbrezza e giudicati come bisognosi di cure da parte di un Centro
alcologico). In questo caso si tratta sempre di persone di sesso maschile,
d’età media 40 anni, per l’80 per cento lavoratori. Gli altri nuovi utenti
raramente arrivano ai Centri alcologici per scelta volontaria; nella maggior
parte dei casi sono inviati da enti terzi ai quali si erano rivolti
inizialmente (ospedali, medico curante, altri servizi dell’Azienda USL o
comunali).
http://www.modena2000.com/modules.php?name=News&file=article&sid=66623
(*) Nota: “il vino
gode di una protezione mediatica difficilmente paragonabile ad altri prodotti”
– Milena Gabanelli – “Report”. A forza di trovarselo dappertutto, sempre associato a
connotazioni positive, a millantati effetti protettivi per la salute,
nell’immaginario collettivo si è cominciato a pensare che i problemi alcol
correlati fossero in gran parte legati ai superalcolici. Tutti coloro che si occupano di questo tipo di sofferenze,
tutti quelli che hanno provato ad indagare un po’, sanno bene come in realtà, in Italia, ancora oggi il
vino da solo crea più sofferenza di tutte le altre bevande alcoliche messe
insieme.
ENOTIME.IT
IL CONSUMO DEL VINO CRESCE A LIVELLO
MONDIALE: 3,7 LITRI PRO CAPITE I risultati di una
ricerca realizzata da Datamonitor per i 75 anni del Consorzio dell’Asti: calano
i consumi nei paesi produttori Declino dei consumi nei paesi tradizionali del vino,
Francia e Italia, sviluppo dei mercati di consumo emergenti, il vino con un’immagine più salutare
rispetto ad altre bevande alcoliche, l’invecchiamento della popolazione nei
mercati maturi del vino, interesse crescente dei consumatori per la buona
cucina, crescita dei redditi dei consumatori, queste la ragioni che sostengono
il crescente consumo del vino, che nel 2006 è pari a 24,3 miliardi di litri,
ovvero 3,7 pro capite. È quanto emerge dalla ricerca “I trend dei consumi del
vino su scala mondiale” realizzata da Datamonitor, società inglese di ricerche
e business information, e presentata ad Asti nel corso convegno “Land or Brand:
il ruolo della tutela nella prospettiva mondiale della produzione e del consumo
del vino”, organizzato in occasione del 75º anniversario dalla fondazione del
Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg. Una tendenza di crescita destinata a proseguire nel
prossimo decennio sino a raggiungere gli oltre 27 miliardi di euro, cui
contribuiranno in modo significativo i vini del nuovo mondo. Sono loro infatti
che hanno avvicinato il vino ai consumatori più giovani a discapito del birra.
Vini con un prezzo medio e con una disponibilità continuativa. Nel Regno Unito
per esempio già oggi la popolarità dei vini australiani ha sorpassato quella
dei vini francesi. Dal punto di vista della produzione l’Europa rimane il
principale produttore con 18 miliardi di litri prodotti ogni anno, anche se decresce
e già registra eccedenze. India e Cina si affacciano e registrano oggi volumi
limitati (un terzo della produzione attuale della Francia). Tuttavia, la richiesta di vino europeo può trovare la sua
opportunità di crescita proprio in questi paesi emergenti, dove è vissuto come
prodotto aspirazionale. Per l’Italia, gioca inoltre a favore la continua grande
diffusione della ristorazione italiana, superiore a quella francese. Ogni hotel
a 5 stelle che apre in Asia, ha un ristorante italiano. I fattori che potrebbero invece inibire la produzione e i
consumi del vino sono, da un lato il cambiamento climatico, i cui effetti
potrebbero provocare una riduzione delle aree a produzione vinicola di oltre il
50% e l’andamento dell’economia globale. Il vino è infatti considerato nei
mercati emergenti un prodotto di lusso ed è legato alla crescita del pil. Un altro evento a favore della crescita dei consumi è la
diffusione di internet per l’acquisto del vino. Negli Stati Uniti, dove il vino
sta acquisendo sempre più popolarità e consumatori, il 17% dei consumatori ha
acquistato il vino direttamente dalle cantine grazie a internet. La chiave per aprire
i nuovi mercati è l’educazione del consumatore e un marketing mirato. Cresce la domanda di autenticità
e il desiderio di capire la storia che sta dietro al marchio che viene scelto.
I consumatori vogliono un linguaggio personalizzato e prodotti che abbiano una
storia da raccontare. L’informazione e il turismo enogastronomico saranno
fondamentali per differenziare i prodotti di qualità da quelli di massa. Nel Regno Unito o negli Stati Uniti, per esempio, il 25%
dei consumatori quando si recano al ristorante scelgono il vino della casa
perché non comprendono le descrizioni dei vini nelle liste. I 2/3 non comprendono il termine “corpo
pieno” (*) o il significato di
Doc o dell’annata. L’80% del turismo della Napa Valley è associato al vino,
nonostante rappresenti solo il 4% della produzione e il 25% delle vendite dei
vini californiani. Infine, sono i valori di autenticità e massima qualità che
guidano la crescita del mercato del vino. I produttori del nuovo mondo si
stanno concentrando su marchi di alta qualità, pur se continuano ad essere
visti con assenza di autenticità. Qui sta il vantaggio competitivo del vecchio
mondo, dei vini francesi e italiani, che continuano a essere percepiti come i
vini di migliore qualità. (*) Nota: a me incuriosisce il restante terzo, quello che
comprende il significato del termine “corpo pieno” riferito a un vino.
