Foto Coraggio - archivio Asaps
ROMA - Brutte
notizie per chi, dall’inizio dell’anno, viaggerà in autostrada.
Dal primo gennaio infatti i pedaggi autostradali aumenteranno, in modo diverso
per ognuna delle concessionarie autostradali, fino al massimo del 3,61%
riconosciuto ad Autostrade per l’Italia, la più importante concessionaria
autostradale in Italia, appartenente al gruppo Atlantia. Lo ha anticipato il
ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro.
AUMENTI - Gli aumenti dei pedaggi autostradali
riconosciuti a partire dal primo gennaio tengono conto anche del recupero degli
aumenti che dovevano partire da gennaio 2007 e furono sospesi; in quel caso il
governo aprì un contenzioso con le società di gestione autostradale sul mancato
raggiungimento degli obiettivi di investimento previsti dalle convenzioni. Un
percorso che ha poi portato alla riforma del settore e al nuovo schema di
convenzione unico per i rapporti tra l’Anas e le società di gestione
autostradale. Anche in questo caso, ha spiegato il ministro, in diversi casi
gli aumenti sono stati sospesi, e in altri sono stati solo parzialmente
riconosciuti.
Autostrade per l’Italia aveva richiesto un aumento dei pedaggi del +6,37%: gli
è stato riconosciuto solo il 3,61%. Il secondo aumento più alto riguarda la
tangenziale di Napoli, che dal primo gennaio aumenterà i pedaggi del 3,22%. Tra
le principali concessionarie è previsto un aumento dello 0,85% per la
Milano-Serravalle, dell’1,23% per le Centropadane, dell’1,48% per le Autovie
Venete, dello 0,68% per la Brescia-Padova e per la Cisa. Tra gli altri aumenti,
+2,75% per l’Autobrennero, +2,46% per la Torino-Savona, +2,55% per la Sitaf.
Per cinque concessionarie autostradali gli aumenti invece sono stati sospesi.
da Corriere.it
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