ASAPS.IT
Spagna In porto la riforma
del codice penale Carcere per chi va
troppo forte, per chi beve o si droga prima di mettersi al volante: polemica
dall’opposizione, ma la legge è ormai in vigore Di Lorenzo Borselli (ASAPS) MADRID, 18 dicembre 2007 – In Spagna il codice
penale è stato pesantemente integrato, a partire dal mese di dicembre, da una
serie di modifiche tutte in chiave stradale. Una riforma vera e propria,
passata con il voto contrario dei popolari – che nella passata legislatura,
quando erano maggioranza, avevano inasprito numerose fattispecie di violazione
– che costituisce un chiaro segnale di belligeranza ai conducenti dal “gas
facile” o dal gomito eccessivamente alzato: superare di 60 km/h il limite massimo in una zona urbana, o di 80 km/h
sulle altre strade, comporterà finire dietro le sbarre. Analogo destino
per chi deciderà di mettersi al volante dopo aver bevuto oltre la soglia legale
(0,5 g/l) o dopo aver assunto sostanze
stupefacenti, mentre si esporrà all’esercizio dell’azione penale anche chi
condurrà un veicolo in modo “temerario”, senza patente o dopo aver esaurito la
riserva di punti.
L’obiettivo è chiaro: ridurre del 40% il numero dei morti
sulle strade, cercando di avvicinarsi – nei pochi mesi che restano –
all’obiettivo dell’UE di dimezzare la mortalità entro il 2010: traguardo che, a differenza dell’Italia, in
Spagna potrebbe essere ancora centrato. “Chi guida come un criminale – ha commentato il deputato
socialista Victorino Mayoral, tra i relatori del pacchetto di leggi – deve
essere trattato come tale”. Severità, dunque, sembra essere divenuto
l’imperativo categorico del governo, che ha previsto un graduale avvicinamento
alle sanzioni più severe: tanto per citarne uno, a partire dal 1 maggio 2008,
chi sarà sorpreso a guidare senza patente, si beccherà 6 mesi di carcere e
288mila euro di multa. Il primo a compiacersi della svolta è il ministro
dell’interno Alfredo Pérez Rubalcaba, che ha esercitato tutto il suo potere per
pubblicare la legge sul Bollettino Ufficiale di Stato (la nostra Gazzetta
Ufficiale) entro il ponte dell’Immacolata e per chiudere così entro l’anno la
gestazione della riforma. Il dato puro, dimostra che la consegna della Tolleranza
Zero non è stata disattesa: in soli 8
giorni, dal 2 al 10 dicembre, sono stati aperti 558 procedimenti penali, di cui
548 per guida in stato di ebbrezza e 10 per velocità temeraria. Agli analisti
non sfuggirà certo che il 98% delle celle hanno ospitato conducenti ubriachi.
Tra mille polemiche si è fatto sentire anche il direttore
della Direzione Generale del Traffico (DGT), Pere Navarro, il quale ha
sottolineato che l’intenzione della riforma penale è comunque di carattere
preventivo. “La dissuasione – ha spiegato – consiste nel fatto che se tutti i
delitti più gravi in materia di circolazione stradale saranno puniti con il
carcere, la coscienza dei conducenti
dovrà cambiare”. Come dire: vedrete che col tempo il numero di procedimenti
penali specifici diminuirà e con esso quello dei morti. Ogni valutazione, al momento, appare prematura: quel che è
certo è che passa un messaggio di rigore e severità. Il ministro Rubalcaba parla di condivisione e
dell’appoggio incondizionato delle associazioni di familiari e vittime, che da
tempo “reclamavano” un giro di vite in materia. “Non è in alcun modo
giustificabile – ha detto – che una persona possa guidare a 200 all’ora,
mettendo a rischio la sua vita e quella degli altri, senza andare incontro ad
alcuna conseguenza”. I Popolari, come già detto, si sono opposti con tutte le
loro forze, bollando come “repressiva” e “inapplicabile” la riforma del codice
penale ed accusando il governo di aver previsto sanzioni per comportamenti di
fatto indimostrabili. Il riferimento, ha spiegato il deputato Federico
Souvirón, è alla mancanza di sistemi validi in grado di accertare l’assunzione
di sostanze stupefacenti, ad eccezione di un test oggetto di sperimentazione in
Catalogna. La posizione degli eredi di Aznàr è però piuttosto
isolata: l’onorevole Jordi Jané, eletto al parlamento nelle file del “CiU”, è
presidente della Commissione Sicurezza Stradale del Congresso e commentando
l’entrata in vigore delle nuove leggi ha avuto modo di spiegare che “grazie a questa riforma potremo ridurre il
numero di ebbri e drogati al volante, che da soli – ha detto – provocano il 40%
delle vittime della strada”. Ed anche i più scettici, come i rappresentanti di
Izquierda Unida, hanno alla fine dato il proprio placet con la speranza di
incidere profondamente sul bollettino della sinistrosità, trovando sintonia
anche coi rappresentanti del Partito Nazionalista Basco. I dubbi, però,
restano. Secondo gli Automobilisti Europei Associati (AEA), se la legge sarà applicata alla lettera –
tenendo conto del rapporto sulla trasgressività relativo al 2006 – il numero di
carceri spagnole dovrà raddoppiare: infatti, 55mila persone che fino al
dicembre di quest’anno avrebbero commesso semplici infrazioni amministrative,
d’ora in avanti commetteranno veri e propri crimini, punibili con pene fino a 5
anni di prigione. Oggi, i penitenziari iberici ospitano 66mila persone, 11mila
in più rispetto al 2003. La prospettiva, secondo l’AEA, un’associazione di
“utenti” a tutti gli effetti, è definita agghiacciante e solo il buon senso dei
giudici potrà evitare una catastrofe. L’allarme è ridimensionato da Bartolomé Vargas, uno dei
super-ispettori della Sicurezza Stradale, che ha spiegato come per molti delitti stradali siano in realtà già
previste pene di carattere sociale: lavori socialmente utili, affidamento a
comunità durante i fine settimana o servizi di assistenza a familiari e vittime
di incidenti stradali. A patto, precisa, “che non si tratti di condanne
riportate per omicidio o lesioni gravi o per condotte particolarmente
temerarie”. Per questi casi, la cella resta l’unica ipotesi. Polemiche, certo, ma anche tanti fatti. E, soprattutto,
uno scopo comune che, da osservatori neutrali, registriamo trasversalmente in
tutte le forze politiche: evitare quante più morti possibili. (ASAPS) (*) (*) Nota: così in Spagna. E in Italia? Si veda il prossimo articolo.
DIREGIOVANI.IT
Alcol. Ferrero:
Lobby italiana blocca la nuova legge... (DIRE) Forlì, 17
dic. - L’alcol tira il mercato e allora...Il ministro Paolo Ferrero, nel corso
del suo intervento al convegno sulle droghe in corso a Forlì, parla anche delle difficoltà a discutere in
Consiglio dei ministri del ddl di sua iniziativa, che vieta la pubblicità degli
alcolici in tv e obbliga a scrivere sull’etichetta di tutte le bevande con
contenuto d alcol superiore a 1 grado. La ragione delle difficoltà di cui riferisce Ferrero è che
la nuova normativa "incide negativamente su uno dei nostri settori di
esportazione". Non solo, per il
ministro c’è anche un problema di lobby, lo dimostra il fatto che "siamo
riusciti a vietare il fumo nei locali pubblici perché in Italia ci sono pochi
produttori di sigarette". http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=6866
L’ARENA di Verona
OMICIDI COLPOSI. La
violazione potrebbe essere trasformata in delitto «Ubriachi al volante
inasprire le pene» Se gli omicidi
volontari sono in calo (da 14 a 11) i dati preoccupanti riguardano gli omicidi
colposi (passati da 114 a 134) e in particolare è aumentato il numero di quelli
causati da violazioni al codice della strada che da 70 è salito a 95. Per quanto riguarda gli incidenti un dato su tutti impone
una riflessione: i casi di guida in
stato di ebbrezza nel 2005 erano 1866, nel 2006 aumentati a 2452 mentre nei
primi sei mesi dell’anno sono stati segnalati 1652 casi. «Sarebbe opportuno», scriva il procuratore, «oltre ad un
inasprimento delle pene una più adeguata repressione . Sarebbe opportuno
trasformare questa violazione in delitto e prevedere una pena che consenta
l’arresto in flagranza con conseguente giudizio direttissimo per gli autori». E questo perchè
mettersi alla guida dopo aver bevuto rappresenta un grave gesto di
irresponsabilità. A tal proposito nella relazione di fine anno il capo della
Procura sottolinea come il provvedimento legislativo di recente approvazione
(che innalza le sanzioni pecuniarie e il periodo di sospensione della patente)
non appare sufficiente a contrastare il fenomeno. In crescita costante, e
preoccupante. «Oggi questo comportamento è punito come fatto contravvenzionale
con sanzioni e provvedimenti cautelari che non appaiono del tutto adeguati».
IL GIORNALE
Chiude a chiave i
figli poi picchia la moglie Chiude in stanza i tre figli e picchia la moglie con una
sedia. È accaduto ieri a Valmontone, un
uomo ubriaco di 42 anni, ha prima chiuso i tre figli in una camera e poi ha
colpito con una sedia la moglie di 37 anni. Quest’ultima è riuscita a
chiamare i carabinieri, che lo hanno arrestato. La donna è stata ricoverata in
ospedale, mentre i tre bimbi sono stati affidati a una parente.
IL MATTINO
Indagini serrate… Ischia. Indagini serrate sull’accertamento delle
responsabilità per la morte di Giovanni Barretta, Giuseppe Ballirano e Aniello
Impagliazzo, i tre giovani rimasti coinvolti nel tragico incidente
automobilistico dell’altra notte a Forio. Il pm di turno Giuseppina Loreto, ha
nominato il perito medico che dovrà eseguire - probabilmente nella mattinata di
domani - l’esame autoptico delle salme che stazionano alla morgue del
policlinico di Napoli. Nelle prossime ore quindi i carabinieri della compagnia
di Ischia notificheranno il provvedimento ai parenti delle tre vittime per
consentire l’eventuale nomina dei periti di parte. Antonio Fiore, il ventiduenne che, in stato di ebbrezza, si trovava
alla guida dell’Alfa 147 che ha causato il mortale incidente risultato positivo
al test per l’assunzione di alcool e cannabinoidi, resta piantonato in ospedale
dai carabinieri, accusato di omicidio colposo e lesioni aggravate plurimi. Nel
2002, com’è noto, Fiore fu coinvolto in un altro incidente in cui morì Anna
Corbino. Il figlio della vittima, Francesco Amalfitano, oggi afferma: «Nel processo a carico di Fiore alla
decisione di mettere in prova il ragazzo per 18 mesi e dissi che questo ragazzo
avrebbe potuto fare altri incidenti. Questa era una strage evitabile».
Entro 48 ore, Fiore dovrebbe lasciare l’ospedale Rizzoli e trasferito
all’infermeria del carcere di Poggioreale, dove gli verrà notificata la
convalida della custodia cautelare. Già trasmessi in procura i rilievi
sull’incidente, gli investigatori coordinati dal capitano Luigi Mauro
torneranno ad interrogare in ospedale gli altri tre giovani rimasti coinvolti.
Migliorano le condizioni di Antonio Punzo il 16enne ricoverato in rianimazione,
che da domenica notte respira grazie ad un casco ad ossigeno. E stazionarie, ma
non più preoccupanti sono le condizioni di Antonio Ballirano e Vincenzo
Mennella, i giovani che erano nell’auto centrata in pieno dall’Alfa 147 di
Fiore. I funerali delle tre giovani vittime si terranno giovedì pomeriggio a
Forio e a celebrare la messa nella basilica di Santa Maria di Loreto, dovrebbe
essere il vescovo di Ischia Filippo Strofaldi. m.z.
IL MATTINO
Ischia: discoteche,
night, pub, bar e ristoranti di Forio e Porto dovranno fermarsi un’ora prima MASSIMO ZIVELLI Ischia. Sindaci isolani mobilitati contro il pericolo di
nuove stragi del sabato sera. C’è un piano per anticipare, a stretto giro, di
almeno un’ora gli orari di chiusura (attualmente fino alle 4 del mattino) per
night, bar, pub e ristoranti. E verranno
anche promosse iniziative per sollecitare la fornitura immediata alle forze
dell’ordine di idonei mezzi di accertamento su chi guida in stato di ebbrezza.
La decisione è presa: per evitare nuove tragedie, sull’isola occorre anticipare
la chiusura non solo di night e discoteche, ma anche di tutti gli esercizi
pubblici che somministrano alcolici (che dovranno chiudere almeno un’ora prima
rispetto alle sale da ballo) e rafforzare i controlli di polizia all’uscita dei
locali e in strada. Il provvedimento riguarderà centinaia fra esercenti ed
operatori, le attività dei quali restano concentrate in massima parte nei due
Comuni isolani maggiori. A breve verranno adottate ordinanze e delibere, ma
ieri mattina c’è stato un primo scambio risolutivo di telefonate fra il sindaco
Franco Regine di Forio e il suo collega di Ischia Porto, Giosi Ferrandino. Dopo il tragico incidente dell’altra notte,
costato la vita a tre giovani, gli amministratori pubblici si dicono
determinati nel voler stabilire nuove regole e adottare provvedimenti per
garantire a tutti la sicurezza in strada. «Siamo scioccati - riferisce
Franco Regine - perché da noi una cosa del genere non era mai accaduta. Il
sistema così come è, evidentemente non funziona più ed occorre subito rivedere
le regole, perché la prevenzione si può
fare solo se c’è la certezza che chi sbaglia verrà punito». Una tesi
questa, che convince il sindaco d’Ischia. Il primo a lanciare l’allarme del
resto, è stato proprio Giosi Ferrandino, che
ha denunciato la circostanza per cui le forze dell’ordine sono costrette ad
operare controlli sui guidatori, senza essere dotate dei test ufficiali per la
rilevazione del tasso alcolico o dell’uso di sostanze stupefacenti. «Il risultato è che - ribadisce ancora una
volta Ferrandino - migliaia di controlli in strada non hanno finora portato
a nessuna patente ritirata per guida in stato di ebbrezza». La pietra
nello stagno lanciata dal sindaco d’Ischia è accolta con favore dal principale
sindacato di polizia, il Siulp, che in una nota plaude alle parole del sindaco
d’Ischia e nel sottolineare le tante carenze in cui sono costretti a lavorare
agenti di polizia e carabinieri, chiede che «il sindaco rafforzi questa sua
legittima richiesta, investendo della cosa anche il ministero degli interni».
La stretta dei provvedimenti e dei controlli - ne è convinto Ferrandino - per
riuscire nel suo intento, deve essere a 360 gradi. «A nulla servirebbe limitarsi
ad ordinare la chiusura anticipata dei locali» dice il sindaco d’Ischia, per il
quale «occorre anche che polizia e
carabinieri vengano messi in condizione di fare al meglio il loro lavoro e chi
arrischia la propria vita e quella degli altri venga individuato e punito
secondo legge». E sulla tragedia di Ischia il presidente dell’Ordine dei
Medici di Napoli, senatore Giuseppe Scalera, rileva che «l’alcolismo resta, per
le giovani generazioni, un problema vero e chiama in causa il tema dei
controlli, spesso privi di ogni adeguato strumento tecnico, come l’etilometro.
Rinvigorire i controlli fuori le discoteche, sulle strade, negli ambienti
legati alla realtà giovanile, riprendere la prevenzione come risposta primaria
ad ogni devianza, ecco le strade da battere».
IL DENARO
Scalera
(Liberaldemocratici): Incidenti, alcolismo la prima causa Il grave incidente stradale verificatosi ad Ischia, per il
presidente dell’ordine dei Medici di Napoli, il senatore Giuseppe Scalera,
“conferma la nuova, ulteriore, prevedibile recrudescenza degli incidenti del
sabato sera” . “L’alcolismo resta,
per le giovani generazioni, un problema vero, autentico e chiama in causa,
inevitabilmente, il tema dei controlli, spesso privi di ogni adeguato strumento
tecnico, come ad esempio l’etilometro (*) - aggiunge - Rinvigorire i
controlli fuori le discoteche, sulle strade, in tutti gli ambienti legati alla
realtà giovanile, riprendere gli accenti della prevenzione come risposta
primaria ad ogni devianza, ricorrere a tutte le dotazioni indispensabili per
verificare le condizioni fisiche dei giovani, ecco le strade da battere, oggi,
senza incertezze, soprattutto in vista delle prossime festività natalizie”. (*) Nota: è importante, lo sappiamo, aumentare i controlli con gli etilometri. Ma non solo. Alcuni dei giovani morti a Ischia se avessero avuto le
cinture allacciate forse si sarebbero salvati. E da quelle parti è risaputo che difficilmente chi va in
moto e non indossa il casco viene
sanzionato.
LEGGO
Per far capire che
l’alcol può costituire un problema… Per far capire che l’alcol può costituire un problema per
sé e per gli altri adesso scendono in campo anche i farmacisti. La nuova campagna di Farmacia Amica “Non
bevetevi il cervello”, che ha preso il via in tutti gli esercizi torinesi, ieri
ha avuto un debutto singolare: due farmacisti hanno distribuito test alcolemici
ai ragazzi che uscivano dal liceo classico Gioberti di via Sant’Ottavio.
«Un modo in più per fare prevenzione – dicono Luciano Platter, di Farmacia
Amica, e Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti – rivolto
direttamente ai più giovani, che sempre più si avvicinano all’alcol con
spregiudicatezza». Lo rivelano anche i
dati dei Sert: dal 2002 in poi il numero di alcolisti è in crescita costante. A
Torino e provincia, gli utenti con dipendenza da alcol sono più di 2.500. (*)In
farmacia è in distribuzione un opuscolo curato dall’Asl 4, con la consulenza
della Polstrada. (S.Alo.) (*) Nota: più persone con problemi di alcol in un servizio
può significare una cresciuta capacità del servizio di arrivare a chi ha un
problema, non è necessariamente indice di un problema in crescita. Se pensiamo che viene stimato come “alcolista” circa il 3
per cento della popolazione italiana, e che la provincia di Torino conta più di
2 milioni di abitanti, possiamo immaginare oltre 60.000 famiglie con il il
problema su quel territorio. Quanto al fatto che la distribuzione di etilometri monouso
abbia una qualche utilità preventiva, è tutto da dimostrare.
ADNKRONOS
FUMO: UCCIDE 80 MILA
ITALIANI L’ANNO, PIU’ DI AIDS E INCIDENTI OMS, E’ LA PIU’
GRAVE MINACCIA PER LA SALUTE EUROPEA Roma, 18 dic. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un serial
killer spietato, che miete ogni anno tra gli italiani ben 80 mila vittime. E’
il fumo, che secondo un dossier del ministero della Salute diffuso durante la
riunione dei 27 ministri della Salute europei oggi a Roma, uccide piu’ di
alcol, Aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi insieme.
L’ADIGE
Sette volte oltre il
limite Due automobilisti sono stati sorpresi dalla polizia
municipale di Trento a guidare con un tasso alcolemico sei e sette volte
superiore al limite consentito. Nel primo caso un uomo di 47 di Cavedine, dopo un incidente a Romagnano con un’altra
auto, è risultato avere un tasso pari a 3,40 grammi per litro. A San Donà,
sulla collina di Trento, invece un uomo di 52 anni di Bedollo, dopo essere stato fermato dagli agenti, ha
fatto registrare un tasso alcolemico pari a 3,15. In un altro controllo un
camionista moldavo di 47 anni residente a Mezzocorona, sottoposto ad alcoltest,
è risultato con un tasso di 1,58. Per tutti questi automobilisti è scattata,
oltre al sequestro della patente, la denuncia alla magistratura per guida in
stato di ebbrezza.
L’ADIGE
Molte adesioni ai
bandi del Comune per incentivare l’impegno sociale e civico dei ragazzi Sei progetti per
coinvolgere i giovani Ventimila euro per
le iniziative di studenti e associazioni I giovani sono una risorsa e il Comune ha deciso proprio
di stanziare una fetta di bilancio per incentivare l’aggregazione di questa
fascia spesso bistrattata della società e premiare i gruppi più meritevoli. I soldi destinati ai giovani si prefiggono
di caldeggiare laboratori sulla partecipazione alla società civile, di promuovere
il dialogo interculturale ed educare al divertimento senza alcol. La
giunta Valduga ha così stanziato 25 mila euro per realizzare i progetti, con
contributo massimo di 5 mila euro, finalizzati al programma elaborato da
sindaco e assessori. Il primo bando di concorso, per le tre categorie
individuate, è stato lanciato a fine agosto ed ora il Comune ha valutato gli
otto progetti presentati. Due proposte, però, sono state rigettate e riguardano
entrambe la promozione del dialogo interculturale. Si tratta di «ExTraeCommuny
Terrae» dell’associazione «Atout African Arch.it» e di «Giornate del dialogo
intercolturale - Donne musulmane in Occidente: conoscersi, comunicare,
compredere» dell’«Opera Famiglia Materna». Per la giunta, il primo progetto
«esula dalla specificità locale del bando» mentre il riguarda i giovani solo
marginalmente. L’iniziativa, comunque, rientrerà nel portafoglio della
promozione sociale. Dei sei progetti
ammessi solo uno riguarda la sezione «alcol free» ed è dell’associazione
«Ubalda Girella» che, per «SoloMusicAlBar», si è vista concedere 4.040 euro.
Questi gli altri cinque elaborati finanziati: per «giovani e società civile»,
«Al di qua, al di là dei muri» degli studenti del Depero-Don Milani prenderà
4.240 euro mentre i colleghi del ginnasio Rosmini ne incasseranno 5 mila per
«Via Europa»; per «dialogo culturale», «Laboratorio di formazione
interculturale per adolescenti e animatori», della parrocchia di San Giuseppe,
1.945 euro; «IncontrArti», dell’associazione sportiva «EquilibriAltri», 3.840
euro; «Cittadini del mondo - conoscere i nostri diritti per garantirli a
tutti», dell’Itc Fontana, 1.176 euro.
IL GIORNALE
Ubriaco alla guida
morde carabiniere Prima semina il
panico travolgendo tre automobili, poi morde un carabiniere intervenuto per
fermarlo. È
successo lunedì notte in via Mesoraca, nel quartiere di Tor Bella Monaca. Un
romeno di 35 anni, ubriaco alla guida della sua Golf, ha investito tre
automobili e poi ha morso un militare alla gamba. In evidente stato di
agitazione, il romeno è stato arrestato e poi trasportato in ospedale, dove
resta piantonato in attesa del carcere.
REPUBBLICA.IT
ROMANIA: RITIRATA LA
PATENTE AL MINISTRO DEI TRASPORTI Il ministro dei Trasporti romeno, Ludovic Orban, ha
denunciato in ritardo un incidente automobilistico e gli e’ stata ritirata la
patente. Lo ha reso noto un portavoce della polizia, secondo il quale Orban ha
presentato denuncia dopo il termine di 24 ore previsto dalla legge. Secondo i media romeni, la versione fornita
dal ministro sull’incidente non corrisponde in vari punti con le dichiarazioni
di alcuni testimoni. Inoltre, Orban avrebbe abbandonato il luogo dell’incidente
prima dell’arrivo della polizia, evitando in questo modo di sottoporsi
al’etilometro. Nonostante il ministro abbia parlato di "banale
incidente d’auto" senza vittime, il quotidiano ’Cotidianul’ - che cita
fonti dei soccorsi - riferisce di un ferito. Secondo il portavoce, la polizia
sta cercando di verificare le informazioni pubblicate dalla stampa ma "non
ha ancora identificato il presunto ferito".
IL TIRRENO
Guida ubriaca
incidente sulla Variante PIOMBINO. Chi ha
visto la Renault Clio prima dell’impatto con il guard-rail racconta di un’auto
che sbandava in mezzo alla carreggiata tra San Vincenzo e Donoratico. L’impatto
poco prima dell’uscita della Variante, dove i tre giovani hanno sbattuto contro
le protezioni. A bordo due ragazze di 20 e 21 anni e un altro ragazzo di 20.
Quando i giovani, di origine bulgara, sono stati trasferiti all’ospedale di
Cecina tutti ferite guaribili in qualche giorno, sulla ragazza che era al
volante sono stati effettuati i test alcolemici e quello per rilevare il tasso
di droga. Risultato? La ragazza prima di mettersi al volante
aveva bevuto tanto da oltrepassare il limite previsto dalla legge (tra lo 0,8 e
1,5 grammi per litro) ed è risultata positiva anche alle sostanze stupefacenti.
Per lei è scattata la sospensione della patente che può arrivare ad un anno e
la denuncia alla Procura. La ragazza
rischia anche una multa fino a 7200 euro per aver guidato ubriaca e drogata.
IL GAZZETTINO (Venezia)
LIONS CLUB Alcolismo giovanile,
una piaga che dilaga. Con le ragazze che bevono quanto i loro coetanei In attesa dell’entrata in vigore, il 10 aprile 2008, di
una legge regionale contro l’alcolismo giovanile, che regolerà apertura e
chiusura delle discoteche, l’argomento è stato trattato anche dal Lions Club
Venezia Host con una tavola rotonda a cui hanno aderito gli altri tre club
della zona lagunare, "Lido", "Angelo Partecipazio" e
"Marghera", con il contributo della Cassa di Risparmio di Venezia. La presidente del club organizzatore, Luisa Trevisan,
aveva chiesto all’ufficio scolastico provinciale di sollecitare le scuole medie
inferiori a far partecipare gli alunni all’incontro, considerato che l’argomento
interessa direttamente i ragazzi, «ma purtroppo - ha lamentato la presidente
Trevisan - le scuole non hanno risposto,
assenza totale di adesioni, nemmeno un ragazzo era presente. Peccato, perché
le relazioni hanno puntato proprio sul dilagare dell’uso di alcolici da parte
dei minorenni e sulla attività di prevenzione di cui si fanno carico le
istituzioni, ma che dovrebbero veder coinvolta la famiglia e soprattutto la
scuola». (*) I relatori, coordinati dall’avvocato Bruno Auricchio, erano
mons. Dino Pistolato, direttore della Caritas veneziana e da molti anni
impegnato in una intensa attività di assistenza e prevenzione nel campo del
disagio giovanile, e Daniela Orlandini, psicologa e psicoterapeuta, anche lei
attiva nella prevenzione all’interno della Ulss, la quale ha dato inizio alla
conversazione tracciando con l’aiuto di un video la situazione attuale fornita
da indagini mirate e statistiche, facendo rilevare che l’approccio all’alcol
inizia addirittura in età prepuberale e che, purtroppo, le femmine che
consumano alcol si avvicinano in percentuale ai maschi. Con conseguenze per
loro più nefaste considerate le diverse facoltà biologiche che rendono più
difficile sopportare e "smaltire" gli alcolici, soprattutto quando,
già intorno ai 13 anni, si dedicano come i maschi oltre che allo spritz da
sorseggiare, anche corretto con superalcolici, per strada e nelle piazze, a
quella forma di "sport" importato dagli USA, il Bringe Drinking, la
"abbuffata di alcol" almeno una volta la settimana, lo "sballo"
tout court". «La piaga si allarga spaventosamente - ha ripetuto la
Dr.ssa Orlandini - e a poco o nulla servono le nuove leggi, mentre a risolvere il problema deve soccorrere la
prevenzione, educare i ragazzi a considerare l’alcol nocivo specialmente prima
della maggiore età». (*) Nota: sono dell’idea che non sia granchè parlare
sempre del bere degli altri. Se i soci dei Lions Club parlassero del bere dei soci del
Lions Club , se i monsignori parlassero del bere dei preti, se gli psicologi
parlassero del bere degli psicologi, forse questi incontri sarebbero più
proficui.
SANREMONEWS.IT
Sanremo: ’I giorni
perduti’, successo per la proiezione E’ stata proiettato ieri sera, per la prima volta, a
Sanremo, il film ’I Giorni perduti’, una pellicola, prodotta da Media Italia
SrL e patrocinata dal Ministero della Salute, dalla Regione del Veneto e dalle
ULSS e aziende ospedaliere venete, realizzata allo scopo di sensibilizzare
l’opinione pubblica, soprattutto giovanile, sul problema dell’alcolismo. La proiezione è
stata preceduta da una breve presentazione sul tema della prevenzione
dell’alcolismo a cura di Carlo Ormea e Costanza Florimonte, che hanno
denunciato come anche nella città di Sanremo il problema dell’uso di alcol
da parte dei giovani è purtroppo rilevante. (*) Per questo è molto utile una
grande azione di prevenzione e educazione anche attraverso i media, La
realizzazione di un film sull’alcolismo e i giovani, con un linguaggio
mediatico più efficace e moderno è
sicuramente un utile strumento, un messaggio di prevenzione per far crescere tra
i giovani la sensibilizzazione sul problema e la consapevolezza dei
pericoli che possono derivare dall’abuso di alcol. Il film ’I giorni perduti’, della durata di 50 minuti, è
realizzato in pellicola e in DVD ed è disponibile per tutte le associazioni o
scuole che vorranno richiederlo; i protagonisti sono gli attori: Federica
Andreoli e Sergio Muniz, affiancati da Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli,
Enzo Iacchetti, Agostina Belli, Beppe Convertini, Giovanni Rana e Debora
Caprioglio. Carlo Alessi http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=53046
(*) Nota: il problema dell’uso di alcol da parte degli
adulti a Sanremo non è rilevante?
BRESCIA OGGI
VIA MILANO.
Arrestato per resistenza e lesioni Pugni e calci agli
agenti: tunisino in cella Il nordafricano era
ubriaco e dava fastidio in un locale Gli agenti lo hanno fermato al secondo
intervento Ha distrutto una «pantera» della polizia: era
ubriaco e non voleva essere portato in questura. Con l’accusa di resistenza a
pubblico ufficiale, lesioni e di danneggiamento è finito in manette un tunisino
di 41 anni. L’INTERVENTO della Volante è scattato all’1.30 di notte
quando sul 113 è arrivata la richiesta di un titolare di un esercizio pubblico
di via Milano che segnalava la presenza di due stranieri che stavano
disturbando. «Danno fastidio a me e ai clienti», il tenore della richiesta di
intervento: «Non riesco ad allontanarli, ho bisogno di aiuto». Due equipaggi hanno raggiunto subito il locale, ma nel
frattempo i due si erano allontanati, dopo aver sentito il titolare del locale
che chiedeva l’intervento della polizia. Gli agenti hanno dato un’occhiata e
poi, non potendo fare nulla, se ne sono andati. Mezz’ora dopo i due clienti
molesti sono tornati nel locale. Il titolare ha chiesto nuovamente aiuto alla
polizia e questa volta gli agenti hanno rintracciato i due clienti molesti
nascosti dietro un muro del vicino parco «Caduti di Nassiriya», vicino a via
Trivellino. I DUE DISTURBATORI, il tunisino e un ucraino, erano decisamente ubriachi. La coppia
di stranieri è stata fatta salire su una Volante per raggiungere la questura. I
poliziotti erano pronti a fotosegnalare i due stranieri, privi di permesso di
soggiorno. Ma in auto è scoppiato un violento litigio. I due si sono
praticamente azzuffati sul sedile della Volante, per cui la coppia è stata separata.
L’ucraino è rimasto tranquillo sull’auto in cui l’hanno fatto salire, mentre il
tunisino ha cominciato a colpire con
violenza la vettura della polizia e ha minacciato pesantemente gli agenti. In
questura si è aggrappato alla maniglia della portiera, l’ha sradicata e ha poi
colpito i poliziotti con pugni e calci (lievi contusioni per gli agenti).
Il tunisino è stato bloccato con fatica e portato in camera di sicurezza. Il suo tasso alcolico era di 2,53 grammi
per litro. Smaltita la sbornia, lo straniero è stato accompagnato in
una cella di Canton Mombello. W.P.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
EBBREZZA
MOLESTA Al bar alza troppo
il gomito e disturba Il titolare deve chiamare la Polizia Bassano Non c’è pace al bar
"Dindo" di viale Vicenza. Giovedì, un tizio che aveva perso copiosamente al
videopoker, si è infuriato, ha distrutto la macchinetta a colpi di sedia e se
l’è presa pure con l’auto di una cliente. Sabato, intorno alle 17, un altro
tipo, ubriaco, si è messo a sbraitare e
a dare fastidio. Il titolare dell’esercizio, M.F., 55 anni, di Bassano, ha
tentato di allontanarlo, non ottenendo risultato è stato costretto a chiamare
la Polizia. É arrivata una "volante". Gli agenti a loro volta hanno
provato a calmarlo, ma questi non ne ha voluto sapere ed anzi non ha affatto
gradito l’intervento dei due tutori dell’ordine. Alla fine è stato inevitabile portato in Commissariato,
identificarlo (L.S., 36 anni, di Marostica) e staccargli una bella
contravvenzione per ebbrezza molesta. La Polizia, intanto, ha individuato il protagonista del
"quarantotto" di giovedì sera e lo sta cercando. Lo squilibrato,
oltre ad aver fracassato l’apparato elettronico, nel parcheggio, con una
pietra, ha spaccato tutti i vetri della "Punto" di una ragazza che
nel locale, alle sue richieste, aveva rifiutato di dargli del denaro; quindi si
è allontanato, a piedi. Si tratta di uno slavo, dimorante nel comprensorio, già
segnalatosi per raptus di questo genere.
IL GAZZETTINO (Pordenone)
Non ha maltrattato
la convivente e ieri Luigi Lombardo è potuto tornare a casa Tre mesi in carcere,
ma l’accusa cade Travesio Assolto dall’accusa di aver maltrattato la convivente dopo
tre mesi di carcerazione preventiva. Luigi Lombardo, 43 anni, di Trevesio è
potuto tornare a casa ieri, quando il giudice Monica Biasutti ha ritenuto insussistente l’accusa mossa
nei suoi confronti e l’ha derubricata in ingiurie e minacce, reati per i
quali non è previsto il carcere e per i quali comunque c’era stata la
remissione di querela. «Una storia che parla da sola - ha commentato l’avvocato
Giuseppe Mascherin che ha difeso l’uomo - e che è cominciata il 29 settembre
scorso quando Lombardo è stato arrestato. Il giudice ha sentito tutti i testi e
solo dopo aver ascoltato le loro testimonianze ha deciso il non luogo a
procedere». La convivente di Lombardo, l’operaia quarantaduenne Alida
Tommasini, aveva denunciato l’uomo ai carabinieri di Meduno asserendo di essere
vittima di continui maltrattamenti fisici e verbali. Il quarantatrenne, noto ai
servizi sociali e nullafacente, aveva
anche problemi con l’alcol e proprio questi, secondo l’accusa, avrebbero
scatenato poi reazioni violente contro la convivente. Ipotesi che il pm
Monica Carraturo aveva tradotto, dopo le indagini dei carabinieri, nella
richiesta di misura cauterale in carcere, concessa dal gip Patrizia
Botteri.Luigi Lombardo è così finito in carcere - custodia preventiva - e ci è
rimasto per tre mesi, finchè ieri è potuto tornare a casa. Non ci sono stati
maltrattamenti in famiglia, ha stabilito il giudice Biasutti, non ha picchiato
la convivente ma l’ha insultata e minacciata. Ma questi due reati non
contemplano il carcere e, come è accaduto, se non c’è querela non si procede.
L’avvocato Mascherin aveva chiesto il rito abbreviato condizionato che il gup
gli ha rifiutato, come pure aveva rifiutato la scarcerazione. Susanna Salvador
IL GAZZETTINO (Treviso)
Espulso per 5 anni
il camionista russo che si denudò in strada Aveva inseguito due
avvocati e preso a pugni un vigile, era un camionista russo, ubriaco e seminudo e la scena si era svolta il 14
dicembre in via Comunale delle Corti. Il protagonista è un cittadino russo alto
quasi 1 e 90, con addosso solo dei pantaloncini che è poi stato arrestato dalla
polizia municipale; la scena si era svolta di fronte al negozio Computer
Discount. Ieri il giudice ha condannato il russo a nove mesi, cambiandogli la
pena nell’espulsione e nel divieto a rientrare in Italia per 5 anni. Tutto
inizia poco dopo le 19, quando non si sa perchè il camionista straniero di 29
anni, che si trova all’interno del negozio, comincia a discutere, è ubriaco. Si
toglie prima il maglione, poi i pantaloni. A quel punto i commessi del negozio
chiedono aiuto. Intervengono i due avvocati dell’ufficio che si trova proprio
vicino al negozio, al civico 61, lo studio Toppan e Boffa. Ma appena il
camionista vede i due si arrabbia ancora di più. È alto quasi 1 e 90 per 120
chili di peso. Seminudo si scaglia contro i legali e comincia una corsa alla
Ridolini. L’inseguimento viene interrotto dai dai due agenti della polizia
municipale appena arrivano sul posto. Vedere due divise scatena però il camionista ancora di
più: lasciati perdere i due avvocati, prende di mira gli agenti, li minaccia e
assesta un bel destro ad uno dei due. L’altro però fa scattare le manette
mentre il braccio è ancora in aria. Il 29enne Alexey Samokhvalov è stato
arrestato per resistenza e violenza, ma al comando ha continuato il suo
"show" spogliandosi del tutto.
ILGIORNALE.IT
Manchester United,
party di Natale con stupro Manchester - La polizia di Manchester sta indagando sulle accuse avanzate da una donna che sostiene di essere
stata violentata in un albergo dove i giocatori del Manchester United stavano
festeggiando. L’aggressione si è verificata nelle prime ore del mattino di
oggi al Great John Street Hotel a Castlefield, un quartiere alla moda di
Manchester. I giocatori - tutti a parte Cristiano Ronaldo - avevano celebrato
la festa di Natale della squadra in un casinò, dopodichè erano andati
all’albergo."«Alle 4.15 del mattino circa la polizia ha ricevuto una
chiamata dal Great John Street Hotel secondo la quale una donna di 26 anni era
stata violentata. Le indagini sono in corso" ha affermato un portavoce della
polizia. Testimoni Secondo un ospite del "super-party" di
Natale, alla festa c’erano circa 90 ragazze, alcune delle quali avevano
percorso centinaia di chilometri pur di partecipare. "Erano tutte
bellissime -ha raccontato al Sun una fonte anonima-, molte avevano dai 18 ai 30
anni. E alcune si gettavano letteralmente sui giocatori. L’atmosfera era decisamente alcolica, le cameriere continuavano a
servire champagne rosa a chiunque lo chiedesse. Mentre i giocatori,
apparentemente, andavano avanti a birra, vodka e whisky. Non posso credere
che possa essere successo qualcosa del genere - ha proseguito - perché era
stato un bellissimo party nella prima parte della serata. Rooney e Rio
(Ferdinand) hanno passato gran parte del tempo sulla pista da ballo, ma è stato
Ryan Giggs ha rubare la scena quan
Mercoledì, 19 Dicembre 2007
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